Il design o più precisamente l’industrial design, indica il processo completo di realizzazione di un oggetto d’uso che va dalla fase progettuale, estetica e tecnica, alla produzione industriale, fino ad arrivare sulle piazze commerciali attraverso la fitta rete di distribuzione.
Le leggi della produzione di serie ed il design
Il design di un oggetto deve rispondere alle leggi che regolano la produzione di serie che è diventata possibile grazie alla lavorazione industriale. Un oggetto di design deve rispondere ai seguenti requisiti:
- Mediante lavorazioni meccaniche deve essere riproducibile in serie.
- Deve possedere alcuni requisiti estetici che vengono previsti in fase di progetto.
- Avere dei requisiti di economicità che lo rendano adatto alla diffusione di massa.
Ma quali sono gli oggetti di design? E cosa si intende con questo termine?
Gli oggetti considerati di “design industriale” devono possedere una funzione di utilità, ma avere anche un’evidente componente estetica. Rientrano in questa categoria, non solo gli oggetti d’arredamento, ma anche gli elettrodomestici, le macchine per ufficio, i mobili, le automobili, gli orologi, e tutti gli oggetti di uso sia personale che domestico. Non vi rientrano, in genere, le macchini utensili, ed edili come gru, trattori etc.
Design come linguaggio di un prodotto
Un prodotto deve possedere requisiti di funzionalità, economicità, ergonomia, ossia rapporto ottimale tra forma dell’oggetto, e la sua utilizzazione da parte dell’uomo. Ma oltre a questi requisiti, è necessario che l’oggetto di design sia gradevole, estetico e competitivo, rispetto ad altri prodotti analoghi.
La percezione visiva dunque, è altrettanto importante, e deve supportare ed essere supportata dalla struttura e dalla funzione dell’oggetto. Il valore pratico non dove essere penalizzato dall’estetica e viceversa.
L’eccesso formale, a scapito del valore pratico, è stata definito styling. Lo styling è un genere di design che si limita alla modificazione esterna della forma di un oggetto senza considerare i fondamentali requisiti di progettazione. In questo caso, si attribuisce all’oggetto un valore simbolico, in quanto non conta su una funzione vera e propria ma per lo più sull’estetica, diventando uno status symbol così come lo sono alcuni occhiali, alcuni orologi e degli indumenti. Lo styling infatti, conduce spesso ad un esasperazione estetica che sfocia nel cattivo gusto “Kitsch“.
Differenze tra artigianato e design
E’ la produzione in serie garantita dal processo industriale a differenziare il prodotto industriale da quello industriale. Il prodotto artigianale, è attualmente limitato e rientrata nel concetto di arte decorativa mentre, l’oggetto di design industriale, non prevede l’intervento manuale dell’artigiano.
Nel prodotto industriale poi, l’identità tra i singoli e numerosi esemplari deve essere assoluta e rispettare pienamente il prototipo iniziale (modello capostipite) che da vita allo stampo immutabile adottato per la produzione. Quello che lo rende “di design” è l’opera progettuale e creativa del designer.
L’artigianato ed il prodotto artigianale
Nel caso del prodotto d’artigianato, invece, l’opera progettuale avviene in fase di creazione senza l’utilizzo di prototipi. Il tocco manuale, assente nell’oggetto di design, è presente e preponderante in quello di produzione artigianale. E’ per questo motivo che l’artigiano è una di quelle figure che continua ad esistere nel tempo ed esisterà in futuro, per oggetti di classe di piccola serie ovviamente dal costo elevato. E’ il caso di alcune ceramiche, di pizzi, cristalli e gioielli pregiati realizzati anche come pezzi ed esemplari unici.
Ti potrebbe interessare