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martedì, Agosto 19, 2025
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Lupi mannari-licantropia: malattia genetica chiamata “Ambras”

Lupi mannari-licantropia: malattia genetica chiamata "Ambras"
Lupi mannari-licantropia: malattia genetica chiamata "Ambras"

Sin da bambini sentiamo raccontarci storie, nei film e nelle favole di fantomatici lupi mannari, uomini con il corpo ricoperto da peli che risentirebbero dell’influenza della luna. Come in ogni leggenda esiste anche in questo caso un piccolo fondo di verità. I lupi mannari, altro non sono che individui di sesso sia maschile che femminile affetti da una forma di ipertricosi. Infatti il mito del Lupo Mannaro è profondamente radicato in molte culture e, nei secoli ha spesso portato ad una vera e propria stigmatizzazione dei soggetti colpiti e ad una vera e propria persecuzioni di persone affette dal questa condizione medica rara che è l’ipertricosi. Scopriamo di più sui lupi mannari e la sindrome di Ambras o Ipertricosi e su cosa puntano le terapie genetiche.

Lupo Mannaro e sindrome di Ambras

La sindrome di Ambras è un sottotipo distinto dell’ipertricosi congenita generalizzata, caratterizzata da un eccesso di peluria diffusa sul corpo, presente fin dalla nascita. si tratta di una malattia molto rara, che non ha una predilezione geografica, etnica o sessuale.

Sebbene si tratti di una sindrome rara è stata descritta e documentata in varie parti del mondo in diverse epoche storiche. Ritratti e descrizioni testimoniano la presenza di individui affetti da questa rara condizione dell’ipertricosi. In tempi più recenti invece troviamo immagini fotografiche e video che la documentano. 

Tra i casi noti troviamo Petrus Gonsalvus  affetto da una grave forma di ipertricosi che lo rese peloso in ogni parte del corpo. Nato a Tenerife nel XVI secolo affetto da un grave caso di ipertricosi fu portato alla corte del francese Enrico II dove divenne una sorta di curiosità che però riscosse affetto e accettazione. 

Nel passato persone con disabilità di vario genere, come i nani, i giganti le persone deformi o le persone affette da ipertricosi suscitavano curiosità e venivano emarginati o usati come rarità da esporre (magari nei circhi).

Casi di Ipertricosi nel mondo

Nel mondo sono attualmente stati  riportati circa 40-50 casi. Caratteristica di questa patologia è la presenza sul corpo dei  pazienti di  peli leggermente colorati e setosi, i quali possono raggiungere diversi centimetri di lunghezza  più diffusi sul viso, sulle orecchie e sulle spalle. Con il passare del tempo, la crescita dei peli può aumentare.  In casi sporadici sono stati osservati dismorfismi facciali, anomalie dei denti, esadattilia e capezzoli accessori. A differenza delle altre forme di ipertricosi, nessuno dei pazienti affetti dalla sindrome di Ambras presenta difetti metabolici o endocrini.

Trasmissione genetica Ambras (lupo mannaro o Ipertricosi)

Sebbene lo sviluppo psicomotorio sia normale, la malattia può comportare gravi conseguenze di natura psicologica. La ricorrenza di casi familiari suggerisce una base genetica e una trasmissione autosomica dominante. In pochi pazienti sono stati descritti riarrangiamenti del cromosoma 8.

Le cause genetiche precise  della sindrome di Ambras sono ancor oggi oggetto di studio, ma va detto che attualmente si ritiene che coinvolgano alcune mutazioni in geni che coinvolgono, ovviamente, la crescita dei peli causandone una crescita a dismisura. 

La diagnosi si basa sui segni clinici e istologici e può essere supportata da analisi citogenetiche. Ai pazienti viene consigliata la consulenza genetica per quel che concerne i familiari delle persone affette dalla sindrome di Ambras ed un supporto psicologico.

La terapia consiste nella rimozione dei peli (rasature ripetute, metodi di depilazione, decolorazione e diatermia). La rimozione dei peli con il laser ha prodotto scarsi  risultati tutt’ora oggetto di discussione.

Trattamento sindrome di Ambras

Purtroppo, ancor oggi il trattamento della sindrome del lupo mannaro o sindrome di Ambras è principalmente di tipo sintomatico e mira per lo più a migliorare la qualità di vita dei pazienti che ne risultano affetti dalla nascita. Vengono dunque affrontati sia gli aspetti fisici con la rimozione temporanea, che quelli psicologici che la patologia determina, e che non sono da sottovalutare. 

Ambras-malattia-di--Sumatra-.PNG

 

Supatra Sapusham, ad esempio,  è una ragazzina  di 12 anni  (in foto del 2012) attualmente 25 enne affetta da ipertrofia pilifera: La giovane donna è attualmente la persona più pelosa al mondo. Immaginiamo il suo dramma; Supatra vive a Bangkok e nel suo piccolo cerca di condurre una vita normale. Ha frequentato le scuole, a 18 anni si è sposata e in occasione delle nozze si è rasata.

La disfunzione genetica viene trasmessa dagli avi in secoli e secoli, ecco perché la leggenda probabilmente dei licantropi che nel medioevo insieme ad altre stranezze e all’ignoranza, vedeva queste persone affette dalla malattia di Ambras come dei veri e propri mostri.

E’ stato proprio il caso di Supatra ad attirare l’attenzione di scienziati e media di tutto il mondo sottolineando l’importanza di promuovere l’accettazione e la comprensione delle differenze individuali, siano esse sociali, di razza, o di altro genere.

Supatra Sapusham oggi
Supatra Sapusham oggi

Terapie e studi in atto

Le prospettive future circa la sindrome di Ambras prevedono l’identificazione dei geni coinvolti. Una volta identificati si potrà intervenire con una terapia genica mirata in grado di correggere la mutazione genetica rara che avviene nell’ipertricosi.

Tra le terapie un’altra promettente alternativa viene dalle terapie cellulari che potrebbero essere utilizzate per sostituire le cellule che causano la produzione eccessiva di peli con cellule sane.  Le terapie a base di RNA come gli “oligonucleotidi antisenso” potrebbero venire utilizzate per silenziare i geni che causano l’ipertricosi. 

Ma la ricerca si concentra anche sull’utilizzo di farmaci in grado di inibire la crescita di peli in modo selettivo. Questi farmaci potrebbero offrire un’alternativa meno invasiva rispetto alle attuali terapie utilizzate per la rimozione dei peli. Inoltre si stanno studiando farmaci topici da applicare direttamente sulla pelle per inibire la crescita dei peli. 

Inoltre si stanno sviluppando anche mini terapie chirurgiche per rimuovere direttamente i bulbi piliferi.

Sicuramente nel futuro gli approcci terapeutici rispetto alla malattia di Ambras saranno decisamente personalizzati e risponderanno alle esigenze specifiche del singolo caso e paziente. Ovviamente la grande rarità dei casi pone dei limiti alla ricerca e alla scienza. 

Concludendo, oggi come oggi la malattia non è più causa di ilarità ne di paura, è nota e ben conosciuta. Le prospettive future per i pazienti affetti da sindrome di Ambras sono positive: Grazie alla ricerca e alla scienza si vede una speranza derivante proprio dalla ricerca genetica e dalle biotecnologie e si prevede che nei prossimi anni saranno disponibili, come visto, nuove terapie efficaci per questa malattia rara che nei secoli ha fatto parlare di se in modo fiabesco diffondendo la leggenda dell’uomo lupo o lupo mannaro.

 

 

 

 

Cosa indossare quando fa molto freddo?

Cosa indossare quando fa molto freddo?
Cosa indossare quando fa molto freddo?

La stagione invernale è in atto e con essa il freddo più intenso dei mesi di gennaio e febbraio costringe a fare delle valutazioni su cosa indossare per proteggersi dal freddo. Maglioni pesanti, scarpe adeguate, ma anche un capospalla caldo e avvolgente, possono fare la differenza. Rimane il fatto però che se ci si veste troppo pesanti si rischia, una volta al chiuso, di soffrire il caldo. La soluzione consiste nel vestirsi a “cipolla” in modo da poter togliere agevolmente alcuni capi di dosso ed avere così una certa versatilità degli outfit. Vediamo cosa indossare quando fa molto freddo e quali capi sfruttare per non soffrire caldo e freddo in base alla situazione.

Cosa indossare quando fa molto freddo? Capi tattici per il freddo

Se è vero che maglie di lana e indumenti termici indossati sotto agli outfit possono aiutare moltissimo nelle giornate in cui le temperature scendono sotto lo zero, è altresì vero che una volta al chiuso si rischia di soffrire il caldo. Quindi un indumento a pelle può essere consigliato ma senza esagerare.

La soluzione è sempre nel mezzo ed un buon capospalla potrà garantire una protezione adeguata dal freddo senza vestirsi in modo eccessivo. Poter poi sfruttare alcuni golfini o cardigan consente di potersi alleggerire, qualora necessario, con estrema facilità.

La tecnica di vestire a cipolla

Sicuramente il “vestire a cipolla” costituisce una valida soluzione per proteggersi dal freddo e non soffrire poi il caldo nei luoghi al chiuso. Si rivela le tecnica più risolutiva ed efficace quella di vestire a cipolla sia per gli uomini che per le donne, tendenzialmente più freddolose del genere maschile.

In che consiste la tecnica del vestire a cipolla? Consiste nell’ indossare vari capi stratificati in modo da proteggersi al meglio, ma anche potere, al tempo stesso, alleggerirsi con facilità.

Per vestirsi a cipolla si sceglie di adottare un capo leggero sulla pelle come una canottiera o una maglietta o maglia termica. Si aggiunge un maglione o una camicia sotto al maglione magari un dolcevita e poi si termina il tutto con un bel cardigan, un golfino o una giacca. Corona l’outfit un bel capospalla caldo.

Una volta al chiuso, si rimuove il capospalla per poi passare a togliere la giacca o il golfino, mantenendo il dolcevita o la camicetta o quant’altro per avere un comfort maggiore e non sudare.

Indossare un buon capospalla

Un buon capospalla uomo o donna rappresentano la chiave per non soffrire il freddo in inverno. Piumini di qualità, capotti e giacche in lana o in tessuto tecnico, specie se dotati di cappuccio ed imbottiti sono degli ottimi alleati contro il freddo anche quando si sceglie di adottare degli outfit non pesantissimi.

Attenzione alle scarpe

Sicuramente anche le scarpe hanno un ruolo importante. Se i piedi sono al freddo si avverte comunque freddo. Dei calzini di lana e delle calzature di qualità che preservano dal freddo, dalla pioggia, o dalla neve, sono essenziali quando fa freddo.

Scarpe calde e impermeabili con una suola antiscivolo sono indicate per la pioggia e la neve. Scarpe in pelle o tessuto tecnico sono perfette per proteggere i piedi dal freddo, specie se all’interno hanno un poco di pelliccia.

Per non avere freddo è opportuno conoscere quali sono i capi ed i tessuti in grado di supportare un maggior comfort.

Quali capi garantiscono maggior comfort?

La lana è sicuramente uno dei filati in grado di proteggere dal freddo, ma non solo essa. I tessuti tecnici, utilizzati anche sulla neve sono perfetti per isolare il corpo dal freddo. In linea di massima è bene sapere qanto segue:

I tessuti in lana, cashmere, cotone sono tessuti confortevoli e caldi. Sono da evitare i tessili sintetici che nn consentono alla pelle di respirare e non scaldano.

Intimo termico: si tratta di una soluzione all’avanguardia ottima per tenere al caldo il corpo in ogni situazione.

Calze in lana: sono la soluzione ideale per tenere i piedi al caldo e non sentire freddo. Anche i materiali tecnici sono in grado di assolvere questa delicata funzione in inverno.

Perché scegliere di vestirsi a cipolla?

La termoregolazione del corpo è soggettiva. Varia molto da persona a persona anche in base al sesso. Per questo la tecnica di vestire a cipolla consente di regolare la temperatura corporea in base al momento e alle proprie esigenze specifiche.

La tecnica a cipolla è confortevole in quanto i diversi strati creati con gli indumenti creano un efficace barriera isolante che protegge dal freddo senza far sudare. Inoltre la stratificazione garantisce un buon grado di versatilità consentendo di adattare il proprio outfit alle diverse situazioni e al momento.

Piumino o cappotto?

Pumino o cappotto sono due ottime soluzioni che implicano una scelta di versa in relazione al tempo(pioggia, neve o sole) e al tipo di outfit più o meno formale da indossare. Se è richiesto un outfit formale il cappotto sarà sicuramente da preferire rispetto ad un piumino.

Il piumino dal canto suo offre una protezione elevata dal freddo ed è adatto anche a temperature molto basse specie se scelto in grammatura più alta, ossia fornito di una buona imbottitura fatta con materiale di qualità o meglio ancora, da piume d’oca.

Consigli extra per il freddo eccessivo

Se fa molto freddo oltre a vestirsi a cipolla e dotarsi di un buon capospalla e calzature di qualità, servirà proteggere la pelle del viso e delle mani con creme idratanti e indossare accessori aggiuntivi, come dei guanti, un cappello, e una buona sciarpa scelta in relazione all’outfit ma anche in relazione al tipo di freddo e alle proprie esigenze.

Un buon outfit a cipolla protegge dal freddo e aiuta a vivere meglio la fredda stagione invernale.

Scegliere la cucina: modelli a confronto e regole di base

Scegliere la cucina: modelli a confronto e regole di base
Scegliere la cucina: modelli a confronto e regole di base

 

la cucina viene identificata spesso come uno dei fulcri principali della casa, universo tipicamente femminile di un tempo, si è andata via via evolvendo e modificando, accogliendo nel suo nucleo creativo e variegato, anche il mondo maschile. Vediamo come scegliere la cucina e le regole di base da osservare.

Oggi uomini e donne si dedicano alla preparazione di pranzi e cenette tra le mura della propria cucina, i tempi cambiano le consuetudini si modificano, uomini e donne in carriera amano talvolta rilassarsi in cucina dedicandosi all’arte culinaria.

Ma cosa ci si aspetta al giorno d’oggi da una cucina? Scopriamolo insieme!

Come scegliere la cucina

Le esigenze in casa, così come in cucina, sono accresciute. La tecnologia e l’introduzione di nuovi materiali ci consentono di aspirare a cucine di elevata qualità che possano garantire comfort durante la preparazione dei pasti così come per il consumo di quest’ultimi. La cucina è un’ambiente importante in casa e per questo merita le dovute attenzioni anche nel momento in cui si decide di scegliere la cucina e acquistarla.

Funzionalità, comodità e versatilità della cucina

Per quel che mi riguarda funzionalità comodità e versatilità, sono elementi da considerare quando ci si appresta a scegliere la cucina. Ovviamente, intendendo per versatilità la possibilità di essere all’altezza di potersi cimentare nella preparazione di varie pietanze contemporaneamente in quantitativi anche abbondanti, per poter far ciò si ha necessità di un frigorifero capiente, che consente di conservare buone quantità di cibo e poter dunque variare con facilità le proprie ricette.

Utile anche un piano cottura comodo con almeno 6 fuochi inoltre, ciliegina sulla torta, un bel forno possibilmente fuori misura, come ce ne sono di veramente fantastici, per poter inserire teglie grandi, magari per una bella “pizzata” tra  amici. E’ chiaro che le dimensioni della cucina, così come degli elettrodomestici, risentono nella scelta anche del numero dei componenti di una famiglia. Una coppia potrà anche optare per un classico piano cottura e forno di misura standard, ed anche per un frigorifero di medie dimensioni.

 

Cucina Mondo Convenienza  Nexta
Cucina Mondo Convenienza  Nexta

 

Cucina: cosa significa composizione tipo?

Girovagando per i negozi ho notato che quasi tutti espongono delle belle ed enormi cucine con annesso cartellino che sottolinea il prezzo riferito alle cosiddette cucine in composizioni tipo, per composizione tipo si intende spesso una cucina di 2,70 m. talvolta 3 metri con annesso lavello piano cottura forno e frigo come rappresentata nella composizione della foto sotto.

Eventuali pensili in più possono essere aggiunti con una maggiorazione sul prezzo, allo stesso modo se si decide di ovviare per piano cottura a 6 o più fuochi o per forni sovradimensionati dobbiamo calcolare delle maggiorazioni.

Le composizioni tipo, che troviamo in Mondo Convenienza e altri brand / siti,  sono generalmente adatte anche a cucine di piccole dimensioni, ma in questo cosa ci conviene puntare di più sulla linea del modello base e non sulla linea di modelli molto belli solo se inserite completi di tutti gli accessori ed i pensili in foto.

La cucina Shabby chic IKEA e non solo

Personalmente mi sono innamorata della cucina della foto in alto, “Nexta” di Mondo Convenienza, ma comprendo che le sue dimensioni sono notevoli e non facilmente collocabili negli ordinari appartamenti cittadini. Amo molto anche le cucine dai colori chiari in stile shabby chic, sia bianche che nelle tinte pastello ed è verso un modello di questo tipo in bianco che mi sono orientata.

Ho scelto colori chiari perché la mia cucina non è molto grande e non volevo appesantirla. La Cucina shabby chic fai da te che trovate nell’articolo è in realtà un prodotto IKEA che abbiamo assemblato e composto a nostro gusto accessoriandola con 6 fuochi, lavello maxi, e frigo grande.

Cucina shabby chic Ikea
Cucina shabby chic Ikea

In questo caso non vi è una composizione tipo ma la scelta di moduli da comporre tra di loro per assemblare la cucina cdi cui si ha necessità. (Qui invece, trovate tre cucine in stile Shabby chic a confronto, foto e descrizione vi aiuteranno a chiarivi le idee sia in termini di gusto che di dimensioni ed accessori.

 

Cucine Mondo Convenienza, composizione tipo
Cucine Mondo Convenienza, composizione tipo

 

Per chi ama uno stile caldo e vagamente Shabby Chic questa composizione della foto, si chiama Rita e nei suoi 3 metri lineari esprime tutta la sua bellezza, dotata di colonna frigo 240 litri,  forno ad incasso e piano cottura a 4 fuochi ( Indesit o Candy) completa di sportello a vetri, e cassetti.

Alle volte dobbiamo sostituire forno e piano cottura perché sono diventati vecchi e non funzionano più molto bene ma sinceramente se decidiamo di scegliere una cucina completa dei modelli in composizione tipo, già accessoriati andremo paradossalmente a risparmiare un bel po’, in quanto forno frigo piano cottura se acquistati separatamente hanno il costo complessivo di una cucina sul genere di  questa della foto.

IKEA, a differenza, offre cucine componibili in tutto e per tutto dal lavello al piano di lavoro fino al piano cottura, potendo scegliere di inserire i loro elettrodomestici, od anche accessori di altre marche.

Cucina rustica
Cucina rustica Sofia

Cucina molto piccola?

Nel caso lo spazio ha disposizione sia davvero molto ridotto è meglio puntare per l’essenziale riducendo le misure di elettrodomestici, piani di lavoro, tavolo etc. Alcuni consigli utili per arredare cucine piccole rendendole però funzionali li trovate in un articolo dedicato all’argomento: Come arredare una cucina piccolissima rendendola funzionale. Non vi scoraggiate per le misure ridotte, si ottengono ottimi risultati anche con metrature limitate se si opta per una scelta consapevole dei limiti, risolvendo con una giusta pianificazione.

I Cataloghi per le cucine

Quindi un consiglio spassionato che vi do è di sfogliarvi il catalogo, troverete oltre 70 pagine dedicate alle cucine di Mondo Convenienza, classiche, Country, moderne, in mille  modelli e colori  accessoriate e multifunzionali tutte personalizzabili e proposte a prezzi contenuti. Fate un giro anche da IKEA o provate a comporre la vostra cucina online utilizzando l’apposito strumento che permette di progettarla.

La cucina merita un posto di riguardo e, a mio avviso, necessita di oculatezza nella scelta più di molti altri ambienti domestici. Infatti la cucina è un logo di condivisione, dove si pranza, si cena si fa colazione insieme e si conversa. E’ anche la stanza dove spesso i ragazzi e i bambini eseguono i compiti mentre la mamma cucina o talvolta stira è fondamentalmente una stanza multifunzionale, per questo motivo deve essere comoda e dotata di tutti i comfort come tavoli sedie punti luce, apertura di porte e finestre, nulla va lasciato al caso.

Scegliete con cura la vostra cucina considerando tutti questi fattori e ovviamente lo spazio a disposizione ed il vostro budget.

Girare un po’ nel web e andare a vedere dei modelli di persona facendosi fare anche dei preventivi vi aiuterà moltissimo a chiarirvi le idee e a comprendere cosa vi piace, cosa vi serve, e qual è la cucina più adatta alle vostre esigenze sia per funzionalità, che estetica e budget.

Potrebbe interessarti altri articoli sulle cucine e relativi elettrodomestici:

 

 

 

Carnevale abiti e maschere: come scegliere il costume adatto per la festa

Carnevale a Roma: gli eventi
Carnevale a Roma: gli eventi

Carnevale è alle porte, molti di voi parteciperanno a qualche festa in maschera, e quindi saranno alle prese con la scelta del vestito di carnevale. Iniziamo con il dire che il vestito di carnevale, va scelto in allegria, identificandosi un po’ con la maschera che decidiamo di indossare. Generalmente, di anno in anno, la scelta della maschera  di carnevale viene modificata sia da grandi, che piccini, raramente, invece, si ricorre al costume di carnevale, dell’anno precedente.

Se non volete impegnarvi troppo dal punto di vista economico, potrete scegliere una bella maschera da applicare in viso, e magari anche una bella  parrucca e, rimediare tra vecchi abiti, magari modificandoli il costume, ricavando l’abito per la vostra festa in maschera.  Vediamo alcuni consigli su come realizzare una maschera di carnevale, idee su cosa scegliere per mascherarsi e siti utili per trovare il proprio abito di carnevale, maschere o alcuni accessori.

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Clown vestito di carnevale

Abiti di carnevale facili: il  Clown

Sicuramente una delle maschere più allegre e simpatiche del carnevale, che troviamo anche nei circhi è quella del Clown. Un buon make up potrà aiutarvi ma anche una semplice parrucca finta riccia ed un bel naso rosso. Per il resto vi basterà indossare abiti molto ampi come ad esempio pantaloni grandi con bretelle e una maglietta gigante a righe. Sarà perfetto anche un pantalone molto grande di una tuta in cotone abbinato a scarpe di 4 o 5 numeri più grandi e ad un maglioncino vecchio e logoro sul quale aggiungerete delle toppe. Vi sono tanti modi per creare un costume di carnevale da Clown.

Un’ altro costume di quelli facilmente realizzabili con la maschera indossata, è quello di Frankenstein, vi basterà procurarvi un vestito vecchio, possibilmente corto, indossare la maschera ed il gioco è fatto.

Un altro molto semplice è quello da Diabolik, o da gatta, (anche da Cat Woman), una calzamaglia nera, e un maglioncino dolcevita insieme ad una maschera, faranno il loro effetto, per la gattina vi basterà applicare una coda, facilmente realizzabile ed anche in questo caso, avrete una maschera di sicuro effetto.

Ma diciamocelo: le idee per mascherarsi a carnevale sono davvero infinite!

 

Abiti-di-carnevale
Abiti di carnevale: egiziano, romano, guerriero

 

   Costumi di Carnevale: Antico romano e Antico Egiziano

Fantasmi, streghe, lord, Dracula, sono tutte maschere di carnevale, di facile realizzazione, con un po’ di fodera nera si realizza facilmente un mantello, mentre un vecchio lenzuolo può agevolmente trasformarvi in fantasma o antico romano.

Un’altra semplice tecnica consiste nell’utilizzare scatole e scatoloni opportunamente decorati e trasformarvi, facendo i fori per testa e braccia, in grandi radio, frigoriferi, televisori e così via. Vestirvi da rock star sarà un gioco da ragazzi: pantaloni attillati giubbotto in pelle o simili, un trucco adeguato qualche polsino di pelle e un paio di collane ed il gioco è fatto con un bel ciuffo sulla fronte potrete trasformarvi in Elvis, o ….fate voi!.

Un bel pagliaccio sbarazzino in chiave moderna, con un trucco opportuno, e un abbigliamento un po’ comico ed estroverso, è uno di quei vestiti di facile realizzazione.

Se invece amate le maschere di carnevale tradizionali, non vi resta che armarvi di stoffa ago e filo, comprarne, o affittarne una già pronta. Anche in questo caso potrete puntare su modelli economici, presenti in molti negozi (supermercati inclusi), o puntare su negozi specializzati che offrono bellissime maschere a prezzi di vario tipo.

Riciclo e maschere di Carnevale

Per chi è in vene di riciclo e di fai da te è facile reperire in casa abiti che non si indossano più e che possono abilmente essere riciclati nella realizzazione di una maschera per carnevale. Per vestirsi anni 60′ tipo figli dei fiori basterà un pantalone a zampa di elefante, una camicetta a fiori, una parrucca con capelli lunghi e alcuni accessori mirati.

Un abito da sposo di vecchia data, munito da cappello a bombetta e un mantello fai da te potrà dar vita ad una machera da lord o magri da conte Dracula, magari con l’aggiunta di un make up di carnevale azzeccato, in linea con il personaggio. Un abito di questo tipo con l’aggiunta di un mitra di plastica, un sigaro e un cappello adeguato potrà trasformarsi nella maschera di Gangster specie se il vostro abito da uomo è un gessato.

Un lenzuolo bianco, come accennato, potrà essere utilizzato per la realizzazione di un vestito di carnevale semplicissimo come quello del fantasma, o magari per uno più elaborato da antica romana: qualche nodo e alcune spille potranno aiutarvi nella realizzazione, abbinatevi dei sandali estivi, una corona d’alloro per lui e dei gioielli appariscenti per lei. Potrete prendere spunto su come creare questo tipo di maschera andando a vedere come si vestivano gli antichi romani.

Un cappello da chef, un grembiule da cucina e alcuni accessori come mestoli e cucchiai di legno potranno trasformarvi in un cuoco provetto.

Costume-da-egiziana
Costume da egiziana

Egiziana costume di carnevale

Se puntate sulla maschera facciale ben realizzate, e di sicuro effetto visivo, ecco un sito che ne ha a disposizione veramente molte a prezzi contenuti Costumi e maschere di carnevale“, nel sito sono presenti anche costumi di carnevale per grandi e piccini di ogni genere e tipo, inclusi quelli simpatici gonfiabili che, negli ultimi anni, stanno riscuotendo un certo successo.

maschere-di-carnevale
Maschera di carnevale

Cercate, vestiti di carnevale, maschere e parrucche?

Date un occhiata a “La casa di carnevale” tra i tanti siti che ho visionato questo mi sembra veramente ben fornito e la cosa più importante è che si possono acquistare abiti di carnevale di tutti i generi per grandi e piccini inclusi i neonati, con prezzi accessibili,  vanno dai 13 euro(esempio uomo ragno) fino ad un massimo di euro 30 euro, o poco più,  per adulti trovate di tutto vestiti di ogni genere esattamente come per bambini e neonati: guerrieri, fumetti, antichi romani, egiziani, clown ( 25 euro) antichi vichinghi, e così via devo dire a che abbastanza sfiziosi. Molto ricca la disponibilità di accessori.

Altri articoli di carnevale e maschere comuni e non come alcune di quelle di cui vi abbiamo parlato in questo articolo li potrete reperire con facilità nei link che vi lascerà qui sotto, scegliendo il modello ed il prezzo che vi è più congeniale: date un’occhiata!

Altri siti in cui comprare costumi e maschere di carnevale

Se il fai da te non vi piace e se preferite acquistare in siti specializzati troverete molta offerta in alcuni siti online come quello di cui vi parleremo a breve. Una ricca carrellata di maschere, costumi di carnevale ed accessori a prezzi contenuti difficilmente non riuscirete a trovare ciò di cui avete bisogno, comunque nel caso in cui non abbiate trovato nulla che vi soddisfi, date un occhiata anche a quest’altro sito ” carnevale veneziano”. 

Nel sito sono presenti abiti di carnevale per adulti, costumi di carnevale per donne e per uomini e anche costumi di carnevale per bambini di ogni età. Maschere da uomo e da donna simpatiche, divertenti ed anche costumi molto elaborati da indossare a Carnevale.

Gli abiti sono ben rifiniti e la scelta dei modelli e dei soggetti è vasta, hanno un costo leggermente superiore al sito che vi ho precedentemente proposto ( dai 35 ai  100 euro circa), inoltre sono forniti in diverse taglie dalle S alla XL. mi auguro di esservi stata d’aiuto, ora non vi resta che scegliere il vestito che più vi piace e….BUON CARNEVALE A TUTTI.

 

*Tutte le foto sono tratte dai relativi siti

 

Un bel costume storico? Napoleone o Don Giovanni saranno perfetti!!

 

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Costume da Napoleone

Costume da  Napoleone  baby ( 83 euro)

 

Amate il mondo fiabesco? Via ai costumi da streghe, maghi ed elfi! Strega Morgana a 64 euro (foto sotto).

 

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Costume da Morgana

 

Infine, ritornando al fai da te, se volete cucire da voi un abito nel rispetto dei costumi e degli abiti adottati dai vari popoli nei periodi storici potreste prendere spunto dai post che vi ho linkato sotto…

Barbara-Barbaro: significato-onomastico-numerologia del nome

Barbara-Barbaro: significato-onomastico-numerologia del nome
Barbara-Barbaro: significato-onomastico-numerologia del nome

Avrei dovuto scrivere ieri l’articolo dedicato al nome Barbara-Barbaro in quanto ieri, 4 Dicembre, è stato l’onomastico di tutte le Barbara, mentre nella Santeria cubana si festeggia Santa Barbara Changò il Dio del tuono e della virilità proprio in questa data. Comunque, detto ciò, vediamo le origini del nome, il significato e la simbologia di Barbara, nome al femminile molto usato, e di Barbaro, nome al maschile decisamente meno comune di quello da donna. 

 

Significato del nome BARBARA e BARBARO

Questo nome ha origini antiche e deriva dal greco bàrbaros e significa “straniera”. I romani attribuivano a questo nome un senso dispregiativo, usandolo per le serve. Usato comunemente al femminile e più raramente al maschile nella variante Barbaro.

Santa Barbara, è ricordata il 4  di Dicembre, Barbara  era la figlia di un uomo molto ricco, nella Nicomedia del IX secolo, suo padre l’aveva destinata in sposa ad un uomo che non amava, motivo per cui si rifiutò di sposarlo. Fu processata e condannata a morte, il padre stesso la decapitò, ma non appena venne eseguita la condanna, un fulmine si abbatté su di lui e lo uccise, punendolo.

Da allora Santa Barbara che si era convertita al cristianesimo, viene invocata contro il fulmine, Santa Barbara è detta  la “mala morte” punisce e non dà il tempo di pentirsi. Considerata la protettrice di chi usa la polvere da sparo, (armaioli, cannonieri, artiglieri, e di chi produce fuochi pirotecnici) degli architetti dei carpentieri  dei minatori dei cappellai degli ombrellai dei metallurgici, dei tessitori, campanari, vigili del fuoco ecc. (Rieti ed Amaroni).

Santa Barbara nella Santeria cubana è Changò, il Dio del tuono, passionale e conquistatore, ma anche audace guerriero indossa abiti rossi e bianchi ed impugna un ascia bilama (vedi foto).

 

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Barbaro-Barbara

Curiosità nome Barbara-Barbaro

Il nome ha vari significati, come abbiamo visto, ed è un espressione che indica anche un tipo di metrica usata nella poesia (odi barbare), ed è inoltre un comune della provincia di Ancona.

Si ritiene inoltre, che i popoli detti “semibarbari”, venissero classificati in questo modo a causa della particolarità delle loro lingue, diverse dal greco  nella pronuncia. È interessante ricordare che gli sciiti erano considerati dai greci come il più barbaro tra i popoli, anzi il popolo barbaro per eccellenza, sostituiti in quest’ultimo ruolo, talvolta, dai Persiani.

Infatti il Barbaro era  presentato come una  minaccia per la comunità e per gli altri popoli in particolar modo, storicamente utilizzato per indicare popoli non civilizzati e rozzi.

Barbara è il nome di un asteroide scoperto nel 1883 Barbara 234, ed è anche un fumetto creato da Riccardo Barreiroe Juan Zanotto, lo stesso nome è il titolo di un romanzo scritto da Paola Capriolo: Il significato di questo nome ha varie interpretazioni, il segno zodiacale connesso è il Toro mentre il numero fortunato è il 7, un numero degno di considerazione.

Il colore è il giallo mentre la  pietra è rappresentata dal Berillo ed il metallo dal rosso rame.

Santa Barbara è considerata la patrona di diversi mestieri come ad esempio quello di minatore, artificiere ed anche artigliere, infine sembra protegga da pericoli connessi al fuoco e alle esplosioni in genere.

Diffusione nome Barbara e varianti

Il nome barbara, come accennato, si è molto diffuso in Italia e in Europa nel corso dei secoli, e grazie al culto di Santa Barbara, ha mantenuto la sua popolarità. Esistono poi delle varianti di questo nome in relazione anche alla lingua.

Varianti: 

Troviamo Barbora dal ceco, o Bàrbara dallo spagnolo, nonché Varvara in russo ed infine Barbra in lingua inglese. 

Personalità del nome Barbara e Barbaro

Chi porta tale nome ha una personalità generalmente forte, indipendente e determinata, dotata di un grande senso della giustizia. Al femminile si tratta di una donna che sa bene ciò che vuole e che è in grado di lottare con ostinazione per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. Stessa cosa per Barbaro. 

Simbologia del nome Barbaro e Barbara

Significato: che non sa parlare, balbuziente
Onomastico: 4 dicembre
Origine: Greca

Pietra: berillo

Metallo: rame

Colore giallo, ma:

Santa Barbara è associata anche al colore rosso che esprime forza e coraggio e passione.

Per quanto riguarda il segno zodiacale del nome Barbaro o Barbara esso ha come riferimento il Segno zodiacale corrispondente al Toro. Infine per quanto riguarda la fortuna ed il numero connesso a tale nome ricordiamo che il numero fortunato è il  7.

Personaggi famosi con nome Barbara 

Il nome appartiene a diversi personaggi pubblici famosi come attori e attrici. Troviamo Barbara D’Urso, Barbara Buchet, presentatrice ed attrice, poi Barbara Alberti scrittrice italiana; ed  anche il Comune di Barbara in provincia di Ancona. 

Numerologia del nome Barbara e Barbaro secondo Pitagora

Secondo la numerologia pitagorica numeri e lettere sono in forte connessione tra di loro, ed è per questo che ad ogni lettera dell’alfabeto corrisponde, secondo il metodo di Pitagora, un numero ben preciso che darà, alla fine, un numero specifico che esprime proprio quel nome. Nel caso di Barbaro e Barbara ecco le relative corrispondenze numeriche dei nomi:

 

B-A-R-B-A-R-A= 2-1-9-2-1-9-1 = 25 = 7

B-A-R-B-A-R-O= 2-1-9-2-1-9-6 =  30= 3

 

Sia il numero 7 che in numero 3 sono due numeri fortemente positivi nella numerologia e non sorprende vedere che il numero fortunato di Barbara, ossia il 7, corrisponde anche alla numerologia del nome preso in esame.

Il numero 7 è considerato un numero mistico quasi magico. Numero sacro che corrisponde a Nettuno il Dio del mare. Si tratta del numero tipico di maghi e filosofi, chi lo possiede nella propria numerologia avrà poteri  psichici occulti. Negli Arcani il 7 rappresenta il Carro carta che si identifica nelle realizzazioni e nel successo.

Il numero 3 inoltre esprime grande equilibrio personale, intuizione e riuscita in tutti i campi, nonché forte calore umano.

 

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Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio

Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio
Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio
Il dolce a base di savoiardi oltre ad essere una ricetta veloce ed estemporanea, di facile realizzazione, consente, a seconda delle necessità, di preparare dei dolci privi di lattosio.
I Savoiardi, infatti contengono ingredienti di vario genere ma non lattosio, quindi con opportune creme realizzate con acqua, latte di soia o latte di riso, da utilizzare come farcitura e copertura del dolce, potremo preparare un dolce molto gradevole, senza aggiunta di lattosio o derivati. Vediamo come fare il Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio, in maniera semplice e soprattutto veloce. 

Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio

Indubbiamente il Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio è molto semplice da preparare, richiede poca abilità culinaria e si riesce a prepararlo in poco tempo. Un dolce dunque adatto ai neofiti e a coloro che se pur non amando passare troppo tempo in cucina vogliono cimentarsi nella preparazione di ricette, e, nel caso specifico, nella preparazione di un dolce facile da fare ma altrettanto gustoso. 

Ingredienti dolce con savoiardi al cioccolato

Gli ingredienti di base per la preparazione del Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio sono pochi ma richiedono attenzione nella scelta del tipo di latte, “soia o riso”, della margarina al posto del burro e così via. Il tutto per ottenere un dolce adatto anche a chi ha intolleranza al latte o è allergico. 

Occorrente:2  pacchi di savoiardi
1/2bicchiere di liquore al cioccolato
1/2 litro di latte di soia, o in alternativa latte di riso o anche acqua
zucchero

margarina vegetale
2 – 3 uova
farina
1 bastoncino di vaniglia
100 gr cioccolato fondente

Preparazione Dolce di Savoiardi al cioccolato senza lattosio

Una volta raccolti tutti gli ingredienti per preparare il dolce ai savoiardi non ci rimane che metterci all’opera e provare a preparare questa ricetta golosa facile e soprattutto anche adatta a chi ha problemi con il latte.

Cioccolato fuso
Cioccolato fuso
In un piatto rotondo stendete i savoiardi che andrete ad inumidire con il liquore al cioccolato leggermente diluito con latte di soia. Potrete fare un dolce basso, o in alternativa  a più strati.
 
In un pentolino fate sciogliere in 3 bicchieri di latte di soia, una noce di margarina ed incorporate lo zucchero (5 cucchiai) precedentemente sbattuto con i 3 rossi d’uovo, aggiungete 2 o 3 cucchiai di farina, spolverando leggermente e mescolate senza formare grumi, aggiungete un bastoncino di vaniglia e lasciate cuocere addensando a fuoco lento, mescolando continuamente. In alternativa potrete utilizzare i preparati già pronti a cui aggiungerete solo il liquido.
 
Rivestite di crema i savoiardi, e componete un ‘altro strato. Siete quasi alla fine dell’opera e a breve il dolce prenderà forma. Intanto potete gustarvi i profumi che emana e che sprigiona soprattutto il cioccolato ma anche il liquore aggiunto per insaporirlo.
 
In un pentolino mescolate del cacao amaro, circa 8 cucchiai, con 4 cucchiai di zucchero, aggiungete 1/2  cucchiaio di farina  e mescolate aggiungendo del latte di soia tiepido 2-3 bicchieri, mettete sul fornello e fate cuocere mescolando. 
 
Intanto fate sciogliere a bagnomaria una tavoletta da 100 gr. di cioccolato fondente, ed incorporatela alla crema di cioccolato con la quale andrete a rivestire la torta. Infine aggiungete dei pezzetti di cioccolato sparsi sopra fatti a pezzetti o delle gocciole. Il cioccolato a pezzettini aggiungerà un tocco estetico al dolce ma anche del sapore in più.
 
Il dolce a questo punto è pronto non rimane che l’ultima fase, ossia quella di lasciare raffreddare un paio d’ore in frigo (anche meno) per far si che si addensi bene e si rinfreschi e poi successivamente il dolce sarà pronto per essere servito in tavola e gustato.
 
Se si desidera un tocco in più potrete guarnirlo con della panna montata vegetale o utilizzare della panna vegetale già pronta di quelle che si trovano nei supermercati in bomboletta. Altra alternativa per guarnire è quella di usare la granella di nocciole, piccole meringhe e altri prodotti decorativi per dolci e torte a piacere.
 
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Sognare bambini che cantano significato, simboli e numeri

Sognare bambini che cantano significato, simboli e numeri
Sognare bambini che cantano significato, simboli e numeri

I bambini nei sogni assumono un significato legato alla propria vulnerabilità, allo spirito creativo e alla semplicità d’animo. Allo stesso tempo bimbi nei sogni potrebbero esprimere un desiderio di maternità. Dei bambini che cantano in sogno evoca un atto di allegria e divertimento e quindi esprime un significato onirico in positivo, così come quando si sognano dei bambini che giocano felici, ridono e si divertono. Quindi, in prima battuta, possiamo dire che sognare bambini che cantano ha un significato positivo che riflette aspetti della vita emotiva e psicologica del sognatore che andremo ad approfondire.

Sognare bambini che cantano significato

Come in ogni altro sogno anche sognare dei bambini che cantano ci suggerisce di andare ad analizzare la simbologia presente, il tipo di canzone, i colori, il luogo, l’età, perché ogni dettaglio può aggiungere all’interpretazione del sogno alcuni elementi che ne modificano, anche se in parte, il significato finale.

Gioia e spensieratezza, creatività ed espressività, comunicazione e connessione ma anche innocenza e purezza sono da significati da attribuire a questo sogno.

Gioia e spensieratezza

I bambini che in sogno cantano, sono felici e si divertono esprimono un senso di spensieratezza e di gioia. Associati all’infanzia e all’allegria, il sentirli e vederli cantare nei sogni può indicare il desiderio di ritrovare quel tipo di spensieratezza ed allegria tipica dell’età infantile o giovanile.

Creatività ed espressività

Il canto, così come suonare, dipingere od altro sono tutte espressioni creative. Il canto poi è una di quelle attività creativo / artistiche che tende a coinvolgere l’anima delle persone.

Il canto dei bambini sognato potrebbe indicare che si sta cercando di esprime, in qualche modo, una parte creativa che è insita nel sognatore e che magari, per motivi diversi, viene repressa, o in alternativa esprime che non si riesce ad avere il tempo di coltivarla come si vorrebbe.

Comunicazione e connessione

Sognare bambini che cantono implica una relazione tra diversi bambini che si accingono a fare insieme la stessa cosa, ossia “cantare”. Quindi questo sogno indica anche una voglia di connessione e comunicazione con il resto del mondo, con gli altri o con se stessi.

Innocenza e purezza d’animo

I bambini rappresentano nella vita, così come nei sogni, un’immagine di purezza ed innocenza profonda. Per cui questo sogno potrebbe indicare la necessità di ritrovare la propria purezza interiore o di proteggere qualcuno che è molto caro al sognatore.

Simboli associati al sognare bambini che cantano

Come anticipato, la simbologia è sempre molto importante e, nel caso specifico, i simboli che potrebbero influire sull’interpretazione del sogno sono principalmente di tre tipi:

La voce dei bambini ed il suo tono: la voce risulta dolce, piacevole, il tono melodico e gradevole, si percepisce bene? Non è troppo alta? Sono tutti elementi che andranno considerati in quanto la voce dei bambini rappresenta la voce interiore del sognatore.

La melodia e il tipo di canzone: sicuramente questo è uno dei simbolismi che incidono molto nell’interpretare bimbi cantanti nei sogni. Una melodia piacevole dal ritmo gioioso e allegro suggerisce una grande positività.

Al contrario, una nenia noiosa e magari sgradevole e stonata suggerisce che vi sono delle problematiche, preoccupazioni, mentre una melodia triste indica una certa malinconia.

Luogo e ambiente in cui cantano i bambini: un altro elemento da prendere in esame è anche il luogo. Dove cantano i bambini? In ambiente solare, piacevole ed accogliente, o in un posto angusto e sgradevole.

Un luogo piacevole accresce di positivo il sogno, al contrario, un luogo sgradevole ne adombra l’interpretazione. Quindi prestare attenzione a questo dettaglio e a dove cantano i bambini, come ad esempio una casa, un teatro, un prato, tutti elementi che aggiungono ulteriore senso al sogno. Sognare una casa infatti mette in risalto tre elementi di base come la psiche, le emozioni ed i sentimenti.

Sognare bambini piccoli che cantano

In linea di massima il significato da attribuire a questo sogno è molto simile a quello appena visto dei bambini più grandicelli. Ma possiamo affermare che vi sono degli elementi aggiuntivi da considerare in virtù del fatto che i bimbi sono piccoli e dunque di giovanissima età.

La giovane età suggerisce una certa vulnerabilità e la necessità di protezione dei bambini piccoli. Questo potrebbe indicare che il sognatore si senta in qualche modo vulnerabile nei confronti di una situazione specifica.

Anche la dipendenza emerge da questo tipo di sogno infatti i bambini in tenera età hanno bisogno di essere accuditi. il sogno potrebbe esprimere si ala necessità di prendersi cura di qualcuno o qualcosa, sia la possibilità di sentire di dipendere da qualcuno.

Infine i bambini in tenera età hanno un enorme potenziale che nel corso degli anni si svilupperà. Quindi esprimono una sorta di potenziale inespresso nell’adulto e potrebbe indicare che si ha del talento che non si sta sfruttando pienamente.

Riassumendo si tratta in ogni caso di un sogno tendenzialmente positivo che pone l’accento su alcune necessità o desideri del sognatore.

Sognare bambini che cantano e numeri

La numerologia secondo la Smorfia napoletana e, a seguire, secondo quella dell’interpretazione pitagorica, ci suggeriscono i seguenti numeri da giocare o da prendere semplicemente in esame.

Smorfia:

Bambino che canta: 55

Interpretazione pitagorica:

BAMBINO CANTA = 2 . 1 . 4 . 2 . 9 . 5 . 6 . 3 . 1 . 5 . 2 .1 = 5

Significato dei numeri da 1 a 10.

Piantaggine minore o plantago media “piante medicamentose”

Piantaggine minore o plantago media
Piantaggine minore o plantago media

Si tratta di una bella piantina con proprietà mediacamentose comunemente presente nei campi, appartenente alla famiglia delle Piantaginaceae. La specie vanta circa una sessantina di esemplari di diverso tipo. Piantaggine minore il cui nome botanico è “plantago media”  presenta radice a forma di fuso e numerose radichette annesse. Le foglie sono basali disposte a rosetta, di forma ovale (ellittica) caratterizzate da evidenti nervature con fioriture viola suggestive. Ma scopriamo di più su questa pianta medica chiamata Piantaggine minore o plantago media e sulle sue naturali proprietà terapeutiche.

Piantaggine minore o plantago media

Il colore delle foglie è verde intenso, leggermente lucido satinato. lo scapo è piccolo, pubescente e molto fragile, in cima ad esso si trovano i fiori disposti su spighe, presentano calice tetrasepalo e corolla tetrapetalo i cui petali risultano leggermente acuti.

Le antere sono di color bianco lilla, molto delicate, mentre il frutto della piantaggine è una semplice capsula a due loculi a pisside, contenente al suo interno dei  semi di forma ellissoide. Molto comune come pianta è infestante nei prati e nei terreni, nelle colline e sulle cime montuose.

Lo scapo può raggiungere i 10 centimetri di altezza e generalmente si raccoglie in primavera, fino ad estate inoltrata per farne uso in cucina o in fitoterapia.

Piantaggine minore o plantago media caratteristiche e costituenti

La piantaggine è molto comune,  la si trova un po’ ovunque, nei capi e ai bordi delle strade. La si raccoglie preferibilmente nel periodo primaverile, mentre le parti più utilizzate sono senza dubbio le foglie da usare anche in insalata.

Le sostanze in esse contenute sono: tannino, aucubina, pectina, acidi sali, saponina e gomma, vitamine A, C e K.

Le proprietà terapeutiche di questa pianta sono: astringenti e depurative, oftalmiche e vulnerarie.

Per la Piantaggine come per altre piante mediche, le modalità d’uso variano, infatti la si può utilizzarla in sciroppo, decotto, acqua distillata o estratto molle.

Piantaggine
Piantaggine

Utilizzo Piantaggine

Una caratteristica d’uso molto importante è quella di porla sotto forma di pestato, sulle ferite, in quanto è un ottimo emostatico e coagulante; inoltre si utilizza come collutorio (colluttorio), nel mal di denti data l’alta percentuale di tannino e come collirio sotto forma di acqua distillata  per gli occhi e le infiammazioni.

Per le escoriazioni è molto utile la preparazione di un unguento che ne favorisce e agevola in modo efficace la guarigione. E’ un rimedio efficace anche contro le infiammazioni delle vie respiratorie. Infine si tratta di un ottimo rimedio anti pruriginosi da utilizzare su punture d’insetto.

Le foglie giovani e tenere sono commestibili e possono essere utilizzate in fresche insalate sia consumate da sole che miste ad altre erbe.

Curiosità sulla piantaggine dall’antichità a oggi

Una pianta antichissima. Un’analisi eseguita sui pollini della Piantaggine sembra dimostrare che questa pianta sia presente sulla Terra da circa 5000 anni.

Utilizzata sin dal Medioevo era considerata una panacea per le malattie connesse o legate in qualche modo alla deambulazione ma senza un motivo reale. il fatto è che crescendo lungo i sentieri e venendo calpestata dai viandanti le si attribuirono poteri di questo tipo.

Erba di Marte, questo il nome che anticamente la Piantaggine possedeva in quanto considerata magica per coloro che nascevano sotto il segno zodiacale dello Scorpione o dell’Ariete.

Infine un’altra curiosità sulla Piantaggine è legata al suo nome e alle sue origini. Il nome Plantago infatti significa “pianta del piede” e proviene dal latino “planta” sia in riferimento alla sua forma che suggerisce la forma di un piede, soprattutto in alcune specie,  sia per il fatto che veniva calpestata con facilità nascendo e crescendo un po’ ovunque.