Antonio Cavallaro: picchiato da un tassista violento

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Alcune settimane fa è accaduto a Piazza Barberini, in pieno centro di Roma, un fatto che ha molto scosso l’opinione pubblica. Antonio Cavallaro, un 64enne è stato picchiato da un tassista violento, reo di aver parcheggiato in un’area di sosta per taxi, al fine di comperare una medicina per il figlio disabile. Una motivazione futile che ha dato il va ad un aggressione violenta in pochi minuti. Vediamo come sono andati i fatti.

Antonio Cavallaro: picchiato da un tassista violento

Antonio stava cercando parcheggio da svariato tempo, e vista l’urgenza del farmaco che avrebbe dovuto assumere il figlio, affetto da sindrome di Down, si era accostato ai tassisti in sosta nella piazza per chiedere il permesso di fermarsi li per qualche minuto.

Nessuno del gruppo aveva avuto da obbiettare alla gentile richiesta del signore, nessuno tranne uno. Marco M. un uomo di 37 anni, ora indagato per lesioni gravi, non ha accolto la richiesta del signor Cavallaro, e gli si è imposto di fronte, intimandogli di risalire in macchina, ed insultando pesantemente la disabilità del figlio 27enne.

Antonio sentendosi colpito nell’intimo dalle violenze verbali del tassista, ha chinato il capo ed ha proseguito continuando a camminar. Il silenzio dell uomo è stato letto da Marco M. come una provocazione, che ha scatenato una furia cieca: infatti il signor Cavallaro è stato tirato per un braccio e scaraventato con forza a terra, rompendosi una gamba, la mascella e perdendo 2 denti, il tutto sotto gli occhi atterriti del figlio chiuso in macchina. Dopo l’aggressione Marco M. è fuggito a bordo del suo taxi.

La solidarietà della categoria dei tassisti

Il signor Cavallaro è finito in ospedale, riscontrando anche degli aggravamenti di tipo circolatorio. Si sono presentati al suo capezzale un gruppo di tassisti, pronti a testimoniare in suo favore in aula di processo.

Hanno fatto sentire la loro solidarietà alla famiglia Cavallaro, scusandosi sentitamente per il loro collega, ricordando che la categoria dei tassisti non si fa carico di quanto accaduto, e che il signor Marco M. ha agito di sua volontà come uomo e non come tassista.

Portando un cesto di vivande per Antonio, hanno affermato che potrà usufruire dei servizi di trasporto da loro erogati in modalità del tutto gratuita, come scuse sentite da tutto il corpo dei piloti dei taxi di Roma.

Una vicenda che, senza giri di parole, ha indubbiamente del grottesco, in quanto una violenza simile non dovrebbe essere nemmeno umanamente concepita, ma che ha trovato dei risvolti in positivo in quanto a dimostrazione di solidarietà, verso un uomo gentile che aveva come unico interesse il benessere del figlio disabile.
Ci auguriamo per il futuro di non dover più imbatterci in notizie di questo tipo.

Written By Mirco Angelosante

Un’immagine ripresa dalle telecamere di sorveglianza

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