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domenica, Dicembre 14, 2025
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Marketing e sociologia economica: percezioni e strategie

Marketing e sociologia economica: percezioni e strategie
Marketing e sociologia economica: percezioni e strategie

Il marketing è un meccanismo complesso composto da strategie che sfruttano l’intervento sociologico. Il tutto è volto al risultato tangibile e indiscutibile attuato attraverso risultati positivi. Infatti, se si analizza nel dettaglio, si scopre che ogni tipologia di mercato è fortemente fondato su di un rapporto diretto, ossia un vero e proprio “colloquio” tra le parti. In questo “colloquio” troviamo la domanda e l’offerta, legge ferrea è inequivocabile che determina le strategie di marketing derivanti da uno studio attento di queste due componenti fondameli. Sebbene Il marketing potrà essere analitico, strategico od operativo, risulterà comunque connesso ai concetti di base della sociologia economia.

Vediamo di fare il punto su questi concetti di base che rappresentano il marketing e le strategie di mercato.

Marketing e sociologia economica

Per comprendere meglio il concetto di sociologia economica dobbiamo considerare che la sua nascita è relativamente recente e risale al XX secolo. Nel corso degli anni la sociologia economica ha dato i suoi frutti e si è andata sviluppando attraverso dei momenti di grande importanza per la diffusione della stessa, in vari periodi storici.

Perché questa notevole importanza? Ma perché la sociologia economica tratta, in prevalenza, quelli che sono gli argomenti fondamentali dell’economia, ponendoli in stretta relazione con il contesto sociale, il contenuto dello stesso e l’analisi degli interessi economici connessi attraverso la percezione e le strategie da mettere in campo.

Marketing-e-sociologia-economica.
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La teoria dell’ Emeddedness

Una  grande contributo alla scienza sociologica deriva, senza dubbio,  dall’opera e dai concetti di sociologia economica, (negli anni 80) ad opera di Mark Granovetter e alla pubblicazione del suo libro  “The problem of  embeddedness”. Questa opera ha un’importanza di rilievo, infatti, secondo questo testo, tutte le economie sono incorporate nelle relazioni sociali, ed il concetto viene definito nell’ embedded.

La teoria dell’emeddedness, precedentemente elaborata da Karl Polanyi e ripresa da Granovetter, è suddivisa in due filoni principali Emeddedness relazionale, ed anche Emeddedness strutturale che andremo a vedere nel dettaglio qui di seguito.

  • Emeddedness relazionale, in esso si considerano i legami sociali fortemente connessi e vicini ai soggetti in quanto individui;
  • Emeddedness strutturale ci si concentra sul soggetto e le relative  interazioni economiche influenzate sia dall’esterno che da legami considerati influenti anche se fisicamente non vicini all’individuo.

Il concetto di base della sociologia economica è racchiuso proprio all’interno dell’embeddedness, il quale sta ad indicare il radicamento di ogni attività economica all’interno della società contingente.

Non si deve dimenticare, infatti, che ogni settore produttivo ed economico di ogni nazione risulta connesso ad una serie di sistemi che possiamo riassumere come segue: produzione, distribuzione e consumo.

Quindi a loro volta, produzione, distribuzione e consumo, vengono costantemente influenzati da differenti fattori sociali: cultura, abitudini, responsabilità civile, ed infine estrazione sociale.

Sociologia economica e contesto sociale

Non è difficile comprendere come, sostanzialmente, il contesto sociale fornisca la chiave di lettura necessaria alla sociologia economica, grazie allo studio dei rapporti umani, nella società attuale, e dell’influenza dei valori, prefiggendosi un’analisi attenta rivolta ai risvolti esistenziali del genere umano e di sopravvivenza relativa in stretto collegamento con la sociologia culturale, quest’ultima legata alla razza e al popolo, parallelamente alla sociologia storica comparativa e tradizionale.

Da quanto detto si comprende che il marketing per avere successo ha la necessità di abbracciare diversi campi di studio e di azione, tutti volti al riconoscimento dei bisogni reali, o presunti, ma concepiti sempre come tali.

Cos’è il Marketing?

Concludendo, in un senso più ampio, potremo quindi definire il marketing come un’insieme di ascolti attenti e percezioni profonde, talvolta anche intuitive.

Questo insieme viene proiettato all’identificazione di quelli che sono i bisogni sociali, soggettivi e collettivi, di gruppo o al contrario, individuali, con conseguente creazione di strategie mirate, incluse quelle di diffusione e pubblicizzazione.

Solo in questo modo si riesce a dar luogo a processi di scambio proficui attraverso l’identificazione e la creazione con successiva divulgazione dei prodotti, di qualunque tipologia e natura essi siano.

 

 

Dermatite atopica cos’è come si cura: 7 rimedi omeopatici

Cos’è la dermatite atopica

viso-con-i-sintomi-della-dermatiteLa dermatite atopica conosciuta anche come neurodermatite ed eczema topico è un eczema ad andamento cronico e recidivante.

Ma cos’è la dermatite atopica e come si cura?

Si tratta di una patologia molto frequente nei bambini piccoli, rilevabile anche negli adulti che da luogo ad arrossamenti, prurito, macchie a chiazze con vescicole e desquamazione, le lesioni possono essere circoscritte o diffuse con esito più o meno rilevante

Rimedi per eczema atopico

La medicina tradizionale cura la dermatite atopica utilizzando saponi e prodotti non aggressivi e farmaci a base cortisonica. Ma la dermatite atopica potrà essere curata anche con rimedi alternativi come ad esempio i rimedi omeopatici e naturali. Vediamo 5 rimedi omeopatici da utilizzare in relazione al tipo di dermatite atopica che si manifesta sul corpo.

1- Arsenicum album per dermatite ed eczema secco

La dermatite atopica altro non è che un eczema di cui non si conoscono le cause scatenanti e che generalmente tende ad interessare lo strato superficiale della pelle. La manifestazione di questa patologia di tipo secco è caratteristica, essa insorge con piccole vescicole che seccandosi, causano desquamazione, arrossamenti e prurito. Sarà utile evitare ulteriori aggressioni dell’epidermide, cercando di individuare sostanze o cibi che aggravano l’evolversi della dermatite. Le zone più colpite sono le pieghe cutanee, il viso, il cuoio capelluto. Sull’eczema secco si utilizza Arsenicum album, ma va precisato che un percorso di natura omeopatica tende ad intervenire sull’insieme di corpo e psiche cercando di riequilibrarle.

2- Calcarea carbonica per eczema nei bambini

I bambini piccoli sono colpiti in maniera frequente da questo eczema e sebbene si ipotizzino squilibri ormonali ed intolleranze al latte, non esistono conferme scientifiche che avvalorino tali tesi. Il prodotto omeopatico utilizzato nei bambini è spesso la Calcarea Carbonia, adatta sia per lesioni secche che umide di dermatite atopica del bambino.

3- Sepia per eczema del cuoio capelluto

La dermatite atomica tende ad interessare zone estese e varie parti del corpo diffondendosi, ma in altri casi invece si presenta solo sul cuoio capelluto ed in particolare sulla nuca, in questi casi il rimedio omeopatico è la Sepia, utilizzato anche per le comuni dermatiti da contatto.

4- Sulfur Eruzione diffusa e pruriginosa

Può capitare che l’evoluzione del quadro clinico è repentina e violenta, il paziente accusi disturbi notevoli ed il prurito e le lesioni, possono assumere un carattere importante ed disturbare tranquillità e riposo alterando il normale equilibrio psichico. Il rimedio omeopatico da adottare è il Sufur.

5- Lycopodium per dermatite delle mani

Infine troviamo un altro rimedio omeopatico il Lycopodium utilizzato qualora la dermatite atopica colpisca il palmo delle mani e le dita con vescicole, arrossamenti e prurito. questo rimedio viene utilizzato anche per l’eczema distrofico. Sono presenti ulteriori cure di natura omeopatica sia sia per la dermatite atopica che per gli eczemi, ed è la figura dell’omeopata che, in relazione al paziente ed al quadro clinico deciderà quale cura adottare.

6- Eczema umido Graphites

Si utilizza nelle forme di eczema umido che tendono a seccarsi e lasciare delle crosticine brune. tende a comparire nelle pieghe del corpo in pazienti con corporatura imponente.

7- Rhus toxidendron

Utilizzato per l’eczema a vescicole piccole e cute arrossata, con presenza di prurito e bruciore cutaneo spesso associato ad episodi asmatici.

Localizzazione della dermatite atopica: viso, arti, corpo. Negli ultimi anni si sono messe in campo nuove terapie che riescono a combattere dermatiti come la psoriasi.

Si tratta di terapie di tipo genico. Sostanzialmente, attraverso l’immunoterapia attuata con farmaci biologici specifici, contenenti sostanze che si legano al fattore infiammatorio TNF, se ne blocca la replicazione o, in alternativa, farmaci che intervengono verso delle interleuchine specifiche, sempre con lo scopo di arrestarne la replicazione.

In ambo i casi la terapia è volta ad attenuare o eliminare del tutto il processo autoimmune che da vita a questo fastidioso problema, che moto spesso come nel caso della Psoriasi, compare associato ad altri disturbi o malattie auto-immuni come, ad esempio, l’artrite.

Sognare di perdere tutto, famiglia e lavoro significato e numeri

Sognare di perdere tutto, famiglia e lavoro significato e numeri

Un sogno tragico e ansioso quello di sognare di perdere tutto, famiglia e lavoro. Un sogno che cela uno stato di disagio, di ansia e di timore vero e proprio. Svegliarsi con un senso di profonda angoscia dopo un sogno del genere e implicito, in quanto perdere contemporaneamente la propria famiglia e il lavoro rappresenta, senza dubbio alcuno, un’esperienza emotiva intensa e negativa su più fronti. Ma scopriamo di più su questo incubo che rivela, come in uno specchio, alcune delle nostre paure più profonde, insicurezze e tensioni emotive che sicuramente stiamo affrontando nella vita reale.

Sognare di perdere tutto, famiglia e lavoro significato

La simbologia di questo sogno è molto forte inquanto è rappresentata da due pilastri significativi nella vita di ogni persona: la famiglia ed il lavoro. Un sogno che riguarda sia la sfera affettiva, quella della propria famiglia, che quella economico lavorativa. Questo è un sogno che invita alla riflessione su quella che è la propria identità e la stabilità, insieme ad un implicito bisogno di controllo di cui si necessita sui due ambiti famiglia e lavoro.

La famiglia rappresenta un pilastro per moltissime persone allo stesso modo del lavoro, indispensabile per una vita decorosa. Perderli entrambi, ci pone in un’ ottica di insicurezza. Si percepisce una grande vulnerabilità del sognatore rappresentata dal timore di un cambiamento catastrofico in grado di stravolgere a 360 gradi la propria vita. Questo sogno può segnalarci vari disagi che interessano il sognatore: vediamoli di seguito!

Insicurezza e paura di perdere il controllo

Sognare di perdere tutto, famiglia e lavoro è un tema spesso connesso fortemente ad un’insicurezza di base che riguarda la vita del sognatore o situazioni specifiche che generano ansia.

Può darsi che nella vita reale si stiano affrontando situazioni disagevoli, momenti difficili, insicurezza finanziaria, stress ed incertezze di vario tipo. Ed ecco che il cervello elabora questo disagio, trasformandolo in un vero e proprio incubo. Il sogno infatti agisce come uno specchio che riflette tutte le ansie che popolano la mente del sognatore durante la vita di tutti i giorni.

Crisi d’identità e ruolo sociale

Indubbiamente nel ruolo sociale, sia la famiglia che il lavoro, occupano un ruolo di primo piano e contribuiscono a creare la propria identità. Sognare di perderle entrambe rappresenta un po’ un crollo totale di questa identità in quanto il lavoro, ad esempio, è connesso alla propria autostima e al valore personale. Perderlo simboleggia la paura di fallire, di non essere all’altezza delle situazioni.

Ma al tempo stesso, perdere la famiglia dovrebbe indurre ad un momento di riflessione circa la propria vita privata, ed i rapporti che intercorrono tra il sognatore e la sua famiglia.

Non si tratta di un desiderio inconscio, ma di un’ansia di perdita dei legami affettivi. Questo indica che anche in questo ambito affettivo si ha timore di non essere all’altezza delle aspettative familiari e, si teme, magari, un allontanamento. In alcuni casi è un segnale che esorta a prestare una maggiore attenzione ai rapporti interpersonali, magari trascurati da tempo.

Sognare di perdere il lavoro

Si tratta senza dubbio un sogno connesso alla sfera lavorativa e può riflettere un rischio reale, così come un eccessiva ansia da prestazione o ancora problemi lavorativi con i colleghi o i capi che inducono a pensare che potremmo avere delle complicazioni. Anche un eccessivo stress può indurre il sognatore a non svolgere nel modo migliore il proprio lavoro, e a temere quindi di esserne tagliato fuori.

Sognare di perdere la propria famiglia

Il sogno può essere visto e interpretato da vari punti di vista. Può nascere da ansia causata da trascuratezza nei rapporti famigliari.

Ma potrebbero esserci anche dei reali problemi che fanno presagire il peggio. In altri casi invece, non vi sono problemi reali, ma un periodo di forte stress può causare ansia e depressione, e far percepire al sognatore tutto ciò che riguarda la propria vita, in negativo.

Perdere e perdersi indica conflitti e tensioni irrisolte all’interno del nucleo familiare suggerendo una maggiore attenzione verso i rapporti familiari.

In molte situazioni, siano esse lavorative, familiari o di vita sociale, il sentirsi persi o perdere qualcosa di importante, può indicare una bassa autostima, la mancanza di fiducia e il sentirsi persi in mezzo a varie situazioni che implicano una certa difficoltà, o come tali appaiono al sognatore.

Cosa fare dopo un sogno del genere?

Il consiglio è quello di analizzarlo e riflettere cercando di mettersi all’ ascolto di se stessi, individuando le proprie paure concrete, o supposte. Le domande da porsi sono le seguenti:

Cosa sta accedendo nella mia vita da farmi sentire così vulnerabile? Quali cambiamenti imminenti sto affrontando a lavoro o in famiglia da causarmi tale stress?

La paura andrebbe affrontata, in quanto il sogno, non rappresenta una reale previsione ma una vera e propria metafora che indica la propria paura di fallire in un ambito o più di uno.

I sogni di perdita o perdersi nei sogni, rappresentano ansia dovuta a dei momenti di transizione che riguardano la vita del sognatore e, invece d temere il crollo della propria vita andrebbero interpretati come situazioni che offrono spazio ai cambiamenti e alla crescita.

Qualora il sogno sia ricorrente, ed assuma l’aspetto di incubo ripetuto, sarebbe opportuno cercare supporto psicologico che possa aiutare il sognatore a risolvere il problema ed elaborarlo.

Sognare di perdere tutto e numeri

Per quanto riguarda la Smorfia e la numerologia pitagorica il sogno mette l’accento su un concetto fondamentale quello della perdita.

Secondo la Smorfia la perdita viene rappresentata dal numero 6; sentirsi smarriti numero 1, e vulnerabilità numero 8.

Secondo Pitagora l’interpretazione numerica del concetto di perdita è la seguente:

PERDITA = 7 – 5 – 9 – 4 – 9 – 2 – 1 =10

Significato dei numeri da 1 a 10 leggi e approfondisci la numerologia di questo sogno.

Il ruolo delle private equity nella crescita delle start-up

Il ruolo delle private equity nella crescita delle start-up
Il ruolo delle private equity nella crescita delle start-up

In Italia si parla spesso di start-up come fucine di idee brillanti ma fragili, realtà che nascono veloci e altrettanto velocemente rischiano di scomparire per mancanza di risorse. È qui che entra in gioco il private equity, non come semplice iniezione di capitale, ma come partner capace di trasformare intuizioni in imprese strutturate. Il suo ruolo va oltre il finanziamento: significa affiancare i fondatori nella costruzione di governance solide, nell’apertura a nuovi mercati e nell’accelerazione di processi che altrimenti richiederebbero anni. In un ecosistema sempre più competitivo, il private equity rappresenta la leva che può fare la differenza tra una buona idea destinata a restare piccola e un’impresa pronta a diventare protagonista del futuro economico.

Private equity e start-up: un’alleanza strategica

Quando si parla di private equity si pensa spesso a operazioni su aziende già consolidate, pronte a crescere per linee esterne o a rafforzare la propria posizione competitiva.

Negli ultimi anni, tuttavia, questo strumento ha trovato spazio anche nell’ecosistema delle start-up, (oggi come ieri), in particolare in quelle realtà che hanno superato la fase iniziale di validazione e sono arrivate a un livello di strutturazione sufficiente per attrarre investitori professionali.

Non si tratta di early stage: il private equity entra in gioco quando il modello di business è già dimostrato, i ricavi sono in crescita e la sfida principale è scalare rapidamente senza disperdere energie e risorse.

Capitale e visione per accelerare lo sviluppo

Il contributo più immediato del private equity è, naturalmente, l’apporto di capitale. Ma non è un capitale “muto”: si tratta di risorse che arrivano accompagnate da una visione strategica e da un piano di sviluppo condiviso.

Per una start-up che vuole consolidare la propria posizione nel mercato e affrontare una fase di crescita, questo significa poter finanziare espansioni commerciali, sostenere investimenti in ricerca e sviluppo, aumentare la capacità produttiva o aprire nuove filiali all’estero.

L’effetto leva è significativo: operazioni che da sole richiederebbero anni di autofinanziamento diventano realizzabili in un arco temporale più breve e con maggiore stabilità.

Il valore delle governance e competenze

Uno degli elementi meno immediati ma più rilevanti del private equity è il contributo alla governance. I fondi introducono strumenti di controllo e modelli di gestione manageriale che aiutano a rendere più solida la struttura aziendale. Non si tratta solo di accountability verso gli investitori, ma di un processo di professionalizzazione che rafforza la credibilità dell’impresa agli occhi di partner industriali, istituzioni finanziarie e potenziali acquirenti futuri. In molte start-up questo passaggio è decisivo: consente di passare da una gestione ancora legata alla visione dei fondatori a un assetto organizzativo capace di sostenere la crescita di lungo periodo.

Scalabilità e apertura a nuovi mercati

Il private equity è particolarmente efficace nel supportare la scalabilità. L’ingresso di investitori istituzionali permette di pianificare strategie di espansione su mercati internazionali, rafforzare la struttura finanziaria e stringere partnership strategiche.

Per le start-up più innovative, ciò significa poter competere in contesti globali, attirare ulteriori investitori e prepararsi, nel medio termine, a operazioni straordinarie come una quotazione in borsa o una fusione con player più grandi.

In questo senso, il private equity agisce come un acceleratore di percorso, riducendo il rischio che la crescita organica non sia sufficiente a tenere il passo con la concorrenza.

Orientarsi tra opportunità e strumenti

Accedere al private equity richiede consapevolezza, trasparenza e un business plan credibile. Non è uno strumento per tutte le start-up, ma per quelle pronte a misurarsi con una fase di espansione strutturata rappresenta un’opportunità concreta per consolidarsi e competere a un livello più alto.

Per approfondire i meccanismi di questo tipo di operazioni e valutare se possano essere adatti alla propria realtà, è possibile consultare anche le risorse disponibili sul sito Azimut Direct, che raccoglie strumenti e informazioni utili per le imprese in cerca di capitali e partnership di sviluppo.

Creme alla consolida: proprietà, benefici e usi

Creme alla consolida: proprietà, benefici e usi
Creme alla consolida: proprietà, benefici e usi

Prendersi cura della pelle non significa solo cercare un effetto estetico, ma nutrirla in profondità, rispettandone i ritmi e le esigenze. Negli ultimi anni, sempre più persone scelgono prodotti che uniscono efficacia e ingredienti naturali, alla ricerca di formule delicate, sicure e ricche di principi attivi vegetali. Dalle creme idratanti alle pomate lenitive, fino ai trattamenti mirati per pelli sensibili o stanche, il mondo del beauty green offre soluzioni che vanno oltre la semplice cosmetica, diventando veri e propri alleati di benessere quotidiano.

Tra queste, le creme alla consolida si stanno facendo conoscere per le loro proprietà uniche, che le rendono ideali sia per la cura della pelle che per il sollievo di muscoli e articolazioni.

Che cos’è la consolida e perché è così preziosa

La consolida maggiore, conosciuta anche come Symphytum officinale, è una pianta perenne dalle foglie verdi e dai fiori violacei, utilizzata fin dall’antichità nella medicina popolare. Le sue radici e foglie sono ricche di principi attivi come l’allantoina, i tannini e la mucillagine, che conferiscono alla pianta un forte potere lenitivo, cicatrizzante e rigenerante.

A cosa serve una crema alla consolida?

Queste sostanze stimolano la rigenerazione cellulare e favoriscono la riparazione dei tessuti, rendendo la consolida un ingrediente prezioso per creme e pomate dedicate alla cura della pelle e al benessere muscolare.

Le creme alla consolida si distinguono per la loro azione multifunzionale. Grazie alla presenza di allantoina, sono note per la capacità di favorire la cicatrizzazione e lenire piccole irritazioni cutanee, screpolature o arrossamenti. Sono quindi particolarmente indicate per pelli secche, sensibili o soggette a piccole abrasioni.

Ma i benefici non si fermano qui. Sono infatti tante le proprietá della consolida maggiore.

Le creme a base di consolida sono utilizzate anche per dare sollievo a muscoli e articolazioni affaticati, grazie alla loro azione decongestionante e leggermente antinfiammatoria. Per questo motivo trovano spazio non solo nella routine beauty quotidiana, ma anche nella cura del corpo dopo l’attività fisica o in caso di piccoli traumi come contusioni o distorsioni lievi.

Come utilizzare una crema alla consolida

L’applicazione è semplice e piacevole. Basta massaggiare una piccola quantità di prodotto sulla zona interessata, fino a completo assorbimento.

Sulla pelle del viso e del corpo, la crema può essere usata quotidianamente come idratante o trattamento lenitivo con ottimi risultati. Mentre su muscoli o articolazioni, si consiglia di applicarla dopo l’attività sportiva o in momenti di tensione, per favorire un senso immediato di sollievo e recupero.

Come per tutti i prodotti naturali, è importante sceglierne uno di qualità, verificando la provenienza degli ingredienti e l’assenza di additivi aggressivi.

Una scelta naturale per la skincare quotidiana

Optare per una crema alla consolida significa affidarsi a una tradizione erboristica antica, unendo il sapere della natura alle esigenze moderne di cura e benessere. È un piccolo gesto che porta benefici visibili alla pelle e che, allo stesso tempo, si prende cura del corpo in profondità grazie ai suoi principi attivi validissimi.

Nel vasto universo della cosmetica naturale, le creme alla consolida rappresentano una soluzione delicata ed efficace per chi cerca un prodotto capace di idratare, lenire e rigenerare, accompagnando la pelle in ogni stagione della vita.

Note importanti di utilizzo delle creme alla consolida e pomate

La loro efficacia è largamente documentata, ed il loro campo di utilizzo davvero molto vasto. L’unico accorgimento che va messo in atto riguarda la modalità di utilizzo. Infatti contenendo alcaloidi pirrolizidinici potenzialmente epatotossiche, non vanno mai ingerite e il loro utilizzo è rigorosamente limitato all’applicazione esterna, ossia topica, “solo sulla pelle” per intenderci meglio. Le creme alla consolida non vanno neanche applicate sulle ferite.

Photinia o Fotinia Serratifolia verde lucido e fiori bianchi

Photinia o Fotinia Serratifolia verde lucido e fiori bianchi
Photinia o Fotinia Serratifolia verde lucido e fiori bianchi

Le specie di Photinia o Fotinia Serratifolia sono ornamentali e si possono confondere con altre specie botaniche della stessa famiglia. La Fotinia è comunemente chiamata Photinia taiwanese o cinese in quanto presente nelle foreste della Cina, in Giappone, Taiwan ed anche nell’Indonesia, Filippine ed India. Appartiene alla famiglia delle rosacee e non ha grandi esigenze colturali. Si tratta di un sempreverde con foglie verdi chiare lucide appena dentate che fiorisce in primavera dando vita a fiori bianchi a mazzetti. E’ una pianta ornamentale perfetta per i giardini anche se di medie dimensioni: ma scopriamo di più su questa specie botanica.

Photinia o Fotinia Serratifolia verde lucido e fiori bianchi

La Photinia, come accennato, fiorisce in primavera per poi lasciare spazio in autunno a bacche rosso brillante che successivamente virano al bruno. Anche le foglie tendono ad assumere una colorazione rossastra in questo periodo dell’anno, il tutto la rende piacevole alla vista. I fiori durano circa due settimane ed hanno un odore molto forte, mentre le foglie sono tossiche.

Le bacche della Photinia grandi 5 o 6 millimetri contengono all’interno o dei semi, e sono molto apprezzate da diverse specie di uccelli come corvi, tordi e storni.

Mediamente è un arbusto che raggiunge un altezza di 5 o 6 metri ma nel suo ambiente ideale può toccare anche i 12 metri di altezza. Nel suo habitat naturale la troviamo sia a livello del mare che a 2500 metri di altezza.

Photinia varietà

Nel suo paese di origine e in particolar modo in Cina, sono presenti e riconosciute 3 varietà di Photinia che andremo a vedere nel dettaglio.

Photinia Serratifolia a varietà ardisiifolia che è praticamente una variante originaria di Taiwan. Generalmente questa varietà si trova intorno agli 800 – 900 metri di altezza. La si identifica per le foglie che risultano essere ovate inverse ellittiche e dalla consistenza piuttosto coriacea.

Photinia Serratifolia variante daphnipylloides una tipologia che presenta una foglia più larga ed ellittica od anche allungata e obovata. Anch’essa è originaria di Taiwan.

Infine troviamo la terza varietà la Photinia Serratifolia lasiopetala con foglie a cucchiaio sottili originaria di Taiwan.

Coltivazione

Ama i terreni ben drenati e umidità dell’aria. Vive bene sia al sole che in mezz’ombra. Nei paesi d’origine viene utilizzate per bordare viali come in uso a Wuhan, sebbene presenti un odore che a non tutti risulta gradito.

Si tratta di una specie botanica che non richiede grandi cure ed è per questo molto apprezzata per la creazioni di siepi e bordure così come elemento isolato. La si può coltivare sia in terra piena che in vaso.

E’ rustica e resiste bene al freddo e alle basse temperature. Questa pianta ama il sole, ma cresce bene anche in penombra. Il terreno ottimale per la Fotinia è acido ricco di sostanza organica e ovviamente ben drenato. Irrigare preferibilmente con regolarità specie nella stagione estiva. Negli altri periodi dell’anno attendere che il terreno si asciughi prima di irrigare nuovamente.

Photinia Serratifolia malattie, parassiti e carenze nutrizionali

Si tratta di una pianta robusta ma può essere soggetta a malattie specie se le condizioni climatiche e ambientali non sono le migliori. Possono colpirla malattie fungine, parassiti e clorosi ferrica da mancanza di nutrienti.

Malattie fungine: Entomosporiosi che si presenta con macchie fogliari irregolari di colore rosso bruno e violaceo. Consigliato rimuovere le foglie e trattare con fungicidi come l’ossicloruro di rame.

Il mal bianco o Oidio è una malattia comune tra le rosacee specie in condizioni di eccessiva umidità. Utilizzare fungicidi specifici e drenare bene il terreno.

Fumaggine si manifesta come una muffa nera di colore scuro sulle foglie e rami ed è dovuta alla presenza di parassiti e produzione di melata. Rimuovere i parassiti con prodotti specifici. afidi e altri parassiti si possono combattere con irrorazione di sapone molle diluito o insetticidi o quassia amara, rimedio naturale.

Carenza di ferro o azoto

Tra le carenze più comuni che possono simulare malattie come quelle descritte portando all’ingiallimento e alla caduta delle foglie si collocano la carenza di ferro o clorosi ferrica o la mancanza di azoto (casa anch’essa ingiallimento e caduta delle foglie ma anche rallentamento di crescita), entrambe, possono essere combattute integrando i prodotti nelle irrigazioni.

Cesti Natalizi: come confezionarli e cosa inserire all’interno

Cesti Natalizi: come confezionarli e cosa inserire all'interno
Cesti Natalizi: come confezionarli e cosa inserire all'interno

A Natale si ricevono e si fanno dei regali, se alle volte la scelta risulta essere semplice, altre volte non sappiamo proprio cosa regalare, un’idea alternativa può essere rappresentata dal cesto Natalizio personalizzato. La personalizzazione di un prodotto, sia esso regalo normale o culinario è sempre molto gradita.

Troviamo in vendita nei supermercati, negli alimentari nelle pasticcerie stupendi cesti già confezionati con all’interno prelibatezze di ogni genere, ma se vogliamo realizzare un cesto natalizio interpretando il gusto della persona, o delle persone, cui è destinato, possiamo realizzarne facilmente uno da noi.

Cesti natalizi: come confezionarli e cosa inserire all’interno

  • Panettone, pandoro, panforte dolcetti alle mandorle
  • Torroni e torroncini al cioccolato o bianchi alle mandorle
  • Vini e spumanti dolci e secchi
  • liquori sia dolci (limoncello) che forti (grappa)
  • Biscotteria, cioccolatini e caramelle
  • Frutta secca in guscio
  • Conserve di marmellate e sott’olio
  • Datteri albicocche mango seccati e dolcificati
  • Pasta in formati particolari
  • Salame cotechino zampone
  • lenticchie e fagioli secchi
  • REGALINI

Come confezionare un cesto di Natale

Per confezionare un cesto natalizio occorre acquistare un cesto delle dimensioni che preferiamo, della paglia artificiale, dei fogli trasparenti da confezione ed una bella coccarda di grandi dimensioni (proporzionata alla grandezza del cesto).

Acquisteremo, a scelta, i generi alimentari da introdurvi anche in base alla conoscenza che abbiamo dei gusti di chi lo dovrà ricevere. Si può optare per prodotti dolci o salati ma anche in questo caso i prodotti da inserire e scegliere sono infiniti. Si potranno anche preparare dei biscotti fatti in casa a forma di alberello, angelo, od altra sagoma legata al Natale.

Nella preparazione del cesto di natale fai da te, è opportuno inserire per primi gli elementi più grandi (panettone o pandoro, torrone, spumante, buste di frutta secca o di biscotti, e così via e in seguito collocare gli elementi più piccoli.

Personalmente mi piace aggiungere dei regalini, generalmente due, poco impegnativi, che siano adatti ad essere regalati uno ad un uomo (dopobarba, sciarpa, portachiavi, cinta) e uno per una donna (profumo, trucchi, foulard, bijoux), ma si può optare anche per regali “neutri” che vanno bene per ambedue i sessi.

Tra i regali neutri troviamo: penne porta penne CD o DVD, biglietti per cinema o teatro, cornici semplici o digitali, piccoli quadretti e accessori per la casa, tazze per la colazione o tazzine da caffè. Tra i regali sono perfetti anche quelli natalizi tipici creati sempre con il fai da te come ad esempio un centro tavola di natale, delle candele, un porta fortuna e così via.

Il cesto natalizio fatto da voi andrà riempito con paglia artificiale da inserire sul fondo e incartato con carta trasparente annodandolo con un nastro e guarnendolo con una coccarda o un fiocco. Per riempire gli spazi interni tra un prodotto e l’altro si potranno utilizzare per un cesto dolce delle caramelle e dei cioccolatini mentre per un cesto salato della frutta secca come noci e nocciola.

Cesto natalizio
Cesto natalizio

Il cesto originale può fare la differenza

Un consiglio che mi sento di dare per confezionare il cesto di Natale è quello di scegliere un contenitore particolare e diverso dal solito come un cestino con coperchio riutilizzabile come cesta per il pic nic, o magari un vassoio estetico un delizioso contenitore per vasi un cesto foderato e imbottito di forma rettangolare che potrete riutilizzare pe riordinare l’armadio o i giochi dei bambini, un contenitore in corda dalla forma preferite quadrata, ovale  e così via.

Idee originali per il cesto di Natale fai da te
Idee originali per il cesto di Natale fai da te

In base alla propria creatività le variazioni su un tema per un cesto natalizio sono infinite e sicuramente il risultato finale sarà sempre più azzeccato dei cesti pre-confezionati che trovate al supermercato.

Mettete in moto la vostra fantasia e … BUON CESTO!

Dolce con frutta secca e marmellata

Dolce con frutta secca e marmellata
Dolce con frutta secca e marmellata
Questo dolce di frutta secca e marmellata è di semplice realizzazione, veloce da preparare, alla portata di tutti, il suo gusto è particolare e gradevole. Vi sono dei dolci complicati che richiedono anche una certa abilità nella preparazione. Questo dolcetto invece oltre ad essere davvero buono e di una grandissima semplicità e lo si prepara velocemente grazie all’utilizzo della pasta sfoglia. Ma vediamo insieme gli ingredienti necessari e la preparazione.

Dolce con frutta secca e marmellata ingredienti

Dose per 6 persone

Per una maggiore quantità vi consiglio di prepararne e cuocerne due anche alternando la farcitura con marmellata e cioccolata nera o bianca o magari al pistacchio.

1 confezione di pasta sfoglia fresca o congelata, (se volete potete prepararla voi)
100 gr di frutta secca e candita (noci nocciole mandorle, ananas banana cocco mango)
1/2 barattolo di marmellata ai frutti di bosco (amarene, fragola)
zucchero

Preparazione Dolce con frutta secca e marmellata

La preparazione, come già accennato, è estremamente semplice e la marmellata, se non vi piace, potrà essere sostituita con cioccolato del tipo preferito.

Iniziamo, dunque con lo stendere la pasta sfoglia nella teglia, farcire con la marmellata e la frutta secca, arrotolare il tutto realizzando un dolce largo 10 cm e lungo 25-30cm.

Con una forchetta è necessario schiacciare molto bene i due margini esterni ed unire al centro il rotolone. La chiusura fatta bene è importante e serve a non far fuoriuscire la farcitura durante la cottura in forno.

Per ultimo, farcito il tutto, spolverare con zucchero la superficie, infornare a 180°C per circa 20-25 minuti.
Togliere dal forno il dolce di frutta secca e marmellata e lasciate raffreddare bene prima di tagliarlo in rotolini per evitare che si rompa.
Infine, servire il dolce con frutta secca e marmellata una volte freddo e tagliato.

Lo stesso dolce si può ottenere utilizzando del cioccolato insieme alla frutta secca. In alternativa si potranno preparare tanti piccoli fagottini ripieni di frutta secca e marmellata assortiti con altri farciti con cioccolato e frutta secca. Piccoli fagottini o “saccottini” monoporzione perfetti anche per la merenda o la colazione.

Utilizzo della pasta sfoglia

Con la pasta sfoglia si possono preparare ricette dolci e salate in modo facile  e veloce come ad esempio i rustici ripieni.

Infatti la pasta sfoglia è un tipo di impasto che si presta alla preparazione di moltissimi piatti, non solo dolci ma anche di altro tipo.

Permette di decorare, sperimentare e realizzare un’infinità di ricette, incluse torte farcite salate o dolci. L’unico consiglio è di scegliere un prodotto di buona qualità per ottenere delle ricette migliori e digeribili.

Ripieno dolce con frutta secca
Ripieno dolce con frutta secca