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Rooting reborn l’importanza della lampada, ma non solo!

Rooting reborn l'importanza della lampada, ma non solo!
Rooting reborn l'importanza della lampada, ma non solo!

Abbiamo già parlato delle tecniche per applicare i capelli alle bambole reborn. La tecnica in questione viene denominata “rooting” e come visto in questo articolo QUI sono svariati gli elementi che influiscono sulla riuscita di un rooting ben fatto, alcuni fondamentali. Oltre alla qualità dei materiali, e alla bravura della reborner, entrano in gioco altri fattori che andremo a vedere, tra essi, l’utilizzo della lampada per il rooting: scopriamo insieme di cosa si tratta, e perché questo strumento può fare una gran differenza qualitativa.

Rooting reborn l’importanza della lampada

I capelli di buona qualità, morbidi e lucidi, siano essi di mohair o alpaca, o magari umani, sono in grado di contribuire alla creazione di ottime capigliature, ma ciò accade se sono supportati dall’esperienza della reborner, dalla qualità degli aghi sottili e dal tipo di vinile. Infatti, anche un buon capello non da il risultato desiderato alla fine del rooting se mancano altri fattori importanti di questo tipo. In commercio è presente anche un apparecchio semplice, ma essenziale nel suo utilizzo, utilizzato da molte reborner e che può aiutare notevolmente nel rooting.

Si tratta della lampada per rooting, un piccolo attrezzo dotato di lampadina, filo, interruttore, ganci di bloccaggio. La lampada viene inserita all’interno della testa della reborn e, una volta accesa, illumina il vinile e lo riscalda. La lampada da rooting non andrà tenuta accesa tutto il tempo, in quanto finirebbe, con molta probabilità, per danneggiare la pittura, ma va accesa solo di tanto in tanto, anche in relazione alla temperatura esterna, in modo tale da mantenere il vinile tiepido e morbido.

Come usare la lampada da rooting?

L’utilizzo è semplice: una volta attaccata alla corrente può essere accesa e spenta in base alle necessità. I nuovi vinili che compongono i kit originali sono molto morbidi e quindi con l’ausilio del calore prodotto dalla lampada da rooting la testolina si scalda con facilità.

Il vinile morbido consente di applicare i capelli ad ago senza grande difficoltà, evitando di prenderne troppi in un foro, ma solo uno o due, (mono-rooting) e creando, in questo modo, dei fori più elastici e quindi meno visibili. L’ago entra con facilità danneggiando minimamente il vinile che, con la temperatura più alta, diventa maggiormente elastico.

Va anche detto che quando si accende la luce all’interno della testa della reborn l’applicazione dei capelli viene agevolata per via della luminosità che acuisce la vista, mettendo il rilievo ogni dettaglio, capelli inclusi.

Rooting lampada
Rooting lampada

Limitazione della lampada e alternative per il rooting

Più il vinile è morbido e meno si ha necessità della lampada. Nonostante ciò, riscaldare il vinile della reborn, consente di ottenere un rooting migliore. Molte reborn usano in alternativa alla lampada, dei sacchetti di riso confezionati con un calzino e riscaldati al microonde che poi vengono inseriti nella testa della bambola mantenendola calda e facilitando il rooting.

Sebbene questa tecnica sia un’ottima alternativa, non consente di illuminare dall’interno verso l’esterno la testa. Questa particolarità mette in risalto i dettagli facendo visualizzare zone più rade e piccole imperfezioni del rooting.

Piccole ma importanti attenzioni

Come già accennato, l’unico inconveniente per i colori termofissati ma anche per gli acrilici, è che di tanto in tanto la lampada va spenta per evitare di surriscaldare troppo il vinile e danneggiare la verniciatura della reborn.

Sicuramente non tutti i colori e non tutte le marche rispondono al medesimo modo, e quindi, possono esservi della variabili che coinvolgono il tipo di colore e il tipo di vinile che si sta utilizzando ma, in linea di massima, è buona regola fare attenzione a non esagerare con l’utilizzo della lampada e farne un ottimo alleato nel proprio lavoro di rooting della reborn.

Colori di stagione più gettonati per l’arredamento Autunno Inverno 2025/26

Colori di stagione più gettonati per l'arredamento Autunno Inverno 2025/26
Colori di stagione più gettonati per l'arredamento Autunno Inverno 2025/26

I colori e le nuance animano le tendenze d’arredamento così come quelle della moda. Alcune volte questi due settori camminano di pari passo per quanto riguarda i colori. Sicuramente i colori riescono ad influenzare moltissimo l’impatto visivo sia di cosa si indossa che dei rivestimenti tessili che arredano le proprie case. Ma non solo i tesili risentono di queste nuance del momento, anche i mobili, i rivestimenti murari come le piastrelle, non da meno le pareti e le decorazioni. Scopriamo dunque quali solo i colori di stagione più gettonati per l’arredamento Autunno Inverno 2025/26, quali i colori pantone e quali le tinte che sembrano scivolate nel dimenticatoio.

Colori di stagione più gettonati per l’arredamento Autunno Inverno 2025/26

Le tendenze cromatiche in fatto di colori e arredamento per l’autunno e inverno 2025 e 2026 mirano alla creazione di ambienti caldi, avvolgenti e sofisticati al tempo stesso con un richiamo che riconduce alla natura e al comfort.

Le tendenze arredo influenzate dai colori pantone puntano ad una combinazione di tonalità terrose, insieme ai color neutri ma dall’impatto visivo morbido che, in alcuni casi, si contrappongono ad accenni di colore intenso. Marrone intenso, verde bosco e verde salvia, antracite, senape, variazioni di grigio ma anche bianco, crema ed avorio minimali e luminosi: Scopriamoli uno per uno iniziando dai colori con forte personalità ed impatto visivo!

Colori di stagione più gettonati per l'arredamento Autunno Inverno 2025/26
Colori di stagione più gettonati per l’arredamento Autunno Inverno 2025/26

French roast o marrone

Per creare un atmosfera sofisticata calda e al tempo stesso d’impatto, si colloca il marrone terroso denominato anche French roast, una tinta molto di moda che troviamo nell’arredamento ma anche nell’abbigliamento. Riproduce i toni caldi della terra ed evoca determinazione e sicurezza.

Senape ed ocra scuro

Sia il color senape che l’ocra scuro, sono due colori decisi da usare con moderazione. Adatti per aggiungere tocchi di luce e colore, sono perfetti quando vengono utilizzati in modo circoscritto per sottolineare dei dettagli o quando scelti per gli accessori.

Verde e Bosco e Salvia

Sia il verde che il colore salvia sono spesso usati nell’arredamento sia da chi ama lo stile british, che per chi apprezza quello shabby chic. Ma per arredare la casa, attualmente questi due colori sono perfetti per ogni stile.

Il verde bosco è dotato di grande eleganza specie se adottato in tessili come tendaggi e divani. Oltre a richiamare fortemente la natura il verde, sia esso bosco o salvia, sono tinte che offrono eleganza, e il verde salvia, nello specifico Smoky Sage, si adatta perfettamente ad arredamenti minimalisti. Sono comunque due colori che, già da qualche anno, popolano le fiere dell’arredamento.

Colori minimali per arredare autunno e inverno 2025/26

Oltre ai colori arredo dall’impatto visivo, come quelli appena visti del marrone, senape e verde, vi sono poi le nuance più pacate, quelle minimali che convivono bene con uno stato d’animo tranquillo ed un arredo essenziale.

Grigio Antracite e grigio carbone

Alcune tonalità di grigio come il grigio carbone o il grigio antracite, sono perfette per chi ama lo stile minimalista rigoroso ed essenziale. Il grigio è un colore che non suggerisce emozioni romantiche, ma ordine e pulizia.

Sia il Grigio antracite che il Grigio carbone con anima scura, sono un’alternativa per arredare la casa che si rivela chic e moderna e che ha preso piede soppiantando il nero, in quasi la totalità.

Arredamento tendenze dettagli senape su grigio e marrone
Arredamento tendenze dettagli senape su grigio e marrone

Luminosità e pulizia con il bianco e i colori crema

Lo abbiamo affermato moltissime volte il bianco come i colori chiari tipo il crema o il bianco grigio sono dei veri passepartout: i colori chiari dilatano gli ambienti, a differenza di quelli scuri, e infondono un senso di pulizia illuminando gli spazi.

I colori in questione che emergono tra i colori pantone per l’arredamento sono il greige che è una fusione del grigio con il beige, il bianco crema o avorio più morbido rispetto al tradizionale bianco.

Accenni di colore

Oltre alle nuance prese in considerazione che vanno dal grigio, al marrone, al senape, fino al verde bosco o salvia e al beige, ci sono poi quelle tonalità fatte per contrapporsi ai toni pacati e minimali e caratterizzarli con tocchi di colore decisi.

Sicuramente sia il rosso, nelle sue varie declinazioni, che il blu, sono perfetti a tale scopo. Il blu notte evoca mistero e personalità, infonde calma e crea un’atmosfera rilassante.

Mentre colori come il rosso scarlatto o Poppy Red o rosso papavero aggiungono all’arredamento un tocco di inequivocabile energia, sono in grado, inoltre, di accentrare l’attenzione diventando un punto focale nell’arredo.

Quali sono i colori pantone in evidenza per questa stagione 2025-2026?

Sicuramente il colore dell’anno 2025 è il PANTONE 17-1230 un marrone deciso denominato Mocha Mousse molto ricercato ed utilizzato.

Un’altro marrone si aggiudica il podio tra i colori pantone ed è Hot Chocolate (pantone 19-1325) un marrone caratterizzato da tonalità rossicce che lo rendono perfetto per arredare la zona giorno.

Per gli amanti dei colori caldi ecco che si afferma il Poppy red un bel rosso esuberante che ha un impatto visivo sensuale e deciso (pantone 17-1664).

Non mancano le tonalità del cielo: pantone 19-4340 è un bel blu profondo “Lyons Blue” una nuance che evoca eleganza e sensualità di grande impatto visivo.

Sempre rimanendo nelle tonalità marroni troviamo il Bronze Brown o pantone 18-0937 una nuance raffinata che suggerisce un arredamento di lusso con la sua eleganza autentica e decisa.

Quali sono i colori arredo in declino (da non usare?)

Alcuni colori sono decisamente in declino ma il loro utilizzo è vincolato poi al gusto personale e al tipo di ambiente da arredare.

Per terminare non mancano le tonalità blu più ariose ma al tempo stesso fredde: è il caso del pantone 14-3905 o Lavander Blue che infonde all’arredamento un senso di calma e pace.

Quindi, dopo aver visto quali sono i colori di stagione più gettonati per l’arredamento Autunno Inverno 2025/26, andiamo a scoprire le nuance che sono finite nel dimenticatoio in termini di arredamento e colori.

Bianco puro

Il bianco puro, quello dall’effetto ottico minimalista ma freddo, viene soppiantato e sostituito da tonalità più corpose e morbide come il bianco crema e il bianco avorio, sicuramente una tonalità più gradevole e calda per arredare.

Grigio freddo

Il grigio è molto usato nell’arredamento ma, alcune tonalità come i grigi freddi e asettici simili al bianco, vengono sostituiti da nuance più caratterizzanti come il grigio antracite ed il grigio carbone, una variante più scura con grande personalità.

Arredare con i colori 2025/2026

Sebbene le tendenze del mercato dell’arredamento siano quelle citate, va detto che quando si allestisce e si arreda un appartamento i fattori che influenza la scelta dei colori sono molteplici: dimensioni, spazio, luminosità e destinazione d’uso dei locali influenzano moltissimo le decisioni e le scelte arredo.

A questo, si somma ovviamente il gusto personale. Quindi, al di la delle tendenze moda in fatto di arredamento, e ai colori Pantone declamati, il consiglio è quello di fare sempre una scelta consapevole e mirata che rispetti le proprie esigenze abitative e che rispecchi la nostra personalità e gusto.

Differenze tra reborn e siliconi: facciamo chiarezza su queste bambole

Differenze tra reborn e siliconi: facciamo chiarezza su queste bambole
Differenze tra reborn e siliconi: facciamo chiarezza su queste bambole

Il mondo delle reborn ha una sua magia, è fatto di opere scultoree e di artiste che, dipingendole, conferiscono ad ogni bambola reborn una sua identità ben precisa. Non esiste una reborn identica ad un’altra proprio perché l’artista in ogni bambola mette dei particolari che la differenziano. Ma in questo mondo così bello ed affascinante ci sono tanti dubbi e incomprensioni che spesso nascono proprio dalla non conoscenza del settore. Molte persone si avvicinano alle rebor per acquistarne una per la prima volta. Talvolta è un regalo da dedicare a se stessi, altre volte cercano una bambola per un’ anziana signora, ed altre ancora, per una bambina. Vediamo quindi di considerare le differenze tra reborn e siliconi e di fare un po’ di chiarezza in merito.

Differenze tra reborn e siliconi: facciamo chiarezza su queste bambole, 3 punti fondamentali

1 – Intanto per prima cosa sono portata a dirvi che le reborn vere e proprie, quelle da collezione e di pregio, non sono indicate per bambine e, per legge, non andrebbero regalate ne vendute a bambini al di sotto dei 14 anni. Premesso questo, va anche detto che vi sono delle bimbe molto mature che anche non avendo compiuto i 14 anni sono in grado di prendersi cura di una bambola di questo tipo.

2 – Il secondo punto da chiarire, visto che di bambini stiamo parlando, è che i kit chiamati “cloni” NON sono indicati per i bambini, ma neanche per gli adulti, se vogliamo dirla tutta, in quanto si tratta di prodotti cinesi di importazione che non rispettano gli standard qualitativi europei e contengono sostanze che possono rivelarsi dannose per l’organismo, specie per quello di bambini in crescita.

3 – Infine va specificato che dietro ogni kit originale vi è il lavoro di una scultrice che realizza la reborn con materiali da scultura come la pasta polimerica. Successivamente, tramite processi di colatura o in fabbrica, si realizzano delle reborn in vinile o bambole in silicone. Siliconi e reborn sono bambole ma molto diverse tra di loro sia per prezzo, che per uso e destinazione.

Elsie di Cassie brace di Mara Mencarelli
Differenze tra reborn e bambole in silicone – Rebron a edizione limitata numerata

Differenze tra le bambole reborn e le bambole in silicone

C’è molta confusione in questo ambito spesso dovuta a non conoscenza ma anche alle informazioni errate che provengono dal web e dai siti di vendita.

Si trovano in commercio bambole cinesi denominate reborn che reborn non sono affatto. Si tratta infatti di bambole realistiche realizzate in fabbrica che possono essere reperire ad un prezzo contenuto che va dai 25 euro fino ai 60 euro ed oltre, ciò in relazione alla qualità e alle dimensioni delle bambole.

Vi sono poi le VERE REBORN che sono bambole realizzate artigianalmente a mano, partendo da kit realizzati da artiste scultrici che vengono commercializzati e dipinti a loro volta da artiste reborner.

In questo caso con kit originali si parte dai 200 – 250 euro circa fino a diverse migliaia di euro. Un prezzo medio per bambole di 45 50 cm sè intorno ai 400 euro circa. Il prezzo viene determinato dalla notorietà della reborner, dal tipo di lavorazione più o meno meticolosa che include il radicamento dei capelli e, ovviamente dal tipo di kit.

Esistono edizioni limitate e numerate di kit reborn che hanno valore maggiore, specie se nel tempo sono andate esaurite. Tipo di capelli, presenza di occhi pregiati o non, dimensioni e altri fattori, incluso il corredino, influiscono sul prezzo.

Altro elemento che influenza il prezzo è la presenza del certificato del kit: esistono kit originali che non presentano certificato, tipo le seconde scelte, hanno prezzo ridotto i kit con arti ridotti 3/4, o i kit di artisti come Donna Rubert o Denise Prat senza certificato, ma originali.

Placche pancino e torsi per reborn
Placche pancino e torsi per reborn

Bambole reborn

Molte persone affermano che le reborn possiedono arti e testa in vinile e corpo in stoffa. Questa affermazione è riduttiva, perché in realtà esistono reborn con arti interi, e reborn con arti 3/4 o addirittura ulteriormente ridotti.

A queste reborn con corpo in stoffa può essere applicato un pancino dipinto o addirittura fronte e retro. In alcuni siti esteri vi è un’ampia offerta di pancini ma non solo. Esistono delle bambole reborn che possiedono anche il corpo in vinile o “torso” e sono comunque realizzate da scultori di rilievo.

Rebron con corpo in vinile di Donna Rubert 45 cm circa
Rebron con corpo in vinile di Donna Rubert 45 cm circa

Quindi affermare che le reborn hanno solo corpo in stoffa non è corretto, ma va detto che la maggior parte delle bambole scolpito sono così: arti e testa in vinile e corpo i stoffa.

Se volete qualcosa di diverso per una bambina dovrete farvi acquistare un kit che presenta anche il corpo in vinile. Questo tipo di reborn risultano meno morbide e naturali di quelle con corpo in stoffa (per ovvi motivi), anche se il vinile con cui si realizzano attualmente le reborn è decisamente molto morbido, e spesso viene definito, per formulazione e composizione, vinile siliconico.

Le bambole in silicone cosa sono?

Ecco che vi sveliamo l’arcano. Le bambole in silicone si ottengono dopo la modellazione dell’argilla polimerica, la creazione da aperte dell’artista di uno stampo e la colatura della bambola. Gli esemplari sono spesso ad edizione limitate (ma esistono anche edizioni aperte tipo quelle di bountiful baby che si acquistano sui 200 – 300 euro e che sono però da dipingere).

Normalmente vengono ad avere un prezzo di vendita alto che parte dai mille euro minimo, sia per kit dipinti che per alcuni tipi in bianco. Se trovate siliconi a prezzi più contenuti sappiate che si tratta di oggetti di fabbrica, spesso contraffatti, che vengono realizzati con materiale siliconico di scarsa qualità.

silicone bambola d'artista di elisa marx
silicone bambola d’artista di Elisa Marx 37 cm silicone ecoflex da dipingere

Le bambole in silicone sono completamente in silicone (salvo eccezioni) e risultano molto morbide e flessibili. Sono delicate e possono danneggiarsi con facilità. Non sono adatte ai bambini anche in virtù del prezzo e delle delicatezza della bambola. Le bambole in silicone possono venire dotate di armatura in filo di metallo interna che le rende più solide e ne permette i movimenti in modo vincolato.

Scegliere una reborn o un silicone?

La scelta è soggettiva, e dipende da varie fattori, in primis, dal budget che si ha a disposizione. Molto importante considerare anche a chi è destinata la bambola: una bambina? Una persona adulta? Una collezionista?

Per i bambini, come detto, sono indicate le reborn con corpicino annesso in vinile, da dipingere e realizzate SOLO con kit originali e dunque con materiali atossici. I cloni sono categoricamente da evitare.

Anche il sistema di pittura delle reborn e dei siliconi è completamente diverso. Le reborn vengono dipinte con colori acrilici o colori termofissati, i siliconi con colori siliconici appositi. Anche la loro manutenzione è diversa, ed anche per questo continuo a consigliarvi delle reborn originali con corpo in vinile per le bambine, dipinte con color termofissati resistenti e nulla altro.

Mi auguro di aver fatto chiarezza e aver spiegato nel dettaglio la differenza tra bambole reborn in vinile e bambole in silicone o siliconi in modo tale che possiate operare una scelta consapevole in tutta tranquillità, anche in base alle vostre esigenze.

Ada, significato onomastico e numerologia del nome

Ada, significato onomastico e numerologia del nome
Ada, significato onomastico e numerologia del nome

Significato del nome ADA? Scopriamolo passo passo in questa guida sui nomi.

Ada è un nome di origine tedesca derivante dalla voce Athala che significa “padre-discendenza” in altri termini si potrà definire il nome in questione come  “nobile stirpe”. Allo stesso tempo si  tratta di un nome di origine ebraica il cui significato è “ornamento.” L’onomastico si Ada si festeggia il 4 maggio in ricordo di Santa Ada, badessa di Soissons. Il numero fortunato di questo nome è il 2 mentre il metallo è l’oro ed il segno zodiacale corrispondente i Gemelli.

Ada, significato onomastico e numerologia del nome

Questo nome ha, come visto, due diverse origini. La prima  ebraica, da Adāh, che significa “ornamento o “la bella, derivante dalla  forma abbreviata di El adah, “adornata dal Signore” o “il signore ha adornatoma può essere ricondotto anche al verbo eadak, “rallegrarsi”, quindi “allegra”, “lieta”, questo nome è portato da due personaggi biblici, una delle mogli di Lamech e la moglie di Esaù, fratello di Giacobbe. Una variante ebraica del nome Ada è Adina.

E’ importante notare che il nome Ada è un ipocoristico ossia una forma abbreviata di altri nomi di origine germanica che iniziano per “Adal” il cui significato è appunto “nobile”. I nomi nello specifico sono Adelaide, Adalgisa, Adalberta. Tutto questo tende a rafforzare il significato di “nobile di stirpe”. 

Ada, significato onomastico e numerologia del nome
Ada, significato onomastico e numerologia del nome

Onomastico del nome Ada

Sono diverse le date che collocano i festeggiamenti di Ada come Santa.

Oltre al 4 Maggio storicamente festeggiata la badessa Santa Ada di Soissons, le altre date in cui si commemora la Santa sono le seguenti:

4 Dicembre in onore di Santa Ada (Adreilde) di Le Mans badessa benedettina del VII o XII secolo.

e in alcune tradizioni santa Ada si festeggia anche il 28 di  giugno. 

Corrispondenza astrologica nome Ada, simboli e colori

Sebbene la corrispondenza astrologica venga attribuita ai Gemelli per il nome Ada si prende in considerazione anche il segno della Bilancia in quanto riflette un’innata armonia e socievolezza tipico del nome. 

La pietra che meglio rappresenta questo nome è lo zaffiro ma talvolta il nome Ada viene associato anche ad un’altra pietra dal colore blu, ossia il lapislazzulo che simboleggia, appunto amicizia, saggezza e stimola al mediazione. 
I colori legati al nome di Ada oltre al blu sono anche l’azzurro ed il rosa colori che indicano armonia, dolcezza e serenità.

Simboli numeri colori e segni zodiacali in riassunto

Significato: nobile di stirpe, padre, discendenza.
Onomastico: 4 maggio
Origine: Germanica

Numero fortunato il 2


Colore: Blu
Pietra: Zaffiro
Metallo: Oro

Segno zodiacale: Gemelli  

Personaggi noti di nome Ada

Si tratta di un nome tutt’ora in uso anche se non in grande misura ma, nel corso della storia molti personaggi importanti hanno avuto questo nome, oltre alle sante citate.

Ad esempio ricordiamo Ada Lovelace o Augusta Ada Byron che fu contessa di Lovelace (1815-1852) che fu una matematica e scrittrice brillante figlia del noto poeta Lord Byron.

Fu anche una pioniera dell’informatica, utilizzando la macchina analitica di Charles Babbage creo il primo algoritmo destinato ad essere elaborato, in seguito, da una macchina. Non a caso Ada è chiamato un linguaggio di programmazione ad alto livello sviluppato negli Stati Uniti dal dipartimento delle Difesa. 

Sempre da ricordare troviamo Ada Negri poetessa e scrittrice italiana (1870-1945) che fu la prima donna che nella storia venne ammessa all’Accademia d’Italia. 

Ada Merini invece (1931-2009) è stata una poetessa scrittrice e aforista italiana, spesso citata per le sue frasi celebri e per le sue belle poesie. Il suo nome per intero è Ada Giuseppina Angela Merini. 

 

 

Bocconcini di tacchino alle olive nere

Bocconcini di tacchino alle olive nere
Bocconcini di tacchino alle olive nere

Una ricetta semplice, di facile preparazione, economica e un po’ diversa dal solito a base di bocconcini di tacchino, o spezzatino di petto di tacchino condito e arricchito da ottime olive nere in grado di colorire il piatto e completarlo con il loro sapore deciso. Vediamo come preparare i bocconcini di tacchino alle olive nere e quali ingredienti, oltre ad olive e tacchino in pezzi, saranno necessari per la preparazione di questa gustosa ricetta.

Bocconcini di tacchino alle olive nere

Per la preparazione di questa ricetta occorrono pochi ingredienti, facili da reperire e, ovviamente, i bocconcini di tacchino con le olive. In alternativa si potrà usare anche carne di altro tipo, come i bocconcini di pollo o lo spezzatino di vitella, teneri e saporiti entrambi. In ogni caso si tratta di carne di facile digeribilità adatta a tutti anche ad anziani e bambini: vediamo cosa acquistare e come procedere con la ricetta. (Alla fine della ricetta trovate anche delle varianti che potrebbero rimanervi più o meno gradite).

Ingredienti

Dosi per 4 persone

500 gr di bocconcini di tacchino, 250 gr di olive nere denocciolate, un rametto di rosmarino 1 dado vegetale, un bicchierino di vino bianco, olio, sale e pepe. questi sono gli ingredienti di base che potranno essere anche variati se alcuni di questi non risultano graditi, come ad esempio il pepe.

Preparazione bocconcini di tacchino alle olive nere

Una volta reperiti tutti gli ingredienti tenendo conto anche del numero di commensali ai quali è destinato questo piatto, si procede con la preparazione.

In una pentola anti-aderente mettere a rosolare i bocconcini di tacchino con un po’ di olio di oliva, una volta rosolata la carne in modo uniforme, aggiungeremo un bicchierino di vino bianco, il dado e 2 bicchieri di acqua, sale e pepe.

Iniziamo la cottura vera e propria coprendo il tutto e lasciando cuocere 15 minuti.

In seguito, scoprire la pentola aggiungere il rosmarino e le olive nere, abbassare la fiamma al minimo e lasciare asciugare il brodo quasi completamente.

Disporre in un piatto da portata e servire in tavola i bocconcini.

Bocconcini di tacchino alle olive nere
Bocconcini di tacchino alle olive nere

I bocconcini di tacchino sono di per se una carne molto saporita e, al tempo stesso, poco costosa. Si rivelano perfetti cucinati come da ricetta con le olive nere, ma sono ottimi anche con i piselli, i peperoni ed altre verdure o legumi a scelta, come, ad esempio, anche i fagioli rossi o legumi come i ceci di cui di seguito trovate la ricetta “bocconcini di tacchino  con legumi“.

Il consiglio, è quello di provare le varianti descritte ogni volta che vorrete cambiare il sapore e dare un nuovo volto a questa ricetta facile, ed economica, ma non per questo meno buona di altre.

Buon appetito!

 

Annuncio della collaborazione Pokémon x HUMAN MADE

Annuncio della collaborazione Pokémon x HUMAN MADE
Annuncio della collaborazione Pokémon x HUMAN MADE

In questo ottobre 2025, Pokémon e HUMAN MADE hanno annunciato la loro prima collaborazione in assoluto, segnando un incontro senza precedenti tra il franchise di videogiochi più riconoscibile al mondo e l’acclamato marchio giapponese di streetwear guidato da NIGO. L’annuncio, ufficializzato il 7 ottobre, ha immediatamente catturato l’attenzione di appassionati di gaming, collezionisti, amanti dei marchi di moda giapponesi e cultori dello streetwear. Il lancio della collezione è avvenuto lo scorso 11 ottobre 2025 nei negozi HUMAN MADE e online tramite un sistema di lotteria, garantendo un’esperienza esclusiva a tutti gli acquirenti. La collaborazione tra Pokémon e HUMAN MADE si è presentata come un vero crossover tra streetwear e gaming e non è stata frutto del caso. Infatti, è da molto tempo che le due aziende provano ad avvicinarsi, e la sorprendente amicizia tra NIGO e Tsunekazu Ishihara (CEO di Pokémon) ha fatto il resto.

I visionari creativi dietro la partnership

Questa collaborazione nasce dall’incontro di due menti creative uniche. Da una parte NIGO, fondatore di BAPE e direttore creativo di HUMAN MADE e KENZO, che ha plasmato la cultura streetwear giapponese sin dai primi anni ’90, portando la filosofia di HUMAN MADE – “il futuro è nel passato” – nel cuore di ogni creazione.

Dall’altra troviamo Tsunekazu Ishihara, nato nel 1957, che ha guidato l’evoluzione dei Pokémon da un semplice titolo per il Game Boy a un franchise multimiliardario, influenzando generazioni di fan in tutto il mondo.

La connessione personale tra i due, consolidata dalla comune passione per la ceramica, ha dato vita a una partnership creativa che unisce estetica e cultura, streetwear e videogiochi in un progetto autenticamente giapponese e profondamente unico.

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Annuncio della collaborazione pokemon x human

I dettagli della collezione e i personaggi Pokémon in primo piano

Come possiamo vedere sulla pagina https://prm.com/it/m/human-made, la collezione HUMAN MADE x Pokémon include nove articoli selezionati con cura, con prezzi premium che vanno da ¥3.850 a ¥140.800 JPY (da 24 a 855 euro circa). Tra i personaggi scelti spiccano Pikachu, Farfetch’d e Unown.

Il pezzo di punta è la giacca-tuta Farfetch’d (¥63.800, intorno ai 400 euro), arricchita da ricami elaborati e dotata di un passante frontale funzionale per contenere un porro, in omaggio all’elemento distintivo dell’omonimo Pokémon.

La giacca college Pikachu (¥140.800, ovvero 890 euro circa) rappresenta un altro dei capi più ambiti, e le altre proposte includono giacche coach, felpe con cappuccio, t-shirt con grafiche, un cuscino Pikachu (¥16.500, poco più di 100 euro) e una tazza da caffè (¥3.850, circa 24 euro). La grafica Unown, che compone la scritta “HUMAN MADE” con l’alfabeto Pokémon, dimostra l’ingegnosità nel fondere il marchio e l’universo dei giochi.

Ogni negozio di abbigliamento da lavoro HUMAN MADE offre inoltre articoli in edizione limitata – con elementi di design funzionali – e una t-shirt Pikachu in nove colorazioni esclusive con varianti uniche per negozi fisici, online e mercati internazionali.

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Annuncio della collaborazione pokemon x human: Pokemon made dettagli della collezione

La filosofia e l’integrazione del design

L’integrazione tra HUMAN MADE e Pokémon non è meramente estetica: NIGO ha privilegiato un approccio discreto, evitando un branding eccessivo e inserendo i personaggi in modo armonico tramite ricami, stampe e dettagli funzionali. La scelta di Farfetch’d è particolarmente significativa in quanto richiama la mascotte dell’anatra di HUMAN MADE, andando a creare un’ulteriore connessione tra i due mondi.

La collezione di streetwear sofisticato rispetta la filosofia del marchio (il futuro è nel passato), reinterpretando l’estetica workwear vintage e proponendo capi ottimi in termini di integrità del design e cura della vestibilità.

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Annuncio della collaborazione pokemon x human: l’integrazione del design

L’impatto culturale e il posizionamento di mercato

Questa collaborazione ha segnato un momento chiave nella convergenza tra gaming e moda di alta gamma. Per il mondo Pokémon, la partnership ha esteso la portata del brand al mercato dello streetwear premium, intercettando collezionisti adulti e appassionati di moda.

A HUMAN MADE, invece, la collaborazione consente di accedere alla vasta fanbase globale di Pokémon, mantenendo al contempo l’esclusività del marchio tramite quantità limitate e prezzi premium. L’iniziativa si inserisce nella tendenza della nostalgia anni ’90 e nella cultura “kidult” in cui gli adulti rivisitano i ricordi dell’infanzia attraverso prodotti che richiamano il passato.

Infine, c’è da dire che la collaborazione tra Pokémon e HUMAN MADE sottolinea anche la crescente influenza dei marchi giapponesi nello streetwear globale, dimostrando che la fusione tra videogiochi di lusso e moda può generare risultati culturalmente rilevanti e commercialmente di successo.

I visionari creativi dietro la partnership
I visionari creativi dietro la partnership

Acquistare un’auto usata online: una scelta intelligente per il portafoglio e l’ambiente

Acquistare un'auto usata online: una scelta intelligente per il portafoglio e l'ambiente
Acquistare un'auto usata online: una scelta intelligente per il portafoglio e l'ambiente

Il mercato dell’usato automobilistico in Italia ha registrato nel 2025 un incremento del 9% rispetto al 2024. Oggi oltre il 60% degli acquirenti inizia la ricerca su piattaforme digitali prima di concludere l’acquisto. La ragione è semplice: comprare online permette di confrontare centinaia di veicoli in pochi minuti, verificare storico e certificazioni, e spesso ottenere garanzie che un venditore privato non può offrire.

Le piattaforme specializzate hanno trasformato quello che era un mercato frammentato e rischioso in un processo trasparente. Chi cerca un’ auto usata da BYmyCAR può verificare immediatamente lo stato del veicolo attraverso report dettagliati, foto ad alta risoluzione e documentazione completa sul chilometraggio e la manutenzione. Questo livello di trasparenza riduce drasticamente il rischio di acquisti impulsivi o di scoprire difetti nascosti dopo la firma. Ma vediamo cosa considerare quando si compra un’auto usata online o in presenza.

Risparmio concreto: quanto si guadagna scegliendo l’usato

le auto nuove costano molto e il loro acquisto è decisamente più impegnativo. Un’auto nuova, tra l’altro, perde tra il 20% e il 30% del valore nei primi dodici mesi. Acquistare un veicolo di due o tre anni significa evitare questa svalutazione iniziale, accedendo comunque a tecnologie recenti e standard di sicurezza aggiornati. Su un’auto di 25.000 euro, questo si traduce in un risparmio immediato di almeno 5.000 euro. Vi pare poco?

C’è da dire poi che anche i costi assicurativi risultano generalmente inferiori per i veicoli usati, dato che il valore assicurato è più basso. Anche la tassa di proprietà segue questa logica: un’auto Euro 6 di tre anni costa significativamente meno di un modello nuovo equivalente. Le piattaforme online permettono inoltre di confrontare prezzi tra regioni diverse, identificando le migliori opportunità senza limiti geografici. Secondo alcuni dati del Ministero, il prezzo medio di un’auto usata certificata è inferiore del 40-50% rispetto al nuovo, con differenze ancora più marcate su modelli premium.

L’impatto ambientale: perché l’usato è una scelta ecologica

Produrre un’auto nuova genera tra le 6 e le 35 tonnellate di CO₂, a seconda del modello e dei materiali utilizzati. Questa impronta carbonica, che gli analisti chiamano “embedded emissions”, esiste prima ancora che il veicolo percorra il primo chilometro. Estendere la vita utile di un’auto già prodotta evita questo costo ambientale iniziale.

Un veicolo Euro 5 o Euro 6 di pochi anni mantiene standard di emissione accettabili, specialmente se confrontato con l’impatto della produzione di un nuovo modello. Studi recenti del settore automotive dimostrano che mantenere in circolazione un’auto efficiente per ulteriori cinque anni può risultare più sostenibile che sostituirla con un modello nuovo, considerando l’intero ciclo di vita. La logica è diretta: ogni auto non prodotta è acciaio, plastica, alluminio e terre rare che rimangono nel sottosuolo.

L’acquisto online dei veicoli facilita anche la scelta di veicoli ibridi o elettrici usati, il cui prezzo sul mercato dell’usato è sceso notevolmente, rendendo accessibili tecnologie che da nuove restano proibitive per molti acquirenti. La combinazione di risparmio economico e riduzione dell’impronta ambientale rende l’usato certificato online una delle opzioni più razionali per chi cerca mobilità sostenibile senza compromessi sulla sicurezza o l’affidabilità.

Il settore automobilistico continua a evolversi: ad oggi, le garanzie offerte dalle piattaforme specializzate coprono oggi componenti meccaniche ed elettroniche per periodi che vanno da 12 a 24 mesi, avvicinando la tutela dell’usato a quella del nuovo e riducendo ulteriormente la percezione di rischio associata a questo tipo di acquisto. 

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui acquistare un’automobile usata online si rivela, senza dubbio, una scelta intelligente per il portafoglio ed anche per l’ambiente.

Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta

Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta
Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta

Spesso si tende a dire “Chi sa fare tutto non sa fare niente” un modo di dire che non sempre rispecchia la realtà e che spesso cela una sorta di invidia da parte di chi si appiglia a questo detto, evocandolo. Sicuramente il dedicarsi a trappe attività contemporaneamente può risultare dispersivo e, a detta di alcuni, il fare di tutto porta a disperdere energie e competenze per poi non eccellere in niente: ma è proprio così? Scopriamo perché questo detto popolare non rispecchia pienamente la realtà!

Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire che non è fedele alla realtà

I modi di dire sono tantissimi alcuni regionali ed altri nazionali, alcuni di essi sono stati tramandati nei secoli e nascono da esperienze di vita. In Italia poi ci sono alcuni modi di dire molto utilizzati ed altri meno, tra essi “avere le mani bucate”, avere la testa tra le nuovole o magari anche “mettere la pulce nell’orecchio”.

Ma anche i modi di dire non sono totalitari e lasciano sempre una spiraglio che da spazio alle differenze. Uno di questi è sicuramente il detto preso in esame in questo post, “Chi sa fare tutto non sa fare niente”.

L’impegno e l’attitudine fanno la differenza

Possiamo parlare di attitudine o talento, quel che è certo è che in ogni individuo esistono delle attitudine e dei talenti innati che alle volte vengono portati alla luce, altre, invece, rimangono tenuti celati per tutta la vita. La differenza di Base per far si che si sia in grado di fare molte cose bene e riuscire in più di qualcuna sta proprio nell’impegno profuso.

Cambiare il proprio obiettivo ogni anno, non equivale al cercare di impegnarsi al meglio in un’attività nel corso della propria vita. Chi si applica, riesce, ed è per questo che, nel corso della vita vi sono persone che “sanno fare tutto bene”, intendendo per “tutto” una serie di attività in cui si cimentano.

Cosa si può fare bene?

Il discorso è senza dubbio soggettivo e dipende dalle attitudine e dalle passione soggettive oltre che dall’impegno di chi decide di realizzare un obiettivo, sia esso artistico, culinario, sportivo, sociale o di altro tipo.

Al contrario però, chi tende a portar aventi il detto in questione, probabilmente è per natura, una persona insicura che nutre invidia nei riguardi di coloro che riescono in più attività.

Alcuni esempi pratici

Analizzando le persone che vi stanno vicine, amici e parenti, noterete che vi sono alcune di esse che eccellono nella attività domestiche, cucinano benissimo, sanno fare le pulizie in modo impeccabile, scrostano, lucidano e rendono nuovo ogni oggetto, hanno piante da fiore meravigliose etc.

Probabilmente per voi non è così, le pulizie vi vengono meno bene e non conoscete nemmeno uno dei 10 acidi e prodotti che usa la vostra amica per pulire, lucidare o scrostare, ma magari sapete scrivere bene, fotografare cogliendo il particolare, ed anche non so, dipingere, cantare o suonare uno strumento?

Semplicemente la vostra natura è diversa, ed è di tipo artistico, mentre quella della vostra amica, che non ha mai provato ne a dipingere ne a scrivere, è di tipo pratico.

Come si evince da questo esempio sono le attitudine che possiamo anche chiamare “Talenti” a fare la differenza. Ciò non toglie che si potrà essere talentuosi e portati per una serie di attività, ma non eccellere in nessuna di queste: generalmente, infatti, è l’impegno e la costanza a fare la differenza.

Non solo talento, l’impegno fa la differenza

Se consideriamo che la vita media di una persona al giorno d’oggi è di cira 73 anni è facile intuire come nel corso di ben 73 anni si possano sperimentare tantissime attività sportive, creative, sociali, artistiche e musicali ma anche pratiche.

Il saper fare bene nel corso dei nostri 70 / 80 anni 3 o 4 attività non significa che sappiamo far bene tutto ma che sappiamo far bene una serie di cose. E’ la normalità e non l’eccezione, la non normalità sta nell’incapacità di applicarsi davvero, elemento essenziale che permette di eccellere davvero in qualcosa.

L’impegno, una parola che ha un suono greve, è il vero succo di tutta questa questione. Se non si è pigri, e si mostra interesse e curiosità rivolta verso alcune attività, vedrete che nel corso della propria vita si riesce a cimentarsi più che bene in quest’ultime.

Invidia: i come e i perché di questa fragilità
Invidia: i come e i perché di questa fragilità

Modi di dire davvero brutti perché l’invidia è una brutta bestia

Questione d’invidia? Eh sì, purtroppo di questo si tratta. Ricordate il detto che dice “L’invidia è una brutta bestia“? è realistico e veritiero in quanto l’invidia è una fragilità davvero brutta, non consente di vedere ciò che realmente è, ossia il talento e l’impegno che possiedono alcune persone e che gli consentono di raggiungere i loro molteplici obiettivi.

La cosa più brutta che abbia mai sentito dire è: “Non mi fido delle persone che sanno fare bene tutto“. Una frase che parla da sola e che esprime una profonda frustrazione che nasce da un senso di inadeguatezza e insicurezza di base, che porta direttamente ad escludere che il mondo sia pieno di persone con alcuni talenti, pronte ad impegnarsi per riuscire in ciò che fanno.

Nessuno nasce con le “mani legate” altro modo di dire, ma al di la delle attitudini soggettive, e tutti ne hanno, la vera differenza la fanno la serietà e l’impegno profuso. Le attitudine personali ci rendono speciali: Chi sa fare tutto non sa fare niente? Modo di dire con poche fondamenta, l’impegno ripaga sempre.