Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta

Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta
Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta

Spesso si tende a dire “Chi sa fare tutto non sa fare niente” un modo di dire che non sempre rispecchia la realtà e che spesso cela una sorta di invidia da parte di chi si appiglia a questo detto, evocandolo. Sicuramente il dedicarsi a trappe attività contemporaneamente può risultare dispersivo e, a detta di alcuni, il fare di tutto porta a disperdere energie e competenze per poi non eccellere in niente: ma è proprio così? Scopriamo perché questo detto popolare non rispecchia pienamente la realtà!

Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire che non è fedele alla realtà

I modi di dire sono tantissimi alcuni regionali ed altri nazionali, alcuni di essi sono stati tramandati nei secoli e nascono da esperienze di vita. In Italia poi ci sono alcuni modi di dire molto utilizzati ed altri meno, tra essi “avere le mani bucate”, avere la testa tra le nuovole o magari anche “mettere la pulce nell’orecchio”.

Ma anche i modi di dire non sono totalitari e lasciano sempre una spiraglio che da spazio alle differenze. Uno di questi è sicuramente il detto preso in esame in questo post, “Chi sa fare tutto non sa fare niente”.

L’impegno e l’attitudine fanno la differenza

Possiamo parlare di attitudine o talento, quel che è certo è che in ogni individuo esistono delle attitudine e dei talenti innati che alle volte vengono portati alla luce, altre, invece, rimangono tenuti celati per tutta la vita. La differenza di Base per far si che si sia in grado di fare molte cose bene e riuscire in più di qualcuna sta proprio nell’impegno profuso.

Cambiare il proprio obiettivo ogni anno, non equivale al cercare di impegnarsi al meglio in un’attività nel corso della propria vita. Chi si applica, riesce, ed è per questo che, nel corso della vita vi sono persone che “sanno fare tutto bene”, intendendo per “tutto” una serie di attività in cui si cimentano.

Cosa si può fare bene?

Il discorso è senza dubbio soggettivo e dipende dalle attitudine e dalle passione soggettive oltre che dall’impegno di chi decide di realizzare un obiettivo, sia esso artistico, culinario, sportivo, sociale o di altro tipo.

Al contrario però, chi tende a portar aventi il detto in questione, probabilmente è per natura, una persona insicura che nutre invidia nei riguardi di coloro che riescono in più attività.

Alcuni esempi pratici

Analizzando le persone che vi stanno vicine, amici e parenti, noterete che vi sono alcune di esse che eccellono nella attività domestiche, cucinano benissimo, sanno fare le pulizie in modo impeccabile, scrostano, lucidano e rendono nuovo ogni oggetto, hanno piante da fiore meravigliose etc.

Probabilmente per voi non è così, le pulizie vi vengono meno bene e non conoscete nemmeno uno dei 10 acidi e prodotti che usa la vostra amica per pulire, lucidare o scrostare, ma magari sapete scrivere bene, fotografare cogliendo il particolare, ed anche non so, dipingere, cantare o suonare uno strumento?

Semplicemente la vostra natura è diversa, ed è di tipo artistico, mentre quella della vostra amica, che non ha mai provato ne a dipingere ne a scrivere, è di tipo pratico.

Come si evince da questo esempio sono le attitudine che possiamo anche chiamare “Talenti” a fare la differenza. Ciò non toglie che si potrà essere talentuosi e portati per una serie di attività, ma non eccellere in nessuna di queste: generalmente, infatti, è l’impegno e la costanza a fare la differenza.

Non solo talento, l’impegno fa la differenza

Se consideriamo che la vita media di una persona al giorno d’oggi è di cira 73 anni è facile intuire come nel corso di ben 73 anni si possano sperimentare tantissime attività sportive, creative, sociali, artistiche e musicali ma anche pratiche.

Il saper fare bene nel corso dei nostri 70 / 80 anni 3 o 4 attività non significa che sappiamo far bene tutto ma che sappiamo far bene una serie di cose. E’ la normalità e non l’eccezione, la non normalità sta nell’incapacità di applicarsi davvero, elemento essenziale che permette di eccellere davvero in qualcosa.

L’impegno, una parola che ha un suono greve, è il vero succo di tutta questa questione. Se non si è pigri, e si mostra interesse e curiosità rivolta verso alcune attività, vedrete che nel corso della propria vita si riesce a cimentarsi più che bene in quest’ultime.

Invidia: i come e i perché di questa fragilità
Invidia: i come e i perché di questa fragilità

Modi di dire davvero brutti perché l’invidia è una brutta bestia

Questione d’invidia? Eh sì, purtroppo di questo si tratta. Ricordate il detto che dice “L’invidia è una brutta bestia“? è realistico e veritiero in quanto l’invidia è una fragilità davvero brutta, non consente di vedere ciò che realmente è, ossia il talento e l’impegno che possiedono alcune persone e che gli consentono di raggiungere i loro molteplici obiettivi.

La cosa più brutta che abbia mai sentito dire è: “Non mi fido delle persone che sanno fare bene tutto“. Una frase che parla da sola e che esprime una profonda frustrazione che nasce da un senso di inadeguatezza e insicurezza di base, che porta direttamente ad escludere che il mondo sia pieno di persone con alcuni talenti, pronte ad impegnarsi per riuscire in ciò che fanno.

Nessuno nasce con le “mani legate” altro modo di dire, ma al di la delle attitudini soggettive, e tutti ne hanno, la vera differenza la fanno la serietà e l’impegno profuso. Le attitudine personali ci rendono speciali: Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta, l’impegno ripaga sempre.

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