Vacanze e dopo vacanze: rilassamento o stress? (brevi racconti comici)

Vacanze e dopo vacanze: rilassamento o stress? (brevi racconti comici)

Le vacanze, be! diciamocelo, dovrebbero servire per riposarsi, rilassarsi, divertirsi e ricaricarsi, ma non so perché, per me non funziona esattamente in questo modo.

Vacanze e dopo vacanze: rilassamento o stress? (brevi racconti comici)
Vacanze e dopo vacanze: rilassamento o stress? (brevi racconti comici)

Vacanze e dopo vacanze: rilassamento o stress? (brevi racconti comici)

La mia famigliola, piuttosto numerosa è formata da un marito, tre figli di 19 16 e 14 anni un cane, e attualmente un gatto  insieme a 5 pesci rossi, che albergano nel laghetto del giardino, diciamocelo:  un  gruppetto di tutto rispetto.

Prima di tutto per organizzare la vacanza familiare, non so bene per quale motivo, o forse lo so…ci si decide sempre all’ultimo minuto 1 mese massimo 2 mesi prima, questo perché bisogna andare incontro alle esigenze di tutti i componenti del nucleo familiare: chi non sa quando prendere le ferie, o non riesce a decidersi in tal senso (mio marito) , chi ha il fidanzatino e deve classicamente festeggiare l’anniversario un certo giorno di Agosto (mia figlia); chi se ne starebbe tranquillamente a casa per non lasciare amichetti ed amichette e soprattutto play station e Pc,(i miei figli).

Lecito e legittimo, anche io facevo così alla loro età, però al contempo una “vacanzetta” al mare non la disdegnavo, insomma diciamo che i due maschietti  sono solo un po’ combattuti, inoltre, ciliegina sulla torta,  c’è sempre da organizzare per  convincere la famiglia del mio giovane genero che, ovviamente, non ama gravare sulle nostre risorse economiche, malgrado i nostri continui <<:ma no, ma non si preoccupi, tanto è uguale, non mi costa di più etc.>>.

Quindi, dopo lunghi e svariati tentennamenti, nel tentativo di convincere tutti e trovare una data che vada bene, in una località che piaccia ovviamente a tutti, inizio la mia ricerca via web… e qui, inizia lo stress: 6 persone, più barboncino nano al seguito, e forse da quest’anno anche il gatto, cercano disperatamente un alloggio per 1 o 2 settimane in qualche struttura disposta ad accoglierli: praticamente “NOI”,  l’arca di Noè alla ricerca di una meta, non certo Caraibica, per passare qualche giorno al mare.

La ricerca si fa ardua, il più delle volte fatico largamente per trovare 6 posti letto e quando riesco a trovarli, il sorriso mi spunta in viso tipo la Durbans, vi ricordate il dentifricio che faceva spuntare le margherite dalla bocca? be! a me capita, la stessa cosa, però anziché le margherite, mi spuntano tante faccine sorridenti “gli smile”, ma leggendo bene, il mio sorriso si spegne, e sono costretta a inghiottire tutti quei fantastici smile.  Bello in grassetto leggo: <<Non si accettano animali!>>: <<noooo! perché?>> mi dico…. ma non serve a molto.

Le strutture in Italia, a differenza di altri paesi, non vogliono animali, ne cani, ne gatti, ne merli o affini, loro con gli animali, ci hanno litigato, non li “v-o-g-l-i-o-n-o”. Alle volte mi è capitato di ricevere rifiuto in strutture che non gradivano 3 bambini piccoli ora, sono un tantinello più grandi e questo problema non si pone più, per fortuna!

Lo so per chi non ha figli o magari ne ha uno non conosce questo tipo di problematiche, ma vi assicuro che mi è capitato, diversi anni fa sia in un villaggio che in un albergo svettante  svariate stelline, nei pressi di Sabaudia, troppi figli piccoli, in un ‘ambiente dove,  la gente con i soldini non gradiva  confusione  cani e bambini che,  per alcuni, costituiscono fonte di “confusione certa”. Vabbè sorvoliamo, acqua passata.

Dunque ritorniamo alla mia ricerca, dopo giorni e giorni, ore ed ore passate sul PC con gli occhi rossi che mi schizzano fuori dalle orbite, la nausea da “ricerca nel web” comincio ad odiare la parola Va-can-ze…finalmente, come in un miraggio leggo: <<disponibilità 6 posti letto, si accettano animali solo di piccola taglia>>, traggo un sospiro di sollievo sgonfiando completamente l’addome, un sospiro  talmente profondo che assumo le sembianze  tipo: “omino del biafra”; le guance mi si svuotano il viso si fa scarno  un’espressione gongolante mi si stampa in viso, praticamente da ebete, mia figlia, uno dei pochi membri familiari che di tanto in tanto si muove a compassione e mi aiuta nella ricerca del luogo da sogno, “censurando tutte le mie scelte”, mi guarda preoccupata e mi dice:<< mamma ma che c’hai?>>, io continuando a gongolare, come una che è appena arrivata sulla cima dell’Everest-

Le rispondo:<<Vale, mi sa che ho trovato, fattelo star bene, perché non ne posso più, è sul mare ha tre camere 2 bagni la spiaggia a 50 metri e…>>, lei mi guarda e mi fa:<<ma dove si trova? perché io no mi voglio allontanare troppo, altrimenti Mirco (il fidanzato) non lo mandano, ed incalza, io devo ritornare per il 27 e poi c’ho la festa di Elisa e la laurea di…>>; irrompo bruscamente con un urlo “tarzaniano! che giunge alle orecchie del centro anziani che sta a 100 metri da casa mia, dove trascorre tutti i pomeriggi mio suocero:<<o te lo fai star bene o parto senza di te!>>.

Attirati dall’urlo tarzaniano, arrivano i miei due figli Andrea e Lorenzo, mi guardano con fare interrogativo e mi domandano:<<ma che diavolo succede? ci hai fatto spaventare!>>, li guardo, con le fiamme negli occhi, decisamente meno gongolante di prima e li informo di aver finalmente trovato, dopo ben 2 settimane incollata al PC,  la location per le nostre splendide vacanze al mare, aggiungo con fare deciso che se la sorella fa storie partiamo senza di lei e senza Mirco (il fidanzato), cosa che in realtà non farei mai, ma alle volte, le minacce e lo sguardo infuriato, funzionano, è un espediente che ho appreso da mia madre quando ero piccola.

Immediatamente giungono le proteste:<<Ma noi se non vengono loro ci annoiamo>> mi dicono con lo sguardo triste e gli occhi sornioni. Ed io? io mi intenerisco a quegli sguardi imploranti  e riprendo la ricerca.

Alla fine la mia fatica viene premiata, trovo la meta adatta a tutti, cane compreso, grazie a una “botta di c..o”, come si dice a Roma, trovo un last minute di qualche povero disgraziato che ha abbandonato il campo, o di qualche albergatore o locatore sfortunato: sono felice! questa volta il sorriso mi rimane stampato in faccia per un paio di giorni e mi sento l’eroina di casa, a passi leggeri mi muovo da una stanza all’altra iniziando i preparativi per il grande giorno.

Trovata la location non finiscono certo i problemi, trasportare 6 persone più il cane non è una barzelletta, come non lo è organizzare vestiti ed eventuale vettovagliamenti per tutti, cane incluso. la casa entra in fibrillazione per circa due settimane, cerco di non lasciare indietro panni da stirare ed alimenti da trasportare, primo tra tutti il latte di soia:<< hai visto mai finiamo “in una località semi desertica e non troviamo dove acquistarlo?>>, mi è capitato in passato, e quindi è la prima cosa a prendere posto nella nostra “Arca di Noè” visto che, alcuni di noi sono allergici al latte di mucca.

Non dimentichiamo  il mangiare per il cane, Milù, la mia dolce barboncina,  non gradisce qualsiasi marca, anche la mia cara Milù fa la sua dose di capricci, ma si limita al cibo, per il resto è felice e scodinzolante, adora andare in vacanza, e soprattutto adora poter dormire sotto i nostri letti a rotazione, cosa che qui, nella casa di Roma non può fare.

Il resto alla prossima volta…

 

 

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