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martedì, Settembre 30, 2025
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Giovani e lavoro: la generazione “neet”

Estate e lavoro per i giovani: centri estivi - pub - alberghi
Estate e lavoro per i giovani: centri estivi - pub - alberghi

Una nuova notizia ci giunge dalla Banca d’Italia, nel suo rapporto inerente l’ economia regionale, i risultati non sono rallegranti, ben il 23% dei giovani italiani, circa un ragazzo su quattro, non studia e non lavora, parliamo di giovani under 30, alzando la fascia di età a 35 anni ben il 20 % di loro, inclusi laureati, non è occupato. E la situazione negli anni che seguono fino ad oggi non è che sia andati migliorando. Scopriamo di più sulla situazione del mondo giovanile e del lavoro.

Giovani e lavoro

Vengono definiti neet, ossia “not in education, employ-ment or training”,comunque li si voglia definire i neet alla fine di maggio 2011 sono, secondo i dati Istat il 22,1 %, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. Responsabile di questo fenomeno è la crisi, e lo scoraggiamento  che sempre più spesso coinvolge i ragazzi portandoli fuori dal circuito lavorativo e formativo.

Il Meridione presenta il numero più elevato di neet, in alcune aree geografiche si raggiunge ben il 50 % ed oltre di giovani non occupati, in netta maggioranza troviamo la fascia femminile, che come sempre paga in misura maggiore i problemi derivanti dalla crisi economica. Molti di questi giovani neet per ovvi motivi vivono sotto il tetto paterno.

Bisogna inoltre considerare che le nuove forme contrattuali, contratti a progetto e a termine (tempo determinato), favoriscono e accrescono il fenomeno della disoccupazione giovanile, i costi crescenti degli studi universitari, limitati, inoltre, in modo inequivocabile, dall’introduzione del numero chiuso, ha coinvolto una fascia di giovani che, pur volendo continuare gli studi, non riesce a permetterselo. Tutto questo tende a ritardare l’entrata nel mondo del lavoro e lil raggiungimento dell’autonomia così come la scelta di giovani di costruirsi una famiglia.

Giovani e lavoro oggi 2024

Giovani e lavoro oggi? Ad oggi la situazione lavorativa dei giovani non è andata di molto migliorando. Specie per quanto riguarda il sud dell’Italia le stime parlano chiaro. molti giovani per via di contratti poco garantisti preferiscono emigrare ed andare a lavorare all’estero. Questo fenomeno a dato il via ad un evento che prende il nome di “fuga di cervelli”.

Per contro molte figure in diversi ambiti lavorativi scarseggiano. E’ il caso di medici ed infermieri ma non solo. E’ bene dunque, almeno per chi deve ancora indirizzare il proprio percorso di studi, optare per professioni che possano garantire una scelta di lavoro adeguata.

Giovani e lavoro rimangono una nota dolente in Italia anche nel 2024, ed il Governo, allo stato attuale, non ha messo in atto serie misure atte a contrastare questo fenomeno che ha seriamente ritardato l’uscita di casa dei giovani e causato un inevitabile  decremento delle nascite.

La Gioconda: notizia scandalo

La Gioconda: notizia scandalo
La Gioconda: notizia scandalo

Secondo uno studio approfondito condotto dalla scienziata francese Sophie Herfort, ricercatrice della Sorbona di Parigi, la Gioconda non raffigurerebbe una donna, ma bensì “le Jocond”, ossia il Giocondo, come in origine fu chiamato dallo stesso Leonardo Da Vinci, il modello, di una delle opere più famose al mondo, sarebbe un uomo ed esattamente Salai, alias Gian Giacomo Caprotti, giovane allievo e amante di Leonardo Da Vinci.

La Gioconda: notizia scandalo?!

Di teoria sulla Gioconda ne sono state fatte davvero molte nel corso dei secoli. Ma a sostegno di questa teoria, la Herfort, ha pubblicato un libro nel quale spiega come è arrivata a questa conclusione dopo anni di studi e ricerche, secondo l’autrice, la modella ritratta da Leonardo non sarebbe quindi Lisa Ghedini, moglie di Francesco Giacomo, come è stato sostenuto per lungo tempo.

Il libro della Herfort è frutto di 4 anni di ricerche svolte tra l’Italia e la Francia.

La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un’opera realizzata ad olio su tavola di pioppo, databile tra il 1503 e il 1514, gelosamente custodita nel museo del Louvre di Parigi.

Il sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, di letteratura, di opere e persino  di studi  psicoanalitici.

Quel che è certo è che l’opera ha subito ben tre variazioni nel tempo ed è stata rielaborata in differenti  modi rilevabili ai raggi X  e  già nel passato, le sue origini, si erano rivelata controverse.

Storia della Gioconda e tecnica pittorica

La Gioconda o Monna Lisa è un dipinto ad olio si tavola di pioppo realizzato da Leonardo da Vinci tra il 1503 e il 1506. E’ considerato uno dei capolavori più iconici e famosi al mondo custodito a Parigi al Louvre.

Gioconda; soggetto, tecnica e composizione

Come anticipato la tradizione sostiene che l’opera rappresenti Lisa Gherardini moglie di un mercante fiorentino chiamato Francesco del giocondo.

La tecnica con la quale Leonardo realizzò il dipinto è chiamata “tecnica dello sfumato” grazie alla quale è riuscito ad ottenere un effetto di morbidezza e sfuocatura che caratterizza il dipinto della Gioconda.

La donna è ritratta a mezzo busto con le mani giunte in grembo e lo sguardo enigmatico che è rivolto verso l’osservatore. Lo sfondo del quadro presenta un panorama collinare brullo e suggestivo.

E’ proprio questa bellezza enigmatica che a reso la Gioconda un’opera pittorica di tale fama. Il suo sorriso quasi accennato e l’aurea di mistero che sembrano circondare quel volto.

Nel corso dei decenni l’opra ha subito trafugamenti vari:

  • Il dipinto è stato rubato dal Louvre nel 1911 e ritrovato due anni dopo.
  • Durante la seconda guerra mondiale, la Gioconda è stata nascosta per proteggerla dai bombardamenti.
  • Nel 2005, il dipinto è stato danneggiato da un lancio di torta da parte di un folle visitatore.
  • La Gioconda è stata sottoposta a numerosi restauri nel corso dei secoli.

Per saperne di più qui trovi il sito web del museo del Louvre “Gioconda”

Michael Jackson ucciso dal suo medico

E’ di poche ore fa la notizia che vede condannato per omicidio non volontario il medico di Michael Jackson, Conrad Murray.
Il verdetto è stato raggiunto all’unanimità dopo 9 ore di camera di consiglio  ad opera di una giuria popolare. Il re del pop è morto  il 25 Giugno 2009, in seguito a una iniezione di  un potente anestetico.

Michael Jackson ucciso dal suo medico?

L’artista è morto a seguito dell’utilizzo di un farmaco, il Propofol, solitamente usato nelle sale operatorie, questa iniezione si è rivelata fatale per lo stato di saluto già critico di Jackson, il farmaco ha provocato l’arresto cardiaco del cuore del cantante, e purtroppo, a nulla sono valsi i numerosi tentativi di rianimarlo.

La condanna, prevede fino a 4 anni di carcere, e se ne avrà notizia certa, il 29 Novembre, intanto è stata negata la libertà su cauzione al medico, che resterà in carcere in attesa di conoscere i termini della sentenza.

Come sono andate le cose?

Non è dato sapere più di tanto, purtroppo, ma quel che è certo è che il farmaco si è rivelato letale anche in virtù delle condizioni di salute precarie del cantante ballerino.

Secondo la difesa sarebbe stato lo stesso Jackson ad iniettarsi l’anestetico, nel tentativo di vincere i problemi di insonnia ed addormentarsi, ma questa eventualità non è stata neanche presa in considerazione dalla giuria.

Non sapremo mai come sono andate veramente le cose ma quel che è certo è che il mondo da oggi ha un’artista in meno, un grande della musica pop famoso in tutto il mondo ed unico nel suo genere.

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Frittata di pasta ricetta

frittata di pasta
frittata di pasta

Avete un po’ di pasta avanzata? Sarà ottima per realizzare una bella frittata di pasta o uno sformatino niente male. La ricetta della frittata di pasta è una ricetta svuota frigo, perfetta sia per pranzo che per una cena veloce, si prepara in pochi minuti ed è molto gustosa, specie se arricchita da formaggi, verdure ed altri ingredienti a piacere che possono essere aggiunti nell’impasto. Vediamo la ricetta della frittata di pasta, come farla e cosa utilizzare tra gli ingredienti di base per la sua preparazione.

Frittata di pasta ricetta

Dose per 4 /5 persone

Ingredienti:

200 gr di pasta, 5 uova, 4 cucchiai di parmigiano, 100 gr di formaggio, pan grattato, sale. Potete variare questi ingredienti in base all’appetito, ai gusti e alle possibili allergie. L’importante è usare gli ingredienti di base ossia, le uova e la pasta. La pasta più indicata per la Frittata di pasta è quella corta ma si possono utilizzare anche gli spaghetti o qualsiasi tipo di pasta avanzata.

Frittata di pasta preparazione

Iniziate la preparazione della frittata di pasta con le uova. Sbattere le uova con il sale, unire la pasta, e 2 cucchiai di parmigiano. Mettere il tutto in un contenitore di vetro circolare. Sulla parte superiore della preparazione, spolverare 2 cucchiai di pan grattato la frittata di pasta, infornare nel microonde 15 minuti a circa 180 gradi.

Aggiungere il formaggio a pezzettini e l’altro parmigiano, infornare di nuovo per 5 minuti. Servire in tavola la frittata di pasta così preparata. A piacere si può aggiungere un po’ di scorza di limone grattugiata e della noce moscata, potente antiinfiammatorio.

Servite in tavola la frittata di pasta ancora calda. Una ricetta facile, economica e davvero veloce, adatta a tutti e di ottimo sapore, da servire da sola o accompagnata da un bel contorno di verdure sia cotte che crude.

Frittata di pasta
Frittata di pasta

Un alternativa alla ricetta della frittata di pasta è la frittata di riso perfetta per chi non ama troppo il glutine. La preparazione è molto simile ma per agevolarvi vi lasciamo il link della ricetta: come preparare la frittata di riso. Altra ricetta semplice, che vi consiglio di provare in quanto è economica, sicuramente molto facile, e gradita a tutti, grandi e piccini.

Ex – amici come prima: film commedia comico brillante

Il film ex amici come prima è uscito al cinema il 7 ottobre 20011 per la regia di Carlo Vanzina, vede nel suo cast attori quali Alessandro Gassman, Enrico Brignano, Ricky Memphis, Anna Foglietta, Natashha Stefanenco, Elena Barolo, Liz Solari, Veronica Logan, Gabriella Pession, Paolo Ruffini, Vincenzo Salemme, Tosca D’Aquino, Teresa Mannino.

Una commedia tutta Italiana, in cui amori passati, presenti e futuri si intrecciano, coppie che si lasciano e amori che nascono, il tutto condito dall’equivoco e da una comicità  gradevole e contenuta, un film divertente, senza troppe pretese, che rispecchia molto il panorama attuale dei rapporti di coppia, situazioni imbarazzanti e comiche alo stesso tempo, sapientemente

dosate, senza eccessi valorizzate da un cast di bravi attori.

Nulla di impegnativo, adatto a chi vuol passare una piacevole serata in compagnia di …”due risate”!

un piccolo assaggio:

http://www.youtube.com/watch?v=pExdTzUrwhs

 

 

 

I tre moschettieri: film

I tre moschettieri uscito nei cinema a metà Ottobre 2011.

Un film di Paul W.S. Anderson con Logan Lerman, Ray Stevenson, Luke Evans, Matthew Mac Fadyen, tratto dal romanzo del 1844 di Alexandre Dumas. Sicuramente questa pellicola tratta da un romanzo noto ha avuto e sta avendo il suo riscontro positivo da parte del pubblico.

I tre moschettieri

Ambientato nel 600, in Francia, ripercorre le gesta avventurose dei tre moschettieri, Athos, Porthos e Aramis, che insieme ad un ragazzo di Guascogna, di nome D’Artagnan, assolveranno il compito di recuperare una collana di diamanti salvando l’onore della regina, caduta vittima di un complotto atto a destabilizzare il governo e la corona di Francia a vantaggio del cardinale Richelieu.

La storia centra ben poco con il libro, a parte il fatto che all’inizio del film si sceglie come ambientazione Venezia, e inoltre ritroviamo il celebre motto “uno per tutti, tutti per uno”, anche le note caratteriali dei quattro moschettieri sono riconoscibili: D’Artagnan rappresenta il coraggio, Athos la nobiltà, Aramis l’astuzia, Porthos la forza.

Straordinarie le immagini fotografiche di Glen Mac Pherson realizzate in 3D.

La trama non è molto ricca, e la storia è quasi banale, arricchita da elementi scenici di buon gusto e da combattimenti surreali tra nevi da guerra volanti, molto enfatizzato il ruolo di Milady, una diabolica furfante dotata di coraggio e agilità di gran lunga superiori ai canoni delle dame del seicento, la quale spezzerà il cuore di Ahtos (il visconte di Bragelonne di Alexandre Dumas). Duelli a numero impari e grandi amori, si intrecciano in tutta la durata del  film che termina con lieto fine.

Il finale lascia presagire un seguito, Milady creduta morta dai moschettieri,  si salva miracolosamente.

 

Guarda la presentazione

http://www.youtube.com/watch?v=U1HO-790PDE

 

 

 

 

 

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Le micette una settimana dopo

cane e gatto
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Trovate abbandonate in un bosco in pieno inverno, queste due gattine sono state portate a casa. E’ passata una settimana da quando le micine sono arrivate in casa, i loro nomi sono stati definitivamente assegnati, Misa  la più dolce dagli occhi grandi, e l’altra Cleo (Cleopatra), perché ha gli occhietti dal taglio allungato ed un carattere più indipendente rispetto alla sorella.

Le micette crescono

Cominciano a regolarizzarsi nel mangiare, e non si riempiono più fino a “scoppiare” come facevano i primi giorni, Misa cerca il contatto umano in maniera ossessiva, ed ha legato benissimo con Milù (barboncina), la sorellina è più diffidente e non lascia avvicinare il cane, per ora.

Le gattine sono ambedue delle giocherellone preferirebbero vivere in casa, un bel percorso per gatti le aiuta a sfogare la loro vivacità. Anche se per il momento permetto loro di entrarci poco e limito lo spazio alla cucina e alla sala interrata, per il resto soggiornano in giardino, ma preferiscono il grande terrazzo della cucina, in questo modo riesco a controllarle meglio e ad evitare scontri incontri con la cagnolina anche se i rapporti tra di loro stanno migliorando velocemente, di giorno in giorno. 

Passano le settimane e li gattine sono cresciute e sono più in carne, tra qualche  settimana sarà d’obbligo una bella visitina dal veterinario. Intanto, il rapporto relazionare tra cane e gatto si è ampiamente modificato: ed è molto belle vederle giocare insieme e condividere la cuccia in tessuto.

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Cani e gatti

Contrariamente al noto detto “come cane e gatto” indicato per descrivere persone che si odiano, il rapporto che si è creato tra le gattine ed il mio cane testimonia che non è affatto così: conosco altre persone che hanno cani e gatti che si amano e vivono in simbiosi.

Questo significa che, al di la dei detti, anche gli animali hanno le loro preferenze, antipatie e simpatie, e che inoltre se opportunamente guidati nel modo di comportarsi e relazionarsi, possono nascere grandi amori anche tra animali “considerati nemici”. Motivo per cui se vi preoccupa l’inserimento di un gatto in una casa in cui vi è già un cane, o viceversa, sappiate che spesso si ottengono ottimi risultati inaspettati.

Certamente se l’indole del gatto o del cane non è tranquilla e socievole neanche con gli umani, avrete sicuramente delle difficoltà maggiori nel riuscire a creare tra i due animali un buon rapporto, talvolta lo stesso problema lo si ha anche tra due gatti o due cani: tentar non nuoce e, almeno nel nostro caso, la risoluzione del rapporto “cane e gatto” è stata ampiamente positiva.

Madre di diecimila figli, “testimonianza di amore verso il prossimo”

Madre di diecimila figli libro di Christel Martin
Madre di diecimila figli libro di Christel Martin

Madre di diecimila figli è un libro testimonianza scritto da Christel Martin. Narra le vicende etniche che hanno insanguinato il Burundi, causando la morte di più di 250.000 persone, dando vita ad un enorme numero di orfani, amorevolmente ospitati e custoditi nella “casa di Maggy”. Un libro ricco di sensibilità ma anche di “rivelazioni crude” e drammatiche.

Madre di diecimila figli, "testimonianza di amore verso il prossimo"
Madre di diecimila figli, “testimonianza di amore verso il prossimo”

Madre di diecimila figli, sinossi

Maggy vive a Ruyigi, nel Burundi, ed assiste al massacro di 72 persone, al quale parteciparono attivamente, alcuni membri della sua famiglia, quello stesso giorno, Maggy, ha iniziato la sua missione, prendendo con se 25 bambini scampati all’orrore, alla fine del mese il numero era salito a più di duecento.

Il Burundi è situato al centro della regione dei grandi laghi, tra il Ruanda la Repubblica Democratica del Congo e la Tanzania. Nel 1993 più di 50.000 persone sono morte per via dei massacri etnici tra Hutu e Tutsi. Il Paese si è affossato in una guerra civile tra il potere militare prevalentemente formato da Tutzi e i ribelli Hutu, 300.000 morti su una popolazione di 6.800.000 abitanti.

Nel 2003 grazie all’intervento di  Julius Nyerere e Nelson Mandela, il governo e i ribelli hanno trovato un terreno d’intesa, viene firmato un cessate il fuoco dal primo ministro sudafricano Jacob Zuma.

Libro di Christel Martin

il libro è intriso di sangue e di amore, la speranza è l’arma di battaglia di Maggy che riesce a sottrarre alla morte e riportare alla vita migliaia di bambini. I racconti degli scontri sono cruenti, e fanno rabbrividire il lettore, donne violentate, bambini mutilati, adulti torturati nei modi più barbari, tutto questo contrapposto all’amore e alla forza di volontà di Maggy soprannominata la “folle di Ruyigi”, che con forza e tenacia rifiuta e combatte la segregazione etnica che ha generato gli spargimenti di sangue.

Chi è Maggi?

Marguerite Barankitse, detta Maggy, proviene da una famiglia benestante di Tutsi, minoranza etnica del Burundi. In seguito alla guerra etnica fondò, nel 1994 la Maison Shalom a Ruygi, nel cuore dell’Africa, si tratta di una casa di accoglienza per bambini e ragazzi, dove, nel corso degli anni, vengono accolte oltre diecimila vittime della guerra, della miseria, e dell’Aids, un flagello per tutta l’Africa.

La sua grande opera umanitaria continua ad esistere e ad essere supportata, attualmente da aiuti umanitari provenienti da molte parti del globo.

Nel 2003 le è stato conferito il premio Nobel per i bambini, a Stoccolma, e nel 2005 il premio Nansen promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni  Unite per i Rifugiati. Un libro tutto da leggere, una testimonianza ineguagliabile di ciò che la guerra e l’amore possono fare.

Maggy, la protagonista, collabora tutt’ora con la Maison Shalom Burundi.

  • Autrice: Christel Martin
  • Casa editrice: Piemme Bestseller
  • Titolo originale: La haine n’aura pas le dernier mot
  • edito da: Editiones Albin Michel