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martedì, Luglio 29, 2025
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Bruchi del geranio rimedi bio contro farfalline e larve

Bruchi del geranio rimedi bio contro farfalline e larve
Bruchi del geranio rimedi bio contro farfalline e larve

I bruchi del geranio possono distruggere un’intera pianta ed anche una balconata di gerani in un mese. Questi bruchi verdi non sono autoctoni, ma insieme ad altri parassiti provengono dall’America, dall’Asia e dall’Africa e, dal 2015 si sono diffusi su tutto il territorio italiano. Come riconoscere i bruchi del geranio?

Sono piccoli bruchi verdi e, una volta trascorso il loro ciclo larvale, si trasformano in farfalline marroni screziate di bianco. Lasciano sulle piante di geranio degli inequivocabile segni.

I rimedi bio contro i bruchi di geranio sono eco-sostenibili, ovviamente ma esistono anche trattamenti chimici appositi contro il licenide del geranio noto come Cacyreus Marshallii: vediamo quali sono e come fare.

Bruchi del geranio come sono e che danni fanno

Il licenide del geranio, un bruchetto verde che si trasforma dopo un mese in una piccola farfallina marrone lunga appena 2 centimetri, si nutre delle foglie e dei fusti della pianta svuotandoli e facendoli marcire. La farfallina invece si nutre del nettare dei fiori.

Il ciclo riproduttivo e vitale di questi insetti dura circa 60 giorni ma potrebbe prolungarsi anche per 3 o 4 mesi. I bruchi, detti appunto larve, sono verdi e ricoperti di peluria. La loro lunghezza è di circa 1,5 centimetri.

Talvolta, non si scorge il bruco dei grani, ma si notano le foglie mangiate i fusti dei gerani svuotati ed i rametti che marciscono. Questi segnali devono spingerci ad analizzare la pianta e a prendere provvedimenti anche per impedire che le larve si diffondano su più piante.

Bruchi del geranio rimedi bio e chimici contro le larve

Le farfalline del geranio non fanno grandi danni in quanto si nutrono del nettare dei fiori ma, la tempo stesso producono le uova dalle quali nasceranno nuove larve. Per questo motivo andranno combattute sia le larve che danneggiano le piante di geranio, che le farfalline marroni.

foglie di geranio mangiate dal bruco
Foglie d geranio mangiate dal bruco

Trattamento chimico larve del geranio o bruchi

Per prevenire le infestazioni delle larve e i danni ai gerani è opportuno potare le piante in primavera o in autunno eliminando tutti i rami colpiti e danneggiati che non andranno utilizzati per le tale di geranio in quanto potrebbero essere portatori del parassita. Poi andranno inserite nel vaso delle pastiglie specifiche contro il licenide del geranio che hanno un efficacia di circa 3 mesi.

Ogni 20 giorni circa si potrà anche procedere ad irrorare le piante con insetticidi specifici che eliminano le farfalline del geranio. Contro la farfallina del geranio, a base di sostanze chimiche (leggete con attenzione l’etichetta prima di effettuare il trattamento). Oltre ai rimedi chimici vi sono poi gli amati rimedi bio, rimedi naturali per combattere il bruco dei gerani e le farfalline che ne nascono.

Bruchi del geranio rimedi bio

Bruchi del geranio
Bruchi del geranio

Tra i rimedi più efficaci e biologici contro questo parassita dei gerani si colloca un olio specifico che viene utilizzato anche per gli animali (gatti e cani) si tratta dell’olio di Neem. il suo odore è pungente e la sua efficacia notevole.

Per chi non ama l’odore forte potrà usare l’olio di Neem ricavato dalla spremitura a freddo. E’ perfetto anche per proteggersi dalle zanzare e combatterne la riproduzione. Una miscela efficace è composta da olio di Neem e sapone di Marsiglia:

  • 1 litro di acqua
  • 4 grami di sapone di Marsiglia e 10 ml di olio di Neem.

Andrà sciolto bene il sapone in poca acqua meno di un bicchiere, e poi aggiunto l’olio mescolando ripetutamente per miscelare bene il tutto e successivamente unire il resto dell’acqua e spruzzare i gerani.

Ma Se non siete in grado di prepararlo voi, niente paura, in commercio esistono formulazioni a base di olio di Neem e Marsiglia già miscelate come questa che trovate QUI, in vendita su Amazon a 20 euro confezione da mezzo litro con ricarica di 2 litri di preparato bio certificato.

Un rimedio naturale che permette, in modo efficace di combattere i parassiti dei gerani e di altre piante del giardino.

Gerani 3 trucchi per coltivare e scegliere i fiori della bella stagione

Cos’è il Pokè di riso e come si prepara

Cos'è il Pokè di riso e come si prepara
Cos'è il Pokè di riso e come si prepara

Un piatto fresco ed estivo che arriva dalle Hawai e che approda sulle nostre tavole. Cos’è il Pokè di riso e come si prepara questo piatto completo ricco di proteine, vitamine carboidrati e tanta scelta di gusto?

Il Pokè è una ricetta tutta hawaiana che sfida la tradizione giapponese del sushi e si conquista una vasta fetta del mercato del food, sia esso smart che non.

Ma scopriamo di più sul Poké e vediamo come preparare e condire questo piatto versatile che garantisce un pasto completo e ben bilanciato.

Pokè di riso cos’è e come si prepara

Vi chiederete: cosa significa poké? Letteralmente il Poké, che si legge e pronuncia poh-kay, è un piatto hawaiano e la parola in se, significa letteralmente “tagliare a pezzi“.

In effetti si tratta di un piatto che ha come base il riso a chicco fino (tipo Basmati), riso caratteristico della cucina orientale e non, accompagnato da vari condimenti di base, proteici e vegetali.

Dove si mangia il Pokè?

Solitamente viene servito nei locali denominati “pocheria“, ma si trovano degli ottimi Pokè anche in locali non caratteristici e nelle tavole calde.

Tradizionalmente il pokè è un piatto caratteristico a base di riso e pesce crudo che vengono serviti ed accompagnati da verdure e salse.

Ma le varianti europee e non di questo piatto, consento combinazioni infinite in cui vengono incluse anche carne, prevalentemente di pollo, frutta secca, frutta fresca e molto altro.

Come si prepara il Poké?

facile da preparare, il pokè è costituito da una base di riso che verrà precedentemente cotto al dente, lessato in acqua salata, e poi scolato e lasciato raffreddare.

Per evitare che il riso si incolli andrà condito con pochissimo olio. Una tecnica utile è quella di versare due cucchiai di olio di oliva già nell’acqua di cottura.

Una volta pronto il riso, andrà versato in apposite ciotole come quelle in foto. Nei ristoranti hawaiani chiamati pocherie il pokè viene servito nelle ciotole e consumato con le bacchette tipiche, ma in casa, possiamo adottare le posate ed i piatti che preferiamo (la sostanza non cambia), ed il gusto rimane sempre quello.

Come condire il poké?

Una volta creata la base per il pokè possiamo condirlo con pesce crudo come il salmone od optare per il petto di pollo lessato, tonno od altro.

Poi andranno aggiunte le verdure desiderate e dei legumi, ad esempio, ceci, lenticchie, fagioli, o soia. Il pokè si potrà guarnire il pokè con frutta fresca come del buon avocado tagliato a pezzettini, delle fragole, del mango a scelta, ed infine, aggiungere della frutta secca di proprio gusto e salsa.

Pokè di pesce, carne e vegano

Poké di carne – pollo

E’ importante, nella preparazione del pokè, adottare degli abbinamenti di sapore che leghino bene tra di loro. Ad esempio con il pollo lesso, tacchino o carne di manzo, è perfetto l’avocado insieme a dei ceci e delle mandorle in scaglie e le noci, il tutto insaporito da ceto balsamico, un pokè delicato e leggero come quello che potrete vedere nella prima foto in alto: un pokè con carne di pollo.

Poké di pesce

Per chi non ama la carne è perfetta la ricetta tradizionale del pokè che prevede l’utilizzo di pesce, e in particolar modo, di pesce crudo come il salmone unito a verdure, legumi e frutta a scelta.

Pokè vegano

Per preparare un PoKè vegano utilizzeremo prevalentemente legumi proteici, ma anche della frutta fresca e frutta secca a scelta in modo tale da poter fornire il giusto valore proteico anche con le proteine vegetali.

Salsa per poké

Infine, corona l’opera di ogni pokè di pesce, carne o vegano una bella salsa che insaporisce ed amalgama i sapori. tra le salse più utilizzati ricordiamo la salsa di soia, la salsa rosa, l’aceto balsamico.

Un piatto unico e nutriente che unisce l’energia dei carboidrati, le proteine di carne e pesce, le fibre e le vitamine di verdure e frutta.

La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel 

La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel 
La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel 

E’ appena uscito in Amazon e nelle librerie un romanzo che parla di lei Coco Chanel la regina della moda, l’iconica donna che ha stravolto canoni di bellezza ed estetica con le sue linee semplici e l’essenzialità. Il libroLa regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel” è disponibile sia come come copertina flessibile che Kindle; prezzo 17,95 il primo 9,99 il secondo.

Vi abbiamo già parlato di lei, di Coco Chanel e delle sue frasi celebri in questo articolo: Coco Chanel stile e frasi celebri; e torniamo a parlarvi oggi di lei attraverso un nuovo libro dai risvolti interessantissimi.

Autrice del libro La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel 

L’autrice del libro è Pamela Binnings Ewen, ed il libro La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel è edito da Libreria Pienogiorno. Uscita 2022 in vendita anche da Mondadori store. Altri libri dell’autrice nota Bestsellerista sono Dancin on glass; Secret of the Shround; The Queen of Paris; Whalk bak the Cat; etc.

La regina N°5. romanzo su Coco Chanel: trama

Coco prende il flacone di N° 5 e ne mette un po’ dietro le orecchie e nell’incavo del collo. Si infila le calze di seta, raccoglie l’abito posato sul letto e lo indossa. È uno dei suoi modelli più riusciti: di un impalpabile velo verde-argento, con la scollatura profonda e la gonna che si ferma appena sopra i sandali, anch’essi color argento.

Si gira verso lo specchio, poi fa un passo indietro, sorridendo. Mademoiselle Chanel è determinata e pronta a sfidare il mondo. Imperscrutabile, intessuto di note persistenti, che scatenano emozioni istintive. Custode di un segreto impertinente mai svelato fino in fondo.

Così è Chanel N° 5. La fragranza che trasforma ogni ragazza in donna. Un profumo rivoluzionario, incantatore e misterioso. Come colei che gli ha dato il nome.

Con le sole armi a disposizione: un ago e un’intelligenza versatile, si è costruita un regno: il suo regno e la sua storia. Ha inventato una nuova donna, libera e sicura di sé, spregiudicata, perché una donna deve conquistare con fatica il suo posto nel mondo. Come fare? Ma ci ha pensato la vita ad insegnarglielo.

In un mondo al maschile dove dominano gli uomini, non si diventa regina senza graffiare. Quando, nelle ore più oscure della Francia, con la svastica che sventola sulla Torre Eiffel, ciò a cui lei tiene di più: suo figlio, la sua libertà e il suo profumo. Tutto questo viene messo a repentaglio, e la regina di Parigi tira fuori gli artigli. E si prepara ad attraversare il fuoco come ha sempre fatto. Da sola e a qualunque costo.

La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel recensione

Il libro La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel  ci fa fare un salto indietro nel tempo, riportandoci al bianco e nero, alla semplicità e all’eleganza di Coco Chanel.

Una donna che ha fatto la storia della moda senza saperlo di farla. Un Icona di stile che permane il libro di tutta la sua eleganza e raffinatezza, un binomio a cui tutte le donne ambiscono e che vedono in Coco l’eccellenza.

Il romanzo è ambientato nella Francia dei primi anni del 900 e ripercorre gli scenari più belli di Parigi dalla Torre Eiffel alle vie del centro più gettonate.

Di cosa parla il libro La regina N°5. Il romanzo di Coco Chanel ?

Senza dirvi troppo e togliervi la curiosità vi anticipo brevemente gli accadimenti di maggior rilievo: Coco viene travolta dagli eventi ed è costretta ad abbandonare il padre dall’uomo che amava, tradita dal socio in affari, il quale con un tiro mancino e sleale, è riuscito sottrargli la formula del suo profumo: l’immortale Chanel N 5. Coco con la sua intelligenza versatile e la sua grinta non si da per vinta … il resto lo scoprirete leggendo il libro di Coco che trovate QUI.

Di seguito trovate l’intera galleria di altri libri scelti da noi.

Acque meteoriche e raccolta acqua piovana, sistema green fai da te

Acque meteoriche e raccolta acqua piovana, sistema green fai da te
Acque meteoriche e raccolta acqua piovana, sistema green fai da te

Rincari e bollette in aumento? Proviamo a risparmiare un po’ almeno nell’impianto di irrigazione di giardini e terrazzi. Un metodo semplice fai da te che consente di raccogliere l’acqua piovana e riutilizzarla per irrigare i vasi del balcone, l’orto, od anche un bel giardino.

I metodi sono svariati alcuni davvero semplici e spartani, altri più complessi qualora si decida non solo di raccoglierla ma anche di convogliarla e pomparla in spazi ampi.

Acque meteoriche e raccolta acqua piovana

Sia in estate che in inverno, si assiste alle precipitazione piovose. Le quantità ed i periodi di pioggia sono mutevoli e influenzate dai cambi climatici. In alcuni regioni l’estate è particolarmente calda, spesso si assiste a periodi prolungati di siccità che costringono a razionare l’acqua.

A seconda delle dimensioni del giardino, o del tipo di abitazione che si possiede, si potranno mettere in atto sistemi di raccolta di acqua piovana più o meno impegnativi che hanno tutti in comune però il concetto del risparmio energetico e l’avvio di un piccolo progetto green che vi aiuterà a diventare eco frindliy. Avete mai pensato di raccogliere l’acqua piovana? Si? Vediamo come fare!

La pioggia fa bene alle piante sai il perché?

Oltre ad essere un sistema green la raccolta e l’irrigazione con acqua piovana fa bene alle piante. Questo perché dopo la pioggia esse estraggono l’anidride carbonica dalla soluzione che si rivela acquosa e acida. In questo modo le piante ottengono una dose di energia non indifferente che stimola la loro crescita.

Inoltre, nell’acqua piovana raccolta vi possono essere residui di azoto disciolto che dona alle piante delle utili molecole per la loro crescita rigogliosa. Ecco perché la pioggia fa bene alle piante e l’uso dell’acqua piovane oltre ad essere green rinvigorisce piante e giardino.

Raccolta acqua piovana, sistema green fai da te
Raccolta acqua piovana, sistema green fai da te

Raccolta acqua piovana, sistema green fai da te

L’acqua piovana che cade sui tetti o sui balconi viene convogliata da tubi di raccolta e diretta alla fogna attraverso i tombini delle acque bianche. Per poter raccogliere l’acqua occorre immagazzinarla. A tal proposito è necessario munirsi di un contenitore, sia esso un barile, una cisterna o una semplice ghirba da tot litri. Ne esistono diversi in commercio.

Il metodo più semplice in uso per la raccolta dell’acqua piovana prevede l’installazione di una cisterna (botte) nel proprio giardino, posizionandolo sotto ad una grondaia. In questo modo la pioggia finirà direttamente all’interno della botte e sarà stoccata, pronta per essere riutilizzata per irrigare.

Sarà necessario fornire il contenitore di tubo di entrata, rubinetto per l’irrigazione ed eventuale foro di “troppo pieno” che convoglierà l’acqua in eccesso alle canaline di scolo esistenti. In questo modo, si potrà raccogliere l’acqua piovana fino al riempimento del contenitore / cisterna di cui doteremo il piccolo impianto di raccolta piovana fai da te.

Botte per raccolta acqua
Botte per raccolta acqua

Sistema di raccolta acque meteoriche e pompaggio

Ovviamente, se si decide di usufruire di un sistema di raccolta delle acque meteoriche ad ampio raggio, e si decide di irrigarvi una superficie ampia come giardini ed orti, sarà opportuno procedere all’installazione di una pompa che potrà aiutarvi nel processo di irrigazione.

Normalmente, con una piccola cisterna, si procede ad irrigare manualmente munendosi di innaffiatoio e buona volontà ma, per superfici di una certa grandezza, è bene rendere sia la raccolta che l’irrigazione automatica e supportata da pompe di spinta e irrigatori.

Lo sfruttamento delle acque meteoriche e la raccolta acqua piovana, attraverso un sistema green fai da te, può dunque limitarsi ad un piccolo balcone dotato di una contenitori di raccolta di pochi litri, fino ad interessare giardini di un certo livello, orti e persino campi.

Progetti green che stanno prendendo piede sempre più proprio a salvaguarda dell’ambiente e a tutela dell’intero pianeta e delle generazioni future che lo abiteranno. Il riciclo i progetti di economia circolare, l’uso di fonti di energie alternative, possono essere d’aiuto all’intero sistema.

Come vestirsi se si hanno i fianchi stretti? Trucchi e consigli

Come vestirsi se si hanno i fianchi stretti? Trucchi e consigli
Come vestirsi se si hanno i fianchi stretti? Trucchi e consigli

Fianchi stretti e problemi? Molte donne hanno la vita piccola ed i fianchi larghi e, talvolta, un chilo di troppo si vede subito, mentre i fianchi stretti non mettono in evidenza un chilo in più, ma come devono vestire le donne con i fianchi stretti?

I fianchi piccoli possono dare l’idea della silhouette poco femminile, e limitare la scelta degli outfit: vestiti aderenti, leggings e gonne attillate, fanno risultare il copro femminile quasi dritto e poco armonico. Vediamo come vestirsi e quali abiti indossare se si hanno i fianchi piccoli e stretti.

Fianchi piccoli esercizi per allargarli

Iniziamo con il dire che una donna, in genere, noterà un allargamento dei fianchi dopo la prima gravidanza. Dunque, la situazione “fianchi piccoli” è transitoria, spesso di origine genetica ed ereditata dai nostri avi. Abiti ampi, morbidi ed informali, come quelli delle foto sopra, stanno bene a tutte, adatti a chi a chili in meno e chili in più.

Ma nonostante questo, vi sono degli esercizi ginnici che consentono di allargare i fianchi e riempire i glutei (qualora ce ne sia davvero la necessità).

Ginnastica per allargare i fianchi e riempire i glutei

Un buon allenamento bisettimanale (o più), ed esercizi mirati aiuteranno i vostri fianchi ad aumentare in centimetri. Tra essi ricordiamo: esercizi cardio usando Stairmaster, squat, e squat kick (ossia squat con calci), affondi laterali, slanci laterali delle gambe (side leg raise), e posteriori delle gambe. Tutti esercizi facili che mirano a rinforzare la zona dei glutei e del bacino.

L’esercizio più efficace in assoluto per rinforzare ed allargare i fianchi è quello con gli affondi laterali con i manubri. Anche camminare a passi lunghi e salire i gradini, sono esercizi che aiutano molto, in tal senso. Altri esercizi utili per i fianchi li trovate in questa guida QUI.

Oltre agli esercizi ginnici per migliorare la silhouette ed allargare fianchi e glutei vi sono poi trucchi ed escamotage che riguardano i vestiti, come sceglierli e come indossarli: vediamo quali sono!

Come vestirsi se si hanno i fianchi stretti?

Se i fianchi stretti vi creano davvero problemi, e non avete tempo per fare ginnastica ed aggiungere qualche centimetro di muscolo nei punti in cui vi serve, potete sempre ripiegare verso la moda e gli abiti adottando i trucchi ed i consigli del caso.

Un altra escamotage per riempire i fianchi stretti oltre alla ginnastica, consiste nello scegliere indumenti di un certo tipo. Vediamo quali sono nell’elenco sottostante:

  • Abiti con pence
  • Abiti a pieghe
  • Vestiti svasati
  • Vestiti con balze
  • Indossare maglioni e t-shirt morbide e lunghe
  • Abiti arricciati sui fianchi
  • Vestiti con drappeggi
  • Vestiti con tessuti sovrapposti
    Pantaloni e pantaloncini con tasche sul fianco e pence

Come si può notare dall’elenco della guida in esame, sono tanti i capi moda da indossare con i fianchi stretti: pence, abiti con pieghe, vestiti svasati, vestiti a vita alta, o con drappeggi sui fianchi.

Anche indossare sopra a pantaloni o gonne maglioni e t-shirt lunghe e morbide, può aiutare ma se si vuole mettere in mostra le proprie curve, con abitini aderenti è bene adottare dei modelli che possano essere arricciati sui fianchi o che abbiano lembi di tessuto sovrapposto, drappeggi, balze e simili.

Per quanto riguarda gli short e i pantaloni, in genere meglio scegliere dei modelli con pence e tasche sul fianco, sono modelli che già di per se riempiono il pantalone.

Colori da utilizzare per chi ha i fianchi stretti o e troppo magra

Il consiglio è quello di indossare i colori che vi piacciono e che sono in sintonia con il vostro incarnato. Ma va detto che i colori scuri come nero, blu e marrone sono quelli che tendono a rendere il corpo ancora più magro. Meglio optare, dunque, per i colori e le tinte chiare che riempiono un po’ la silhouette.

Certo è che chi è troppo magra, e non si piace, non si rende conto che camuffare il corpo con qualche dritta è facile, mentre chi ha dei chili di troppo, potrà sempre adottare delle escamotage e dei trucchi per sembrare più magra, ma avrà sicuramente più difficoltà a celare le forma abbondanti ed i chili in più.

Siate contente di quel che avete, e se proprio ciò vi rende insicure fate un po’ di esercizi per riempire dove vorreste più curve e adottate i consigli ed i trucchi citati per riempire i fianchi piccoli.

Echeveria Derenbergii aspetto e norme di coltivazione

Echeveria Derenbergii aspetto e norme di coltivazione
Echeveria Derenbergii aspetto e norme di coltivazione

L’Echeveria Derenburgii è una splendida pianta appartenete alla famiglia delle crassulaceae.  L’aspetto è quello di una bella rosa grassa con foglie arrotondate, ed è una pianta grassa decorativa originaria del caldo Messico.

Ma vediamo nel dettaglio Echeveria Derenbergii aspetto e norme di coltivazione di questa bella e generosa pianta grassa adatta sia per il giardino che per la casa.

Echeveria Derenbergii aspetto

L’Echeveria Derenburgii è una pianta grassa che può raggiungere i 5-6 cm di altezza delle foglie, ed anche più, ed è formata da un breve fusto che porta una o più rosette di forma quasi sferica simili a delle pigne e che possono raggiungere il diametro di circa 18 centimetri.

Il suo aspetto è molto decorativo specie per il fatto che si formano numerose rosette. Alla base della pianta, all’ascella fogliare della pianta madre su dei rametti laterali si formano continuamente altre rosette che possono essere staccate per riprodurre nuove piante.

La pianta è composta da numerose foglie carnose di colore verde azzurrognolo con il margine rossiccio e in base alla specie di Echeveria, raggiungono diverse dimensioni.

In giugno la pianta fiorisce, presentando degli steli floreali che portano numerosi fiorellini rossi o gialli riuniti in racemi.

Esistono delle varietà botaniche, tra esse ricordiamo E. Derex una cultivar ibrida che deriva da un incrocio  e la E. Derembergii x  infine, la E. Expatriata e Echeveria Setosa con foglie più arrotondate e succulente.

L'Echeveria Derenburgii
L’Echeveria Derenburgii

Echeveria Derenbergii norme di coltivazione

Come coltivare Echeveria Derenbergii? Come tutte le piante grasse ama il sole ed irrigazioni contenute. E’ opportuno collocarla dunque in posizioni soleggiate considerando che durante tutto il periodo vegetativo dalla primavera all’autunno inoltrato vive bene all’aperto a temperatura ambiente.

Si tratta però di una pianta che come altre piante grasse teme le gelate e va protetta dal freddo e quindi, per ovvi motivi, nel periodo invernale andrebbe ricoverata al chiuso. La temperatura ideale in cui collocarla si attesta intorno ai 13 gradi circa o poco più.

Per quanto riguarda le irrigazioni, è bene annaffiare con moderazione lasciando asciugare parzialmente il terriccio tra una annaffiatura e l’altra. Ridurre drasticamente le annaffiature nel periodo invernale, evitando di far asciugare completamente il terriccio.

Nel periodo vegetativo (primavera estate ) le piante di Echeveria Derenburgii o altre specie della stessa famiglia, necessitano di concimazioni da attuare ogni 15 giorni.

Echeveria Derenbergii Ripoduzione

Questa pianta, come altre della stessa famiglia e come moltissime piante grasse è molto facile da riprodurre. Specie nel periodo caldo che va dalla primavera inoltrata all’estate, staccando una rosetta con una parte del gambo che la tiene attaccata alla pianta madre la si potrà collocare in terriccio soffice e ben drenato e attendere che radichi dando vita a un nuovo esemplare.

Alcune propaggini che sono attaccate alla pianta madre, se ben esaminate, noterete che hanno già qualche radice indipendente. Trapiantandole avrete una radicazione semplificata ed otterrete da subito una nuova piantina di L’Echeveria Derenburgii.

Propagare anche per talea fogliare oltre che per rosetta staccando i nuovi germogli nel periodo primaverile e piantandoli in sabbia umida.

L'Echeveria Derenburgii fiori
L’Echeveria Derenburgii fiori

Terriccio e rinvaso

Ama un terriccio semplice costituito da 1 parte di torba e 2 di sabbia, drenato e medio leggero.

Le piantine grasse di Echeveria Derenburgii andrebbero rinvasate con l’arrivo della bella stagione, ossia in ogni primavera aumentando leggermente le dimensioni del vaso.

Una bella piantina facile da coltivare ed adatta anche a chi non ha il classico pollice verde, adatta anche alla creazione di giardini rocciosi e di aiuole decorative di piante grasse e ciottoli o ghiaia.

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Sognare un leone significato, simboli e numeri da giocare

sognare leone
Sognare un leone significato, simboli e numeri da giocare

Sognare un leone, il re della foresta, fiero e forte, ha un significato specifico anche se abbiamo già visto che sognare gli animali ha a che fare con gli istinti più profondi ed il nostro inconscio.

Ma, nella storia, gli animali hanno assunto dei ruoli rilevanti, identificati con le divinità ed i demoni in molti popoli, talvolta usati per sacrifici ed offerte propiziatorie. Il leone è simbolo della regalità e di forza nonché di saggezza, specie se anziano. Ha a che fare con la forza ed il coraggio, ma se aggredisce non lascia via di scampo. Se docile è assimilabile ad un gatto gigante.

Gli animali, sono da sempre presenti anche nella iconografia cristiana, come la colomba simbolo di pace e Spirito Santo. Si tende, da sempre, ad identificare alcuni animali con caratteristiche particolari: il leone al coraggio, il cane con la fedeltà, il serpente tentazione e tradimento. Vediamo cosa significa sognare un leone, e quali sono i numeri da giocare ad esso connessi.

Sognare un leone significato, simboli

Come in molti altri sogni che abbiamo preso in esame, anche la situazione contingente, i colori, i suoni ed i profumi, nonché lo stato d’animo, influenzano l’interpretazione del sogno. Un leone aggredisce? Un leone morde? Il leone ruggisce? Il leone è in fuga? Il leone è socievole con noi? Il leone ci insegue nel sogno? Vediamo il significato di questo sogno del leone nei vari contesti.

Sognare un leone maschio o leone femmina

Se nel sogno il leone presente è un maschio, significa che si ha la necessità di imporsi e veicolare le proprie idee e le proprie necessità. Nel caso si tratti di una leonessa, dunque di una femmina, quel che prevale nel sogno è l’istino materno di protezione verso i figli o il forte desiderio di avere dei figli proprie (qualora non se ne abbiano).

Sognare leone che aggredisce

Se noi ci sentiamo il leone del sogno, allora abbiamo necessità di imporci. Ma nel qual caso il leone invece ci aggredisce, allora significa che non riuscite a controllare i vostri istinti e che cercate di imporvi con la violenza.

Sognare leone che morde

Anche in questo caso l’azione del leone non è eroica ma violenta. Il vostro ego sta cercando di imporsi ed emergere in maniera violenta e non pacifica. Cercate di identificare le vostre frustrazioni e desideri e di raggiungere l’equilibrio in maniera sana e non aggressiva.

Sognare un leone che ci insegue

Probabilmente se sognate un leone che vi insegue state vivendo un periodo pieno di stress ed ansie. Avete dei problemi a livello lavorativo o familiare.

Spesso essendo associato alla forza il leone che ci insegue riguarda il mondo del lavoro e problematiche a livello di competizione, ad esso connesse.

Essere inseguiti da un leone rappresenta qualcosa che ci preoccupa e da cui cerchiamo di sfuggire (impegni, responsabilità, paure).

Sognare un leone che ruggisce

Un leone che ruggisce nei sogni può indicare la vostra necessità di parlare, dire la vostra, ed affermarvi. Se siete intimoriti da un leone che vi ruggisce contro, allora avete dubbi, ansie e paure che riguardano le vostre scelte.

Sognare dei leoni

quando i leoni sono in branco, e dunque nel sogno ci sono molti leoni sia maschi che femmine, ciò significa che entrano in gioco le passioni, le emozioni, l’istino e l’inconscio che possono sopraffarci nostro malgrado.

Sognare un leone in fuga

In genere, non significa che siete dei vincitori ma che vi state arrendendo alle circostanze. Lo stato d’animo in questo contesto è molto importante perché potrebbe anche indicare che non si tratta di una vera e propria resa, ma che la parte più aggressiva di voi a fatto dietro front: vi siete aperti al dialogo e alla mediazione.

Sognare un leone socievole

Un leone buono, socievole che appare in sogno indica la forza e l’equilibrio. Siete consapevoli delle vostre potenzialità e le vivete con saggezza e serenità.

Sognare un leone significato e numeri da giocare

Quando si sogna, in relazione al tipo di sogno, vi si associano dei numeri. Nel caso del sogno del leone i numeri da giocare secondo la Smorfia napoletana sono i seguenti:

  • Sognare Leone 64
  • Sognare Leonessa 63
  • Sognare Leone che morde 30
  • Sognare Leone che ruggisce 51
  • Sognare animali 15 e 18

Sognare un Leone significato secondo Pitagora

L-E-O-N-E= 3- 5- 6 – 5 – 5 = 6

L-E-O-N-E-S-S-A= 3- 5 – 6 – 5 – 5 – 1 – 1 – 1 = 9

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Come fare un trasloco? Dall’organizzazione alle fasi giorno dopo giorno

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Come fare un trasloco?

Le fasi che anticipano un trasloco sono sempre le più difficili, non solo sotto un piano organizzativo ma anche per la tensione nervosa che si accumula e lo stress non indifferente.

Si ha paura di dimenticarsi qualcosa, di non valutare bene gli spazi e non avere tutto il materiale adatto agli imballaggi. Se poi, si è deciso di trasportare tutto in autonomia, la tensione potrebbe salire e l’organizzazione andare a monte.

Scopriamo insieme come fare, e alcuni consigli da mettere subito in pratica quando si cambia casa e si deve traslocare nella nuova abitazione.

Organizzazione del trasloco

Nel momento in cui si decide di trasferirsi in una nuova casa, ci sono tantissimi fattori da considerare dall’organizzazione sino alla gestione della nuova abitazione.

Imballare tutta la vita e trasportarla in un altro posto non è facile, così come pensare a tutto quello che c’è da fare prima ancora che il giorno del trasloco arrivi.

Trasloco come fare e a chi rivolgersi

Il consiglio è quello di rivolgersi e affidarsi ad un professionista del settore, così da ottenere un servizio personalizzato, veloce e sicuro.

Per capire come funziona fare un trasloco seguiti da una ditta specializzata, basterà richiedere un preventivo online e valutare se possa essere la soluzione giusta.

Le ditte specializzate in traslochi sono moltissimi e trovare quella più adatta a noi non è un’impresa ciclopica: basterà chiedere 3 o 4 preventivi e confrontare prezzi, regole e garanzie.

In effetti, in termini di costi, viene sempre a costare meno un trasloco fatto da professionisti che non con i metodo fai da te. Anche sotto il piano puramente emotivo, avere a disposizione del personale preparato significa non rischiare rotture e smarrimento, con operatori ricchi di esperienza e competenza sul campo.

Quando contattare la ditta per il trasloco?

Le aziende di traslochi andrebbero contattate due mesi prima dal trasporto dei mobili, così che si possa avere il tempo di personalizzare, organizzare e capire tutto quello che riguarda il trasloco.

Il proprietario della casa avrà una spalla su cui appoggiarsi e dovrà solo pensare a cosa portare e cosa eliminare dalla sua “vita precedente”. Ogni ditta di traslochi offre dei servizi differenti, tra cui:

  • Smontaggio e rimontaggio dei mobili
  • Imballo del contenuto dei mobili
  • Smaltimento degli scarti del trasloco alla discarica secondo la norma vigente
  • Svuotamento degli scatoloni e, in alcuni casi su richiesta, aiuto per il posizionamento dell’oggettistica.

Che cosa portare nella nuova casa?

Ogni trasloco è personalizzato, proprio perché le esigenze delle persone cambiano nel tempo. Quando si acquista una nuova casa (Acquisto prima casa i 10 consigli da seguire) essa potrebbe essere più piccola, o più grande, o comunque diversa da stanza a stanza, avere già dei mobili oppure pezzi di arredamento da tenere, eliminando quelli in possesso.

Non sempre i mobili precedenti si adattano per misure, colori e forme, talvolta poi nello smontaggio si rivelano danneggiati dal tempo, specie le cucine.

È bene prendersi un po’ di tempo e fare una cernita di cosa portare via e cosa eliminare. Questo discorso vale per i mobili, come per gli oggetti ed effetti personali. Nel momento in cui il trasloco non è una decisione improvvisa, l’invito è quello di impegnarsi a capire cosa sia veramente necessario nella nuova casa, e cosa si può regalare o vendere, ed anche cosa è opportuno scartare e portare alla discarica.

Casa stile scandinavo
Casa stile scandinavo

Nuova casa, nuova vita

Una nuova casa non dovrà rispecchiare la vecchia, seppur con i mobili di sempre, e gli oggetti più cari, avrà una sua personale connotazione completamente diversa dalla precedente casa e magari un nuovo stile d’arredamento.

Una volta deciso cosa imballare e portare via, ricordarsi di scrivere sopra le scatole il contenuto e la stanza di destinazione così da ridurre il tempo e agevolare la logistica.

Si può optare per un trasloco fai da te risparmiando (qui ti spiego come fare), ma quest’ultimo è sicuramente una scelta faticosa e stressante.

Per questo motivo, è meglio optare per le ditte traslochi: una buona organizzazione e un aiuto professionale, trasformano un momento di sicuro stress in una esperienza positiva.

Come organizzare un trasloco: 5 consigli per agevolare il lavoro