E’ inutile cercare di credere di vivere in una società democratica dove vige in realtà clientelismo e corruzione nelle grandi così come nelle piccole sfere, nel quotidiano emergono costantemente conflitti di interessi senza limiti. piccoli mostri abituati a comandare sulla base di leggi che leggi in realtà non sono. Risultato di una piccola e gretta mentalità provinciale che fa del lavoro volto all’ottimizzazione di contenuti e concetti al puro interesse personale unito ad un disinteresse totale delle leggi e alle buone regole di mercato e alla logica razionale e imprenditoriale.
Un marketing spinto al limite della sopravvivenza da gente scarsamente professionale che del marketing, è evidente, non ne sa un tubo, ma gestendo aziende, servizi o affini vivono nella convinzione di poter dire e fare, in un periodo in cui la crisi economica sta mettendo in ginocchio intere nazioni c’è ancora chi pensa di poter sopravvivere a tutto questo investendo male il proprio lavoro e la propria produttività. Ottimizzare un prodotto e la sua vendita significa creare una rete fitta di collaborazioni valide e proficue basate su dati statistici reali e non sul disorientamento creato da interne politiche conflittualmente in antagonismo con il mercato economico stesso.
Chi riesce a rimanere a galla in un periodo di forte recessione ha bisogno, oltre che di una piccola dose di fortuna, componente sempre presente, di indubbie capacità e conoscenze reali del settore che non possono e non devono lasciar spazio a clientelismo, scarsa professionalità e ridotta competenza.
Non sono un meccanico non posso dire a chi fa di mestiere il meccanico come riparare un’automobile, sono un insegnante di ballo e una blogger quindi in grado di insegnare alle persone a ballare e di prevedere e toccare con mano giorno dopo giorno l’andamento del mercato dettato dal web e delle sue innumerevoli sfaccettature.
E per questi motivi che i politici continuano a creare falle nel nostro sistema economico e amministrativo perché vivono realtà nettamente separate da ciò che la popolazione realmente vive non vengono considerate le variabili che caratterizzano un concetto di base, variabili che talvolta possono spingere un intero popolo alla rivoluzione.
Immaginando un concetto in un quadro più ampio possiamo dire che chi di dovere dovrebbe talvolta risolvere la situazione politica ed economica di un paese vive agendo in uno status dove dilagano forti condizionamenti professionali e sociali riguardanti un settore specifico di appartenenza o una casta che poco lasciano spazio a professionalità ed equità.
In ogni settore la competenza insieme a puri e semplici calcoli matematici fanno la differenza ma ogni volta bisogna aggiungere a tutto ciò la concretizzazione di un anche se pur ottimo, progetto sviluppato in un determinato contesto sia esso sociale, politico o economico.
Clientelismo, rivalse o incompetenze di base sono la rovina di ogni società strutturata e di ogni piccola o grande impresa.
Ma di che ci stupiamo? ogni giorno assistiamo a scandali politici ed economici di ogni genere, nulla viene risparmiato neanche una cosa sana e bella come dovrebbe essere lo sport, figuriamoci in concetti proposte o affari in cui entrano in ballo solo e unicamente concetti economici legati a piccole o grandi aziende. Ci siamo adeguati a vivere in una società profondamente marcia dove più nulla ci stupisce…ma io purtroppo torno a stupirmi ogni volta.
