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venerdì, Ottobre 3, 2025
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Come scegliere l’arredo giardino sostenibile, comodo e funzionale

arredo giardino set da giardino rattan Jakob sito sklum
Arredo giardino set da giardino rattan Jakob sito sklum

La scelta dell’arredo giardino non è più semplice di quella dell’arredamento della casa. I mobili outdoor devono rispondere a dei requisiti specifici che spesso, i migliori marchi di arredo giardino, rispettano pienamente.

Andranno presi in considerazione vari fattori, a cominciare dalla scelta dei materiali sostenibili, alle linee di design adottate, spesso eleganti e funzionali al tempo stesso, fino a considerare la comodità in grado di farci vivere il relax che solo dei mobili da giardino di qualità sono in grado di soddisfare. Vediamo come scegliere l’arredo giardino considerando i vari fattori di cui abbiamo accennato.

Come scegliere l’arredo giardino sostenibile

L’importanza delle nostre scelte influisce sull’ambiente. Per questo le scelte sostenibili e le abitazioni ecosostenibili, anche in fatto di arredo interno ed esterno, sono sempre da preferire.

Tavoli, sedie, sdraio, amache, ma anche gazebo, ombrelloni, panchine e divani sono da prediligere se realizzati in modo sostenibile.

Ciò si ottiene adottando materiali presenti in natura come il legno, il bamboo (bambu), il rattan od anche metalli resistenti come ghisa e ferro.

Sebbene questi materiali possano richiedere, a differenza di altri, una certo grado di manutenzione, sono senza dubbio da preferire. Anche per quel che concerne tappeti e tessili i materiali naturali come cotone, lino ecru, cocco, rendono l’ambiente più accogliente e rilassante.

Arredo giardino: quali sono i mobili da esterno indispensabili

Nell’ arredo giardino i mobili da esterno indispensabili per assolvere le varie funzioni, variano in relazione allo spazio che si ha a disposizione in giardino, terrazzo o balcone, al budget, e alla funzionalità a cui si vuole destinare lo spazio esterno da arredare.

Zona pranzo outdoor

Se la necessità è quella di creare una zona pranzo sarà utile scegliere tavolo e sedie, e dotare lo spazio di una superficie ombreggiante come un gazebo da giardino, un ombrellone, o per i balconi anche una tenda da sole.

Zona relax in giardino

Altre volte, oltre alla creazione di una zona pranzo, si desidera creare un’area destinata al relax. In questo caso sarà utile scegliere le migliori poltrone, sdraio e divanetti da giardino, creando uno spazio relax funzionale. Molte idee funzionali e di design le trovate in questo sito web dedicato all’arredo giardino.

Arredo giardino: quali sono i mobili da esterno indispensabili: tavolo e sedie outdoor

Arredo giardino e illuminazione

Gli spazi esterni possono essere allestiti in zone pavimentate o direttamente sul prato. Ad ogni modo, oltre alla scelta di divani outdoor, sdraie, ombrelloni, lettini e ovviamente tavoli e sedie da giardino, è importante dotare la zona destinata ad accogliervi mentre vi rilassate all’aperto, o mentre consumate un pasto in compagnia delle vostra famiglia o degli amici, di punti luce.

Un’illuminazione curata degli spazi esterni creerà la giusta atmosfera e permetterà di accrescerne la funzionalità in qualsiasi momento della giornata, notte inclusa. Di seguito trovate dei consigli utili: come illuminare il giardino.

Le calde notti d’estate saranno davvero molto piacevoli se vissute all’esterno, cullandosi su un dondolo da giardino, su di un amaca, o rilassandosi cenando sotto le stelle. Per la scelta del dondolo vi consiglio di consultare questa guida dettagliata: Come scegliere il dondolo da giardino: 5 regole.

Vivere gli spazi esterni arredandoli

Vivere a pieno gli spazi esterni, siano essi piccoli balconi, grandi terrazzi o versatili giardini, permette di accrescere il benessere individuale grazie ad un valore aggiunto che, specie nel periodo primaverile e estivo si rivela una grande ricchezza per la casa.

Certo, chi ha la fortuna di avere un grande giardino potrà creare una zona pranzo, una zona relax, scegliere una bella piscina da montare, alternare vialetti e pavimentazioni con zone a prato e fiori ottimizzando gli spazi e creando aree funzionali per ogni singola attività.

Piccoli balconi e terrazzi funzionali: i mobili giardino che si chiudono

Al contrario, chi ha uno spazio esterno limitato, dovrà preferibilmente adottare tavoli e sedie con ingombro ridotto, puntando magari per sedute e tavoli da giardino con ingombro ridotto e che si chiudono, soluzioni che possono essere utilizzati all’occorrenza per poi venire riposti in inverno, o per creare spazio per altre situazioni, come ad esempio aprire due sdraio per prendere il sole.

Qualunque sia la zona da arredare e le sue dimensioni, una scelta attenta in termini di dimensioni dei mobili da giardino e dello stile, nonché della loro tipologia di utilizzo, renderà la zona esterna una piccola o grande oasi da vivere e in cui rilassarsi.

Cartoline solidali: idea alternativa alle classiche bomboniere

Cartoline solidali: idea alternativa alle classiche bomboniere
Cartoline solidali: idea alternativa alle classiche bomboniere

Le bomboniere al giorno d’oggi sono ormai diventata un’usanza diffusa ed utilizzata per ringraziare gli ospiti in tantissime occasioni. Non si regalano più solamente agli invitati al matrimonio, ma anche alla cresima, al battesimo e persino alla laurea.

In alcuni contesti tuttavia i classici portaconfetti potrebbero risultare eccessivi o banali, dunque conviene optare per un’alternativa originale ma che sia comunque apprezzata dagli invitati. A tal proposito, tra le bomboniere più in voga del momento troviamo le cartoline solidali: scopriamo insieme di cosa si tratta e perché vale la pena sceglierle.

Cartoline solidali: di cosa si tratta?

Le cartoline solidali sono delle vere e proprie cartoline che vengono donate a coloro che si invitano alla cerimonia al posto della classica bomboniera. Di cosa si tratta esattamente?

Non sono però dei semplici cartoncini con una foto stampata: nascondono un significato simbolico dal grandissimo valore in quanto il ricavato della loro vendita viene utilizzato dall’organizzazione prescelta per finanziare progetti umanitari e fornire un aiuto concreto a coloro che ne hanno veramente bisogno. Per approfondire l’argomento legato alla fotografia vi consiglio di leggere questo articolo, vivere la fotografia.

Le cartoline solidali di Save the Children ad esempio permettono di garantire un futuro ai bambini meno fortunati in Italia e nel mondo e sono dunque molto di più di una semplice bomboniera. Scegliendo queste cartoline in sostanza si fa beneficenza, compiendo un gesto decisamente nobile e dal significato profondo.

Le cartoline solidali di Save the Children

Le cartoline solidali di Save the Children custodiscono al loro interno un certificato che attesta la donazione effettuata in favore dell’organizzazione e di una finalità in particolare.

Si può scegliere infatti la destinazione del proprio denaro: intervento salva-vita con cibo terapeutico ai bambini malnutriti, coperta e cappellino per aiutare i più piccoli a superare l’inverno, antibiotici contro la polmonite.

Ogni cartolina di Save the Children è abbinata ad una pergamena che si può personalizzare con un messaggio ed i dati della cerimonia, proprio come una classica bomboniera, e viene fornita con la propria busta. Una bomboniera originale con un grande valore solidale.

Dove acquistare le cartoline solidali di Save the Children

Le cartoline solidali di Save the Children si possono ordinare comodamente online, a questo link https://regalisolidali.savethechildren.it/bomboniere/cartoline/. È possibile scegliere se ordinare le cartoline solidali in formato digitale oppure cartaceo, personalizzandole direttamente online in modo da riceverle già pronte per essere consegnate ai propri invitati.

Il costo di queste bomboniere alternative non è elevato e come abbiamo detto tutto quello che si spende viene utilizzato da Save the Children per aiutare i bambini meno fortunati. Si tratta dunque di una vera e propria donazione, a tutti gli effetti.

Perché scegliere le cartoline solidali di Save the Children

Scegliere le cartoline solidali di Save the Children al posto delle classiche bomboniere significa sostenere un’organizzazione umanitaria impegnata da oltre cento anni per garantire un futuro migliore ai bambini.

Ecco perché conviene prendere in considerazione questa opzione: si tratta di compiere un gesto dal valore profondo e trasmettere un messaggio importante anche a tutti i propri invitati. Scegliendo le cartoline solidali di Save the Children ognuno, nel suo piccolo, può fare la differenza.

Le bomboniere solidali costituiscono un’ottima alternativa alle classiche bomboniere, offrono una graziosa idea da donare agli ospiti e, al tempo stesso, permettono di compiere un gesto in aiuto dei bambini meno fortunati.

Oltre alle bomboniere solidali anche le bomboniere green fai da te offrono una soluzione alternativa e creativa. Fare della bomboniere un’oggetto utile per qualcuno vale molto di più del donare un semplice presente!

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Perché i cani piccoli abbaiano?

Perché i cani piccoli abbaiano?
Perché i cani piccoli abbaiano?

Uno dei problemi dei cani è l’abbaiare di continuo ad ogni rumore o situazione: perché questo accade? I motivi fondamentali per cui un cane abbaia sono sostanzialmente di due tipologie, fermo restando che, i cani di taglia grande se ben abituati, tendono ad abbaiare molto meno, I cani piccoli abbaino molto di più, in genere, delle razze di dimensioni medie e grandi. Scopriamo i motivi per cui un cane piccolo abbaia o potrebbe abbaiare.

Perché i cani abbaiano?

Cani in salute che si alimentano nel modo giusto, ben seguiti, e che socializzano con l’ambiente, altri cani e gli umani, non abbaieranno molto. Fondamentalmente l’abbaiare è un modo da parte del cane di comunicare un pericolo od anche un modo di comunicare con le persone chiedendo di giocare o del cibo (ad esempio).

I cani abbaiano se vogliono socializzare con altri cani che passano nelle vicinanze, abbaiano per difendere il territorio, ma abbaiano anche quando hanno alcune richieste da “esporre” ai proprietari.

Spesso i cani di taglia grande, e alcune razze specifiche, tendono ad abbaiare davvero poco: si allertano solo in caso di vero pericolo. I cani piccoli, invece, abbaino molto di più e questo può rivelarsi un problema per la serenità di chi abita con lui.

Fermo restando che l’abbaio sporadico non crea nessun problema, ed è realmente una cosa normalissima per il cane, lo è un po’ meno quando il cane abbaia tanto e può recare disturbo sia in famiglia che nel condominio stesso.

Perché i cani piccoli abbaiano di più?

I cani dovrebbero da adulti, raggiungere un certo equilibrio, pensare e sapere che il proprio padrone ha tutto sotto controllo e sentirsi quindi sicuri delle situazioni sia in casa che fuori di casa. I cani piccoli spesso sono cagnolini che escono meno di casa, rispetto ai cani di grande taglia.

Alcuni padroni pensano che un cane piccolo abbia meno necessità di uscire e socializzare con gli altri cani e questo, li porta, nel tempo, ad essere dei cani timorosi.

Un cane che ha paura ed è convinto di dover difendere la propria casa, se stesso o il proprio padrone, da tutto e da tutti, abbaia, ed abbaia molto, in quanto ogni persona, rumore o circostanza, riesce a metterlo in allarme. Un cane sicuro di se, dell’ambiente e del suo padrone, tende ad abbaiare poco, e lo fa solo in caso reale di pericolo.

Cosa fare se il cane abbaia troppo

In primo luogo, un cane che viene lasciato solo per troppe ore al giorno, tende ad annoiarsi, e l’abbaiare ad altri cani o a rumori circostanti, diventa anche un modo per passare il tempo. Il cane si sente solo, annoiato, abbaiare lo porta a comunicare con l’ambiente circostante.

E’ ovvio che molte persone devono recarsi al lavoro e, in tal caso, cercare di educare il cane sin da piccolo all’ambiente interno ed esterno alla casa, rendendolo più sicuro e facendolo interagire con altri cani, lo porterà ad esser un cane equilibrato che difficilmente al di la delle sue dimensioni (piccolo o grande) tenderà ad abbaiare poco.

Cose da considerare

Ma se il vostro cane abbaia troppo e, per lavoro o altri motivi, non avete modo di stare con lui più tempo, sarà necessaria una rieducazione e una desensibilizzazione agli stimoli che lo fanno abbaiare, che potranno essere altri cani, persone rumori, automobili e motorini (od altro).

Se già sapete di poter dedicare poco tempo al vostro cane è bene orientarsi verso razze che per natura, tendono ad abbaiare di meno. Considerate anche che prendere un cane è comunque un impegno e una responsabilità motivo per cui dovrete trovare il modo di rispettare le sue esigenze e le sue necessità evitando di farne un cane insicuro e pauroso che abbaia a tutto.

Il fluoro fa bene o fa male? La verità sul fluoro

Il fluoro fa bene o fa male? La verità sul fluoro
Il fluoro fa bene o fa male? La verità sul fluoro

Un tempo il fluoro veniva prescritto ai bambini per evitare l’insorgenza di carie. Allo stesso modo viene addizionato a dentifrici e prodotti dentali per il medesimo motivo, rinforzare i denti.

Ma, negli ultimi anni, studi approfonditi hanno evidenziato che la tossicità del fluoro può essere fortemente dannosa sia per i bambini che per gli adulti in quanto si tratta di un alogeno estremamente dannoso.

Il fluoro è efficace? E’ dannoso? Scopriamo insieme.

Il fluoro fa bene o fa male?

Se una carenza di fluoro può favorire l’insorgenza di problemi alle ossa e ai denti, (almeno così si racconta da circa un cinquantennio), va detto che la fluorizzazione dell’acqua effettuata negli stati Uniti per decenni, non si è dimostrata efficace nella prevenzione della carie.

Allo stesso tempo, alcuni studi approfonditi hanno dimostrato che un abuso di fluoro può causare intossicazione, favorire la carie e danneggiare il sistema nervoso causando la degenerazione dei neurotrasmettitori e dei recettori delle cellule cerebrali. Quindi ci si chiede: si deve dare il fluoro ai bambini? Dato che sono proprio loro quelli a cui in genere viene somministrato.

La verità sul fluoro

Il fluoro è una sostanza molto reattiva, motivo per cui in natura non lo si trova libero, ma combinato con altre sostanza denominati fluoruri, come il fluoruro di sodio.

Nell’industria fluoro e fluoruri si trovano un po’ ovunque: nella fabbricazione delle plastiche, nei refrigeranti, nei lubrificanti nei pesticidi e antiparassitari e ovviamente nei dentifrici e nei collutori. Usato in medicina in diversi farmaci e negli anestetici. Per la sua azione tossica sul sistema nervoso, il fluoro fu il primo gas tossico utilizzato in guerra.

Dove si trova il fluoro

Il fluoro entra nel nostro organismo attraverso l’acqua potabile, dentifrici e prodotti per l’igiene orale (incluse le compresse). Si trova nel , e in particolare nel tè verde. Viene usato, (come visto), nell’industria e in alcuni farmaci come antibiotici, antistaminici, prodotti per l’ulcera, farmaci antidepressivi, corticosteroidi e farmaci cardiovascolari, alcuni dei quali, per ovvi motivi, sono attualmente stati ritirati dal commercio.

Il fluoro, così come altri alogeni è in grado di inibire la capacità della tiroide di concentrare una sostanza utile per la sua funzionalità: lo iodio. Ciò può provocare danni e disturbi tiroidei.

In natura il fluoro si trova nell’acqua, nelle patate, cereali, birra, spinaci e in quantità significative nei pesci e nei frutti di mare.

I danni da Fluoro

Il fluoro in eccesso provoca danni organici non solo riguardanti il sistema nervoso. Il suo effetto dannoso è cumulativo e i danni si manifestano, generalmente, a lungo termini. Il fluoro ingerito ogni giorno viene eliminato dai reni, il rimanente si accumula nelle ossa e nei reni, nell’epifisi, e nell’aorta.

Inoltre è in grado di rendere inattivi circa 62 enzimi. Va detto che, affinché il fluoro sia tossico, deve superare le dosi indicate di 1 ppm. Il limite superiore per l’acqua fissato dall’OMS è di 1,5ppm.

I dentifrici ed i prodotti al fluoro per l’igiene dentale, contengono 1000 – 1500 ppm di fluoro, e quindi, si comprende come la dose “di sicurezza” sia facilmente superabile, sfociando nella tossicità reale del prodotto. Il fluoro, a dosaggi alti, provoca intossicazione esattamente come il piombo, l’arsenico, il bromo ed il cloro.

Intossicazione da fluoro

Come visto molto sostanze che, in piccole percentuali sono utili per il benessere dell’organismo, qualora superino determinate concentrazioni, possono rivelarsi tossiche, dannose, e talvolta letali. I problemi causati da intossicazione da fluoro sono in genere i seguenti:

  • Fluorosi ossea
  • Fluorosi dentale
  • Cancro delle ossa
  • Frattura dell’anca
  • Danni al sistema nervoso: iperattività e /o letargia
  • Riduzione dell’intelligenza
  • Artrosi
  • Danni renali
  • Danni al sistema immunitario
  • Invecchiamento precoce

Un eccesso di fluoro in gravidanza può provocare danni genetici. La fluorosi ossea e dentale si manifestano con macchie e solchi delle strutture citate. Inoltre il minerale renderebbe le ossa meno flessibili e rigide.

Il fluoro un mito da sfatare

Per quanto nell’immaginario collettivo il fluoro venga considerato una sostanza utile per la salute di denti ed ossa, è bene essere consapevoli che non è esattamente così, e che se si superano le dosi consigliate, evento facile, data la concentrazione elevata di fluoro in sostanze, cibi ed involucri, ma non solo, si rischia di danneggiare l’organismo.

Il fluoro serve? Quali sono le dosi giuste

Il fluoro è un elemento importante per l’organismo, una sua carenza a dosi inferiori a 0,5 fino a 0, 7 mg al giorno può comportare problematiche a livello osseo e dentale, ma in genere la sua presenza in cibi ed acqua consente di avere un giusto apporto senza causare avvelenamento. Discutibili dunque, integrazioni e prodotti al fluoro, nonché l’uso del fluoro in molti prodotti industriali.

Sostanzialmente la fluorizzazione delle acque e la somministrazione di fluoro ai bambini sembra rivelarsi uno dei grandi errori dell’ultimo secolo.

Cosa sono i cereali? Scegliere integrali o raffinati

Quali sono i cereali?
Cosa sono i cereali? Scegliere integrali o raffinati

Da secoli i cerali costituiscono una delle fonti principali di nutrimento per l’essere umano. Sin dall’antichità e nel medioevo, i cereali hanno sostentato l’uomo anche se, lo sfruttamento sistemico dovuto all’agricoltura, va fatto risalire a 10.000 anni fa, a partire dalle regione del Medio Oriente e dal Nord dell’Africa.

Ma quali sono i cereali? Cosa sono i cereali esattamente? Parlando di cereali infatti, molte persone tendono ad identificarli con alcuni prodotti utilizzati per la colazione, ma in realtà i cereali sono ben altra cosa: scopriamolo insieme!

Cosa sono i cereali? E quali sono

I cereali che ogni giorno entrano a far parte della nostra dieta sono davvero molteplici. Infatti, si chiamano cereali tutti quei semi ad alto contenuto di amido e di proteine (specie alcuni), che generalmente maturano su di una spiga, esattamente come il grano e l’orzo.

In botanica i cereali appartengono alla famiglia delle Graminacee, tranne alcuni di loro, come Quinoa e Amaranto, che rientrano nelle famiglie botaniche di altra tipologia ma possiedono comunque un contenuto nutrizionale molto simile. Esistono in natura centinaia di specie differenti di cereali, ma i più noti ed utilizzati sono i seguenti:

  • Frumento
  • Mais
  • Riso
  • Orzo
  • Farro
  • Avena
  • Miglio
  • Segale
  • Quinoa
  • Amaranto

I cerali sono meglio integrali o raffinati?

I cereali in natura sono naturali integrali e dunque non raffinati, ossia il chicco completo così come viene prodotto in natura. Le farine che usiamo nel quotidiano e con le quali produciamo pizza, pane, dolci ma anche pasta, polenta, salati e prodotti da forno, derivanti da processi di lavorazione e uso di farine in cui il chicco viene privato della sua parte più esterna ricca di fibre “la crusca”. Le farine definite “raffinate” sono a livello nutrizionale sbilanciate e possono avere influenza non ottimale per la salute.

Come sono i cereali in chicco?

Le sostanze nutritive, contenute nel chicco integrale, sono decisamente più complete in quanto contenute nella crusca, nell’endosperma e nel germe in modo bilanciato.

La crusca

La crusca costituisce la cuticola esterna che racchiude il chicco ed è formata da sette strati che contengono proteine, minerali, vitamine e fibre, tra cui cellulosa e sostanze fitoattive.

L’endosperma del chicco

L’endosperma del chicco è sostanzialmente la parte interna del cereale, ed è quella più ricca di amido e dunque, di carboidrati. Contiene anche fibre solubili e proteine, ma in quantità minore. E’ questa la parte che viene utilizzata nella preparazione delle farine bianche raffinate.

Il germe

Il germe del chicco è ricco di vitamine del gruppo B ed E, ma anche di enzimi, sostanze fitoattive e minerali, nonché grassi essenziali con i quali si ottiene, ad esempio, l’olio di germe di grano.

Differenza tra cereali decorticati, integrali e perlati

Vi sono alcuni cereali che sono rivestiti da una sostanza chiamata glumella non commestibile, e vanno dunque decorticati. E’ il caso di farro, avena, miglio ed orzo, cereali che vengono denominati come “vestiti”. Questi cereali anche se vengono decorticati per renderli commestibili, sono comunque integrali e mantengono sia il germe che la crusca.

Vi sono poi le varietà definite “nude” di cereali che non necessitano di processi di decorticazione in quanto le guamelle si staccano da sole con processi semplici come la battitura.

E’ il caso di segale, frumento e molte varietà di riso. Anche in questo caso si parla di cereali integrali o semi integrali e bilanciati. Rimangono integrali e semi integrali anche le farine ottenute dalla macinazione di questi chicchi.

Quando si parla di chicco perlato invece, significa che il cereale ha subito la totale rimozione sia del germe che della crusca, privato dunque di molti nutrienti e della fibra. Si tratta di “cereali nudi” altamente calorici.

Considerazioni

Per questo è semplice comprendere che un’alimentazione che utilizzi cereali integrali è senza dubbio da preferire rispetto ad una che utilizza cereali perlati e farine raffinate.

Il cereale integrale offre nutrienti completi e ben bilanciati dal punto di vista nutrizionale comprensivi di acidi grassi insaturi, carboidrati complessi, vitamine, fibre, enzimi e minerali.

Ora che abbiamo capito quali e cosa sono i cereali sappiamo anche perché sceglierne integrali o raffinati, e quali sono i migliori per la salute.

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Come diventare eco friendly? I consigli per una vita sostenibile

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Il pianeta Terra è popolato da più di 7 miliardi di persone e, ogni anno, aumenta la produzione di rifiuti di ogni tipo. Il 30% delle barriere coralline non esistono più e ci sono quasi 10 milioni di tonnellate di plastica all’interno degli oceani.

Sono numeri che devono far pensare e accompagnare alla scoperta di modalità diverse di vita, adottando un comportamento eco sostenibile. Per diventare eco-friendly la strada è molto lunga, ma se ogni persona prova a fare qualcosa allora si potrà arrivare ad un futuro rispettoso per l’ambiente.

L’idea delle eco sostenibilità è già stata presa in considerazione dalle industrie e dalle aziende, cambiando il loro modo di produrre, impacchettare e spedire ma anche nella creazione di abiti, o nell’ ecodesign e mobili sostenibili.

Gli obiettivi sono una minore emissione di anidride carbonica, minor spreco con riciclo degli imballaggi e una produzione di plastica che va a scemare. Come iniziare ad essere eco-friendly? Ecco alcuni suggerimenti da prendere subito in considerazione.

Cosa significa essere eco-friendly?

Quando si parla di atteggiamento eco-friendly ci si riferisce ad una serie di azioni, atte a ridurre l’impatto negativo sul Pianeta Terra. Sono tantissime le persone che stanno cambiando stile di vita sensibilizzando, testimoniando e trovando soluzioni alternative per la salvaguardia dell’ambiente.

Se la maggior parte delle aziende ha già provveduto a questo cambio di rotta, che cosa possono fare i privati nella loro vita di tutti i giorni? Lo scopriamo insieme.

Come adottare una vita sostenibile? 5 consigli

Tutte le persone che decidono di adottare uno stile di vita sostenibile non sono in ritardo, perché possono ancora scegliere di cambiare le loro azioni quotidiane seppur non drasticamente. Vediamo quali sono le cose da fare immediatamente.

1# Adottare energia pulita

Per ridurre l’impatto ambientale, la tecnologia corre in aiuto e propone una serie di strumenti per adottare l’energia pulita. Come possiamo leggere in questo sito, ci sono delle modalità interessanti per sfruttare la luce del sole trasformandola in energia e acqua calda. Stesso discorso per i trasporti, cercando di prediligere mezzi elettrici come bus – biciclette – auto e monopattini per viaggiare in città e non solo.

2# Prediligere le forme digitali

I documenti cartacei non finiranno di esistere, ma quando possibile sarebbe meglio adottare delle forme digitali. Per produrre la carta si abbattono gli alberi, inoltre l’inchiostro è considerato materiale altamente tossico per l’ambiente. Se proprio non si può fare a meno della carta, allora si potrà adottare pian piano l’uso di quella riciclata dando una seconda vita al materiale.

3# Comprare prodotti biologici

Sempre con un processo lento e mirato alla salvaguardia dell’ambiente nel futuro, si potrà consumare del cibo biologico. Da un lato i prezzi sono leggermente superiori, ma la salute viene prima di tutto. Il cibo di oggi è altamente industriale, ricco di conservanti e una serie di pesticidi che non fanno bene all’ambiente oltre che all’organismo.

4# Non sprecare luce e acqua

Per dare una svolta e dare una mano all’ambiente, lo spreco di acqua e luce deve essere ridotto notevolmente. Spegnere la luce quando non serve, disattivare i device senza lasciarli in stand by e fare attenzione a non sovra caricare smartphone e personal computer. Stesso discorso per il consumo dell’acqua, cercando di usarne il meno possibile e facendo intervenire un idraulico in caso di perdite.

5# Adottare forme di economia circolare

L’economia circolare è una delle fonti più potenti della sostenibilità. Infatti il riuso ed il riciclo sono elementi essenziali che consentono di creare meno rifiuti e diminuire le fonti di inquinamento dovute ad elevata produzione di alcuni prodotti in particolar modo. In tal senso, i progetti di economia circolare che troviamo sul campo sono molteplici.

Un insieme di attenzioni e strategie, queste 5 che abbiamo citato, che consentono di diventare eco-friendly con estrema semplicità.

Il giardino è lo spazio verde che ci riporta nell’habitat naturale per vivere meglio

Il giardino è lo spazio verde che ci riporta nell'habitat naturale per vivere meglio
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Giardino sì? Giardino no? Dovete decidere tra l’attico e la casa con giardino? Dovrete anche considerare che chi ha un giardino ha un bel da fare, ma al tempo stesso, possiede uno spazio verde per il relax ed il divertimento, che riporta nell’habitat naturale e che quindi, per forza di cose, ci fa stare meglio, e permette di vivere più a misura d’uomo.

Il giardino è lo spazio verde che ci riconduce nel nostro habitat naturale e ci permette di vivere in maniera più consona: ma vediamo il perché!

Il giardino è lo spazio verde che ci riporta nell’habitat naturale per vivere meglio

Vi siete mai chiesti perché nei fine settimana si ha la voglia di “evadere” correre al mare, in montagna, passeggiare nei boschi, rigenerarsi? Ed è innegabile che in vacanza ci si rigenera enormemente. Ma perché questo accade? Perché gli spazi verdi, la natura nel suo insieme, ci ricollocano nel nostro ambiente naturale.

Amate la città? Sicuramente alcune persone abituate a vivere nei centri urbani ad alta densità e nelle città non sanno immaginare una vita diversa da quella, ma quasi tutte le persone si rendono conto di come, una giornata trascorsa al mare, nei boschi, o nel giardino della villetta di un amico posso rivelarsi “rigenerante”.

L’uomo è un essere umano composto da materia e da energia e, quando questa materia e questa energia vengono a contatto con un ambiente esterno fatto di energie positive, riconducibili ad un habitat naturale composto di piante, fiori, sole ed aria ci si sente meglio. I giardini, anche quando sono di città, rievocano un’esigenza primordiale dell’uomo, nascono così piccoli orti in pochi metri quadri, un modo di riappropriarsi di un tempo lontano.

In fuga dalle città e dal lavoro sedentario

Non è un caso che molti giovani abbiano abbandonato le città ed il lavoro sedentario, magari anche ben retribuito ma spersonalizzante, e si siano orientati verso un ritorno alla natura, a dei ritmi di vita più in linea con quelle che sono le origini dell’uomo.

L’uomo è sì un essere pensante ed intelligente, ma non è nato per essere rinchiuso in una scatola di cemento, passeggiare tra lo smog, e fare file in auto o negli edifici pubblici.

Molti paesi esteri hanno mantenuto uno stile di vita sano, molto più vicino a quello di un tempo, alla naturalità delle cose e alla semplicità di cicli che includono sonno, veglia, tempo, impiego del proprio tempo, rapporti sociali …e così via.
Le grandi metropoli vivono il dramma dell’industrializzazione e di tutto ciò che essa comporta, sia in termini positivi che negativi.

Il ritorno alle origini fa stare meglio?

Un numero crescente di persone, pur vivendo in città, sente la necessità di acquistare una casa al mare, in montagna, al lago o semplicemente in campagna.

Alcuni si sono orientati verso casette di paese in cui la routine quotidiana è scandita da naturalezza e semplicità: i rumori ed i suoni sono diversi, così come i profumi, il paesaggio ed i rapporti umani.

Giardini di città
Giardini di città

Il Covid ed il boom della richiesta di case con giardino

Il Covid e le restrizioni ad esso connesse hanno obbligato milioni di italiani a vivere nelle scatole di cemento per diversi mesi. Il risultato è stato quello di prendere consapevolezza che una vita sana rigenerante e piacevole è coadiuvata dall’opportunità di possedere una casa con giardino, anche se piccolo.

Coltivazione su balconi e terrazzi

Molte persone hanno riscoperto anche la bellezza del vedere germogliare e crescere una piantina con frutti commestibili: su terrazzi e giardini sono spopolate le coltivazioni di pomodori, di fragole sul balcone, lattughe, peperoni, e non solo. I giardini ed i verde verticale sono sempre più presenti nelle case di oggi.

Questo ci fa comprendere come sia innata l’esigenza della vita calata nell’habitat naturale, sia che essa sia giornaliera o anche solo nel fine settimana, rimane comunque indispensabile per il benessere delle persone.

Nei secoli, con l’industrializzazione, ci siamo rinchiusi in gabbie di cemento più o meno di lusso, ma piano piano, ci stiamo rendendo conto che la vita a contatto con la natura, gli spazi aperti, i cicli naturali scanditi nei paesini di provincia, sono più consoni al benessere psico-fisico delle persone.

Cosa accadrà nel futuro?

Forse nel prossimo futuro, ai grandi palazzi si sostituiranno villini plurifamiliari, case con giardino in stile australiano, inglese, o simili.

Per ora, sono molti ed in crescita i giovani laureati che fanno un salto in dietro nel tempo: abbandonano le metropoli, e danno vita ad attività agrarie, artigianali o di allevamento: un ritorno alle origini che, se da un lato significa faticare molto, dall’altro restituisce la serenità di un tempo fatti di cicli naturali in ambiente consono.

Come fare pace dopo una litigata: 10 trucchi semplici ed empatici

Come fare pace dopo una litigata: 10 trucchi semplici ed empatici
Come fare pace dopo una litigata: 10 trucchi semplici ed empatici

Capita di litigare sia tra fidanzati che tra amici. Marito e moglie possono litigare per vari motivi, dalla gelosia alle incombenze familiari. Gli amici possono discutere per punti di vista divergenti, i fidanzati per liti di gelosia od altro. Qualunque sia la causa del litigio, ci sono tattiche che aiutano a far pace e, soprattutto, a comprendere l’altro.

Il mondo e bello perché è vario, cita un detto noto; partendo da questo presupposto, si comprende il perché si litighi con estrema facilità. Fare pace, dovrebbe essere altrettanto semplice, ma richiede una bella dose di empatia, intelligenza e predisposizione all’ascolto. Vediamo come fare pace dopo una litigata.

Come fare pace dopo una litigata

Da che mondo è mondo si litiga, ed è normale che sia così. Lo scontro dovuto ad opinioni, atteggiamenti o pensieri diversi, può indurre a litigare. Spesso le liti sono causate da interesse, altre volte da gelosia, altre volte ancora, semplicemente da incomprensioni.

La gelosia è un’insicurezza che nuoce al rapporto e che in alcuni casi, si può rivelare patologica. E’ un genere di problematica che riguarda le coppie giovani, in quanto i rapporti di lunga data, spesso, riescono nel tempo a trovare un equilibrio in tal senso.

Le divergenze di opinione invece, fanno parte del vivere comune ed andrebbero accettate e valutate. Ecco perché tra i 10 trucchi semplici ed empatici per fare pace, si colloca proprio la capacità di accettazione del pensiero diverso dal nostro. Ma vediamo i 10 trucchi per far pace uno per uno e, come fare pace dopo una litigata.

Come fare pace? 10 trucchi semplici ed empatici

So bene che spesso, quando si discute, si è convinti di stare dalla parte della ragione, anche se in una percentuale di persone questa convinzione non c’è, ma nonostante tutto si porta avanti il proprio discorso per orgoglio o per furbizia. Ma se poi ci si pente di aver litigato e si decide di voler far pace? Vediamo i 10 trucchi semplici da tenere a mente.

1# Capacità di ascolto

La regola numero uno ed il trucco principale per non litigare o per fare pace dopo una lite è porsi dalla parte di chi “ascolta”. L’ascolto, attuato a mente fredda, e non presi dalla foga della discussione, ci permette di comprendere meglio le motivazioni dell’altro che non devono, per forza di cose, coincidere sempre con le nostre.

Le persone ipersensibili (di cui vi abbiamo parlato) hanno un modo diverso di percepire situazioni e discussioni, ma devono comprendere che il resto del mondo è diverso da loro.

2# Accettazione del pensiero altrui

Il secondo punto fermo di un rapporto, e della volontà di fare pace, è quello di riuscire ad ascoltare ed accettare il pensiero altrui. Siamo esseri pensanti con necessità e punti di vista differenti che possono anche non coincidere. Questo non li rende sbagliati per forza di cose, ma semplicemente “diversi”.

3# Mettersi nei panni dell’altro: empatizzare

Sia che siate in accordo con il pensiero dell’altro che non, dovrete tentare di empatizzare con il vostro interlocutore. Ogni discussione, ogni sfogo, è mosso da motivazioni spesso ben tangibili.

Il nostro egoismo così come l’orgoglio, andrebbero messi da parte. Dovremmo cercare di calarci nel pensiero altrui “camminare nei suoi mocassini” come dice un detto indiano, ossia provare empatia.

4# Smussare gli angoli

Abbiamo ascoltato, compreso ed empatizzato, ma nonostante questo, sentiamo sempre di essere dalla parte della ragione? Può darsi che le cose stiano così, o può darsi che la nostra percezione dell’essere dalla parte del giusto sia errata: cosa fare? Smussare gli angoli, cercare, nonostante tutto, di venirsi incontro.

5# Trovare un compromesso

Siamo essere pensanti ed intelligenti e ciò dovrebbe porci sempre al di sopra delle discussioni. Passato l’attimo “incendiario” quello in cui la nostra amigdala (cassetto segreto delle nostre emozioni) prende il sopravvento sul buon senso, dovremmo cercare di mediare con il nostro interlocutore e far pace cercando un compromesso che possa essere valido per entrambi.

6# Imparare a scusarsi

Eh, detto così è davvero semplice: abbiamo litigato e vogliamo far pace? Cominciamo con il chiedere scusa per le corbellerie che ci sono uscite dalla bocca. Voi non dite corbellerie quando litigate? Beh, vi sorprenderà sapere che il 99 % delle persone lo fa.

Per avere ragione, o sentirsi dalla parte “vincente”, spesso si finisce per dire e fare cose che non si pensano, non sono corrette ne sensate. Imparare a scusarsi con un “mi dispiace”; “ho sbagliato”; “ho detto cose che non pensavo”; può risultare come un’azione vincente per fare pace.

7#Prendersi le proprie colpe

Volete davvero fare pace? Iniziate assumendovi le vostre responsabilità e prendendovi le vostre colpe che, sicuramente, ci sono. In genere, la verità di una lite è celata dietro errori comuni, parole sbagliate, incomprensioni, incapacità di ascoltare e mediare.

Prendersi la propria responsabilità e una dose di colpa, aiuterà a risanare il rapporto. Come fare pace dopo una litigata? Magari trovando il modo di farsi perdonare.

8# Farsi perdonare

Avete torto? Avete ragione? In ambo i casi sicuramente avrete detto o fatto anche voi qualcosa di sbagliato. Se volete bene alla persona con cui avete discusso animosamente, trovate il modo per farvi perdonare attraverso gesti e parole. Alle volte basta davvero poco!

9# Giocare sui lati positivi del proprio rapporto

Rapporti di coppia, di amicizia o di lavoro, quando si litiga si equivalgono per quel che concerne “i lati positivi del rapporto“. Ogni rapporto di lavoro o di amore è composto da mille sfaccettature, alcune pesanti che magari generano le liti, altri di condivisione, entusiasmo, amicizia ed amore.

Sono questi elementi positivi che, dopo una lite dovrete tenere a mente e tentare di portare alla mente di colui con cui avete litigato.

Cosa dire? “beh tutto sommato ci vogliamo un gran bene“; “considerando tutto non valeva la pena discutere…facciamo così e risolviamo la cosa…“; od anche questo: “ok anche se non condivido facciamo come dici tu perché per me è più importante il rapporto con te che il fatto in se“; queste le frasi e molte altre con cui argomentare i lati positivi di un rapporto messo in “crisi” da una lite.

10# Dire ti voglio bene

Dietro ai rapporti di amicizia o di amore, ma talvolta anche di lavoro, c’è affetto, ed amore profondo. Non ci dimentichiamo MAI di dire “ti voglio bene“, “mi dispiace che sia accaduto ciò”. Non volevo, non mi sono spiegato bene, e così via.

L’orgoglio non ha mai reso migliore nessuno, l’autocritica, le scuse e la capacità di dire “ti voglio bene” invece si!.

Abbiamo visto come fare pace dopo una litigata, i modi per scusarsi ed i 10 trucchi semplici ed empatici che ci mettono in contatto emotivo ed empatico con l’altro facendoci ritrovare la tranquillità e la serenità.

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