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giovedì, Maggio 15, 2025
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Brignano torna all’attacco: “i costi della casta”

 

Nuova puntata delle Iene, nuovo successone di Enrico Brignano, questa volta il suo monologo, pungente come sempre, attacca esplicitamente la “casta politica” in maniera diretta, ironizzando lungamente, sui benefit dei parlamentari e gli elevati stipendi,” l’unica cosa che secondo il comico, non ha subito tagli in Italia”, così esordisce, dopo averli accusati di prendere bustarelle, far uso di droghe e favorire la prostituzione.

Calderoni viene apostrofato per la richiesta di “riaprire le case chiuse”, vertendo poi con estrema ilarità l’argomento, da Calderoni a Berlusconi.

Una frecciata dietro l’altra, si susseguono, incalzanti, le accuse, non viene risparmiato niente e nessuno, il comico parla a raffica elencando elementi di contraddizione politica e disonestà, mescolandoli ad una ironica comicità senza esclusione di colpi.

L’Onorevole Scagliola è chiamato in causa, un appunto viene fatto al suo splendido attico nel cuore di Roma. In seguito ironizza sulle spese mediche  raggiunte dall’ insieme dei parlamentari che, secondo Brignano sta a significare che i nostri parlamentari, sono tutti in condizioni pietose, questo  considerando l’elevato tetto delle spese denunciate.

Non dimentica ovviamente  di sottolineare i  costi di trasferta e  ristorazione, sembra che ogni parlamentare mangi per dodici, e beva per altrettanto numero di persone.

Una frecciatina viene rivolta all’onorevole Mastella esplicitamente definito “bugiardo”.

Conclude dicendo che l’Italiano medio non è stupido e che non crede più alle favole che gli vengono raccontate, ragion per cui, secondo Brignano, ben presto tutto questo porterà la popolazione ad una reazione inevitabile…

Un susseguirsi di lanci e di frecce, che come risultante danno, per dirla alla Brinano:  “un centro da 100 e lode”.

 

Guarda il video

http://www.video.mediaset.it/video/iene/speciali/257384/brignano-i-costi-della-casta.html#tc-s1-c3-o1-p1

 

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Pranzo: come assegnare i posti secondo il galateo

come assegnare i posti in tavola secondo il galateo
come assegnare i posti in tavola secondo il galateo

Dobbiamo organizzare una cena o un pranzo informale? ogni posto va bene per chiunque, utili le stoviglie usa e getta e i tavoli e tavolini aggiunti se siamo in tanti ma, se dobbiamo organizzare un pranzo o una cena un po’ più impegnativa è bene osservare poche regole di base e se vi servono idee e ricette in cucina andatele a scoprire in ricette deliziose in pentola, un sito dove trovare ottime proste per ogni esigenza culinaria.

 

Pranzo: come assegnare i posti second il galateo

In primo luogo i padroni di casa si porranno a capotavola, l’ospite più importante va fatto sedere alla destra della padrona di casa, se è di sesso maschile, mentre a destra del padrone di casa se è di sesso femminile, gli ospiti più importanti per parentela o anzianità o altro verranno fatti sedere di seguito a sinistra di entrambi i precedenti, e molto importante alternare uomini e donne avendo cura, contrariamente a quanto si fa in genere di non mettere vicini i  componenti di ciascuna coppia, ed evitare di mettere vicine persone che avrebbero di ben poco da dialogare tra loro.

Pranzo formale

Ricordate di mettere dei segnaposti che indichino la collocazione. Cercate anche di tenere in considerazione eventuali persone mancine, o disabili e, in questo caso optate sempre per le sedute più agevoli e ben svincolate, mentre i mancini preferiscono i posti a capotavola o comunque quelli in cui non vengono a contatto con persone che usano la mano destra per mangiare. Anche se potrebbe sembrare una banalità in realtà non lo è affatto, e di questo ne sono ben consapevoli le persone mancine.

I bambini invece, dovrebbero sedere sempre vicino ad uno dei propri genitori in modo da poter essere controllati agevolmente ed eventualmente aiutati durante il pasto. Seguiti e ripresi qualora necessario e vigilati nel rispetto comune.

 

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Pranzo: come assegnare i posti secondo il galateo

Piccole regole che ci introducono alle buone maniere da osservare a tavola prendendo spunto dal galateo e tenendo fede a quelle che sono le regole base della buona educazione da osservare in casa, e fuori casa.

La crisi edilizia ed immobiliare

La crisi edilizia ha subito un forte tracollo, coinvolta dalla crisi economica che ha colpito l'Europa (e non solo),la quale ha indotto e influenzato la crisi edilizia, anche se le cause sembrano essere legate non solo alla crisi.

Il potere d'acquisto dell'Italiano medio si è notevolmente ridotto negli utimi dieci anni, il blocco della scala mobile ed il passaggio della lira alla moneta Europea hanno influenzato l'attuale situazione.

Gli stipendi si sono notevolmente ridotti e con essi la possibilità di riuscire ad acquistare una casa. Se per contro il lievitare degli affitti ha indotto le persone a preferire l'acquisto anzichè l'affitto di un appartamente, è altrettanto vero che molto spesso due stipmendi messi insieme da una coppia, non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza ad un livello decente includendo, nel budget familiare, il costo di un muto.

I tassi dei mutui, rispetto a vent'anni fa sono più vantaggiosi, ma le difficoltà che si incontrano quando si va a chiedere un mutuo in banca non sono poche, per ovvi motivi le banche tendono a chiedere granzie sempre maggiori, vista la crescente inadenpienza  rateale di molti contratti di mutuo, legati all'attuale crisi.

Un altro fattore che ha influito negativamente nella crisi dell'edilizia è statà la grande offerta di nuovi immobili  che per molti anni  il mercato dell'edilizia ha continuato a produrre, non considerndo il forte rallentamento della crescita media della popolazione leggermente ammortizzata dall'allungamento della vita delle persone anziane. La crisi non ha coivolto in maniera uniforme il mercato immobiliare ed edilizio, molto più colpiti dalla crisi risultano gli alloggi di fascia media, mentre le piccole abitazioni e gli immobili di un certo livello continuano, se pur con fatica, ad essere venduti e "acquistati". c'è chi ricorre all'acquisto di un terreno e procede poi alla   costruzioni in proprio non sempre a norme di legge.

Conclusione: tante case da vendere, pochi soldi in circolazione, prezzi degli immobili elevati, incapacità e mancanza di potere d'acquisto da parte di chi "giovani generazioni" dovrebbe essere interessato a comprare un nuovo  alloggio, se poi a tutto questo aggiungiamo la crisi dei posti di lavoro, il quadro si completa da solo.

 

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Le micine crescono: 5° giorno

Si, devo proprio dire che queste deliziose gattine stanno crescendo a vista d’occhio , conquistando il cuore di tutti gli abitanti di questa casa inclusa Milù, la mia barboncina, con la quale hanno qualche “scontro incontro”.

M sono mesa a scrivere in giardino, ma sopratutto una non mi lascia scrivere, Misa non fa altro che strusciarsi sule mie mani e passeggiare sulla tastira del mio portatile leccndomi  con la linguetta umida e ruvida, Misa è molto dolce e si è presa da subito  con la mia barboncina, l’altra gattinaTigrita (o Greta), e anche lei molto affettuosa, ma meno invadente e si fida un po’ meno della mia barboncina, di tanto in tanto rimedia un accenno di “zampata di avvertimento”…Un bel da fare vi assicuro, ma mi ripaga la loro affettuosità.

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Memoria a breve e lungo termine: come funziona

L’organo che ci permette di comunicare con l’ambiente, imparare, ricordare, pensare e provare dei sentimenti è il cervello, il quale rappresenta la “nostra centrale di comando”,  pesa poco più di un chilo, acquisisce, conserva e rielabora tutte le informazioni che gli pervengono.

Memoria a breve e lungo termine: come funziona

Il cervello è diviso in due emisferi, destro e sinistro, ognuno dei quali controlla la parte opposta del corpo.

I due emisferi, destro e sinistro,  possiedono delle funzioni specifiche:

  • Destro, coordina i movimenti e presiede a tutte quelle che sono le attività artistiche e creative dell’individuo.
  • Sinistro, è l’emisfero “dell’intelligenza”, in quanto regola il pensiero logico matematico, scientifico ed il linguaggio.

ogni emisfero risulta diviso in varie zone, ognuna delle quali possiede delle proprietà, troviamo la zona che presiede ai movimenti semplici degli arti, e quella dei movimenti complessi, la zona del tatto, della vista, dell’equilibrio e coordinazione muscolare, dell’udito del linguaggio, dell’intelligenza e delle emozioni, se una di queste aree viene danneggiata sarà penalizzata la funzione specifica a cui è destinata.

La memoria primaria

La memoria primaria è definita a breve termine, ci permette di trattenere un’informazione il tempo strettamente necessario per utilizzarla, come, ad esempio, comporre un numero di telefono dopo averlo letto.

La memoria a lungo termine, invece può immagazzinare molte informazioni in maniera permanente, è grazie a questo tipo di memoria che possiamo avere ricordi lontani sia emozionali che conoscitivi, è questo tipo di memoria che utilizziamo per studiare e memorizzare le informazioni, che vengono trasferite dalla memoria primaria a quella a lungo termine.

Per quanto riguarda la paura e le emozioni, riveste un ruolo primario l’amigdala, una piccola parte che si trova all’interno del cervello, questa zona scatena delle reazioni chimiche che fanno aumentare la sudorazione, il battito cardiaco, il respiro l’afflusso di sangue ai muscoli, reazioni di difesa che dispongono l’organismo ad uno stato di all’allerta (lotta o fuga).

La zona del cervello in cui nascono le emozioni lavora in stretto contatto con la parte che regola il pensiero.

La memoria sia a breve che a lungo termine è differente da individuo ad individuo, esistono persone dotate di una grande memoria ed altre, invece, scarsamente dotate, anche se questa capacità si può amplificare con l’esercizio.

Un test semplice da fare in casa per verificare la capacità di memoria di un individuo consiste nel  mostrare queste 7 lettere per tre secondi e chiedere di riscriverle nello stesso ordine:

 

K     W     V     G     L     R    M

 

Un altro semplice esercizio consiste nel mostrare ad una persona, per circa un minuto, 10 oggetti di uso comune, ad esempio, una matita, un pettine, una bottiglia, in seguito chiedere di elencarli tutti  ed annotare quanti ne ricorda.

 

 

 

 

 

Secondo giorno: le micette si ambientano

Gattino sensibile
Gattino sensibile

Volevo aggiornarvi sull’evoluzione dell’adozione dei gattini, innanzitutto finalmente siamo arrivati “sembra” ad un accordo circa i nomi, la micia dagli occhi grandi si chiamerà Misa, mentre la più piccolina “Greta”. E’ il secondo giorno e le gattine recuperate in un bosco dove sono state abbandonate e trovate da noi affamate sembrano stare meglio, essere serene, meno affamate e socievoli. Evidentemente sono nate in ambiente familiare e sono abituate alle persone. Ma con quale coraggio sono state abbandonate? Scopriamo il secondo giorno delle gattine, due dolci micette recuperate in un bosco.

Secondo giorno: le micette si ambientano

Le nostre micette sembrano ambientarsi giorno dopo giorno, mangiano tantissimo e cominciano ad abituarsi alla mia cagnolina Milù, che è decisamente molto incuriosita, ma anche un pochino gelosa. Erano piene di parassiti, e sono state pulite, ora hanno il loro collarino con tanto di strass e sembrano due principessine.

Passati questi giorni di festa è d’obbligo una visitina dal veterinario, per la nostra e la loro sicurezza, anche perché Misa ha un’occhietto lacrimante e sinceramente non so proprio come curarglielo.

Ma, non so se è una mia impressione ma già sembrano più grandi e cicciottelle, nei prossimi giorni farò loro delle foto così mi direte se mi sbaglio.

Una vita da gatto randagio

Purtroppo di casi come questi se ne verificano tantissimi. le gatte non sterilizzate tendono a partorire due anche tre cucciolate l’anno e ogni volta partoriscono da tre a anche 8 – 10 cuccioli. Trovare una sistemazione a tutti questi gattini non è affatto semplice dato che si tratta di gatti non di razza.

I nuovi gattini che nascono intorno agli otto dieci  mesi, e talvolta anche prima per le femmine di gatto arriva il calore. E’ a questo punto che le gattine  femmine sono a loro volta in grado di essere fecondate e partorire nuove cucciolate anche loro. E’ facile intuire come si moltiplicano in fretta i gatti e come una colonia felina possa crescere in modo esponenziale anche se poi la strada abbrevia la loro vita.

Per questo motivo è pieno di gatti randagi e gattine come queste, belle, dolci e pacifiche sono state abbandonate. Il gesto in se non è giustificato ma il mio discorso serve a chiarire il perché tanti gattini vengono abbandonati al loro destino.

Momenti di “socializzazione” tra Milù (cagnolina) e le micette.

Cromoterapia e chakra: uso terapeutico del colore

Cromoterapia e chakra: uso terapeutico del colore

Una metodologia antica atta a modificare e migliorare il nostro stato di salute  è rappresentato dalla cromoterapia.

L’uso del colore a scopo terapeutico ha origini Greco Egizie, questi due popoli costruivano i loro templi ricchi di luce e colore a scopo rilassante e curativo. L’uso del colore assunse, nel tempo un ruolo fondamentale in India, in Cina, ( esattamente come lo Shiatsu) e nella medicina ayurvedica, mentre sia in Europa che in America l’interesse per questa pratica si sviluppò intorno al XIX secolo.

Cromoterapia e chakra: uso terapeutico del colore

La regola fondamentale su cui si basa la cromoterapia consiste nel fatto che fondamentalmente il nostro corpo è tutti i corpi (materia), sono costituiti da energia, quindi si ritiene che ogni applicazione di energia applicata al corpo avrà degli effetti positivi o negativi, considerando che la luce è sostanzialmente una forma di energia,  scindibile in tutti i colori.

Lo scopo della cromoterapia è quello di ristabilire un corretto equilibrio energetico attraverso l’uso del colore.

Ciascun colore è associato a uno dei sette chakra del corpo, ed ha il suo colore complementare, per riequilibrare i chakra e le malattie ad essi correlate è fondamentale tramite l’uso di uno o più colori ad esso associati, cercare di riequilibrarne lo stato.

Colori e chakra

  • Rosso è associato al chakra della regione sacrale (chakra del sacro), favorisce energia e vitalità, (colore complementare il turchese).
  • Arancio è associato al chakra della milza e regola metabolismo e circolazione, (colore complementare, viola).
  • Giallo è associato al chakra del plesso solare, ed è relativo all’intelletto, (colore complementare viola).
  • Verde rappresenta il colore del chakra del cuore la purezza e l’armonia, (colore complementare magenta).
  • Turchese non è associato a nessun chakra ma determina rilassamento e calma, (colore complementare rosso).
  • Blu è associato al chakra della gola, relativo quindi alla comunicazione ed alla volontà, (colore complementare è l’arancio).
  • Viola rappresenta il colore del chakra della corona, energia della mente, rispetto, onore speranza e autostima dipendono da questo importante chakra, (colore complementare giallo).
  • Magenta, questo colore è correlato alla spiritualità alla meditazione e al rilassamento, il suo complementare è il verde.
  • Nero, bianco, marrone e grigio, sono scarsamente usati nella cromoterapia, il marrone e il grigio si adottano raramente, il primo per combattere l’egoismo (abbigliamento), il secondo per combattere l’arroganza.

La cromoterapia nella malattia

Quando il corpo è soggetto a malattia, lo scopo della cromoterapia è quello di ristabilire un equilibrio energetico applicando i colori opportuni, considerando che ciascun colore è particolarmente efficace verso determinati organi.

Esistono diversi tipi di cromoterapia, molti terapeuti e si basano sull’interpretazione dell’aura, altri si avvalgono dell’aiuto del paziente che in maniera spontanea tenderà a prediligere, nell’esecuzione di un test, i colori di cui necessita.

I colori utilizzati a scopo terapeutico si possono applicare secondo varie tecniche, tutte valide ed atte a riequilibrare l’organismo, inoltre verranno insegnate al paziente, delle tecniche da usare in casa, comprendenti l’alimentazione, la “respirazione del colore” (una forma di meditazione),  l’uso del colore nell’abbigliamento e in altri aspetti della vita quotidiana. Molto importante l’uso che si fa dei colori negli ambienti in cui viviamo e che influenzano il nostro umore e la produttività cosa ormai nota ai grandi imprenditori che, i tal senso creano spazi di lavoro adeguati e favorevoli.

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Egoismo: un piccolo grande “neo” da evitare

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La parola egoismo deriva dal latino “ego” che significa “io”, questa parola racchiude un’insieme di comportamenti finalizzati unicamente al soddisfacimento del proprio io.

Egoismo: un piccolo grande “neo” da evitare

Sebbene una piccola parte di egoismo in determinate situazioni possa essere salutare, è altrettanto vero che forme estreme di egoismo, che sfociano in un  concentrazione diretta unicamente su se stessi, provocano un isolamento individuale e sono spesso riconducibili ad una forma patologica dei rapporti umani. Dell’egoismo vengono fatte varie classificazioni, si parla di egoismo etico, morale, psicologico, razionale, sociale e di massa.

Classificazioni dell’egoismo: quanto sei egoista?

  • Secondo l’egoismo psicologico gli esseri umani sarebbero sempre motivati dai propri interessi legittimi, argomento sul quale ci sono ovviamente pareri contrastanti.
  • L’egoismo razionale, invece determina una scelta oggettiva e mirata all’ottenimento di una soddisfazione puramente personale.
  • L’egoismo etico è determinato da convinzioni sociali o religiose che inducono ad essere egoisti per un senso di giustizia radicalizzato nella persona.
  • Per egoismo di massa o sociale: si intende  un comportamento direzionato e mirato di un gruppo allo scopo di ottenere dei benefici personali, rimane il fatto che l’egoismo, in forma minima, può essere talvolta giustificato e produrre effetti a salvaguardia della propria serenità ma, in tutti gli altri casi l’egoismo esprime un individualismo estremo.

Chi è più egoista, uomini o donne?

Sembra che tra i due sessi, l’uomo sia spinto in maniera superiore ad assumere atteggiamenti egoistici, forse in virtù del fatto che le donne nascono con un’indole completamente diversa, determinata dalla loro capacità di procreare e dall’importante ruolo di madre che la natura le ha assegnato. C’è chi sostiene che la maternità e paternità stessa sia una forma di egoismo.

Personalmente ritengo che l’essere umano nella necessità di procreare abbia mantenuto il ruolo primordiale di conservazione della specie, questo non può, far dimenticare che l’evoluzione della specie ha indotto nell’uomo un miglioramento delle capacità intellettive e cognitive, esseri intelligenti che decidono di procreare semplicemente per amore e con consapevolezza, mantenendo viva la concezione di famiglia e branco propria di molte specie, unita ad una scelta cosciente e non istintiva.

L’amore genera amore, e l’egoismo è nemico primario di qualunque rapporto sociale o di coppia, quindi al di là della scienza e conoscenza, amare il prossimo, procreare, e dedicarsi agli altri senza dimenticarsi di pensare anche un po’ a se stessi non significa altro che comportarci nel modo in cui la natura ci ha creato.

Le giovani coppie ed i figli

Sempre più frequente nelle giovani coppie, la scelta di non avere figli, nella quale è racchiuso, spesso, un atteggiamento fortemente egoistico nel quale degli individui adulti, si rifugiano, rifiutando la responsabilità e la limitazione di libertà che una paternità o maternità comporta. Anche se , oggettivamente, le nuove realtà sociali e le difficoltà lavorative nonché di inquinamento e clima, possono ampiamente giustificare la volontà di non avere figli per il timore di non potergli dar una vita dignitosa

La non maturità e l’egoismo

Uno scarso spirito di sacrificio, verso un amico, un parente, un animale, denota una tendenza all’egoismo. Generalmente esiste una percentuale di egoismo maggiore nei figli unici, scarsamente abituati sin da piccoli al ruolo di una sana condivisione che tra fratelli e sorelle è d’obbligo accettare. Amare in maniera spontanea e serena senza ansie ne obblighi estremi, è di sicuro la via migliore. 

L’egoismo  estremo molto spesso è stato generato da forme di abbandono psicologico o fisico  o al contrario dall’ essere stati troppo e per troppo tempo al centro di attenzioni eccessive, nel primo caso subentra uno spirito di individualismo spiccato, atto a garantire una sopravvivenza con minor sofferenza possibile, mentre nel secondo caso, l’essere stati abituati ad una risposta eccessiva e costante verso se stessi, conduce l’individuo alla ricerca costante e primaria, del proprio soddisfacimento. In questo caso si sfocia spesso in una sorta di narcisismo malto.