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IKIGAI: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici, recensione libro

Ikigai: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici recensione libro
Ikigai: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici recensione libro

Quante persone si alzano la mattino e si rendono conto di non essere motivati nella vita di tutti i giorni? Non esiste cosa più triste di questa. La vita dovrebbe sorprenderci ogni giorno, darci non uno, ma più motivi per essere vissuta. Cosa ci rende felice? cosa ci rattrista? Cosa potrebbe motivarci, giorno dopo giorno? Il nostro IKIGAI, ben noto nel mondo orientale, molto meno in quello occidentale. Ecco perché tra la selezione dei nostri libri consigliati ho voluto inserire un libro che definirei “motivazionale” e “introspettivo”. Si tratta del libro Ikigai: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici, scritto da Bettina Lemke ed edito da Giunti.

Ikigai: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici – Sinossi

Si tratta di un libro che insegna un metodo per trovare il proprio “IKIGAI”, ossia, trovare la propria ragione di vita e riuscire, dunque, ad essere felici ed appagati.

Ikigai è un termine che assume la connotazione di una parola quasi magica: Ikigai non è traducibile ma ha un significato profondo. Possiamo definirlo “la ragione di esistere”, o ancora meglio “ciò per cui vale la pena di alzarsi la mattina”.

Ogni persona possiede il suo Ikigai, anche se spesso non se ne è consapevoli. L’Ikigai, la nostra ragione di vita, il motivo per alzarci al mattino ed andare avanti sempre e comunque avanti, permette di avere una vita soddisfacente, sana, semplicemente felice.

Un valido esempio di questo, sono gli abitanti dell’isola giapponese di Okinawa, dove il tasso di ultracentenari è tre volte superiore a quello delle quattro isole più grandi del paese: la loro consapevolezza riguardo al proprio ikigai, unita a uno stile di vita sano e rilassato, li rende una tra le popolazioni più longeve e felici del pianeta. Ispirandosi a questa comunità, l’autrice ci insegna a riconoscere cosa sia in grado di trasmetterci energia, positività, realizzazione personale, fiducia in noi stessi, progettualità e curiosità.

Ikigai: recensione libro

I libri su come trovare l’Ikigai sono più di uno. Questo però, è un libro che si legge con facilità, non richiede particolare impegno ma aiuta ad accrescere e sviluppare la propria consapevolezza grazie anche degli esercizi ben precisi. Gli esercizi portano ad un interessante introspezione, per questo sono adatti alle persone giovani ma anche ai meno giovani che ancora non hanno chiaro cosa vogliono da se stessi e dalla loro vita. Leggendo il libro capiremo cosa vuol dire Ikigai e come scoprire il proprio Ikigai.

Cosa vuol dire Ikigai?

La parola giapponese Ikigai è composta da due parti: “IKI” (vivere) e “GAI” (ragione). Tradotto in: la “ragione di vivere”; “lo scopo nella vita”

Come si trova il proprio Ikigai?

Per trovare il proprio ikigai è necessario scavare dentro se stessi, porsi alcune domande e cercare di dare delle risposte sincere ed incondizionate che portino alla luce le nostre necessità, i nostri dubbi, le nostre ansie e come ci poniamo nei confronti del mondo e della vita.

La ricerca dell’equilibrio e della felicità è alla base di questo libro. Un libro che aiuta a combattere lo stress e insegna ad essere maggiormente positivi.

Un buon libro dunque, che conduce verso un cammino introspettivo tramite degli esercizi proposti dall’autore. Facilmente, passo dopo passo, si arriva a scoprire il proprio IKIGAI, ossia, sostanzialmente si comprende ciò che ci porta ad alzarci al mattino e il motivo per cui combattiamo, nel quotidiano, tutte le nostre battaglie.

Il libro è in vendita su Amazon a 14 euro.

Novità su Deltaplano e Parapendio

Novità su Deltaplano e Parapendio
Novità su Deltaplano e Parapendio

Diverse le novità su Deltaplano e Parapendio per questo fine 2022 inizio 2023, molte delle quali legate al settore assicurativo e alla sicurezza di questa disciplina sportiva, altre invece, inerenti ai risultati delle gare di Parapendio e Deltaplano che si sono svolte a livello internazionale a cui l’Italia ha partecipato in Serbia e in Umbria, (Italia), strappando un buon risultato. Ma scopriamo di più su questa disciplina sportiva di “volo”, non del tutto esente da rischi, ma al tempo stesso molto affascinante, le vittorie ai recenti campionati, e le nuove regolamentazioni.

Novità su Deltaplano e Parapendio: bronzo per la squadra azzurra

Uno sport affascinante ma che al tempo stesso non è seguito da tutti come il calcio o altri sport. La squadra italiana di parapendio si è aggiudicata la medaglia di bronzo a squadre al Campionato Europeo disputato in Serbia, a Nis. Hanno partecipato alla competizione sportiva 130 piloti provenienti da ben 30 nazioni. È stata una gara che si è svolta quasi a senso unico in quanto la Francia ha lasciato agli avversari ben poco spazio. L’Italia, nelle passate edizioni, aveva vinto quelle del 2004 e del 2010 e mancato per poco, 6 anni fa, nel 2018, il titolo.

I mondiali di Deltaplano

Dieci i mondiali collezionati dalla squadra nazionale di deltaplano, e nel 2022 è stata la volta del sesto titolo europeo vinto nei cieli del Monte Cucco in Umbria, con i suoi bei borghi da vedere, dopo ben nove giornate di volo. Per quanto concerne invece il titolo individuale se l’è aggiudicato per la terza volta Alessandro Ploner, già campione del mondo in carica, un titolo che l’atleta alto tesino in passato ha vinto già altre cinque volte. Medaglia d’argento è andata invece a Christian Ciech. Un centinaio sono stati i piloti in gara provenienti da 22 nazioni.

Sicurezza in volo e assicurazioni

La sicurezza di volo per deltaplano e parapendio ha un ruolo di primo piano per quanto concerne gli atleti. Per cui uno degli impegni dell’associazione è stato quello di migliorare la procedura informatica per la sottoscrizione dell’assicurazione RCT, Responsabilità Civile verso Terzi. Come noto, le disposizioni di legge impongono ai praticanti il volo libero di essere assicurati. Oltre al minimo sindacale richiesto per legge, sono state aggiunte ulteriori tutele per i piloti.

Deltaplano
Deltaplano

ESA e FIVL miglioramenti e norme tecniche

La collaborazione con EASA, (l’agenzia europea per il volo), per definire le norme tecniche per la visibilità elettronica in vista dell’imminente occupazione degli spazi aerei anche da parte dei droni. Su questo tema, l’ EASA e FIVL hanno approcciato anche la proposta che riguarda l’uso degli smartphone per il volo libero, oltre ad implementare le attività organizzative riguardanti i campionati regionali e i temi legati al volo in genere. Uno sport questo del “volo” con Parapendio e Deltaplano che richiede molta attenzione e pianificazione da parte degli organi competenti ad esso legati.

Il mensile “Volo Libero”

Sono state previste dei miglioramenti strutturali e funzionali che riguardano il sito meteo che emana previsioni dettagliate per chi vola senza motore con Deltaplano o Parapendio, oltre al miglioramento delle prestazioni e di vari servizi e l’ulteriore consolidamento della rivista professionaleVolo Libero” con immagini e contenuti dettagliati. La rivista sportiva in questione è edita da oltre 30 anni ed è giunta al suo 320 numero di stampa.

Tante novità dunque per questo 2022 2023 legate al settore volo, ed in particolar modo, al Parapendio e al Deltaplano, discipline sportive che, come molti altri settori, hanno risentito del “blocco” dovuto alla Pandemia.

Come evitare di stirare i 10 trucchi e consigli per fare a meno del ferro da stiro

Come evitare di stirare i 10 trucchi
Come evitare di stirare i 10 trucchi

Stirare o non stirare? Un bel dilemma! Ma non stirare non è solo un modo per risparmiare tempo e affaticarsi di meno, ma anche una valida opzione per risparmiare e nuocere meno all’ambiente. Il non stirare è green ed eco-sostenibile, senza contare che una famiglia numerosa avrà dal “non stiro” un bell’aiuto in termini di riduzione della bolletta. Come evitare di stirare? Scopriamo insieme tutti i modi per avere un bucato ben stirato senza ricorrere al ferro da stiro, se non in rare occasioni.

Come evitare di stirare? 10 Trucchi e consigli

I punti da considerare, i 10 trucchi ed i consigli per non utilizzare il ferro da stiro riguardano vari ambiti del bucato: dal momento del lavaggio a quello che concerne il modo di stendere fino al momento in cui abiti e vestiti si sono asciugati e vanno ritirati. Infine, si procede con l’ultima fase la piegatura. Un sinergismo corretto di questi elementi citati, consente di evitare di stirare e risparmiare corrente e tempo. Iniziamo dal primo: il lavaggio del bucato e la stesura, due perni utili del non stiro!

Come lavare il bucato per non stirare 4 regole e trucchi

I panni lavati in lavatrice potranno uscire dal cestello in condizioni diverse: più o meno ricchi di pieghe a seconda degli accorgimenti che si adotteranno durante il lavaggio. Vediamo le 4 regole per lavare il bucato e non stirare delle 10 regole e trucchi non stiro che citeremo.

Non caricare troppo la lavatrice 1#

La prima regola per non stirare sta nel lavare i panni in lavatrice senza caricarla troppo lasciando ai panni il modo, e lo spazio, per muoversi nel cestello senza esser troppo costretti.

Aceto e ammorbidente 2 alleati del “non stiro” #2

Il secondo trucco prevede l’utilizzo di sostanze liscianti: aggiungere al bucato 1 tazzina di aceto e dell’ammorbidente, aiuterà moltissimo: entrambi distendono abilmente le fibre e facilitano la piegatura degli indumenti. Queste sostanze rendono le fibre più morbide, un piccolo trucco per non stirare che le nostre nonne conoscevano bene.

Centrifuga esclusa o bassa 3#

Per evitare di stirare i panni la centrifuga dovrà essere esclusa o lasciata a regime di 500 700 giri massimo 800: infatti più si centrifuga a velocità alta, più i panni tratterranno le pieghe. La centrifuga bassa allunga la vita del tuo guardaroba, stressando meno le fibre dei tuoi abiti.

Temperatura di lavaggio per non stirare 4#

Anche la temperatura dell’acqua di lavaggio influisce sul modo in cui i panni trattengono o no le pieghe. Il consiglio è di usare una temperatura media di 30 gradi e di non superare i 40 gradi. Oltre ai trucchi e regole per non stirare che riguardano il lavaggio, andranno osservate altre regole in fase di stesura dei panni e di ritiro degli stessi: vediamo quali sono!

Come stendere per non stirare

Non basta lavare bene i panni e nel modo più corretto possibile per non stirare, è importante anche compiere le giuste operazioni successive che riguardano lo stendere i panni e piegarli. Vediamo come fare.

10 trucchi e consigli per fare a meno del ferro da stiro

Stendere subito il bucato 5#

E’ opportuno per evitare che si formino troppe pieghe non lasciare il bucato in lavatrice una volta terminato il ciclo di lavaggio ma procedere subito alla stesura dei panni. Stesso discorso se avete lavato i panni a mano. In questo caso evitate di strizzarli troppo.

Sbattere i panni 6#

Nella fase si stesura dei panni è bene sbatterli 3 o 4 volte e poi stenderli ed eliminare, in questo modo, le pieghe. Alcuni tessuti che trattengono più facilmente le pieghe richiederanno un energica sbattitura, altri meno.

Stendere in modo corretto 7#

E’ molto importante per evitare di stirare i panni, stenderli in modo corretto. Camicie, magliette e maglioncini possono anche venire appesi a delle grucce. I pantaloni andranno stesi dalla vita fissandoli con 3 o 4 mollette una volta sbattuti bene e avendo cura di lisciare e tirare un po’ la gamba e l’orlo. Lenzuola e asciugamani in piena apertura od anche sovrapponendo, tovaglie e lenzuola, già piegati in due o in 4.

Come ritirare i panni per non stirare 8#

Altro consiglio utile e trucco per non stirare consiste nel ritirare i panni e non ammucchiarli sulla tavola da stiro o sulle sedie. procedere subito a piegarli uno per uno premendoli con le mani ed impilandoli in base al tipo di capo d’abbigliamento e tessuto. Le camice andranno sopra a tutto, i pantaloni o gli asciugamani andranno messi a parte e così via.

Consigli utili per no stirare: scegliere i tessili giusti 9#

Penultimo consiglio valido dei 10 trucchi per non stirare sta nello scegliere i tessili più giusti (tipi di tessuti per abiti ed accessori: guida completa) tra quelli esistenti sul mercato. Le fibre miste naturali tendono a trattenere meno pieghe specie se contengono una bassa percentuale di sintetico (es. alcune camice). Alcuni tessuti come il lino, richiedono sempre la stiratura, altri come il cotone o la viscosa no.

Pressa e asciugatrice? 10#

Va anche detto che il non stirare allunga la vita dei nostri capi sottoponendoli molto meno allo stress del ferro da stiro, o della pressa da stiro (ve ne parliamo qui) che, in questo caso può venirci in aiuto. I capi piegati con le mani possono subire una leggera pressione con la pressa e ridurre il tempo di stiro di un mezzo pomeriggio a pochi minuti.

Le presse da stiro sono un valido alleato in quanto consentono anche solo di pressare i capi già piegati senza stirarli minuziosamente. Se ne trovano modelli dai 150 euro fino ai 900 euro ed oltre ma già con 200 euro si acquista un buon prodotto.

Altro valido aiuto per non stirare ci viene dall’asciugatrice. Bastano soli 5 o 10 minuti in asciugatrice, in cui porre il bucato umido ma praticamente asciutto, per consentire di estrarre i capi senza pieghe, anche se anche in questo caso andranno estratti e piegati subito. I prezzi delle asciugatrici vanno dai 250 euro fino ai 500 euro ed oltre, puoi vederne alcuni modelli qui su Amazon.

Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini

Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini
Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini

Perfetti come antipasto di pesce i cestini di gamberi gratinati sono un appetitoso antipasto da servire insieme ad altre pietanze, come ad esempio l’insalata di mare, insalata di polpo, od anche semplici alici sott’olio. Come realizzare questi cestini di gamberi? La ricetta è davvero semplice e ricca di colore, un antipasto perfetto da portare a tavola a Natale, Capodanno ma anche in ogni giorno dell’anno, quando si è alla ricerca di sfiziose golosità di pesce. Vediamo insieme come preparare i cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini rossi e gialli: una vera “chicca”.

Cestini di gamberi gratinati: ingredienti

Per preparare questi deliziosi crostini di gamberi gratinati vi occorreranno ovviamente dei gamberetti sgusciati o gamberi più grandi sempre sgusciati, facili da gratinare ed inserire nei cestini. Scegliete dei gamberi di taglia media. Vediamo tutti gli ingredienti utili per la preparazione di questo antipasto di pesce a cui far seguire da ricette di un primo piatto di pesce e secondo piatto.

Ingredienti per circa 20 cestini

  • 600 – 700 grammi di gamberi sgusciati
  • 300 gr di pomodorini rossi
  • 300 gr di pomodorini gialli
  • 20 foglie di insalatina (lattuga piccola)
  • 1 barattolo di maionese
  • Caviale nero (circa 3 cucchiaini usati per guarnire).
  • Pane grattato
  • sale e pepe
  • olio

Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini – Preparazione

Per la preparazione dei cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini occorre cuocere prima di tutto i gamberetti. I gamberetti potranno essere freschi o congelati, in tal caso scongelarli a dovere prima di prepararli. Versiamo un poco d’olio in padella e versiamoci i gamberetti dopo averli passati nel pane grattato e salati a dovere. Aggiungiamo un pizzico di pepe mentre li saltiamo in padella, lasciandoli gratinare per alcuni minuti (2 o 3 minuti).

Una volta che i gamberetti saranno gratinati a dovere, si procede alla preparazione dei cestini che è piuttosto semplice da realizzare e non richiede particolare abilità nella sua composizione che, ovviamente, potrà anche essere variata nei colori e in alcuni ingredienti lasciando come base i gamberetti gratinati e la maionese.

Gamberi gratinati
Gamberi gratinati

Allestire i cestini d gamberi

Stendete sul fondo di ogni cestino una fogliolina di lattughino, ponete sopra lateralmente mezzo cucchiaino di maionese, adagiate 1 o 2 gamberi da un lato e i pomodorini dall’altro alternando 1/2 pomodoro rosso e 1 giallo. I pomodorini completano il gusto e decorano abilmente i cestini di gamberi. Ora, ponete al centro del cestino una punta di uova di storione, anche detto caviale nero.

Ponete tutti i cestini di gamberi gratinati e verdure in un bel vassoio da portata, e servite in tavola guarnendo il vassoio con qualche fettina di limone.

Per i cestini, usate preferibilmente dei contenitori in plastica trasparente o delle vaschetta di alluminio, in relazione a quello che riuscirete a reperire. Se avete delle piccole ciotoline di ceramica, andranno bene anche quelle.

Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini, caviale e maionese
Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini, caviale e maionese

Considerazioni

Questo antipasto di pesce, oltre ad essere molto buono è facile da preparare, adatto anche ai meno esperti in cucina. Inoltre, risulta in tavola, davvero molto decorativo. E’ anche appetitoso e perfetto da accompagnare ad altri antipasti di pesce che aprono un pranzo a base di pesce da far seguire magari da un risotto al salmone e un secondo di pesce che puo spaziare tra le tante ricette di secondi di pesce da scegliere anche su questo sito di ricette.

Servite un buon vino bianco!

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Dolce veloce e gustoso alle mandorle e cioccolato senza latte

Dolce veloce e gustoso alle mandorle e cioccolato senza latte
Dolce veloce e gustoso alle mandorle e cioccolato senza latte

Alle volte la domenica, o in un giorno di festa, capita di avere voglia di portare in tavola dei dolci. Tra le varie proposte golose, facili da portare in tavola in pochi minuti, vi è il dolce veloce e gustoso alle mandorle che vogliamo illustrarvi oggi. Si tratta di un dolce che possono mangiare anche coloro che sono allergici al latte o intolleranti in quanto è preparato con ingredienti che non lo contengono. Il tempo di realizzazione è di soli 5 minuti, a cui seguirà una cottura in forno a 180 di dieci / quindici minuti circa, o poco più, ed il tempo per lasciarlo raffreddare, ma si può mangiare anche tiepido senza problemi, specie se siete in inverno. Vediamo come preparare il dolce alle mandorle in modo facile e veloce.

Dolce veloce e gustoso alle mandorle e cioccolato: ingredienti

Per la preparazione del dolce vi consiglio di acquistare un rotolo di pasta sfoglia o pasta brisè (vanno bene entrambe), l’unico accorgimento da adottare, è quello di assicurarsi che non vi siano ne latte ne derivati, sempre che ci siano persone allergiche o intolleranti che lo andranno a consumare.

  • 1 rotolo di pasta sfoglia o brisè
  • 3 cucchiai di nutella senza latte (Valsoia, Perugina o di altre marche)
  • 1 hg di mandorle con buccia
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 2 cucchiai di cacao amaro

Dolce veloce e gustoso alle mandorle e cioccolato: preparazione

Prima di iniziare la preparazione del dolce veloce e gustoso alle mandorle e cioccolato, accendente il forno ed impostatelo a 180 gradi statico o anche ventilato. Intanto, su un tavolo o un bancone, ponete la teglia per la cottura del dolce e srotolatevi lentamente, facendo attenzione a non romperlo, l’impasto che talvolta può risultare un po’ secco o friabile (in base alla marca).

Dolce veloce e gustoso alle mandorle: preparazione farcitura
Dolce veloce e gustoso alle mandorle: preparazione farcitura

Nella parte terminale, dopo circa metà, stendete i 3 cucchiai di nutella (per un dolce più ricco potrete aumentare al quantità di cioccolato. Sull’altro lato, invece, spolverate del cacao in polvere amaro e successivamente, sopra, spolveratevi dello zucchero. Tagliate le mandorle a pezzetti e versatele, in maniera uniforme, sopra alla cioccolata che avrete spalmato. Lasciate da parte una quindicina di mandorle che vi serviranno alla fine per decorare il dolce.

Arrotolate l’impasto così farcito con attenzione, aiutandovi con la carta forno che generalmente trovate all’interno della confezione della pasta. Ora, non vi resta che guarnire il dolce. Spolveratevi un velo di cacao amaro, un velo di zucchero, e decorate con le mandorle, distanziandole di qualche centimetro l’una dall’altra, in modo da creare delle porzioni singole da poter tagliare con 1 mandorla ciascuno sopra.

Cottura del dolce di mandorle facile

Come visto, la preparazione di questo dolce facile alle mandorle e cioccolato è davvero facile e veloce: in 5 minuti si riesce a fare tutto e, se si è acceso prima, anche ad infornare il dolce. Cuocete a 180 gradi e controllate ogni tanto la cottura dal vetro. Il dolce una volta cotto risulterà solido e non “moscio”. Le mandorle saranno davvero gustose, in quanto si tosteranno in forno e costituiranno un valore aggiunto, non solo estetico, ma anche per quanto riguarda il sapore del dolce.

Lasciate raffreddare 5 minuti e tagliate il dolce a rondelle. Portate in tavola (o attendete che raffreddi del tutto) e servite accompagnandolo con un buon liquore. Il risultato è gradevole sia dal punto di vista estetico che gustativo, inoltre, si tratta di un dolce economico e facile da realizzare che è alla portata di tutti anche dei meno esperti in cucina.

Un alternativa facile e deliziosa, ma che richiede più tempo per la preparazione, è quella dei saccottini di coccolato e pasta sfoglia.

Variazione con latte del dolce alle mandorle e cioccolato

Se non vi sono problemi di allergie o intolleranze lo stesso dolce può essere preparato con impasto e cioccolata normale e, magari, arricchito anche con della ricotta mescolata alla cioccolata e scaglie di cioccolato incorporate nella farcitura. Con la pasta sfoglia, infatti si possono preparare tante ricette, sia dei dolci che dei rustici, torte salate e molto altro.

Pasta sfoglia, ricette e rustici veloci

Frasi con acqua significato, proverbi e modi di dire: Avere l’acqua alla gola

Frasi con acqua significato, proverbi e modi di dire: Avere l'acqua alla gola
Frasi con acqua significato, proverbi e modi di dire: Avere l'acqua alla gola

Uno dei modi di dire o proverbi in uso per intendere di essere in difficoltà è quello che cita: Avere l’acqua alla gola, od essere con l’acqua alla gola, concetto e affermazione che esprime disagio fisico, difficoltà economica e impossibilità nel riuscire a far fronte a determinate situazioni con una risposta pronta ed efficace. Sebbene il concetto sia applicabile generalmente ai soldi, si può usare anche in altre situazioni. Ma l’acqua entra in gioco spesso nei proverbi e nei modi di dire sono infatti molte le frasi legate all’acqua come ad esempio gettare l’acqua sul fuoco, navigare in alto mare…. e così via; ma scopriamo i proverbi sull’acqua, i modi di dire ed il loro significato.

Frasi con acqua significato proverbi e modi di dire

In effetti i modi di dire, i proverbi e le frasi che in lingua italiana si riferiscono all’acqua, sono davvero molte, alcune diventate di uso comune rientrano nel vocabolario usato dalle persone. Vediamo quali sono, ed il loro significato.

Avere l’acqua alla gola significato o essere con l’acqua alla gola

Abbiamo visto che essere o “Sentirsi con l’acqua alla gola” indica un forte disagio, una difficoltà spesso associata al denaro. Un po’ come “essere al verde”. Ma nel caso dell’acqua alla gola, si tratta di una costrizione, un ultimatum, una via che non concede scampo e che si vive con disagio; mentre, essere al verde, è uno stato di fatto.

Gettare l’acqua sul fuoco

In questo secondo modo di dire, “Gettare l’acqua sul fuoco” si intende tentare di spegnere il fuoco, (ma non sempre in modo efficace) L’acqua può ampliare la problematica se non versata correttamente. Quindi “Gettare acqua sul fuoco” esprime un tentativo di pacare le problematiche o meglio “calmare le acque“… (magari tra due persone) ma si deve fare attenzione a come farlo.

Essere in alto mare

Beh, questo modo di dire molto comune sull’acqua, o meglio il mare, è molto semplice da spiegare: “Essere in alto mare” significa che siamo ben lontani dal raggiungere il nostro obiettivo. Io “Sono in alto mare“; ossia, mi manca molto ancora per terminare o raggiungere un dato obiettivo.

Avere acqua in bocca

Il termine “Acqua in bocca” si utilizza per dire che si deve mantenere un giuramento, una promessa, o comunque un segreto. Acqua in bocca, assicura dunque il silenzio di chi lo dice, o a chi viene, alle volte, consigliato: mi raccomando: acqua in bocca; ossia, non dire nulla, tieniti tutto per te.

Perdersi in un bicchiere d’acqua

Perdersi in un bicchiere d’acqua” è quasi una similitudine del “trovare un ago in un pagliaio”, entrambi i detti e modi di dire esprimono l’incapacità e la difficoltà di trovare una soluzione. Chi si perde in un bicchiere d’acqua, si perde nella soluzione di cose semplici; mentre chi cerca l’ago in un pagliaio, ricerca qualcosa di difficile in un contesto improbabile.

Fare acqua da tutte le parti

Una cosa che “Fa acqua da tutte le parti” non è credibile, o meglio non da sicurezze un po’ come dire “non sta ne in cielo ne in terra”, non è fattibile, è concettualmente sbagliato. Può essere anche riferito ad un oggetto che si è rotto e che non è facile da aggiustare. Mentre se riferito ad un discorso o ad un progetto, indica che è pieno di incongruenze, non veritiero e soprattutto illogico e poco chiaro.

Far calmare le acque

Aspettare di “Far calmare le acque” è una frase che ricorre spesso nei film. Con questo modo di dire si intende che è necessario attendere che le cose si ammorbidiscano o si risolvano da sole; aspettare che l’attenzione non sia più su di noi, o comunque rivolta verso qualcosa.

Sentirsi un pesce fuor d’acqua

A questo modo di dire abbiamo dedicato un intero articolo (Sentirsi un pesce fuor d’acqua) in quanto questo termine ha dei risvolti psicologici molto forti. “Sentirsi come un pesce fuor d’acqua” indica uno stato emotivo che fa sentire a disagio nel contesto contingente.

Abbiamo visto diversi modi di dire che citano l’acqua, tra essi i più usati sono senza dubbio: essere in alto mare, buttare acqua sul fuoco, perdersi in un bicchiere d’acqua. ma anche gli altri si usano spesso, alcuni per esprimere situazioni di disagio, come Acqua in bocca o, ho l’acqua alla gola.

Una cosa che fa acqua da tutte le parti, è forse tra tutte le frasi ed i modi di dire con la parola ACQUA, una delle meno usate anche se di uso comune come far calmare le acque.

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Lagerstroemia bonsai, Lillà delle Indie, norme di coltivazione, esposizione, legatura

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La Lagerstroemia è una bella pianta che presenta una fioritura breve ma ha un tronco molto decorativo dal legno liscio e grigio che tende a scortecciarsi rivelando zone ampie di colore rosa e marrone, una qualità estetica e decorativa che in inverno rende il bonsai molto caratteristico. Scopriamo di più su questa pianta utilizzata per la creazione di bonsai.

Lagerstroemia bonsai descrizione

La Lagerstroemia è una pianta originaria di Asia, Australia e Nuova Guinea. Vive bene anche in Europa e in Italia. Appartiene alla famiglia delle Lythraceae, nota per la bellezza delle fioriture. I fiori della Lagerstroemia sono riuniti in pannocchie terminali di colore rosa, porpora e più raramente anche di colore bianco.

Adatta per la formazione di bonsai di taglia media e grandi può essere coltivata in vari stili di bonsai: eretto casuale, prostrato ed inclinato, tutti molto decorativi, anche in virtù del colore della corteccia, dei fiori, e del suo aspetto generale. Si adatta a tutte le zone climatiche tranne che in montagna. Vengono in genere coltivate le specie più rustiche e resistenti.

Lagerstroemia bonsai norme di coltivazione, esposizione, annaffiatura e concimazione

ESPOSIZIONE – E’ una pianta abbastanza delicata che teme le gelate invernali quindi è bene ripararla in luogo fresco lontana dalla intemperie. Ha bisogno di buona illuminazione, tant’è che se questa viene a scarseggiare la vegetazione tende ad allungarsi troppo, e la pianta cresce debole. Conviene dunque tenerla al sole il quale facilita una buona colorazione delle foglie rendendole rosse e turgide

ANNAFFIATURA – La Lagerstroemia è una pianta da bonsai che ama irrigazioni abbondanti in estate che andranno ridotte però nella stagione invernale.

CONCIMAZIONE – Durante il periodo vegetativo e consigliabile procedere con concimazioni quindicennali, come per molti altri bonsai.

Bonsai di Lagerstroemia: rinvaso, potatura, legatura e moltiplicazione

RINVASO – Il rinvaso va effettuato con una miscela di terriccio composto dal 20 % di terra di foglie 60 % di argilla ed infine 20 % di sabbia. Il bonsai andrà rinvasato ad inizio primavera.

POTATURA – Per quanto concerne la potatura dei bonsai di Lagerstroemia, essa andrà fatta in primavera avanzata in quanto questa specie botanica vegeta molto tardi. Andrà potata eliminando la nuova crescita a 2 o 3 foglie per poi lasciarla crescere permettendo così la fioritura che si verifica in estate. In autunno i rami andranno accorciati nuovamente.

LEGATURA – Anche per questo tipo di bonsai la legatura andrà effettuata nel periodo di stasi vegetativa in modo da non causare danni.

MOLTIPLICAZIONE – La moltiplicazione della Lagerstroemia si effettua attraverso talee legnose da effettuarsi nei mesi di agosto / settembre. Le talee vanno fatte radicare nella sabbia sotto vetro.

Lagerstroemia parassiti e malattie

Anche questa specie di bonsai, come altri che abbiamo visto, non è facilmente attaccabile dai parassiti. Tuttavia afidi e cocciniglie possono talvolta prendere il sopravvento specie attaccando i germogli teneri della pianta. Macerato d’ortica, Quassia amara o sapone di Marsiglia possono rivelarsi dei vali alleati naturali.

MALATTIE – Le malattie che possono colpire la Lagerstroemia sono il mal secco e la muffa grigia.

Lagerstroemia bonsai prezzi

Piccole piante giovani da formare a bonsai si trovano ad un prezzo ridotto di circa 20 – 30 euro. Esemplari di bonsai già formati di qualche anno, hanno un prezzo che parte dai 120 – 150 euro in su. Da Leroy Merlin la trovi a 170 euro. In Amazon (stesso venditore) esemplari di varie dimensioni, tipi di vaso differenti e prezzi.

Lagerstroemia curiosità

Il nome di questa pianta viene da Magnum Von Lagerstroem, personaggio che fu il direttore della Compagnia delle Indie, vissuto nel XVIII secolo e allo stesso tempo grande amico del botanico Linneo fondatore della botanica sistematica moderna.

La Lagerstroemia è nota anche con il nome del Lillà delle Indie per via della sua bella fioritura.

Idee per progettare una cucina moderna: dettagli, materiali e illuminazione

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La cucina è il cuore di ogni casa, un ambiente da arredare con cura perché sempre più spesso è destinato a raccogliere non solo la famiglia ma anche gli ospiti. Una cucina moderna deve essere quindi funzionale, ma anche confortevole ed elegante. Oggi si disegnano cucina moderne concepite proprio per rispondere alle molteplici esigenze che nascono da un nuovo modo di abitare e condividere gli spazi di una casa. Progettare una cucina contemporanea di qualità significa saper fondere funzionalità e praticità, con un’estetica fresca, leggera, ed includere soluzioni salvaspazio multifunzionali che facilitano la vita. Ecco, in tre punti, come scegliere tra le diverse cucine moderne, quella dei propri sogni e più adatta al proprio stile di vita.

Dettagli da cucina moderna open space

Le nuove abitazioni sfruttano i vantaggi del living aperto, che massimizza lo spazio della zona giorno. In questo caso è necessario progettare una cucina moderna capace di dialogare con il soggiorno. Servono elementi dinamici come una comoda isola attrezzata o un piano snack multitasking che, da area conviviale, può trasformarsi in consolle o scrivania per l’home office allestito in un open space.

Inoltre, se la cucina comunica con il living, è importante che si adotti uno stile simile per seguire un principio di omogeneità e armonia. Ecco, quindi, che grande attenzione va dedicata alle finiture dei mobili e dei top. Il colore, invece, può essere sia un elemento di unione che di “rottura”. In questo caso le strade da intraprendere possono essere due:

  • tonalità simili tra loro oppure per differenti gradazioni dello stesso colore che creano un interessante effetto dinamico;
  • contrasti di colore, dal classico black & white o abbinamenti di tendenza, come l’accoppiata contemporanea verde salvia e marrone caffè.
Cucina moderna
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Materiali e texture che danno carattere

Oggi le cucine moderne dallo stile minimale prediligono il design essenziale delle linee pulite che lasciano la parola alla qualità dei rivestimenti. Nuove proposte materiche catturano l’attenzione con accostamenti ricercati e mai banali. E, come un abito sartoriale, avvolgono la cucina di stile e carattere. Dopo avere scelto la configurazione della cucina che risponde ai vincoli di spazio e avere studiato l’organizzazione interna che la rende confortevole, bisogna puntare a colori e materiali che costruiscono l’atmosfera e lo stile della cucina.

Il marmo, o i materiali moderni che ne riproducono fedelmente sono una presenza consistente nella scelta dei top delle cucine moderne. Il pregio di queste finiture materiche è che con il loro tocco sofisticato, sanno anche illuminare i colori più scuri che si fanno largo nella hit dei cromatismi della cucina moderna; insieme alle essenze di legno che smorzano la ruvidità di finiture metallo nero spazzolato, o all’acciaio hi-tech che accende con le ante laccate opaco.

Come illuminare le cucine moderne

Il modo migliore per mettere in risalto una cucina moderna è curare l’illuminazione. Le regole da rispettare sono quelle di sempre, diversificare tra luci d’ambiente e punti luce specifici. In una cucina moderna, però, l’illuminazione è attenta a ogni particolare.

Le luci led che illuminano gli interni dei pensili a giorno o delle ante a vetro delle colonne hanno un gusto decorativo tutto contemporaneo. Ma c’è anche la funzionalità di luci che si accendono sugli spazi di lavoro e sugli angoli che potrebbero finire nelle zone d’ombra.

Nel caso delle cucine moderne aperte sul soggiorno con isola al centro, ci potrebbe essere l’indecisione sull’organizzazione dei punti luce. Sicuramente è necessario che il tipo di illuminazione e lo stile dell’illuminazione mantenga una coerenza estetica tra i due ambienti. Per quanto riguarda la collocazione, solitamente si sceglie di creare una sorta di divisione tra l’illuminazione delle due aree, partendo proprio dalle luci utilizzate per illuminare l’isola, faretti o sospensioni che siano.

Pareti divisorie scorrevoli e piastrelle vintage per un open space