Funerali Vittorio Casamonica: quello che nessuno vi dirà

Cari amici di Notizie in Vetrina, ci occupiamo oggi di un evento della cronaca romana che non ha antecedenti storici, lo esaminiamo da un punto di vista razionale documentando i fatti e poi, in seconda battuta vi diremo quello che nessuno vi dirà mai su questa storia che, per ovvi motivi, ha avuto un grosso riscontro mediatico in tutto il mondo. Si tratta del funerale di Vittorio Casamonica, il 65enne sospettato di essere il capo di un’associazione mafiosa attiva nella zona sud della capitale. Secondo un censimento di Vittorio Rizzi, capo della squadra mobile della città capitolina, il clan è composto da almeno un migliaio di affiliati.

La cerimonia si è svolta come un evento mondano dei più sfarzosi, dove accompagnato dalle note della colonna sonora de “Il Padrino” di Nino Rota, il feretro di Casamonica è sfilato per le strade della capitale a bordo di una carrozza antica recanti le effigi del papa. Un elicottero ha lanciato petali di rosa rossi dal cielo sul corteo stabilitosi a seguito della carrozza. Dopo la manifestazione pubblica Vittorio Casamonica è stato trasportato nella sua ultima sontuosa dimora al Verano, cimitero capitolino, con una Rolls Royce. Un grosso striscione recante la scritta “Hai conquistato Roma, ora conquisterai il paradiso”, con le foto del Colosseo, del Vaticano e di Vittorio Casamonica, è stato esposto per tutta la durata della manifestazione. Un funerale di tale portata per un personaggio così discusso, ha lasciato di stucco l’amministrazione della città, che non ha saputo frenare le sfarzose esequie. Il clan dei Casamonica si ritiene nel giusto, dice che fa parte della loro tradizione il funerale in carrozza, e che Vittorio non voleva una cerimonia di pianti, ma una festa per il suo ultimo addio al mondo.

funerale casamonica

Gli enti caduti nel mirino dei media

A causa dell’evento sono passati alla stampa i nomi di Don Giancarlo Maneri, conosciuto per aver negato il funerale al signor Piergiorgio Welby. Il parroco ritiene che fermare le esequie di Casamonica, fosse un compito di altri e che il suo è stato esclusivamente un dovere d’ufficio. Tutti gli organi politici si sono rivelati mortificati e stupiti dall’accaduto, un evento che ha spinto Roma sulle pagine dei tabloid di tutto il mondo. Per molte persone il funerale rappresenta una macchia sulla reputazione dell’intera Italia, paese in cui si sente parlare molto spesso di associazioni a delinquere e di criminalità organizzata. Tuttavia ora l’intera vicenda è stata messa al vaglio degli esperti di settore, che si pronunceranno in seguito sulla faccenda, e sulla legalità dell’accaduto.

Intanto vi lasciamo un trafiletto tratto da Wikipedia…

 

Collusione con la politica
Alla vigilia delle elezioni comunali di Roma del maggio 2013, viene pubblicata su alcuni giornali una foto che riprenderebbe il sindaco uscente Gianni Alemanno con Luciano Casamonica, ritenuto uno dei boss del clan. La foto fu scattata nel settembre 2010 durante una cena nel centro di accoglienza Baobab, cena organizzata da alcune cooperative sociali. Alemanno, pochi giorni dopo la pubblicazione di vari articoli di critica diffuse un comunicato chiarendo che a quella cena erano presenti anche l’ex capogruppo del PD Umberto Marroni con suo padre Angiolo, garante dei detenuti della Regione Lazio, Daniele Ozzimo, consigliere capitolino del Pd, e Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro del Governo Renzi, allora Presidente nazionale della LegaCoop.

 

L’altra faccia del clan Casamonica quello che nessuno vi dirà

Molto è stato detto, ma c’è più di qual’cosa che nessuno vi dirà. Di questo evento non viene esaminato ne messo in luce che dietro al “clan” esiste una famiglia di rom i Casamonica appunto, che da secoli si sono radicati nel paese trasferiti dall’Abruzzo e da Pescara nel Lazio a Roma negli anni 70, pur mantenendo le loro tradizioni ed il loro folclore, al di la del clan, si tratta di persone che rispettano la gerarchia parentale e sociale, le donne vestono unicamente in lungo e non si svestono neanche per trascorrere una piacevole giornata estiva al mare, così come il loro ruolo familiare viene letteralmente offuscato dall’uomo tanto da non poter nemmeno rimproverare più di tanto i propri figli maschi. I matrimoni vengono decisi e combinati sin dalla più tenera età da capofamiglia ed inoltre si celebrano sfarzosamente, come da tradizione, in giovane età. Tutte realtà sociali che non ci appartengono ma che comunque vanno rispettate.

La sfarzosità del funerale di un personaggio così importante come Vittorio Casamonica non fa altro che conformarsi a questa mentalità d’altri tempi che, pur convogliandosi in un vivere illecito costituisce un mondo a se stante. Forse realmente l’unica nota stonata è stata quella di utilizzare una vecchia carrozza papale associandola alla musica de “Il padrino”, e di questo i rappresentanti del clan Casamonica si sono scusati.

Molte chiacchiere, forse troppe, per una realtà sociale che vive e convive nel paese come anche altre, perché evidentemente le sfere alte, a livello politico governative la accettano. Ci facciamo convincere che mafia, camorra e clan siano clandestinamente presenti, ma non siamo mai, o quasi mai portati a pensare che ciò che è parte integrante del nostro paese da tempo, lo è per interessi economici complessi e corrotti. Dare tanto scalpore a questa notizia di per se normale, se la si fa rientrare nelle tradizioni di una razza e non solo di un clan, serve solo a porre ulteriormente l’accento sugli immigrati e sugli zingari, fomentare l’odio razziale un modo per distogliere abilmente la popolazione da altre problematiche.

Vittorio Casamonica, il capo clan voleva una vera festa per dire addio alla sua gente e al mondo, e la sua gente come da sua volontà, ha esaudito il suo ultimo desiderio a suon di musica “lecita o non” e di petali, un addio in vera pompa magna come si addice ad un Re perché non ci dimentichiamo che per questa gente Vittorio Casamonica era il loro Re.

Written Mirco Angelosante e Mara Mencarelli

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2 COMMENTS

    • Infatti ma i problemi derivano dalle radici sono culturali e legati alla corruzione e collusione ,interessi che coinvolgono le sfere alte… un modo d’essere di un paese che proprio non ci fa onore. Facile poi prendersela con tutto e tutti

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