Adozioni e inserimento dei figli adottivi

Alcune coppie non riescono, malgrado gli sforzi, ad avere un figlio naturale altre, pur avendone, decidono di arricchire il proprio nucleo famigliare adottando un bambino, in entrambi i casi, l‘iter per le adozioni e lungo e spesso sofferto e talvolta con dei risvolti inaspettati. I bambini vengono affidati alle famiglie con estrema difficoltà tant’è vero che, molte coppie, si dirigono all’estero (adozione internazionale), per espletare con maggior facilità tutte le pratiche, anche se in quest’ultima, sarà necessario che soggiornino nel luogo di adozione per parecchio tempo.

Alcuni bambini che vengono dati in adozione provengono da madri che li hanno affidati alle strutture pubbliche, altri sono orfani, ed altri ancora sono stati tolti (per svariati motivi) alle famiglie originarie. Nel caso in cui la famiglia di appartenenza sia ancora esistente, potrete aspettarvi fino al reale affido, che avvenga una cambiamento di rotto con il reinserimento dei bambini nelle famiglie originarie. L’adozione vera e propria è un po’ diversa ma ciò non toglie che può presentare comunque delle sorprese.

    Adozioni e problematiche

I bambini che vengono dati in adozione o in affido, raramente sono dei neonati, ciò in virtù anche della differenza di età che intercorre tra il bambino e i genitori adottivi. bambini di qualche anno o più grandi, possono avere (e spesso hanno), alle loro spalle dei trascorsi di vario tipo che renderanno, l’introduzione in famiglia, non sempre semplice. Spesso bambini abbandonati, che hanno subito il trauma del distacco materno o famigliare, tendono a mettere alla prova l’affetto dei nuovi genitori, dando sfogo a capricci di ogni tipo, i no, i rifiuti, le prese di posizione sono all’ordine del giorno, manifestano in questo modo la loro voglia di essere amati malgrado siano “cattivi”.

Ragazzi adolescenti presenteranno oltre alle problematiche tipiche dell’età, anche la difficoltà di fidarsi ed inserirsi nelle nuove famiglie.

Madri che hanno atteso per lungo tempo i nuovi arrivati si ritrovano a non saper gestire la situazione, si sentono inadeguate ed incapaci, attribuendosi delle colpe che spesso non hanno. Nelle strutture di adozione spesso ci sono anche dei gruppi di supporto con cui condividere le proprie esperienze ed i propri dubbi.

Quando inserite dei bambini in famiglie in cui ci sono altri bambini, attuate con molta attenzione, una preparazione dei vostri attuali figli: talvolta possono insorgere problemi di gelosia, altre volte, invece l’inserimento avviene con più facilità ma tenete conto che la gelosia tra fratelli è un evenienza possibile e spesso presente in tutte le famiglie.

Qualora il bimbo da inserire in famiglia, sia piccolo e gli attuali figli più grandi, l’accettazione avviene, in genere, con maggior facilità.

Ad ogni modo, diventare genitori consanguinei o no, è una grande responsabilità, richiede grande impegno e pazienza tenendo conto che oltre alle rose, incontrerete sul vostro cammino anche qualche piccola spina, qualora la spina sia troppo grande per voi, fatevi aiutare senza vergogna e rivolgetevi ad un bravo psicologo o alle strutture preposte.

**[I principali riferimenti normativi per l’istituto dell’adozione si ritrovano nella leg. 4 maggio 1983 n. 184, come modificata dalla leg. 28 marzo 2001 n. 149, e nella leg. del 31 dicembre 1998 n. 476 che ha ratificato, e quindi reso esecutiva, la Convenzione de L’Aja del 29 Maggio 1993.

La 149/2001, intitolata “Diritto del minore ad una famiglia”, ha modificato il precedente sistema relativo alle adozioni, ponendo al centro del sistema il diritto del minore a crescere in una famiglia capace di svilupparne appieno le potenzialità ed aspirazioni, rispetto al precedente ordinamento in cui centrale era la tutela del desiderio di genitorialità dei coniugi]. **(fonte lazioadozioni.it)

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