Tutto quello che c'è da sapere sulla ricarica rapida degli smartphone
Avete mai avuto la sensazione che il vostro smartphone sia sempre a corto di energia? Questo può essere davvero frustrante, soprattutto se dovete usarlo per lavoro o per le emergenze. In questo post del blog parleremo di cos’è la ricarica rapida e di come funziona sul vostro smartphone. Parleremo anche dei pro e dei contro della ricarica rapida sugli smartphone. Continuate a leggere per saperne di più!
La ricarica rapida è una funzione che consente di caricare la batteria dello smartphone più velocemente del solito ed è molto diffusa tra gli utenti di smartphone. Può essere molto utile se si ha bisogno di rendere il telefono operativo in breve tempo.
Come funziona la ricarica rapida?
Per capire come funziona la ricarica rapida, è necessario innanzitutto comprendere le basi. È necessario conoscere tre parole (e lettere): Ampere (A), Volt (V) e Watt (W). Un caricatore rapido funziona fornendo alla batteria una potenza maggiore rispetto a un caricatore standard.
Più alta è la tensione e l’amperaggio, più alto è il wattaggio. Un caricatore da 12 V/3 A eroga 36 W, rispetto ai 15 W di un caricatore da 5 V/3 A. Più alto è il wattaggio, più veloce è la velocità di ricarica.
Come funziona la ricarica rapida?
Come funziona la ricarica rapida sugli smartphone?
Ora che sappiamo come funziona la ricarica rapida, vediamo come funziona sugli smartphone. Quando si collega il telefono a un caricabatterie rapido, la batteria inizia a riempirsi di energia molto più velocemente. Questo perché il caricatore fornisce alla batteria una quantità di energia maggiore rispetto a un caricatore standard.
Nella maggior parte dei casi, è possibile ottenere circa il 50% della durata della batteria in 30 minuti o meno. Il tempo dipende dal telefono. Ad esempio, l’honor x8 utilizza Honor SuperCharge da 22,5 W, che può fornire una carica di 10 minuti per 3 ore di riproduzione video.
Quali sono i pro e i contro della ricarica rapida sugli smartphone?
Ora che sappiamo come funziona la ricarica rapida, diamo un’occhiata ai pro e ai contro dell’utilizzo di questa funzione sullo smartphone.
I pro
Il telefono si ricarica rapidamente
Come abbiamo già detto, uno dei principali vantaggi della ricarica rapida è che è possibile caricare la batteria dello smartphone molto più velocemente del solito. Questo può essere molto utile se si ha bisogno di rendere il telefono operativo in breve tempo o se si deve fare affidamento su di esso per le emergenze.
Proteggere l’integrità del pacco batteria all’interno del telefono
Quando si carica il telefono lentamente, la batteria viene messa a dura prova e può danneggiarsi nel tempo. Utilizzando un caricabatterie rapido, è possibile evitare questo problema e mantenere la batteria sana più a lungo.
È comodo
Non è necessario aspettare per ore che il telefono si ricarichi. Nella maggior parte dei casi, è possibile ottenere una carica completa in circa 30 minuti. Si tratta di un tempo molto più breve rispetto a quello necessario per caricare una batteria standard. Se si è sempre in movimento e non si ha il tempo di aspettare che il telefono si carichi, la ricarica rapida può essere una salvezza.
Gli svantaggi
Non è sempre disponibile
Il principale svantaggio della ricarica rapida è che non è sempre disponibile. Non tutti gli smartphone supportano la ricarica rapida, quindi è bene informarsi presso il produttore prima di acquistare un caricabatterie.
Conclusione
Ora che conoscete tutte le informazioni sulla ricarica rapida degli smartphone, speriamo che questo post vi sia utile per risparmiare tempo e proteggere la batteria del vostro telefono allo stesso tempo. Grazie per aver letto e ti auguro una vita felice!
Bonsai di Betulla coltivazione, esposizione, curiosità e varietà
Abbiamo visto diversi tipi di bonsai e gli stili con cui si possono allevare, qui parleremo di uno dei bonsai più resistenti che, al di la del suo aspetto gracile, riesce a vivere anche quando le condizioni non sono le migliori: il bonsai di Betulla. Infatti, si tratta di un albero che in natura proviene da paesi freddi dell’emisfero nord, presente in maniera significativa nelle sterminate tundre siberiane e nelle foreste finlandesi, norvegesi, svedesi, e persino russe. Una pianta che vive in climi piuttosto rigidi e che nel tempo si è diffusa un po’ in tutto il globo. Troviamo alberi di Betulla in Europa, in Nord America, nel Caucaso così come sull’Himalaya, in Cina, in Manciuria e perfino in Corea e in Giappone. Volete un bonsai facile? Scegliete un esemplare di bonsai di Betulla: vediamo come coltivarlo e riprodurlo, e le curiosità su questa specie botanica.
Bonsai di Betulla coltivazione, riproduzione, curiosità e varietà
Le varietà di Betulla da utilizzare per la formazione di bonsai sono principalmente di due tipologie: una nana appunto “Betulla nanna“, ed una grande, la “Betulla Pendula“.
La Betulla è in natura un albero estremamente elegante e molto decorativo, per questo motivo, si presta molto ad essere allevata e utilizzata come bonsai. Abbiamo parlato in breve, in un altro post, dei Bonsai di Betulla.
La Betulla Nana è adatta per la creazione di bonsai di taglia piccola o mini dallo stile eretto casuale, oppure inclinato. Il Bonsai di Betulla nana risulta davvero molto bello se fatto crescere su di una roccia, in gruppo, formando un boschetto.
Al contrario, invece, la specie di Betulla Pendula non va bene per la coltivazione dei mini bonsai, ma per bonsai di dimensioni più grandi. Elegante e decorativa, caratterizzata da un tronco dal colore argenteo con striature nere di cui la nana è sprovvista, la Betulla pendula è perfetta per uno stile eretto casuale.
Bonsai di Betulla coltivazione a boschetto
Bonsai di Betulla esposizione
La Betulla ama le coltivazioni in pieno sole nelle zone fredde, mentre predilige la mezz’ombra nelle zone calde. E’ una pianta che date le sue origini, ama un clima fresco ed umido. Ad inizio inverno e fino a Gennaio Febbraio i bonsai andranno protetti. Fare attenzione, nelle zone in cui si prevedono gelate, i rami andranno protetti. Si tratta di un bonsai che vive all’aperto senza problemi ma, date le sue dimensioni ridotte, è necessario avere comunque degli accorgimenti quando sopraggiunge il gelo.
Come visto, la Betulla è un albero che ama gli ambienti freschi ed umidi quindi, le irrigazioni andranno effettuate tutti i giorni durante tutto il periodo vegetativo. In inverno, nei mesi di Novembre e Dicembre effettuare le apposite cure di stagione per bonsai e ridurre le irrigazioni che andranno diradate, senza lasciare che il terreno asciughi.
Le concimazioni dei Bonsai di Betulla andranno effettuate ogni 15 giorni durante la stagione vegetativa. Iniziare le concimazioni circa dopo un mese dall’apertura delle nuove foglie.
Bonsai di Betulla rinvaso
Il rinvaso del Bonsai di Betulla andrà effettuato prima dell’apertura delle gemme per evitare di danneggiarle. I rinvasi si effettuano ogni 2 anni sui bonsai giovani, mentre sul bonsai adulto andranno effettuati in base allo sviluppo delle radici.
Potatura e legatura del Bonsai di Betulla
Le potature su questa specie di bonsai andranno effettuate in primavera lasciando solo 2 o 3 foglie sui nuovi germogli e successivi ricacci. Dato che la Betulla produce molta linfa è consigliabile utilizzare un sigillante sui tagli. La legatura dei rami del bonsai di Betulla andrà effettuata nel periodo invernale di stasi vegetativa. Utilizzare gli appositi attrezzi da bonsai per tagli precisi e sigillature.
Riproduzione Betulla
La Betulla ed i bonsai di betulla possono essere riprodotti sia per seme che per innesto.
Parassiti e malattie Betulla Bonsai
Una pianta che resiste bene al freddo e alle malattie. Difficilmente viene colpita dai parassiti anche se può essere attaccata da afidi e pidocchi che ne succhiano la linfa e rendono le foglie vischiose. Altro nemico della betulla è il punteruolo (oziorrinco) che rode le foglie.
Inoltre, si deve far attenzione ai funghi patogeni come il fungo rosso che potrebbero penetrare attraverso i tagli e le ferite del legno che possono far appassire i rami. Attenzione anche ai tumori e al seccume.
Curiosità sulla Betulla ed i bonsai di Betulla pianta protettrice
Si tratta di una pianta dal portamento elegante molto cara alle popolazioni nord europee che nei secoli l’hanno investita di un forte simbolismo, infatti molte popolazioni usano piantare in giardinouna Betulla o tenere un Bonsai in casa per proteggersi contro le avversità e chiedere protezione alle fate, folletti, elfi, gnomi dei boschi, personaggi molto frequenti nelle saghe nordiche appartenenti ad un mondo magico ricco di mistero e fantasia.
Sappiamo tutti perché la Terra si sta riscaldando. Il cambiamento climatico ha reso la nostra vita più difficile e ha causato danni all’ambiente. È anche evidente che la transizione non avviene da un giorno all’altro; tuttavia, possiamo ridurre la probabilità che ciò accada conservando l’energia. Come ci insegna la scienza, più energia rilasciata nell’atmosfera si traduce in più impronte di carbonio, che danneggiano il nostro pianeta. Di conseguenza, dobbiamo agire: continuate a leggere i consigli su come risparmiare e fare la differenza.
7 consigli su come risparmiare energia
I metodi pe risparmiare energia sono molteplici, e metterne in atto anche solo una parte consente di risparmiare energia a favore dell’ambiente: scopriamo quali sono!
Scollegare i dispositivi non necessari
Staccare la spina ai dispositivi non utilizzati è uno dei modi più semplici ed efficaci per risparmiare energia elettrica ed evitare di far lievitare le bollette. Ad esempio, se il vostro telefonoHonor 50 è già in modalità batteria piena dopo una 66 W ricarica rapida da in circa un’ora, dovreste staccare la spina. Alcune persone caricano abitualmente i gadget durante la notte o collegano apparecchi come i televisori anche quando non sono in uso. Quindi, è bene eliminare questi dispositivi, soprattutto quelli mobili, per evitare di danneggiarli a lungo termine.
Utilizzare dispositivi e strumenti per il risparmio energetico
Un altro investimento saggio e conveniente è quello in dispositivi e strumenti a risparmio energetico, come gli elettrodomestici a energia solare. È anche possibile installare grandipannelli solariper catturare i raggi caldi del sole e convertirli in energia migliore per illuminare la casa. Si può pensare che l’acquisto di un dispositivo solare sia costoso, ma se si considera il lungo periodo, è probabile che si risparmi sulle bollette mensili.
Acquistare elettrodomestici ad alta efficienza energetica
Se c’è una decisione saggia da prendere per la vostra casa, è quella di investire negli elettrodomestici giusti. Nei centri commerciali e nei negozi di elettrodomestici, cercate i prodotti con etichette di risparmio energetico. Nella maggior parte dei casi, questi prodotti vi permetteranno di risparmiare circa un dollaro al mese o addirittura fino a 100 dollari se siete alla ricerca disperata di un elettrodomestico conveniente. Un suggerimento è quello di acquistare un condizionatore d’aria e un frigorifero con inverter per ridurre le spese mensili della bolletta elettrica.
Stendere il bucato all’aperto durante l’estate
Non c’è niente di meglio che stendere i panni al sole per farli asciugare completamente. Questo gesto vi farà risparmiare l’energia necessaria per mettere i panni sporchi in lavatrice e vi permetterà di godervi la vivacità della stagione fuori dalla porta di casa. Si può notare una differenza tra i capi usciti dall’asciugatrice e quelli esposti ai raggi del sole. Quindi, se avete la possibilità di stendere il bucato all’aperto quando il tempo lo permette, fatelo.
Tende e coperture per le finestre
Forse non ve ne rendete conto, ma lasciare le finestre aperte con il bel tempo può aiutarvi a risparmiare sulla bolletta energetica. Potete coprirle con una finestra e lasciare che l’aria fresca e tranquilla funga da raffrescatore naturale. Questo metodo consente di risparmiare energia rispetto ai ventilatori elettrici e ai condizionatori d’aria. Inoltre, una buona atmosfera, soprattutto in periferia, dà l’impressione di poter sfuggire di tanto in tanto alla rumorosa frenesia urbana.
Passare alle luci a LED
Un altro modo per risparmiare energia è quello di sostituire le luci fluorescenti compatte con luci a LED. I LED sono molto più funzionali e un altro vantaggio è che possono essere utilizzati in caso di blackout di emergenza. Inoltre, queste luci superano le lampadine a incandescenza che utilizziamo attualmente e hanno lo stesso costo delle lampade tradizionali.
Evitare di usare il riscaldamento quando si fa il bagno
Se non siete freddolosi, evitate il più possibile di usare il riscaldamento in bagno, soprattutto in estate. Questo metodo può aiutarvi a risparmiare di più e l’uso del riscaldatore è comprensibile durante il freddo inverno. Tuttavia, se ritenete che il freddo sia tollerabile, dovreste risparmiare non utilizzandolo.
Il punto di partenza
Potete utilizzare queste semplici ma efficaci pratiche per risparmiare elettricità, conservare l’energia e aiutare la Madre Terra. Iniziare ora è la decisione più importante per ottenere un ambiente migliore.
Un libro di Ilaria Tuti, è ambientato in una Londra dei primi del 900 e poi a Parigi. Il racconto narra di una donna che ha studiato avviandosi alla carriera di chirurgo. All’interno del libro troviamo tanti risvolti psicologici, sociali e riferimenti storici che fanno di questo libro, un bel romanzo. “Come vento cucito alla Terra” che ci riporta alla lotta femminile di emancipazione per la conquista di una posizione sociale degna, un racconto che racchiude in se la voglia di riscatto e la speranza di una vita migliore. Un libro che parla di donne e del loro coraggio, quel coraggio che, decennio dopo decennio, ha portato al cambiamento della situazione femminile.
Come vento cucito alla Terra – Sinossi
Abbiamo scelto di inserire il libro “Come vento Cucito alla Terra” di Ilaria Tuti, nella nostra raccolta di libri consigliati, perché la narrazione è storica, ben romanzata e piacevole, ma soprattutto per il racconto del difficile percorso che molte donne hanno compiuto nel tentativo di affermarsi e di rivendicare l’uguaglianza di genere.
“Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare“. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell’indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite“. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me.
Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine.
L’invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d’ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un’impresa folle e necessaria. È per me un’autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere.
A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento.”
Come vento cucito alla Terra: Recensione
Un libro che narra una storia dimenticata, ma non del tutto, quella della lotta delle donne che dagli inizi del 900 prima, e dal dopoguerra poi, hanno cercato di affermare la loro identità, dar spazio alla loro vita anche in ambiti fino a loro proibitivi, come quella di medico e di chirurgo, …ma non solo.
Le donne entrano prepotentemente nel mondo del lavoro e si battano per ideali di libertà e di uguaglianza. Uguaglianza che tutt’oggi tarda ad arrivare e stenta nel riuscire ad eliminare, del tutto, quella linea di demarcazione che, per secoli, ha relegato le donne al ruolo femminile di mamme e di mogli, senza permettere loro, ambizioni di altro tipo.
Una storia che racconta la vita e le gesta delle prime donne chirurgo, delle pioniere della sala operatoria. Una storia fatta anche di mancanza di fiducia, paure: storia di soldati che feriti in guerra, varcano la sala operatoria convinti di non uscirne vivi, timorosi di essere operati da donne. Uomini che invece si ricredono, trovando in quelle donne chirurgo, un’ occasione di guarigione, riscatto e riabilitazione.
Ci sono donne che hanno compiuto imprese epiche, donne che hanno avviato il cambiamento, e Ilaria Tuti ci racconta nel libro “Come vento cucito alla Terra“, la storia di due di loro.
Come trattare le castagne per eliminare i vermi e 8 ricette
Ottobre e novembre sono i mesi della raccolta delle castagne. Un frutto dolce che si presta alla preparazione del castagnaccio, e di golosità come le castagne al cioccolato o le castagne in brodo di alloro. Perfette da gustare sia lesse che arrosto, le castagne, un tempo pane dei poveri, sono diventate un frutto prezioso venduto a prezzi non del tutto popolari. Infatti, un chilo di marroni, castagne grandi e di qualità, può raggiungere anche il prezzo di 7 o 8 euro al chilo. Ecco che si può approfittare delle ottobrate calde e piacevoli per dirigersi nei boschi e raccogliere le castagne: attenzione però, andranno trattate per evitare che si rovinino, facciano la muffa o, peggio ancora, si riempiano di vermi, quei bachi bianchi che forano le castagne e che vanno assolutamente eliminati. Vediamo come trattare le castagne per eliminare i vermi.
Come trattare le castagne per eliminare i vermi e come conservarle
Oltre alle bacche autunnali, tra i frutti che annunciano l’autunno troviamo le castagne, frutto delizioso da gustare in tanti modi. Negli ultimi anni gli alberi di castagne sono stati attaccati da una malattia il marciume bruno o gessoso malattia crittogamica causata da un fungo che purtroppo ha decimato i raccolti e ucciso molte piante. Per questo motivo, oggi come oggi, le castagne hanno raggiunto dei prezzi quasi proibitivi. Approfittando di una bella giornata di sole, si può organizzare una gita fuori porta per andare a fare le castagne.
Come raccogliere le castagne
La raccolta delle castagne prevede l’utilizzo di un abbigliamento comodo, buste o ceste per la raccolta, un bel bastone robusto che può tornare utile per smuovere le foglie e aprire i ricci di castagna facendo leva sul centro del riccio e battendolo successivamente. Anche dei guanti da giardino potranno essere utili per aprire i ricci.
A seconda della zona battuta durante la raccolta, potrete tornare a casa con un bel carico di castagne o con solo qualche chilo, ma ne sarà comunque valsa la pena: avrete trascorso una giornata all’aria aperta, lontano dal caos e dallo stress cittadino.
Come eliminare i vermi dalle castagne
I bachi o bruchetti bianchi, si nutrono della polpa delle castagne. Talvolta è facile vederne la presenza osservando la buccia delle castagne che appare forata. In tal caso scartate la castagna perché potrebbe contaminare anche le altre sane.
I vermi infatti forando la buccia, passano da un frutto di castagna all’altro. Una volta arrivati a casa, se avete voglia, fate un ulteriore selezione scartando le castagne che presentano dei forellini.
Quanti giorni tenere le castagne in acqua?
Per quanto riguarda il tempo di immersione in acqua delle castagne vi sono un’infinità di versioni, ma è importante se le si tiene più di due giorni, sostituire l’acqua totalmente o almeno parzialmente. Prendete una bacinella o una grossa insalatiera, in base al quantitativo di castagne che avrete raccolto.
Riempite il contenitore di acqua e di castagne ricoprendole. Le castagne andranno tenute in acqua completamente coperte per almeno 1 o 2 giorni, (alcuni professionisti le lasciano in acqua anche per una settimana, dieci giorni).
Asciugare le castagne
Subito dopo andranno scolate dall’acqua e stese ad asciugare per qualche ora al sole, poi successivamente in ombra, in ambiente ben ventilato. Se vi sono ancora dei vermi vivi vedrete che usciranno dalle castagne.
Eliminate nuovamente eventuali castagna forate, ed i vermi, e lasciate asciugare bene per 3 o 4 giorni volendo anche una settimana. Molto dipende anche dalla temperatura e dal clima circostante, (potrebbero volerci anche più giorni).
A questo punto le castagne trattate sono pronte per essere cucinate arrosto, lessate, o utilizzate per dolci e prelibatezze di vario tipo.
Come conservare le castagne dopo aver eliminato i vermi
Per fare le castagne denominate mosciarelle, o castagne secche potrete aiutarvi con un essiccatoio o con forno ventilato. Andranno poi sbucciate una ad una, un procedimento che richiede tempo e pazienza. In alternativa, potrete consumare le castagne fresche riponendole in luogo areato, magari in una grossa cesta, dove avrete modo e cura di rimestarle ogni giorno per evitare che eventuali residui di umidità possano farle marcire o muffire. Le castagne così trattate si conserveranno senza problemi per circa 3 mesi.
Come tagliare le castagne? Trucchi per una perfetta cottura
Sia che le facciate lesse che arrosto, o che le spelliate utilizzandole in ricette di vario tipo, le castagne andranno tagliate praticando una taglio sulla superficie bombata superiore che le attraversi da un lato all’altro della stessa superficie. L’incisione va fatta in profondità e non deve intaccare la polpa. In questo modo le castagne incise cotte arrosto, o lessate si sbucceranno più facilmente, senza rompersi.
8 Ricette con le castagne
Le ricette di castagne cotte in vario modo, o ricette con le castagne, sono molteplici, ve ne segnaliamo alcune tra le più note:
Castagne arrosto
Castagne lesse
Brodo di castagne con alloro
Castagne in glassa di zucchero (marron glacé)
Dolci con farina di castagne
Castagnaccio fiorentino
Marmellata di castagne
Castagne in glassa di cioccolato fondente
Oltre alle normali castagne arrostite, o le castagne lessate da mangiare semplici o in brodo di alloro, si possono preparare squisite marmellate di castagne, (qui la ricetta: MARMELLATA DI CASTAGNE).
Molto prelibati anche i dolci a base di farina di castagne, tra essi troviamo il noto castagnaccio fiorentino e chicca delle chicche le castagne con glassa di cioccolato fondente.
Castagne al cioccolato ricetta
La ricetta per realizzare le castagne con cioccolato fondente è la medesima che adotto per preparare le banane a rondelle immerse nel cioccolato fuso.
Incidere le castagne superficialmente
Lessarle in acqua
Sbucciarle con attenzione senza romperle
Glassarle con cioccolato fuso
Raffreddare
La differenza tra banane e castagne sta nel fatto che le castagne andranno da prima tagliate, facendo attenzione ad incidere solo la buccia e non la polpa, (per evitare che si rompano nello sbucciarle) successivamente, andranno lessate in abbondante acqua per circa 15 minuti a partire dal momento dell’ebollizione.
Come rimuovere la pellicina dalle castagne
Una volta cotte fredde o ancora tiepide, ma non calde, andranno spellate a mano, una per volta. I marroni così preparati andranno immersi nel cioccolato. Per facilitare la rimozione della pellicina si potranno tenere in acqua le castagne per due ore prima della cottura, o mettere nell’acqua di cottura un filo di olio; piccoli trucchi che le nonne ci hanno tramandato e che facilitano la rimozione della pellicina dalla castagna.
Fate questa operazione aiutandovi con un cucchiaino: dovrete immergerle nel cioccolato fondente fuso a bagno Maria. Ponete le castagne ricoperte di cioccolato su carta stagnola e lasciate raffreddare: vi assicuro, le castagne al cioccolato sono una vera delizia da provare!
Curiosità sulle castagne; le castagna matte
Le castagne denominate “castagne matte” sono dei frutti selvatici non commestibili che possono causare intossicazione e che dunque non vanno mangiate.
Come distinguere le castagne matte da quelle buone?
Castagne matte e ricci
Mentre le castagne buone sono presenti nel riccio in numero di due, tre e più le castagne matte sono singole, di forma bombata racchiuse in ricci verdi con aculei distanziati cicciotti e corti, molto diversi dai comuni ricci di castagna, (vedi la foto).
Sono frutti che nascono dagli ippocastani e contengono saponine tossiche per questo non sono commestibili.
Come potare le rose in autunno, ottobre e novembre e in primavera
Le rose hanno necessità di varie potatureannuali, alcune di contenimento altre di mantenimento, potature volte all’eliminazione di fiori appassiti e di eventuali polloni che si formano sulla pianta. Potare le rose in modo giusto in autunno e nella stagione primaverile, permette di mantenere degli arbusti belli, vigorosi e ricchi di fioritura. Inoltre, la potatura delle rose può essere sfruttata per la riproduzione, mediante tale di nuovi esemplari. Vediamo come potare le rose in autunno, e nello specifico, nei mesi autunnali più idonei di ottobre e novembre.
Come potare le rose in autunno, ottobre e novembre e in primavera
Potare le rose non è difficile, a differenza di altre specie, la potatura delle rose è abbastanza semplice da effettuare, e permette di produrre nuovi esemplari da talea. Il mese migliore per la potatura da riproduzione delle rose da talea sono: Ottobre in autunno, e Maggio in primavera.
Ogni gruppo e specie di rose, dalle Floribunda, le Tea, le Lillipuziane dalle proporzioni mini, ai rosai antichi profumati, alle rose rampicanti come la Paul Scarlet, fino alle sarmentose, richiedono potature leggermente diverse tra loro, per cui, le tecniche da adottare sembrano tante e lasciano un po’ sgomenti ma, come vedremo, la potatura generale delle rose si rivela molto più semplice di quel che sembra.
Rose e fiori giardinoRose: Paul’scarlet climber rampicante rifiorenteRose: i fiori per tutte le occasioniArchetto rose e piante grasseROSE
Potatura delle rose: come fare e come riprodurre rose
Le rose sono piante con il tipico esempio di ramificazione basitona: producono generalmente getti forti alla base che tendono a sottrarre il nutrimento ai rami vecchi, i quali, si esauriscono seccando e morendo. A loro volta, i getti basali verranno sostituiti da altri, secondo un processo naturale di auto-potatura che consente alla pianta di rinnovarsi continuamente, anche se in modo lento.
Con la potatura manuale, effettuata da parte dell’uomo, non si fa altro che accelerare questo processo naturale di potatura delle rose. Andranno eliminati i rami più vecchi, diventati improduttivi e che non fioriscono più o danno scarse fioriture, in questo modo, si regola la crescita della pianta si stimola la rosa a produrre nuovi getti basali.
Riproduzione delle rose da talee con i rami potati
I rami tagliati, specie se di buone dimensioni, possono essere utilizzati per dar vita a nuove piante da talea. Basterà schiacciarli un poco alla base ed immergerli in terreno soffice che andrà mantenuto umido. Presto radicheranno dando vita a nuove piante. Per facilitare a radicazione si potranno usar anche degli ormoni radicanti reperibili nelle agricole. I mesi migliori per la riproduzione da talea di rose ed altre specie sono Ottobre e Maggio.
Talea come fare
Rose innesti e portainnesti: la rosa canina
Perla potatura autunnale delle rose si deve considerare che quasi tutte le rose sono innestate su porta innesti selvatici generalmente dirosa canina che produce bacche commestibili, ben note. I porta innesti di rosa canina, tendono a produrre polloni e succhioni che vanno prontamente eliminati. Li si riconoscono per vigore vegetativo e presenza di numerose spine e per il fatto che non producono i fiori.
rosa canina-fioriBacche di rosa canina
Potatura delle rose alcune varietà: Floribunda, ibridi di Tea, cespuglio, rosa nana e alberello
Altre varietà di rosa, come le Floribunda e gli ibridi di Tea si rosa producono spesso alcuni getti “ciechi” ovvero che non fioriscono. Anch’essi vanno eliminati quando si potano le rose, in quanto sottraggono nutrimento alla pianta ed impediscono la fioritura delle gemme e dei fiori più in basso. Alcuni approfondimenti su come potare i rosai a cespuglio, alberello o rosai mini:
Potatura delle rose in autunno e in primavera a che serve?
Riassumendo, gli obiettivi della potatura delle rose sono più di uno:
Servono a ringiovanire le pianta, qualsiasi sia la specie e tipologia, eliminando il vecchio e dando vigore al nuovo.
Le potature delle rose regolano lo sviluppo della chioma, in modo che all’interno entri aria e luce per evitare che si sviluppino malattie fungine (come curare le rose malate), e per far si che, tutte le parti della pianta, siano in grado di effettuare al meglio i processi di fotosintesi e gli scambi tra ossigeno e anidride carbonica.
Tuttavia, la potatura delle rose non deve essere troppo forte (salvo casi particolari come i rosai rampicanti e sarmentosi o piante molto invecchiate o malate). Un eccessiva potatura infatti, potrebbe stimolare un eccessivo rigoglio vegetativo a scapito della fioritura.
Per potare le rose in autunno o in primavera è necessario utilizzare un minimo di attrezzatura che, a grandi linee, è la stessa che si adotta per gli arbusti ornamentali.
Guanti
Cesoie ben affilate
Taglia-rami dal manico lungo (Svettatoio per sarmentose e rampicanti)
Seghetto per i rami legnosi più grossi
Filo speciale per effettuare eventuali legature
Sostegni per le rose rampicanti e sarmentose.
Potatura rose, rischi
La potatura delle rose va effettuata a norma, utilizzando i giusti attrezzi per evitare tagli fattimale. Le lame degli attrezzi devono essere ben affilate in modo da permettere tagli netti e puliti. Tagli irregolari schiacciati e sfilacciosi provocheranno l’avvizzimento dei rami, favoriscono il marciume e l’insorgenza di funghi.
Abbiamo visto tutte le regole di base che spiegano, come potare le rose in autunno, ottobre e novembre e in primavera e come riprodurre le rose da talea in modo da creare nuovi esemplari.
Abbiamo parlato più volte delle stelle di Natale, piante che sono, insieme a pungitopo e vischio, ma anche agrifoglio e la bellissima rosa di natale o Elleboro, i fiori e le piante tipiche delle feste natalizie. Quasi in tutte le case, nei giorni di festa, si trovano ad adornare tavole, consolle, e angoli delle case, le stelle di Natale. Ma come scegliere la stella di Natale?Come accorgersi se è in buona salute? E quali sono, dunque, le norme colturali da adottare per mantenerla sana e bella più a lungo? Scopriamolo insieme!
Come scegliere la stella di Natale? Norme di coltivazione e cure
Una pianta di natalizia, la stella di Natale, sicuramente tradizionale, in grado di offrire numerosi spunti per arredare e decorare gli ambienti nei giorni di festa e di cui si trovano molte idee e spunti eco-friendly per formare composizioni gradevoli, ed addobbare gli ambienti per un natale plastic free, all’insegna della natura e della difesa dell’ambiente.
Stella di Natale o Euphorbia Pulcherrima o Poinsettia rossa e bianca
Stella di Natale o Euphorbia Pulcherrima
Molte persone si liberano della pianta una volta trascorse le feste anche perché se non correttamente seguita e coltivata, tende a perdere le foglie e a morire. Per sapere come coltivare la stella di Natale vi rimandiamo a questo articolo: Stella di Natale o Euphorbia Pulcherrima.
Ora vediamo come scegliere la stella di Natale in modo corretto, evitando di acquistare esemplari sofferenti o magari anche malati che muoiono in fretta, disfatta che spesso imputiamo ad un pollice verde “poco verde” e che invece il più delle volte è dovuta semplicemente ad un acquisto sbagliato.
Come scegliere la Stella di Natale: aspetti da considerare, foglie e boccioli
La pianta è caratterizzata da fogliame denso e colore vivace, sia che si opti per la versione rossa che per quella bianca, entrambe molto belle e decorative, perfette per il Natale. Alcuni aspetti estetici, se ben osservati, permettono di verificare la salute della stella di Natale: vediamo quali sono!
Foglie – La stella di Natale è in buona salute se il fogliame si presenta fitto e denso, senza danni visivi e senza scolorimenti o foglie deformate.
Boccioli – I boccioli della stella di natale sono un indicatore di salute della pianta: devono avere piccole dimensioni ed essere poco appariscenti. Inoltre, i boccioli delle stelle di Natale devono trovarsi al centro delle foglie colorate. Su una stella di Natale in buona salute i boccioli saranno di colore verde o giallo.
Stella di natale foglie e boccioli saniStella di natale e acqua, terriccio posizione
Ambiente ed esposizione
Quando si acquista una stella di Natale è bene fare attenzione all’ambiente in cui è collocata nel negozio. Se nel negozio si trova in posizione buia, o magari vicino a correnti d’aria, si rischia che dopo poco più di una settimana, la nostra stella di Natale inizia a perdere le foglie.
Umidità e terriccio
Ama terriccio soffice e un giusto grado di umidità. Non sono amiche della stella di natale eccessiva umidità e terriccio troppo asciutto. Basterà sollevare la pianta e verificare il che il suo vaso non sia ne troppo leggero ne troppo pesante. Nel primo caso ha avuto troppa acqua nel secondo, invece, poca. In ambo i casi la stella di natale ha sofferto e potrebbe di li a breve perdere le sue belle foglie.
Il trasporto
Abbiamo visto come scegliere la stella di Natale in modo da avere un esemplare in salute e duraturo: ma attenzione! Anche il trasporto ha la sua importanza. Nel trasporto dal negozio a casa è bene imballare la pianta proteggendola, specie se vi trovate in zona a clima troppo freddo.
In questo modo, e con i giusti accorgimenti, potrete acquistare la stella di natale in perfetta salute e veder durare più a lungo la sua bella colorazione natalizia. In tal senso va detto che, gli acquisti online, non sono una buona garanzia per questa pianta, a meno che non si conosca benissimo il fornitore, e la sua serietà, in quanto, non sarà possibile verificare le caratteristiche che ci assicurano la buona salute della Stella di Natale.
Come indossare la gonna sopra ai pantaloni trend 2022 2023 no gender e non solo
Tra i trend 2022 2023 si afferma la gonna con pantalone al femminile e al maschile, sulla scia di una tendenza moda no gender, viene proposto un modo nuovo, libero da vincoli, di indossare la gonna sopra ai pantaloni. Ne sono propositori stilisti come Armani e Andrea Adamo in versione elegante; Tory Burch in versione sportiva, così come Dsqured2 e molti altri stilisti. Indossata con disinvoltura da star come Rachel Bilson e Gessica Alba, ad esempio. Ma vediamo nel dettaglio come indossare la gonna sopra i pantaloni, sia in versione femminile che maschile.
Come indossare la gonna sopra ai pantaloni trend 2022 2023 primavera estate
Un trend che ha fatto capolino nel 2020 quello di gonna e pantalone insieme e che viene riproposto per la moda autunno inverno in maniera pacata, per esplodere poi come trend nelle sfilate primavera estate 2023: la gonna si veste di pantaloni e diventa super comoda, proposta sia in versione sportiva, magari abbinata ad un leggings, che in versione elegante.
Vestiti, gonne plissé, longuette, ma anche abiti da indossare non con le solite calze, ma bensì con un bel paio di pantaloni. Tutto questo tende a consolidare una tendenza in forte ascesa, ossia quella della moda no gender. Sempre più la moda si libera dagli stereotipi e lascia ampio spazio alla creatività e alla voglia di indossare ciò che più piace e non ciò che, nei secoli, si è affermato prepotentemente ponendo uno spartiacque tra modelli femminili e modelli maschili di abbigliamento.
Come abbinare la gonna con i pantaloni, lui / lei
Tra le 7 tendenze della moda maschile di quest’anno si era collocata la forte voglia di gonna, da abbinare magari alla canotta, un capo un tempo super sportivo che gli stilisti hanno voluto proporre anche in versione elegante. Ora la gonna, sia per lui che per lei, si abbina a dei pantaloni e diventa super chic, in alcuni casi, super sportiva, in altri. Sono gli abbinamenti, i modelli ed i tessili a dettare lo stile moda che traspare da un abbinamento, piuttosto che da un altro.
Come abbinare la gonna con i pantaloni, lui / lei
Abbinare gonna e pantaloni versione sportiva
La parola d’ordine è “Liberi da fare” la gonna può essere abbinata con i leggings nel caso di una mini aderente, ma anche con un pantalone classico, nel caso di una gonna ampia di varia lunghezza o di un abito così come ce la propone Armani in versione elegante. Possibile prendere spunti anche aggiornandosi sulle tendenze moda vestiti e gonne autunno inverno 2022 2023. Nelle foto, alcuni esempi e abbinamenti possibili tra gonna e pantalone.
Abbinare gonna e pantaloni versione sportiva ed elegante
Abbinare gonna e pantaloni, versione elegante e chic
Tra gli stilisti che hanno scelto di abbinare la gonna al pantalone dettando la tendenza moda primavera estate 2022 2023 si collocano Armani uno dei re dell’eleganza in fatto di moda, insieme a Andrea Adamo che propone una versione sensuale e femminile della gonna in abbinamento ai pantaloni e supportata da tessuti trasparenti e leggeri. Versione elegante per Jacquemus, (foto 1 e 2); mentre si vestono di sensualità le proposte abbinamento gonna e pantalone per lui e per lei di Peter Do (foto 3 e 4).
Abbinare gonna e pantaloni, versione elegante e chic – foto 1 e 2 Jacquemus 3 e 4 Peter Do
Quali pantaloni scegliere da abbinare alla gonna?
Sicuramente per scegliere quali pantaloni abbinare ad una gonna, possiamo farci ispirare da quelle che sono le tendenze moda autunno inverno 2022 2023 dei pantaloni donna sia in fatto di modelli che di colori. Ma possiamo prendere spunto anche dagli abbinamenti gonna e pantaloni che gli stilisti e alcune star ci hanno voluto suggerire e che troviamo nelle foto postate.
Rachel Bilson e Gessica Alba
Altre ispirazioni ci provengono dalla scelta dei colori da adottare, quelli più amati dagli stilisti e i più gettonati per l’anno in arrivo e la stagione in corso. Ma senza dubbio, alcune nuance come il grigio e il nero, perfetto per un outfit rock chic, si prestano ad infinità di abbinamenti.
Possiamo anche optare per una scelta “ton sur ton“, dal chiaro allo scuro: ad esempio gonna beige pantalone nocciola o marrone, gonna rosa e pantalone lilla.
Ma anche proposte della stessa nuance sono perfette, così come abbinamenti di colori da scegliere di volta in volta, proprio in base alla tinta adottata per la gonna (rosso e nero, bianco e nero, nero e giallo etc.). Eccovi alcune guida utili in tal senso:
Una volta scelto l’outfit e l’abbinamento gonna/pantalone è bene sapere abbinare anche gli accessori, molto importante soprattutto, l’abbinamento borsa e vestiti. Quel che è ceto è che l’abbinamento gonna pantalone sarà uno dei trend protagonisti dei prossimi mesi e del 2023.
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