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lunedì, Giugno 30, 2025
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Cucina shabby chic fai da te idee e consigli

20160107_142806La mia cucina era ridotta davvero molto male, piuttosto vecchiotta ha avuto necessità di un restyling completo. E’ stata rimodernata completamente mentre i pensili in legno, trasferiti in sala hobby. Quindi la cucina che utilizziamo tutti i giorni è rimasta inattiva per diversi mesi e ristrutturata completamente. Gli impianti sono stati spostati, i pavimenti e le piastrelle sostituite e, a fine lavori, abbiamo acquistato una cucina componibile da Ikea. Gli elettrodomestici erano e sono in ottime condizioni, motivo per cui frigorifero e lavastoviglie sono stati mantenuti mentre piano cottura e forno, li ho comprati nuovi ed abbinati allo stile prescelto shabby, optando per color avena. Il lavello è ad una vasca molto grande utile per chi come me ha una famiglia numerosa. In realtà la mia cucina shabby chic fai da te manca ancora di alcuni rifiniture, dettagli come ad esempio le tendine a vetro, il tavolo che è ancora da ultimare ma per il resto è bella e pronta. Abbiamo scelto dei pavimenti in finto legno, si tratta di un bel gres che riproduce i pavimenti a listoni. Per le mattonelle abbiamo optato per dei tozzetti 10 x10 color avena chiaro quasi bianco, stesso formato adottato per la cucina della sala hobby sempre fai da te.

Vediamo per il resto come, mio marito ed io, abbiamo dato vita a questo piccolo spazio funzionale decisamente shabby chic spendendo una cifra ragionevole ed ottenendo un buon risultato. Le idee non mi mancano ed i consigli che vi darò saranno orientati proprio a chi, come me, non vuole spendere una fortuna per arredare una cucina.

 

Cucina shabby chic piccola e graziosa

I pavimenti li abbiamo acquistati da leroy merlin il prezzo ci è sembrato buono come anche la qualità del prodotto. Abbiamo deciso di collocare la nuova pavimentazione sopra alla precedente, utilizzando del collante. Le mattonelle di rivestimento della piccola cucina shabby invece, sono state prese in un negozio vicino casa dove, cercando, cercando, ho reperito dei tozzetti, ottimi come qualità ma, trattandosi di una rimanenza, li ho pagati davvero poco: solo 9 euro al metro quadro. Sia io che mio marito ci siamo dati da fare ed abbiamo piastrellato e pavimentato. Per la parte impiantistica, invece, ha fatto tutto lui, idraulica, elettricità e gas. Anche se si occupa di reti informatiche sa fare praticamente tutto: una bella fortuna!!!

I tempi di ristrutturazione della cucina sono andati per le lunghe, ed ho dovuto armarmi di molta pazienza ma, alla fine, ne è valsa la pena. Carta e penna alla mano, ho steso un piccolo progetto decidendo dove mettere gli allacci e spostare alcune cose proprio per ottimizzare il piccolo ambiente disegnando uno schizzo di come avrei voluto posizionare ante e pensili. La cucina è di soli 2,70 x 2,70 metri ed ospita una porta, ed una porta finestra che affaccia su un bel terrazzo di 20 metri quadrati e sul giardino, quindi il progetto andava realizzato ottimizzando ogni centimetro.

I mobili e gli elettrodomestici per la cucina shabby chic Ikea e non solo

La scelta degli elettrodomestici si è resa indispensabile in quanto il vecchio forno e piano cottura sono stati alloggiati nella cucina allestita in sala hobby, tutt’ora attiva ed anche molto carina. Ho pensato che degli elettrodomestici in color avena anziché color acciaio, si sarebbero integrati meglio. Li ho acquistati on-line senza problemi, anche se la ricerca è stata oculata e complessa. Il grande lavello invece, insieme al rubinetto bianco ed acciaio, che richiama le maniglie ed i pomelli della piccola cucina shabby chic, li abbiamo reperiti sempre da Leroy merlin. Il lavello lo abbiamo pagato circa 100 euro, non molto considerando le sue dimensioni. Per quel che riguarda i mobili ci siamo orientati verso delle strutture componibili con pensili bianchi opachi acquistai da Ikea. Se vi recate da “Ikea cucine” o per altri acquisti, ricordatevi che potete optare per montaggio a richiesta o fai da te, che il trasporto ha un costo in relazione al prezzo della cucina scelta; inoltre, troverete del personale pronto a svilupparvi un progetto utilizzando i mobili che hanno in sede ed avvalendosi di un programma e del PC servizio Ikea. Controllate sempre tutto perché alle volte il programma stesso aggiunge dei pezzi che non servono…quindi fidatevi ma siate vigili! Potete provare anche da casa ma il programma non funziona bene quindi passate un pomeriggio da Ikea ed usufruite del servizio interno.

      Cucina 1       Cucina 2       Cucina 3

I miei consigli

Uno dei consigli che vi do, è quello di fare le cose con estrema calma, noi abbiamo cambiato idea più volte e, alla fine in fase di acquisto, abbiamo approfittato di un’offerta in corso su delle ante che ci piacevano molto, risparmiando circa 500 euro.

In fase di montaggio invece, ci siamo resi conto che potevamo aggiungere un altro modulo, un pensile da 20 superiore che ha completato benissimo l’estetica e che invece non era stato inserito in fase di progettazione. Sempre in un secondo tempo abbiamo preso lo sportello per pannellare la lavastoviglie, cosa che dobbiamo finire di fare. Per il piano d’appoggio invece ci siamo orientati verso il legno, bello, caldo e funzionale, il legno di rovere: mi piace un sacco! Richiede manutenzione ma questo non mi spaventa, lo preferisco di molto ai piani in sintetico. Il marmo è innegabilmente bello e comodo, costa molto, ma finisce sempre per fessurarsi nei punti dove è stato intagliato per inserirvi i ferri.

Da Ikea si trovano degli accessori utilissimi e comodi, come i carrelli estraibili gli angoli senza angoliera i sotto lavandino angolari con cestello che ruota e tante altre cose utili che potrete valutare di inserire o no. Noi alcune le abbiamo prese altre no. Elettrodomestici e cappa sono stati acquistati on line perché da Ikea non abbiamo trovato quello che cercavamo. Anche la ricerca della cappa da 90 cm di colore bianco non è stata semplice, se ne trovano molte da 60 cm ma per me la dimensione era troppo piccola. Acquistata su ePrice e ritirata da noi al centro deposito vicino casa a 65 euro tutto compreso, (cappa e spedizione), funziona egregiamente, ed ha una bella estetica.

 

Le idee per la cucina shabby e gli acquisti Amazon

Assemblato il tutto per la mia cucinapiccola e graziosa in stile shabby chic, servivano le sedie il tavolo ed una piccola credenzina da posizionare nell’angolo pranzo, di quelle che si appendono alle pareti e che servono per inserire tazze da caffè, da colazione ed altro.

Ho avuto l’idea di creare un angolino particolare e quindi ho dipinto la cucina di bianco mentre per l’angoloshabby chic accessori credenzina pranzo ho adottato un beige chiaro. Sulla parte superiore della parete, ho disegnato con le tempere, una bella greca in marrone, caratterizzando un po’ l’angolo. Ora, arrivati a questo punto, servivano solo gli accessori. In un negozietto vicino casa ho scovato un orologio economico con delle rose molto stile shabby, mente su Amazon ho acquistato una piccola credenzina pensile da parete e le sedie. Credo che ambedue gli articoli siano economici e di qualità e quindi vi linko i siti dovi li ho presi.

Pensile shabby in legno di Paulownia, leggero e ben fatto pagato (42,90) con tutta la spedizione intorno ai 50 euro. Già montato.

Le sedie shabby invece erano in kit da 4 da montare e si sono abbinate egregiamente con il resto, hanno un costo di 117 euro.

Mi serviva anche un forno a microonde vintage non ingombrante che si integrasse con tutto il resto. Dopo una lunga ricerca ho trovato questo bellissimo forno bianco dalle linee vintage che assolve benissimo la sua funzione. Anche questo l’ho acquistato in Amazon a 70 euro spedizione inclusa.

Ultimo consiglio se optate per Ikea non dimenticate di fare la tessera family, è gratuita e da accesso ad un sacco di sconti reali come quello di cui abbiamo usufruito noi sulle ante della cucina.

Cucina 4       cucina 5

Gli accessori per la cucina shabby

Altri accessori per la mia cucina shabby chic che si sono resi necessari, pentole, taglieri, piatti e posate, li ho acquistai da Ikea, si spende poco per questi prodotti e sono di elevata qualità. Ho preso anche i divisori per i cassetti, i bicchieri, il lampadario in stoffa, ed altre cose. Poi, “dulcis in fundo” ho scovato da UNIEURO vicino casa mia, al piano sottostante dedicato alla casa, degli accessori molto carini a prezzi scontatissimi come i sottopentola in ceramica e sughero, la campanella in metallo bianco shabby, il cestino per il pane, etc. Sono di qualità e costano meno che ad andare nei negozietti cinesi: una vera rivelazione. Forse sarà dipeso anche dai saldi del dopo Natale, rimane il fatto che son rimasta soddisfatta.

Insomma pezzo dopo pezzo, la mia piccola cucina shabby ha preso forma è venuta bene, funzionale e molto graziosa, molto più ampia di prima, ha più pensili e mi consente di contenere tutto ciò di cui necessito. I colori chiari dilatano l’ambiente dandoli luminosità a differenza di quelli che vi erano in precedenza. Una fatica durata a lungo ma alla fine ha dato i suoi frutti.

 

Ok spero che la mia carrellata di notizie vi possa rimanere utile e servirvi per indirizzarvi almeno in alcune scelte ed idee.

Mara Mencarelli

 

 

 

Tendenze web storytelling le 5 migliori regole

Tendenze web: storytelling e le 5 migliori regole è un titolo che la dice lunga ma in realtà le regole sono infinite alcune però fondamentali. Quando leggiamo un libro ci aspettiamo che sia avvincente che coinvolga la nostra mente e, perché no? I nostri sensi, che ci susciti delle mozioni, sane o malsane che siano. Allo stesso modo la scrittura nel web deve far scaturire emozioni.

Tendenze web storytelling le 5 migliori regole

Questo blog è di per se un po’ anomalo, talvolta racconta storie vere e riesce facilmente a far scaturire emozioni, altre volte risulta asettico, come un contenitore di informazioni. In realtà cerco di bilanciare informazioni ed emozioni. Ma non nego che il momento in cui mi diverto di più a scrivere è quello in cui le dita scorrono sulla tastiera ed i pensieri si eviscerano in maniera spontanea senza star troppo a rimuginare: idee che prendono forma e si trasformano in parole e frasi riempiendo la pagina da scrivere. E’ inevitabile che, scrivendo di getto, si possano saltare virgole, eludere doppie e così via e che, il nostro cervello condizionato, non riesca a vederle gli errori al primo impatto, ma chi legge sicuramente si…

Allo stesso modo chi legge viene travolto dalla foga delle parole e spesso recepisce meglio il contenuto “errori a parte”.

Ecco quindi le 5 regole per un sano storytelling un modo di scrivere che ultimamente rappresenta una delle nuove tendenze del web e che, anche in ambito di marketing sta riscuotendo i suoi successi in quanto riesce ad ottenere ascolto e consensi più ampi.

5 regole per uno storytelling efficace

  1. Regola numero 1: emozionatevi e emozionerete. Lasciate che le dita scorrono sulla tastiere e che i pensieri diventino tangibili frasi da leggere. Tendenza web si ma con passione!
  2. Regola numero 2 se è vero che scrivendo di getto si commettono degli errori è altresì consigliabile rileggere il testo una volta che lo avrete steso, provvedendo alle correzioni del caso. Nonostante ciò la grammatica potrebbe risentirne un tantinello: non importa! Ogni scrittore, ogni blogger ogni autore ha un suo modo personalissimo di scrivere e tirar fuori contenuti. E’ proprio la personalità a far la differenza tra i vari autori.
  3. Autorevolezza, questa è la terza regola informarsi prima di scrivere ed essere certi di quel che si dice. Non dare notizie false e tendenziose e qualora si commettano errori di valutazione, essere sempre pronti ad ammetterlo. Chi ci legge deve credere in ciò che diciamo. Lo storytelling verace e sincero deve avere delle fondamenta sane e forti altrimenti nessuno vi ascolterà più.
  4. Cercate di dar vita ad un vostro modo di scrivere, la personalità di ogni autore fa la differenza, crea uno stile proprio e, sebbene non potrà coinvolgere e piacere a tutti, generalmente risulterà essere amato da una vostra fascia di lettori. Lo storytelling verace riesce a fidelizzare parecchi lettori.
  5. Qualunque sia l’argomento trattato, si sa, la gente ama “settorializzare” tutto e, anche in questo caso un blog monotematico o con poche tematiche trattate, riuscirà a fidelizzare ancor meglio i lettori ed avere un buon seguito disposto a leggervi ed apprezzarvi.

Infine, cercate di non annoiarvi e non annoierete, scrivete di ciò che vi piace e vi ispira, parlate di ciò che riesce a coinvolgervi e coinvolgerete. Usate termini comprensibili, scrittura semplice catturando l’attenzione non solo con le parole, ma anche con le immagini.

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Written by Mara Mencarelli

Frattura della zampa di un gatto come intervenire

Frattura zampa gatto cosa fare e come intervenire per risolvere la frattura della zampina

Si dice che i gatti abbiano sette vite e che non cadano…nulla di più falso! I gatti sono imprudenti specie nella stagione degli amori in cui perdono la testa e fanno le pazzie più strane e pericolose sia i maschi che le femmine. I maschi poi tendono a difendere il territorio marcandolo con l’urina e combattendo con gli altri gatti e ciò comporta morsi, cadute e fratture delle zampe.

Chi ha gatti sterilizzati, sicuramente non incorre in questo tipo di problemi ma magari in altri legati alla sterilizzazione: problemi di sovrappeso perdita eccessiva di pelo e, per alcuni, complicanze renali. Ma va detto che la sterilizzazione delle femmine, a meno che non si voglia mettere su un allevamento di gatti, è d’obbligo. Stesso discorso per i maschi che vivono in zone popolate da gatti o vicino a strade pericolose.

Per tenere sotto controllo la salute generale del tuo gatto, ti consigliamo la cartella clinica veterinaria gratuita (o fascicolo elettronico sanitario) creata da doctorvet.it e pensata per tutti i proprietari di animali.

Frattura della zampa di un gatto: cosa fare

Certo è che la frattura della zampa di un gatto non è cosa semplice e, come intervenire nell’immediato e nel post operatorio, neanche.

Il mio bel micio si è fratturato una gamba: come? Non lo so! Come capire che la zampa è rotta? Il gatto non la poggia e per quanto riguarda il mio, si lamentava e la zampa aveva una posizione anomala.

Fratture zampe gatti: incidenti comuni

Le fratture comuni dei gatti avvengono per investimenti e cadute da alberi o balconi spesso attirati dai miagolii di una micia in calore. Magari anche litigando con qualche altro gatto di zona! Quanto al mio, non so come sia accaduto, ma so che sabato mattina mi è rientrato in casa con la zampina posteriore a ciondoloni. Il miciotto, fa parte di una numerosa famiglia di gatti che, una gatta randagia mi ha partorito, con ben 3 cucciolate, nel mio giardino.

Alcuni son riuscita a darli in regalo, altri invece, mi sono rimasti. Ad oggi ho una bellissima femmina sterilizzata e 5 maschi “interi”, ossia non sterilizzai. Uno di questi, dopo una frattura ad una zampa posteriore, ho dovuto fare sterilizzare il gatto. Il gatto con la zampa fratturata deve rimanere in casa e a riposo ed un gatto non sterilizzato non è facile da tenere tranquillo, ne tantomeno in casa.

Siamo a fine gennaio e la stagione degli amori è iniziata, il mio micio deve stare a riposo e non girovagare, altrimenti la zampa fratturata non guarisce. Ha riportato la frattura di tibia e fibula della zampa. La frattura delle ossa delle zampe di un gatto, se scomposta, richiede l’intervento chirurgico.

Zampa rotta costi

I costi per una zampa rotta operata sono variabili a seconda dei centri a cui ci si rivolge. Dopo una prima visita al pronto soccorso di piazza Carpegna (Roma), dove mi hanno prospettato una spesa di 1000 euro per intervento con placca, lo hanno anestetizzato e gli hanno steccato la gamba: costo 120 euro inclusa chiavetta con radiografia. Ce lo siamo portati a casa sperando di trovare un centro meno costoso per l’intervento. Oltre ai costi dell’intervento vi sono poi da aggiungere quelli dei controlli ed eventuale rimozione di chiodi o placca.

Frattura del gatto: la soluzione che abbiamo trovato

Dopo due giorni di telefonate amici, veterinari e altro, e dopo aver capito che l’intervento era la sola soluzione possibile per quel tipo di frattura considerando che si doveva intervenire al più presto (entro massimo 5 giorni), grazie alle indicazioni di un amico che lavora come volontario in un canile, abbiamo trovato l’associazione ASTA di Roma, che alla metà del prezzo che ci era stato chiesto, ha eseguito l’intervento includendovi anche la sterilizzazione del gatto, resasi necessaria per la buona riuscita del decorso post operatorio. Nella spesa erano compresi sia i controlli che la rimozione dopo 2 /3 mesi, in anestesia, del perno inserito.

Io mi domando: si dice che gli animali vanno aiutati protetti etc. ma poi se ci si fa carico di 6 micini non c’è un modo per poter essere supportati? Alcuni amici mi hanno consigliato di rivolgermi al comune e far registrare i gatti come colonia felina dovendoli però sottoporre a tutti i vaccini del caso, controlli ripetuti e sterilizzazioni. Fermo restando che fare tutto ciò implica anche una certa quantità di tempo che oggettivamente non abbiamo, vorrei sapere perché chiunque abbia in mente di prendere un cucciolo o un animale adulto abbandonato e tolto dalla strada, debba poi affrontare delle spese costosissime che spesso sono superiori alle cure di una persona.

Attraverso l’associazione comunque, i costi si riducono sensibilmente, ad esempio, una visita costa 16 euro ma se la moltiplicate per 6 non è comunque poco. Mi son riservata di nutrire i gattini, tenerli al caldo, coccolarli, gironzolano liberi tra casa e giardino senza problemi e, secondo me sono felici. Se hanno bisogno di coccole le trovano sempre a disposizione ed è forse per questo che sono docili e affettuosi ma li ho abituati anche ad avere e seguire delle regole.

Gatti e regole in casa

Gatto ferito e spese abnormi

Rimane il fatto che se una persona trova un gatto ferito e vuol farlo curare va incontro a spese salatissime anche se il micio non è suo… Questi gattini ormai sono da considerarsi i miei, ma si tratta comunque di una scelta dettata dal cuore e non dalla volontà. Per volontà mia, ho una barboncina di 7 anni bianca, super viziata e gelosa che tollera anche i 6 gatti che ormai hanno dai 2 ai 3 anni di età.

L’intervento alla zampa del gatto di cui vi parlavo, è stato svolto inserendo un chiodino sottile e due anelli stabilizzatori il chiodo all’interno della tibia e gli anelli all’esterno della stessa. Se fosse stato necessario avvalersi di piastre e chiodi, il costo dell’intervento sarebbe stato maggiore, e la guarigione insieme alla ripresa del gatto sicuramente più complessa.

Cercando in internet mi sono resa conto che non c’è molto in merito, e quindi ho deciso di raccontarvi questa storia che, a decorso avvenuto, mi riservo di aggiornare per fornire ulteriori informazioni. Intanto come ben sapete dare dei farmaci al gatto non è semplice motivo per cui si è reso indispensabile sostituire l’antibiotico per bocca con delle punture mentre, pomate ed antiinfiammatori, vengono regolarmente somministrati a micio Vincenzo, questo è il nome del mio gattino: “Vincenzino” che mi auguro guarisca bene e al più presto…

Frattura della zampa di un gatto
Frattura della zampa di un gatto
                                                           [Foto Vincenzino a 3 mesi]

Gatto: frattura zampa posteriore tibia fibula ed intervento

La frattura della zampa posteriore con interessamento della tibia e fibula del gatto ha richiesto un intervento fortunatamente mediamente invasivo.

L’intervento di cui vi parlavo è stato svolto inserendo un chiodino sottile e due anelli stabilizzatori il chiodo all’interno della tibia e gli anelli all’esterno della stessa. Se fosse stato necessario avvalersi di piastre e chiodi il costo dell’intervento sarebbe stato maggiore e la guarigione e ripresa del gatto più complessa. Punti di sutura ravvicinati in numero di 12.

Ricercando in internet mi sono resa conto che non c’è molto in merito e quindi ho deciso di raccontarvi questa storia che, a decorso avvenuto mi riservo di aggiornare per fornire ulteriori informazioni. Intanto come ben sapete dare dei farmaci al gatto non è semplice motivo per cui si è reso indispensabile sostituire l’antibiotico per bocca con delle punture, mentre pomate ed antinfiammatori vengono regolarmente somministrati a micio Vincenzo senza problemi. questo è il nome del mio gattino: “Vincenzino” che mi auguro guarisca bene e al più presto…

Dopo due mesi

Sono passati due mesi dall’intervento e Vincenzo recupera lentamente. Allo scadere dei due mesi è stato sottoposto a nuova lastra di controllo e, appurato il quasi totale saldamento dell’osso è stato deciso di intervenire e rimuovere il chiodino di rinforzo interno all’osso per favorire l’ulteriore calcificazione. La struttura metallica interagendo con l’articolazione ha causato una leggera infiammazione. Rimosso il tutto a distanza di una settimana, il gatto ha iniziato ha utilizzare di nuovo la sua zampina fratturata anche se per il momento continua a zoppicare.

Aggiornamento

La  degenza ed il post intervento per la frattura della zampa del gatto è stata lunga, la pazienza necessaria per seguire il gatto ed evitare che saltasse o si mordesse, tantissima, ma alla fine, dopo due anni circa dall’intervento, il mio gattino Vincenzo sta bene, cammina e corre normalmente, certo la quasi immobilità che ha dovuto seguire per oltre 3 mesi gli ha lasciato qualche chilo in più e dunque è meno agile di un tempo: ma è sano è felice!

Sono passati diversi anni e il mio gatto ha 8 anni sta bene, ed in salute è meno spericolato di prima e forse quando cambia il tempo sente un po’ di dolore perché  noto che si sdraia con la zampa allungata ma cammina e corre bene. L’intervento alla zampa rotta, nonostante i costi, è valso la pena ha ridato mobilità al gattino permettendogli di avere una vita normale.

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Siete in procinto di acquistare un animale, magari un gatto o ne avete trovato uno in strada e vi state chiedendo cosa potrà mangiare e cosa è dannoso per la sua salute? Vi daremo alcuni consigli su come dar da mangiare ad un gatto…

Scarpe da ballo San Valentino: il mio regalo preferito

Scarpe da ballo
Scarpe da ballo denc'in shop

scarpe da balloSan Valentino è alle porte e già si pensa al regalino da fare alla vostra lei o al vostro lui. Io mi occupo di blogging ma sono anche un insegnante di caraibici ed ho una scuola di ballo, quindi le scarpe da ballo per me assumono un ruolo molto importante. Devono essere estetiche, belle da vedere, ma anche comode e funzionali. Ecco che oggi è arrivato il mio delizioso regalo di San Valentino con leggero anticipo: due scarpe da ballo deliziose in due colori che costituiscono un trend per tutte le stagioni: rosso e nero: cosa volere di più?

San Valentino si prospetta proprio alla grande ed è arrivato il mio regalo preferito!

Per chi balla molte ore a settimana, organizza saggi e spettacoli, si esibisce sul palco, ma anche per chi semplicemente fa del ballo un’attività di puro divertimento, le scarpe hanno sempre un ruolo fondamentale sia per le donne che per l’uomo. Nella mia famiglia, marito e tre figli, ci si dedica tutti ad attività di ballo: danza, salsa cubana, folklore, dancehall ma anche break dance sono la passione che aleggia nella nostra casa, tutti ballano, tranne il nostro cane! Le scarpe quindi sono di fondamentale importanza perché consentono di eseguire al meglio i movimenti preservando il piede. Che sia break, salsa, rumba od altro le scegliamo sempre con molta attenzione. E’ per questo che ci siamo affidati ad un’azienda leader nel settore delle calzature la Danc’in di Milano.

scarpa 3

San Valentino: San Valentine scarpe da ballo rosse

 

Il rosso è il colore dell’amore e della passione e quindi per San Valentino cosa c’è di più indicato di un bel paio di scarpe da ballo rosse? Le mie scarpe fanno parte della collezione Privèe danc’in, una collezione unica nel suo genere a cui appartengono scarpe di elevata qualità, eleganti, essenziali dalle linee molto piacevoli e comode nate dalla creatività del designer Arturo Forni. Io le ho scelte in rosso, ma sono disponibili anche in altri colori e in vernice lucida. Ho preso un 38 che corrisponde al mio numero e devo dire che calzano alla perfezione, presentano tacco ampio e pianta comoda, si allacciano con cinturino tradizionale e risultano molto comode calzando alla perfezione.

Una peculiarità di queste scarpe ma anche delle altre calzature che ho ricevuto è che montano una suola DRS ottima per ballare su qualsiasi superficie incluse quelle esterne. Sono realizzate in morbido camoscio ed hanno un tacco da 8 cm largo per cui risultano davvero comodo per ballare in ogni situazione senza stancare eccessivamente il piede anche grazie al sottopiede presente. Queste graziose scarpe da ballo rosse sono disponibili dal numero 35 al 41, mentre il costo di questo modello rosso con tacco in vernice è di 108 euro.

 

Scarpe da ballo nere in camoscio e strass

Belle! Sono delle scarpe da ballo davvero morbide e comode, eleganti e raffinate costituiscono un valido acquisto o regalo per San Valentino, inoltre il colore nero è molto versatile e si può usare moltissimo. Ho preso un numero in più, il 39, ma devo dire che forse qualche millimetro in più non guasterebbe quindi se decidete di acquistarle considerate almeno un numero in più. Io ho un 38 pieno e le trovo comode anche così ma hanno la punta leggermente arrotondata e quindi calzano meno di quelle rosse in lunghezza.

Il loro prezzo delle scarpe da ballo nere è di 139 euro e l valgono tutti. Ma se si vuol spendere di meno nel sito si trovano anche scarpe da ballo a prezzi contenuti. Un’altra caratteristica che forse sfugge al primo sguardo è quella del doppio cinturino che consente di legare comodamente la scarpe sia incrociandole che ponendo i due cinturini paralleli. Il tacco è comodo da 7,4 cm, mentre i numeri disponibili vanno dal 35 al 41. Nel sottopiede è presente un’altra peculiarità da non sottovalutare: active gel sistem che le rende ancora più comode.

Al di la di questi due splendidi modelli “San Valentine” il sito offre proposte di ogni genere tutte davvero molto belle, scarpe da ballo per ogni occasione che garantiscono degli standard qualitativi davvero elevati.

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5 Idee shabby chic per riciclo creativo

12 idee shabby e riciclo creativo
12 idee shabby e riciclo creativo
scala shabby chic
Lo shabby chic sta andando molto di moda. In sensibile crescita il numero di negozi che vendono prodotti in tema completamente dedicati allo shabby o che comunque, inseriscono nella vendita dei loro prodotti anche accessori e mobili in stile shabby chic. Molti oggetti che vengono utilizzati in casa nel quotidiano, possono essere creati con facilità dalle nostre mani grazie alla creatività ed al riciclo. Vediamo insieme quindi 7 idee shabby chic di facile realizzazione per dar sfogo alla nostra fantasia e ad un unitile riciclo creativo. Le cose non si gettano ma si trasformano con pochi strumenti di facile reperibilità come cassette di legno, scatole, barattoli in vetro, bottoni, tessuti e molti altri oggetti che normalmente sono presenti in casa. Iniziamo dalla prima idea creativa che utilizza dei vasi e dei barattoli di recupero. Per le altre idee, invece la tecnica della verniciatura decapè assume un ruolo di primo piano.

barattoli

 

Barattoli e contenitori 1° idea shabby su come riciclare

Barattoli vasi e contenitori di ogni genere si prestano ottimamente al riciclo. Come si può vedere dalle foto basta un po’ di fantasia per ottenere porta candele shabby, vasi da fiori, o semplici contenitori porta perle detergenti o sali da bagno. Il concetto di base è quello di armarsi di fantasia e riciclare pizzi, merletti, lattine-con-corda-x-portapiante_Recyclelife-Brasilbottoni e fiocchi. Cotone garzato e nastrini, ma anche vecchie spille decò possono arricchire dei semplici barattoli in vetro o metallo divenendo dei complementi d’arredo shabby chic di grande effetto estetico.

Nella foto in alto a sinistra trovare un semplice tutorial fotografico che vi consentirà di ottenere facilmente dei bei vasi shabby semplici e robusti allo stesso tempo.

Materiali:

  1. Barattolo in vetro o metallo
  2. corda, rafia o spago
  3. colla a caldo
  4. forbici
  5. decorazioni a piacere (nastrini, bottoni, perline).

Una volta che avrete tutto il materiale descritto non vi rimane che incollare ed avvolgere lo spago e rivestire l’intera superficie del contenitore di metallo, se in vetro basta anche solo una metà inferiore o a piacere, centrale o superiore. per creare effetti simpatici potrete anche aggiungere delle perle, delle conchiglie o dei bottoni od anche creare dei fiori finti ricavati con merletti e bottoni ed un bastoncino di legno come quelli che si usano per gli spiedini. Le variazioni sul tema sono molteplici non vi rimane che prendere spunto dalle foto, e cercare in casa ciò che avete a disposizione per creare il vostro vaso o barattolo shabby chic per le candele, i fiori secchi o freschi o il vostro poutpourri.

 

2° idea shabby chic: riciclo cassette di legno

Shabby riciclo vuol dire avere un cuore romantico ed uno sguardo attento e, soprattutto, la capacità di saper inventare dando nuova vita e nuova funzione ad ogni oggetto. Ecco la nostra 2° idea vi propone il riciclo di semplici casette in legno che possono essere destinate ad usi diversi, dipinte e ridate a nuova vita, possono trasformarsi in romantici accessori per la casa, complementi d’arredo con molteplici funzioni: porta fiori o porta vasi, od anche librerie e contenitori colorati da appendere alle pareti. Cosa occorre?riciclo-cassette-della-frutta-shabby-chic

In primo luogo delle cassette di legno, andranno bene anche quelle standard, ma ancor meglio quelle di dimensioni contenuto. carteggiate e tinte di bianco od anche in colori vivaci possono essere dotate di ganci e appese alle pareti andando ad arredare una parte in maniera fantasiosa. Assemblate insieme, e tenute insieme da due stecche dilegno possono divenire dei porta vasi a scaletta od assumere altri ruoli in relazione alle proprie esigenze e ai propri gusti.

3° idea creativa shabby chic porta candele shabby

La terza idea creativa shabby chic vi lascerà perplessi. Come potete vedere dalla foto si tratta davvero di un riciclo creativo estremo in cui, un bel mestolo diviene, supportato da una tavoletta in legno, un simpatico ed originale porta candele shabby. Basta poco, un po’ di creatività ed ogni oggetto può assumere un ruolo ed una funzione diversa ed assorbire i dettagli dell’anima shabby chic, riciclo di oggetti vecchi e rustici con caratteristiche spiccatamente romantiche e dal sapore vintage.

 

tavolino shabby con porta

4° Idea shabby chic il tavolo da salotto

Un tavolo da salotto shabby lo si può ottenere in mille modi, riciclando tronchi di legno, valige vecchie di metallo o cuoio, contenitori di grandi dimensioni, od anche cassette e pallet di legno. Nelle due foto abbiamo voluto proporvi la creazione di due tavoli da salotto semplici e super economici ottenuti con due elmenti di facile reperibilità: una vecchia valigia che è stata tinta e dotata di piedini ed un tronco d’albero tagliato, carteggiato e lasciato naturale trattato solo con impregnate e vernice neutra. Il risultato finale ottenuto è davvero molto gradevole: non trovate?

 

5 ° idee shabby chic di riciclo

Ecco che siamo giunti al termine di questa piacevole carrellata di prodotti riciclati di spiccata tendenza shabby chic, evocativi e romantici come pochi, ci riconducono ai sapori e ai toni più naturali e neutri della natura vissuta anche attraverso oggetti di uso comune. Avete una vecchia gabbietta per uccelli di forma cilindrica, o anche la classica gabbietta? bene dipingetela di bianco non acceso od anche di bejge chiaro. Se non l’avete compratene una. Ora se vi piace potrete inserirvi dentro delle piante vere ed annaffiarle per mantenerle vive. In alternativa inseritevi dei fiori secchi o, ancor meglio, comprate dei fiori finti ma dall’aspetto naturale e inseriteli all’interno in maniera naturale avvolgendoli anche con qualche sbarra della gabbia. l’effetto estetico è assicurato. In alternativa munitevi di cavo elettrico e porta lampada e trasformatela in una simpatica idee per illuminare la notte, od anche in un delizioso porta candele. Vedete voi qual’è la soluzione che vi piace di più. Io vi ho proposto 5 idee shabby chic di riciclo, ora sta a voi svilupparle e dar sfogo al vostro estro creativo…a presto!

Written by Mara Mencarelli

Credit foto  http://arredamentoshabby.it www.arredamentoprovenzale.net donna.nanopress

 

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Voglio raccontarvi questa storia. Vengo contattata al telefono, precisamente sul mio cellulare, da un uomo che mi chiede cortesemente di rispondere ad alcune domande in merito alle pubblicità. Altre volte si viene chiamati anche sul telefono di casa.

Io guardo poco la TV, non ho molto tempo e spesso la sera ho dei corsi di ballo, sono insegnante quindi la TV rimane a casa.

Mio marito la segue un po ‘ di più…”gli dico”, “ma le pubblicità in TV comunque ci disturbano, stesso discorso quelle web”. In realtà nel web apprezzo molto i cortometraggi fatti a DOC, ossia quelli spontanei e naturali che riproducono scorci di vita. Mi chiede cosa pensi dei volantini… “beh, sono sincera, quelli li guardo, quantomeno perché me li ritrovo nella buca delle lettere e, almeno per curiosità, li sbircio”. L’intervista dura pochissimo e l’uomo mi ringrazia cortesemente. Saluto e riprendo il mio lavoro al PC.

Alcuni giorni dopo vengo ricontattata dalla voce gentile sempre via telefono, che mi comunica di essere stata selezionata e di aver vinto un premio. Non può vedere la mia faccia e leggervi un’espressione mista tra diffidenza e leggera scocciatura: non ci credo… e glielo comunico… penso sia una truffa, e quindi gli dico: “son espedienti per vendere prodotti alla gente“, una volta volevano affibbiarmi un enciclopedia…tanti anni fa, lo ricordo bene… aggiungo.

Ride!

Mi dice che all’ “evento pubblicitario” saranno presenti gli sponsor inclusa Samsung, Canon, Bialetti etc, e che comunque ho vinto, a prescindere, un premio a scelta: una telecamera o un soggiorno vacanza per 4 persone. Mi interessa la telecame, in quanto devo comprarne una nuova di poche pretese e non mi fido mai dei soggiorni a premio con sorprese inaspettate che alla fine ti costano più del soggiorno stesso, in sostanza delle truffe, ne ho vinti diversi nel corso delle mia vita buoni mai utilizzati. Ok!

Dunque mi lascio convincere dalla sua voce rassicurante e dalla telecamera “Samsung” e prendo l’appuntamento per sabato pomeriggio, unica condizione che mi viene posta è quella di recarmici in coppia con mio marito. In fondo, nella peggiore delle ipotesi,  avrò perso qualche ora, mi dico: che mi costa?

Arriva sabato, ed ho una marea di cose da fare, mio marito è al lavoro e la sera abbiamo una serata danzante in un locale della capitale con alcuni allievi della scuola, quindi, di tempo da perdere proprio non ne abbiamo, son mesi che stiamo montando ed allestendo la nuova cucina e,  siamo stanchi.

Decidiamo di avviarci verso le 17:30, l’ evento non è molto distante da casa, appena dieci muniti da casa al Park hotel Roma situato in via Cassia.

Arrivo alla location

Arriviamo alla location indicataci, un bell’albergo signorile. Nella hall dell’hotel scorgiamo un certo numero di famiglie in attesa, alcuni con bimbi piccoli al seguito di cui alcuni sembrano annoiati mentre altri invece si rivelano molto agitati.

Vicino al bar vedo un tavolino con delle persone che riempiono moduli. Il referente mi ha detto di dare il suo nome per ricevere subito il premio e quindi mi avvicino per domandare. La signorina a cui mi rivolgo è scostante mi risponde a mezza bocca, dicendomi di aspettare.

Aspetto!

Dopo un paio di minuti mi rivolge la parola chiedendomi il nome, chi mi ha contattata, e in che modo, ed infine, mi chiede se sono venuta con il mio coniuge.

Rispondo: cellulare, Davide MXXXXi…e si, sono con mio marito.

Chiede nome e cognome anche a lui. Sbrigate le operazioni di routine mi dice di sedermi ed aspettare…chiedo quanto tempo si deve attendere? La Signorina si mostra nuovamente sgarbata, con il suo accento visibilmente del nord. Evidentemente la maleducazione non ha territorialità.

Ci sediamo, io, mio marito, mio genero, (che ci ha seguito per curiosità in questa avventura, speranzoso di vedere le nuove proposte Samsung), ed attendiamo il nostro turno.

Mentre attendiamo seduti ad un tavolino da caffè consumiamo un tè e ci distraiamo con i nostri device. Mio marito sonnecchia annoiato su di una sedia, ed io occupo meglio il mio tempo scrivendo questo articolo ad uso e consumo di coloro che si troveranno implicati in situazioni simili.

Intanto si son fatte le 19:00 di sera, siamo qui da circa un’ora o poco meno. Allungo le orecchie ed ascolto i commenti ed i dialoghi delle altre famiglie…tutte dubbiose. Qualcuno azzarda una battuta in romano stretto: “né che dellà ce meneno no?”…

Rido! Ma comincio a spazientirmi…

Io che vivo di corsa e che le ore della giornata mi sono sempre insufficienti, penso che effettivamente sto perdendo tempo. Ieri ho smontato il presepe ma in casa ho ancora due alberi di Natale allestiti con cui giocano i miei numerosi gatti, uno in soggiorno, ed uno in sala hobby… e si che siamo al 9 di Gennaio…

Attendo!

Arriva il nostro turno. Ci raggiunge una ragazza sui 35 anni, magrolina, bionda non molto bella che ci saluta cortesemente sorridendo e parlandoci con accento milanese vagamente straniero…non è italiana!

Ci conduce in una sala dove appena entrati resto sorpresa nel vedere un’infinità di pentole allestite alcune in piena cottura, chef con tanto di abbigliamento e pedane con piumini di u certo livello…

Di Samsung e company nemmeno l’ombra…Ma presto si svelerà l’arcano.

Una truffa? E qui mi diverto io

Ora accenno risatine sarcastiche perché il quadro si sta completando.

Mi dice: la vedo piacevolmente interessata data la sua espressione compiaciuta.

Ma quale compiaciuta? si è proprio sbagliata…. Penso tra me e me!

Le dico che non sono interessata ad acquistare pentole sebbene abbia ben 2 cucine in casa. Mi risponde che pentole come le sue in giro non si trovano….

Penso: “e sti cavoli???” Se non mi servono non mi servono. Ma per educazione taccio.

Intuisce, la furbetta bionda, che perderebbe solo del tempo. Le ricordo che il tizio gentile che mi ha contattata mi ha detto testualmente che avrei ricevuto il mio gadget all’ingresso senza dover perdere tempo…dato che non ne ho!

Ora ne è certa: non c’è modo di raggirarmi e vendermi i suoi prodotti. Mi giro intorno con lo sguardo e vedo tanti tavolini con sedute povere vittime ignare come me, famiglie con bambini, una coppia di anziani poco distante da me. Mi chiedo se gli sfileranno l’intera pensione, se con parole suadenti li indurranno ad acquistare cose che magari non gli servono affatto a prezzi stratosferici. La tizia bionda chiama un collega al quale riferisce che il nostro contatto è stato impreciso, così promettono di prendere provvedimenti. Qualcosa mi dice che il povero contatto non centra nulla stanno, ma è un chiaro modo di scaricare la patata bollente. In fondo alla sala vedo tanti prodotti allestiti su una lunga tavola e sul pavimento. “Si tratta degli sponsor“, mi dice la presentatrice di pentole e piumini…

C’è una macchina da cucire Necchi, una bella moka gigante Bialetti, una fotocopiatrice Canon una stampante Samsung ed altri oggetti di brand noti che per me sono del tutto ignari della loro funzione di sponsor e servono solo per dare credibilità a questi truffaldini.

Mi portano una scatolina con la famosa telecamera…sulla scatola c’è scritto digital… una piccola telecamera giocattolo che funziona con batterie mini stilo: ma che ridere!!!

Ho perso tempo, è ovvio, ma da brava blogger tento il colpaccio.

Le chiedo il nome dell’azienda…non me lo vuole ripetere e consegnataci la telecamera finta ci accompagna frettolosamente alla porta, allontanandoci dalla sala. Mi fermo per fotografare gli sponsor…in genere noi blogger lo facciamo e gli sponsor veri ne sono felici: tutta pubblicità gratuita in più!

L’aggressione e tante parolacce

Ed arriva una reazione per me non proprio inaspettata. Mentre tento di fare una foto mi spintona e mi strappa il telefono di mano, o almeno ci prova. Mi dice che non posso fotografare. Perché? domando, gli sponsor saranno felici di un po’ di pubblicità… Mi invita ad andare fuori. Intanto recupero il mio telefono nuovo di zecca, un Samsung III neo, che per poco non mi finisce a terra. Mi sento un po’ come gli inviati delle Iene, il programma televisivo che va in giro per l’Italia a stanare truffatori di vario genere.

Passata la porta che ci divide dagli altri ospiti, mi prende a parolacce mi da della stronza, mi manda a quel paese senza tanti preamboli. Le chiedo gentilmente il suo nome, ma come prevedibile mi raggiungono una gran varietà di sproloqui e mi becco della maleducata. Beh lei sicuramente che in 2 secondi ha tirato giù tutte le parolacce italiane sarà laureata in un college francese o svizzero…”penso”.

Sono un po’ divertita ma anche irritata, sono consapevole di non essermi fatta prendere in giro ma anche certa che tante persone invece, verranno raggirate e “cotte a puntino”…ciò mi dispiace.

Mio marito e mio genero sono allibiti ed hanno un espressione eloquente.

Minaccio la biondina di tornare con i carabinieri e lei mi rimanda a quel paese e se ne va a recuperare altri poveri turisti del pomeriggio in cerca di premi.

Torniamo a casa e riflettiamo sull’accaduto. Non so il loro nome, mi ha detto “qualcosa come casa oggi, mondo casa” non so… ma presumo sia un nome finto che cambiano di volta in volta, o forse no. Rimane il fatto che nessuno si recherebbe al loro evento ad acquistare pentole e piumini se agissero in maniera trasparente senza falsi premi ed inganni. Certo che se devo giudicare dal personale direi che sono truffatori belli e buoni. Certo non puntano una pistola, ma raggirare coppie giovani stanchi e con figli piccoli al seguito, od anziani non è poi così difficile…

In mano non ho nulla tranne che una piccola telecamera giocattolo ed il numero di telefono che mi ha contattato. Come provare il fatto dei falsi sponsor? Non si può perché ho quasi rischiato due ceffoni per aver provato a fotografare l’allestimento. Credo che tra tutti la Samsung sia la più danneggiata perché è proprio con il suo nome che catturano l’attenzione degli utenti. Anche se non avevamo intenzione di fare acquisti un’esposizione reale dei nuovi prodotti Samsung non l’avremmo disdegnata.

Truffe semi legali, raggiro ai danni di brand ignari, quel che è certo è che questa gente ci bombarda via email, e telefono, con la scusa della cessione dei propri dati e la vendita di questi anche gente poco onesta come questa riesce ad entrare nella tua privacy per fregarti o, disturbarti con promozioni e proposte. Il bello è che a noi blogger, ed ai siti web in genere, hanno imposto quell’inutile banner obbligatorio per il tracciamento, mentre invece c’è chi si vende i dati reali e concreti.

Questo articolo nasce proprio nell’ hall dell’albergo avevo già pianificato la sua scrittura e ne temevo l’epilogo ma spero che si riveli utile per tutte quelle persone che vengono contattate con la promessa di aver vinto un “premio”.

10 consigli su come evitare truffe al telefono

Alla fine di questa avventura è quasi d’obbligo lasciarvi un decalogo preventivo e 10 consigli su come evitare truffe al telefono e perdita di tempo.

  1. prendete tempo non confermate la vostra identità e fatevi dire chi c’è dall’altro capo del telefono
  2. Chiedete nome e cognome dell’interlocutore ed ovviamente il suo numero di operatore
  3. Avete un diritto e dunque esercitatelo. Fatevi dire da dove è stato ricavato il vostro numero di telefono, in sostanza: come sono arrivati a voi?
  4. Fate attenzione alle pratiche vocali e non date mai il vostro consenso per contratti ed acquisti via telefono.
  5. Attenzione! Non pigiate nessun tasto ascoltate il messaggio se si tratta di una voce registrata e poi chiudete la comunicazione. In alcuni casi pigiare a dei tasti può dirottarci su chiamate e promozioni a pagamento.
  6. Non fornire dati personali come numeri di fatturazione, dati anagrafici, ancor meno credenziali di accesso e dati delle carte di credito.
  7. Siate prolissi, fate tante domande e cercate di fare più chiarezza possibile, prima di cadere in trappole.
  8. Qualora si tratti di iniziative commerciali telefoniche vi conviene fari indicare il sito a cui fanno capo, consultarlo via web, e chiamare il servizio clienti che vi trovate all’interno.
  9. Se vi rendete conto che si tratti di un’iniziativa poco lecita e quindi di una truffa segnalatela alle autorità competenti.
  10. Infine, provvedete a segnalare all’Autorità Garante la divulgazione dei vostri dati sensibili da parte della società a cui non avete dato alcun consenso. Fate attenzione le truffe al telefono sono dietro l’angolo di casa!

Mi auguro che la mia esperienza ed i 10 consigli postati vi siano utili.

Fashion news 2016 tornano i maxi cappotti di tendenza

maxi-cappotto-modello-giaccaTornano di gran moda per l’inverno 2016 i maxi cappotti di tendenza, utilizzati già al maschile negli anni precedenti, imperversano sulle passerelle fashion dando vita ad uno stile elegante e allo stesso tempo formale. Una fashion news 2016 di grido, che impreziosisce la silhouette femminile ben proporzionata, ma che costituisce un “out out” per chi non gode di altezze stratosferiche.

Per ovviare a questo problema ecco i tacchi strepitosi dal 12 ai super doppi fondi plateau sensazionali, fatti per slanciare anche le più piccoline, escamotage che possono costituire la soluzione, aggiungendo semplicemente qualche centimetro in più alle gambe. Ma non ci dimentichiamo del buon gusto: quindi per le meno alte, è sempre consigliabile optare per un bel capotto trequarti senza perdersi in tagli troppo lunghi e poco idonei.

Chloè, nella foto sotto, propone un cappotto lungo con il dettaglio dei bottoni dorati, color blu navy dal taglio molto elegante. Per le meno alte invece, meglio orientarsi verso maxi-coat a metà polpaccio o addirittura alla caviglia, adatti anche per le più piccoline e particolarmente di tendenza per l’inverno 2016, come quello bianco Jil Sander proposto in foto. Snoccioliamo a fondo questa fashion news 2016 che vede come protagonisti i maxi cappotti anche detti cappotti oversize.

 Tendenze-moda-autunno-2015-cappotti-e-gilet-lunghissimi-amica-di-stileChloè propone un cappotto lungo con il dettaglio dei bottoni dorati – Per le meno alte è adatto invece il cappotto doppio petto di Jil Sander. Splendidi i colori tenui del beige e del bianco, sempre eleganti e raffinati, di grande vestibilità.

Cappotti di tendenza 2016 e calore a portata di mano

Innegabile il fascino del maxi cappotto ma anche il calore a portata di mano che consente di sfoggiare ovunque mini strepitose pur contrastando il rigore rigido dell’inverno e delle sue temperature glaciali. Attenzione però, sebbene caldi e morbidi spesso i maxi cappotti non sono il massimo della praticità e tendono a rendere l’andature più impacciata, rendendo il movimento e l’andatura meno fluida. C’è chi come Genny fa sfilare il maxi cappotto bianco morbido e con reveres, caratterizzato da tasche in evidenza e line morbida ed ampia. Chi invece preferisce linee aderenti che delineano la silhouette ma comunque sia il cappotto oversize è il grande protagonista dell’inverno 2016.

 

cappotto-oversize-asos

 

Come abbinare il maxi cappotto?

 

Come abbinarlo? Ve lo sveleremo nel prossimo post intanto vi anticipo che una volta scelta la lunghezza e l’ampiezza in linea con l’ altezza ed il fisico che si possiede ci si può concedere sia un pratico jeans che un’abito da cocktail od anche un sensuale minidress.

Attenzione al colore sebbene la moda si conceda anche tinte estrose e poco usuali insieme a fantasie eclettiche, meglio puntare su cappotti dalle tonalità più tradizionali facili da abbinare sfruttandole al meglio. Quanto alle scarpe si ai tacchi vertiginosi ma anche si a stivali, stivaletti e comode pump.

 

 

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20151231_164742Sono una sportiva amo molto fare sport e soprattutto ballare. La musica per me è una fonte di divertimento ma anche di lavoro in quanto insegno ballo, ed in particolare caraibici da diversi anni. Ecco che durante le festività natalizia ho pensato di farmi un piccolo ma utilissimo regalo, delle cuffiette auricolari per ascoltare la musica che siano libera dal vincolo dei fili. Le cuffie sono dotate di bluetooth 4.1 ad anno una funzione di annullamento del rumore passivo e tecnologia di decodificazione audio EDR, quindi forniscono una trasmissione completa del suono con larghezza di banda, ed hanno una distanza operativa fino a ben 10 metri (circa 33 piedi). Utili, comode, dal design davvero carino le ho scelte in nero e rosso, due bei colori che accoppiati insieme sono molto gradevoli. Le cuffiette sono dotate di 3 coppie di sostituzione auricolari di dimensioni diverse small, medium e large, ciò consente di adattarle ad ogni forma di orecchio.

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Nella confezione sono presenti vari accessori: auricolari di ricambio e cavo di ricarica.

Ho acquistato in questo sito ad un prezzo scontato di 32,99 euro…non male no? Ed ora mi diverto 🙂