Vaporizzatori a scopo terapeutico come e quando utilizzarli

Vaporizzatori a scopo terapeutico come e quando utilizzarli
Vaporizzatori a scopo terapeutico come e quando utilizzarli

I vaporizzatori sono noti per l’uso di sostanze che un tempo, in molti paesi, non erano considerate legali come ad esempio la canapa. Attualmente allevata e prodotta anche in Italia, utilizzata per la realizzazione di prodotti cosmetici ed indumenti, questa pianta dalle foglie eleganti assume un ruolo importante anche in campo terapeutico. A tal proposito hanno riscosso un certo successo i vaporizzatori a scopo terapeutico. Ma cerchiamo di capire bene cosa sono e come usarli nel migliore dei modi.

Vaporizzatori a scopo terapeutico come e quando utilizzarli in base alla problematica

Esistono di grandi e piccole dimensioni, utilizzabili manualmente fumando, o lasciando che sprigionino il loro vapore nell’ambiente (vaporizzatori di dimensioni maggiori, in genere da tavolo). Anche i loro prezzi sono molto variabili in relazione al tipo di prodotto, alla grandezza, alla qualità e alla velocità di riscaldamento. Più un prodotto è di qualità, maggiore sarà il suo costo.

In fase di utilizzo è necessario aspettare il raggiungimento della temperatura mediamente dai 30–60 secondi. Infatti, il riscaldamento avviene, in base al vaporizzatore, da un minimo di 15 secondi fino a 90 secondi. Molto dipende dal prodotto in uso. I riscaldatori moderni impiegano poco a scaldarsi: ma alcuni modelli potrebbero avere necessità di attendere 1 minuto o più per raggiungere la temperatura ottimale.

La temperatura

Per quanto concerne la temperatura necessaria per innescare gli effetti delle sostanze introdotte all’interno degli apparecchi, diciamo che esso, può variare anche in relazione a ciò che viene inserito al suo interno. La temperatura minimare per dare l’avvio ai processi di vaporizzazione si aggira intorno ai 157 ° per alcune sostanze. Quella da mantenere attiva avere per una giusta erogazione, va dai 180 gradi fino ai 220. Ma al di la di questi elementi tecnici: a cosa serve un vaporizzatore?

Utilizzi del vaporizzatore e campi d’applicazione

I vaporizzatori sono utili sia a scopo terapeutico che non. Gusto, aroma ed effetti che vengono prodotti dalle erbe inserite nel vaporizzatore possono cambiare anche di molto.

In alcune malattie, come l’artrite reumatoide, la distrofia muscolare, il morbo di Parkinson, ed altre patologie con componente neurodegenerativa, o con componente genetica e auto immune ad interessamento articolare, muscolare e malattie con effetti infiammatori specifici, trovano giovamento terapeutico grazie all’uso di cannabis.

In relazione alla sostanze e al grado di temperatura impostato, si possono ottenere diversi benefici ed assolvere funzioni differenti che elenchiamo di seguito.

Vaporizzatori a scopo terapeutico quali sono
Vaporizzatori tipologie ed utilizzo

Patologie, effetti e temperature ideali dei vaporizzatori

Le temperature vengono impostate in relazione agli effetti terapeutici che si intendono ottenere che variano da anti-infiammatorio a sedativo, fino ad analgesico ed euforizzante.

  • Analgesico, anti-infiammatorio ed euforizzante: 160 gradi.
  • Anti-infiammatorio, antidepressivo ed ansiolitico: 180 gradi
  • Anti-infiammatorio, analgesico, euforico e sedativo: 200 gradi.
  • Scopo sedativo: 225 gradi centigradi.

Tipologie di apparecchi e manutenzione

La tipologia di apparecchi a vapore presenti sul mercato può essere riassunta e ristretta in 3 categorie di base, a seconda delle dimensioni e dal tipo specifico di utilizzo. Oltre a questo, va detto che esistono vaporizzatori manuale, digitali ed analogici, quest’ultimi sicuramente più tecnologici e frutto di un mercato innovativo. Ma vediamo le categoire di base:

  • A penna
  • Portatili
  • Da tavolo
  1. Quelli a penna sono piccoli, dalla struttura piacevole, e vengono utilizzati ad uso personale. Molto simili alle sigarette elettroniche utilizzate per fumare il tabacco o suoi derivati. Vanno puliti ad ogni utilizzo. La pulizia richiede pochi minuti ma è indispensabile a garantire il corretto funzionamento dell’apparecchio e la formazione di eventuali batteri nocivi al suo interno.
  2. I vaporizzatori portatili hanno dimensioni leggermente superiori rispetto a quelli a penna. Sono molto facili da utilizzare e caricare, ed hanno una durata media superiore rispetto a quelli a penna. Anche questi necessitano di operazioni di pulizia ad ogni utilizzo.
  3. Sono, tra i 3 citati, quelli dal costo maggiore anche in virtù del loro formato più grande e della capacità di erogazione che si rende idonea agli ambienti. Sono sicuramente quelli considerati maggiormente idonei per gli scopi terapeutici e, a tal proposito, sono dotati di diversi accessori da utilizzare. Inoltre, gli apparecchi per vaporizzare indicati in modo maggiore a scopo terapeutico, hanno un sistema di riscaldamento chiamato “a convezione”. Alcuni di questi sono dotati di un efficace sistema di filtraggio ad acqua che rende possibile una maggiore purezza del vapore erogato.

Somministrazioni e tossicità: combustione, vaporizzazione e sub linguale

Vaporizzazione e combustione sono due metodi differenti per consumare le varie erbe. La combustione, come ben si sa, produce effetti tossici e monossido di carbonio, anche se fumare è più economico e rapido di vaporizzare, ma la vaporizzazione non comporta rischi di tossicità ed è quindi da preferire.

Un alternativa a queste due tipologia di somministrazione è quella delle gocce o tinture che agiscono in maniera più lenta e si somministrano per via sub linguale. Questo tipo di somministrazione in gocce è sicuramente più facile da attuare, anche se il costo è sicuramente più sostenuto.

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10 COMMENTS

  1. Ma sai che non pensavo si potessero utilizzare a scopo terapeutico? Mi hai aperto un mondo. Trovare benefici e rilassarsi nello stesso tempo non ha prezzo.

  2. Ciao cara
    felice di scoprire che possono essere usati anche a scopo terapeutico. Molto sorpresa.
    Grazie dell’info e complimenti per il post davvero ben fatto!.

    Un bacione
    La Fra

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