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domenica, Ottobre 5, 2025
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Come arredare una piccola sala da pranzo

tavolo allungabile
Tavolo allungabile

Le case moderne hanno spesso ambienti molto ridotti: cucina e sala da pranzo sono i primi ambienti ad essere sacrificati in una casa. Spesso si opta per un angolo cottura pur di riuscire a creare una camera in più. Vediamo come arredare una piccola sala da pranzo con gusto ottimizzando lo spazio che si ha a disposizione.

Soggiorno e sala pranzo in pochi metri

Avete comprato o affittato un piccolo appartamento e, ora che le chiavi sono nella vostra mano, ed ispezionate l’ambiente con più attenzione, vi sembra che gli spazi siano ridotti e che il vostro nido non riuscirà a contenere molti mobili? Non disperate! La multifunzionalità dei mobili è ormai di casa, gli arredatori e i designer hanno ideato un’infinità di mobili che consentono di arredare casa piccola in modo funzionale anche quando gli spazi a disposizione sono notevolmente ridotti. Ma cosa significa “multifunzionale”?

Mobili multifunzionali

Con questo termine si indicano mobili trasformisti in grado di assolvere 1 o più funzioni, occupando, nella loro condizione fisica di chiusura o riposo, poco spazio. E’ il caso, ad esempio dei letti ribaltabili e delle pareti attrezzate minor ingombro e tanta funzionalità, soluzioni che spesso, sono in grado di celare una cucina intera ben inserita in un elegante soggiorno. Stesso discorso riguarda le pareti attrezzate che contengono letti, tavoli, lavastoviglie, forno, piano cottura e quant’altro.

Tavoli salvaspazio e sedute

Ma oltre alle pareti attrezzate si può contare anche su tavoli e sedute in grado di rimpicciolirsi ed ingrandirsi con maestria. I brand che hanno prodotto queste soluzioni tecnologicamente moderne sono davvero molti. Un tempo, prerogativa di mobili dal design minimale e moderno, oggi sono in grado di interpretare anche stili classici e romantici. Si trovano tavoli in legno dallo stile classico, moderno, shabby, rustico, da inserire in ogni contesto e che, all’occorrenza, si aprono ospitando molti commensali.

Tavolo allungabile e panca allungabile: chiuse sul fronte aperte posteriormente

In un soggiorno piccolo tavolo e sedute che riducono le loro dimensioni costituiscono una soluzione pratica e funzionale. La soluzione in foto è funzionale: il tavolo a consolle di dimensioni contenute, si trasforma in un lungo tavolo e con esso anche la panca.

Tavolo consolle da 4 a 14 posti di ArtigianMobili

Pareti attrezzate eleganti

Non immaginate però, una parete attrezzata, per un soggiorno piccolo o grande che sia, come qualcosa che deve avere per forza uno stile minimale. Vi sono pareti attrezzare eleganti, in stile rustico, classico o shabby, dotate di sportelli, vetrine e magari anche divani che si aprono all’occorrenza, realizzate con un design elegantissimo, come ad esempio la parete che abbiamo fotografato a Novembre 2019, MoaCasa di quest’anno, (foto sotto), dove siamo stati invitati per esplorare le nuove produzioni di mobili e le proposte dei brand.

Parete attrezzata di Legnarte – MoaCasa 2019 Roma

L’eleganza di questa parete realizzata in stile shabby parla da sola. Il divano ha due contenitori sottostanti la parete è capiente e può costituire un elegante elemento divisorio in un unico ambiente che assolve più funzioni. Ovviamente questa tipologia di soluzioni, così come altre, sono ampiamente personalizzabili ed adattabili alle proprie esigenze. la cosa più importante da fare per iniziare ad arredare ogni spazio, grande o piccolo che sia, è quello di disegnare una piantina in scala e rendersi conto effettivamente dello spazio fruibile e di come gestirlo.

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Massaggio Svedese cos’è, dove e come impararlo

Massaggio Svedese
Massaggio Svedese

Le domande ricorrenti in termini di Massaggio Svedese sono le seguenti: Che cos’è? Come si fa? Quali benefici apporta? E’ efficace? Quali sono le controindicazioni? Il Massaggio svedese è una tecnica di massaggio standard utilizzata in tutta l’Europa. Le manovre che lo caratterizzano sono tendenzialmente abbastanza libere e non seguono delle regole rigide. Si può eseguire il massaggio Svedese su tutto il corpo o solo su singole parti.

Massaggio Svedese tecnica

Lo si può eseguire in modo non rigido, viene considerato una tipologia di massaggio comune decontratturante, rilassante, tonificante ed anche drenante utile dunque per combattere la cattiva circolazione linfatica ed il ristagno di liquidi. Inoltre, questa tecnica di massaggio è utile per prevenire l’adipe e contrastare la formazione di cellulite.

Come si esegue il Massaggio Svedese

L’ambiente adatto a questo tipo di tecnica di massaggio è l’equivalente di altre tipologie di trattamenti corporei in cui si predilige una luce non troppo forte, un’atmosfera rilassante e piacevole, accompagnata da musica di sottofondo e aromi gradevoli che possono contribuire a rendere il massaggio, ancora più piacevole e rilassante. Per praticare il Massaggio Svedese si ricorre, molto spesso, all’uso di oli per massaggio e si utilizza un lettino apposito, lo stesso che si adotta per i trattamenti Shiatsu ed altri trattamenti corporei. L’ambiente, i materiali, gli oli ed il massaggio che si avvale di varie tipologie di manipolazioni di diversa intensità, hanno come scopo, quello di produrre benessere sia fisico che psichico.

Massaggio Svedese cos’è dove e come impararlo – Olio per massaggi

Manipolazioni adottate per il massaggio

I principali movimenti e le manipolazioni che si attuano in questa tipologia di massaggio sono costituiti da una manovra leggera e rilassante di sfioramento leggero; sfioramento appoggiato più incisivo e ad effetto drenante; frizione utile per combattere adipe e cellulite attraverso spremitura; impastamento superficiale ed impastamento profondo, il primo per i tessuti e l’adipe il secondo per la muscolatura. Infine, per tonificare tessuti e muscoli, si attua la percussione in modo non troppo energico con colpetti rapidi e ritmici.

Origini Massaggio Svedese

Il nome Massaggio Svedese si deve ad un Medico Fisoterapista del 1700 /1800 Pehr Henrik Ling che ne sintetizzò i principi costruendo il metodo, le nomenclature, le norme deontologiche e la tecnica. A Stoccolma fondò nel 1813 l’Istituto Ling. Gli allievi diffusero le tecniche di Massaggio Svedese in Europa e, successivamente, Albert Hoffa e Johan Georg Mezger elaborarono e svilupparono ulteriormente le manipolazioni del Massaggio Svedese usate anche attualmente.

Controindicazioni e Benefici Massaggio Svedese

E’ una tipo di massaggio che può essere effettuato su ogni persona adeguando il massaggio all’individuo e alle sue problematiche. Da evitare in corso di influenza, ustioni, infezioni, fratture ed altre patologie in corso. Un trattamento ha una durata di circa 50 / 60 minuti e, i suoi benefici a livello psico-fisico vengono avvertiti da coloro che decidono di farsi trattare. Utile per combattere contratture, adipe, cellulite, cattiva circolazione, mal di testa, stipsi, cattiva digestione, insonnia, dolori articolari, cervicali e lobo sacrali.

Corso di Massaggio Svedese

Come tutte le discipline olistiche, sportive etc. che hanno a che fare con il corpo umano è necessario frequentare dei corsi riconosciuti dal CONI /CSEN che abilitino alla pratica di tale attività. I Corsi di Massaggio standard o svedese ed i corsi di Massaggio Sportivo si svolgono in tutto il territorio italiano vi sono scuole riconosciute anche a Roma e Catania.

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Le dipendenze più comuni nella società moderna

dipendenze da gioco-
Dipendenze da gioco-

Le dipendenze hanno subito un’ evoluzione in crescita legata al benessere e alla diffusione, in questa poca moderna, della tecnologia. Non solo droga e alcool sono da considerarsi dipendenze, ma anche altre attività legate alla tecnologia. Per dipendenza si intende un alterazione legata al comportamento, una abitudine comune che diviene un impulso esagerato e patologico, una ricerca del piacere e della soddisfazione attuato attraverso strumenti esterni come cellulari, video giochi, casinò, gioco d’azzardo, droghe, fumo ed alcool.

Dipendenze patologiche

Le dipendenze di tipo patologico sono in grande aumento. In virtù di ciò, sono sorti centri di recupero atti al ripristino del normale comportamento, attuato attraverso programmi ben specifici che prevedono, oltre ad una sorta di isolamento, l’eliminazione forzata dell’elemento che causa dipendenza, insieme ad un programma psicologico di aiuto e supporto. Alcune strutture hanno creato al loro interno delle case famiglia in cui, soggetti affetti dallo stesso tipo di dipendenza possono confrontarsi e supportarsi. Ciò che determina una dipendenza è l’uso continuativo e rischioso di sostanze o attività dannose per l’individuo. E’ proprio l’alterazione della qualità di vita determinata dallo scarso controllo sulla dipendenza a convincere, chi ne è affetto, a chiedere aiuto.

Le dipendenze più comuni nella società
Le dipendenze più comuni nella società moderna

La dipendenza: da piacere a ossessione

Il processo che induce alla dipendenza può essere rapido, o talvolta, lento e progressivo. Ogni dipendenza costituisce una sorta di rifugio, un evento che procura piacere e soddisfazione. Sia che si tratti dell’uso di sostanze, che dell’abuso del gioco o di apparecchi tecnologici, le dipendenze hanno in comune la ricerca di uno stato di soddisfazione dell’individuo che si trasforma, nel tempo, in una vera e propria ossessione.

Vi sono persone che giocano d’azzardo, e per farlo, perdono tutto ciò che hanno, ragazzi e ragazze, ma anche adulti che per poter soddisfare questa esigenza, finiscono per prostituirsi pur di potersi procurare il denaro per poter continuare a giocare. Stesso discorso per coloro che abusano di droghe e sostanze di qualsiasi genere. Anche il fumo, se pur in maniera meno devastante, è una dipendenza, allo stesso modo dell’abuso di cibo e di alcol.

Farmaci, droghe e comportamenti

Farmaci, droghe e comportamenti, possono trasformarsi in ossessioni patologiche. Una delle più comuni e recenti dipendenze è quella legata all’abuso dei cellulari che coinvolge una fascia medio giovane. Il gioco d’azzardo invece, sembra rendere vulnerabili le persone di età media (40 – 50 anni); mentre, l’uso di droghe, coinvolge giovani e meno giovani, anche se la fascia più a rischio è quella che va dai 15 ai 64 anni con fasce che in base al tipo di stupefacente, coinvolgono sesso ed età diverse.

Dipendenza da alcol

L’alcolismo, un tempo relegato principalmente al sesso maschile di età media, e alle classi sociali più povere, oggi sta diventando una piaga sociale tra i giovani (18 -24 anni) che vedono nelle serate “sballate dall’alcol”, una fonte di soddisfazione. Spesso spinti da una sorta di gruppo appartenenza, dove chi non beve viene visto come “il diverso”. Comunque sia, al di la dell’età la dipendenza da alcol, si tratta di una malattia cronica che ha un andamento recidivante caratterizzato da desiderio incontrollato di bere.

In un primo momento l’abuso di alcol attraversando la barriera encefalica provoca sulla psiche forti effetti euforizzanti, ansiolitici e sedativi. Il desiderio di bere “Craving”, viene determinato al alterazioni che riguardano i circuiti neuro recettoriali del sistema nervoso centrale. Questi recettori, attraverso il consumo dell’alcol vengono attivati. In genere i fattori di rischio sono individuabili in ambientali e genetici.

Anche l’alcool, quando si raggiunge la fase di dipendenza vera e propria, da luogo a crisi di astinenza con tremori e malessere diffuso. A lungo andare l’alcol provoca danni celebrali (atrofia precoce) disturbi della memoria, modificazioni caratteriali etc, ha effetti devastanti sul fegato (cirrosi epatica), nonché disturbi infiammatori a carico di stomaco, esofago. Il coma etilico tende a colpire soggetti prevalentemente giovani e può avere effetti letali. La consapevolezza della dipendenza costituisce l’inizio del cammino verso i centri di recupero e la volontà di volerne uscire.

Dipendenza da smartphone e nomofobia

La dipendenza da smartphone è un fattore in crescita così come la nomofobia (o nomophobia), ossia la pura di rimanere disconnessi dalla rete mobile. Studi condotti hanno dimostrato che su un campione di persone circa la metà di loro, in assenza di connessione, cellulare scarico e malfunzionamenti della rete o del device, manifestano uno stato ansioso. A soffrire di questa forma patologica dettata da abitudine moderne sono per il 58 % uomini e per il 42% donne.

La nomofobia si manifesta con ansia, attacchi di panico, vertigini, tachicardia, tremori. Spesso la dipendenza da smartphone e la nomofobia convivono nello stesso soggetto. La dipendenza da smartphone colpisce prevalentemente i giovani. La fascia di età maggiormente sofferente, va dai 18 ai 25 anni. Questa dipendenza ha una particolarità: spesso vi è una negazione da parte del soggetto e l’accettazione del disturbo, ciò rende più difficile il percorso di recupero.

In ogni dipendenza, infatti, la via della risoluzione che porta alla guarigione ha inizio proprio con l’accettazione della stessa e con la consapevolezza di essere affetti da un disturbo patologico che va affrontato e trattato attraverso strutture preposte e personale qualificato.

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Acqua di Giò: il profumo perfetto per lui

Acqua di Giò: il profumo perfetto per lui
Acqua di Giò: il profumo perfetto per lui

Eh già, la classe non è acqua… ma può essere un profumo. Il famoso detto deve essere modificato in questo caso visto che prenderemo in considerazione appunto il profumo dedicato al sesso maschile. Eh sì, infatti troppo spesso si commette l’errore di pensare solo alle donne in merito a discorsi di cosmetica: nulla di più di sbagliato.

Il profumo non è esclusivo delle donne

Anche l’uomo vuole ritagliarsi una parte importante sotto questo profilo visti anche i numerosi prodotti a lui dedicati, spesso a firma di grande case e marche conosciute e rinomate in tutto il mondo. Utili per ogni occasione, dal lavoro alla vita di tutti i giorni, dagli impegni ufficiali a quelli meno importanti, il profumo per l’uomo è qualcosa di unico, originale, adatto per dare un tocco unico a chi decide di provarlo.

Acqua di Giò per l’uomo libero e selvaggio.

Un buon profumo da uomo  deve avere determinate caratteristiche che in un certo senso lo rendo unico. E’ senza dubbio il caso di Acqua di Giò, disponibile in diverse confezioni e con diversi prezzi. Acqua di Giò Pour Homme permette senza ogni minimo dubbio di attirare l’attenzione su di sé, di esprimersi in un determinato modo, concedendo a chi lo sceglie una mascolinità inconfondibile per un uomo selvaggio e libero. La sua composizione rinfrescante e profumata di agrumi lo rende incredibilmente sensuale, quasi a sentire davvero il dolce profumo della libertà e la forza del vento e dell’acqua.

Questa particolare fragranza è adatta ai mesi primaverili ed estivi. Ma come è composto? Cosa lo rende così unico ed inconfondibile? Acqua di Giò profumo rappresenta una sintesi d’armonia tra il dolce e salato dell’acqua di mare con la luce dei raggi del sole che baciano la nostra pelle. La freschezza intensa è garantita dall’essenza a base di bergamotto, limone, arancia e limetta. Al centro troviamo, anzi sentiamo, una fragranza di note di mare e noce moscata aromatica. Sul fondo invece ecco il muschio bianco, cedro e patchouli dell’Indonesia. L’indonesia appunto ma con uno sguardo alla nostra bellissima isola di Pantelleria dove Armani amava trascorrere del tempo. 

Acqua di Giò: il profumo perfetto per lui

La qualità del vero uomo, ecco cosa scatena Acqua di Giò

Un buon profumo non è soltanto un qualcosa da mettere, magari in occasione particolari, è molto di più. E’ un farsi percepire per quello che si è e per quello che si vuole, è un mostrare a tutti la propria forza, la propria personalità, la propria libertà insieme ad un sex appeal che diventerà unico ed inconfondibile. Acqua di Giò può rappresentare tutto questo, magari per diventare un vero uomo iniziando dall’abbigliamento e terminando con accessori e profumo. Essere al centro dell’attenzione non è da tutti ed è importante distinguersi in maniera importante dalla massa, di questo non bisogna avere paura. Ecco il vero uomo che s’intende con questo profumo di grande qualità riconosciuta in tutto il mondo. Regala e regalati allora questa fragranza unica e fatti rapire dalle sua peculiarità.

Dalia pompon “Dahlia hybrid”

Dalia pompon “Dahlia hybrid”
Dalia pompon “Dahlia hybrid”
Le Dalie sono degli splendidi fiori dalla ricca fioritura e dai colori intensi, appartenenti alla famiglia delle composite, originarie del Messico. I fiori di dalia, presentano numerosi petali e tante varietà con moltissimi colori: sono fiori che si adattano ad adornare benissimo giardini, vasi e aiuole. Hanno lunga durata con petali fioriferi di forma regolare e colori vivaci ed intensi.

Dalia pompon “Dahlia hybrid” erbacee perenni

Le Dalie sono piante erbacee perenni a radice tuberosa presentano foglie opposte intere e dentate di colore verde scuro, mentre i fiori sono riuniti in capolini semplici doppi e semidoppi di forma variabile e dai colori smaglianti. I fiori possono essere confusi con i fiori di crisantemo semplici e doppi, in quanto hanno, anche’essi, molti petali e sono presenti in tante varietà.

Le troviamo in numerose colorazioni: rosso, rosa, bianco giallo lilla e color zolfo sono solo alcune delle colorazione che possiamo trovare in commercio, tutte molto belle regalano splendide fioriture arricchendo di colore e magia ogni piccolo e grande giardino.

Dalia pompon “Dahlia hybrid” dove utilizzarle

Le dalie pompon vengono utilizzate per realizzare bordure molto decorative, aiuole  dal gradevole effetto cromatico, gruppi di esemplari da allevare sia in terra piena che in vaso anche come fiore reciso. Hanno un grosso potenziale come fiori anche perché ogni capono fiorito ha una lunga durata.

Dalia pompon “Dahlia hybrid” norme di coltivazione

La piantagione delle Dalie viene effettuata di norma, in primavera al momento in cui si effettua la divisione dei tuberi, le piantine ottenute da talea vanno poste nel mese di Maggio in piena terra. Quando si suddivide il tubero bisogna far attenzione che  ogni parte del tubero abbia almeno un germoglio (occhio). Si può riprodurre anche  per talea di cespi o per seme che genera però esemplari semplici  e annuali.

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Fioritura

L’epoca di fioritura delle Dalie va dalla fine dell’estate all’autunno. Amano posizioni sia in mezz’ombra che al sole pieno ed annaffiature abbondanti da effettuare a giorni alterni.

il terreno più idoneo per le Dalie pompon deve essere lavorato, concimato  sabbioso-argilloso e umido. Come scegliere il terriccio? Leggi anche: Come scegliere il terriccio giusto per fiori, piante, arbusti ed alberelli.

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Come riconoscere le persone false

Persone false
Come riconoscere le persone false

Siamo finalmente nel 2020 un anno davvero particolare che le stelle preannunciano ricco di novità. Positivo per alcuni segni zodiacali, negativo per altri, resta il fatto che buona parte del nostro benessere non dipende solo dall’anno, dalla data di nascita, e dal segno zodiacale o dagli eventi astrologici del 2020 ma, soprattutto, dalle nostre scelte. Per far si che la vita funzioni al meglio è necessario fare le scelte giuste, circondarsi da buoni amici ed evitare le persone false, che tendenzialmente, oltre ad essere false sono anche delle grandi opportuniste. Ma come riconoscere le persone false? Questo è il dilemma che molti si ripropongono di anno in anno. Un po’ di diffidenza e un buono spirito di osservazione potranno rimanervi utili.

Come riconoscere le persone false

Senza diventare paranoici e vedere del marcio ovunque, è bene imparare a capire un po’ meglio l’indole delle persone. Tendenzialmente tenete conto che, al di la delle buone regole di amicizia che consentono di accettare pregi e difetti delle persone che si frequentano, non si deve mai eccedere nel “buonismo” ne tanto meno “nell’egoismo”. Detto ciò, si deve imparare ad amare ed essere amati per ciò che si è. Ciò non toglie che intrecciare amicizie o relazioni con persone fortemente false non può che rivelarsi davvero deleterio per noi stessi. Quali elementi vanno considerati per evitare questi soggetti? Vediamo 5 regole d’oro in tal senso.

5 regole per riconoscere la falsità delle persone

  • Eccessiva estroversione
  • Sorriso sempre sul volto, in ogni situazione
  • Gli amici di tutti
  • Chi fa troppi complimenti
  • Chi ti è amico dal primo momento

Persone troppo estroverse

Le persone eccessivamente estroverse possono risultare simpatiche, ma in genere, dietro questa eccessiva estroversione, c’è sempre dell’altro: spesso tale individuo nasconde falsità e la voglia di voler apparire da subito simpatici. Chi ha necessità di volersi far accettare a tutti i costi non rinuncerà a dirvi balle e ad essere falso pur di piacere. Il perché di questo atteggiamento può essere molteplice: un tornaconto personale, ad esempio, insicurezza, o problematiche infantili di accettazione familiare.

Sorridono sempre in ogni occasione

Un po’ come coloro che risultano eccessivamente estroversi, anche coloro che sorridono sempre ma con forzatura e sorriso impostato, spesso celano una voglia eccessiva di voler piacere. E, anche in questo caso, si tratta di persone non sincere: in effetti, nella vita non si può sorridere sempre, c’è il momento per ridere, quello per sorridere e quello della serietà. Il sorriso forzato la dice lunga!!! attenzione i sorrisi spontanei sono diversi basta osservare bene i volti.

Gli amici di tutti che parlano alle spalle

Nessuno può essere amico di tutti e, soprattutto, la realtà è che gli amici veri sono ben pochi, che ci piaccia o no, funziona così: gli altri sono conoscenti, persone che si frequentano. Chi si finge amico di tutti, probabilmente sta solo fingendo. Spesso queste persone fingono amicizia per motivi personali e per un proprio tornaconto, magari sono proprio quelli che alla prima occasione parlano male di “questo o quello” e, ovviamente, lo fanno alle spalle.

Attenzione non è l’equivalente di muovere una critica nei confronti di qualcuno. Per fare un esempio, mi è capitato di assistere alla denigrazione totale di un ragazzo da parte di una signora… al sopraggiungere del ragazzo, definito scansafatiche, antipatico, etc. la signora in questione sfoggiò un bel sorriso e lo salutò con estrema gentilezza: ” ciao come va?” “meno male che ci sei anche tu oggi”… Non so che espressione feci ma penso “inebetita”.

Dopo 10 anni la stessa persona mi incontra casualmente in un locale, e finge di non vedermi… Probabilmente, (lo avvertivo, ma non lo sapevo), “le stavo sulle palle anche io”! Parliamo comunque di una donna sovrappeso, che a 45 anni dimostrava almeno 10 anni di più, che si nascondeva sotto camicioni e giacchetti neri, relegata ad un lavoro di poca conto e insoddisfatta: probabilmente ci “odiava quasi tuttima sorrideva con tutti… Ricordo che mi disse una volta: Alla tua età è ora che inizi a vestirti in modo diverso non credi?… alta 1,70 56 chili di peso, sportiva… come dovevo vestirmi? Avevo leggings e abitino, dunque, nulla di audace.

Gli amici falsi fanno troppi complimenti

Se la critica gratuita deve allertarvi lo devono fare anche gli eccessivi compimenti. In questo caso vi invito ad abbandonare la paranoia: non è che chi vi fa un complimento è falso ma, alle volte accade che le persone si pongano in maniera poco sincera, iniziando proprio da complimenti falsi che fanno, magari, con un sorriso impostato ed una smorfia sul labbro. Questo atteggiamento è adottato per non far percepire che in realtà, sotto al quel complimento, c’è una buona dose di invidia. Allo stesso modo critiche gratuite e sguardi eccessivamente ammiccanti possono solo farvi pensare che, quella persona più che apprezzarvi vi invidia. E’ una prerogativa comune specie tra il sesso femminile. I complimenti sinceri, invece, si discostano da tutto ciò e provengono da visi distesi con sorrisi a 45 denti.

Amici dal primo momento ?!

Attenzione a chi si affeziona troppo velocemente; agli amici dal primo instante. In genere, si tratta di persone che si affezionano con facilità, allo stesso modo di come rinnegano con facilità, e dimenticano velocemente tutto ciò che di positivo c’ è stato. Si tratta di persone instabili con scarsa capacità di legarsi veramente al prossimo, sia a livello affettivo nei rapporti di coppia, che come amici.

Talvolta si tratta di persone psicopatiche che vedono in voi, magari, delle capacità e delle proprietà che ammirano e di cui sono invidiose. Perfette come amiche per pochi mesi, si riveleranno delle nemiche agguerrite. Gli psicopatici sono molto intelligenti, sanno farsi amare, e sanno raggirare le persone con estrema facilità ma, per far ciò, si circondano di bugie, falsi sorrisi e tutto ciò che occorre per poter raggiungere un loro scopo preciso. Tra le persone false sono sicuramente quelle più pericolose. Riescono a far isolare dal gruppo la persona con tattiche di mobbing “ex amica” che invidiano: scopo unico è primeggiare sempre e comunque!

Questi consigli sono alla base dei rapporti umani, basta essere empatici, sensibili e attenti e non farsi ingannare da atteggiamenti sostanzialmente eccessivi perché nascondono sempre qualche grande fragilità, insicurezza e falsità di base. Attenzione: dire qualche bugia, magari con scopi benevoli non significa essere persone false da evitare! Non fatevi mai condizionare dai giudizi altrui: valutate di persona ogni individuo per quello che vedete e non per quello che vi viene “riportato”!

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Abbigliamento del 400: stile moda, mercanti e sarti

Moda nel 400
Moda nel quindicesimo secolo

Nel periodo che va da fine 300, 400, ed inizio 500 l’industria tessile subì un grande cambiamento e, con essa, anche la moda. Ci si avvia verso la fine del Medioevo e si raggiunge un elevato livello tecnico ed artistico che consente la creazione di stoffe sempre più sofisticate ed abiti maggiormente rifiniti.

Mercanti stoffe e sarti nel Quattrocento

L’Italia è uno di quei paesi in cui, nel 400, (XV secolo) il livello artistico e tecnico di abiti e stoffe si innalzo enormemente, questo sviluppo fu favorito dalle intense collaborazioni di tipo commerciale che sorsero in seguito alle Crociate. Milano, ad esempio, divenne famosa per la produzione di velluto pregiato, altrettanto ricercati i fustagni e le sete italiane.

All’inizio del secolo anche città come Venezia si distinsero in capo tessile, iniziando la produzione di tessuti broccati sofisticati con disegni raffinati talvolta progettati da famosi pittori dell’epoca. Firenze invece diede il via alle botteghe dei lanaioli che nel 1472 divennero circa 270. Si lavoravano e si esportavano tessuti pesanti come il Cammellotto, tessuto ottenuto con pelo di cammello o/e capra, e tessuti leggeri e freschi come la saia.

Alle città italiane però, facevano concorrenza per tessuti e sartoria, anche altre importanti città Europee come ad esempio in Francia, Parigi, Lione, Poitiers e Reims, mentre in Spagna si distinguevano città come Siviglia, Granada e Almenia. Le botteghe dei sarti ebbero grande diffusione nel XV secolo grazie all’uso di abiti attillati che richiedevano grande perizia nella loro realizzazione. Le tariffe erano spesso fissate per legge. Le lavoranti delle botteghe sartoriali indossavano un cappello cilindrico con velo posteriore denominato hennin.

Produzione sartoriale del 400

La produzione sartoriale del 400 da spazio soprattutto agli abiti in ambito prettamente maschile, mentre i modelli femminili erano quasi esclusivamente prodotti in ambito domestico. Più che le operazioni di cucito veniva data molta importanza a quelle dedicate al taglio dal quale dipendeva la buona riuscita del manufatto. Oltre ad evolversi tessili e tecniche di taglio e cucito, la moda dell’epoca si arricchì di accessori importanti che diedero vita ad un mercato parallelo.

Gioiellieri, pellicciai, produttori di scarpe denominati “caligari”, berrettai, tintori e profumieri diedero vita a sofisticate botteghe artigiane. Si diffusero anche i lavori a maglia che venivano realizzati dagli “agucchiatori”, ed infine, tutto questo favorì la nascita di botteghe, bazar e mercati in cui era possibile acquistare stoffe, capi confezionati ed accessori, incluse borse, cinture e maschere.

Abbigliamento del 400: stile moda, mercanti e sarti

La moda del 400: stile e abiti

La moda del tardo medioevo relativa al 200 e 300 era semplice, ed i tessuti sicuramente meno raffinati. Dal trecento in poi la moda si differenziò da regione a regione, mentre l’interesse per l’individuo si guadagnò spazio facendo perdere terreno a tutto ciò che vi era di soprannaturale. Gli abiti lunghi e fluenti cedettero il passo ad abiti corti, adottati dagli uomini, rimanendo lunghi per le donne, ma assumendo fattezze differenti: divennero aderenti ed audaci.

Stile moda e abbigliamento uomo del 400

L’abbigliamento degli uomini verso fine medioevo si trasformò sensibilmente. Si indossavano calzoni di fogge diverse, di media lunghezza, abbinati a ghette. I pantaloni erano adottati in modelli aderenti in Italia, più gonfi e solcati da tagli verticali in Europa. Le maniche delle bluse imbottite e non, si bordarono di passamaneria o pelliccia e, attraverso tagli verticali, si lasciva intravedere la camicia sottostante indossata. Questa moda dei tagli applicata sia ai pantaloni che alle casacche si diffuse partendo dai paesi tedeschi in tutta l’Europa. Gli uomini portavano capelli corti, caschetto e viso rasato, in alternativa si usava una barba corta.

Nel Quindicesimo secolo gli uomini e le donne curavano le loro chiome

Stile moda e abbigliamento donna del 400

Mentre si rivoluzionò l’abbigliamento maschile in ogni dettaglio, quello femminile di fine medioevo mantenne l’abito lungo che assunse però fogge diverse. Gli abiti femminili del 400, infatti, divennero aderenti nella parte superiore del corpo, mentre si aggiunse lo strascico alla gonna atto a slanciare la figura. I corsetti divennero sempre più attillati mentre le scollature si trasformarono in audaci e profonde, talvolta velate da un tessuto leggero. Al busto veniva attaccata la gonna morbida ed arricchita da numerose pieghe, mentre le maniche erano lunghe e molto ricercate nello stile. Tra i tessuti più amati, vi era stoffe sontuose come il taffetà, il damasco e le sete di ogni tipologia. L’abbigliamento prevedeva anche cappelli, borse e guanti ricercati. Le donne avevano capelli molto lunghi che venivano acconciati in vario modo.

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Abbigliamento Medioevale

Il Gilet: moda autunno inverno, uno dei pezzi chiave

gilet pelliccia
gilet pelliccia

La moda si rinnova di anno in anno e di stagione in stagione, ripercorrendo, talvolta, generi e stili moda già ampiamente collaudati. La moda si propone reinventando numerosi capi d’abbigliamento alternandoli a nuove proposte. Tra i cicli e ricicli si colloca anche un must come capo d’abbigliamento: il gilet! La moda autunno inverno  ripresenta l’intramontabile gilet, sia in tessuto che in pelliccia capo che diventa, quest’anno, uno dei pezzi chiave della stagione, così come lo fu diversi anni fa.

Gilet che passione

Il vero successo di questo capo d’abbigliamento è rappresentato dall’ampia offerta e dalla sua versatilità: corti, lunghi, in tessuto leggero o imbottiti si prestano a personalizzare gli outfit di uomini e donne. Numerose versioni al maschile e al femminile, sia eleganti che sbarazzine, proprio per soddisfare le mille esigenze delle tendenze moda interpretando le tendenze del momento.

Ma quali sono i più gettonati?

Sicuramente per questo inverno quelli caldi! Stiamo parlando di  gilet lunghi o corti,  proposti in tessuto o in pelliccia, spesso venduti in eco pelliccia, capo ecologico che incontra le tendenze green del momento. Non mancano i gilet in tessuto o lana dalle fantasie colorate o floreali, accompagnati da eleganti tubini, gonne corte, pantaloncini o semplici e pratici jeans, per uno stile moda country solare e comodo. Si anche ai gilet accessoriati in vita da cinture bustier che delineano la silhoutte  come quello in foto. Molti marchi hanno prodotto il loro capo rigorosamente gilet: Mango,  Topshop, splendidi i gilet firmati  Elisabetta Franchi (tutti in eco-pelliccia) così come belli quelli di Patrizia Pepe (costo 160/200 euro); tante le proposte dei brand più o meno noti. 

I gilet in eco pelliccia

Pezzo forte del guardaroba autunno-inverno l’intramontabile gilet in eco pelliccia ripercorre il love affair  tipico degli anni 70, tutto  da indossare magari accompagnato da una midi skirt e uno stivale in suede, stringendo in vita la cintura in pelle, o reso bon ton con graziosi tubini dalle tinte pastello. Le combinazioni di stile per una moda giovane sono molteplici sia per lui che per lei.

 

Il Gilet: moda autunno inverno, uno dei pezzi chiave – Gilet Patrizia Pepe

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I colori più amati

Splendidi gilet  multicolori si trovano negli store fisici e in quelli online. Tra  più gettonati sicuramente il nero e il grigio ma non da meno il marrone in tutte le sue tonalità, il bianco ed i colori vivaci. Oltre alla pelle  ed eco pelle sfilano modelli in tessuto   a stampe colorate dal sapore messicano e andino, o a motivi floreali come quello della foto che preannuncia la primavera ancora lontana.

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