A Roma in questi giorni e fino al 28 settembre sarà presente la mostra dell’artista curdo nato nel 1966, Ahmet Güneştekin, dal titolo YOKTUNUZ che letteralmente significa “eravate assenti” un nome che rappresenta un appunto a chi non ha fatto nulla. L’evento artistico ha una grande rilevanza artistica e sociale, ed è ospitato e visibile alla Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea (GNAM) di Roma. La mostra non si limita ad esporre opere d’arte, sculture e quadri, ma offre anche installazioni imponenti e si pone come una vera e propria contro-narrazione agli eventi ufficialmente noti.
Ma scopriamo di più sulla mostra di Ahmet Güneştekin YOKTUNUZ: quando l’arte racconta la storia, e lo fa proponendo una realtà tanto scomoda, quanto realistica.
Mostra di Ahmet Güneştekin YOKTUNUZ a Roma
E’ molto più di una mostra, si tratta di una vera denuncia, la Mostra di Ahmet Güneştekin YOKTUNUZ racconta la storia, quella vera senza filtri, e lo fa attraverso dipinti, sculture e installazioni monumentali. Attraverso queste opere Ahmet Güneştekin dialoga e racconta argomenti pungenti e temi universali come la migrazione, l’esodo, i confini che determinano spesso scontri e guerre ma ci racconta anche la storia individuale e quella collettiva fatta di comunità e lo fa anche recuperando antiche iconografie delle civiltà anatoliche del Mediterraneo.
La mostra prende il nome da un opera “YOKTUNUZ” una installazione monocromatica nera che si contrappone ad alcune opere in marmo bianco di Canaova come Ercole e Lica. L’installazione in nero dell’artista crea un dialogo e una contrapposizione con le opere del Canova, mettendo a confronto due epoche completamente diverse tra di loro e creando una tensione visiva tra la storia ufficiale e le memorie negate.
L’opera Picco di Memoria
Tra le opere che sono presenti alla mostra YOKTUNUZ di Ahmet Güneştekin troviamo anche Picco di Memoria, una gigantesca montagna composta da centinaia di oggetti raccolti tra le macerie di case distrutte dalla guerra.
Sicuramente si tratta di una delle opere più significative dell’artista in quanto l’installazione racconta un grande dolore umano quello che la guerra con le sue vittime genera: tragedie di morte, vite spezzate che si accumunano a quella della tragica fine di alcuni minatori rimasti sepolti nella città di Soma, in Turchia, nel 2014.
In un primo momento si era pensato di esporre l’opera conferendogli anche un odore sgradevole, quello acre e pungente che caratterizza la morte e la guerra, poi è stata riproposta in una nuova forma simbolica, la quale tende a sottolineare fortemente la “memoria” o meglio “la memoria della memoria” in quanto l’artista ha voluto portare nel museo la sofferenza ed il suo peso ineluttabile che non va dimenticato: appunto “memoria”.
Storie collettive da onorare attraverso l’arte per non dimenticare
I quadri, le sculture e le installazioni cercano di onorare storie collettive ed anche storie individuali che generalmente nei racconti ufficiali non emergono. Attraverso le opere vengono portate in luce sofferenza e verità che si stagliano con un grido dirompente e crudo attraverso l’arte.
Un esempio di questo è proprio il “Picco della Montagna“, un cumulo di oggetti neri che rappresenta un omaggio a storie dimenticate riportate in vita in questa mostra che sarà è possibile visitare a Roma, città capitolina, dal 1 luglio fino al 28 Settembre 2025 alla Galleria Nazionale d’Arte moderna e Contemporanea. Viale delle Belle Arti, 131, Roma, Italia.
La mostra dell’artista curdo è un grido assordante che squarcia il silenzio e diventa testimonianza, memoria, racconto e sensazioni, un pugno nello stomaco che ci mette di fronte alla realtà, quella scomoda e dolorosa che si tende a non raccontare. Le opere diventano quindi presenze tangibili, racconti ingombranti che non sono in cerca di consensi, ma che diventano testimoni silenziosi e inducono al rispetto per le storie collettive e individuali che altrimenti verrebbero dimenticate.
La mostra di Ahmet Güneştekin YOKTUNUZ diventa attraverso l’arte, un racconto che invita a non distogliere lo sguardo e a riflettere su come l’arte stessa possa onorare le vittime e far rivivere le verità nascoste ed escluse da quelli che sono i racconti ufficiali di ogni guerra.
Chi è Ahmet Güneştekin?
Artista curdo, nato nel 1966, usa l’arte non solo per esprimere una visione estetica o concettuale, ma soprattutto come mezzo di denuncia sociale, come oggetto che ricordi la memoria e la resistenza culturale, invitando il pubblico a riflettere sulle tragedie del nostro tempo. Opere e installazioni che forniscono un invito a non dimenticare e che hanno il ruolo di riportare alla luce quelle verità che la storia ufficiale non racconta.
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