Come non litigare: i 5 trucchi migliori

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Litigare fa parte del quotidiano: si litiga con il proprio partner, con figli e amici, con i propri parenti ed anche con gli sconosciuti. Ma perché si litiga? E , soprattutto come fare a controllare la rabbia, e smettere di litigare prima che la situazione precipiti? Non esistono regole magiche ma quel che certo è che la nostra amigdala ha la sua responsabilità. Il vissuto infantile, e non, condizione un po’ la nostra ira, le nostre sensazioni, ed il modo di reagire ad una lite. Ma esistono trucchi semplici per riuscire ad evitare o arginare una lite.

Come non litigare: i 5 trucchi migliori da mettere in campo

Sicuramente un elemento fondamentale nella vita per convivere con gli altri in modo sereno è l’autocontrollo. Ma l’autocontrollo è un elemento del tutto personale che proviene dal nostro cervello ed è influenzato dai nostri geni, dal carattere e dalle esperienze di vita che ci hanno formato nell’arco del tempo. Alcune persone sono calme e pacate per natura, altre si rivelano molto aggressive, altre ancora, hanno una soglia della sopportazione rispetto ai soprusi e agli attacchi esterni, molto limitata per via, magari, di un eccessiva sensibilità. Ma vediamo i 5 trucchi migliori da mettere in campo per evitare una lite, o per porre fine ad una lite furiosa già innescata trasformandola in un costruttivo confronto tra due o più persone.

Metodi per non litigare

Partiamo dal presupposto che tutti, chi più chi meno, litighiamo, e che di questo, ne sono una scandalosa testimonianza personaggi politici illustri che si “scannano in TV” o nelle aule del Parlamento, talvolta in modo davvero incivile, considerando poi che il mondo intero è lì a guardarli.

Pensiamo anche che, ogni essere umano è un “mondo a se”, ed ha il suo modo personale di vedere le cose, di pensare e di giudicare parole e azioni altrui. Detto questo andiamo a vedere il primo elemento di base per non litigare e a seguire gli altri:

  • Ascolto: l’ascolto è la base di un colloquiare civile, se non si blocca la rabbia e non ci si mette all’ascolto delle richieste, delle esigenze e del pensiero altrui, lo scontro diventa inevitabile. Rispettiamo il fatto che ogni individuo è un essere pensante con le proprie idee e che dunque non tutto ciò che dice e fa può necessariamente incontrare il nostro consenso. Ciò non toglie che da persone civili, dobbiamo rispettarlo. Essere diversi nei modi e nei pensieri non preclude un buon rapporto di amicizia, lavoro o amore, serve solo un po’ di sana apertura mentale.
  • Apertura mentale: i buddisti dicono che per apprendere e comprendere è necessario aprirsi al mondo, ed essere in grado di ricevere ogni novità, differenza e costume sociale che ci si presenti: è l’equivalente “dell’accogliere un seme e vedere nel tempo i frutti che porta”. Il pensiero diverso dal nostro che viene accolto ed accettato porta d una crescita mentale, empatica e culturale.
  • Accettare le sconfitte: molto spesso “si discute senza un ma, e un perché” il problema di fondo è che “l’altro non accetta di perdere“, ossia di ammettere di avere detto o fatto una stupidaggine. Si tratta in questo caso, di un eccessivo orgoglio è di una grande chiusura mentale che vanno arginati per contribuire a migliorare i rapporti sociali e interpersonali. Ammettere di avere torto e, magari scusarsi, non sintomo di debolezza, anzi: si tratta di forza, di una grande capacità di ammettere di avere torto ed anche di educazione e rispetto dell’altro. Nel momento in cui si capisce di aver sbagliato e si chiede scusa si dimostra una grande sensibilità, un buon grado di maturità e anche rispetto dell’altro.
  • Non Gridare: torto o ragione che si abbia, alzare la voce incrementa l’astio e la contrapposizione tra due persone e dunque per prima cosa si dovrebbe cercare di ridurre il tono di voce e parlare in maniera civile. La voce alta va riservata magari solo ad un rimprovero in situazioni particolari e con soggetti di un certo tipo (bambini capricciosi, bambini e ragazzi spericolati, anziani che mettono a rischio la propria vita etc. ma il rimprovero e la voce alta vanno davvero dosati bene ed usati solo quando vi è reale necessità).
  • Cambiare argomento: sebbene questa metodica può essere vista come una mancanza di rispetto, talvolta è l’unico sistema che può rimanere utile. State discutendo con un anziano che non ragiona più benissimo? O magari con un bambino o un adolescente ribelle? Cambiare l’argomento della discussione per poi ritornarci su quando le menti si sono calmate diventa la soluzione migliore da adottare. Una metodica utile anche per le coppie separate che, talvolta, loro malgrado finiscono per litigare anche per le stupidaggini o per dimostrare supremazia e prevalere sull’altro.
Come non litigare: i 5 trucchi migliori
Come non litigare: i 5 trucchi migliori

Discutere in modo costruttivo

Le discussioni ed i confronti devono far parte della nostra vita: servono per comprendere gli altri, sono utili per capire i nostri imiti e per porre rimedio a situazioni che non tolleriamo. Quindi, affermare che ” non si deve discutere” è profondamente sbagliato. il confronto costruttivo aiuta a crescere e a capirsi, l’importante è farlo sempre nei modi dovuti e nel momento giusto, evitando di portare l’altro, o l’altra, ad una situazione di stress eccessivo che potrebbe, a lungo andare, pregiudicare qualsiasi rapporto di amore, lavoro o amicizia e la propria felicità. Gli accordi, ed i compromessi aiutano a vivere serenamente anche quando i binari su cui viaggiano due persone, tendono inevitabilmente, a non incontrarsi sempre.

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7 COMMENTS

  1. Ciao, ottima analisi per il come si litiga e come si reagisce. Però si predica bene e razzolo male nel mio caso, cerco di vedere il buono ma spesso poi perdo la testa e alzo la voce.

    • Beh diciamo che, secondo me, l’esasperazione delle situazioni porta a “perdere la testa” per questo le cose vanno affrontate prima che si esasperino, ma parlando e non litigando… dunque in modo costruttivo.

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