Attacco ai manifestanti della Diaz: fu tortura

Notizie
Notizie

Il 21 luglio 2001 era in corso il G8 di Genova. Centinaia di manifestanti guidati da Vittorio Agnoletto occupavano la scuola Diaz nel quartiere di Albaro, a Genova. Quella sera inaspettatamente si sarebbe verificata una carneficina contro la manifestazione pacifica.

Attacco ai manifestanti della Diaz: fu tortura

I Reparti mobili della polizia di stato, supportati da alcuni membri del corpo dei carabinieri fecero irruzione e infierirono sugli occupanti semi addormentati con insulti e percosse. Oggi l’attacco ai manifestanti della Diaz è stato giudicato tortura dalla Corte, ed è i corso un dibattito sul fatto che l’Italia non abbia una legislazione in tal senso.

Accettato il ricorso del signor Arnaldo Cestaro

La notizia di oggi è che la denuncia che ha ottenuto il consenso dalla Corte di Strasburgo è quella del signor Arnaldo Cestaro. La testimonianza più significativa fu quella del primo uomo aggredito: Mark Covell, un giornalista. Egli provò a dire in italiano di essere soltanto un giornalista, ma la polizia iniziò a colpirlo al corpo, al capo e alle gambe, fino a farlo stramazzare al suolo.

Il signor Covell finì in coma, e fu solo uno dei 65 uomini trasportati in ospedale, tra cui 3 in prognosi riservata. Le forze di polizia si avventarono come un branco di lupi sui manifestanti addormentati, al grido di: “Black Bloc adesso vi ammazziamo!”.

La perquisizione fu ad iniziativa autonoma, e vennero portate in tribunale diverse prove poi giudicate false: molotov, un giubbotto della polizia colpito da una coltellata e tutta una serie di testimonianze fuorvianti da parte dei colpevoli. La pena per i coinvolti oscilla tra i 4 e i 10 anni, ma decine e decine di poliziotti non sono mai stati identificati.

Written by Mirco Angelosante
Previous articleArredare con il grigio ed il nero: come fare e cosa scegliere
Next articleIl caso Postal su Android, l’app rigettata dal Play Store

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.