Chi mi conosce sa che sono golosa ma sa anche che scelgo con attenzione cosa mangiare e cosa no. Lo stesso discorso ovviamente, riguarda non solo i dolci ma anche le caramelle. Non scelgo mai caramelle qualsiasi ma caramelle e confetti Saila. Molti gusti diversi proposti anche nella versione senza zucchero, dolcificate con Stevia, dolcificante naturale con zero calorie.
Caramelle e confetti Saila: le mie preferite
Caramelle e confetti gusto e sapore Saila
Sono sincera le caramelle ed i confetti Saila mi piacciono più o meno tutti ma come ogni persona ho le mie preferenze. Quali sono le caramelle ed i confetti Saila che non mancano mai nella mia borsa?
Saila extra forte di liquirizia purissima in quanto amo, sin da bambina, la liquirizia, ma mi piace moltissimo anche il gusto delle Saila menta confetto extra forte, delicato fuori ricco di sapore e gusto all’interno. Ma tra le caramelle Saila trovate tanti formati diversi e consistenze diverse (confetti teneri e caramelle dure, Jelly). Le Jelly sono perfette per me, liquirizia in busta 100 % italiana. Ma dato che in famiglia c’è chi deve far attenzione alla linea e chi soffre di diabete mi piace avere sempre a portata di mano anche una valida alternativa.
Caramelle e confetti Saila senza zucchero
Caramelle e confetti gusto e sapore Saila senza zucchero
Anche in questo caso, amando la liquirizia propendo verso la scelta di questa tipologia di caramelle ma questa volta però la scelta ricade sui confetti teneri gusto intenso senza zucchero dolcificati con Stevia.
La Stevia è un dolcificante di origine sudamericana completamente naturale. Non si rinuncia al sapore ma si eliminano calorie in eccesso e gli zuccheri che, specie per alcune persone, possono costituire un problema. Caramelle e confetti Saila offrono tanta scelta.
Tanto scelta e sapore: caramelle e confetti Saila
Ma le variazioni sul tema per quanto riguarda le caramelle ed i confetti Saila sono molteplici, tutte gustose e ricche di sapore. Come si sceglie si sceglie bene; un mix di sapore fatto di caramelle, confetti, formati classici e non, tronchetti di liquirizia gustosi, caramelle balsamiche che si sciolgono in bocca, ripieni morbidi succulenti extra rinfrescanti. Io vi ho illustrato i 3 gusti che preferisco e voi invece ditemi, quali sono le caramelle e i confetti Saila che preferite? Sono curiosa di saperlo! Intanto in casa e nelle mia borsa le Saila sono sempre presenti le amo da sempre sin da quando era bambina e come me ne sono appassionati i miei figli. Caramelle e confetti Saila per me e per voi con tanto gusto, sapore e scelta.
Verità su Holding terapia per bambini autistici e non solo
I primi anni in cui aprì questo blog in un’altra piattaforma scrivevo molto di psicologia. Ora molto meno.“Verità su Holding la terapia per bambini autistici e non solo“, titolo ed argomento di cui voglio parlare oggi, nasce da informazioni errate o quanto meno imprecise che ho trovato in rete in merito a tale argomento, per giunta su un blog rinomato. L’Holding nasce negli anni 70 ad opera di una nota neuropsichiatra infantile, Marta G. Welch, (di cui ho letto il libro), consigliato da molti terapeuti americani ed europei utilizzato per combattere l’autismo, è stato successivamente proposto alle famiglie per riequilibrare gli spiriti irrequieti di bambini e dei ragazzi con problematiche di vario genere. Non parliamo di capricci semplici ma di bambini disadattati.
Holding non è uno strumento per combattere i vizi dei bambini
Attenzione a non scivolare in una retorica che non trova molto fondamento: l’Holding è uno strumento terapeutico che non si riassume in “un abbraccio tra mamma e figlio” ma in un modo complesso di gestire situazione problematiche guidate da terapisti che impartiscono alla mamma i fondamenti e le tecniche necessarie per applicare, nel modo corretto, l’holding.
Verità su Holding terapia per bambini autistici e non solo
Perché lo consiglio?
Per diversi anni mi sono occupata, insieme ad altre figure professionali, di una bambina con ritardo cognitivo e autismo infantile che non riusciva a leggere e scrivere ne a relazionarsi con il mondo ed i coetanei. Quella bambina ora ha 25 anni, è una donna, legge, scrive è uscita dall’autismo è socievole e solare. Per diverso tempo, ha praticato con la sua mamma l’Holding. Vi ho parlato di lei in alcuni precedenti post chiamandola “Chiara”. Consiglio l’Holding perché “Chiara” sebbene il ritardo cognitivo persista, è uscita dalla sua “chiusura autistica verso il mondo” grazie a questa terapia e a due brave terapeute Marta G.Welch e Masal Pas Bagdadi.
Non consiglio l’Holding fai da te
No non consiglio l’holding fai da te. Per questo vi parlo di “Verità su Holding terapia per bambini autistici“.
Cosa serve?
Serve un bravo terapeuta che sappia istruire i genitori e la mamma nello specifico, perché specie le prime sedute, quelle dell’abbraccio forzato con gli sguardi che si incontrano e lo spronamento a rimanere così a guardarsi e parlare sono traumatiche: i bambino urla si divincola, specie se parliamo di bambini autistici… si possono avere reazioni esagerate, urla, aggressività.
Preparazione della mamma
La mamma deve essere opportunamente preparata sia psicologicamente che fisicamente. Deve avere una presa solida e nervi saldi. La terapia si rivela particolarmente utile in forme di autismo conseguenziali a carenze cognitive che portano il bimbo o la bambina a chiudersi in un mondo loro conseguentemente ad alcune loro incapacità comunicative e relazionali.
Holding: non è facile, non è un gioco, è utile
L’Holding non è facile, non è un gioco ma è senza dubbio utile in molte situazioni. Non è solo per i bambini può essere utilizzato in tutti i casi in cui esistano problematiche dirompenti che alterino gli equilibri di un nucleo familiare o di un soggetto, adottabile anche con gli adulti. Questo non vuole dire che se un bimbo fa i capricci “tutti a fare holding“, l’approccio è complesso, la terapia e le reazioni pesanti anche se la sua efficacia è comprovata. Occorre una formazione specifica e le istruzioni corrette ad opera di uno specialista, una buona dose di pazienza, costanza e responsabilità.
L’holding non è per tutti
Può e deve essere praticato con cognizione di causa ma si deve essere all’altezza delle situazione e questo non sempre è possibile. Spero di avervi chiarito tutte le idee circa le “Verità su Holding terapia per bambini autistici e non solo” e vi consiglio spassionatamente di leggere il libro per avere un’ idea ancor più chiara in merito.
Cari amici di notizie in Vetrina, questa settimana vi proponiamo un’app molto divertente, che ricalca le meccaniche del blasonato Super Smash Bros di Nintendo, si tratta di Super Boys the big fight. Il gioco ci catapulta in un violentissimo programma televisivo, nel quale diversi personaggi si contendono la vittoria in incontri all’ultimo sangue. Si tratta quindi di un competitivo “brawler“, nel quale ci saranno arene fantasy in cui i personaggi si affrontano su più livelli. Il roaster vanta ben 53 personaggi diversi, provenienti da diversi mondi: avremo maghi, bestie, guerrieri, giocattoli, non morti e meccanici.
Come Super Smash Bros permette ai personaggi Nintendo di sfidarsi, Super boys the big fight invece fa affrontare i personaggi delle avventure su smartphone. Moof Games, la casa produttrice, ha inserito tra i personaggi chiaramente i protagonisti dei suoi videogames, ma non potendosi permettere di pagare i diritti alle altre software house, ha simpaticamente plagiato dei personaggi che non faticherete a riconoscere. Ciascun combattente dispone di attacchi diversi, che si possono sfruttare attraverso un joypad virtuale per il movimento (che funziona un pò male n.d.r) e due tasti attacco, che possono essere usati in singolo o insieme, e che a pressione prolungata utilizzano colpi devastanti. Inoltre i personaggi più forti saranno dotati di una special moove che si ricarica combattendo.
Come si gioca a Super Boys the big fight
Il titolo si può scaricare gratuitamente, ma ha acquisti in app abbastanza trascurabili. La modalità principale ci mette dinnanzi ad un’avventura in cui dovremo affrontare avversari sempre più forti, e costruire il nostro dream team, sbloccando altri personaggi con le monete o la valuta premium.
Si possono sfidare sul campo fino a 8 giocatori contemporaneamente. Non manca una longevissima modalità online, che se non fosse per i controlli un pò altalenanti, sarebbe veramente interessante. La grafica è piacevole e curatissima, i personaggi e gli scenari sono caratterizzati più che bene. Il gioco ha un enorme potenziale, essendo l’unico esponente del suo genere su piattaforma mobile.
La recensione del giorno si occuperà di un’ app molto utile a tutti coloro che sono amanti dei videogiochi per ogni tipo di piattaforma. “Appy Gamer” (è questo il nome dell’ applicazione) è un aggregatore di feed che si appoggia sui post di celebri testate…
Cari amici di Notizie in Vetrina, oggi vi proponiamo un gioco che è a metà tra un ibrido del celebre Asphalt 8, ed il mitico Mario Kart, si tratta di Cyberline Racing, disponibile a costo zero sul Play Store di Google. Ambientato in un ipotetico 2086,…
Ogni tanto torniamo a parlare di auto e di quale se non di un SUV? La Nuova Volkswagen Atlas SUV 7 posti scende in campo con le sue dimensioni abbandonati tipiche del mercato americano. Ma a noi piace! Su cosa punta la Volkswagen Atlas 7 posti? Prima di tutto sulla robustezza. Lunga 504 centimetri e larga 198 ha un altezza di 177 cm misure di rispetto per un abitacolo 7 posti comodo e spazioso. 5 i livelli di allestimento del nuovo SUV Atlas, due i motori mentre i prezzi, come vedremo risultano competitivi rispetto al mercato attuale delle SUV 7 posti.
Volkswagen Atlas SUV
Nuova Volkswagen Atlas SUV 7 posti 4 o 6 cilindri
La nuova Volkswagena Atlas ha propulsori a 4 o a 6 cilindri, rispettivamente TSI turbo da 238 CV, e il VR6 di 3,6 litri da 280 CV. Ambedue sono abbinati ad un cambio automatico ad 8rapporti. Come optional l’Atlas offre la trasmissione integrale 4MOtion.
Nuova Volkswagen Atlas: gli interni
Volkswagen non lascia nulla al caso e in questo mastodontico SUV gli interni sono curati. Chi è al volante ha a disposizione il Volkswagen Digital Cockpit dispositivo che permette una guida confortevole e all’avanguardia. Per quel che concerne i sedili ne troviamo una terza fila che consente di ospitare fino a 7 persone comodamente. Un SUV quindi indicato agli amanti dei fuoristrada e adatto per chi ha esigenze particolari e famiglie numerose.
Lo stile Volkswagen Atlas
Tutto sommato anche questo SUV offre un design ed uno stile classico. Le line risultano sobrie senza osare innovazioni particolari. Gradevoli i gruppi ottici a LED, sempre più usati sulle auto, gradevole la consolle e la plancia dotate di connettività, ottime le rifiniture e la tappezzeria. Da considerare anche l’impianto sonoro Fender Premium Audio System, inclusivo di 12 canali, 12 altoparlanti. Piuttosto completa, la dotazione prevista in materia di assistenza alla guida, soprattutto in materia di sicurezza. Traessi Adaptive Cruise Control; Forward Collision Warning con frenata d’emergenza; l’Automatic Post-Collision Braking System per gestire la frenata dopo l’urto in caso di incidente. Blind Spot Monitor con monitoraggio del traffico alle spalle dell’auto; Lane Departure Warning per rimanere sempre nella propria corsia di marcia, infine parcheggio automatico.
Il risultato? Un SUV grande comodo e confortevole con 7 posti da vivere, piacevole nella guida ed efficiente sotto molti punti di vista.
Le foto del The Look Of The Year 2016: moda con eleganza sullo sfondo video Skincare industries ADAM REVOLUTION and EVE REBIRTH
Look Of The Year 2016: moda con eleganza
The Look Of The Year 2016: moda ed eleganza la vincitrice
Grazie ad un’inviata speciale presente in loco, vogliamo condividere con voi le foto del The Look Of The Year 2016: moda con eleganza; modelli dal sapore classico ricchi di romanticismo specie per quel che concerne gli abiti da sera e quelli di nozze in cui il bianco rimane l’intramontabile chimera dall’aurea candida ed innocente.
L’evento di fama internazionale ha visto sfilare 50 modelli di cui solo due sono usciti trionfanti, un ragazzo ed una bellissima ragazza. Biondo lui, nera lei due fisionomie completamente diverse.
Il ragazzo ha un aspetto retrò sembra quasi uscito da un film di Fellini, bellissima e grintosa lei ripropone l’immagine di una donna carismatica e sensuale.
Le foto del The Look Of The Year 2016: moda con eleganza in passerella
Tutti giovanissimi i modelli e le modelle che hanno sfilato con gli abiti degli stilisti presenti.
Tra essi, il vincitore dello scorso anno Michele Miglionico, insieme ad altri stilisti di fama internazionale come Raffaella Curiel, Luca Litrico, EttoreBilotta e Mario Orfei (portavoce del video sottostante Skincare industries Adam Revolution & Eve Rebirth).
Una sfilata che ha incuriosito, divertito e allietato la serata ricca di capi eleganti originali, ed esclusivi indossati sapientemente dai giovani modelli/e in gara.
Il video è realizzato da Valeria Gennaro per Skincare industries ADAM Revolution & EVE Rebirth
Mario Orfei ha fatto sfilare le sue modelle e modelli con uno sfondo particolare, un video che propone una linea luxury per uomo e donna di prodotti per la bellezza; si tratta della linea Skyncare industries ADAM Revolution and EVE Rebirth per uomo e donna, è diffusa in Italia in Francia e altre parti del mondo.
E’ evidente dalle foto del The Look Of The Year 2016 che uno dei colori più apprezzati, oltre al bianco degli abiti da sposa, è stato senza dubbio il rosso: brillante, aranciato, o virante al bruno, il rosso ha dominato la serata proponendo donne, eleganti, sensuali, estrose.
Al The Look Of The Year gli ospiti sono stati molteplici, oltre ai ballerini del Balletto di Sicilia che si sono esibiti in performance d’eccellenza, hanno allietato la serata cantanti come Don Cash e Chiara. La sfilata è stata presentata dalla nota cantante Jo Squillo come si può vedere dalle foto del The Look Of The Year 2016. La cantante presentatrice che ha condotto con professionalità la serata, si è esibita anche in performance canore.
Il Teatro Metropolitan di Catania ha gioito di questa 33esima edizione del TheLook Of The Year 2016, di cui le selezioni dei modelli e delle modelle si erano svolte a Gennaio del medesimo anno. L’evento che ha coinvolto oltre 50 nazioni si è svolto sotto la direzione artistica di Antonella Ferrari.
Oro e pellicce, ma anche tanto nero, un classico per eccellenza che veste con eleganza ogni silhouette. Torna il velo anni 30 per la sposa che al posto del bouquet tiene in mano un rosario, mentre l’acconciatura da spazio alla naturalezza, capelli lisci di grande tendenza per il 2016/2017.
In abito corto o in lungo, in rosso o in bianco, la donna si veste di eleganza e semplicità senza estro eccessivo, emanando fascino e personalità con estrema naturalezza. Irrinunciabile un must have dell’eleganza, l’abito in oro. Di elegantissimo oro si vestono le modelle e tra i vari capi chiudiamo proponendovi proprio l’abito in oro indossato dalla vincitrice. Una sfilata che lascia con il fiato sospeso tra suggestivi capi ed atmosfere romantiche che non deludono di certo le aspettative di molti rivolte al The Look Of The Year 2016.
Quante donne hanno perso la propria autonomia economica e mentale? Fenomeno costante, presente sia nel passato che in tempi recenti che rende le donne dipendenti da qualcun’altro. L’autonomia però rende libero ogni essere umano donne incluse. Quindi, donne e mamme l’autonomia rende libere cercatela e ritrovatela nella vostra vita.
Donne e mamme l’autonomia rende libere ed autonome
Molte donne sono delle lavoratrici alcune poi diventando mamme, tra loro troviamo mamme lavoratrici e donne che decidono di dedicarsi interamente ai figli e alla casa lasciando il lavoro. Se lasciare il lavoro nei primi anni di vita del proprio figlio o dei propri figli, può costituire una scelta d’amore utile, non lo è negli anni a seguire. Purtroppo le donne ad oggi, sono ancora considerate da molti uomini in maniera sbagliata e sono subordinate ad essi.
Divieto di lavorare
Esistono molte realtà nella società odierna. Ci sono uomini che vietano alle proprie donne di lavorare, in virtù di ciò non partecipano alle incombenze domestiche in alcun modo e talvolta, non vi partecipano neanche quando la donna è mamma e lavoratrice. Ma tutti sappiamo che le separazioni sono in netto aumento anche per questo motivo, e spesso, si assiste al mancato versamento della quota di mantenimento che il giudice ha designato per moglie e figli.
Tu mi servi: è un hobby?
Un titolo che la dice lunga “tu mi servi: è un hobby?” per dirla nuda e cruda, una donna che si occupa dei figli e delle incombenze domestiche è al servizio 24 ore su 24 ma spesso tutto ciò, in sede di separazione, non viene riconosciuto dal proprio compagno come un vero lavoro amorevole, costante ed assolto nel tempo. Ecco perché al giorno d’oggi è opportuno che la donna mantenga i suoi spazi e la sua autonomia anche in termini mentali e non solo economici. Non si tratta di femminismo ma di razionalizzare il proprio presente e futuro in termini di sussistenza sia per se stesse che per i propri figli.
Come raggiungere l’autonomia
Non serve un lavoro a tempo pieno ma è sufficiente un lavoro che garantisca un minimo di autonomia economica e che consenta, in un secondo tempo, qualora necessario, di ampliare tale indipendenza.
In secondo luogo, è utile per una donna ed una mamma essere autonoma anche sotto molti altri punti di vista: avere l’auto e la patente, sapersi muovere almeno nel proprio territorio da sole, saper gestire le normali pratiche burocratiche di routine: bollette, tasse etc.
Una donna autonoma sarà una mamma più sicura di se in grado di gestire da sola la propria vita e quella dei propri figli. Non si tratta di scegliere tra carriera e famiglia ma tra autonomia e dipendenza.
Mamme e donne: avete la vostra automobile?
Se non avete un auto siete fregate in partenza… non ci piove! Per quanto riguarda l’automobile, facendo un sondaggio rapido è emerso che molte donne hanno la patente ma che nella maggior parte dei casi solo il proprio marito o compagno di vita, ha l’auto di proprietà. Questo accade quando in famiglia i coniugi non possano permettersi entrambi il costo di una vettura e, generalmente, chi rimane a piedi è proprio la donna: perché?
Ecco che per fare la spesa e qualsiasi altra incombenza, la donna deve avvalersi della collaborazione del marito o, in alternativa, muoversi a piedi. Cosa non sempre possibile.
Uscire dall’isolamento
Sono molti i motivi che devono indurre una donna ad uscire dall’isolamento casalingo e rendersi autonoma anche se in maniera parziale. Si ai pannolini, alle pappe, alla scelta degli abiti e dei biscottini più buoni, si alle coccole notturne dei propri cuccioli. Seguire i propri figli è una cosa stupenda ma si anche a noi stesse, al proprio benessere e alla propria indipendenza.
Per quanto riguarda mariti e compagni: mai dire mai! D’amore non si vive e non si muore, ma l’amore rende felici, ed è altrettanto vero che l’amore talvolta finisce o incontra ostacoli, o in altri sfortunati casi, si può perdere per cause naturali il proprio compagno. Una vita ben organizzata consentirà ad ogni donna di potercela fare anche da sola.
Donne e mamme l’autonomia rende libere! Non dimenticatelo…
Più si va avanti con i tempi e più i nostri cellulari sono in grado di scattare immagini sempre più belle e definite. Questo ci porta a fare moltissime foto durante le nostre giornate, alcune solo per divertimento, altre per immortalare un ricordo speciale.
Non sai come organizzare le tue foto? Affidati a Cewe
Tuttavia, organizzare le proprie foto, dato il numero esorbitante di scatti che facciamo, è molto difficile: alcune rimangono sepolte nella galleria di immagini del nostro telefono, altre le mettiamo sul pc e le inseriamo in cartelle, altre ancora le carichiamo sui social network.
Insomma, quando si parla di organizzare i nostri scatti, siamo tutti alle prese con un gran caos, e finiamo quindi per dimenticare completamente l’esistenza di alcune immagini a noi care.
Per questo motivo, Cewe propone ai suoi utenti un modo originale di raccogliere ed organizzare le proprie fotografie, così da essere sicuri di non perderle e, soprattutto, di non dimenticare i ricordi a cui esse sono legate. Di cosa si tratta?
Si tratta del “fotolibro” l’equivalente moderno del classico album fotografico che usavano i nostri nonni e genitori per raccogliere le foto di famiglia. Il fotolibro; non è infatti altro che un libro composto dalle nostre fotografie più belle, al 100% personalizzato con didascalie, frasi ed immagini.
Fotolibro-Cewe
Creare un “fotolibro” con Cewe è molto semplice, anche per coloro che non sono esperti di fotografia, e richiede pochissimo tempo. Il primo passo da effettuare per poter raccogliere in modo organizzato e divertente le proprie immagini preferite è quello di entrare sul sito internet di Cewe e procedere al download del comodo software di fotoritocco ed elaborazione grafica proposto dalla compagnia internazionale.
Il software è molto leggero e si può installare facilmente su ogni tipo di computer, qualunque sia il suo sistema operativo (Windows, Mac o Linux). Completata l’installazione, si potrà procedere selezionando il formato del “fotolibro”. Le opzioni sono molte: si può optare per l’album di dimensioni tascabili, per quello di dimensioni medie oppure per il “fotolibro” panoramico, per dare più spazio ai propri ricordi. È inoltre possibile scegliere il tipo di copertina che si preferisce (che può essere rigida o morbida) e la modalità di rilegatura (in ecopelle, tela oppure classica).
Selezionate le caratteristiche della propria raccolta fotografica personalizzata, si potrà procedere con l’importazione delle immagini che si desidera organizzare. In un solo click, il software ci consentirà di inserire foto direttamente dai nostri account sui social network, dal nostro computer oppure dalla cartella multimediale del nostro telefono cellulare.
Sul “fotolibro” si possono inoltre inserire filmati di ogni tipologia. In che modo? Una volta scelto ed importato sul software il video che desideriamo inserire, Cewe applicherà nel fotolibro un codice che, quando verrà scansionato da un cellulare oppure un tablet (la scansione avviene tramite la fotocamera), consentirà di riprodurre il filmato ogni volta che si desidera.
Cewe App-fotlibri-e-stampe
Importate le foto, arriva il momento di personalizzare il tutto come si preferisce: sarà possibile migliorare la definizione delle immagini e cambiare colori, luci e filtri, così da renderle ancora più perfette. Inoltre, sarà possibile procedere al posizionamento delle foto all’interno delle pagine del “fotolibro”, scegliendo la disposizione e il colore degli sfondi. Chi lo desidera può inoltre procedere inserendo elementi decorativi e piccole parti di testo accanto oppure sopra le foto.
Chi è invece in cerca di soluzioni ancora più creative per organizzare le proprie immagini estive preferite e desidera usarle come complemento di arredo per abbellire la propria casa, può in alternativa optare per la creazione di una galleria d’arte personalizzata. Con Cewe, infatti, oltre alla stampa “fotolibro” è possibile creare moltissimi altri oggetti personali e divertenti.
Tra questi spiccano i quadri creati con le tecniche della “stampa su tela” “stampa poster” oppure “stampa su alluminio” che permetteranno di rendere i ricordi protagonisti assoluti di ogni spazio della casa.
Ma le opzioni non finiscono qui: Cewe dà agli utenti anche la possibilità di utilizzare le fotografie più artistiche per creare gadget ad alto tasso di personalità. Questi possono essere di ogni tipo, dai tappeti per il mouse alle cover per il cellulare, passando per calendari e cuscini.
Insomma, su Cewe non ci sono limiti alla creatività e neanche alla convenienza! Utilizza uno dei buoni sconto elencati sotto per risparmiare sull’acquisto di “fotolibri”, “poster”, “stampe su tela”, “fotoregali” e molto altro!
· Sconto da 10€
Codice: 10CEWE16 – Valido fino al 31.12.2016 – Nessun valore minimo di ordine richiesto –
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Cari amici di notizie in vetrina, recensiamo oggi per voi un gioco nato dalla sfortunata serie TV Heroes, andata in onda diversi anni fa. Purtroppo Heroes non ha riscontrato il successo sperato, nonostante il sostegno di molti fans, e alla fine è stata chiusa in malo modo, senza un finale soddisfacente. Ad alcuni anni dal suo semi flop, gli autori hanno riconosciuto il potenziale della serie, e ne hanno tratto un sequel/spinoff, con nuovi protagonisti. Dato che ci riprepariamo ad assistere ad una nuova ondata di Heroes mania, a cui è seguito anche il gioco che stiamo per recensire. Il nome del gioco è Heroes Enigma, già disponibile al download presso il google play store. A seguire e a sviluppare il gioco, è stato il team Phosphor Games, famoso per Horn, un titolo che ha riscosso un enorme successo da parte della critica.
Come si gioca a Heroes Reborn: Enigma
Impersoneremo Dhaila, una giovane ragazza che è stata intrappolata da alcuni uomini in una struttura governativa. Insieme alla sorella minore, Dhaila deve compiere alcuni esperimenti su delle “capacità” che la contraddistinguono. Infatti Dhaila dispone di disparati poteri, tra cui telecinesi, salti nel tempo, e modificazioni dello stesso. La scusa ufficiale è che i suoi poteri vanno addestrati e sondati per evitare che diventi un pericolo per la società; in realtà gli scienziati stanno cercando di sviluppare un siero che trasmetta poteri tra le persone con legami di sangue. Il gioco si dipana lungo 30 livelli, in cui dovremo associare le nostre abilità per riuscire a risolvere delle stanze che ci verranno proposte. Sposteremo oggetti con la forza del pensiero, rallenteremo porte per entrarvi all’ultimo secondo, e soprattutto viaggeremo nel tempo per evitare ostacoli. I comandi sono semplici ed intuitivi, verranno ampiamente spiegati nel tutorial del gioco, che si presenta come parte integrante della storia. Il motore di gioco che anima il tutto, è il notevolissimo Unreal Engine 4, quindi non aspettatevi di giocare il titolo su un dispositivo che non sia di fascia alta, o quantomeno abbastanza potente.
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