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lunedì, Ottobre 6, 2025
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Bonsai di Olmo, coltivazione, legatura, potatura, rinvaso

Bonsai di Olmo
Bonsai di Olmo, coltivazione, legatura, potatura, rinvaso

Come coltivare il bonsai di Olmo? Generalmente i rappresentanti di questa specie botanica che vengono adottati per la realizzazione di bonsai sono di tre tipi: l’olmo classico, l’olmo inglese (detto Europeo) o Ulmus procera, albero ad ampia chioma, raro in Italia, soggetto a grafiosi dell’olmo, malattia che ne ha nettamente ridotto il numero di esemplari. Infine, in base alla provenienza troviamo L’olmo giapponese o cinese Ulmus parvifolia, molto adatto alla coltivazione a bonsai anche per via del fogliame più piccolo rispetto alle altre varietà, e adatto ai neofiti. Scopriamo di più sui Bonsai di Olmo, coltivazione, legatura, potatura, rinvaso.

Bonsai di Olmo, coltivazione

Per quanto riguarda la varietà di Olmo cinese o Giapponese va detto che se la pianta proviene dal Giappone può essere coltivato all’esterno, mentre l’olmo che proviene dalla Cina va considerato come bonsai da interno. A tal proposito vi consiglio di approfondire l’argomento: Bonsai al chiuso e bonsai all’aperto, quali sono le differenze.

Oltre alle specie di olmo da bonsai citate, troviamo anche la Zelcova Giapponese (Zelkova serrata) e quella siberiana (Zelcova Carpinifolia), le quali sono piante congeneri agli olmi, e ne rispettano le esigenze di coltivazione, ma non sono propriamente degli olmi.

Bonsai di Olmo, esposizione, annaffiatura e concimazione

I bonsai di olmo necessitano di luce e sole e quindi amano esposizioni in pieno sole. In inverno andranno protetti dal gelo e nel caso degli esemplari da interno (citati sopra) riposti al chiuso. In particolar modo le radici dell’ Ulmus parvifolia sono molto delicate e vanno protette dal gelo specie in alcuni stili di bonsai come quello coltivato su roccia.

  • ANNAFFIATURA – Le irrigazioni andranno effettuate con regolarità durante l’estate e nel periodo vegetativo. Innaffiare l’olmo senza far mai inaridire il terriccio. Nel periodo invernale il Bonsai d’olmo Cinese andrà portato all’interno e irrigato nebulizzando.
  • CONCIMAZIONE – Dopo l’apertura delle gemme, che avviene in primavera, è indicato iniziare le concimazioni e ripeterle ogni 15 giorni per tutto il periodo estivo.

Bonsai di Olmo, rinvaso, potatura, legatura e moltiplicazione

Il rinvaso dei bonsai di olmo va effettuato annualmente nel periodo primaverile fino a quando la pianta compie il decimo anno di età, poi si agirà in base alla crescita dell’apparato radicale. Il terriccio per bonsai di olmo da usare per il rinvaso, sarà costituito dal 50 % di argilla e 50 % terriccio per bonsai.

  • POTATURA – La potatura dei bonsai di olmo si effettua in primavera cimando a 1 – 2 gemme fogliari. Nella stagione vegetativa, invece, si eliminano le foglie più grandi “defogliazione” nella specie Zelkova serrata.
  • LEGATURA – Per ottenere una bella sagoma nell’olmo bonsai è necessario procedere alle legature nel periodo di riposo vegetativo agendo con filo metallico.
  • MOLTILICAZIONE – La moltiplicazione dei bonsai di olmo avviene ad inizio estate per talea legnosa o semi-legnosa

Stile Bonsai di Olmo

Va detto che questo tipo di bonsai ha necessità di legature incisive per formarlo e renderlo un bell’esemplare. Si presta bene a diversi stili tra essi i più utilizzati sono quello su roccia, a scopa rovesciata, formale, informale e a boschetto.

Bonsai di Olmo: parassiti e malattie

L’olmo da interno come il bonsai cinese è soggetto ad infestazioni ad opera del ragnetto rosso spesso favorite dalla scarsa o assente circolazione d’aria.

  • MALATTIE – Generalmente la grafiosi dell’olmo di cui vi abbiamo accennato all’inizio sembra non attacchi i bonsai di olmo ma solo gli esemplari in natura, tuttavia si può trattare le piante a scopo preventivo. Nei bonsai di olmo può verificarsi il marciume delle radici per questo è opportuno evitare i ristagni idrici, soprattutto per i bonsai da interno ossia nel bonsai di Olmo Cinese.

Bonsai Olmo prezzo

I prezzi di bonsai di olmo variano in relazione alla specie, all’età dell’esemplare e al tipo di stile. Un piccolo bonsai di Olmo giovane si può acquistare a un prezzo ridotto di 35 – 50 euro. Esemplari più adulti e formati partono dai 50 – 60 euro in su. Per un Bonsai di olmo di una decina di anni ci si aggira intorno agli 80 – 100 euro. Si possono raggiungere e superare i mille euro per esemplari importanti.

Bonsai di Olmo curiosità

La Zelcova giapponese è un albero scoperto di recente, solo nel XIX secolo, nel giardino di un tempio, da un collezionista tedesco. L’esemplare Zelcova giapponese presenta un tronco molto breve a differenza dell’olmo inglese che ha un fusto alto e slanciato. Il suo legno viene utilizzato per la costruzione dei tetti dei pilastri dei templi.

Come fare cornici fai da te e decorazioni in carta, cartoncino e legno

Come fare cornici fai da te e decorazioni in carta, cartoncino e legno
Come fare cornici fai da te e decorazioni in carta, cartoncino e legno

Le cornici sono un accessorio molto utile per decorare le pareti ed i mobili, e inoltre, sono in grado di trasmettere una vena di romanticismo quando sono realizzate con il fai da te. San Valentino, Natale, festa della mamma e del papà ed anche Pasqua sono tutte ottime occasioni per dedicarsi al fai da te creando oggettistica e decorazioni con carta, cartoncino, legno e cartapesta. Un ottimo modo per svagarsi, far acquisire più manualità adatto a grandi a piccini, è quello di creare cornici per foto o cornici per quadri fai da te. Uno dei materiali più semplici da utilizzare è senza dubbio il cartone, insieme al cartoncino. Per quanto concerne le rifiniture possiamo adottarne di vario tipo, dalla carta marmorizzata con cui rivestirle, carta fantasia, passamaneria, fiori secchi, semi, sassi, bottoni e tappi e molto altro. Vediamo come creare cornici fai da te e decorazioni con carta, cartoncino e legno.

Come fare cornici fai da te

Le cornici fai da te arredano con gusto le case e possono personalizzare moltissimo gli ambienti in cui si soggiorna. Ci sono cornici da tavolo e cornici da parete fai da te per appendere sia foto che quadri. Sicuramente, una cornice fatta da soli avrà un aspetto molto particolare e personale, unica nel suo genere, potrà conferire alla foto, o al quadro, un valore aggiunto.

Legno o cartone?

Il legno è uno dei materiali più resistenti per realizzare delle cornici ma anche uno dei più impegnativi, mentre il cartone ed il cartoncino offrono una valida alternativa per creare in modo facile, cornici fai da te. I modi per costruire una cornice rivestirla con decorazioni sono molteplici.

Tecniche di decorazione cornici

La cornice fai de te la si potrà rivestire con carta marmorizzata, carta crespa, carta velina, cartoncino ondulato, tela di legatoria, pizzi e merletti, fiori e foglie secche.

Inoltre, una cornice potrà essere decorata con la tecnica del découpage, (trovi come decorare gli interruttori e le scatole di derivazione con il decoupage) dello stencil, della spugnatura o del patchwork (qui trovi la tecnica patchwork e quilting). Vedremo come creare una cornice e alcune di queste tecniche di rivestimento citate.

Decorazioni in carta, cartoncino e legno

Carta, cartoncino e legno, sono materiali facili da reperire che possono offrire decorazioni molto gradevoli grazie alla manualità e al gusto. Il riciclo in questi casi è quasi d’obbligo e permette di dar vita ad oggettistica molto piacevole per arredare la casa. Le tecniche per creare decorazioni, sono le stesse che si applicano alle cornici.

Materiali per cornici

Il materiale per le cornici fai da te potrà essere di vario tipo in relazione al tipo di cornice che decidiamo di realizzare: legno, cartone, gesso (con stampo), cartoncino. Quanto al rivestimento che caratterizza una cornice, si può utilizzare sia della bella carta marmorizzata, per un effetto molto decorativo, che della carta con pupazzi, fiori e soggetti vari, specie per le cornici per bambini. La passamaneria conferisce un tocco shabby chic alla cornice, mentre bottoni, cannucce e simili, danno vita a simpatiche cornici fai da te alternative. Scelti i materiali di rivestimento, vi occorrerà per decorare le cornici in cartone il seguente materiale:

  • Cartone o cartoncino
  • Colla vinilica
  • Pennello
  • Taglierina
  • Matita e gomma
  • Righello, squadra
  • foglio di acetato per proteggere la fotografia
  • La colla è necessaria per assemblare le varie parti di cartone. La colla a caldo per far aderire le decorazioni.

Cornici fai da te in cartone

Uno dei materiali più pratici, economici, e di facile reperibilità per realizzare delle cornici, è sicuramente il cartone. Sia esso cartoncino, cartone delle scatole o cartone ondulato si presta ottimamente alla creazione delle cornici fai da te. Come far le cornici in cartone? Vediamolo insieme!

Come fare cornici in cartone tutorial

I materiali necessari per fare cornici in cartone sono descritti in alto. Il consiglio è quello di utilizzare cartone e cartoncino di recupero. Perfetto il cartone delle scatole delle scarpe che tra fondo e coperchio, vi permette di creare belle cornice grandi e medie senza problemi, e senza dover prendere troppe misure.

Come fare cornici in cartone tutorial
Come fare cornici in cartone tutorial

Per una foto di cm 10 x 15 (quindi di medie dimensioni) dovrete ritagliare dal cartone una base di cm 19 x 24 mentre da un secondo cartone dovrete ritagliare cm 19 x 24 creandovi un foro di cm 9 x 14. In questo modo si crea la finestra espositiva dove andrà incollata la parte in acetato di protezione. Per inserire la foto, i listelli andranno applicati solo su tre lati lasciando l’altro libero.

E’ necessario creare anche dei rinforzi; due strisce cm 1,5 x 2 edue strisce cm 1,5 x 16 (come in foto). Sarà necessario munire la cornice di gancetto o di piedistallo. In questo secondo caso, ritaglia una striscia di catone di 10 x 4 di larghezza, proporzionata alla struttura che dovrà sorreggere. Il piedistallo dovrai piegarlo a due centimetri ed incollarlo, meglio se realizzato “in doppio” e incollato: sarà più robusto e resistente.

Una volta creata la struttura della cornice in cartone, non rimane che rivestirla e personalizzarla nel modo preferito, da semplice a più complesso.

Cornici fai da te semplici

Le cornici più semplici sono quelle in cartone rivestite da cannucce, bastoncini, corda, conchiglie, bottoni e materiali simili. Occorrerà oltre al vinavil la colla a caldo e le decorazioni per rivestire, nel modo preferito, la cornice. Potrete anche usare decorazioni da bomboniera, come coccinelle, fiori finti, tappi, sassi, semi e simili, magari oggettistica di riciclo messa da parte nel tempo.

Cornici fai da te Shabby

Sicuramente la cornice fai da te shabby chic una di quelle dal design più romantico, ma anche una delle più semplici da realizzare. Una volta creato il telaio in cartoncino, si dovrà procedere alla decorazione: spago, pizzi, merletti e simili, insieme ai fiori secchi o finti, sono tra i materiali più indicati per questo tipo di cornice retrò e romantica.

Cornici fai da te Shabby
Cornici fai da te Shabby

Cornici fai da te bambini

Per quanto riguarda i bambini il consiglio è di utilizzare i materiali in base all’età e al tipo di cameretta. Evitare quelli ipoteticamente pericolosi, specie se sono piccoli. Escludere quindi, semi e bottoni, e prediligere cordoncini colorati, cannucce, carta riciclata colorata, bastoncini di legno o semplicemente della bella carta decorata in fantasie adatte alla camera di un bambino. Anche la passamaneria in bianco, rosa o celeste è perfetta per la cameretta del neonato o dei bambini piccoli per realizzare cornici.

cornice fai da te con riviste riciclate
Cornice fai da te con riviste riciclate

Come decorare una cornice bianca

Una cornice bianca, dall’aspetto anonimo potrà essere rivestita con della carta floreale, dipinta, arricchita di fiori secchi e passamaneria, magari decorata in pendant con una scatola o un porta penne. I fiori sono perfetti per decorare gli oggetti e le cornici con il fai da te, così come la carta floreale.

Come decorare una cornice bianca
Come decorare una cornice bianca

Cornici fai da te con Stencil

Abbiamo visto come fare tanti tipi di cornici diverse per San Valentino, Festa della mamma e del papà, od altre occasioni. Per decorare le cornici uno dei metodi più validi, creativi e non difficili è rappresentato dallo stencil. Una cornice in legno, gesso, pasta di sale o simili, può diventare molto bella se decorata con questa tecnica che prevede l’uso di mascherine e colori. Trovi il tutorial cornici in tencil: Stencil decorare le cornici.

cornici con stencil dipinti
Cornici con stencil dipinti

Come fare cornici marmorizzate

Le cornici marmorizzate fai da te hanno come base la struttura in cartoncino. Una volta creata la cornice non rimane che scegliere una bella carta marmorizzata e rivestire la cornice facendo attenzione a prendere bene le misure, creare i giusti fori e tagli ed incollare la carta lisciandola bene con le mani o il righello in modo da far uscire le bolle d’aria.

Per un effetto découpage potrete anche lucidarla in un secondo tempo con vernice acrilica trasparente. La cornice potrà essere semplice ad un foro o doppia, con due finestre a libro.

Abbiamo visto nel dettaglio come fare cornici fai da te e decorazioni in carta, cartoncino e legno, ed altri materiali creando decorazioni e cornici molto particolari ma, oltre a questi lavoretti, trovi 30 cornici fai da te idee creative per decorare e incorniciare da cui prendere spunto e idee.

Buon fai da te creativo!

Cucina shabby chic piccola: 3 brand a confronto

Cucina shabby chic piccola: 3 brand a confronto
Cucina shabby chic piccola: 3 brand a confronto

Piccola cucina shabby, idee e consigli cucine Ikea, Maisons du Monde e Mondo Convenienza

Lo shabby è di tendenza, ed una piccola cucina shabby chic è in grado di costituire un valore aggiunto nell’arredamento. I brand che vendono cucine shabby sono più di uno, alcuni a prezzi concorrenziali, altri un po’ più costosi. Infine, la cucina potrà anche essere realizzata con il fai da te, magari con banconi in muratura e sportelli acquistati. Vediamo cosa considerare nell’acquisto di una cucina shabby chic piccola, quali brand consigliarvi tra Ikea, Maisons du Monde e Mondo Convenienza, magari per non spendere troppo, e alcune idee fai da te per la piccola cucina shabby.

Cucina shabby chic piccola

Una cucina shabby chic piccola dovrà essere composta dagli elementi di base come un tavolino o una consolle apribile, un piano cottura contenuto con relativo forno e lavello, ed infine, un frigorifero di dimensioni appropriate. Ma La possibilità di optare per cucine componibili shabby consente di scegliere pensili e basi necessarie per la funzionalità della cucina, e comunque dimensionabili in base ad i metri quadrati che si hanno a disposizione.

Ovviamente, quando le dimensioni sono superiori, è più facile arredare la cucina, mentre, se la metratura è ridotta, si dovrà ottimizzare ogni spazio ed ogni accessorio da cucina. Brand come Ikea offrono cucine shabby piccole completamente componibili e personalizzabili.

L’alternativa è rivolgersi ad un artigiano e far fare una cucina su misura, o optare per cucine in muratura fai da te. Ma vediamo come i tre brand presi in esame, vi suggeriscono idee per una cucina shabby chic piccola, funzionale e bellissima, e quali sono i prezzi.

Shabby chic come scegliere gli accessori in cucina: beige e azzurro

Cucina shabby chic media e grande

Una cucina shabby chic media e grande offre molto spazio alle idee. Si potranno inserire mobili ed accessori in base la proprio gusto personale senza sentirsi troppo vincolati dagli spazi. Brand come Maisons du Monde e Mondo Convenienza offrono vari modelli di cucine in questo stile arredo, ma troviamo bellissime cucine shabby anche presso altri brand e mobilifici.

Anche quando si acquistano modelli di cucina standard di cui possiamo decidere le dimensioni ma che rimangono vincolati a determinati parametri di componibilità, questi brand si rivelano dei passepartout. Per la personalizzazione possono venirci in aiuto i tessili, come le tende shabby chic ed i cuscini, ma anche tutti gli accessori da cucina.

Cucina shabby chic piccola Ikea

Ikea è il brand d’eccellenza per la creazione di una piccola cucina shabby chic sia essa modulare e fissa sia essa componibile. Alle strutture di base possono abbinarsi vari tipi di sportelli, cappe, piani cottura, persino maniglie e pomelli nonché meccanismi di apertura e chiusura, carrelli interni, cassetti scorrevoli e molto altro.

L’importante è individuare la cucina che ci piace, poi la componibilità potrà essere messa a punto grazie ad un programma specifico di architettura che con l’aiuto del personale vi permetterà di creare, passo, passo, la vostra cucina shabby chic piccola, media o grande che sia. I colori più in uso per alcune cucine shabby chic Ikea sono bianco, nocciola e bianco sporco, ma anche legno naturale per una tendenza cucina shabby stile nordico, o una cucina shabby chic moderna.

Il consiglio, per quanto riguarda il brand Ikea, è di recarvi in una delle sedi espositive, vedere le cucine in esposizione, esaminarne le varie componenti, come piano d ‘appoggio, ante, pomelli, piedini, cappa ed elettrodomestici, scegliere ed assemblare con il personale preposto ciò di cui avete bisogno.

In particolar modo, vi segnalo il sistema componibile Metod che offre infinite possibilità per la cucina shabby e non solo, ed offre 25 anni di garanzia. (Foto copertina Ikea). Se poi avete spazio a disposizione potrete inserire anche una bella credenza capiente, il brand ne ha di molto belle; qui alcuni consigli: 7 credenze shabby Ikea, Meisons du Monde, Etnicoutlet.

Cucina shabby chic piccola Ikea
Cucina shabby chic piccola Ikea – Foto 1

Cucina shabby chic piccola e grande Mondo Convenienza

Mondo Convenienza offre cucine di tutti i generi, dai modelli di cucina rustici, a cucine provenzali, cucine classiche, fino alle moderne cucine e alle cucine shabby chic, calde, vintage e molto decorative. Le colorazioni di base che si trovano sono 3: bianco in varie tonalità da quello più chiaro a quello crema, verde acqua e celeste, quelli che sono i colori shabby chic per eccellenza.

I modelli partono da allestimenti basici di 2,70 metri lineari, ma possono arrivare a formare cucine di 3 metri 3,5, ma anche 4 metri o cucine shabby chic angolari complete di tutto, penisola inclusa.

I prezzi sono molto concorrenziali, e perfetti per chi vuole spendere poco. Tra i modelli di cucina Shabby chic Mondo Convenienza troviamo in bianco:

Ginevra, Sofia, Evita, Lucrezia e Nora. Mentre colorate in tinte pastello shabby verde o celeste troviamo la cucina Carmen. I prezzi per una cucina base partono dai 1360 euro in su, in relazione alla composizione e ai modelli scelti. Cucine shabby chic economiche, specie se si scegli un modello lineare da 2,70.

Cucina shabby chic piccola e grande Mondo Convenienza
Cucina shabby chic piccola e grande Mondo Convenienza – Credit foto Mondoconv.it

Cucina shabby chic piccola Maisons du Monde

Eleganza e romanticismo sono due parametri sempre presenti nei mobili e negli arredi del brand Maisons du Monde. Anche per quanto riguarda ai mobili per la cucina e gli accessori, regna questa tendenza di base.

I mobili sono componibili, si può decidere di abbinare tavolo e sedie, ad esempio, ad un lavello o un pensile specifico. Tra essi ricordiamo alcuni elementi come: Eleonore base (293 euro), il tavolo penisola Provence (249 euro), l’isola centrale con 6 cassetti Embrun (899 euro).

I componibili cucina shabby Maisons du Monde sono in legno. Gli accessori shabby Maisons du Monde, offrono ampia scelta. Anche in questo caso la componibilità degli elementi consente di arredare una piccola cucina shabby chic, cosi come una grande cucina, in relazione allo spazio e alla sua disposizione.

Cucina shabby chic Maisons du Monde
Cucina shabby chic Maisons du Monde

Cucina shabby chic piccola fai da te

Per quanto concerne il fai da te, si potrà decidere, ad esempio, di realizzare da soli in muratura il bancone e poi allestirlo con pensili superiori e sportelli inferiori per il bancone. In questo caso, un’ ottima soluzione ci viene da Ikea: possiamo scegliere, ante, pensili, elettrodomestici ed inserirli a nostro piacimento dando vita alla nostra piccola cucina sahbby chic. A tal proposito per una cucina shabby chic fai da te vi consigliamo di leggere questo articolo: Cucina shabby chic fai da te.

Qualunque sia il brand ed il mobilificio che sceglierete, oggi come oggi il mercato dell’arredamento offre davvero molte soluzioni e la componibilità sempre più di moda, consente di creare una piccola cucina shabby chic senza troppi problemi (così come una grande cucina shabby).

Foto notizie in vetrina (1 – 2 e 3) – Credit foto Ikea, Maisons du Monde, Mondo Convenienza

Ti potrebbe interessare: Arredare in stile shabby chic moderno o classico: le differenze

Come eliminare le erbacce con il diserbante Diserbante Feber Painting

Come eliminare le erbacce con il diserbante Diserbante Feber Painting
Come eliminare le erbacce con il diserbante Diserbante Feber Painting

Ci sono tanti modi per eliminare le erbacce alcuni naturali altri non. Sicuramente l’utilizzo di un diserbante consente di tenere pulito il giardino, e in special modo, il prato, l’orto o il campo. Il problema delle erbacce infestanti è davvero molto comune e, talvolta, può costituire un grosso problema sia per le coltivazioni che nei giardini. Un bel prato senza infestanti risultata in salute e compatto. Vediamo come eliminare le erbacce con il diserbante diserbante Feber Painting naturale con componenti di origine vegetale.

Eliminare le erbacce con il diserbante naturale Diserbante Feber Painting

Ci sono delle situazioni in natura in cui è importante agire ma al tempo stesso rispettare l’ambiente e l’ecosistema ecco perché la scelta di un diserbante può costituire un valido aiuto per chi cura il proprio giardino o coltivare frutti e ortaggi nell’orto o nel campo. Ma al tempo stesso, è bene scegliere con cura i prodotti da utilizzare e far si che questi ultimo non contaminino il terreno e o le falde acquifere con sostanze nocive per la natura e la salute. Ecco perché un diserbante naturale come quello di Feber Painting può venire in aiuto in maniera efficace.

Operazioni per eliminare le infestanti di prato ed orto

Le operazioni per eliminare le infestanti di prato ed orto sono principalmente due: utilizzo di diserbanti e prevenzione della nascita delle infestanti.

1) Diserbanti da utilizzare ogni volta che le infestanti prendono il sopravvento e, in particolar modo, prima dell’impianto di tappeti erbosi ed orti. Suggeriamo di orientarvi verso prodotti dedicati come alcuni diserbanti specifici naturali e vegetali a base di pelargonico come quelli Feber Painting.

2) Trattamenti preventivi e manutentivi: è consigliato, come visto, effettuare trattamenti preventivi sul terreno prima dell’impianto del prato o dell’orto attraverso diserbanti vegetali naturali come Feber Painting. Trattamenti utili a mantenere il terreno libero da erbacce nel tempo.

Qual è l’erba infestante più nota?

Le erbe infestanti sono davvero moltissime le più comuni e note sono circa una decina di specie, alcune producono dei bei fiori come il Convolvolo noto come campanelle, altre sono sotto forma di foglie strette come la gramigna una delle più note infestanti e una delle più temute per la facilità di diffusione e la resistenza.

La Gramigna e le erbe comuni infestanti vanno eliminate sia in fase di impianto di un prato che durante la sua naturale vegetazione questo permette di avere un tappeto erboso fitto e resistente con semina e risemina del prato.

La Gramigna nota come Cynodon dactylon, appartiene alla famiglia delle graminacee, è tra le più temute erbe infestanti, anche per il prato, in virtù della sua diffusione e notevole resistenza. Per imparare a riconoscere le 9 infestanti più comuni vi abbiamo fornito una foto dettagliata sottostante.

Erbe infestanti riconoscerle
Erbe infestanti riconoscerle

Come eliminare le erbe infestanti? Diserbante Feber Painting

Abbiamo visto come estirpare le erbacce e come eliminare le erbe infestanti, con tecniche metodologie e con Diserbante Feber Painting vegetale e naturale. Ma molto, nella scelta della tecnica e dei prodotti da utilizzare, dipenderà anche dal tipo di infestante e da dove è collocata: se in un giardino, in un orto, nel campo, nei vialetti o altrove.

Come aumentare la propria autostima e essere più sicuri di se

Autostima e sicurezza
Come aumentare la propria autostima e essere più sicuri di se

Aumentare la propria autostima si può? Molte persone sono pervase da profonda insicurezza. Non si sentono mai o quasi mai all’altezza delle situazioni, temono i confronti con gli altri, evitano di inserirsi ed integrarsi in contesti nuovi o inusuali per loro. Tutto ciò è il risultato di una scarsa autostima, dovuta quasi sempre a retaggi familiari inappropriati. Talvolta deriva da una educazione troppo rigida e alte aspettative genitoriali, altre volte, da confronti diretti con fratelli (quasi sempre maggiori) altre volte ancora, da un approccio con il mondo scolastico sbagliato. Molte persone quindi, sono alla ricerca di un’autostima maggiore e si chiedono come aumentala: scopriamolo insieme.

Come aumentare la propria autostima

Abbiamo visto che autostima e sicurezza spesso viaggiano sugli stessi binari. E’ indiscutibile che nella vita per essere persone di successo o semplicemente persone appagate, si deve necessariamente acquisire una maggiore sicurezza. La sicurezza ci sconsente di svolgere al meglio, sia il nostro lavoro, che i normali rapporti relazionali di amicizia e di amore, al tempo stesso, tutto ciò accresce la nostra autostima.

Non è un problema che riguarda gli uomini piuttosto che le donne, è un problema, quello dell’autostima, che riguarda tutte le persone, anche se le donne, per via dei contesti sociali e dei retaggi culturali in cui crescono, insieme ad un tasso di istruzione ridotto rispetto all’uomo, e ad un ingresso nel mondo del lavoro difficoltoso più ricco di conflitti e problematiche, tendono più spesso ad essere vittime di insicurezza e scarsa autostima anche a livello estetico.

Per questo le donne hanno necessità di sentirsi belle, accettate e valorizzate molto più degli uomini, perché individuano nella bellezza la loro grande potenzialità, anche se in realtà di potenzialità al femminile ce ne sono di infinite e ben più valide. Possiamo modificare questa tendenza autolesionista che ci porta a vivere tutto nell’insicurezza totale? Sì qualcosa possiamo fare!

Accrescere la propria autostima 5 regole fondamentali

Accrescere la propria autostima e diventare più sicuri di se prevede un percorso lungo, non privo di scivoloni, ma che nel tempo, contribuisce a farci sentire più sicuri. Vediamo cosa considerare e cosa fare per accrescere l’autostima e la sicurezza.

Accrescere la propria autostima 5 regole fondamentali
Accrescere la propria autostima 5 regole fondamentali
  1. Esaminate il vostro modo di essere e fatevi un’autocritica: siete così pessimi in tutto? Nessuno è mai pessimo in tutto, ogni persona ha le sue potenzialità, i suoi punti deboli e i suoi punti di forza. Dunque, possiamo individuare i nostri punti di forza chiedendoci “cosa sappiamo fare bene” meglio di (nostra moglie, nostro marito, nostro fratello, il nostro amico etc.), sono certa che troverete delle cose di cui siete certi di poter fare al meglio e molto bene. Partendo da questo, potrete capire e convincervi che “non siete un disastro totale” ma che vi ci sentite, a torto, in tante, troppe situazioni. Ora passiamo al punto 2.
  2. Individuate cosa vi ha fatto sentire così insicuri e ha generato scarsa autostima: un genitore ipercritico o troppo esigente? Un fratello maggiore o minore con tante capacità e potenzialità? Dei compagni di scuola che vi hanno bullizzato? Spesso le cause di una scarsa autostima e di insicurezze plurime sono infatti da ricercare nei rapporti avuti da bambini e da giovanissimi.
  3. Siete caparbi e datevi degli obiettivi – Individuata la possibile causa che vi ha indotto ad aver una scarsa autostima di voi e a sentirvi insicuri, siete già a metà dell’opera: non c’è niente che non siate in grado di non fare e non c’è nulla che posa farvi apparire ridicoli (anche se lo temete) ogni persona ha in se delle profonde particolarità che la renderanno vincente in alcuni ambiti, e meno vincente in altri. Questo è un dato di fatto che va accettato ma senza sminuivi. Tutti sono in grado di fare al meglio alcune cose, in maniera mediocre altre e in maniere insufficiente altre ancora. Ma questo risultato dipende non solo dalle proprie attitudini ma anche della volontà e dalla caparbietà che si applica nel “fare le cose”. La voglia di fare e l’impegno applicato nel fare le cose ci rende spesso vincenti a prescindere: non scordatelo mai! Ci sono persone con grandi attitudine applicabili in un vasto ventaglio di campi, ma se queste persone non si impegnano nei loro percorsi falliranno o saranno comunque mediocri.
  4. Consapevolezza – Acquisire una giusta consapevolezza nei confronti di noi stesi, delle nostre potenzialità così come dei nostri punti deboli, l’accettazione di questi elementi innati o acquisiti per via degli eventi pregressi che hanno costellato la vostra vita, vi porteranno ad avere una maggior sicurezza e di conseguenza ad accrescere l’ autostima. La consapevolezza di poter fare bene, insieme alla certezza che ci sarà sempre qualcuno che potrà fare meglio di voi, come ci sarà chi invece farà peggio o molto peggio di voi, non vi farà sentire inadeguati, ma voi stessi.
  5. Un mantra – Alcune esperienze di vita pregresse che hanno riguardato persone a me vicine, incontrate nel mio lavoro, mi inducono a dirvi di scegliere un mantra da ripetervi nei momenti di crisi del tipo “ce la posso fare“, ” se mi impegno ce la farò” “posso fare anche di meglio e lo farò“. In genere, le persone con scarsa autostima ed insicure hanno nella loro mente un mantra negativo del tipo: non lo posso fare; non lo so fare; non ci riesco; per me è impossibile…. e via dicendo: ecco, dovete invertire questa tendenza auto- distruttiva di sminuirvi, e cercare di cambiare rotta dirigendovi verso convinzioni positive che poi, in realtà, sono quelle che realmente rispecchiano la realtà: CE LA POTETE FARE, SIETE IN GRADO DI FARE, l’importante è crederci e applicarsi in quello che si fa e vedrete che i risultati non tarderanno ad arrivare, le vostre sicurezze aumenteranno e la vostra autostima crescerà giorno dopo giorno.

Così come alleniamo i nostri muscoli per diventare più prestanti e forti, possiamo allenare la nostra mente e farla diventare più forte, consapevole sicura di se.

I disturbi dell’umore e la depressione come identificarli

Fatiche di Ercole quali sono? Riassunto 12 fatiche Eracle

12 fatiche di Eracle o Ercole riassunto
Fatiche di Ercole quali sono? Riassunto 12 fatiche Eracle

Le fatiche di Eracle o Ercole sono costituite da una raccolta di racconti che narrano 12 avventure che Ercole dovette compiere, superando ostacoli degni della mitologia Greca. In ogni avventura, o fatica di Eracle, sono presenti nuovi personaggi, divinità, mostri e animali di ogni genere come ad esempio il cane a tre teste Cerbero della dodicesima fatica. Difficoltà che costringono Ercole a muoversi con astuzia oltre che a sfruttare la sua forza. Ma perché Eracle decide di affrontare le 12 fatiche? E quali sono riassunte le 12 fatiche di Ercole? Scopriamo insieme questi interrogativi ed altri presenti nei racconti di Ercole.

Il Mito di Eracle: chi era Eracle? Come nasce e cresce Ercole?

Mito di Eracle
Mito di Eracle

Prima di vedere quali sono le fatiche di Ercole riassunte approfondiamo il personaggio, l’eroe astuto protagonista delle dodici fatiche. Eracle era un uomo forte, un semi Dio, figlio del Dio Zeus e di Alcmena, circuita con l’inganno da Zeus che assunse le sembianze del marito, Anfitrione. Eracle nasce come figlio legittimo di Anfitrione ma in realtà è figlio di Zeus che lo vorrebbe come Re di Micene e Trinto.

Zeus declamò che il primo nato della stirpe dei Perseid avrebbe regnato su MiceneiEra, moglie di Zeus chiese aiuto ad Ilithia, dea delle nascite, per far nascere Euristeo prima di Eracle e farlo diventare Re. 

Eracle, e la sua forza prodigiosa gli permise di difendersi da molte insidie. Abbiamo parlato in maniera approfondita di Eracle, della sua nascita e crescita e del perché si trovò ad affrontare queste imprese: Il Mito di Eracle.

Le fatiche di Ercole quali sono? Chi le ha scritte?

Dopo la narrazione della sua vita e di come Eracle divenne un giovane forte e coraggioso, seguono le 12 fatiche riassunte, azioni che compie l’eroe per raggiungere il suo obiettivo. I 12 racconti di Ercole chiamati fatiche di Eracle sono stati scritti separatamente e poi, successivamente riuniti in un solo volume che prende il nome, di Eraclea, (Eracleia). Le 12 fatiche di Eracle furono scritte da Pisandro originario di Rodi, intorno al 600 a.C.

1 Fatica di Eracle: il leone di Nemea, riassunto

Giunto a Tirinto, Ercole si sottomise al re Euristeo, il quale temendo di essere degradato dal suo regno, scelse una missione impossibile da assegnare all’eroe. Infatti, gli impose di uccidere il leggendario leone di Nemea, una creatura posta a castigo degli esseri umani per un mancato sacrificio agli dei. Dopo vari tentativi falliti, e numerosi inseguimenti, Eracle riuscì a soffocare ed uccidere il Leone di Nemea. La sua pelle lo proteggerà in varie avventure. Per saperne di più: 1 Fatica di Eracle e il leone di Nemea completa.

1 Fatica di Eracle: il leone di Nemea
1 Fatica di Eracle: il leone di Nemea

2 Fatica di Eracle: l’Idra di Lerna, riassunto

Dopo la prima fatica ed il successo di Ercole, Euristeo propose ad Eracle di uccidere la terribile Idra di Lerna. Il mostro era famoso per il numero elevato di uomini che aveva ucciso. Era munito di 9 teste serpentine, di cui la principale immortale. I suoi miasmi erano tossici, bastava respirarli per restare uccisi, e la sua ferocia spaventosa.

Eracle accettò. Preparò le frecce infuocate e sfidò il mostro. Da ogni testa recisa nella lotta, ne ricrescevano due e allora l’eroe greco chiese aiuto a Iolao che era sul luogo. Ad ogni testa recisa del mostro, Iolao appiccava fuoco, impedendone la nascita di altre. Infine, Eracle staccò di netto la testa immortale dell’ idra. Il mostro era sconfitto; Eracle intrise le sue frecce nel suo sangue velenoso, e tornò vincitore da Euristeo. Pe saperne di più: La seconda fatica di Eracle.

2  Fatica di Eracle: l'Idra di Lerna
2 Fatica di Eracle: l’Idra di Lerna

3 Fatica di Eracle: la cattura della Cerva Cerinea, riassunto

La cattura della Cerva Cerinea nella terza fatica di Eracle, non fu semplice. L’animale dalle corna in oro e gli zoccoli in bronzo, correva veloce. L’inseguimento durò circa un anno, quando, giunto alle pendici del fiume Ladone, Ercole decise di ferire l’animale per bloccarlo. Diana si infuriò per l’oltraggio ricevuto alla sua cerva.

Eracle spiegò che l’ordine proveniva da Euristeo. La dea che conosceva i progetti di Zeus, lo perdonò risanando la ferita della Cerva. Eracle condusse la sua preda alla corte del re. Ma il cammino era ancora lungo, il perdono del padre degli dei, infatti, sarebbe giunto solo al compimento della dodicesima fatica. Per saperne di più: La terza fatica di Eracle.

3 Fatica di Eracle: la cattura della Cerva Cerinea
3 Fatica di Eracle: la cattura della Cerva Cerinea

4 Fatica di Eracle: la cattura del cinghiale di Erimanto, riassunto

Anche nella quarta fatica l’eroe greco deve catturare un animale; questa volta, si tratta di un cinghiale. Dopo aver soggiornato presso i centauri si mise in cammino verso il monte Erimanto dove si trovava il cinghiale. Lo trovò, ed iniziò cosi un inseguimento a cui l’animale fuggiva abilmente.

Poi, riuscì a colpirlo sul capo con una grossa botta stordendolo: Ciò gli i permise di legarlo con delle pesanti catene. Ercole se lo caricò sulle spalle e lo condusse a corte. Euristeo seppe del successo di Eracle, e non ne fu felice: ordinò che il cinghiale venisse portato altrove. La quarta fatica era compiuta. Per approfondire la quarta fatica di Eracale: Quarta fatica di Eracle il cinghiale di Erimanto.

4 Fatica di Eracle: la cattura del cinghiale di Erimanto
4 Fatica di Eracle: la cattura del cinghiale di Erimanto

5 Fatica di Eracle: le stalle di Augia, riassunto

La 5 fatica porterà Eracle nel Peloponneso alla corte del Re Augia, noto per le sue vacche e per le stalle che versando in condizioni pietose, non pulite da anni, avevano reso le vacche immuni, ma fatto ammalare gli animali e gli abitanti della città. Il suo compito era ripulirle dal letame in pile alte fino al cielo e da tutta la sporcizia che si era accumulata nel tempo.

Eracle giunse alla corte di Augia, promettendo al Re che avrebbe ripulito le sue stalle in un solo giorno. Il Re gli assicurò in regalo una parte del bestiame. Sfruttando i fiumi Alfeo e Peneo, ne deviò il corso, facendoli confluire nelle stalle e pulendo via tutta la sporcizia. Quando l’eroe reclamòquanto suo di diritto, Augia lo cacciò. Per approfondire la 5 fatica di Eracle: le stalle di Augia.

5 Fatica di Eracle:  le stalle di Augia
5 Fatica di Eracle: le stalle di Augia

6 Fatica di Eracle: gli uccelli di Stinfalo, riassunto

Gli uccelli di Stinfalo governano le quinta fatica di Eracle. Prova scelta da Euristeo, consisteva nello scacciare gli uccelli di bronzo della Palude di Stinfalo. Si cibavano di esseri umani, con gli artigli bronzei laceravano le carni, mentre le piume, potevano essere scagliate come taglienti dardi. L’impresa era difficile. Ad Eracle apparve Atena, che gli confidò quale fosse il punto debole degli uccelli della palude di Stinfalo: l’udito.

Eracle, fece suonare le nacchere forgiate dal dio Efesto generando un suono assordante. Lo stormo di uccelli, si levò in volo. Eracle li colpì con arco e frecce imbevute del veleno dell’Idra di Lerna. Poi si protesse dai dardi taglienti con la pelle del leone di Nemea. Lo stormo volò via, abbandonando la palude per sempre. Un’altra delle 12 fatiche di Ercole era compiuta. Puoi approfondire la 6 fatica di Eracle e gli uccelli di Stinfalo.

6 Fatica di Eracle: gli uccelli di Stinfalo
6 Fatica di Eracle: gli uccelli di Stinfalo

7 Fatica di Eracle: la cattura del toro di Creta, riassunto

La settima fatica di Eracle lo vede alle prese con la cattura del Toro di Creta, un animale bianco, nato dalle acque del mare grazie a Poseidone, e lasciato libero da Minosse (che avrebbe dovuto sacrificarlo) di vagare per le terre. Poseidone lo maledisse facendolo diventare una belva furiosa che portava devastazione dando a fuoco case e campi grazie alle fiamme che fuoriuscivano dalle sue narici. Euristeo, incaricò Eracle di catturarlo.

Il giovane si presentò alla corte di Minosse, il quale non si oppose alla decisione di Eracle. Eracle andò nei campi e trovò il toro, dopo una colluttazione strinse le corna del toro gli torse la testa, facendogli perdere. Si caricò l’animale in spalla e lo portò da Euristeo. Venne lasciato libero a Maratona. Un’altra fatica era compiuta. Di seguito trovi approfondimenti sulla 7 fatica di Eracle ed il Toro di Creta. (Siamo a più della metà delle 12 fatiche di Ercole riassunte).

Toro di creta
Toro di creta

8 Fatica di Eracle: la cattura delle cavalle di Diomede, riassunto

Le cavalle di Diomede metteranno alla prova Ercole nella sua ottava fatica. Erano 4 giumente froci. Le cavalle di Tracia, che si nutrivano di essere umani. Proprietà del Gigante Diomede regnante del popolo dei Bistoni. Eracle incaricò dei giovani, di porre fine a questo scempio; ma fallirono.

Ercole si fece aiutare da Abdero suo amico, quest’ultimo intrattenne le cavalle mentre lui avrebbe dovuto uccidere Diomede. Ma  le cavalle uccisero il giovane e se ne cibarono. Eracle, dispiaciuto per la morte del suo compagno diede in pasto alle giumente lo stesso Diomede, e poi le portò a Micene. Euristeo liberò le cavalle sul monte Olimpo, dove furono divorate dalle fiere. Eracle, fondò una città che porta il nome di Abdera secolo 655 a.C. in ricordo del suo amico. Trovi approfondimenti sull’ottava fatica di Eracle e le cavalle di Diomede.

8 Fatica di Eracle: la cattura delle cavalle di Diomede

9 Fatica di Eracle: la cintura di Ippolita, riassunto

La nona fatica di Eracle vede l’eroe alle prese con cintura di Ippolita regina delle Amazzoni. Ippolita ricevette in dono da suo padre, il Dio Ares, la cintura, simbolo di forza e coraggio. Eracle, doveva appropriarsi della cintura per portarla a Admete figlia di Euristeo. Le amazzoni, mutilate dl seno, vivevano nelle regioni del Mar Nero, che Ercole raggiunse. Conobbe Ippolita e, da subito la regina si innamorò di lui, e gli offrì come pegno d’amore la cintura.

Nel villaggio arrivò Era a portare scompiglio con le sue bugie. Sparse la voce che Ercole fosse un traditore e che voleva rapire la regina. Le amazzoni si armarono, Ippolita lo sospettò di tradimento, e lui, fu costretto ad ucciderla. Eracle gli strappò la cintura e dopo avere compiuto varie imprese, giunse a Micene dove la consegnò ad Euristeo. Trovi approfondimenti sulla nona fatica di Ercole e la cintura di Ippolita.

9 fatica di Eracle la Cintura Ippolita
9 fatica di Eracle la Cintura Ippolita

10 Fatica di Eracle: i buoi di Gerione, riassunto

La Decima fatica di Ercole o Eracle narra dei buoi di Gerione, gigante spaventoso, figlio di Medusa a cui l’eroe greco doveva sottrarre i buoi. A custodia dei buoi si trovava Euritione, altro gigante che, insieme al cane a due teste Ortos, erano a guardia della mandria di Gerione. Il viaggio per arrivare fu lungo così come il ritorno avventuroso.

Ercole, giunto sul posto, sorprese e uccise Ortos con due colpi di clava. Con arco e frecce avvelenate, uccise il guardiano dei buoi Euritione e il gigante GerioneEracle, si incamminò per il viaggio di ritorno, attraversando paesi e incontrando nemici di ogni genere, portando a destinazione, la mandria di Gerione, come gli aveva ordinato Euristeo. Per approfondire l’argomento: Decima fatica di Eracle o Ercole ed i buoi di Gerione.

Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione
Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione

11 Fatica di Eracle: le tre mele d’oro, riassunto

Siamo al riassunto della 11 fatica di Eracle. La penultima delle 12 fatiche di Eracle riassunte in questa articolo. Ercole doveva trovare il giardino segreto delle Esperidi e sottrargli le tre mele d’oro. Viaggiò per la Grecia, si diresse in Africa, in Egitto, Etiopia e Libia. Fu un lungo viaggio alla ricerca dei pomi d’oro. Incontrò il gigante Atlante che reggeva sulle spalle al Terra. Si offrì di prendere il suo posto e chiese ad Atlante di portargli le tre mele d’oro.

Il Gigante riuscì nell’impresa dato che conosceva in largo e in lungo tutto il globo. Quando Atlante tornò, non volle più reggere il peso del mondo. Allora Eracle agì con l’astuzia. Gli chiese di sostituirlo un solo attimo, tano per fargli costruire una stuoia per alleviare il dolore del peso del mondo. Atlante accetto: Ercole prese le tre mele d’oro, fuggì e compì anche l’undicesima fatica. Di seguito trovi 11 fatica di Eracle le tre mele d’oro completa.

L'undicesima fatica di Eracle: Ercole e le tre mele d'oro
L’undicesima fatica di Eracle: Ercole e le tre mele d’oro

12 Fatica di Eracle Cerbero il guardiano degli inferi cane a tre teste, riassunto

Nell’ultima, la dodicesima fatica riassunta, Ercole dovrà sfidare, a Micene, il guardano degli inferi, Cerbero, un mostro con tre teste e coda di drago. Ercole andò a Eleusi per purificarsi e poter entrare nell’oltretomba. Ade e Persefone avevano concordato con Eracle che Cerbero andava domato senza armi. Affrontò Cerbero con coraggio, proteggendosi con la pelle del leone di Nemea come aveva fatto in altre “fatiche” e trasse in salvo il suo amico Teso. Il cane a tre teste riuscì a morderlo, ma alla fine, sfinito, si arrese.

Per saperne di più: 12 fatica di Eracle o Ercole Cerbero il guardiano degli inferi cane a 3 teste

Cane a tre teste Cerbero guardiano dell'Ade
Dodicesima fatica di Eracle o Ercole: Cerbero guardiano degli inferi cane a 3 teste

Riassunti 12 fatiche di Ercole: considerazioni

Le dodici fatiche di Ercole qui riassunte alto non sono che racconti delle gesta eroiche di Ercole della mitologia greca, che servirono per espiare la sua colpa quella di essersi reso, suo malgrado, colpevole “innocente” della morte della sua famiglia, avvenuta in seguito ad un attacco di ira di Era, dovuto alla gelosia provocata dalla collera rivolta verso Zeus per via di Ercole, figlio illegittimo della divinità.

C’è chi attribuisce alle dodici fatiche un significato allegorico, mistico, quasi religioso, un evocazione delle fatiche umane e del cammino spirituale che si compie. Altre interpretazione vedono nelle 12 fatiche di Eracle di riferimenti con i 12 segni dello zodiaco, o con i mesi dell’anno. Infine, ad Olimpia, proprio nl Tempio di Zeus è presente una rappresentazione scultorea del 450 a.c che rappresenterebbe proprio le 12 fatiche. Va detto che il numero 12 è un numero davvero importante

Significato del numero 12

DODICI – E’ un numero importane e forse non è un caso che sia stato scelto per le 12 fatiche di Eracle. La cifra 12 composta da 1 +2 è ricca di sacralità la sua somma si ricollega alla triade. Il 12, noto come numero in molte attività esoteriche, sembra doni a chi la possiede, voglia di viaggiare e conoscere, ma anche inquietudine e una vita piena di dubbi.

Stile Gipsy il look Stile Gitana, Gipsy mood giorno e sera moda estate 2023

Stile Gipsy il look Stile Gitana, Gipsy mood giorno e sera moda estate 2023
Stile Gipsy il look Stile Gitana, Gipsy mood giorno e sera moda estate 2023

Torna di moda lo stile Gipsy il look stile Gitana anche se in versione più romantica che ricalca lo stile Boho chic e si presta alla creazione di mood giorno e sera per l’estate. Sì, perché se in inverno perde un po’ del suo smalto tipico, in estate risplende in tutti i suoi toni e colori con le sue linee morbide fatte di abiti leggeri e stampati lunghi fino ai piedi, ma anche di top in pizzo, corpini in pizzo san gallo, pantaloni a zampa e gioielli decorati e vistosi. Ma scopriamo di più su questo stile di moda retrò tipico degli anni 70 che torna alla grande a sfilare in passerella.

Stile Gipsy il look Stile Gitana origini e storia

Nato intorno agli anni 60- 70 le origini possono farsi risalire ad alcune culture e popolazioni che ispirarono lo stile zingaro lanciato nel 1959 in una collezione moda da Jules Francois Crahay. Negli anni 70, Caroline Charles e Thea Porter crearono alcune collezioni e serie di abiti che si ispirarono proprio agli abiti tradizionali degli zingari. I giovani degli anni 60 / 70 ed i movimenti politici e culturali hippie dell’epoca, trovarono in questo stile moda libero, grande ispirazione, in quanto rispecchiava l’identità ribelle di quegli anni. Riportato in passerella nel 2015 da Marcs Jacob e, successivamente da Etro, ha riscoperto il suo fulgore dal 2020 in poi.

Come vestire stile Gipsy

Piace, e veste con abilità soprattutto le donne alte o medio alte dalla silhouette slanciata e longilinea. Lo stile Gipsy e la tendenza gitana sono composti da un potpourri di abiti ed accessori dai toni molto particolari. Abiti lunghi e gonne alla caviglia ampie alla base, talvolta con balse, ai quali si affiancano a top in macramè, bustini, pantaloni a zampa dai colori estrosi e dai disegni astratti.

A fare da cornice a questo stile si collocano accessori come il cuoio e il suède, stivali morbidi, sandali decorati senza tacco. Non mancano i cappelli, i turbanti, e l’uso della bandana o dei foulard accessorio chic, sempre attuale, indossati e annodati tra i capelli, in testa e nei modi più svariati.

Tra le lavorazioni più in voga nello stile gitano hippie si collocano senza dubbio il crochet, i tessuti ricamati, le stampe savana, ma anche quelle floreali insieme a fantasie estrose e dettagli caratterizzanti: piume, frange balze e volant conferiscono agli outfit Gipsy un sapore da nomade metropolitana, una gitana raffinata che non lascia nulla al caso.

Hippie style la moda anni 60 come vestire hippie

Gipsy mood giorno, sera e matrimonio

Esploso nel 2016 e tornato in auge nel 2020 il mood gitano continuerà ad imperversare per la moda estate 2023, e per l’abbigliamento estivo moda donna 2023. Lo caratterizzano fortemente la sua allegria, i suoi toni informali, ma anche il romanticismo che lo avvicina moltissimo allo stile Boho chic.

Ideale per le gite fuori porta, i concerti all’aria aperta della tiepida primavera ed estate, le serate in riva al mare, i matrimoni in stile shabby chic o in stile country, uno stile moda, quello gitano, che funziona in città, così come in campagna, e che veste con praticità anche nelle giornate e nelle serate più calde.

Stile Gitana secondo gli stilisti di moda

Mentre l’anno scorso Alberta Ferretti mandò in passerella un mood gipsy molto particolare, ispirato alla moda anni Settanta, fatto di abiti lunghi lavorati patchwork, suède utilizzato con eccesso e tanti di accessori bohemian, tanti look in cui il colore fu il vero protagonista, altri stilisti rivisitano lo stile gipsy adottando una versione deluxe con tanto lamè e ricami dorati. Come accessorio di base, fasce e turbanti, da indossare sia per la sera che per il giorno.

Isabel Marant (modella foto copertina a dx), ad esempio, sfila in passerella uno stile bohemian gitano, molto cool e romantico utilizzando capi stile Gispy che vanno da maglie in crochet, al romantico pizzo san gallo, fino a mini abiti a fiori, accessoriati da tacchi alti, frange e pizzo.

Stile Gipsy, lo Stile Gitana, Gipsy mood estate giorno e sera
Stile Gipsy, lo Stile Gitana, Gipsy mood estate giorno e sera

Tendenze moda Gipsy per l’estate

Uno stile gitano, tutto sommato romantico e, all’occorrenza, anche elegante, che si adatta con maestria ad ogni occasione. Fatto per essere vissuto con disinvoltura anche nelle versioni più raffinate e luxury. Ma anche quest’anno, le tendenze moda estate non si discostano per questo stile, e propongono tanti abiti ed accessori in stile gispy, sia in versione deluxe che in versione classica fino a quella boho chic romantica, arrivando a quella più sbarazzina dal sapore tipicamente gitano.

Make up e acconciature stile gipsy

Per quanto riguarda capelli make up stile gipsy o gitana via libera alle interpretazioni soggettive, in quanto foto e sfilate offrono molti spunti ed idee. Dalle chiome fluenti, lisce e ricce, a quelle morbide e corte, fino alle acconciature raccolte in foulard, turbanti e bandane o abilmente contenute da fasce, cappelli e accessori. In alternativa, potrete emulare le acconciature anni 70.

Anche il make up è “libero” di spaziare, approfittando della pelle abbronzata si può tranquillamente dare risalto ad essa, e definire con con un po’ di matita e mascara lo sguardo. Un make up naturale messo in risalto magari da un bel paio di orecchini voluminosi, una bandana, un foulard, o un laccetto in cuoio, ed il gioco è fatto!

Icone di stile Gipsy anni 60 – 70

Molto in voga negli anni 60 -70 lo stile gipsy è fondamentalmente uno stile di moda etnico che racconta e parla di diverse culture. Viene messo in risalto nel periodo degli anni 70 grazie anche al movimento hippy e alla moda ad esso connessa.

Tra le icone di stile ricordiamo Anita Pallenberg (compagna di uno dei Rollins Stone), ma anche icone contemporanee amanti del genere come Selena Gomez, Nicole Richie o Ali MacGraw.

Altre icone di stile degli anni 60 – 70 vestirono non solo abbigliamento hippie stile gispy ma anche quello controcorrente tipico della moda preppy.

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Estirpare erbacce: come eliminare le erbe infestanti? 12 modi diversi

Come eliminare le erbacce con il diserbante Diserbante Feber Painting
Come eliminare le erbacce con il diserbante Diserbante Feber Painting

I metodi per estirpare le erbacce sono molteplici, alcuni di tipo manuale, altri di tipo chimico, ossia attraverso l’utilizzo di sostanza naturali e non, che creano un ambiente sfavorevole alla crescita delle erbe infestanti. Le erbacce riescono a prendere il sopravvento negli orti e nei giardini se non opportunamente trattate. Vi sono procedure preventive per evitare che crescano le erbe infestanti, ed anche procedure da attuare una volta che queste erbacce hanno preso il sopravvento. Vediamo come estirpare le erbacce e come eliminarle del tutto dal terreno.

Estirpare erbacce: 12 modi diversi per eliminare le erbe infestanti

Vi sono varie strategie e metodi per combattere ed estirpare le erbacce, alcuni naturali, altri meccanici altri con l’ausilio di diserbanti specifici.

1) Acqua molto calda che crea un vero e proprio shock termico che farà seccare le erbe infestanti.

2) Acqua e liquore (tipo vodka), brucia la pianta fino alla radice. Necessario irrorare localmente con acqua e vodka suddivise in parti uguali.

3) Aceto, una sostanza acida che va spruzzata sulle infestanti e sul terreno circostante. Usare dell’ aceto mescolato in parti uguali con dell’acqua.

4) Estirpazione manuale e sarchiatura; sono due metodi utilizzati per combattere la crescita delle erbacce eliminandone anche le radici.

5) Pacciamare; metodo che sotterra e ricopre le infestanti con pacciamatura (legni, foglie, muschio); la mancanza di luce e aria fa seccare le erbacce in pochi giorni.

6) Teli scuri: sono molto utili in quanto in grado di soffocare le infestanti soprattutto nelle coltivazioni con piante basse come le insalate e le fragole.

7) Sapone Marsiglia: uccide le erbacce ma va utilizzato solo localmente. E’ un valido metodo anche per combattere le infestazioni dei pidocchi delle piante.

8) Candeggina: spruzzata sulle erbe infestanti le fa seccare ma attenzione è dannosa anche per le altre piante. Limitare dunque lo spruzzo alle sole infestanti.

9) Annaffiare con circospezione. Evitando di innaffiare le infestanti, lasciandole seccare.

10) Sale grosso: sotterrare il sale grosso le uccide ma, attenzione: rende ostile il terreno alle pianta in genere. E’ un metodo produttivo per tenere puliti viali e lastricati.

11) Diserbanti: utilizzare prodotti dedicati come alcuni diserbanti specifici naturali e vegetali a base di pelargonico.

12) Trattamenti preventivi: senza dubbio effettuare trattamenti preventivi sul terreno prima dell’impianto del parato o dell’orto con mezzi meccanici e diserbanti vegetali naturali è il modo migliore per limitare successivamente la crescita delle infestanti.

Come eliminare le erbe infestanti in modo naturale?

Abbiamo visto che di metodi naturali per eliminare le infestanti ve ne sono molteplici dalla semplice eradicazione manuale da farsi in terreno umido, alla creazione di un ambiente sfavorevole per la loro crescita utilizzando pacciamatura e teli, fino alla messa in opera, ad esempio, di manti erbosi fitti e ben curati in cui le infestanti crescono con minore facilità.

Infine, vi sono i diserbanti, sia quelli chimici (che vi sconsigliamo di adottare), e diserbanti vegetali, naturali come quelli che troviamo su Ferber Painting, in grado di agire in sole 3 ore, oltre ai tradizionali metodi a base di sostanze come sale, aceto, alcool e sapone Marsiglia, che ne sfavoriscono la crescita e seccano le erbacce.

Quali sono le erbe infestanti?

Le infestanti si dividono in piante a foglia larga e foglia sottile. Sono davvero molte le specie in grado di infestare prati, orti e giardini, tra esse ricordiamo le più comuni, che sono: il Trifoglio, Romice, la Bellis Perennis e il classicissimo Tarassaco o Dente di Leone. Infine la Gramigna ed il Muschio.

Tra le infestanti a foglia stretta ricordiamo: Gramigna, Setaria, Rumez, Stellaria media, Digitaria sanguinalis, Piantaggine minore e Plantago media, pianta medicamentosa consumabile anche in cucina. Poi troviamo l’Amaranto, il Centocchio e Lamium. Alcune di queste specie, sono piante fitoterapiche e medicamentose.

Quali sono le principali erbe infestanti dell’orto?

Negli orti troviamo varie specie infestanti, tra esse in particolar modo, la Gramigna, il Farinaccio, l’Ortica, l’ Amaranto, Piantaggine, Borsa del Pastore, Romice e Lamium. Va detto però che molte delle erbe infestanti sono in realtà anche delle piante fitoterapiche spesso utilizzabili anche in cucina in preziose e gustose insalate oltre che in erboristeria per la preparazione di decotti, cataplasmi, infusi, sciroppi, e altro.

Ma, al tempo stesso, queste infestanti possono costituire un problema, e dunque vanno eliminate se crescono in modo spontaneo dove non dovrebbero. Vi sono prodotti specifici, naturali in grado di eliminare le erbacce in poche ore.

Piante infestanti da fiore come riconoscerle? Come eliminarle?

Altre piante infestanti comuni sono note per la fioritura, tra esse: il Papavero che in estate invade i campi di grano e i prati in genere, la Veronica, con le sue fioriture azzurre, il Convolvolo con le sue campanule, la Calta e Caltha palustre con i fiorellini gialli e le foglie a cuore, troviamo anche la Camomilla, ed il Ranuncolo anch’esso dai fiori gialli.

Erbe infestanti riconoscerle
Erbe infestanti riconoscerle

Qual è l’erba infestante più nota?

La più nota tra le erbacce nemiche di orti e giardini, ed anche una delle più presenti, è senza dubbio la Gramigna. Eliminare le erbacce dal prato non è cosa semplice se non si crea un tappeto erboso fitto e resistente con semina e risemina del prato. La Gramigna nota come Cynodon dactylon, appartiene alla famiglia delle graminacee, ed è sicuramente una tra le più temute erbe infestanti, anche per il prato di casa, in virtù della sua diffusione e notevole resistenza. Ma abbiamo visto che di modi per eliminare le erbacce ce ne sono molteplici: come eliminare le erbe infestanti con i nostri 12 modi diversi consigliati sicuramente ci riuscirete.