La mente umana si comporta in modo strano. Pensa di sapere amare, ma ferisce. Avverte di tenere tantissimo ad una persona, ma poi la ignora, o magari la uccide. Se non è scelleratezza questa, cosa lo è? Non si tratta di frasi fatte ne luoghi comuni, basta guardarsi intorno per comprendere quali e quante contraddizioni sono presenti nel genere umano sia nei rapporti personali che in quelli sociali.
La scelleratezza della mente umana e la sua incoerenza
Indubbiamente vi sono persone molto coerenti nei pensieri e nei modi, ma la maggior parte della gente vive nell’incoerenza totale, “predica bene”, ma “razzola male” dice un detto noto. Ed è vero! Verissimo, anzi.
Se si fosse più coerenti, se la mente umana facesse davvero sempre ciò che ritiene giusto, della serie: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, vivremmo tutti in un mondo migliore.
Purtroppo, troppo spesso ciò che inquina i pensieri, è l’egocentrismo, ma soprattutto, la sottovalutazione di ciò che si andrà a fare.
Non è forse vero che troppo spesso si agisce senza pensare alle conseguenze di quello che si sta facendo? Non è forse vero che spesso finiamo per ferire la gente, siano essi familiari o amici?
A quanti di voi che state leggendo è capitato, a posteriori, di pensare di aver fatto una stupidaggine? Ma allora perché non si riesce ad evitarle queste situazioni che alla fine sono solo negative per tutti?
Perdere d’occhio ciò che è importante
Il punto della questione è più semplice di quel che sembra, la scelleratezza della mante umana ci spinge a perdere d’occhio ciò che è importante. Ferire qualcuno o pensarci due volte prima di agire e far del male? Ragionare contando fino a dieci permettendo all’amigdala di andare oltre l’istinto è spesso la cosa più giusta da fare ma, talvolta, non si tratta di istinto.
Talvolta le cose vengono ragionate, pensate, soppesate e, nonostante questo, si riesce a sbagliare comunque. Come mai? Eh qui entrano in gioco mille sfaccettature diverse: egocentrismo, mancanza di empatia, narcisismo smisurato, egoismo classico, e chi più ne ha più ne metta.
Ogni essere umano ha il suo carattere dovuto ai propri geni ma anche all’educazione ricevuta. Questi due grandi fattori influenzano il modo di agire delle persone.
Oltre alle esperienze di vita, all’educazione e alle genetica vi sono anche delle vere e proprie patologie, come il narcisismo, tanto per dirne una, o la schizofrenia, ad esempio od anche l’assenza di empatia che portano i singoli soggetti ad agire in modo sconsiderato e a compiere gesti, azioni e pensieri che inevitabilmente riescono a nuocere ad altre persone.
Mente umana fragile e controversa
Eh si la mente umana è fragile, soggetta ad influenza di ogni genere, crolla, si distrugge, diventa rabbiosa, altre volte è altamente compassionevole e lo è a tal punto da suscitare una sofferenza enorme, fuori dal normale. Se di normalità si vuol parlare.
La mente umana è difficile da comprendere, ma quel che è certo è che se a 15 anni si è impulsivi e si sbaglia con maggior facilità, ad una certa età si dovrebbe aver acquisto gli strumenti necessari per evitare di fare cazzate o quanto meno farne il minor numero possibile a favore delle cose fatte bene, o meglio, fatte con il cuore, pensando a chi abbiamo a fianco, difronte, o magari al vicino della porta accanto.
Far star male qualcuno, causargli dolore, compiere un torto verso un amico, un conoscente o una persona di famiglia non ci aiuta a stare meglio, ma anzi, ci fa star male. (Sempre che siamo persone normali ed empatiche).
In questo contesto non stiamo parlando di una sfera patologica ma di persone presumibilmente “normali” anche se stabilire un limite che possa dividere le persone “normali” da quelle che non lo sono, è molto difficile e quasi impensabile. E questo, purtroppo, è sempre più frequente.
Il genere umano si sta anestetizzando? Concentrato sempre di più sul suo piccolo orticello? Forse si. Torniamo al concetto di egocentrismo dilagante ed egoismo. Le persone sono sempre meno attente all’erba del vicino che ingiallisce, secca e muore. L’importante, per coloro, è che il proprio orticello sia sempre verde, verdissimo, e splendente. Ma a quale prezzo?
Esistono sempre le vie di mezzo, i compromessi, i chiarimenti. Esiste il tendere la mano a chi ne ha bisogno. Aiutare, comprendere, provare empatia, avvertire il dolore dell’altro e cercare di attenuarlo o magari, di non provocarlo (se dipende da noi). Esiste l’altro non come corpo fisico, ma come mente pensante in grado di provare felicità o dolore.
Alcune società sono davvero alla deriva, altre invece, basate sul rispetto dell’altro, tengono ancora egregiamente, dandoci la speranza, se pur remota, che qualcosa possa ancora cambiare.