Gioielli nel Medioevo storia dell’arte orafa in Europa dai Romani ai Barbari, fino al Rinascimento

I gioielli del medioevo storia e origini
Gioielli nel Medioevo storia dell'arte orafa in Europa dai Romani ai Barbari, fino al Rinascimento

Il Gioiello nasce millenni fa, ma nel Medioevo, in Europa, segue un processo particolare che lo porterà ad evolversi fino ad arrivare alle creazioni raffinate del Rinascimento e alle produzioni odierne di alta oreficeria. La storia dei gioielli del Medioevo è vasta e ricca di sfaccettature. Saranno molte le influenze che porteranno l’arte orafa ad evolversi e passare dalle creazioni di oggetti semplici di uso comune o per ornamenti per le armi da guerra, a dei veri capolavori di oreficeria. Il Medioevo, considerato un periodo buio, è visto come “un’età di mezzo” posta tra la fine dell’età antica, e l’inizio di quella moderna. Un arco temporale durato circa mille anni, che ebbe inizio con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. e terminò  nel 1492 d.C. anno in cui ci fu la scoperta dell’America. Il Medioevo, può essere a sua volta diviso in basso ed alto Medioevo; ogni periodo medievale è caratterizzato da peculiarità specifiche, e questo accade anche nell’arte orafa e nei gioielli. Vediamo come nasce e si evolve la storia dei gioielli nel Medioevo e l’arte orafa in Europa.

Gioielli caratteristici del primo medioevo

Tra i gioielli caratteristici dell’ epoca medioevale troviamo sicuramente quelli di natura religiosa, croci, catene, corone e reliquari, tra essi uno dei reliquari ben conservati è l’albero d’oro di Lucignano. Da non dimenticare i gioielli dei sovrani governanti (a testimonianza del prestigio, esistono tutt’ora i gioielli della corona in Inghilterra), e quelli legati al mondo ecclesiastico che attraverseranno vari periodo di esaltazione e deplorazione.

Si può dire che furono propri i Celti e gli Anglosassoni, insieme alle influenze romaniche, a creare l’arte orafa di quel periodo. I gioielli del primo Medioevo in effetti sono sostanzialmente decorazioni in oro e argento che venivano applicate su scudi, spade, selle e faretre, trattandosi di popoli bellicosi e guerriglieri. Diversamente, invece l’arte orafa Egizia ed Araba, nonché quella degli antichi romani.

Albero d'oro Lucignano reliquario
Albero d’oro Lucignano reliquario

Gioielli e talismani del Medioevo

Di grande notorietà tra i gioielli del medioevo è sicuramente il talismano di Carlo Magno, un pendente in oro con granati, smeraldi, perle e zaffiri, al cui interno sono presenti una ciocca dei capelli di Maria Vergine insieme ad un piccolo frammento della croce di Cristo. La gioielleria dell’epoca era sicuramente molto suntuosa, frutto del connubio tra l’arte bizantina e quella barbarica, con influenze romaniche, inoltre utilizzava pietre colorate come quelle presenti nel talismano di Carlo Magno.

L’influenza della chiesa nell’arte orafa medioevale

In Europa, Nel Medioevo la Chiesa costituì un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’arte, così come dell’oreficeria . I gioielli religiosi come medaglioni e crocifissi, erano largamente utilizzati, ma nel tempo, con le leggi suntuarie, l’ostentazione fu vista come frutto del demonio e quindi osteggiata. Per tale motivo, nel  XIII secolo, le leggi suntuarie frenarono il lusso cittadino, ma al tempo stesso permisero solo ed esclusivamente agli aristocratici di indossare comunque sia gioielli che ornamenti preziosi.

Gioielli medievali religiosi e non
Gioielli medievali religiosi e no

Significato religioso e artistico dei gioielli del Medioevo

Curioso accorgersi di come gioielli e pietre preziose assunsero un significato artistico cristiano: Lo zaffiro secondo lo scrittore Alberto Magno, “genera pace e concordia”.

Nel Vangelo si trovano molti versetti che esaltano la bellezza e purezza delle perle, associate spesso alla Vergine Maria. In una parabola di Matteo si narra la storia di un mercante che “trovata una perla di grande valore” e pur di possederla, vendette tutto ciò che aveva di suo.

La stessa parola di Dio venne interpretata come “una perla”. Mentre se pensiamo alla Gerusalemme Celeste nell’Apocalisse di San Giovanni, (versetto 21: 21) l’apostolo cita le “Le dodici porte erano dodici perle, ciascuna delle porte era formata da una sola perla, e la piazza della città era di oro puro, come di cristallo trasparente”.

Quel che è certo è che a molti gioielli e pietre veniva attribuito un potere magico ed erano considerati dei veri e propri amuleti portafortuna o protettivi da indossare in particolari occasioni o in guerra.

Trasformazione dell’arte orafa e dei gioielli nel Medioevo

Nei secoli successivi che seguirono al XIII secolo, l’oreficeria e l’arte orafa si distaccarono sensibilmente dall’utilizzo esclusivamente religioso e, modificandosi, si rivolsero ad un pubblico diverso. Gli artigiani orafi medioevali iniziarono a lavorare in maniera autonoma e creativa l’oro e le pietre, spesso subendo influenze ed inflessioni locali. Dal Medioevo ad oggi si evolvono la moda e gli stili e con essa anche i gioielli. Nel periodo Gotico oltre alle cattedrali nasceranno anche i gioielli dalla caratteristica punta.

Gioielli romani
Gioielli romani

Il gioiello medioevale e le tecniche di lavorazione: dai Romani ai Barbari

Alla fine dell’Impero Romano le influenze provenienti da oriente e in special modo, da Bisanzio, influenzano di molto, modificandolo, sia il gioiello che l’approccio dei nobili nei suoi confronti.

L’influenza delle popolazioni barbariche e, in particolar modo quella dei longobardi, che avevano del gioiello una concezione lussuosa e curata nei dettagli, si fonderanno con quelle provenienti dall’Impero Romano.

I romani indossavano abiti semplici e lunghi, tuniche e mantelli, insieme ad ogni tipologia di gioiello raffinato, e arricchivano di fili d’oro ornamenti, abiti e sciarpe. Utilizzavano gioielli come collane, orecchini, cavigliere, coroncine ed anelli.

Sempre di epoca romana sono i cerchi semplici o con pietre incastonate e l’uso delle perle e collane a più giri ricadenti sul corpo, quest’ultima tendenza verrà ereditato dalla gioielleria degli anni venti.

Più avanti, l’oreficeria Medievale assume una connotazione policroma e lineare sulla lamina a traforo o continua e usando smalti uniti a pietre preziose come rubini ed ametiste.  

Crocette sbalzate in lamina d’oro longobarde, Museo civico archeologico di Bergamo

Oreficeria, dalle lavorazioni a traforo agli smalti: tutti i gioielli del Medioevo

E’ in questo periodo infatti, che nascono le tecniche di lavorazione dell’oro a “opus interrasile “ossia lavorazione a traforo della lamina in oro. Troviamo anche la tecnica “codella” ossia una lamina d’oro scavata chiamata “chemplevé” con rilievo dei contorni colorati in smalto a strati “Basse taille“.

Ma nei gioielli del medioevo sono molto apprezzate le lavorazioni con superfici traslucide di smalti ma anche dei metalli, insieme alle pietre luminose, vistose e colorate, indossate dai sovrani.

Nascono nel medioevo bellissime spille utilizzate per chiudere mantelle e capi d’abbigliamento, insieme ad esse, troviamo fastose corone (Teodolinda o Teodora) lavorate a sbalzo ed incastonate di numerose pietre preziose. Anche le opere d’arte, affreschi e dipinti, propongono immagini sacre adornate da corone d’oro e gioielli che rispecchiano gli usi e costumi dell’epoca medievale.

Gioielli nel periodo Gotico

Nel periodo Gotico (XIII) gli aristocratici indossarono capi con bottoni in oro, ricami e pietre preziose intarsiate negli abiti e nei monili, grosse cinture impreziosite da ornamenti, pietre, foglie in oro, persino i libri miniati erano preziosamente scritti o affrescati dagli amanuensi con l’oro. Il gioiello era parte attiva nella vita delle caste sociali.

Gli amanuensi, i codici le miniature antiche e i monaci scribi
Gli amanuensi, i codici le miniature antiche e i monaci scribi

Gioielli nel Medioevo: dall’uniformità alla creatività orafa artigianale

Ma le produzioni artistiche del primo Medioevo erano uniformi, riflettevano le caratteristiche derivanti dallo stile senese del 300, destinate a modificarsi nel tempo. Piano piano, infatti, si entrò in una fase evolutiva del gioiello medioevale, la quale diede vita allo stile e al design del gioiello nello scenario Europeo.

E’ innegabile che l’arte orafa del Medioevo ha accompagnato le evoluzioni sociali e religiose, nonché culturali, di intere popolazioni. La fusione della cultura romanica con quelle barbare e dei Celti (Vichinghi, Vandali, Ostrogoti, Visigoti, e Franchi) ha prodotto un’evoluzione nel gioiello fondendo esperienze e usi e costumi del gioiello.

Se ci pensiamo, notiamo che i barbari invasori, indossavano preziosi e ornavano con essi le loro armi, come espressione di uno status sociale, esattamente come fecero i ceti benestanti l’aristocrazia insieme alla chiesa.

Il cromatismo vivace e vistoso caratteristico della gioielleria del Medioevo, in qualche modo, riusciva a supplire alla carenza della creatività dell’artigiano.

Ma l’arte orafa si evolverà diffondendo un nuovo gusto che dal Tardo Impero, fino all’epoca Bizantina e al Medioevo Europeo, darà vita ad una produzione di oggetti artistici d’oro caratteristici, di cui gli esemplari più significativi sono proprio di oreficeria bizantina, con testimonianze che ritroviamo, nei reperti di molti musei ed anche nei Mosaici di Ravenna raffiguranti figure suntuose ingioiellate.

Nascita della nuova gioielleria

Nacque nel tardo Medioevo, una gioielleria artigianale vera e propria dal gusto raffinato, creativo ed elegante, un tipo di artigianato orafo che porrà le basi dell’oreficeria rinascimentale. La professione di orafo rientrò, come altre attività artigianali dell’epoca, nelle corporazioni (Arti e Mestieri).

Innegabilmente, l’arte orafa del medioevo è originaria da caste e potere, riflette la supremazia dei sovrani insieme a quella della nobiltà dell’epoca, fondendo una storia di arti magiche, (in cui rientra la tragica strage delle streghe bruciate al rogo, come la strega di Todi Matteuccia), superstizioni popolari, e religione.

Il periodo migliore dell’oreficeria Medioevale

Senza dubbio, i risultati migliori dell’oreficeria del Medioevo si raggiungono proprio durante il periodo barbarico, ed è il frutto di una fusione tra le correnti classiche bizantine e le influenze barbare specie quelle di origine longobarda che molto attinsero dalle tradizioni germaniche e dalle influenze tardo romaniche.

A testimonianza di ciò, vi sono reperti dati alla luce nelle necropoli di diverse località Europee, come ad esempio quelle ritrovate a Bolsena, Nocera Umbra, ma anche in Spagna. Diademi, fibule, cinturoni, orecchini e bracciali gioielli caratterizzati dall’uso di pietre preziose levigare incastonate nell’oro lasciateci in eredità come testimonianza dell’arte orafa del medioevo in tutto l’arco temporale descritto.

Corona Ferrea che si trova nella Cappella di Teodolinda a Monza
Corona Ferrea che si trova nella Cappella di Teodolinda a Monza

Alcune opere orafe medievali note del periodo citato sono, ad esempio la Corona Ferrea che si trova nella Cappella di Teodolinda (o Teodora) imperatrice bizantina una delle 15 donne famose del Medioevo di cui vi abbiamo parlato. La sua corona è conservata all’interno del Museo del Duomo di Monza risalente al VII secolo, un diadema in oro, gemme e madreperla disposte su cinque file parallele montate su una lamina d’oro. A Firenze, troviamo il Trionfo di re Agilulfo, un opera realizzata a sbalzo, su lamina in bronzo dorato, risalente al VII secolo; mentre a Brescia, si trova la croce di Desiderio risalente al VIII-IX secolo.

Curiosità sui gioielli del Medioevo: L’oro del gatto

L’oro del gatto” era nel Medioevo denominata la Marcassite o Pirite. Questa definizione ebbe vita nel medioevo quando gli alchimisti tentavano di trasformare i metalli in oro. Spesso la Marcassite veniva venduta come oro, ed il nome “oro del gatto” si origina per via del fatto che nelle botteghe degli alchimisti vi erano spesso i gatti per contrastare la presenza dei topi. Nell’epoca medioevale e vi fu una grande produzioni di gioielli in Marcassite, tra essi spille, anelli e ciondoli in particolar modo.

Infine, un’ altra stranezza del medioevo da raccontare a proposito dei gioielli, ci viene dalla Francia medievale: Luigi IX di Francia proibì l’uso dei diamanti a tutte le donne, regine e principesse incluse perché sosteneva che solo la Madonna potesse indossare una simile pietra preziosa.

Quali son i gioielli del Medioevo?

Una domanda complessa a cui rispondere, perché come visto le creazioni in oro medievali attraversano vari stadi di produzione e creazione artistica come si vede nelle foto.

Infatti, come visto, gioielli nel Medioevo e la storia dell’arte orafa in Europa dai Romani ai Barbari, fino al Rinascimento, attraversano delle fasi evolutive ben precise che porteranno alla nascita delle botteghe artigiane e alle lavorazioni più svariate di oggetti e gioielli in oro. Elementi che saranno i precursori della gioielleria odierna.

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