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Colori nell’abbigliamento e l’impatto psicologico

Colori nell'abbigliamento e l'impatto psicologico
Colori nell'abbigliamento e l'impatto psicologico

I colori non andrebbero indossati solo in base al proprio gusto e alle tendenze moda, ma anche in base all’occasione. Va detto che per un colloquio di lavoro, un esame, e situazioni simili, ci sono dei colori che si rivelano più indicati di altri per l’impatto psicologico che possono determinare sugli altri e su se stessi. Alcuni colori come il giallo sprigionano solarità, l’arancione energia, altri determinazione, positivismo, sicurezza. Per questo i colori nell’abbigliamento andrebbero scelti con molta cura. Vediamo dunque i colori nell’abbigliamento e l’impatto psicologico che quest’ultimi sono in grado di determinare.

Colori nell’abbigliamento e l’impatto psicologico che generano

I colori sono dei potenti strumenti di comunicazione visiva, non verbale, ma altrettanto efficace. Influenzano la percezione che si ha dell’altro e le nostre emozioni. Nell’ambito dell’abbigliamento, lo studio dei colori merita una “finestra” a parte così come la scelta dei colori da indossare in base all’occasione, e in relazione all’impatto visivo che determinerà, in modo significativo, come veniamo percepiti dagli altri.

Non a caso esiste una disciplina che va sotto il nome di “psicologia del colore“. Vediamo i colori nell’abbigliamento e l’impatto psicologico e visivo che riescono a determinare.

Psicologia dei colori e l’influenza sulla mente umana

Come esseri umani siamo provvisti di sensi. Profumi, colori, suoni, impattano sulla nostra percezione in modo significativo determinando anche dei veri e proprio cambiamenti di umore dovuti alla piacevolezza di ciò che avvertiamo o, al contrario, al disappunto o al disgusto.

La psicologia dei colori è una materia che studia come i colori riescano ad impattare sulla mente umana. Ogni colore, infatti è associato ad emozioni specifiche che possono cambiare leggermente in base alla tonalità del colore e a chi li percepisce. Verde e blu ad esempio sono due colori rilassanti che ispirano sicurezza.

Ma anche in relazione alle esperienze individuali e alla cultura di provenienza, i colori possono assumere un impatto diverso ed avere dei significati differenti. Nonostante ciò, nella psicologia del colore di cui tenere conto in determinate situazioni per noi importanti, vi sono dei significati evocativi che ogni colore è in grado di generare.

Bon ton e galateo: il rosso il colore della passione

Il galateo con le sue regole ci indica quali linee e quali colori sono più indicati rispetto ad altri in base alle occasioni. Di sicuro ad un colloquio di lavoro il rosso, così come il rosa sono da evitare. Il rosso infatti, se pur un bellissimo colore molto di moda in questo periodo storico, è il colore che simboleggia passione ed energia, ma anche potere e pericolo. Troppo incisivo per un colloquio.

Può risultare troppo spregiudicato in alcune occasioni, ma molto dipende anche dal tipo di abbigliamento: se si tratta di un outfit in monocolore o se ammorbidito in look in bicolore in cui c’è sì, il rosso, ma in misura contenuta. Il rosso è un colore che oltretutto può far aumentare la pressione e la frequenza cardiaca.

Al tempo stesso, nell’abbigliamento, il colore rosso può trasmettere un senso di sicurezza e audacia, la volontà di accentrare l’attenzione su di se. (Alcuni consigli dunque, su Come abbinare il rosso).

Tutta la fiducia del colore blu

Se cercate un colore che esprima pacatezza e senso di fiducia, il blu fa al caso vostro. E’ uno dei colori a cui si riconosce la capacità di ispirare calma e fiducia, stabilità e professionalità. Non ha caso il blu nell’abbigliamento è un colore associato a persone professionali ed affidabili. Infine ma non meno importante, il colore blu riesce ad avere un effetto rilassante sulla mente (un po’ come il verde).

Il verde, natura e relax?

Si il verde è un altro dei colori che si fregiano di riuscire ad essere in grado di evocare serenità, rilassamento e calma. Un colore, il verde, che simboleggia la natura, l’equilibrio e l’armonia. Ha effetto calmante e rinfrescante e, nell’abbigliamento, il verde può trasmettere ai nostri interlocutori un senso di tranquillità e connessione.

Umore grigio: viva il giallo!

Può piacere o non piacere ma il colore giallo si rivela una panacea per molti mali d’umore. Il giallo, infatti rappresenta energia, gioia, vitalità e creatività, può stimolare la mente e al tempo stesso migliorare il vostro umore. Se usato nell’abbigliamento (qui vedete come abbinare il colore giallo nei vestiti) riesce a trasmettere un’immagine solare ed energetica positiva. Non è il solo colore positivo per l’umore, c’è in fatti, anche l’arancione.

L’arancione per ricaricarsi d’energia

Siete depressi, vi sentite stanchi e demotivati? L’arancione è il colore vitale che simboleggia entusiasmo, creatività, ma anche avventura ed infonde tanta energia. Oltre a riuscire a migliorare l’umore è in grado di stimolare l’appetito e nell’abbigliamento il colore arancione trasmette di noi un’immagine dinamica e socievole. (Come abbinare l’arancione).

Rosa il colore dell’affetto

Il rosa invece, è un colore pastello delicato, usato anche per le neonate e bambine è un colore che trasmette tenerezza, affetto, comprensione. Suggerisce uno stato d’animo di riflessione e pacatezza e trasmette tranquillità. Il rosa, colore facile da indossare ed abbinare, specie al femminile. (Come abbinare il rosa).

Nero elegante e sofisticato

Il nero nella moda e negli outfit suggerisce eleganza e sofisticatezza. Sebbene sia perfetto per molte occasioni, va evitato in altre. Come vi abbiamo già raccontato, Il nero è un colore che ha punti di forza e criticità.

Rappresenta mistero ma al tempo stesso potere e autorità. Può trasmettere un senso di sicurezza e controllo ed è infatti associato, nell’abbigliamento a persone sofisticate e sicure di sé.

Bianco come la luna

Il colore della purezza, usato dalle spose e nelle comunioni e battesimi, il bianco, è da sempre un colore che suggerisce pace, semplicità d’animo, purezza ed innocenza. Inoltre nelle case trasmette un senso di pulizia e di ordine e nell’abbigliamento viene spesso associato come immagine alle persone pulite, sincere e oneste.

Viola lusso e saggezza

Sebbene per molto tempo il viola sia stato considerato un colore nefasto, in realtà simboleggia lusso, saggezza spiritualità e creatività. E’ un colore in grado di stimolare la riflessione così come l’immaginazione. Nell’abbigliamento, se ben abbinato, il colore viola trasmette un’immagine di se raffinata e misteriosa al tempo stesso.

Colori nell’abbigliamento e l’impatto visivo

I colori nell’abbigliamento e l’impatto visivo che riescono a determinare è di sicuro interesse. Possono influenzare l’ambiente, dare un’impatto visivo molto diverso tra di loro, determinare percezione e cambio d’umore, infondere sicurezza, calma, o risultare aggressivi o dinamici.

Abbiamo visto, per quanto concerne l’umore che colori come il giallo e l’arancione possono contribuire al miglioramento di quest’ultimo in modo semplice. La percezione che gli altri hanno di noi anche in base al tipo di abiti che indossiamo e ai colori può risultare cruciale in alcune occasioni della nostra vita.

Immaginate di essere un venditore e di vestire di verde o di blu, i vostri clienti saranno inconsciamente tranquillizzati da questi colori. Il rosso invece in altre occasioni può rivelarsi crucciale nel trasmettere sicurezza e senso di potere. In altri casi i colori invitano alla riflessione, all’estroversione o alla fiducia.


In alcuni ambienti specifici, come i luoghi di lavoro, le cliniche, o le SPA, la scelta del colore diventa fondamentale. Se vogliamo promuovere la creatività useremo alcuni colori, se vogliamo infondere calma ne useremo altri, e così via. I colori andranno scelti in base al contesto in modo che possano trasmettere un’immagine appropriata di quest’ultimo.

Insomma, concludendo, sia nell’arredamento che nella moda e nel comporre i propri outfit, i colori non dovrebbero essere solo fine a se stessi, scelti per piacere o per moda, ma anche per la funzione che dovranno rivestire e per il tipo di stimolazione sensoriale che vogliamo suggeriscano.

I colori nell’abbigliamento e l’impatto psicologico che riescono ad avere andrebbero sempre valutati quando si tratta di occasioni specifiche o di una giornata per noi importante da qualsiasi punto di vista. Colori e stile sono due elementi che vanno a braccetto nel comporre outfit funzionali e piacevoli.

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Corsi di salsa cubana a Roma un’ evoluzione continua

Corsi di ballo: corsi di salsa cubana corsi di dancehall reggaeton
Corsi di ballo: corsi di salsa cubana corsi di dancehall reggaeton

La salsa cubana si evolve e si integra al suo interno di elementi danzari e folclorici: rumba, afro, il moderno reggaeton, l’hip hop, dancehall, (simile al reggaeton ma poco conosciuto). Questo perché ogni cosa nel tempo si evolve ,incluso lo sport, e nella danza rimanere statici equivale nel tempo al causare una certa perdita d’interesse. Oltre ai libri di ballo sul folclore  che aiutano a capire da cosa e da dove si originano questi balli, vi è poi la necessità di trovare scuole preparate ed insegnanti in grado di motivare i propri allievi. Su tutto il territorio italiano vi sono scuole di salsa cubana e nelle grandi città ne troviamo ampia scelta. Vediamo dove trovare dei salsa cubana a Roma e alcune scuole note.

 

Corsi di salsa cubana a Roma

 

Corsi di salsa cubana a Roma un' evoluzione continua
Corsi di salsa cubana a Roma un’ evoluzione continua

 

Nelle grandi città quali Roma i corsi di salsa cubana stanno subendo una grande evoluzione, alcune scuole di salsa  si stanno adeguando a questa richiesta di mercato proveniente dal mondo giovanile che richiede e cerca nei corsi di salsa divertimento socializzazione e allegria e innovazione. Dunque, sempre per questo motivo, le lezioni vengono integrate da elementi folclorici così come da elementi di danza più moderni. In questo modo si riesce a stimolare la curiosità e ad elevare le capacità dell’allievo e fornire sempre nuovi spunti in grado di favorire il divertimento e un apprendimento completo che spazia in varie direzioni e dimensioni.

 

 

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In provincia sono molto apprezzate sia nei corsi di salsa, che nei locali, anche la bachata ed il merengue, mentre l’afro ancora è in fase di lento approccio a differenza della  rumba cubana, che comincia ad appassionare. Negli ultimi anni poi si è diffusa la richiesta di bachata, un ballo romantico con cui è facile approcciare con poche lezioni.

Alcune scuole possiedono capacità e competenze tecniche che consentono agli insegnanti di proporre un “nuovo genere” multicolore e multi-sfaccettato in cui ogni individuo si può facilmente riconoscersi: dal son alla rumba per una fascia di età meno giovanile al fantastico reggaeton fino alla spericolatissima break dance per i più curiosi, e ovviamente rueda cubana da ballare in gruppo in cerchio e laboratori coreografici per chi vuole esibirsi e mettere alla prova le proprie capacità. 

 

Perché Imparare a alleare con dei corsi di salsa cubana a Roma?

Sicuramente imparare a ballare con Corsi di salsa cubana a Roma è divertente permette di socializzare e spezzare la routine quotidiana. Alla fine dei conto si tratta di uno sport  che consente di divertirsi, organizzare serate ed eventi in comunità, e di mantenersi in forma, cosa non da poco.

Un cocktail vincente che non può che entusiasmare adeguandosi anche alle nuove produzioni discografiche che sempre  in continua  evoluzione si bagnano in ritmi e varianti dal sapore multirazziale in una fusione che ripercorre le strade di diverse etnie e localizzazioni geografiche nel corso degli anni.

Lo sport, la danza sono discipline che tendono, nel corso degli anni, a subire delle evoluzioni, che rispecchiano il mercato dal punto di vista commerciale, tecnico e sociale, molte scuole sono rimaste staticamente ancorate ai vecchi modelli mentre altre si stanno evolvendo generando dei corsi di salsa e non solo dallo spirito frizzante e innovativo, una promessa per le giovani leve che chiedono, da questa disciplina di ballo che ha una marcia in più.

Tra le scuole presenti nel panorama salsero alcune hanno uno spirito innovativo non indifferente la scuola Salsa Fantasy (Eur e Boccea), Fuera De Liga (zona Castelli) Tonino Pereno e la sua salsa Hip Hop ( zona Campo Romano), queste e molte altre, a voi la scelta e...BUON DIVERTIMENTO!!!

Raccogliere i funghi: come e quando rispettando la legge

Raccogliere i funghi: come e quando rispettando la legge
Raccogliere i funghi: come e quando rispettando la legge

I funghi contribuiscono a mantenere sano l’ecosistema del bosco in quanto sono dei micorrizici ed aiutano le piante ad assorbire maggior quantità di sostanze nutritive. Sulla base di ciò la raccolta dei funghi è regolamentata da leggi specifiche ( n. 352 del 23 Agosto 1993), la quale sancisce un limite di raccolta giornaliera di 3 kg di peso per persona, vieta la raccolta di esemplari allo stato di ovolo chiuso (Amanita cesarea) è vieta l’utilizzo di  rastrelli e uncini. Ma le regole per la raccolta dei funghi andranno ben osservate sia per la sicurezza personale che nel rispetto della legge: vediamo quali sono!

Raccogliere i funghi: come e quando rispettando la legge

La raccolta dei funghi, prevede massimo 3 kg per persona e ciò è regolamentato già da diversi anni ( n. 352 del 23 Agosto 1993).

I funghi raccolti debbono essere trasportati in appositi cestini ben areati che consentono la diffusione delle spore fungine nel bosco. Inoltre i funghi trasportati con dei cestini mantengono meglio caratteristiche morfologiche e freschezza.

Questi accorgimenti aiutano gli esperti mitologi a riconoscere specie e caratteristiche. La maggior parte delle regioni e degli stati hanno posto limiti temporali alla raccolta dei funghi con obbligo di munirsi di  di opportuni permessi a pagamento e patentini.

In caso di violazione delle norme sono previste delle sanzioni pesanti e la confisca dei funghi, è quindi buona norma  prima di programmare una passeggiata nei boschi per la raccolta dei funghi, informarsi sulle regolamentazioni vigenti presso le aziende di soggiorno delle località visitate.

Fungo porcino
Fungo porcino

  L’esperienza ed i corsi per la raccolta funghi

Molti raccoglitori di funghi si affidano all’esperienza e al riconoscimento di due o tre qualità locali tra le quali troviamo i porcini, i galletti, le mazze di tamburo, le amanite cesaree e qualche altra specie, mentre i veri conoscitori spaziano su un numero di varietà più vaste, russule boletus, cardinali, famigliole di vario genere e così via.

 

  Funghi: Russula ( una delle numerose specie)
Russula (una delle numerose specie)

 

Si può agevolare il riconoscimento dei fughi munendosi di schede per poi farli visionare dopo la raccolta agli esperti micologi presenti nelle strutture istituite in ogni provincia,   avendo l’accortezza di preservarne la freschezza e le caratteristiche  morfologiche ( gambo, cappello, anello qualora ci fosse),  e mettere separatamente le specie di cui non siamo certi della non tossicità, è comunque consigliabile, se non si è espertissimi, raccogliere solo le specie più sicure quelle che non lasciano alito ad errori ( tipo i porcini) e che non hanno somiglianze con specie velenose mortali.

 

Fungo boletus
Fungo boletus

 

Funghi velenosi e tossici più comuni

Considerate che  tra i numerosi tipi di funghi esistenti le specie veramente letali sono poche, mentre altre possono risultare più o meno tossiche. Tra le specie velone ricordiamo l’amanita phalloides, una delle più pericolose specie di funghi responsabile di avvelenamenti letali; Amanita Muscaria in grado di provocare sintomi neuro tossici ma facilmente riconoscibile per il cappello vivacemente rosso con puntini bianchi.

Troviamo poi L’Amanita verna e la virosa anch’essi molto tossici come la prima citata. Infine ricordiamo la Galerina marginata che è in grado di provocare gravi danni epatici; la Lepiota spp e il boletus satanas riconoscibile per il colore intenso quando lo si spezza e per la colorazione rossa bluastra, molto simile ai normali boletus (marroncini) ma che causa solo disturbi gastrointestinali

 

 

Fungo Mazza di tamburo semichiusa
Fungo Mazza di tamburo semichiusa

 

Quando raccogliere i funghi

 

Esistono  una gran quantità di proverbi in merito ai funghi e alla loro raccolta, sicuramente Settembre ed Ottobre sono due ottimi mesi ma come dice un proverbio del trentino:

Luna crescente cesto scadente

Luna calante cesto abbondante.

Come scrivo spesso nelle legende mensili di cosa piantare e raccogliere nell’orto, giardino e campo la luna influenza semina e raccolta di ogni specie vegetale ed i funghi non sono esenti, a mio avviso da questo fattore. Ovviamente risentono notevolmente dell’influenza del fattore climatico, le migliori annate sono caratterizzate da un inverno ricco di precipitazioni, nevose in quanto la neve ripara il terreno dalle gelate, allo stesso tempo  una primavera ed un’estate scarsamente siccitose seguite da un autunno in cui si alternano giornate di sole a giornate di pioggia  favoriscono la nascita e la crescita dei funghi e ovviamente la raccolta abbondante.

Il vento è nemico dei funghi dopo giornate fortemente ventose e sconsigliabile andarne in cerca mentre le mattine ricche di rugiada favoriscono la nascita dei funghi

 

Amanita cesarea ovulo (fungo prelibato)
Amanita cesarea ovulo (fungo prelibato)

 

Se si è appassionati di raccolta die funghi consigliamo di frequentare i corsi della propria regione e prendere un patentino, questo preserva da eventuali errori e da problemi con la legge, ma soprattutto ci rende più esperti e consapevoli di cosa stiamo realmente raccogliendo.

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Arriva l’autunno e con esso le piogge, ma il sole ancora caldo favorisce la nascita dei funghi, una prelibatezza tutta da consumare…

Il gilet come sceglierlo: una tendenza moda attuale

Il gilet come sceglierlo: una tendenza moda attuale
Il gilet come sceglierlo: una tendenza moda attuale

Il gilet è un capo d’abbigliamento che negli ultimi tempi sta riscuotendo un grande successo. Sia i gilet da donna che i modelli di gilet da uomo sono tornati alla ribalta entrando a far parte dei trend del momento. Un capo d’abbigliamento che scelto in diversi stili, colori e modelli, permette di comporre outfit dalle diverse declinazioni di stile. Vediamo il gilet come sceglierlo, i vari modelli di gilet, i colori e gli abbinamenti possibile per questo capo moda, tanto gettonato.

Il gilet come sceglierlo: una tendenza moda attuale, donna e uomo

Il gilet è tornato prepotentemente alla ribalta offrendo soluzioni di stile versatili che vanno dallo sportivo al classico. Casual o elegante dipendono dal modello, dal tessuto, e da come lo si indossa.

Si tratta dunque di un capo molto versatile e di tendenza perfetto da indossare per le donne ed anche per gli uomini. Vediamo quali sono le tendenze attuali, il gilet come sceglierlo, ed anche che ci riserva la moda di oggi, partendo in primis da un classico senza tempo: il gilet sartoriale.

Il gilet sartoriale

DONNA – Tra i tanti modelli di gilet, da fare da soli o da comprare, quello sartoriale è un classico che nasce ispirandosi all’abbigliamento maschile, ma che nel tempo, è stato rivisitato anche in chiave femminile. Perfetto per la creazione di look eleganti e senza dubbio molto sofisticati, può essere abbinato a pantaloni dal taglio classico elegante e alle gonne, sia lunghe che medio corte.

UOMO – Per quanto riguarda la moda maschile il gilet da uomo dal taglio classico è sempre un capo molto apprezzato da indossare con l’ abito o con la giacca per comporre outfit formali ed anche da cerimonia. Per le donne il gilet classico sartoriale offre all’outfit una connotazione chic.

Gilet in maglia

Lana e cotone offrono la soluzione alla creazione di gilet sportivi realizzati in maglia. Il filato spesso o sottile determina una grande differenza di stile nel capo che si adatta sia ad outfit femminili che maschili.

Un capo perfetto da indossare nelle mezze stagioni offre un po’ di calore aggiuntivo. In base alla lunghezza, al filato e alla trama offre vari abbinamenti e stili possibili.

Versione sportiva? Gilet in denim

Il denim è da sempre un passepartout nell’abbigliamento e non da meno si rivela il gilet in denim, perfetto per comporre outfit dal sapore sportivo e grintoso da abbinare a jeans, sneakers e t-shirt. Un classico anch’esso intramontabile, sempre apprezzato da uomini e donne per aggiungere un po’ di stile e personalità al proprio look.

Stile country? Gilet con frange

Per uno stile country d’effetto il gilet con frange in tessuto non tessuto o in scamosciato è l’ideale per ogni amante di questo stile. Da abbinare agli stivali (di tendenza) e anche in questo caso ad un bel paio di jeans.

A tutta lunghezza il gilet elegante

Il gilet lungo è un vero passepartout per chi ha qualche chilo di troppo da nascondere. Crea una silhouette slanciata e si presta a diverse interpretazioni di stile che vanno da quello formale a quello boho-chic.

Può essere indossato in tanti modi diversi sia sopra agli abiti (vestiti) che a gonne e pantaloni completando con eleganza l’outfit. Sicuramente è un tipo di modello scelto in prevalenza dalle donne.

Il Gilet modello corto

Quella del gilet corto è una tendenza moda molto attuale. Il gilet corto in taglio sartoriale o in maglia viene spesso scelto perla sua versatilità e la creazione di outfit con personalità ed eleganza.

Si abbina bene sia a gonne che a pantaloni e lo si trova in versione maschile e femminile. Per le donne si rivela molto funzionale anche la scelta di indossare un gilet corto come se fosse un top.

Quali i colori di tendenza del gilet

Colore del gilet come sceglierlo? Anche per quanto riguarda i colori ci sono alcuni interrogativi da svelare: una tendenza moda attuale è rappresentata dai colori neutri, come ad esempio il classico nero, ma anche il bianco, sono sempre attuali e perfetti per ogni occasione (o quasi). Poi troviamo altri colori come il grigio, che rimane sempre un classico facile da abbinare specie per gli uomini.

Ma non mancano, specie per le donne, proposte anche colorate in rosa, fucsia, verde, rosso e blu elettrico per comporre outfit più audaci. Per finire, i colori pastello sono da indossare senza timore per lei, mentre per lui colori come il verde ed il bordò sono da affiancare al grigio e al blu.

A chi sta bene il gilet?

Questo capo d’abbigliamento è perfetto per le persone snelle ma in alcuni casi, come nei modelli lunghi o in maglia può diventare anche un capo per mascherare un pochino i fianchi.

Si tratta dunque di un capo abbastanza versatile che se ben scelto si adatta a diverse fisicità senza troppi problemi. Il gilet lungo slancia la figura e maschera un po’, quello corto conferisce eleganza e mette in risalto il punto vita.

Il gilet sartoriale dona un aspetto formale, mentre quello in denim e in maglia è perfetto per comporre look casual. Tessuto e modello possono sicuramente fare la differenza ed adattarsi più o meno alle varie corporature.

Consigli di stile

Per quanto riguarda lo stile il modello andrebbe scelto in base a questo. Al femminile e per un look elegante con il gilet è bene abbinarvi un modello sartoriale con pantaloni a vita alta o gonna e décolleté: l’effetto chic sarà assicurato.

Invece, per creare un outfit casual si potrà indossare un gilet in maglia con i jeans e le sneakers od anche un gilet scamosciato con frange per uno stile più country estroverso.

Infine per un look dal sapore boho-chic si consiglia di optare per dei gilet in tessuto leggero o filati a trama larga decorati, da abbinare ad abiti floreali e sandali.

Per gli uomini invece la scelta si riversa quasi sempre rivolta verso gilet sartoriali che possono essere indossati ed abbinati in tantissimi modi per comporre outfit casual così come outfit eleganti. La scelta del denim invece è riservata ad outfit prettamente sportivi.

Abbiamo visto il gilet come sceglierlo, le vari declinazioni di stile e colori, e possiamo affermare che si tratta sicuramente un capo moda molto attuale e di tendenza, utile a comporre outfit sia per donna che per uomo in modo semplice, ma con un pizzico di eleganza in più.

Cose da fare per mantenere in ordine la casa

Cose da fare per mantenere in ordine la casa
Cose da fare per mantenere in ordine la casa

In genere, ci sono persone molto portate all’organizzazione domestica che riescono a mantenere in buono stato la casa senza problemi, cadenzando in modo autonomo, ciò che è utile fare e cosa è rimandabile. Altre persone, invece, mancano di spirito organizzativo, ed è proprio a loro che questo articolo è dedicato. Vedremo quali sono le cose da fare per mantenere in ordine la casa giorno per giorno considerando anche le opzioni settimanali e mensili di gestione dell’ordine e delle pulizie.

Cose da fare per mantenere in ordine la casa e cosa posticipare

In termini di quantità di tempo, molto dipende dalla velocità ed abilità di ognuno ed anche dalla grandezza della casa. Una piccola casa di due o tre stanza è più facile da tenere pulita ed ordinata.

Una casa molto piccola richiede ordine maniacale mentre, una casa molto grande con tante stanze e più bagni richiederà interventi frazionati sia delle pulizie giornaliere, che di quelle settimanali e mensili.

In linea di massima, vedremo un elenco di cose da fare per mantenere in ordine la casa con un focus che si centra principalmente sull’utilità del da farsi e sull’efficienza domestica che ne caratterizza anche la vivibilità.

Mantenere in ordine la casa con abitudini quotidiane

Una casa ordinata e pulita ha inizio proprio dalla manutenzione giornaliera. Nel quotidiano è bene effettuare alcune cose come ad esempio il rifarsi il letto ogni mattina.

L’ordine poi dipende anche dal “riordino” e per questo nel quotidiano è importante riporre gli oggetti e gli abiti utilizzati il giorno prima, meglio ancora se questa operazione la si svolge come abitudine nel momento in cui si smette di utilizzare abiti ed oggettistica di vario tipo.

Cucina e bagno principale, andrebbero puliti ogni qualvolta che si utilizzano. La cucina va pulita e riordinata dopo i pasti, svuotando la lavastoviglie dopo il lavaggio, ed i secchi in base anche ai giorni di raccolta differenziata.

Per quanto riguarda il bagno, quest’ultimo va rimesso in ordine e eventualmente sottoposto ad una pulizia lieve dopo il suo utilizzo, mentre una pulizia a fondo del bagno andrà effettuata settimanalmente.

Infine, specie se si hanno animali in casa o bambini una leggera passata di aspirapolvere o una spazzata è quasi d’obbligo nelle zone di casa più vissute. Può andar bene anche uno straccio inumidito, o un panno cattura polvere.

Queste operazioni da svolgere in una casa medio grande, richiedono circa 1 ora al giorno, mentre in una casa piccola ben organizzata o in un monolocale sono sufficienti anche solo quindici minuti di tempo.

Le abitudini di pulizia e riordino settimanali

Se giornalmente possiamo anche tralasciare qualcosa, per quanto riguarda la pulizia ed il riordino settimanale è bene non lasciarsi coinvolgere dalla pigrizia e fare ciò di cui la casa ha necessità per mantenersi igienica e ben vivibile. Specie se si è in coppia, ci si potrà dividere i compiti e dimezzare il lavoro da fare settimanalmente.

Tra questi compiti rientra anche il bucato che giornalmente potrà essere fatto a amano e settimanalmente utilizzando la lavatrice per lenzuola, asciugamani, tovaglie ed altro. Se la famiglia è composta da più di due persone, allora questa operazione richiederà un impegno maggiore e quasi quotidiano.

Settimanalmente è bene aspirare e lavare a fondo tutti i pavimenti della casa, pulire i bagni, spolverare ogni ambiente.

Inoltre è importante cambiare settimanalmente le lenzuola e gli asciugamani che, se molto usati andrebbero cambiati anche ogni 2 o 3 giorni. Anche gli accappatoi andrebbero lavati settimanalmente o bisettimanalmente in base all’uso che se ne fa.

Riordinare gli armadi (se necessario), insieme ad altri ambienti e mobili della casa guardandovi semplicemente intorno. Non eccedete mai nei soprammobili ed eviterete molto lavoro, specie per quanto concerne lo spolverare.

Prediligete mobili chiusi e vetrine per agevolare questa funzione di pulizia e spolvero. Infine provvedete a svuotare e lavare i secchi delle differenziata.

Il tempo necessario per svolgere le operazioni di pulizia e riordino settimanale è soggettivo e, come detto, risente delle dimensioni della casa ma anche del nucleo familiare che la abita. Mediamente ci possono volere una o due ore in case medio piccole, così come 4 o 5 ore in ambienti più grandi e articolati.

Le abitudini mensili per mantenere in ordine la casa

Dopo aver visto cosa andrebbe fatto nel quotidiano, e cosa settimanalmente, andremo ad approfondire il tipo di abitudini mensili da avere per mantenere in ordine la casa e poterci vivere in modo decoroso.

Tenete conto che rimandare il riordino degli armadi, della cucina, così il lavaggio dei vetri, dei tappeti delle tende etc. può indurvi ad avere una casa disorganizzata e poco pulita difficile da gestire. L’essere abitudinari nelle mansioni di gestione, pulizia e riordino invece, vi agevolerà di molto il compito.

Mensilmente è bene pulire a fondo la cucina o le cucine se ne avete (come nel mio caso) più di una. Dare priorità a forno, frigorifero e cappa. Scartare i cibi scaduti, i contenitori e le pentole rovinate.

Tappeti vetri e tende possono venire puliti e lavati anche in base al tempo, all’esposizione della casa allo sporco (smog, terra esterna etc). In linea di massima, i vetri andrebbero puliti mensilmente. Ogni tre o quattro mesi anche le tapparelle e le tende. Infine i tappeti possono essere puliti a secco mensilmente e portati a lavare o lavati una o due volte l’anno.

Vi sono dei consigli extra che vi permetteranno di ordinare e pulire la casa nel modo migliore: vediamoli!

Altre cose da considerare per ordinare e pulire la casa

Molte persone non stirano, ma in linea di massima, vi sono alcuni capi che richiedono di essere stirati ed altri che possono essere piegati e riposti, tra essi lenzuola e asciugamani, felpe e jans, pigiami, tute, magliette intime e biancheria. Raggruppate i capi da stirare nelle pulizie settimanali.

Vi consiglio di effettuare un decluttering periodico eliminando gli oggetti che non si usano più e che occupano solo spazio. Per un buon ordine è bene assegnare ad ogni oggetto il suo posto e coinvolgere la famiglia in alcune operazioni di pulizia e riordino.

Cercate di creare una routine familiare così come una routine per le pulizie e il riordino, in modo da non dover rimandare nulla. Utilizzate preferibilmente prodotti naturali sani e sostenibili ed infine ricordate di arieggiare la casa ogni giorno per rendere l’ambiente più salubre ed evitare la formazione di condensa e muffe.

Colori perfetti per l’arredamento primaverile

Colori perfetti per l'arredamento primaverile
Colori perfetti per l'arredamento primaverile

Tra poche settimane arriverà la primavera come da calendario, ma nell’aria specie al centro e al sud, la primavera si fa già sentire e, con essa la voglia di dare una sferzata di energia alla casa risvegliandola dal torpore invernale e conferendo all’arredamento un tocco di freschezza e allegria tipici della primavera. Ma quali sono i colori perfetti per l’arredamento primaverile? Scopriamo insieme in questo articolo sull’arredamento ed il restyling primaverile da attuare.

Colori perfetti per l’arredamento primaverile

In primavera si risveglia la natura e, con essa, la voglia di fare lavori di ristrutturazione, imbiancare e conferire un nuovo aspetto alla casa. La primavera rappresenta anche il momento ideale per rinnovare in parte l’arredamento della casa portando una ventata di freschezza e solarità agli ambienti. Vediamo quali sono i colori più indicati e quali cambiamenti apportare limitando le spese.

Colori primaverili

I colori primaverili e freschi sono più di uno e in base alla necessità di tinteggiare le pareti o no, possiamo utilizzarli sia per i muri che per i tessili ed alcuni accessori.

Tra colori primaverili per eccellenza si collocano le tonalità pastello. Colori come il rosa, il verde menta ed il lilla con l’azzurro, sono ideali per creare un atmosfera che sia primaverile, delicata e rilassante al tempo stesso. Insieme a questi colori trova largo impiego il bianco con le tonalità neutre del crema e dell’avorio.

Ma per chi ama osare di più la primavera suggerisce anche colori più vivaci del giallo, verde smeraldo e corallo o rosa peonia. Tra i colori invece ispirati alla natura troviamo alcune tonalità di giallo e di rosa intenso così come di verde come il verde prato o il verde salvia.

La scelta dei colori primaverili da portare in casa è ampia ed offre quindi diverse possibilità per personalizzare gli ambienti in questa stagione.

Primavera: come rendere la casa fresca e allegra

Una volta rinfrescato e tinteggiato le pareti, ove si ritiene sia necessario, o dopo aver caratterizzato con i colori indicati anche una sola parete si passa alla fase due che prevede l’utilizzo di tessili ed accessori dal carattere primaverile.

Tessuti leggeri potranno essere utilizzanti sostituendo i tessili caldi e pesanti dell’inverno. Lino e cotone trovano ampio impiego in questa fase di restyling primaverile.

Oltre a tende, cuscini e copertine leggere vi consigliamo anche di portare un tocco di natura in casa acquistando alcune piante verdi e dei bei fiori freschi. Su terrazzi e balconi, nonché nei giardini portate dei ciclamini e della primule a ricordare che la primavera è alle porte.

Arredamento primaverile: colori e profumi
Arredamento primaverile: colori e profumi

Accessori, luci e profumi

Alcuni cuscini colorati abbinati ad accessori economici come statuette, vasi e cornici potranno favorire le operazioni di restyling primaverile.

Per quanto riguarda l’illuminazione, sappiamo che le giornate si stanno velocemente allungando (meno male), bene: sfruttate a pieno la luce naturale quando necessario supportare l’illuminazione adottando lampade con luce calda che renderanno l’atmosfera che regna in casa molto accogliente.

Infine regalatevi una bella sferzata di energia primaverile con i profumi. Deodoranti ambientali e candele che ricordano i profumi della natura come il gelsomino, la rosa, gli odori agrumati, lavanda e così via. Aspetti visivi ed olfattivi che allineeranno la vostra casa, e l’umore, con la primavera. In questo lo stile Hanoï è perfetto.

stile hanoi
Stile arredamento Hanoi

Cosa sostituire per un arredamento primaverile d’impatto

Ora, di modi per rendere ogni ambiente della casa più primaverile e fresco, portando una sferzata di energia positiva in casa, ve ne sono molti. Ognuno dovrà fare un esame della propria casa e rendersi conto di cosa è da eliminare, dove è necessario intervenire con tinteggiature ed altro, dove basterà sostituire solo alcuni accessori tra tessili ed altro.

Resta il fatto che per un arredamento primaverile fresco che sia d’impatto, è consigliabile sostituire alcune delle cose che avrete utilizzato nell’arredamento invernale.

Vediamo quali sono, ma considerate che potrete variare questa lista di idee e consigli sul cosa sostituire e cosa lasciare, anche in base a cosa avete in casa e considerando sempre quelli che sono i colori perfetti per l’arredamento primaverile ed estivo al di la delle tendenze del momento.

Tende e tappeti

Sicuramente le tende delle case sono uno degli elementi di spicco in grado di cambiare l’estetica e la stagionalità degli ambienti. Andrebbero scelte ed adottate in pendant con i cuscini e magari anche con i tappeti che in primavera, vi consigliamo di togliere, a vantaggio di stuoie in cocco e tappeti in cotone leggero o fibra naturale.

In camera da letto anche il plaid ed i copriletto sono in grado di cambiare l’aspetto della camera: sceglietene uno adatto alla stagione, magari nei colori pastello indicati.

Slow life e colori primaverili
Slow life e colori primaverili

Accessori e fiori

Le decorazioni murali caratterizzate da stampe, quadri e decorazioni adesive alle pareti possono aiutare in queste operazioni. Quadri e stampe dai motivi primaverili con fiori, paesaggi, mare e simili possono aiutare in tal senso così come aiutano moltissimo nel restyling primaverili le composizioni floreali fresche. Dei centrotavola fioriti e candele colorate insieme a ciotole di frutta fresca sono da consigliare.

I colori perfetti per l’arredamento primaverile, insieme ai giusti tessili e alla scelta di accessori del tipo indicato renderanno la casa accogliente, allegra e fresca in pieno spirito primaverile.

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Macchine confezionatrici: guida alla scelta della soluzione di packaging giusta

Macchine confezionatrici: guida alla scelta della soluzione di packaging giusta
Macchine confezionatrici: guida alla scelta della soluzione di packaging giusta

Per le aziende la scelta della macchina confezionatrice giusta rappresenta un elemento strategico per ottimizzare la produzione, ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza operativa. 

Questo vale per qualunque impresa, ma soprattutto per quelle che operano in determinati settori, come per esempio quello alimentare, il farmaceutico e il manifatturiero. Per individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze bisogna valutare diversi fattori, tra cui le caratteristiche della produzione e le necessità logistiche.

D’altra parte, il confezionamento è un processo fondamentale nell’industria moderna, in quanto garantisce non solo la protezione e la conservazione dei prodotti, ma anche la loro presentazione e la logistica di distribuzione. La giusta macchina confezionatrice consente di automatizzare il processo, ridurre gli sprechi e ottenere confezioni di alta qualità, elementi fondamentali per mantenere la competitività di mercato. 

Le principali tipologie di macchine confezionatrici

In commercio è possibile trovare un’ampia scelta di macchine confezionatrici, con soluzioni adatte ad ogni esigenza aziendale. Per scoprire le varie opzioni disponibili è possibile guardare al catalogo di un’azienda specializzata come Multipack, che presenta una selezione di modelli di alta gamma che assicurano la massima protezione dei prodotti preservandone al meglio la qualità e la freschezza ed esaltandone l’aspetto visivo (vai su Multipack.it per maggiori informazioni).

Confezionatrici verticali

Le macchine confezionatrici si suddividono in diverse categorie in base al metodo di confezionamento e al tipo di prodotto da imballare. Tra le principali soluzioni presenti sul mercato troviamo le confezionatrici verticali, ideali per il confezionamento di prodotti granulari, polverosi, snack e caffè. Queste macchine formano, riempiono e sigillano i pacchetti in verticale offrendo un’elevata velocità di produzione, inoltre sono compatibili con una vasta gamma di materiali di confezionamento assicurando un’alta versatilità e personalizzazione dei processi di packaging. 

Macchine per sottovuoto

Le macchine confezionatrici per il sottovuoto, invece, sono fondamentali per alimenti deperibili come carne, pesce, formaggi e altri prodotti che necessitano di una conservazione prolungata, in quanto si tratta di una tecnica di imballaggio che protegge in modo ottimale gli alimenti da ossidazione e contaminazioni e garantisce un’ottima conservazione del cibo. Le troviamo anche ad uso domestico. Ci sono inoltre le macchine per confezionare in busta sottovuoto e ATM, particolarmente indicate per il settore alimentare.

Confezionatrici Termoretraibili

Le confezionatrici termoretraibili rappresentano un’altra opzione interessante, perché sono macchine facili da utilizzare e molto adattabili che utilizzano il metodo del confezionamento con film termoretraibile, una pellicola plastica sottile e aderente che conferisce lucentezza alle confezioni e le rende molto resistenti.

Flow pack per prodotti monodose

Oggi sono molto apprezzate anche le flow pack, macchine confezionatrici usate per i prodotti monodose come biscotti, piadine, prodotti e da forno e pizzette, in grado di applicare una confezione ermetica e ben visibile con ampia libertà di personalizzazione grafica.

I fattori da valutare nella scelta delle macchine confezionatrici

La scelta della macchina confezionatrice deve basarsi su una serie di aspetti fondamentali. In primo luogo è importante considerare il tipo di prodotto da confezionare. I prodotti solidi, liquidi o in polvere richiedono macchinari specifici, mentre il materiale di packaging deve essere compatibile con la macchina. Per esempio, se si utilizzano film biodegradabili o materiali compostabili, è necessario che la macchina sia in grado di gestirli correttamente.

La capacità produttiva è un altro aspetto chiave. Le aziende devono decidere se optare per macchinari semiautomatici o completamente automatici, in base al volume di produzione e al livello di integrazione con i sistemi digitali. La flessibilità e la personalizzazione della macchina, ad esempio tramite moduli intercambiabili o opzioni di personalizzazione per dimensioni e tipologia di confezione, sono ulteriori elementi da valutare.

I vantaggi dell’automazione nei processi di confezionamento

L’utilizzo di macchine confezionatrici automatiche o semiautomatiche è una scelta sempre più diffusa tra le aziende, in quanto garantisce numerosi vantaggi nella gestione dei processi di produzione e non solo. In primo luogo, la riduzione dei costi operativi è un beneficio tangibile, grazie alla diminuzione degli sprechi e all’ottimizzazione della produzione.

Le macchine automatizzate o semiautomatizzate consentono inoltre di migliorare la qualità del packaging, garantendo confezioni uniformi e resistenti che a loro volta aumentano la shelf life del prodotto. 

Questo porta a una maggiore competitività sul mercato, con costi ridotti e una qualità superiore. La tracciabilità digitale, abilitata dai sistemi IoT, consente una gestione più accurata della supply chain, riducendo il rischio di errori e migliorando la logistica. Inoltre, l’automazione contribuisce a migliorare la sicurezza sul lavoro, sostituendo attività manuali potenzialmente pericolose con processi automatizzati e riducendo il rischio di errori umani nelle operazioni di confezionamento dei prodotti. 

Scegliere la macchina confezionatrice adatta rappresenta quindi un investimento strategico per qualsiasi azienda. La capacità di ridurre i costi operativi, aumentare la produttività e garantire una qualità elevata del packaging sono elementi fondamentali per mantenere la competitività in un mercato globale in continua evoluzione (La storia della conservazione dei cibi dall’800 ad oggi).

Le innovazioni nel packaging e nell’automazione rappresentano infatti il futuro dell’industria, ma solo le aziende che sapranno integrarle efficacemente saranno in grado di guidare il mercato nei prossimi anni.

Il melone “Cucumis melo” descrizione ed uso

Il melone "Cucumis melo" descrizione ed uso
Il melone "Cucumis melo" descrizione ed uso

Arriva l’estate e con essa cambiano le produzioni di frutta e verdura. Tra la frutta di stagione, frutto tipicamente estivo che troviamo anche in versione invernale ma dalla polpa diversa, gradevolmente profumato, dal sapore intenso utilizzato comunemente in cucina, il melone. Il melone “Cucumis melo“, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, originario, sembra, dell’Asia e dell’Africa, tipica delle regioni intertropicali è attualmente coltivato in molte zone dell’Europa e degli Stati Uniti. Spesso lo troviamo sulle nostre tavole in estate. Ma scopriamo di più sul melone o “Cucumis melo”.

Il melone “Cucumis melo” descrizione ed uso

I meloni vengono prodotti coltivandoli in campi e crescono su piante erbacei annuali di natura strisciante, varietà dei frutti e caratteristiche sono determinate dal tipo di pianta. Botanicamente si possono catalogare i meloni in tre specie botaniche principali: I cantalupi, le qualità estive e quelle invernali.

I cantalupi o zatte sono dei meloni che presentano forma sferica, grandezza media, buccia spessa e ruvida, ed infine una polpa dal colore giallo, arancio.

Meloni ovali con buccia sottile e striature su di essa a forma di rete, presentano internamente una polpa gialla verdognola. Entrambi appartengono alle qualità estive.

Esistono poi i meloni definiti invernali che presentano buccia verde e liscia, polpa bianca zuccherina. La maturazione di questi meloni è tipicamente tardiva per questo vengono chiamati “meloni invernali”. Tra le caratteristiche di spicco di questa qualità invernale vi è che si rivelano meloni adatti ad una prolungata conservazione.

 

Melone giallo
Melone giallo

 

Costituenti principali e utilizzazione del melone

I meloni contengono principalmente acqua, zucchero, sostanze azotate, sali minerali, vitamine e carotenoidi.

Vengono utilizzati nell’alimentazione sia come antipasti che come dessert, serviti con prosciutto crudo, o in spiedini di frutta, si presentano bene anche accompagnati da gelato, in macedonie ed insalate estive.

Dissetanti, freschi e gradevoli, richiedono almeno 4 ore per essere digeriti, questo per via dei i filamenti in esso contenuti.

Melone, benefici e cosmesi

Per quanto riguarda il benessere e la salute, il melone è indicato nei casi di stitichezza, gotta e reumatismi, nonché disfunzioni epatiche. Utilizzato abbondantemente nella cosmesi usato, (come nella ricetta del link), per ottenere delle maschere o latte detergente. Come molti frutti estivi dal colore giallo arancio, come carote e albicocche, aiuta e stimola una buona abbronzatura.

Come consumare il melone

I meloni vanno consumati freschi, acquistati maturi e posti in  frigo per 2 o 3 giorni, avvolti in carta stagnola per evitare la diffusione dell’odore negli altri cibi. Se acquistati acerbi, vanno lasciati maturare in casa o in frigorifero per alcuni giorni prima di essere consumati.

Si può capire il grado di maturazione del frutto sia dalla consistenza che  dal colore che dall’odore, nonché dai segni del picciolo che quando staccato nel giusto periodo di maturazione, presenta un certo livello di fessurazione.

Coltivazione del melone

Le esigenze idriche del melone, variano in funzione delle condizioni pedoclimatiche, dei lavori preparatori del terreno, degli apporti di sostanza organica, specie nei terreni sabbiosi, dell’utilizzo o meno della pacciamatura che limita l’evaporazione.

L’irrigazione, per questo tipo di coltura, necessita di essere applicata con grande attenzione. La pianta del melone è infatti caratterizzata da un apparato radicale esteso, in particolar modo in superficie, ed ha un considerevole sviluppo fogliare.

Questi due fattori comportano una notevole capacità di traspirazione rendendo il melone sensibile agli stress idrici. Gli eccessi idrici sono decisamente dannosi in corrispondenza di tutte le fasi di sviluppo della pianta.

Infatti dopo l’impianto, favoriscono lo sviluppo di patogeni; durante il ciclo vegetativo provocano uno sviluppo eccessivo della parte epigea con conseguente perdita di fiori e di giovani frutti, oltre al fatto che tendono a far aumentare gli attacchi patogeni.

Infine gli eccessi idrici in prossimità della raccolta provocano un abbassamento dei caratteri qualitativi dei frutti di melone. Un regime idrico di carenza controllata durante la fase che precede la maturazione, invece, migliora notevolmente la qualità del prodotto.

Irrigazioni del Melone

Da quanto detto sopra, procederemo alle irrigazioni delle piante di melone, in linea di massima in questo modo: se si attua il trapianto l’irrigazione inizia subito dopo la messa a dimora e viene ripetuta dopo 6-7 giorni nel caso in cui le piante abbiano radicato e attecchito correttamente, mentre in caso di semina, l’irrigazione avrà il via dopo 20-25 giorni dalla messa a dimora, quando le piante sono in fase di terza foglia vera.

Nelle colture pacciamate (ossia protette al piede da corteggia e foglie), si ricorre normalmente alla micro irrigazione con irrigatori posizionati al di sotto del film plastico.

Si tratta di una coltivazione abbastanza semplice da attuare anche in giardino, sia in terra piena che in vasi grandi. Un buon terriccio e le giuste irrigazioni insieme all’esposizione adeguata, consentiranno di vedere fruttificare le piante di meloni e di raccoglierne i prodotti in estate.