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domenica, Luglio 27, 2025
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Orchidee come prendersene cura in inverno e tutto l’anno

Orchidee come prendersene cura in inverno e tutto l'anno
Orchidee come prendersene cura in inverno e tutto l'anno

Le orchidee sono delle piante dai bellissimi fiori. Ne esistono diverse varietà a fiori piccoli, medi e grandi dai più svariati colori. La coltivazione delle orchidee, talvolta allevate in serra in base alla specie, richiede alcuni accorgimenti. Le orchidee infatti, sono piante tropicali che prediligono temperature calde e clima umido, e per questo in inverno, quando le temperature scendono, è importante prestare attenzione alle cure necessarie perché continuino a vegetare correttamente. Vediamo come coltivare le orchidee in inverno ma anche durante tutto l’anno, quali esigenze presentano a livello di luce, terreno, concimazioni e umidità.

Come coltivare le orchidee tutto l’anno

Le norme di coltivazione delle orchidee riguardano, in particolar modo, le condizione di luce, irrigazione e umidità, ma anche concimazioni e temperature, tutti fattori che influiscono sulla salute delle piante e sulla fioritura delle orchidee. Inoltre, in base alla specie, le cure dovranno essere ancor più scrupolose. Vi indichiamo Alcune specie di orchidea sono più facili da coltivare, tra esse, l’orchidea Phalaenopsis e la Cattleya e l’orchidea Cymbidium; mentre altre varietà risultano più complesse: vediamo nel dettaglio come coltivarle!

Luce

Le orchidee per fiorire necessitano di una buona quantità di luce purché quest’ultima sia indiretta. Il luogo ideale è quello vicino ad una finestra esposta ad est, sud o ovest, lontano dai caloriferi, e poste non in pieno sole, in quanto quest’ultimo, potrebbe provocare bruciature sulle foglie.

Temperatura orchidea

La temperatura ideale per le piante di orchidee è media e oscilla tra i 16 e i 22 gradi proteggendola dalle correnti d’aria provenienti da porte e finestre. Al di sotto di queste temperature le orchidee soffrono e vanno spostate.

Irrigazioni orchidee

L’ orchidea necessita di innaffiature solo quando il terreno risulta completamente asciutto. In estate occorre un quantitativo d’acqua superiore, mentre in inverno le innaffiature vanno diradate. In estate e primavera irrigare ogni 1 – 2 settimane quando notate che le radici diventano argentee.

Umidità per orchidee

Trattandosi di piante tropicali vivono in ambienti caldo umidi motivo per cui il grado di umidità ambientale dovrà esse alto intorno al 60 – 70 %. Per creare questa condizione ottimale per l’orchidea si potrà porre nel sottovaso dei ciottoli, rialzare il vaso e inserire dell’acqua che non sia a contatto con le radici ma che rilasci umidità.

Concimazioni orchidea

Le concimazioni delle piante di orchidea vanno effettuate ogni 2 – 4 settimane durante la stagione vegetativa di crescita che va dalla primavera (marzo) fino a settembre, ottobre. Per concimarle è consigliabile un fertilizzante liquido dosato per la metà o meglio ancora un fertilizzante specifico per orchidea.

Rinvaso dell’ orchidea

Il rinvaso delle orchidee non avviene in maniera frequente ma va attuato, usando un vaso più grande, solo quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso.

Orchidee come prendersene cura in inverno
Orchidee come prendersene cura in inverno

Orchidee come prendersene cura in inverno

In inverno le orchidee vanno portate in casa e gli andrà fornito un ambiente idoneo per vegetare in salute. Ecco alcuni suggerimenti utili per la coltivazione delle orchidee in inverno.

Irrigazioni in inverno: ridurre a ogni 2 o 3 settimane irrigando solo quando le radici diventano argentee ed il terriccio risulta ben asciutto.

Umidità ambientale: è bene mantenere un umidità ambientale elevate intorno alla pianta del 60- 70 % A tale scopo utilizzare un vassoio con acqua e alzare la pianta con dei sassi in modo che le radici siano all’asciutto. A tal proposito si possono coltivare le orchidee anche in serra bioclimatica o creare un micro – clima in appositi contenitori.

Coltivazione orchidea e microclima
Coltivazione orchidea e microclima

Temperatura ottimale: come visto è necessaria una temperatura che non scenda al di sotto dei 16 gradi. La temperatura ideale si colloca tra i 16 e i 22 – 23 gradi. Andranno evitate le correnti d’aria.

Concimazione in inverno: anche in inverno le orchidee vanno concimate ma questo processo andrà diradato a 4 – 6 settimane.

Problemi e malattie delle orchidee

Come altre piante le orchidee possono essere suscettibili a varie problematiche, incuse malattie e marciumi. Ma vediamoli nel dettaglio!

  1. Foglie gialle: le foglie gialle possono indicare una scarsa illuminazione, così come eccessive irrigazioni, o mancanza di nutrienti come il ferro “clorosi ferrica delle piante“.
  2. Macchie delle foglie: le macchie che compaiono sulle foglie delle orchidee possono essere dovute a funghi, batteri o parassiti.
  3. Fiori appassiti: i fiori che appassiscono fanno parte del ciclo naturale di vita delle piante. Una volta appasiti andranno rimossi per favorire la fioritura sugli steli di altri fiori.

Consigli su come mantenere le orchidee sane e rigogliose

Alcune norme di coltivazione aiutano a mantenere sana e rigogliosa la pianta di orchidea. Tra essi in particolar modo ricordiamo i seguenti:

  • Utilizzare un terriccio specifico per orchidea. Queste tipologie di terricci sono bn drenati e forniscono alla piante i nutrienti di cui necessita.
  • Per irrigare le piante di orchidea è consigliabile utilizzare acqua distillata o filtrata. L’acqua del normale rubinetto potrebbe contenere sostanze chimiche che possono danneggiarla.
  • Utilizzare un fertilizzante specifico diluito alla metà della dose normalmente consigliata. Un eccesso di fertilizzante può danneggiare la pianta.
  • Rinvasare le piante di orchidea quando il rinvaso è davvero necessario. Un eccesso di rinvasi può creare problemi e danni alla pianta.

Quindi concludendo, le piante di orchidea non sono così difficili da coltivare come si crede. E’ necessario però rispettarne la natura e le esigenze per avere piante rigogliose e fiorite d’ orchidea per lungo tempo.

Come arredare in Mid Century Modern: gli immancabili

Come arredare in Mid Century Modern: gli immancabili
Come arredare in Mid Century Modern: gli immancabili

Lo stile di arredamento Mid Century Modern è in realtà uno stile vintage nato intorno agli anni ’40 – ’50 del XX secolo. Lo si può anche chiamare Mid-Century Modern Design, ma al di la del nome, il tipo di arredamento rimane invariato e caratterizzato da vari elementi tra cui le linee semplici e pulite, le forme geometriche che vengono privilegiate insieme ai materiali naturali. I colori invece che interpretano questo stile di arredamento sono vivaci. Ma scopriamo di più su come arredare in questo stile e quali sono gli elementi immancabili per interpretarlo al meglio quando si arreda una casa, un ufficio o altro.

Mid Century Modern arredare vintage

Una tipologia di arredamento il Mid-Century design che riscosse notevole successo sia in Europa che negli Stati Uniti nel dopoguerra. I colori e le linee nonché i materiali devono rispettare i canoni estetici di questo stile per poter dare un’impronta Vintage (qui di seguito trovate alcuni stile vintage per arredare) caratteristica anche dello stesso. Scopriamo quali sono gli elementi irrinunciabili per arredare al meglio.

Gli Immancabile del Mid Century Style

Alcuni elementi fortemente caratterizzanti che definiremo “gli immancabili” devono essere presenti. Gli elementi di cui tenere conto sono principalmente tre:

  1. Linee semplici e geometriche
  2. Colori vivaci (ma non solo)
  3. Accessori di design

Linee semplici e geometriche

Come anticipato, i mobili in stile Mid Century Modern sono caratterizzati da linee semplici e forme geometriche. Molto frequenti le linee curve e sinuose che entrano in contrasto con le linee più rigide e squadrate dello stile moderno, da cui nasce l’appellativo “Modern”, ossia moderno. Le forme geometriche più utilizzate sono il quadrato, il rettangolo e il cerchio.

Lo stile fonde dettami tipicamente vintage, a cui si accostano linearità moderne anche nei colori. Invece, per quanti riguarda i materiali adottati, spesso sono naturali, ricordiamo il legno, il vetro ed il metallo e pelle.

Colori vivaci

Sicuramente, tinte accese e colori vivaci sono il tratto distintivo di questo stile di arredamento. Alcuni colori sono più utilizzati e caratterizzanti, tra essi ricordiamo il rosso, il giallo, il verde e varie tonalità di azzurro.

Questi colori talvolta vengono accostati in maniera eclettica e bizzarra. I colori naturali, come il bianco, il beige e il marrone, sono utilizzati per creare un contrasto con i colori vivaci.

Accessori di design

Rivestono un ruolo davvero molto importante nello stile arredo Mid Century Modern gli accessori di design ricercati e fortemente caratterizzanti. Lampade, vasi ma anche tappeti e tessili, devono rispecchiare lo stile, mentre le linee geometriche, e la scelta dei colori vivaci, insieme a linee moderne ed originalità sono d’obbligo.

Consigli per arredare il stile Mid century Modern

Non solo i mobili e gli accessori, ma anche il colore delle parti ed i tessili aiutano a completare l’arredamento rispettando questo stile: da dove iniziare? Magari proprio dalle pareti e poi dalla scelta dei mobili e dei colori giusti, abbinanti con sapienza. Eccovi alcuni consigli utili in tal senso:

  • Inizia dalle pareti. Le pareti bianche o grigie sono un ottimo punto di partenza per creare un ambiente luminoso e accogliente. Puoi aggiungere un tocco di colore con una parete accento o con alcuni accessori decorativi.
  • Scegli i mobili giusti. I mobili mid-century modern sono, come visto, caratterizzati da linee semplici e geometriche. Scegli mobili realizzati in materiali naturali, come il legno, il metallo e il vetro.
  • Non aver paura dei colori vivaci. I colori vivaci sono uno dei tratti distintivi dello stile mid-century modern. Non aver paura di accostarli in modo azzardato per creare un ambiente unico e originale.
  • Aggiungi accessori di design. Gli accessori di design sono un altro elemento importante dello stile mid-century modern. Scegli lampade, vasi e altri oggetti decorativi caratterizzati da linee moderne magari anche da forme originali.

Detto questo, vogliamo darvi anche alcuni consigli su come arredare in stile moderno e al tempo stesso vintage prendendo in esame vari ambienti della casa, dal soggiorno alla camera da letto e così via, sperando di farvi cosa gradita.

Stile Mid - century Modern colori e materiali
Stile Mid – century Modern colori e materiali

Soggiorno in stile mid-century modern

Partiamo da uno degli ambienti fatto per accogliere ed ospitare: il soggiorno. Per riflettere lo stile e caratterizzare il soggiorno si potrà iniziare dalla scelta del divano. Consigliato un modello in pelle dalle linee morbide. Potrete aggiungere un tavolino basso in legno o vetro e delle poltrone anche in colori a contrasto con il divano.

Per completare il soggiorno sarà perfetta una libreria modulare in metallo o legno dalle linee squadrate e completare il tutto con alcuni oggetti di design, accessori come vasi cornici e quadri. Un ‘esempio del soggiorno lo avete nella foto di copertina.

La cucina

In cucina legno e metallo trovano la giusta collocazione. Alternali nei mobili, negli accessori, nelle maniglie. Completa il tutto con una lampada a sospensione dalle linee geometriche un tavolo in legno e delle poltroncine imbottite.

Tavolo, sedie e lampade stile mid century modern
Tavolo, sedie e lampade stile mid century modern

La camera da letto

In camera da letto per interpretare questo stile vintage e moderno al tempo stesso, si potrà optare per un letto in legno con testiera imbottita. Caratterizzeranno l’ambiente anche i tessili ed i colori delle pareti.

Perfetta una poltrona in pelle e dei comodini in legno vintage. Altre idee utili per arredare la camera da letto in questo stile, o in altri di tipologia vintage, le trovate qui: Come arredare la camera da letto in stile Vintage.

Camera da letto Mid Century Modern
Camera da letto Mid Century Modern

Considerazioni

Sostanzialmente, alcuni elementi di design, mobili dalle linee morbide contrapposti ad altri squadrati e colori vivaci alternati a colori neutri creano il giusto equilibrio per arredare con design Mid Centrury modern. Linee colori ed elementi vari caratterizzano ogni stile di arredamento come vi abbiamo raccontato in questo articolo dettagliato sugli stili i colori e l’arredo.

Cura delle piante in inverno

Cura delle piante in inverno
Cura delle piante in inverno

In inverno i problemi che colpiscono le piante sono principalmente due: troppo freddo e gelo, se poste all’esterno; troppo caldo ed aria asciutta, se poste in casa in ambienti riscaldati da i caloriferi e stufe. Cosa fare dunque per mantenere le piante in buona salute anche in inverno quando le condizioni climatiche non sono le migliori per quasi ogni specie botanica? Scopriamolo insieme, passo, passo, in questa guida sulle piante nella stagione invernale, come curare nel giusto modo le piante da esterni insieme alle piante da interni.

Come curare le piante in inverno

A seconda della zona climatica di appartenenza e dei mesi invernali le piante possono soffrire il freddo in modo maggiore, specie quando le temperature scendono al di sotto dei 5 gradi e si avvicinano allo 0. Piante da interno e piante da esterno andranno incontro a problematiche differenti e dunque, si dovrà intervenire in maniera diversa in base alla specie botanica e alla sua posizione.

Le piante grasse, ad esempio, non sopportano le gelate, (qui spieghiamo come intervenire: piante grasse come proteggerle dal freddo) mentre gli alberi da frutto che in inverno sono dormienti resistono bene anche alle basse temperatura anche se per gli esemplari giovani consigliamo di pacciamare il suolo per proteggerle dal freddo eccessivo.

Oltre alle foglie secche, trucioli e segatura anche del letame maturo può essere utile a mantenere il suolo più caldo. Detto questo facciamo una distinzione sostanziale su come proteggere le piante da interno e da esterno dal freddo in casa e in giardino.

Proteggere le piante dal freddo: piante da interno

Le piante da interno generalmente vivono in casa per gran parte dell’anno, anche se con la primavera si tende a spostarle anche fuori per brevi periodi. In autunno si riposizionano in casa con le dovute precauzioni.

  • Luce: in inverno, le giornate sono più corte e la luce è meno intensa. Posiziona le tue piante da interno in un luogo luminoso, ma lontano da fonti di calore diretto, come i termosifoni o i caminetti. Se la luce è insufficiente, puoi usare delle lampade fluorescenti per fornire alle tue piante la luce di cui hanno bisogno.
  • Acqua: in inverno, le piante da interno crescono più lentamente e hanno bisogno di meno acqua. Lascia asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Se il terreno è troppo bagnato, le radici delle piante potrebbero marcire.
  • Umidità: ti consigliamo di utilizzare degli umidificatori appesi ai caloriferi e di spruzzare le piante che hanno esigenze di elevata umidità ambientale.
  • Concime: in inverno, le piante da interno non hanno bisogno di molto fertilizzante. Puoi concimarle una volta al mese con un fertilizzante liquido diluito.
  • Pulizia: controlla le tue piante da interno regolarmente per individuare eventuali problemi, come foglie gialle o macchiate. Se noti qualcosa di strano, agisci subito per risolvere il problema.

Freddo e piante da esterno

Le piante da esterno vivono in giardino, o sul balcone ma quando le temperature scendono notevolmente, vanno protette in modo adeguato in base alla specie e alle temperature.

  • Protezione dal freddo: alcune piante da esterno non sono resistenti al freddo e devono essere protette dal gelo. Se vivi in una zona con inverni freddi, puoi portare le tue piante da esterno in casa o in una serra durante la stagione invernale. Se non puoi spostare le tue piante, puoi proteggerle con un telo o un tessuto non tessuto. Questa attenzione va rivolta, ad esempio, agli agrumi sia in vaso che in terra piena, ma anche molte altre specie botaniche.
  • Innaffiature: in inverno, le piante da esterno hanno bisogno di meno acqua. Innaffiale solo quando il terreno è asciutto. Evitare di irrigare se il terreno è gelato e sono previste basse temperature sotto lo zero per più giorni di seguito.
  • Potatura: in inverno, puoi potare le tue piante da esterno per mantenerle in forma e stimolare la crescita e prepararle a germogliare in primavera quando le temperature torneranno ad alzarsi.

Altri consigli utili per accudire le piante in inverno e assicurargli una lunga vita li trovi qui dove troverai tecniche utili ed efficaci a tale scopo. Infine, eccovi alcuni suggerimenti aggiuntivi che possono aiutarti a mantenere le piante sane e rigogliose in inverno:

  • Controlla regolarmente le tue piante per individuare eventuali problemi.
  • Usa un terreno di qualità per le tue piante.
  • Rinvasa le tue piante quando necessario.

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Proteggere le piante dal gelo

Mazzancolle come capire se sono fresche e ricette

Mazzancolle come capire se sono fresche e ricette
Mazzancolle come capire se sono fresche e ricette

Le mazzancolle sono un crostaceo davvero gustoso che purtroppo ha avuto un incremento nel prezzo. Oltre tutto è bene capire se si acquista un prodotto fresco o meno. A tal proposito, se avete dubbi in merito vi consigliamo di orientarvi verso i prodotti surgelati che conservano intatti sapore e nutrienti garantendone la freschezza. Vediamo dunque come capire se le mazzancolle sono fresche e quale ricetta utilizzare per cucinarle.

Mazzancolle fresche? Come capire se sono fresche davvero

Le mazzancolle sono un tipo di crostaceo molto apprezzato per il sapore delicato e la polpa carnosa. Da evitare se i sospettano allergie ai crostacei. Per essere sicuri di acquistare mazzancolle fresche è importante fare attenzione ad alcuni dettagli che vi elencheremo di seguito. In linea di massima gli indicatori della freschezza delle mazzancolle sono 4:

  • Colore rosso arancio
  • Chele chiuse
  • Odore di mare
  • Data di scadenza

Colore del crostaceo e chele

Per prima cosa notare il colore, le mazzancolle fresche hanno un colore rosso arancio molto brillante, più rosaceo se si tratta di gamberi. La carne delle mazzancolle deve essere compatta e le chele chiuse. Il dettaglio delle chele è molto rilevante infatti quando le mazzancolle sono state pescate da più giorni le chele appaiono aperte.

Odore

L’odore del pesce in genere e non solo delle mazzancolle è molto indicativo in termini di freschezza. Mazzancolle fresche hanno un odore gradevole di mare mentre se il prodotto non è freschissimo sentiremo un odore acre che ricorda l’ammoniaca.

Data di scadenza

Molto spesso se sono state confezionate riporteranno una data di scadenza che può rivelarsi un ottimo indicatore di freschezza o non. Considerate che le mazzancolle fresche si conservano in frigorifero per non più di due giorni. Come anticipato nel caso dubbio è meglio indirizzarsi verso prodotti congelati che pagherete anche meno del prodotto fresco.

Ricetta mazzancolle cottura migliore

Le mazzancolle si prestano a diversi tipi di cottura, che possono esaltarne il sapore e la consistenza.

Una cottura semplice e veloce è la cottura in padella. In questo caso, le mazzancolle vengono fatte saltare in olio extravergine di oliva con aglio e peperoncino. La cottura dura circa 2-3 minuti per lato.

Un’altra cottura molto apprezzata è la cottura alla griglia. Le mazzancolle vengono cotte su una griglia ben calda per circa 5 minuti per lato. In questo modo, la carne si mantiene soda e saporita.

Le mazzancolle possono essere anche cotte al forno. In questo caso, si possono cuocere su una teglia con un filo d’olio e un po’ di sale e pepe, oppure si possono utilizzare per preparare un risotto, una pasta o una zuppa.

Ricetta semplice e veloce per preparare le mazzancolle in padella

Le mazzancolle in padella possono essere cucinate in diversi modi, alcune ricette prevedono il vino bianco, altre il brandy: ricetta gamberi al brandy. Di seguito la ricetta delle mazzancolle al vino bianco e i relativi ingredienti necessari per prepararle.

Ingredienti:

  • 500 g di mazzancolle
  • 1 o 2 spicchi d’aglio
  • 1/2 peperoncino piccante
  • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
  • Sale e pepe q.b.
  • vino bianco

Preparazione:

  1. Pulite le mazzancolle.
  2. In una padella fate scaldare l’olio con l’aglio e il peperoncino.

Questa ricetta è semplicissima. Vi occorre soffriggere uno spicchio di aglio in olio extravergine. Aggiungere le mazzancolle e girare di tanto in tanto. Spruzzate con vino bianco, aggiungete un pizzico di pepe e di sale e del prezzemolo fresco finemente tritato. Dopo pochi minuti le mazzancolle saranno perfette da gustare.

I tempi di cottura delle mazzancolle variano a seconda del metodo di cottura utilizzato.

Abbinamenti gastronomici con le mazzancolle

Le mazzancolle si possono abbinare a diversi primi piatti, come risotti, paste, zuppe e minestre.

Per quanto riguarda i risotti, le mazzancolle si possono utilizzare per preparare un risotto classico, oppure si possono combinare con altri ingredienti, come funghi, zucchine, pomodorini o prezzemolo. Due ricette che potrebbero aiutarvi sono le seguenti:

Per quanto riguarda le paste, le mazzancolle si possono utilizzare per preparare un linguine, un spaghetti o un ravioli. In questo caso, si possono abbinare a un sugo di pomodoro, a un sugo di pesce o a un sugo di verdure.

Le mazzancolle si possono anche utilizzare per preparare zuppe e minestre. In questo caso, si possono abbinare a verdure, legumi o pasta.

Abbinamenti con il vino e con il contorno

Le mazzancolle si abbinano bene a vini bianchi freschi e fruttati, come Grillo, Prosecco o Falanghina.

Per quanto riguarda il contorno, le mazzancolle si possono abbinare a insalate, verdure al vapore o patate.

Sicuramente si tratta di una ricetta semplice a base di crostacei con la quale farete un figurone. A tal proposito vi lascio i link di alcuni articoli che potrebbero rimanervi utili:

Cestini di gamberi gratinati e salsa con pomodorini

Risotto alla crema di scampi

Concerto di Capodanno 2024 al Circo Massimo

Concerto di Capodanno 2024 al Circo Massimo
Concerto di Capodanno 2024 al Circo Massimo

Come ogni anno la vetrina archeologica del Circo Massimo ospiterà il concertone di capodanno. Diversi gli artisti che si esibiranno sul palco dello storico sito archeologico, tra essi, ricordiamo Lazza, insieme a Blanco ed infine la Michelin. Ma scopriamo di più sul concertone di Roma al quale si recano giovani e meno giovani provenienti da varie regioni d’Italia, oltre ai residenti capitolini, orati, presentatori e ingressi e molto altro sul concertone romano di San Silvestro.

Concerto di Capodanno 2024 al Circo Massimo

Abbiamo parlato in questo articolo su come trascorrere il Capodanno nel Lazio, indicandovi location, discoteche, sale da ballo, hotel e agriturismi ma anche paesini e feste in piazza. Tra le feste in piazza a Capodanno una delle più note nel Lazio è il concerto gratuito che si tiene, come ogni anno, al Circo Massimo, una delle location più iconiche della città. Il concerto è organizzato dal Comune di Roma e dalla nota e popolare radio Rds 100% grandi successi.

Giorno, orari e partecipanti al concerto 2024 di Roma

Il concerto di Capodanno 2024 a Roma si svolgerà il 31 dicembre 2023 a partire dalle ore 21.30. I partecipanti all’evento romano (qui trovi altri eventi a Roma “annuali”) saranno invitati a festeggiare l’arrivo del nuovo anno con le esibizioni live di tre artisti di fama nazionale: Blanco, Lazza e Francesca Michielin. Chi sono i tre artisti che animeranno il Capodanno al Circo Massimo di Roma?

  • Blanco, è stato insieme a Mahmood il vincitore del Festival di Sanremo 2022 con il brano “Brividi”.
  • Lazza, invece è un noto rapper, rivelazione dell’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Cenere”.
  • Francesca Michielin, cantante e conduttrice di “X Factor 2023”.

Per quanto riguarda l’ordine di uscita dei tre, la scaletta prevede che Blanco si esibisca per primo, seguito da Lazza e poi da Francesca Michielin. Il concerto si concluderà con il tradizionale countdown di mezzanotte, che accompagnerà i partecipanti all’arrivo del 2024.

Invece per quel che concerne i presentatori questa volta si affiancheranno a RDS nella cornice storica del Circo Massimo, Francesca Romana D’Andrea insieme a Filippo Ferraro.

L’ingresso al concerto è gratuito. I partecipanti dovranno registrarsi sul sito del Comune di Roma per ottenere un pass d’ingresso. Il pass d’ingresso sarà rilasciato a partire dal 15 dicembre 2023.

Per informazioni e aggiornamenti sul concerto è possibile consultare il sito del Comune di Roma o la pagina Facebook dell’evento.

Dopo le esibizioni e quindi dopo la mezzanotte sarà RDS come DJ set ad animare la serata e a far ballare i partecipanti all’evento al Circo Massimo.

Musica classica a Roma il 31 dicembre

Per chi invece ama la musica più impegnata, quella sinfonica e classica, l’evento da segnale è quello che si svolgerà al Teatro Flaiano in data 31 e 30 Dicembre.

Per il 30 dicembre 2023, a salutare il nuovo anno si terrà anche un concerto di musica classica al Teatro Ennio Flaiano, “The Tre Tenors”. L’evento in questo caso è a pagamento ed i biglietti sono disponibili sul sito dell’Opera e Lirica Srls al prezzo di 20 euro. Lo stesso evento per la serata del 31 ha un prezzo che parte dagli 80 euro (galleria) fino ai 110 e ai 130 euro.

Quindi sia che siate amanti della musica moderna che della musica classica a Roma potrete scegliere tra questi due noti concerti musicali o optare per altre serate di questo tipo nei vari locali sparsi per la capitale. Il divertimento, infatti, in una grande città come Roma non manca di sicuro.

Curiosità: Perché il 31 dicembre si chiama San Silvestro?

Il 31 dicembre anticamente, si svolgeva la festa pagana in onore del Dio romano Giano. Giano è derivante dal nome del mese di Gennaio. La festa di Giano si festeggiava subito dopo i Saturnali, ossia le feste romane dedicate al Dio Saturno che chiudevano l’anno il 31 dicembre. il 31 dicembre si chiama anche San Silvestro in onore di Papa Silvestro I che venne eletto il 31 Gennaio del 314 a Roma.

Dove trascorrere il Capodanno nel Lazio dagli hotel ai borghi

Dove trascorrere il Capodanno nel Lazio dagli hotel ai borghi
Dove trascorrere il Capodanno nel Lazio dagli hotel ai borghi

Il Lazio è una regione multi-sfaccettata che offre una scelta ampia sia in termini di location che di stile. Dai piccoli ed incantevoli borghi rurali, alle grandi città come Roma, gli eventi che nascono per festeggiare il nuovo anno sono davvero molteplici. In base ai propri gusti si può optare per feste in piazza, discoteche e locali da ballo, hotel di lusso e piccoli agriturismi in cui il sapore della ruralità è dominante. Siete indecisi su dove trascorrere il capodanno? Eccovi alcuni consigli pratici su dove e come festeggiare la fine dell’anno e la nascita del nuovo.

Capodanno nel Lazio

I consigli su come e dove trascorrere il capodanno nella regione del Lazio sono divisi per categoria, motivo per cui la prima scelta da fare riguarda proprio il tipo di festeggiamenti che vi piacciono: in piazza? In locali di lusso? O magari in ambiente più familiare immersi nella natura incontaminata di qualche agriturismo? Eccovi di seguito, quali sono i migliori posti per trascorrere i capodanno nel Lazio.

Feste in piazza a Capodanno

Sicuramente le feste in piazza a Roma, o nei paesini limitrofi, sono molto coinvolgenti e sicuramente più economiche dei cenoni di capodanno degli hotel, ma come abbiamo anticipato, si tratta di una scelta soggettiva influenzata anche dall’età. Sicuramente i giovani preferiscono il capodanno in discoteca o nelle feste in piazza. Gli adulti invece hanno più disponibilità economica e si orientano verso cenoni importanti in strutture significative.

  • Roma: Piazza Navona, piazza di Spagna, piazza del Quirinale, piazza Venezia
  • Viterbo: Piazza del Plebiscito, piazza del Comune
  • Frosinone: Piazza del Popolo
  • Latina: Piazza del Popolo
  • Civitavecchia: Piazza Leandra

Prezzo medio: 20-30 euro a persona

Descrizione: Queste piazze sono il luogo ideale per festeggiare il capodanno in grande stile, con musica dal vivo, spettacoli pirotecnici e balli.

Veglioni di Capodanno in hotel nel Lazio e a Roma

I veglioni di capodanno in hotel sono una scelta pratica per chi ama viaggiare e spostarsi ma anche per coloro che vogliono soggiornare in albergo e hotel dopo aver lungamente festeggiato.

  • Roma: Hotel de Russie, Hotel Hassler, Hotel Forum, Hotel Raphael, Hotel Cavalieri
  • Viterbo: Terme dei Papi, La Posta Vecchia, Il Giardino di Ninfa
  • Frosinone: Villa Tuscolana, Hotel Palazzo Gaddi
  • Latina: Hotel La Posta Vecchia, Hotel Eden
  • Civitavecchia: Hotel Michelangelo, Grand Hotel Tritone

Prezzo medio: 100-200 euro a persona

Descrizione: I veglioni in hotel offrono un’atmosfera più elegante e raffinata, con cena di gala, musica dal vivo e spettacoli.

Feste in discoteca nel Lazio e a Roma

Chi ama ballare ed immergersi nel caos le feste in discoteca sono sicuramente un forte richiamo anche a capodanno. Le sale da ballo più classiche e meno frequentate dai giovanissimi sono comunque una valida scelta per chi ama divertirsi a capodanno e ballare anche se con musica diversa come quella del liscio dei balli latini o dei balli caraibici prima fra tutti la salsa e la bachata.

  • Roma: The Club, Goa Club, Spazio Novecento, L’Altro Mondo, Spazio Disco, ma ce ne sono anche molti altri.
  • Viterbo: Il Pozzo, Il Vicolo, La Terrazza.
  • Frosinone: Il Salotto, The Club, Il Giardino.
  • Latina: Il Sottosopra, Il Garage, Il Vicolo.
  • Civitavecchia: Il Pozzo, The Club, Il Giardino.

Prezzo medio: 50-100 euro a persona

Descrizione: Le feste in discoteca sono l’ideale per chi vuole divertirsi fino a tardi, con musica a tutto volume e balli sfrenati.

Oltre a questi spunti, vi ricordo che a capodanno si svolge il celebre concerto di capodanno in uno dei siti archeologici più famosi di Roma: il Circo Massimo. L’ingresso è gratuito.

Capodanno e locali di salsa a Roma

Per gli appassionati salseri, oltre al frequentare corsi di ballo tutto l’anno vi sono poi delle serate davvero importanti all’insegna del divertimento. Infatti ci sono diversi localini e locali più grandi per festeggiare il capodanno a Roma.

Eccovi di seguito, alcuni dei migliori locali di salsa a Roma per il capodanno:

  • Barrio Latino: Questo locale è uno dei più famosi di Roma per la salsa e la bachata. Offre una serata speciale per il capodanno con cena, musica dal vivo e balli. Informazioni dettagliate sul sito Barriolatinoroma.it (Barrio Latino Roma capodanno).
  • Malecón: Questo locale è un’altra ottima scelta per chi ama la salsa e la bachata. Offre una serata all’insegna della musica e del divertimento con dj set e balli. Informazioni dettagliate sul sito capodanno.roma.it/malecon/ in Malecón Roma capodanno).
  • Arca dancing: Questo locale organizza serate di salsa e bachata tutto l’anno. Per il capodanno, offre una serata speciale con cena, musica dal vivo e balli. Anche in questo caso sono reperibili informazioni sul sito www.arcadancing.com serate di salsa per il Capodanno Arca dancing.

Tutti questi locali offrono un’atmosfera divertente e coinvolgente per festeggiare il capodanno ballando la salsa.

Prezzo medio ingresso e drink 20 – 30 euro a persona dopo la mezzanotte. Prezzo medio con cena 80 – 100 euro. E’ possibile prenotare anche ingresso e due o più drink con maggiorazioni di circa 5 euro per drink.

Capodanno nei borghi del Lazio

Un viaggio nei borghi incantevoli della Tuscia di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, “Tuscia viterbese i 10 borghi da scoprire” il tutto, fuso insieme ai festeggiamenti dedicati al Capodanno: turismo e divertimento un binomio vincente per salutare il vecchio anno e dare il buongiorno al nuovo 2024.

  • Atina: mercatini natalizi, concerti, spettacoli pirotecnici.
  • Gaeta: fuochi d’artificio, concerti, degustazioni di prodotti tipici.
  • Bracciano: concerto di musica classica, fuochi d’artificio e mercatini.
  • Tarquinia: concerti, spettacoli di danza, degustazioni di prodotti tipici.
  • Sutri: mercatini natalizi, concerti, spettacoli pirotecnici.

Prezzo medio: 20-50 euro a persona

Descrizione: I borghi del Lazio offrono un’atmosfera magica e suggestiva per festeggiare il capodanno. In molti borghi si organizzano mercatini natalizi, concerti, spettacoli pirotecnici e degustazioni di prodotti tipici.

Terme e romanticismo a Capodanno

Infine per chi vuole regalarsi un momento di relax e romanticismo allo stesso tempo, cosa c’è di meglio del trascorrere la fine dell’anno alle terme?

  • Terme di Viterbo: cenone di gala, musica dal vivo, trattamenti benessere.
  • Terme di Saturnia: cenone di gala, musica dal vivo, piscina termale.
  • Terme di Caracalla: cenone di gala, musica dal vivo, visite guidate.
  • Terme di Pompeo: cenone di gala, musica dal vivo, trattamenti benessere.
  • Terme di Civitavecchia: cenone di gala, musica dal vivo, piscina termale.

Prezzo medio: 100-200 euro a persona

Descrizione: Le terme sono un’ottima scelta per chi vuole festeggiare il capodanno in modo rilassante e rigenerante. In molti centri termali si organizzano cenone di gala, musica dal vivo e trattamenti benessere.

Spero che questa lista consigliata ti possa essere utile per scegliere la destinazione perfetta per il tuo capodanno nel Lazio dalla capitale romana ai borghi suggestivi fino ai locali più gettonati, la scelta e varia e vasta, adatta ad ogni esigenza.

Bonsai di Serissa nome di coltivazione dell’albero delle 1000 stelle

Bonsai di Serissa nome di coltivazione dell'albero delle 1000 stelle
Bonsai di Serissa nome di coltivazione dell'albero delle 1000 stelle

La Serissa anche denominata “Serissa foetida” è un arbusto sempreverde utilizzato nella produzione di bonsai. La pianta è originaria delle zone calde e per questo da considerare un bonsai da interno. L’aggettivo “foetida” o si deve alla sua corteccia, ma anche alle radici che si rivelano estremamente interessanti sia a livello estetico che olfattivo in quanto emanano un profumo gradevole. I cinesi chiamano la Serissa “L’albero delle 1000 stelle“, od anche “l’albero neve di giugno” proprio in virtù della sua fioritura che avviene in questo mese dell’anno. Scopriamo di più sul bonsai di Serissa o albero delle 1000 stelle.

Bonsai di Serissa descrizione

La Serissa è un bel bonsai proveniente dall’estremo oriente, da tenere in casa, che fiorisce nel mese di Giugno. Per favorire la produzione di fiori continua è importante eliminare i fiori che via via appassiscono.

Anche se tenuta in casa è importante che non subisca choc termici e che sia esposta a correnti d’aria perché, in tal caso, si può notare una perdita di foglie. Troviamo anche la varietà con foglie variegate. Appartiene alla famiglia delle Rubiacee ed è molto indicata per la formazione di giardini rocciosi.

Si tratta di una specie botanica che ha grandi capacità di ripresa, infatti riesce a superare con facilità i momenti critici. Per questo è considerata una specie adatta ai principianti, ossia a coloro che non hanno grandi esperienza di bonsai.

Quando fiorisce la Serissa?

Se ben potata e concimata, in genere, inizia a fiorire in primavera verso fine maggio inizio Giugno. Una specie di bonsai adatta alla coltivazione in tutti gli stili e taglie, da quelle più piccole a quelle grandi. Fioritura abbondante con fiori semplici bianchi, radici profumate e bel fogliame persistente, fanno di questo tipo di bonsai un alberello molto apprezzato.

Fioritura Serissa albero delle 1000 stelle
Fioritura Serissa albero delle 1000 stelle

Come si cura il Bonsai di Serissa? Coltivazione ed esposizione

Come visto è consigliabile coltivare la Serissa bonsai in casa, lontano da correnti d’aria e da sbalzi termici. Necessita però di molta luce motivo per cui in estate, può essere tenuta all’esterno anche al sole, purché il luogo sia ben ventilato in alternativa va bene anche la mezz’ombra. In inverno va riportato in casa ad una temperatura ottimale dai 12 ai 18 gradi circa.

Annaffiature concimazione e rinvaso Bonsai di Serissa

Annaffiature – E’ consigliabile irrigare tutti i giorni nel periodo vegetativo e ridurre le innaffiature in inverno, mantenendo tuttavia una buona umidità costante. Irrorare il fogliame nebulizzando spesso. Puoi approfondire l’argomento leggendo questa guida: come e quando irrigare i bonsai.

Concimazione – Le concimazioni vanno effettuate dalla primavera all’autunno circa ogni mese, diradando ad un mese e mezzo nella stagione invernale. Nel periodo primaverile è consigliabile concimare anche ogni 10 giorni.

Rinvaso – Il rinvaso del bonsai di Serissa va effettuato ogni due anni potando leggermente le radici. Consigliabile utilizzare argilla, torba e sabbia nella stessa quantità.

Bonsai di Serissa o albero delle 100 stelle: potature, legature e moltiplicazione

Potatura – il bonsai andrà potato corto, cimando ad 1 o 2 paia di gemme. I rami possono essere accorciati durante tutto l’anno. Dato che si tratta di un l’albero vigoroso dalla crescita rapida sarà necessario potarlo in modo drastico ogni 1-2 anni all’inizio della primavera. Potare fino al legno vecchio, questo tipo di potatura tende a stimolare i germogli fioriferi.

Legatura – E’ un tipo di bonsai che può essere coltivato e legato per la creazione di stili bonsai di tutti i tipi.

Moltiplicazione – Anche questo bonsai può essere riprodotto da talea legnosa o semilegnosa nel periodo che va dalla primavera all’estate. Se vuoi sapere come fare, leggi come ricavare un bonsai da talea. La talea di Serissa attecchisce molto facilmente.

Serissa malattie e parassiti

Per quanto riguarda i parassiti può essere attaccata da comuni afidi, cocciniglie e mosca bianca. Le malattie più comuni invece sono dovute a funghi o parassiti che seccano i rami o colpiscono le radici. Attenzione ad un eccessivo disseccamento del terreno o agli eccessi di concimazione. Per curare le malattie in modo naturale vi consigliamo di leggere questa guida: 5 rimedi naturali per piante e bonsai.

Prezzi bonsai Serissa

Giovani esemplari di Serissa si trovano in commercio a prezzi che partono dai 25 – 35 euro (fino a 10 anni di età) ed anche fino ai 70 – 80 euro esemplari più maturi. Esemplari più adulti e ben formati hanno ovviamente prezzi superiori.

Curiosità sulla Serissa

Molto usata in Giappone per abbellire i giardini rocciosi o paesaggi rocciosi denominati bonkei nei quali si adotta come pianta da compagnia. In Cina viene coltivata in tutti gli stili e dimensioni, spesso affiancata da rocce o statuine che raffigurano omini, pagode ed anche dei templi, oggettistica che ricrea il tradizionale e tipico paesaggio cinese.

Sterilizzazione del cane maschio temporanea e castrazione definitiva

Sterilizzazione del cane maschio temporanea e castrazione definitiva
Sterilizzazione del cane maschio temporanea e castrazione definitiva

Se per le femmine di cane la sterilizzazione serve per evitare la procreazione, nei cani maschi il problema è più complesso. Alcune razze come i bulldog, e alcuni esemplari, possono avere un forte istinto sessuale. Questo li rende aggressivi con i loro simili oltre ad esporli ad una serie di rischi. La castrazione e sterilizzazione temporanea è un metodo non permanente e non invalidante per mettere a freno e a risposo tale istinto. La sterilizzazione temporanea del cane maschio, anche se meno praticata, è una valida alternativa alala castrazione chirurgica vera e propria. Scopriamo queste metodiche per sterilizzare i cani maschi, rischi e vantaggi della sterilizzazione del cane.

Sterilizzazione cane maschio

La castrazione del cane maschio è utile nei casi di malattia conclamata come un tumore dei testicoli problemi prostatici. Ma, anche se l’animale vive con cagnoline non sterilizzate o quando vi siano problemi eccessivi dovuti al marcare zone e territori ed eccessiva aggressività nei confronti di altri cani.

Sebbene alcuni disturbi possano essere connessi alla sessualità esacerbata, in alcuni casi dipendono anche da un vissuto non idoneo per il cane, o cattiva gestione da parte del proprietario. A tal proposito, potrebbe interessarvi leggere: cane indisciplinato cosa fare.

Quando è consigliabile castrare un cane maschio?

Quando castrare un cane maschio? In presenza di malattie dei testicoli o della prostata il cane maschio andrebbe sterilizzato. Inoltre anche in presenza di parafimosi o fimosi del prepuzio in cui il cane rischia per via dello strozzamento del pene o del glande una necrosi dei tessuti, specie se non si interviene tempestivamente con le dovute manovre atte a far rientrare nella normalità la situazione.

Nei cani maschi, la castrazione viene effettuata per impedire la riproduzione, ridurre i comportamenti sessuali, e migliorare la salute generale dell’animale. In generale, la castrazione è consigliabile per i cani maschi che non verranno utilizzati per la riproduzione ed è consigliata per i seguenti motivi:

  • Per prevenire la riproduzione indesiderata: la castrazione è l’unico modo sicuro ed efficace per prevenire la riproduzione dei cani.
  • Per ridurre i comportamenti sessuali: la castrazione può aiutare a ridurre o eliminare comportamenti sessuali indesiderati, come la marcatura del territorio, l’aggressività verso altri cani maschi e la fuga per cercare partner sessuali.
  • Per migliorare la salute generale: la castrazione può aiutare a ridurre il rischio di alcuni problemi di salute, come i tumori testicolari, le prostatiti e le infezioni delle vie urinarie.

Le alternative alla castrazione

Qualora l’intervento sia richiesto solo per motivi comportamentali è bene che prima si tenti di educarlo facendosi aiutare da un buon educatore cinofilo. L’alternativa alla castrazione vera e propria che avviene svuotando lo scroto in modo meccanico con intervento chirurgico o chimico (mediante l’uso di sostanze atrofizzanti che agiscono sui testicoli), esiste la sterilizzazione temporanea che si ottiene usando dei farmaci (piccola capsula) posta sottocute.

Quali sono i 3 tipi di castrazione per cani presenti sul mercato?

I tipi di castrazione o sterilizzazione del cane maschio sono fondamentalmente 3 due di tipo irreversibile, ed una terza di tipo reversibile.

  • Castrazione chirurgica: è il tipo di castrazione irreversibile più comune e consiste nell’asportazione chirurgica dei testicoli. L’intervento viene eseguito in anestesia generale e dura circa 30 minuti.
  • Castrazione chimica: è un metodo di castrazione temporanea che consiste nella somministrazione di un farmaco che inibisce la produzione di testosterone. Il farmaco viene somministrato per via orale o iniettabile e ha una durata di efficacia di circa 6 – 12 mesi.
  • Castrazione farmacologica permanente: è un metodo di castrazione permanente che consiste nella somministrazione di un farmaco che distrugge i testicoli. Il farmaco viene somministrato per via intra-testicolare.

La sterilizzazione chimica nel cane quanto dura?

Sebbene in genere sia garantita la durata di 6 mesi della sterilizzazione chimica in realtà prima che i quantitativi di testosterone rientrino nella norma possono passare anche più di 6 mesi. La media si attesta intorno all’anno ma in alcuni casi si raggiungono anche i 18 mesi.

Quando riprendono i comportamenti che testimoniano una normale ripresa ormonale nel cane maschio si può procedere ad una successiva somministrazione del farmaco. La capsula che lo contiene lo rilascia lentamente provocandone la sterilità dopo circa 5 – 6 settimane (1 mese e mezzo). Il materiale di cui è costituita la capsula si dissolve lentamente nell’arco di circa 1 anno talvolta anche 18 mesi.

Qual è l’età consigliata per sterilizzare un cane maschio?

Quale età è consigliata per sterilizzare un cane maschio? I veterinari consigliano di aspettare almeno il compimento del 6 mese nei cani di taglia piccola ed anche un anno di età o i 18 mesi nei cani di taglia grande. Ritardare la sterilizzazione significa attendere che lo sviluppo muscolare, scheletrico ed articolare dell’animale sia portato a compimento.

Si possono sterilizzare anche cani adulti di diversi anni di età ( 4 – 5 – 6 – 7 e più) qualora sopravvengano motivi per intervenire in tal senso.

A compimento di tale età se esistano problematiche di vario tipo, come quelle citate si può procedere alla sterilizzazione chimica del cane o a quella chirurgica, entrambe avranno dei benefici per il cane e delle complicanze o effetti collaterali: vediamo quali sono!

Benefici della sterilizzazione dei cani

I benefici della sterilizzazione dei cani maschi sono molteplici, e possiamo riassumerli come segue:

  • Riduzione del rischio di riproduzione indesiderata: la sterilizzazione è l’unico modo sicuro ed efficace per prevenire la riproduzione dei cani qualora siano presenti anche delle cagnoline.
  • Riduzione dei comportamenti sessuali: la castrazione può aiutare a ridurre o eliminare comportamenti sessuali indesiderati, come la marcatura del territorio, l’aggressività verso altri cani maschi e la fuga per cercare partner sessuali.
  • Miglioramento della salute generale: la castrazione può aiutare a ridurre il rischio di alcuni problemi di salute, come i tumori testicolari, le prostatiti e le infezioni delle vie urinarie.

Effetti collaterali della sterilizzazione e castrazione cane

Per quanto riguarda la castrazione ottenuta mediante intervento chirurgico va detto che, come tutti i tipi di interventi, possono insorgere delle complicanze, anche se minime, come emorragie temporanee, rischio di infezione, o la formazione di alcune aderenze interne dovute all’intervento stesso.

Per quanto riguarda i rischi dovuti alla sterilizzazione chimica del cane e dunque ottenuta grazie all’uso di farmaci i rischi che si evidenziano, se pur minimi, sono i seguenti:

  • Reazioni allergiche al farmaco: sono rare, ma possono essere gravi.
  • Aumento di peso: la diminuzione dei livelli di testosterone può portare ad un aumento di appetito e, quindi, ad un aumento di peso. A tal proposito è bene seguire al cane un’alimentazione adeguata e far fare attività fisica la cane.
  • Problemi comportamentali: in alcuni casi, la sterilizzazione chimica può portare ad un aumento dell’aggressività o della timidezza o paura del cane.

Costo sterilizzazione cane maschio

I costi per sterilizzare i cani maschi variano da veterinario a veterinario e in base al cane (età dimensioni). La sterilizzazione con intervento chirurgico necessita di esame visivo e analisi e in genere il costo medio complessivo si attesta intorno ai 150 – 300 euro.

La sterilizzazione chimica invece richiede l’utilizzo di un farmaco semestrale ad un costo di circa 100 euro, va ripetuta ogni 6 – 12 mesi o ogni qualvolta che si evidenzi un rialzamento del testosterone nel cane.

In generale però i rischi della sterilizzazione chimica sono davvero molto bassi e ridotti rispetto a quella chirurgica, mentre i benefici sono di molto simili a quelli che si ottengono con l’intervento di sterilizzazione attraverso chirurgia.