Il circo: storia e tradizione

Il circo ha una storia antica, risalente a circa 150 anni fa, mentre le vari e discipline in esso praticate risalgono a tempi più remoti. Nell’Antica Roma il circo era un luogo adibito a corse di cavalli, spettacoli equestri, ricostruzione di battaglie, esibizioni di animali ammaestrati, spettacoli di giocolieri ed acrobati.

In Occidente, le prime scuole di circo nascono in Francia tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, a cavallo della nascita (e in parte anticipando) del fenomeno del nouveau cirque. Una capostipite di questo filone di istituti si formazione è stata Annie Fratellini, discendente dai celebri clown italo-francesi e clown ella stessa, che dopo una brillante carriera di artista si è dedicata all’insegnamento, fondando nel 1974 la prima scuola di circo del mondo occidentale.

La più vecchia scuola di circo italiana in attività è l'”Accademia d’Arte Circense” di Verona che è frequentata ogni anno da circa quaranta ragazzi  che seguono i corsi delle principali discipline. L’accademia, presieduta da Egidio Palmiri, è nata nel 1988 e i primi corsi vennero ospitati dal Circo Americano di Enis Togni, a Verona.

 

L’attuale circo è Caratterizzato da spettacoli dal vivo articolati in varie esibizioni di abilità fisica, detti numeri, svolto generalmente in una pista circolare ma anche diffusamente, nel corso dei secoli come nel panorama attuale, su una scena frontale.

Gli spettacoli del circo hanno luogo sotto un tendone, in appositi edifici (circhi stabili), così come all’aperto o in sale teatrali regolari. Le esibizioni rispondono a categorie di base quali numeri aerei, acrobazia ed equilibrismo al suolo, giocoleria, comicità eccentrica e arte del clown, addestramento di animali e arte equestre, esibizioni di rischio. Nella sua forma tradizionale novecentesca, il circo, definito nella lingua italiana anche circo equestre, si distingue per la caratteristica di comunità itinerante e per l’appartenenza dinastica dei propri componenti. Alla fine del Novecento, con la definizione di nuovo circo si è legittimato il proliferare di numerose compagnie e spettacoli di provenienza e stile non tradizionali. Nel tempo gli spettaccoli ed il circo hanno subito delle evoluzioni dando luogo a  spettacoli completamente sul ghiaccio, e ai moderni circhi acquatici.

 

Il clown

Nel tempo l’importante figura del clown è diventata l’emblema del circo stesso, ma non si deve pensare che un numero di clownerie sia solo prettamente comico: in vena con la tradizione circense che contrappone solitamente un clown serio (il cosiddetto Bianco) ad uno estremamente pasticcione (l’Augusto), si è sviluppata la tradizione del clown triste, che prevede il paradossale accostamento tra un comportamento dimesso e quasi serio dell’attore in circostanze però divertenti. Adorato dai più piccoli è diventato un elemento indispensabile nel circo, nelle sue varianti troviamo i pagliacci, i clown, i mimi circensi e tutta quella serie di figure o maschere teatrali che hanno un ruolo comico.

 

Acrobati

Nella categoria degli acrobati circensi rientrano tutti quegli artisti che compiono esercizi di abilità di elevata difficoltà o ad alto rischio incentrati sulle capacità psico-fisiche. L’acrobata è generalmente un atleta che fa della propria disciplina e capacità ginnica un evento artistico, costruendo un numero di elevata spettacolarità: tali esercizi sono solitamente quelli che generano suspense nell’osservatore proprio per la loro estrema difficoltà o pericolosità. Rientrano nella categoria degli acrobati gli equilibristi, i funamboli e i trapezisti, ma anche i contorsionisti, spesso le acrobazie vengono associate a giocoleria e prestidigitazione

 

 

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