ICI o IMU: come si calcola, “quanto graverà sulle famiglie italiane?” !

L'ICI è un'imposta sul patrimonio immobiliare; non è progressiva come le imposte sul reddito, ma grava sul valore del fabbricato con una percentuale fissa decisa dal Comune con un'apposita delibera  del Consiglio Comunale da emanarsi entro il 31 dicembre di ogni anno con effetto per l'anno successivo. L'ICI attualmente ha presoil nome di IMU ma il concetto funzionale rimane il medesimo.

Per gli immobili (terreni o fabbricati) regolarmente iscritti in catasto iil valore è costituito da quello che risulta applicando alla rendita catastale  vigente al 1º gennaio dell'anno di imposizione. L'ICI, precedentemente abolita tornerà in vigore, verranno effettuate delle rivalutazioni degli estimi catastali. Nel reintegrare questa tassa non si è tenuto conto dell'attuale situazione economica delle famiglie e dei nuclei famigliari, che negli ultimi anni sull'onda della crisi economica hanno visto perdere il potere d'acquisto dei propri entroiti (stipendi fissi o altro), motivo per cui chi ha acquistato 10 anni fa un immobile avendo in quel periodo una "certa disponibilità" economica, si trova ad oggi magari disoccupato o occupato con uno stipendio insufficiente al fabbisogno, a dover sostenere, oltre che le spese di mutuo, l'ulteriore tassazione sul proprio immobile.

 

Storia dell'ICI

L'Imposta comunale sugli immobili meglio nota come "ICI" è un tributo comunale che grava sui fabbricati e sui terrenii agricoli ed edificabili della  Repubblica Italiana.

Nata come Imposta straordinaria sugli immobili con il  decreto legislativo in data 11 Luglio 1992 n. 333 del Governo Amato,  ha preso forma con il 30 Dicembre 1992 con decreto n. 504, si è rapidamente evoluta divenendo una delle entrate più importanti nel bilancio dei  numerosi comuni italiani, sostituendo trasferimenti di fondi dallo Stato centrale.

Negli anni seguenti, il Governo Berlusconi, ha esteso il provvedimento, con l'emanazione del  decreto entrato in vigore il  29 maggio 2008, poi convertito nella legge 126/2008  pubblicata sulla G.U. 174 del 26 luglio 2008, abolendola del tutto con l'esclusione delle abitazioni signorili, delle ville e dei castelli (Categorie catastali A/1, A/8 e A/9) "Cosa buona e giusta", per dirla in rima, questo provvedimento fu uno dei pochi attuato dal Governo berlusconi, che per ovvie ragioni riscosse un notevole successo tra i cittadini.

 

ICI  o IMU: come si calcola

L’ICI, che nella nuova manovra finanziaria, si chiama IMU, si calcola nel seguente modo: 

moltiplicando le rendite catastali per 160 ( nuovo coefficiente determinato dalla revisione delle rendite al 60%); a cui va applicata l’aliquota dello 0,4% (agevolata per la prima casa) e dello 0,76% (di base per le seconde case); a queste cifre va aggiunto che l’IMU varia a seconda della zona in cui è situato l’immobile e dell’ampiezza dello stesso; per la prima casa si applica la detrazione di 200 euro. Uno “sconto” che potrà essere in seguito ampliato dai Comuni, e su questo cerchiamo di confidare…

Nelle grandi città come Roma e Milano si calcola che l’IMU, rispetto alla vecchia ICI, costerà il 27% in più, una vera e propria stangata.

Il Governo Monti si è giustifcato dicendo che le casse dello stato sono vuote e che bisogna far fronte al debito pubblico, sembra che la classe politica consideri i propri cittadini da un punto di vista prettamente economico, siamo cifre e conti da far quadrare, per il "bene del paese", ma si dimentica sempre più spesso che il paese sono "i cittadini", e che la sopravvivenza di migliaia di famiglie italiane è messa a dura prova, da questa ennesima  iniqua manovra finanziaria.

 

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