Roma scuole in rivolta: occupazioni al Rosellini proteste alla Sapienza

A Roma è polemica, gli studenti scendono in campo per protestare contro una riforma scolastica e un sistema che li sta lentamente privando del diritto allo studio. Ad Ostia sei scuole sono state attualmente occupate diverse altre a Roma e proprio ieri, 8 novembre è stata la volta dell’istituto cinematografico Rossellini di Roma l’unico statale esistente nel Lazio e in tutto  il centro Italia, che sta subendo enormi pressioni ormai da più di due anni, ridotte le ore indispensabili dedicate ai laboratori, indispensabili per l’apprendimento di questa professione,  pressioni per fare dello storico Rossellini, nato all’interno di studi cinematografici, un liceo artistico e scientifico, mentre oggettivamente si tratta attualmente di una scuola ad indirizzo audio visivo e cinematografico (fotografia, video e ripresa, tecnico del suono), l’alternativa a questo istituto sono essenzialmente solo ed esclusivamente strutture private, ma forse è proprio questo il punto, screditando la scuola pubblica indebolendola tagliando a destra e sinistra si sta remando verso la privatizzazione e come sempre in un concetto di privatizzazione gli unici che ne traggono realmente beneficio sono le scuole private e i figli di persone benestanti che di fronte alla crisi lavorativa e alle scarse richieste di mercato si troveranno la strada spianata nel campo lavorativo, mentre i figli di “nessuno” se ne resteranno a spasso a ciondolare da un lavoro a tempo determinato, ad un altro, con un salario che sfiora di poco i mille euro.

 

 

 

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Anche gli studenti delle università lamentano procedure poco chiare dei testi di ammissione agli esami e mesi fa alcuni di questi hanno destato una notevole polemica: vi ricordate la domanda sulla nota grattachecca  di Roma?

Non ci dimentichiamo delle facoltà a numero chiuso con posti limitati, alcune diventate proibitive e inaccessibili, alcune facoltà esclusivamente destinate ai baroni e ai figli degli stessi,  non da meno alcuni  licei di particolare indirizzo come, ad esempio  il coreutico di Roma della Farnesina (musicale) dove vengono fatte le selezioni di ammissione ancor prima dello scadere delle domande di ammissione provenienti dalle scuole medie, assurdo? si ma vero! capitato in prima persona.

Situazioni tragico-comiche che rasentano l’assurdo, così come è stato giustamente ritenuto assurdo dagli studenti dell’università  della Sapienza di Roma dover pagare 4 euro al giorno per il parcheggio delle vetture, in virtù di cò sono state ridipinte per protesta, tutte le attuali strisce blu di bianco, nella giornata di martedì dagli studenti stessi, infatti in tutta la zona circostante all’università vi sono le strisce a pagamento blu che da anni destano non poche polemiche, ad aggiungersi a questi oneri il rincaro dei biglietti autobus e metro e l’eliminazione della riduzione di tali tessere per gli studenti. 

Fallito un assalto all’istituto ruiz di Roma, previsti cortei e sit-in nelle scuole della  città anche nei prossimi giorni. Per finire una nota d’attenzione va volta ai  numerosi tagli che hanno riguardato anche le borse di studio destinate agli studenti meritevoli tanto da veder escludere all’Enrico fermi di Roma uno studente diciassettenne   del secondo anno con una pagella comprensiva di un 8 ,  2 meravigliosi  10 e tutti 9 figlio di padre disoccupato con altri due fratelli  appartenenti allo stesso nucleo familiare, forse la causa dell’esclusione è una bella casa comprata in anni migliori dai propri genitori sulla quale,  grava ancora un cospicuo mutuo. Le borse di studio assegnate  all’E. Fermi, sono solo 10 rispetto alle 20 dello scorso anno un taglio netto del 50 %.

Questa è l’Italia signori miei, un paese in cui non si tutelano i giovani i lavoratori e gli studenti, un paese in cui il diritto alla salute e allo studio viene messo al bando, marginalizzato, in virtù di un risanamento di uno stato marcio che deve la sua rovina ad una serie di errori economico politici, ma soprattutto ad un sistemi radicato nella corruzioni e nelle bustarelle  in cui lo stesso senso civico spesso viene a mancare talvolta anche da parte dei cittadini, ma soprattutto delle  strutture preposte a governare e dirigere questo nostro povero paese in declino: la ricchezza di ogni nazione è nella sua cultura, svilire la scuola, declassare  l’istruzione, tagliare e risparmiare in questa direzione, è uno degli errori più grandi che un paese possa compiere.

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