Interventi di manutenzione dei tetti: quali sono i principali?

Interventi di manutenzione dei tetti: quali sono i principali?
Interventi di manutenzione dei tetti: quali sono i principali?

È una struttura sotto cui ci ripariamo, parte essenziale di qualunque edificio e che aiuta a definirlo come tale: stiamo parlando dei tetti che, insieme alle fondamenta, rappresentano l’elemento che consente a una casa, a un’azienda e ad altre costruzioni di essere abitate o di sfruttarne gli spazi interni per compiervi alcune attività. Essendo esposto a notevoli sollecitazioni, il tetto necessita di una manutenzione costante nel tempo, per garantirne stabilità, impermeabilizzazione e coibentazione.

Senza un tetto costruito e tenuto come si deve il rischio di infiltrazioni, formazione di muffe, cedimento a seguito di carichi (come nel caso della neve, per esempio) diventa alto.

Casa ampliamenti e cambiamenti strutturali, estensioni e sottotetti come fare

Tipologie di tetti e caratteristiche

Partiamo con il dire che le parti di un tetto sono tendenzialmente due: la struttura portante, che ha una funzione di sostegno e può essere realizzata con diversi materiali come legno, acciaio o cemento armato; e il manto di copertura, che si occupa di preservare l’ambiente dagli agenti atmosferici e dall’invasione degli animali, oltre a favorire l’impermeabilità all’acqua.

Di solito i tetti vengono classificati in base alla forma che li caratterizza: la tipologia maggiormente impiegata nelle costruzioni civili e industriali è il tetto piano, specialmente nelle zone dove il clima è più asciutto e le precipitazioni sono inferiori. Hanno una pendenza minima, sufficiente a garantire lo smaltimento dell’acqua. I tetti a falde invece sono composti da facce piane inclinate sorrette da una struttura portante.

La forma del tetto viene determinata da queste facce, dette falde o spioventi, così come le pendenze che possono essere molto variabili. Saranno quest’ultime a determinare quale materiale impiegare per la realizzazione della copertura.

L’abitabilità è un fattore importante per determinare l’isolamento dei tetti a falde: se presente si parla di tetto caldo, e lo strato isolante dovrà essere inserito tra il manto impermeabile e la struttura portante, oppure subito sotto a essa per evitare la formazione di condensa. Isolare un tetto consente di poter vivere gli ambienti in modo sostenibile, abbattendo i consumi.

Nel caso di sottotetti non abitabili invece, si parla di tetti freddi e lo strato isolante dovrà essere inserito sopra l’ultimo solaio costituente il piano calpestabile del sottotetto, e andrà coibentato.

Manutenzione ordinaria

Per preservare l’integrità strutturale dell’edificio e le stesse coperture dei tetti occorre che vi sia una manutenzione costante degli spazi, onde evitare danni importanti sul lungo periodo. Come in altre circostanze, anche nel caso dei tetti esiste una manutenzione ordinaria e straordinaria.

La manutenzione ordinaria consiste in un’ispezione periodica dove le imprese specializzate verificano la stabilità delle tegole o la presenza di eventuali elementi danneggiati, controllano che non vi siano erbacce o macchie sulle componenti della struttura, danno un’occhiata a canali di scolo e grondaie, si assicurano che la guaina impermeabilizzante non abbia crepe e sia ben aderente.

Pulire periodicamente le grondaie aiuta per esempio a scongiurare la formazione di vegetazione che potrebbe intaccare il manto di copertura, come la resistenza di tegole e guaine. Il periodo migliore per dare una pulita al tetto è la primavera, o comunque dopo lunghi periodi di pioggia.

Ulteriori verifiche andrebbero fatte in caso di eventi atmosferici intensi. Tendenzialmente è un’operazione, quella di pulizia, che viene compiuta almeno una volta all’anno. A influire sulla manutenzione ordinaria ci sono anche elementi come la geo-localizzazione dell’edificio e il materiale con cui è stato costruito.

Interventi di manutenzione straordinaria

Più complesse e fondamentali in caso di malfunzionamento o danneggiamento delle coperture residenziali, o di altra natura, sono le operazioni di manutenzione straordinaria. Se un tetto risulta danneggiato non è più in grado di difendere l’abitazione, provocando una cattiva coibentazione e infiltrazioni di acqua.

Ed è qui che entrano in gioco proprio gli interventi straordinari, da svolgere più raramente (si parla di ogni 10 o 15 anni in media), che puntano a sostituire o modificare una parte della copertura.

Rientra in questo programma anche la sostituzione delle tegole che, al pari del rifacimento del tetto, mira a rinnovare o modificare, parzialmente o sostanzialmente, gli elementi strutturali dell’edificio.

Ne fa parte anche l’efficientamento energetico, tra cui la coibentazione e la realizzazione di cappotti termici esterni, insieme all’impermeabilizzazione del tetto, che può rendersi necessaria quando per esempio si hanno delle perdite.

A seconda delle tegole che vanno a ricoprirlo, si andrà a scegliere un diverso materiale impermeabilizzante: esistono per esempio membrane autoadesive che, come dice il nome stesso, sono facili da applicare senza servirsi di nessun altro materiale supplementare.

Oppure le impermeabilizzazioni liquide, molto resistenti sia ai raggi solari che alle condizioni atmosferiche, con il grande vantaggio di non richiedere alcun tipo di saldatura o giuntura.

L’integrità di un edificio nel tempo dipende da tutti questi interventi, che devono essere svolti da personale qualificato se si vogliono ottenere risultati duraturi e ottimali.

Un’analisi preliminare della situazione permetterà agli specialisti di capire come muoversi, attuando tutti i rilievi del caso (anche fotografici) e stabilendo un rapporto diretto con il committente, in modo da capire quali siano le esigenze e le problematiche a cui sta andando incontro, che possono variare di area in area, da situazione a situazione. Dopodiché l’ultimo step sarà l’organizzazione del cantiere e lo svolgimento delle operazioni.

Previous articleCome sperimentare la poesia visiva con i colori, le immagini e la parola con i bambini
Next articleCome e quando annaffiare i bonsai

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.