Alessitimia: quando mancano le emozioni

 

 

L’uomo nell’evoluzione della specie ha mantenuto uno spiccato istinto di conservazione, che in alcuni casi come ad esempio, nel tentativo di salvare un  figlio in pericolo o una persona cara, può essere soppiantato dalle emozioni e dall’amore, dando spazio a ciò che il cuore dice di fare a discapito anche della propria vita. E’ il caso di dire che in determinate circostanze il cuore supera la razionalità e l’istinto di sopravvivenza.

Alessitimia: quando mancano le emozioni

 Le nostre emozioni ci guidano talvolta nell’affrontare situazioni o compiti troppo difficili ed importanti in questi casi non si può contare solo sulla mente e l’intelletto, basti pensare ad un momento di grande pericolo, alla capacità di perseverare quando ci si propone un obbiettivo difficile, ai rapporti famigliari e di coppia, noteremo che ogni emozione che proviamo ci predispone automaticamente all’azione.

Una concezione della natura umana basata solo sulla razionalità ignorando il potere delle emozioni risulterebbe limitativa e squallida. Quando è il momento di prendere decisioni importanti, i sentimenti e le emozioni rivestono un ruolo fondamentale alla stessa stregua del raziocinio.
In alcuni individui queste capacità emozionali sono vissute in maniera eccessiva dando meno risalto al lato razionale, si tratta delle persone molto sensibili che presentano forti capacità empatiche, ma in altri casi potrebbe accadere l’esatto contrario.

Esistono individui che hanno una ridotta capacità emozionale, questi soggetti presentano una marcata difficoltà nel riconoscere, esplorare ed esprimere i propri vissuti interiori, inoltre  i soggetti affetti da questa problematica hanno una estrema difficoltà nel riuscire a discriminare fra stati emotivi e sensazioni provenienti dal proprio corpo tendendo a privilegiare l’agire per esprimere le proprie emozioni, sono frequenti manifestazioni  di stati di collera talvolta non giustificata.

La causa che favoriscano l’insorgere di questa patologia non sono ancora molto chiare, si presume  che rivesta una notevole importanza l’accudimento materno nei confronti del bambino nel far acquisire a quest’ultimo la capacità di riconoscere ed esprimere le emozioni e di modularsi con quelle materne, molto negativo per un bimbo l’invito da parte della madre a non vivere le proprie emozioni e la propria affettività (magari perché maschi).

Esistono casi di “alessitimia indotta”, presente in soggetti che sono stati sottoposti ad interventi chirurgici sul cervello in cui siano state interrotte le connessioni tra il sistema limbico e la neocorteccia in particolar modo nella sfera del linguaggio, in base a questo si presume che la stessa interruzione si possa verificare per cause psicologiche indotte, motivo per cui in questi soggetti la neuro-corteccia non è più in grado di codificare e classificare le emozioni.

Le persone alessitimiche sono apparentemente dei soggetti normali, prevalentemente di sesso maschile, il loro limite nasce dall’incapacità di provare e saper vivere le emozioni, e tradurle in linguaggio, il quale funge da veicolo, le emozioni fanno parte della nostra vita e della quotidianità, tendenzialmente scegliamo quelle che ci fanno star bene e rifuggiamo quelle che ci creano malessere o disagio.

Una terapia utile atta al “recupero delle emozioni” deve essere   mirata a favorire l’educazione emotiva dei pazienti cercando di rendere la persona consapevole delle proprie reazioni emotive e della relazione esistente tra pensieri e stati d’animo.

Convivere con persone affette da questa patologia è faticoso e talvolta avvilente, questi soggetti oltre a presentare una forte carenza emotiva sono incapaci di prendere decisioni più o meno importanti, come ad esempio quale carriera intraprendere, se cambiare o no un posto di lavoro, quale posizione assumere di fronte ad una problematica lavorativa familiare o affettiva, se comprare o no una casa a che ora prendere un certo impegno, tutto è influenzato dalle piccole alle grandi decisioni dal potere razionale della ragione unito a quello emozionale, ma se quest’ultimo è carente o  assente subentra una grande difficoltà di scelta proprio perché vengono a mancare tutti quei segnali intuitivi ed emozionali necessari per la giusta scelta.

 

 

 

 

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