Microspie nei telefoni moderni: un metodo di ascolto non proprio legale
Ricordate i vecchi film di spionaggio, in cui un agente segreto doveva pescare informazioni rintracciando segretamente i suoi nemici e ascoltando le loro conversazioni? Una spia sapeva bene come utilizzare le microspie nei telefoni. Al giorno d’oggi, esperti del settore, come un investigatore privato Vox, è in grado di individuare rapidamente quelle ambientali e disattivarle.
La moderna tecnologia ha modificato il concetto di microspie nei telefoni; adesso vengono utilizzati software specifici che fungono da bug all’interno degli smartphone. Potrebbe essere un modo per proteggere un bambino che usa Internet da siti Web o personaggi poco raccomandabili.
Siccome l’adescamento e gli abusi sessuali nei loro confronti nelle chat room online e tramite messaggistica istantanea sono all’ordine del giorno, alcuni genitori potrebbero considerare l’ascolto delle telefonate dei propri figli un buon modo per evitare che vengano adescati.
Anche se tutto questo è eticamente consentito, non lo è altrettanto l’installazione di bug come microspie nei telefoni, che è illegale. Invece, i genitori apprensivi potrebbe considerare l’utilizzo di un’app di controllo parentale per tenere d’occhio la comunicazione online dei figli.
Che cos’è il bug e come eseguire quello di un telefono cellulare?
Se le microspie nei telefoni possono apparire come metodo poco ortodosso per controllare le chiamate altrui, un bug nello smartphone è più o meno la stessa cosa. Si tratta sempre di un metodo tecnologico per spiare qualcuno a sua insaputa.
Attraverso di esso, si possono intercettare le conversazioni vocali e i messaggi di un’altra persona senza il suo consenso. Insomma, le microspie nei telefonini hanno cambiato nome e forma, ma restano comunque un metodo illegale.
Discorso diverso invece per il monitoraggio del dispositivo di un figlio allo scopo di proteggerlo dal cyberbullismo e dai molestatori online.
Microspie nei telefoni: come accorgersene?
Pedofili e molestatori in cerca di vittime minorenni nelle chat room online spesso sono molto esperti di tecnologia. Significa che possono utilizzare software illegali per rilevare i bambini e sapere come intercettare un telefono senza toccarlo. Probabilmente qualcuno ha avuto in passato esperienza con le microspie negli smartphone.
Di solito, quando un bug è stato inserito all’interno del dispositivo mobile, lo stesso mostra scarse prestazioni. Un genitore dovrebbe subito controllare se il cellulare del proprio figlio sia sotto il controllo di un molestatore.
5 Segni da individuare per le microspie nei telefoni
1 – Strani suoni durante una chiamata: si sentono strani suoni mentre si è in conversazione telefonica, come dei clic, voci lontane o altri rumori simili a quelli che le persone sentivano una volta quando venivano messe microspie nei telefoni? Non sono normali per i telefoni cellulari moderni. Se accade qualcosa del genere, il cellulare potrebbe essere stato buggato.
2 – Capacità della batteria ridotta: se la batteria del cellulare si esaurisce rapidamente, potrebbe essere un segno di intercettazione. Poiché il software del bug viene eseguito in background, infatti, registrare le conversazioni o qualsiasi altra cosa da parte dell’hacker richiede energia. Ecco perché lascia un’impronta sotto forma di prestazioni della batteria ridotte.
3 – Attività telefonica atipica: un cellulare con problemi può mostrare comportamenti strani quando non è in uso. Se tutte le notifiche sono state disattivate, ma continuano ugualmente ad apparire, e il telefono si riavvia da solo, potrebbe essere perché un’altra persona ha avuto accesso al dispositivo. Un po’ come facevano gli agenti segreti con le microspie nei cellulari.
4 – Spegnimento prolungato: prima di poter spegnere lo smartphone, è necessario completare tutte le attività in sospeso. Ci vuole molto più tempo se il telefono sta trasferendo dati a qualcun altro in remoto. Quindi, se il dispositivo non riesce a terminare il suo lavoro poco dopo averlo spento, prendere in considerazione la presenza di un software di tracciamento.
5 – Messaggi di testo strani: se si ricevono strani messaggi di testo che contengono simboli e numeri casuali, è ora di iniziare a preoccuparsi. Le persone che utilizzano un software illegale per entrare dentro un altro dispositivo, devono inviargli codici segreti. Se si è sicuri di non essersi abbonati a un servizio che richiede l’invio di un codice, significa allora che il telefono è spiato da qualcun altro.
Come scegliere il mascara e come utilizzarlo al meglio per avere ciglia perfette
Il mascara rimmel è il protagonista assoluto di ogni beauty case, anche il più essenziale, e per questo motivo non va scelto con leggerezza ma in base a preferenze ed esigenze specifiche.
Ciglia lunghe, folte, nere e perfettamente curve rappresentano un dettaglio irrinunciabile per molte donne: possono completare un make-up sofisticato ed estremamente ricercato oppure essere l’unico dettaglio per un trucco leggero da giorno.
Scegliere ilmascara rimmel giusto non è affatto semplice, poiché ne esistono in commercio di diversi tipi, ben distinti tra texture, scovolini ed effetto finale.
Scegliere il mascara Rimmel giusto
Come scegliere il mascara: 7 cose da sapere
Quando scegli il mascara, sicuramente leggerai attentamente le diciture sui tubetti: Volume, Definition, Lenght, Curl. Il mascara, però, può anche avere il contenuto perfetto, ma se lo scovolino non è di qualità, il risultato del tuo sforzo non sarà mai quello sperato.
Tra i più diffusi, vi sono gli scovolini elastomerici, in silicone o plastica, e quelli in fibre naturali. Il primo, solitamente, riesce a regalare alle ciglia un effetto volumizzante più definito e organizzato.
Il mascara in setole naturali, invece, raccoglie più prodotto: questo gli consente di donare più volume, ma in maniera caotica e con il rischio di creare grumi. Fatta questa premessa, vi sono poi diverse forme di scovolino, a seconda dell’effetto che si desidera ottenere per un make up migliore.
Mascara e scovolino: quali sono le forme più comuni, a cosa servono le tecniche di applicazione
Mascara e scovolino dunque, devono possedere dei requisiti di cui tener conto per la buona riuscita del make up. Oltre alla qualità del prodotto i requisiti dello scovolino sono di fondamentale importanza.
Mascara e scovolino: quali sono le forme più comuni
1 – Scovolino sottile
Lo scovolino sottile è l’ideale per le ciglia corte, poiché ha un effetto allungante. È importante partire dalla base delle ciglia e applicarlo con un movimento a zig-zag, facendo attenzione a non creare grumi.
2 – Scovolino a clessidra o conico
Questo tipo di scovolino ha un effetto allungante e volumizzante, perfetto per ciglia corte e poco definite. Se si applica il mascara sopra alle ciglia prima di farlo sotto, il volume viene anche amplificato.
3 – Scovolino curvo
Lo scovolino curvo è adatto a ciglia dritte e senza curvatura. Va applicato facendo attenzione a tenere la parte curva sempre rivolta verso le ciglia, sia se si applica il mascara dall’alto, sia se lo si fa dal basso. Per aiutare la curvatura delle ciglia, prima di procedere con l’applicazione, si consiglia di utilizzare un piegaciglia.
4 – Scovolino grande e cilindrico
Questo scovolino è il migliore che c’è in commercio per volumizzare le ciglia, perfetto per ciglia sottili e diramate.
5 – Scovolino a pettine
Il mascara con scovolino a pettine separa e definisce le ciglia come nessun altro. Sollevando leggermente la palpebra superiore, prova ad applicare il mascara direttamente dalla base delle ciglia fino alle punte per un risultato impeccabile. Puoi utilizzarlo anche in maniera verticale sulle ciglia per una maggiore definizione.
6 – Scovolino sferico
Infine, il mascara più inusuale che puoi trovare è senza ombra di dubbio quello con scovolino sferico. Questo prodotto aiuta a donare volume extra alle ciglia più corte e a quelle che con altri scovolini non riesci proprio a trattare.
Prima di mettere il mascara, puoi decidere di applicare anche un primer sulle ciglia così da garantire una durata ed un effetto maggiori. Il primer, generalmente di colore bianco, contiene quasi sempre fibre sintetiche che si attaccano alle ciglia e contribuiscono a donare loro volume e lunghezza.
Per applicare il primer per mascara, ti basterà stenderlo dalla base alle punte e aspettare che asciughi prima di indossare il tuo mascara preferito.
7 – Mascara colorati: quali scegliere e come usarli
Il mascara, essendo un cosmetico essenziale, è disponibile anche in altre colorazioni. I mascara colorati si possono usare come top coat o anche da soli, sopra una base cheratinizzante, per un effetto più naturale sin dal mattino.
Sono perfetti su palpebre nude oppure su make-up più elaborati e originali, per dare alle ciglia quel tocco in più. Se stesi solo sulle punte delle ciglia, dopo aver passato il nero, si enfatizza il volume, ma in modo elegante e sofisticato.
Un risultato più scenografico, adatto ad una festa, si realizza applicando il mascara colorato su tutte le ciglia, sempre dopo il nero. I mascara marroni hanno pigmenti caldi che esaltano i bagliori dorati dell’iride e addolciscono lo sguardo.
I mascara blu scuro possono essere utilizzati in sostituzione del classico nero, per uno sguardo intenso e vibrante, mentre il blu elettrico è perfetto per gli occhi azzurri poiché li enfatizza. I mascara viola e rosa, invece, conferiscono al look un effetto più giocoso e squisitamente pop.
Casa Sanremo la casa del festival compie 15 anni: format, eventi, iniziative sociali
A breve, avrà inizio l’attesa edizione 2022 del Festival di Sanremo e con essa, la partecipazione dell’area Hospitality del festival denominata “Casa Sanremo” che quest’anno celebra un anniversario importante e compie 15 anni.
Casa Sanremo si appresta a condividere con il pubblico, tanti progetti anche sociali, e nuovi format. Creata 15 anni fa da Consorzio Gruppo Eventi, Casa Sanremo mantiene inalterato il suo fascino dal sapore glamour.
Vincenzo Russolino descrive Casa Sanremo e le sue peculiarità
Vincenzo Russolillo, Presidente di Consorzio Gruppo Eventi, attende con emozione la nuova dizione un progetto nato 15 anni fa, afferma grazie alla partnership siglata nel 2020 con RAIPUBBLICITÀ: un lavoro condiviso, quindi, con la Tv di Stato.
Un’esperienza che ha permesso, anche durante la pandemia, di creare una proficua triangolazione con il Teatro Ariston e il grande palco di piazza Colombo offrendo in diretta il Festival per i giornalisti e gli addetti proiettato su megaschermi. A questo si è aggiunto un susseguirsi di eventi che hanno fatto da contorno al festival e sono diventati del format televisivi seguiti, e molto graditi.
Amadeus conduttore di Sanremo 2022
Sostegno sociale a Casa Saneremo
Non solo canzoni, vinti e vincitori (lo scorso anno si aggiudicarono la gara canora sanremese i Maneskin), a Casa Sanremo, entra in campo la responsabilità ed il sostegno sociale che si tinge di collaborazioni preziose.
Partnership strette con l’UNICEF, ma anche con la Polizia di Stato per “Una vita da social”. Collaborazioni nate con i sostenitori di “Musica Contro le Mafie” e a incontri e sinergie importanti, tra esse Save The Children.
Un regalo per la musica
Questo, l’hashtag che diviene un simbolo #unregaloperlamusica, che fa capo ad un’iniziativa di Casa Sanremo che chiederà agli artisti protagonisti della nuova edizione di san remo, la 72° di donare un capo di abbigliamento o accessorio moda indossato sul palco Ariston, da vendere all‘asta.
Un impegno solidale richiesto agli artisti in genere e non solo a quelli presenti sul palco di Sanremo 2022. Il ricavato delle aste verrà donato asostegno delle maestranze e del comparto musicale.
Una vetrina sul mondo dei writers
Non solo musica, Casa Sanremo è anche Cultura; apre anche una preziosa vetrina rivolta agli autori affermati con l’atteso Concorso, una sezione dedicata alle “Serie TV” che si è aggiunta a quella, già presente, delle opere edite. Presidente della Giuria e testimonial dell’evento per la nuova sezione è lo scrittore Maurizio de Giovanni: autore di numerose serie TV RAI molto seguite dal pubblico.
Cosa prevede Casa Sanremo?
Oltre agli impegni sociali e agli ospiti citati Casa Sanremo TV prevede tanti appuntamenti quotidiani rinnovati e graditi: vediamoli nel dettaglio!
1 – Format
Format: i format “Sanremo in diretta” e “L’Italia in Vetrina”, (condotti da Veronica Maya), ma anche appuntamenti come “Buongiorno Sanremo” che vede come conduttore Savino Zaba.
2 – Interviste
Interviste: Rockol, sarà media partner di Casa Sanremo per il quarto anno consecutivo e si occuperà della parte relativa agli appuntamenti e interviste che riguarderanno gli artisti di Sanremo.
3 – Food
Food: Ma non finisce qui! Saranno diversi e vari i contenuti legati al food e alle tradizioni dei tanti straordinari Territori protagonisti che rappresentano il valore aggiunto del nostro Bel Paese all’interno di Casa Sanremo.
Si prevede quindi, una settimana del festival ricca di ospiti e iniziative interessanti, da quelle sociali a quelle puramente di svago e divertimento, da seguire in diretta streaming Casa Sanremo e nei Teatri di Casa Sanremo.
Come proteggere dal gelo le piante in vaso e giardino
In pieno inverno si può assistere a pericolose gelate che possono compromettere la salute di fiori e piante. Per questo motivo, è importante sapere come organizzare giardino e terrazzo quando il termometro scende sotto lo zero rischiando di danneggiare le piante in vaso e in terra piena. Piccoli accorgimenti vi consentiranno di mettere al sicuro le vostre piante quando fa freddo.
Le previsioni dl tempo prevedono neve e gelo? E’ arrivato il momento di correre ai ripari per fiori e piante (sempre che non lo abbiate già fatto). Il gelo può rovinare le foglie delle piante “cuocendole”, specie se si tratta di piante grasse, e, al tempo stesso può danneggiare pericolosamente l’apparato radicale di piante di ogni genere. Gli interventi da fare sono principalmente 4 e ci insegnano come proteggere le piante dal gelo:
Ritirare all’interno vasi di piante delicate, piante grasse e bonsai
Pacciamare il terreno con foglie, corteccia e paglia
Utilizzare dei teli protettivi sia trasparenti che bianchi
Rialzare i vasi interponendo un mattone tra terreno e pavimento
Come scegliere il terriccio giusto per fiori piante e arbusti
1 – Ritirare all’interno piante delicate e bonsai
Le piante delicate, quelle tropicali, e quelle grasse, andranno ritirate all’interno in casa o in locali simili come garage, androni e scale.
Il freddo può uccidere le piante delicate, quelle grasse ed anche quelle che hanno un piccolo pane di terra che le protegge, come ad esempio i bonsai.
Riporle all’interno è necessario per proteggerle dal gelo e dalla neve. Potranno essere spostate nuovamente all’esterno in primavera, quando le temperature torneranno a salire, e le gelate saranno scongiurate.
Bonsai a novembre e dicembre6 piante grasse terapeutiche: proprietà curative piante grasse o succulente
2 – Pacciamare il terreno
La pacciamatura è un processo utile per proteggere dal gelo le piante. Viene attuato soprattutto sulle piante coltivate in terra piena. Alberelli e arbusti potrebbero risentire del freddo e dunque le radici andranno preservate proteggendole con un fitto strato di foglie corteccia e piante. La pacciamatura si attua in inverno, proprio a tale scopo, prevalentemente su piante da frutto, agrumi, rosai, arbusti ed altre specie botaniche da giardino.
I teli di protezione offrono un ambiente leggermente meno freddo e creano una sorta di mini serra intorno alla pianta che viene avvolta nel tentativo di proteggerla dalla nave e dalle gelate. Teli trasparenti e bianchi si utilizzano per proteggere le piante dal freddo, specie se si tratta di esemplari giovani.
Quali piante proteggere dal gelo? Le piante tropicali, quelle da frutto e le piante di agrumi e limoni; quest’ultimi vengono spesso incappucciati con teli di plastica trasparente quando si prevede neve o gelate prolungate.
Anche i teli di protezioni posti intorno ai vasi, di tessuto non tessuto bianco, o al suolo, possono essere utili per proteggere le colture in crescita, ma questo è un argomento che interessa maggiormente gli agricoltori che ben sanno come comportarsi con piante e fiori quando gela o nevica e come proteggere i frutteti dalle gelate.
4 – Rialzare i vasi
In alcuni casi può essere utile far si che i vasi delle piante non poggino direttamente sul pavimento, specie se si tratta di un terrazzo. In tal caso interporre tra il pavimento ed il vaso dei mattoni o delle tavole di legno può rivelarsi utile per isolare leggermente di più il vaso e le radici.
I vasi più a rischio gelatesono quelli in plastica, mentre invece, quelli più protettivi contro il freddo sono i vasi in coccio, pietra e cemento.
Consigli utili per piante freddo e gelo
Quando le piante in vaso sono troppo grandi da poter essere spostate all’interno, è opportuno proteggerle dal gelo con teli trasparenti, pacciamare il terreno, ed evitare le irrigazioni nei giorni in cui le temperature sono sotto lo zero.
Qualora sia possibile è consigliabile spostare i vasi di piante collocandoli in un angolo del giardino più riparato, possibilmente rivolto a sud ovest o est, evitando il nord.
La bellezza di un giardino in primavera ed estete si evince anche da come ci siamo presi cura delle piante che lo compongono, durante il periodo invernale, osservando le giuste norme di coltivazione e proteggendo fiori, piante e vasi dal freddo e gelo.
Donne del medioevo che si fecero spazio nella società distinguendosi per cultura, crudeltà, bellezza e diplomazia. Sebbene relegate al ruolo di mogli e madri, molte donne riuscirono ad imporsi e a emergere.
Nel medioevo, la società era divisa in tre classi prevalenti: contadini, ossia terzo stato, il clero, e la nobiltà. In questo contesto sociale, le donne fisicamente deboli e moralmente considerate fragili, erano considerate da proteggere e dovevano sottostare alla guida degli uomini, (padri, fratelli e mariti).
Ma ci furono donne, che nonostante le limitazioni vigenti nel medioevo, imposte dalla casta sociale (povere e o nobili che fossero), superarono i ruoli che la società imponeva: parteciparono alla vita politica, governarono e si distinsero per cultura, pugno di ferro, coraggio e diplomazia. 15 Donne famose del medioevo che hanno lasciato un segno nella storia e di cui parleremo.
15 donne famose del Medioevo: 3 del primo medioevo
Nel Medioevo ci furono assurdità e stranezze, definito periodo buio, si inneggiava alla stregoneria e all’eresia, ci si lavava poco, e si combatteva la peste ed altre malattie, ma al tempo stesso, vi furono donne che lasciarono un segno importante del loro passaggio sia sociale che politico.
Tre in particolare spiccano; vissero quasi nel medesimo periodo storico, in pieno medioevo il periodo che va dall’anno 1000 al 1300: Matilde di Canossa, Ildegarda di Binger e Anna Comnena, rappresentano ognuna in maniera diversa, un’icona particolare di quel periodo storico.
Anche nel tardo medioevo e nel primo medioevo ve ne furono alcune che ricorderemo per importanza e determinazione, come Teodora di Bisanzio che da prostituta divenne Imperatrice. Vedremo donne eroiche santificate come Giovanna d’Arco e Hilda di Whitby, chiuderemo la carrellata di 15 Donne famose del medioevo con il primo medico donna ebraico Virdimura e la prima donna spiccatamente di ideologie femministe la scrittrice Christine de Pizan.
1 – Matilde Canossa
Matilde Canossa o Matilde di Toscana, (1046 – 1115), fu una donna dal carattere forte che, con la sua diplomazia divenne un punto di riferimento per il Papa. Nota la disputa con Enrico IV che penitente e scalzo nella neve davanti al castello di Matilde chiese perdono al Papa pregandolo di togliergli la scomunica.
Immagine che parla chiaramente. Matilde governò gran parte dell’Italia centrale e settentrionale, fu ambiziosa e ferrea. Matilde donna che fungeva da pacificatrice, ma che a tratti era anche crudele e spietata auspicava la sopraffazione dell’imperatore.
Non riuscì ad essere regina, ma auspicò sempre a raggiungere un ruolo di potere elevato. Riuscì però ad appoggiare la causa del figlio di Errico IV, Corrado, facendolo incoronare Re d’Italia per poi farsi successivamente incoronare come “vice – regina”.
2 – Ildegarda di Bingen
Ildegarda di Bingen
Completamente diversa come indole dalla prevaricatrice Matilde, Ildegarda di Bingen (1098-1179) fu una donna del medioevo di grandezza unica, forse superiore anche a moltissimi uomini famosi del medioevo. Ma non si dedicò alla politica, sebbene ne fece parte.
Nonostante fosse di nobili origini, ricevette un istruzione modesta e si affermò non solo per religiosità e misticismo ma anche per le sue dichiarazioni scientifiche in merito a diversi argomenti da quello che riguardava il sole e la terra, l’importanza del sangue che fluisce nelle vene, così come l’uso di farmaci per curare le malattie.
La sua pacatezza d’animo, si evince dalla sua musica e dalle sue poesie che tutt’oggi, testimoniano un indole dolce e un’intelligenza vivace che le consentiva di rivolgersi nel modo giusto sia ai semplici di cuore che agli uomini di cultura. Suo protettore per la vita fu Federico Barbarossa.
3 – Anna Comnena
Rappresentò pienamente la storia bizantina al femminile. Anna Comnena, è la terza delle 15 donne famose del medioevo (1083 – 1150). Fu allevata dalla matrigna Maria D’Alania che ne curò l’istruzione. Talmente bella nelle fattezze e nello sguardo caratterizzato da occhi verde blu, fece innamorare molti nobili uomini.
Fu donna di cultura che amava la letteratura, la filosofia e la storia. Ciò le permise di mantenere sempre la giusta lucidità, e riuscì ad essere obiettiva anche quando si trattava dei suoi più grandi nemici. Anna può, senza dubbio, essere considerata la storica donna per eccellenza del medioevo, e sebbene sposata a Niceforo Briennio, studioso e uomo di grande cultura, finì la sua vita in convento.
4 – Lady Godiva
Lady Godiva – dipinto John Collier (1898, Herbert Art Gallery Museum)
Lady Godiva o Godgifu, (990 – 1067) fu una famosa nobildonna del Medioevo, rimasta vedeva, diviene moglie del conte di Mercia, Leofrico Coventry, nobildonna anglosassone, si racconta che per ottenere la soppressione di un oneroso tributo imposto dal marito ai propri sudditi, cavalcò nuda per le strade di Coventry.
Leggenda o realtà, non è dato saperlo, ma la storia di Lady Godiva è giunta a noi fin dal Medioevo per narrarci come una donna possa manifestare carattere ed imporsi. Nel 1043 convinse il marito a fondare a Coventry un monastero benedettino. Molti i monasteri che beneficiarono dei regali del conte e della contessa, tra essi, Leominster, Chester e Much Wenlock.
5 – Berengaria di Navarra
Berengaria Sánchez, nota anche come Berengaria di Navarra (1165 – 1170) figlia del Re Sancio IV di Navarra, sposò Riccardo d’Inghilterra (Riccardo Cuor di Leone) figlio di Eleonora d’Aquitania che ne favorì il matrimonio.
Fu principessa di Navarra, e regina consorte d’Inghilterra dal 1191 al 1199. Successivamente dal 1229 fu regina del regno di Navarra. Dopo il matrimonio, mentre Riccardo combatteva contro il Saldino, Berengeria visse con la cognata a San Giovanni d’Acri, per poi rientrare in Europa nel 1191.
Si trasferì in Francia per aiutare sua suocera a mettere insieme il riscatto per il marito. Sembra, che pur riuscendoci, non si riunì mai con il suo sposo, non ebbe figli, e si dubita anche che il matrimonio fra i due si fosse realmente consumato.
6 – Eleonora d’Aquitania
Madre di Riccardo d’Inghilterra e suocera di Berengaria Sánchez (regina di Navarra) Eleonora d’Aquitania sarà due volte regina (1122-1204). In giovane età sposa Luigi di Francia, il quale innamorato pazzo, si comportava in modo non consono al rango. Dopo l’annullamento del primo matrimonio, sposò Enrico II (Plantageneto), più giovane di lei di circa dieci anni.
Enrico II sarà uno dei primi sovrani che porteranno l’Inghilterra al rango di grande potenza. Eleonora vive in un’epoca in cui si assiste alla rinascita delle lettere, delle arti, e della cultura in genere. Eleonora porterà in dote ai 2 mariti la sua terra ricca e soleggiata: Aquitania. Per tutta la sua vita fu sostenitrice di artisti, letterati, musicisti e pittori.
7 – Clementia d’Angiò
Clementina d’Angiò, conosciuta con il nome di Clementina d’Ungheria (1293-1328), visse tra il pieno medioevo e l’inizio tardo medioevo. Fu un importante donna del medioevo, seconda moglie del Re francese Luigi X di Francia.
Rimase vedova molto presto e le furono negati i suoi diritti. La sua vita non fu felice, ma la ricordiamo per il patrimonio in opere d’arte tra cui oltre 40 manoscritti ed i gioielli della corona, beni che riuscì a recuperare ed accantonare nell’arco della sua vita.
8 – Isabella I di Castiglia
Un’altra grande donna del medioevo presa in esame in questo articolo, fu Isabella di Castiglia (1451 – 1504). Donna e regina del medioevo famosa, visse nel tardo medioevo. Isabella di Castiglia fu detta anche Isabella di Cattolica.
Regina di Castiglia e Leon dal 1474 fino al 1504. Inoltre, fu regina e consorte di Sicilia, Aragona, Maiorca, Valencia e Sardegna. Contessa consorte di Barcellona e delle contee catalane, ed anche regina titolare della Corsica.
Una delle sue gesta importanti sicuramente quella che si compì nel 1492, quando con la presa di Granada sconfisse i Mori ai quali chiese, insieme agli ebrei, di convertirsi al cristianesimo o in alternativa, andarsene. Vedremo come questo editto coinvolse un’altra grande donna del medioevo la 15esima, Christine de Pizan (primo medico donna).
9 – Maria di Borgogna
Maria di Borgogna fu una regine più giovani reggenti e, per il suo sposo, una delle donne più belle mai viste. Nata nel 1457 divenne, a soli 20 anni, regina erede di Re Carlo. Sposò Massimiliano Asburgo che divenne Imperatore del Sacro Romano Impero. A soli 25 anni morirà nel 1482 lasciando come erede il figlio Filippo, e la figlia Margherita.
10 – Isabella di Francia
Tra le 15 donne più famose del medioevo non si può non ricordare Isabella di Francia (1295 – 1358) unica superstite tra i figli di Filippo IV di Francia e Gioanna Navarra. Nata nella famiglia reale Francese, divenne moglie e regina sposando il Re d’Inghilterra Edoardo. Nota per la sua bellezza, la sua diplomazia e intelligenza fu soprannominata la Lupa di Francia.
Invaghitasi di Earl Mortimer suo amante, rovescio il governo, sollevò una ribellione, e governò in modo ufficioso. Con il sostegno del giovane Edoardo III si avviò un colpo di stato contro la regina ed il suo amante. Mortimer fu giustiziato mentre Isabella di Francia fu imprigionata e successivamente gli venne concesso di poter vivere in un monastero, dove morirà nel 1358.
11 – Teodora Imperatrice di Bisanzio
Antecedente come periodo storico alle precedenti dame del medioevo, Teodora, Regina di Bisanzio visse dal 500 al 28 giugno 548 è lasciò il segno delle sue gesta. Molto particolare la sua vita, tra le 15 donne famose del medioevo, trascorse la sua vita giovanile in povertà.
Le origini sono poco chiare ma sembra che fu anche indotta alla prostituzione per vari anni tant’è che in un primo momento, il suo ingresso come nobile al fianco di Giustiniano fu ostacolato.
Al ritorno da Alessandria D’Egitto, dove si avvicinò ai personaggi di spicco e dove conobbe una ballerina amica di Giustiniano cambiò la sua vita. Rientrata a Costantinopoli fu notata dall’Imperatore Giustiniano che la volle in moglie.
Teodora e Giustiniano Imperatore convolarono al nozze nel 525, quando Teodora aveva 25 anni. Teodora regnò per ben 22 anni e, alla sua morte, nel 548, lasciò nella storia di Bisanzio la sua impronta.
12 – Hilda di Whitby
Nata nel 614 dopo Cristo, e morta il 17 Novembre 680Hilda di Whitby, nobile inglese è ricordata per aver fondato l’abazia di Whitby di cui fu badessa. Inoltre, fu un’accanita sostenitrice durante il Sinodo di Whitby della causa dei monaci di Iona.
Proclamata Santa per le persecuzioni e le sofferenze che le furono inflitte sin da bambina, e che la resero un’anima forte e giusta. Venne consultata come oracolo da uomini potenti la sua saggezza e le sue profezie passarono alla storia.
13 – Giovanna d’Arco
Nota come Santa, Giovanna d’Arco è un’altra donna che nel medioevo ha lascito un segno indelebile nella storia, ed è tra le 53 donne famose del medioevo presa in esame; Jeanne D’Arc in francese (1412 – 1431) fu un eroina francese che ebbe vita breve. Considerata come “la Vergine della profezia” liberò la Francia dal dominio inglese.
Narrata anche nell’Opera di Giuseppe Verdi, la giovane venne arsa viva sul rogo, seguendo la stessa sorte di Matteuccia di Todi ed altre altre 110.000 donne nel medioevo. Nota anche come “La pulzella d’Orléans” cadde in mano agli inglesi durante lo svolgimento della guerra dei cent’anni.
Giovanna d’Arco guidò vittoriosamente le armate francesi e riuscì a recuperare gran parte del territorio francese perso nella guerra dei cent’anni. Fu catturata dai Borgognoni che la cedettero agli inglesi che la processarono per eresia (in quanto si vestiva da uomo), condannandola al rogo il 30 Maggio 1431.
14 – Virdimura prima donna medico
Virdimura prima donna medico 14#
Nel tardo medioevo vi fu una figura femminile che si distinse per la medicina. Nella letteratura storico -medica le donne ebree ebbero un ruolo importante, tra esse Virdimura che ottenne il 7 novembre 1376 la prima laurea in medicina nella storia delle donne.
Virdimura era un ebrea catanese, (ve ne abbiamo parlato in modo dettagliato) educata sin da piccola alla disciplina alimentare e alla cura della persona come dettato dagli antichi precetti ebraici.
Virdimura si dedicò in modo particolare alle donne, ai disagiati, e ai poveri. Nel Marzo del 1492 avvenne la cacciata degli ebrei dalla Sicilia ad opera di Isabella di Spagna (vedi sopra) e Ferdinando II di Aragona.
15 – Christine de Pizan
Christine de Piza
Christine (1354 – 1430) fu una scrittrice del tardo medioevo che va ricordata come pro-femminista. In tal senso fu una delle massime esponenti che la storia ricorda; ne è testimonianza anche il suo libro “la citta delle dame” in cui attacca la misoginia tipica della società in cui visse.
In un altro libro intitolato “Le trésor del la cité des dames” emerge un forte ideale che esalta le virtù femminili prendendo in esame donne di ogni ceto sociale, dalla dama, alla principessa, fino alle umili donne del popolo.
Tra i consigli rivolti alle donne che traspaiono nei suoi scritti emerge un consiglio, quello di utilizzare competenze, risorse e capacità femminili diplomatiche per prevenire le guerre tra i popoli.
Studiando la storia emerge chiaramente come, oltre a queste 15 donne famose del medioevo vi furono molti personaggi al femminile, donne del medioevo, che hanno influenzato, con la loro forte personalità, la storia sotto ogni punto di vista.
Festa del papà idee e pensieri da regalare? Innegabilmente l’amore per i propri genitori, mamma e papà, inizia con la nascita e va avanti per tutta la vita. I regali personalizzati “Angolo del regalo” per dimostrare il proprio amore al papà, sono sicuramente la scelta migliore, la personalizzazione permette di poter scegliere un regalo scelto con il cuore e personalizzato conoscendo bene i gusti e la vita di chi lo riceve.
In questo periodo storico in cui la digitalizzazione ha quasi cancellato fotografie ed album, la stampa di foto su oggetti di ogni tipo, la scritta con pensieri, poesie e frasi di buon augurio tornano alla ribalta per la creazione di regali personalizzati unici ed individuali.
Oggetti diversi dal solito regalo, pensieri che si avvertono come propri, unici e irripetibili, e che spesso hanno un impatto emotivo molto forte su chi li riceve specie se sono stati scelti e creati a dovere. Se non sai dove andare a parare, vedi qui:
Questo sito ha tante idee regalo e personalizzazioni da fare.
Un regalo originale e personalizzato parla di te
La festa del papà sarà a breve, quindi, è bene organizzarsi per tempo per non arrivare impreparati a questo evento che festeggia tutti i papà del mondo. Sai quando sarà la festa del papà 2022? La festa del papà 2022 sarà sabato 19 Marzo, giorno che corrisponde per tradizione alla festa di San Giuseppe. Potrai regalare al tuo papà dei fantastici e golosi bignè di San Giuseppe, il dolce tipico di questa ricorrenza ma, al tempo stesso un bel regalo personalizzato farà felice ogni padre.
Scegliere un regalo che interpreti la personalità
Per scegliere un regalo personalizzato adatto a un papà è importante conoscerne le abitudini, sia in casa che al lavoro e i gusti: non serve altro! Potrai acquistare per la festa del papà un regalo personalizzato su misura per lui, magari un regalo pratico che potrà utilizzare per la vita di tutti i giorni.
Sarà perfetta una bella tazza per la colazione, una penna per prendere appunti, una cornice da tenere sulla sua scrivania, o magari un nuovo portachiavi con il suo nome Ogni papà ha le sue abitudini e i suoi gusti personali, esattamente come ogni persona.
No ai regali banali sì ai regali che parlano di lui
I regali banali hanno riempito le case e la storia dell’uomo. Il regalo fatto con il cuore, pensato su misura per chi lo riceve, è senza dubbio un regalo nato per trasmettere amore e attenzione.
Un regalo personalizzato originale può decorare il suo ufficio, l’auto o il comodino della camera da letto. Le idee regalo personalizzabili sono davvero tante, c’è l’imbarazzo della scelta, basta consultare i siti che vendono online prodotti da personalizzare. Con facilità si può scegliere il regalo perfetto e corredarlo con frasi, disegni e fotografie.
Qualunque sia il regalo personalizzato che sceglierai per donarlo al papà nel giorno della sua festa, ricorda di affiancarvi anche un goloso “peccato di gola”: cosa c’è di meglio se non il dolce tradizionale? Dei bignè di San Giuseppe che potrai comprare in una pasticceria o preparare seguendo la ricetta dei bignè.
Ricordati di allegare, al regalo per il papà, una bella letterina di auguri: perfette le letterine fai da te in cui potrai fare un disegno o scrivere una bella frase sincera, che nasce dal tuo cuore, da dedicare al tuo papà nel giorno della sua festa.
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Nell’antica Roma i mestieri artigianali e non, erano molteplici, tra essi alcuni si sono mantenuti nel tempo, mentre altri sono andati via via scomparendo; questa mutazione o scomparsa dei mestieri in territorio romano, in realtà, appartiene un po’ a tutte le popolazione.
Il progresso e l’avvento dell’industrializzazione, insieme alle modifiche del territorio, hanno decretato la fine di molti mestieri romani. Vediamo quali sono i 7 antichi mestieri di Roma ormai scomparsi da tempo.
Roma era un’antica città fiorente, attraversata dal grande e biondo fiume Tevere. Il Tevere veniva ampiamente navigato in epoca antica, motivo per cui, uno dei mestieri in uso a Roma antica era proprio quello del barcaiolo. Ma oltre a questo mestiere, facilmente intuibile, ecco i 7 mestieri di Roma scomparsi:
Barcaiolo
Conciatore di pelli
Cesellatore
Doratore
Ramaio
Bottaio
Termopolio
Barcaiolo romano
Barcaiolo romano
Un tempo i barcaioli che solcavano le acque del Tevere, erano numerosi. Oggi vi sono pochissimi barconi che navigano il fiume della capitale, e sono per lo più imbarcazioni dedicate alle gite turistiche sul fiume Tevere.
Un tempo invece, le barche che solcavano il fiume erano molte, a Roma vi erano i barcaioli “barcaroli” che traghettavano i passeggeri lungo il fiume, o da sponda a sponda, e che si occupavano anche del trasporto di merci da Ostia fino a Roma.
Conciatore di pelli
Conciatore di pelli
In alcuni paesi esteri poco industrializzati la concia delle pelli viene ancora effettuata alla vecchia maniera. Ma l’antica conciatura romana delle pelli,è andata via via scomparendo, ed è stata sostituita dalle lavorazioni industriali delle pelli e dai prodotti in PU, ossia i sintetici sempre più richiesti.
Tessuti, carta e pellami sono tutti prodotti che, al giorno d’oggi, vengono realizzati attraverso l’uso di processi industriali e non più lavorazioni artigianali attuate da mani esperte di artigiani che spesso, si tramandavano il mestiere di padre in figlio per intere generazioni.
Cesellatore
Cesellatore
Quella del Cesellatore è una professione antica, che è andata via vai scomparendo, non solo nella capitale romana, ma in moltissime altre località italiana. Trovare un cesellatore al giorno d’oggi è davvero difficile ma ancora ne esistono alcuni.
Anche il cesellatore rientra tra gli antichi mestieri romani un tempo molto richiesti, attualmente quasi scomparsi per via del processo industriale che ha letteralmente modificato la richiesta di molte attività artigianali.
In tempi antichi la cesellatura veniva impiegata per la realizzazioni di armi e gioielli, ma anche manufatti come stoviglie di uso casalingo come piatti, posate e bicchieri o opere religiose. La cesellatura è insieme ai grafiti e alla pittura, una delle attività artigianali più antiche.
Doratore
Doratore – Applicazione della foglia in oro su quadri, cornici e mobili
Il doratore era un mestiere artistico che si occupava di rivestire il legno con foglie d’oro o argento. Una professione che richiedeva molta pazienza e competenza. Anticamente molto ricercata, ormai quasi in disuso e decisamente molto apprezzata nell’antica Roma.
In alcune località è possibile ancora reperire artigiani che si occupano dell’applicazione della foglia in oro su quadri, cornici e mobili. Ma comunque sia, si tratta sempre di un mestiere antico che, purtroppo, è andato via via scomparendo. Un destino questo che interessa tanti altri mestieri che l’industria ha soppiantato con lavorazioni in serie.
Ramaio o Calderaio
Ramaio o Calderaio
Un tempo, le pentole e molti manufatti ad uso domestico, erano realizzati in rame grazie ad una lavorazione artigianali di fogli di rame opportunamente martellati a caldo e tagliati con apposite cesoie.
La bravura dell’artigiano chiamato Ramaio o Calderaio, la si riconosceva dallo spessore del manufatto realizzato, dalla sua uniformità e dalla previsione delle rifiniture che lo caratterizzavano. Nelle case romane erano moltissimi gli utensili e le decorazioni realizzate in rame, dal semplice paiolo, ai mestoli fino a grandi vassoio e piatti.
Bottaio
Bottaio
Un tempo la costruzione delle botti da vino ed olio era fatta interamente a mano dai bottai. Il bottaio era una professione che consentiva di dare vita a recipienti in legno, appunto “le botti”. Attualmente prodotte in maniera industriale, spesso sostituite da contenitori più economici in vetroresina utilizzati per la conservazione di vino e distillati.
Termopolio: l’antico bar romano
Il Termopolio non è un mestiere, ma un’attività antica di Roma che nel tempo si è andata modificando. Il Termopolio corrisponde all’attuale bar. All’interno di questa attività commerciale si consumavano bevande e vino caldo.
Spesso il bancone si affacciava sulla strada ed era caratterizzato da un piano in marmo con fori che conteneva delle anfore con dentro il vino.
Inoltre si esponevano e vendevano dolci e pasticci a base di miele e farina o miele e cacio. Il locale era dotato di tavolini dove artigiani, gente umile del popolo, e gladiatori, si sedevano per consumare e giocare a dadi.
Altri mestieri romani ancora in uso
Non sono vi solo mestieri scomparsi dell’antica città di Roma ma esistono alcune professioni che la storia non ha cancellato e che si sono evolute nel tempo, migliorandosi.
Medico
Avvocato
Commerciante
Pittore
Architetto
Barbiere
Musicista
Scultore
Tra le professioni in uso ricordiamo quella dell’avvocato, del medico, anticamente auto formatosi (non c’erano università o scuola specifiche) del barbiere, un tempo chiamato Tensores, così come molte attività lavorative legate all’arte, come la pittura, la musica e l’architettura.
Da non dimenticare la professione del commerciante che, sebbene ha visto modificarsi la tipologia di prodotti venduta, è rimasta invariata sotto molti punti i vista. Artigiani e bottegai, un tempo, erano spesso la stessa persona, nel senso che vendevano loro stessi, il prodotti creato con le loro mani.
La civiltà romana antica deve la sua grandezza non solo alle professioni come quelle dei letterati dei militari, od agli uomini di potere, ma anche ad artisti e artigiani che svilupparono nel corso della storia le conoscenze e le specializzazioni in moltissimi settori e campi professionali contribuendo alla grandezza e magnificenza di un popolo e di una civiltà.
Come si vestivano le donne nel medioevo: abiti medievali femminili
Gli abiti femminili medievali cambiano nel tempo a seconda del periodo storico di basso, medio, o alto medioevo, risentendo delle influenze culturali e sociali. Come si vestivano le donne nel medioevo? Al di la del ceto sociale che ne marca la differenza, e del periodo, gli abiti medioevali femminili erano lunghi, accessoriati da copricapo che si differenziava tra donne nubili e donne sposate, così come le acconciature dei capelli e altri dettagli: vediamo quali sono!
Come si vestivano le donne nel medioevo: abbigliamento ed accessori
Nel medioevo i vestiti permettevano di riconoscere le persone e il loro ceto sociale. Nel periodo che va dal 300 all’anno 1000 il costume viene coinvolto da una rivoluzione. All’abito lungo, usato da donne e uomini, si affianca un altro capo, i calzoni o brache. Possiamo approfondire l’argomento abbigliamento medievale in questo articolo: Come erano gli abiti medievali, basso e alto medioevo.
Donna alto medioevo Donne e tuniche medioevali
Abbigliamento femminile medioevo
Ma nello specifico, ci occuperemo del solo abbigliamento femminile medievale. Le donne e gli uomini del primo medioevo rimangono fedeli al mantello, il peplo, realizzato in lana. Indossavano una sorta di sottoveste denominata chemise, interula o sotano con scollatura quadrata. Non indossavano intimo, quindi non portavano le mutande.
Sopra alla sottoveste indossavano la tunica, un abito lungo con scollo con maniche ampie, di tradizione bizantina. Infine, portavano la guarnacca, una sopravveste aperta sul fronte. Cordoncini, cinture e calze completavano l’abbigliamento.
Il mantello nel medioevo
Uno dei capi in uso sia per le donne medioevali ma anche per gli uomini, utilizzato in varie fogge e tessuti è il mantello. Un capo d’abbigliamento medievale indossato prevalentemente in inverno per proteggersi dal freddo. Le donne avevano un mantello ampio e, con un lembo di quest’ultimo, si coprivano il capo. Altre volte i mantelli erano dotati di cappuccio.
Oltre al mantello in lana e tessuto, le classi benestanti facevano uso di mantelli in pelliccia come il Rennone e la Crosna. I ricchi utilizzavano mantelli in zibellino, mentre il Re, indossava l’ermellino. I mantelli dei ricchi e nobili erano foderati con una stoffa di panno o saia pregiata, chiamata “Vermillione” di color rosso.
Abito femminile medioevale per tutti i giorni
Nei giorni normali le donne del medioevo indossavano una camicia e una gonna ampia e lunga fino ai piedi, decorata o ricamata, spesso drappeggiata, provvista di cintura che segnava il punto vita e, talvolta, di corpino stretto. Non vi era molta differenza d’abbigliamento sostanziale nell’alto medioevo, (o primo medioevo) tra uomini e donne, ricchi e poveri, se non per i dettagli il tipo di rifiniture ed il numero di abiti.
Ai piedi le donne del medioevo indossavano delle scarpe in seta, anch’esse ricamate, o scarpette in pelle. I tessuti delle classi sociali benestanti, con il tempo, divennero decisamente più belli e ricercati. Con il Vaio, tessuto medioevale, si realizzavano calzature, berretti ed infine, polsini e colli per gli abiti.
Donne e uomini, nobili e servi, indossavano gli abiti che riconducevano nei colori le tinte degli stemmi della casata. Nel 1100 si diffonde il bliaut una sopravveste più eaborata.
Abiti medievali donne secondo medioevo XII e XIII secolo
L’abbigliamento si evolve e si modifica nel tempo. Nel secondo medioevo la sopravveste si allunga molto fino a formare uno strascico importante. Si diffuse l’abitudine di afferrarne un lembo e tenere così sollevato una parte dello strascico che adornava la veste, anche per motivi pratici e per non sporcarlo.
I tessuti, da prima semplici come lana e lino, divengono sempre più sofisticati e colorati gettando le basi per una distinzione sociale sempre maggiore tra abiti popolari e abiti della nobiltà. Il commercio verso l’Europa, proveniente dal Medioriente, diffonderà anche l’uso della seta e del cotone. Nel 1300 la sopravveste si modellò al corpo e al busto mentre le maniche del bliaut, divennero molto ampie ad ali di angelo (foto sotto).
Abiti medievali donne secondo medioevo XII e XIII secolo
Capelli donne secondo medioevo
Anche le acconciature medievali risentono del trascorrere degli anni e delle mode ed è così che avviene una distinzione ben precisa tra i capelli delle donne medievali nubili e quelle sposate.
1 – Le donne nubili portavano i capelli sciolti, talvolta intrecciati e li lasciavano crescere lunghi. Utilizzavano fasce, nastri e ornamenti per arricchirli di bellezza.
2 – Le donne sposate, nel medioevo utilizzavano dei copricapo rotondi che venivano fermati sotto il mento dal soggolo. Spesso portavano i capelli raccolti, ma comunque, erano prevalentemente coperti da cappucci, veli e cappelli, così come suggeriva la chiesa.
Abbigliamento e stili moda nel Duecento e Trecento XIII – XIV -Acconciature capelli
Medioevo: castelli, feudi e monasteri: come evolve il costume e l’abbigliamento
Abiti medievali donne
Lo status sociale si afferma sempre di più e le differenze tra abbigliamento medioevale dei popolani e quello dei ricchi e nobili che vivevano in feudi e castelli, si differenzia in maniera ancora più spiccata. A ciò contribuì anche l’emanazione delle leggi suntuarie anno 1000 che delinearono uno stile ben preciso di abbigliamento a cui la popolazione dovette, obbligatoriamente, fare riferimento.
Le leggi suntuarie rimasero in uso fino al 1700, e rappresentano un documento utile per poter conoscere la storia della moda in ogni epoca, in quanto dettata da disposizioni legislative che investirono uomini e donne, obbligandoli ad indossare capi d’abbigliamento specifici in relazione al gruppo sociale di appartenenza.
Anche la quantità di capi d’abbigliamento da possedere era dettata dalle regole comuni: una nobildonna doveva possedere almeno 4 abiti mentre una popolana non poteva averne più di due.
Come vestivano le donne nel tardo medioevo
L’influenza delle leggi dettò le regole sull’abbigliamento delle donne del medioevo, e con esse, anche lo svilupparsi dell’artigianato e del commercio. Stoffe pregiate, accessori, e usanze, contribuirono a rendere gli abiti femminili della nobiltà del medioevo eleganti e fastosi.
Lo sviluppo delle tecniche di taglio e cucito, così come della sartoria, permisero di creare modelli di abiti sofisticati ed elaborati fino ad arrivare all’alta sartoria del 800 – 900. La varietà di forme e linee dei costumi dell’epoca medioevale lascia spazio alla fantasia dei sarti.
Nel XIII secolo le scollature degli abiti femminili diventano profonde e sensuali, la vita si allunga, e le maniche vengono realizzate in varie fogge, talvolta allungate e a punta, tipiche degli abiti in stile gotico.
I corpetti intrecciati, la gonna lunga con strascico, sono caratteristici del periodo medioevale tra XIV e XV secolo. I colori si fanno vivaci e, specie in inverno, il velluto diventa il tessuto preferito. Abiti in seta e broccato erano riservati ad eventi importanti e cerimonie.
All’inizio del 1400 si diffonde un tipo di abito di corte che enfatizzò la silhouette della donna: si distinse per corpetti a V, maniche allungate a V, strascico e scollatura.
Il mantello del tardo medioevo
Come visto, il mantello nel tardo medioevo è uno di quei capi d’abbigliamento immancabili. Ma anch’esso subisce delle evoluzioni. Le donne indossavano un abbondante mantello trasformabile in sopravveste e dotato di maniche. I tessuti di lana, vengono soppiantati da materiali più belli e pregiati, come velluto e pelliccia. A partire dal XII secolo i mantelli si chiusero con asole e due bottoni che potevano essere realizzati in osso, avorio, corno o metallo.
Il mantello nel medioevo
Scarpe
Anche le scarpe nel XIV secolo, subiscono delle modifiche e diventano sofisticate realizzate in pelle o velluto dotate di punte lunghe talvolta imbottite (pigash). Le scarpe delle donne però si mantengono corte ed eleganti.
Acconciature donne tardo medioevo
L’uso del mantello e del copricapo è diffusissimo. Le donne sposate indossano berretti, foulard fasce e cappucci dei mantelli, tra essi si colloca il gorj un copricapo bizzarro dalla forma insolita, a pipa e l’hennin che poteva essere anche molto alto.
Acconciature e abiti donne tardo medioevo
Le donne nubili invece, acconciano i capelli in trecce lunghissime che spesso andavano a cingere il capo. I copricapo erano decorati con perle e ricami, così come gli abiti che talvolta, si arricchivano di dettagli. I gioielli erano di moda e si sfoggiavano collane, anelli bracciali e orecchini.
Ma anche questi dettagli vennero influenzati dal luogo di origine. Ad esempio, in Scandinavia la donne del medioevo indossavano cuffie e veli per coprire il capo.
Nel XII e XIII secolo vi era l’abitudine di indossare una fascia circolare chiamata corona turrita, che cingeva il capo ed era ornata da pietre, perle ed altro.
L’abbigliamento delle donne nel medioevo risentì anche delle influenze locali. E’ per questo che in Italia si trovano differenziazioni rispetto magari alla Francia o alla Spagna che amò da sempre colori sgargianti.
Considerazioni: medioevo e moda
Moda medioevo, donne abiti e corona turrita
Abbiamo visto come si vestivano le donne nel medioevo; ma il Medioevo comprende un periodo vasto che va dal V secolo al XV secolo.
Si comprende come la moda ed i modi di vestire delle donne del medioevo possa aver subito notevoli modifiche di secolo in secolo, e di come, da una paese all’altro, le usanze locali in termini di abbigliamento femminile si possano differenziare anche di molto.
Ora che abbiamo visto quali erano gli abiti usati nel medioevo se stai cercando un costume medioevale ti consigliamo di visitare questo sito con abiti medievali economici.
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