Cartucce stampanti: quante tipologie esistono?

Cartucce stampanti: quante tipologie esistono?
Cartucce stampanti: quante tipologie esistono?

Le cartucce per stampanti sono essenziali per il funzionamento di questi dispositivi. Al loro interno è, infatti, contenuto l’inchiostro che viene prelevato dal meccanismo per essere poi distribuito sul foglio.

Diverse tipologie di stampante lavorano sfruttando principi differenti, per questo bisogna sapere quale cartuccia comperare per assicurarne il corretto funzionamento. Per fare un po’ di chiarezza e capire qualcosa in più sull’argomento trattato andremo a vedere tutte le tipologie differenti di cartuccia per stampante, spiegandotene le caratteristiche e le particolarità.

Distinzione per principio di funzionamento

Possiamo effettuare differenti tipologie di distinzione quando parliamo di acquistare le cartucce per stampanti di qualità: in questa prima parte scoprirai come si distinguono in base al loro principio di funzionamento, vedremo quindi le cartucce con e senza testina di stampa integrata.

Cartucce per stampanti con testina di stampa integrata

Alcune cartucce, che erano maggiormente diffuse fino a circa 10-15 anni fa, hanno la testina di stampa integrata. Queste venivano originariamente utilizzate con le stampanti HP che sono state le prime a sfruttarle.

Va da sé che, ogni volta che sostituisci una cartuccia con la testina integrata, cambi anche quest’ultima. Può capitare che la testina si secchi, quando non sono in utilizzo da qualche tempo: in questi casi, per reidratarla, ti basterà estrarre la cartuccia e porla all’interno di un bicchiere o di una bacinella con circa 3 mm d’acqua fino a che l’inchiostro non si scioglie.

Bisogna sapere quale cartuccia comperare per assicurarne il corretto funzionamento

Cartucce senza testina

Questa tipologia di cartuccia è oggigiorno la più comune. Le case di produzione delle stampanti hanno preferito adottare una politica diversa, installando direttamente all’interno degli apparecchi le testine, che non sono più viste come componente da cambiare regolarmente, ma come parte integrante della stampante.

In questo modo le cartucce non sono nient’altro che dei serbatoi al cui interno è contenuto l’inchiostro che viene estratto dalla stampante.

Distinzione tra cartucce originali e non

Un’altra distinzione che è possibile effettuare si esegue in base al produttore. Sul mercato è possibile trovare cartucce originali e “compatibili“, ti illustreremo quali sono le differenze principali e i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le categorie.

Cartucce originali

Le cartucce originali vengono prodotte dalla stessa azienda della stampante a cui sono destinate. Queste hanno solitamente un prezzo molto elevato, è però chiaro che, essendo prodotte appositamente dall’azienda che ha realizzato la stampante sulle quali devono essere installate, sono altamente efficienti, inoltre sono facili da reperire e non causeranno alcuna problematica di riconoscimento.

Cartucce compatibili

Com’è facile intuire, le cartucce compatibili sono tutte quelle che non vengono prodotte dalla stessa azienda della stampante. Sono denominate “compatibili” poiché realizzate cercando di emulare il più possibile il prodotto originale nelle sue caratteristiche tecniche facendo così in modo che siano compatibili con le stesse stampanti. Il vantaggio è che sono molto economiche, offrendo lo stesso livello di efficienza dal momento che, nella maggior parte dei casi, anche l’inchiostro utilizzato è molto simile all’originale. L’unica problematica è che non è spesso facile riuscire a reperire una cartuccia che sia compatibile con la propria stampante, dal momento che all’interno di queste sono presenti dei chip che ne riconoscono la tipologia, facendo smettere di funzionare, in alcuni casi, la macchina nel caso in cui sia rilevata una cartuccia non prodotta dalla stessa casa.

Rigenerate

Possiamo, infine, distinguere una terza categoria di cartucce per stampanti: le rigenerate. Queste sono cartucce che sono già state usate e svuotate, che vengono ricaricate e rese di nuovo operative. La ricarica può avvenire sia con tecniche fai da te, che facendo riferimento a servizi professionali. La problematica principale che si può incontrare quando si adopera questo tipo di cartuccia è che quelle più moderne sono dotate di un chip in cui la stampante salva alcune informazioni, come l’inchiostro residuo. Quando questo termina, la cartuccia viene riconosciuta come vuota e il chip viene aggiornato. Nel momento in cui si va ad effettuare una ricarica, specialmente se non professionale, può capitare che la stampante continui a riconoscere la cartuccia come vuota, non funzionando correttamente.

Le performance di questa tipologia di cartucce può essere variabile, in alcuni casi l’inchiostro utilizzato per la ricarica risulterà di qualità superiore rispetto a quello originariamente presente, noteremo dei miglioramenti della qualità di stampa. Altre volte, potrebbe venir impiegato inchiostro inferiore, ovviamente il risultato finale della stampa è in questo caso peggiore.

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6 COMMENTS

  1. Ne esistono davvero tante e a volte distinguere quella giusta è davvero difficile soprattutto se desideriamo fare acquisti online

  2. Già…proprio tante e io che non sono una grand’esperta in materia…ogni volta mi trovo a fare dei giri immensi per poter trovare quella adatta per la mia stampante! Comunque io vado sempre sull’originali.

  3. Articolo interessante, per le compatibili bisogna star comunque attenti alla tipologia della marca, del colore e del codice.

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