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La gelosia patologica, un’insicurezza che nuoce al rapporto

gelosia patologica
La gelosia, un'insicurezza che nuoce al rapporto

La gelosia patologica, nasce da una profonda insicurezza interiore dalla pura di perdere l’altro o di non essere all’altezza delle aspettative. La gelosia, se presente in piccola percentuale, può anche ravvivare il rapporto contribuendo a far sentire il partner al centro dei nostri pensieri.

Ma, al di la di queste piccole note di colore, la gelosia, insieme all’essere possessivi e paranoici verso il proprio partner, esprime un profondo disagio, un’immaturità di fondo, dei forti retaggi culturali, che alla lunga, danneggiano il rapporto di coppia. La gelosia, è un’insicurezza che nuoce al rapporto e che va analizzata ed affrontata. Come affrontare un partner geloso?

La gelosia come capire quando è patologica

Affrontare un partner geloso non è semplice. Quando questo sentimento, forte e radicato, influisce sulla propria vita, ci si sente bloccati, insicuri, incapaci di reagire e capire. Ci si chiede “in cosa si sbaglia”. Ma in realtà, spesso, non si sbaglia proprio nulla.

Nei rapporti di coppia, capita spesso che uno dei due partner, o talvolta entrambi, nutrano una gelosia contenuta. In tal caso, non esiste nulla di patologico.

Patologia del rapporto di coppia

Si parla di “patologia del rapporto” e gelosia patologica quando questo sentimento, se così si può chiamare, inficia sulla libertà e sulla sicurezza dell’altro.

Per fare un esempio: se in ogni persona che avvicina il nostro partner, se in ogni gesto, pensiero, rapporto di amicizia presente (anche tra persone dello stesso sesso), si riesce a vedere qualcosa di sospetto, allora si parla, senza ombra di dubbio, di gelosia patologica.

Un rapporto si può reggere sulla gelosia?

No! Quando un rapporto è sovraccaricato da sfiducia e gelosia patologica, non può funzionare. Se portato avanti, può sfociare in una forma morbosa che rende il soggetto geloso, possessivo ed ossessivo. Un rapporto malato, che lentamente sgretola la libertà e la sicurezza dell’altro.

La persona gelosa in maniera ossessiva e morbosa, attribuisce mille e più colpe al suo partner: troppa espansività, abiti inadeguati, scelta di persone sbagliate, e così via. Le motivazione per colpevolizzare il compagno o la compagna, sono infinite, ma prive di fondamento.

Epilogo di una rapporto con gelosia morbosa

Cosa accade quando si è troppo gelosi? Accade che l’altro, in principio cercherà di assecondare il geloso patologico, cercherà di spiegare la sua buona fede, limiterà le sue uscite, le telefonate con gli amici, la confidenzialità sui social, senza però riuscire a risolvere il problema. Questo perché la gelosia morbosa è patologia e, come tale, va trattata e curata.

Gelosia e paranoia

Una persona profondamente gelosa è spesso una persona insicura che non ha un proprio equilibrio interiore. Spesso si tratta anche di un soggetto psicotico e paranoico, in virtù di ciò è in grado di vedere il male ovunque, di colpevolizzando il proprio partner fino a sfociare, talvolta, in vere e proprie tragedia. Come purtroppo leggiamo spesso sui giornali.

Gelosia sentimento innato? Gelosia tra fratelli e cugini

Fondamentalmente la gelosia è un sentimento innato, e contenuto. Si sviluppa in modo morboso, quando si teme di essere privati dell’amore e delle attenzioni da parte di qualcuno per noi molto importante.

Ne sono testimonianza le gelosie tra fratelli e cugini che anche in questo caso possono sfociare in situazioni patologiche e drammi familiari. Anche di questa tipologia di gelosia e di drammi familiari che sfociano in tragedie ne sono pieni TV e rotocalchi.

Sara Scazzi ne è un’esempio, uccisa dalla cugina, così come la morte del piccolo Samuele di cui è stata accusata la madre (Franzoni) ma di cui molti sussurrano la colpevolezza del fratellino più grande. Stesso discorso vale per la strage operata dalla minorenne Erika (e il fidanzato Omar) che coinvolse la madre e il fratellino.

La persona con gelosia patologia va allontanata?

Il primo tentativo che si può fare, è quello di indurre il partner a prendere consapevolezza che il problema non siamo noi o i nostri comportamenti, ma la sua eccessiva gelosia ossessiva che nasce da un suo stato mentale non sano e appropriato.

Rapporti pregressi in cui si è verificato un tradimento, insicurezze radicate, o magari retaggi culturali, possono generare una gelosia morbosa e patologica.

Qualora la persona gelosa in maniera morbosa è disposta a seguire un percorso psicologico e psicoterapeutico che possa aiutarla e vedere, con maggior chiarezza, in se stesso e nei suoi comportamenti repressivi e compulsivi, allora il rapporto di coppia avrà qualche speranza di sopravvivere; in caso contrario, la persona con gelosia patologica va allontanata dalla propria vita perché non sarà in grado di vivere la coppia in maniera sana, ne tantomeno, di rendere felice il proprio partner.

Una vita da reclusi piena di privazioni, è bene sapere che non rassicurerà mai il geloso patologico, perché proprio in virtù del fatto, che si tratta di una patologia, troverà sempre e comunque, spunti per dubitare del proprio partner, anche quando non vi sono motivi in tal senso.

La gelosia patologica, è un’insicurezza che nuoce al rapporto in maniera profonda, destabilizza la coppia, e rende infelici. A lungo andare crea nel soggetto che la subisce, fragilità, sensi di colpa, ansie immotivate e fobie, incapacità di reagire per paura di contrariare il partner o di subire violenze, oltre che psicologiche, anche fisiche. La gelosia morbosa è pericolosa e va allontanata. Sempre!

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Lampada da tavolo: guida alla scelta del modello giusto

Lampada da tavolo
Lampada da tavolo

La scelta di una lampada da tavolo dipende dall’uso che di questo oggetto intendiamo fare: abbiamo bisogno di una lampada da scrivania per studiare o lavorare? Desideriamo acquistare un elemento con cui arredare gli ambienti della nostra casa?

Necessitiamo di un oggetto che coniughi funzionalità ed estetica per la nostra attività, come bar o ristorante? In tutti questi casi la soluzione è offerta da Trade Shop Italia, il grande contenitore online di accessori, elementi d’arredo e oggetti funzionali per ogni evenienza. Scopriamo come scegliere una perfetta lampada da tavolo adatta alle nostre esigenze sia funzionali che estetiche!

Tipi di lampada da tavolo: con filo, ricarica USB, orientabile o classica?

Prima di tutto è bene conoscere le caratteristiche che distinguono le varie tipologie di lampade da tavolo. La lampada da tavolo da appoggio è pensata per essere sistemata direttamente sulla base a cui abbiamo pensato di destinarla: c’è bisogno di un determinato spazio sia per la lampada che per il filo associato. Le tre tipologie dilampada più cmuni sono;

  1. Lampada da tavolo a vite con morsetto o pinza
  2. Lampada da tavolo USB
  3. Lampada da tavolo con braccio articolato
  • La lampada da tavolo con pinza o morsetto a vite è pensata per essere agganciata sul bordo del piano di lavoro: occupa uno spazio ridotto, corrispondente a quello del relativo aggancio, e può essere facilmente spostata in una differente posizione sulla stessa scrivania o tavolo.
  • La lampada da tavolo USB possiede un collegamento che permette la ricarica diretta con qualsiasi dispositivo. È facilmente posizionabile in qualsiasi luogo, soprattutto tavolini di ristoranti e bar e spesso funge da postazione caricabatterie, presentando la possibilità di collegare il proprio smartphone per una veloce ricarica.
  • La lampada da tavolo con braccio articolato e testa orientabile è un oggetto flessibile che consente di orientare l’illuminazione a seconda della necessità: si può direzionare la luce direttamente sul punto richiesto per lavori di precisione o letture serali.

L’illuminazione perfetta per ogni ambiente: come scegliere tra luce calda o fredda

Veniamo poi al tipo di illuminazione: una lampada da tavolo deve garantire generalmente un’illuminazione piuttosto diffusa e quindi illuminare in modo abbastanza uniforme l’area circostante.

A seconda dell’utilizzo, poi, possiamo scegliere se optare per una luce naturale, molto consigliata negli ambienti in cui è necessario mantenere una certa concentrazione, o per una luce calda, pensata per creare un’atmosfera più intima e accogliente. Va considerato che lampade e lampadari sono accessori per arredare ma che devono rispondere anche a requisiti di funzionalità specifici.

Lampada da comodino

Generalmente per una lampada da comodino l’illuminazione deve essere soffusa, mirata a rischiarare l’ambiente per la lettura che precede il riposo. In linea di massima le sue dimensioni devono essere contenute o comunque proporzionate al comodino o al mobile che le dovrà accogliere. In genere, per la camera da letto le lampade da comodino si acquistano in coppia.

lampada shabby
Lampada shabby

Lampada da scrivania

Per una lampada da scrivania la luce è più forte, orientabile, ma adatta alla concentrazione e che, quindi, non stanca gli occhi. Le dimensioni della scrivania possono incidere sulla scelta del modello di lampada.

Tampa da tavolo da salotto

La lampada da tavolo per salotto o destinata ad un ambiente di relax e chiacchiere, invece, è calda e piacevole. Per quanto riguarda lo stile tutto dipende dai gusti personali e dal tipo di arredamento che caratterizza il luogo in cui inserire la lampada da tavolo. Le lampade in stile industrial si adattano ad ambienti moderni e dall’impronta urban con accessori tecnologici, mentre le lampade dall’estetica tradizionale trovano posto in un ambiente classico e più neutro.

Le lampade da tavolo sono caratterizzate da design che spaziano dal semplice ed essenziale all’elaborato e prezioso: un ampio ventaglio di possibilità che comprende davvero tutte le opzioni per decorare con cura ogni angolo della propria casa o attività.

Lampada da tavolo e design: il cambio colore luce

Negli ultimi tempi la scelta ricade maggiormente su lampade da tavolo che permettono l’accensione e lo spegnimento grazie ad un semplice tocco: attraverso il medesimo gesto è anche possibile cambiare il colore della luce, con una scelta tra diverse sfumature cromatiche che comprendono le tonalità più tenui e classiche, ma anche i colori più intensi.

Questa tipologia di lampada da tavolo è particolarmente indicata per attività come bar e ristoranti perché non necessita di fili, si alimenta a batterie o con carica usb ed è possibile selezionare di volta in volta la tonalità desiderata che si abbini all’occasione o allo stile del locale.

Per la scelta della migliore lampada da tavolo che risponda perfettamente alle tue esigenze affidati a Trade Shop e resta sempre aggiornato sulle ultime novità in fatto di illuminazione ed elementi di arredo!

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Imparare a vestirsi, come partecipare a Ma Come Ti Vesti?

Come partecipare a Ma Come Ti Vesti?
Imparare a vestirsi, come partecipare a Ma Come Ti Vesti?

Un programma per imparare a vestirsi? Parliamo spesso di moda, collezioni e tendenze in questo sito, come di outfit, scelte stilistiche e stili di moda.

Abbiamo fornito consigli e tanti modi utili per individuare il proprio stile e avere buon gusto, questo perché se moda e tendenze fanno la loro parte, la scelta stilistica di ognuno di noi, deve tener conto anche di altri fattori: la fisicità in primo luogo.

E’ importante dunque, individuare per ogni persona i capi e gli accessori idonei a creare un outfit che possa valorizzarla. Come fare? Se siete un caso disperato o qualche vostro amico, parente, conoscente lo è, potreste convincerlo (o farlo a sua insaputa) a partecipare al programma su Real Time Ma Come Ti Vesti” dove le scelte stilistiche saranno sicuramente più azzeccate. Come partecipare a Ma Come Ti Vesti? Vediamolo insieme.

Real Time e “Ma come ti Vesti?” come partecipare

Avete consigliato il vostro amico a migliorare il proprio outfit? Qui qualche consiglio (come migliorare il proprio outfit: glow up in 5 mosse); non ci siete riusciti? Provate un’altra strada, quella dei Reality di moda!

Su Real Time si trovano tutte le informazioni per poter partecipare al programma, sia che si tratti di voi che di un vostro amico, conoscente o parente, l’iter da seguire è sempre il medesimo.

Per iscriversi al casting di Ma Come Ti Vesti? si dovrà accedere al portale Real Time dove è presente una sezione apposita denominata CASTING. Vi comparirà un modulo che andrà riempito con i dati anagrafici e in seguito verrete ricontattati.

Ma Come Ti Vesti? Partecipa andando sul sito Magnolia

In alternativa potrete fare richiesta di partecipazione a Ma Come Ti Vesti? andando sul sito magnoliatv.it il sito ufficiale di produzione del programma.
Per partecipare a Ma Come Ti Vesti, è necessario fornire anche tutta una serie di informazioni e materiali.

  • Foto non superiore a 5 mb
  • Mail e numero di telefono
  • Dati anagrafici
  • La persona che vorreste far partecipare a Ma Come Ti Vesti
  • La descrizione che ti fa dire Ma Come Ti Vesti
  • Il vostro pensiero circa i cambiamenti di vita in positivo che potrebbero verificarsi nel variare lo stile di vestire di questa persona.
  • 1 video mx 80 mb durata massima 1 minuto in formato mov, mp4

Altre informazioni su come partecipare a Ma Come Ti Vesti?, le potrete avere scrivendo una mail alla società di produzione: macometivesti@magnoliatv.it od anche telefonando al seguente numero di telefono 02/87381482

I Reality più seguiti e apprezzati

Ci sono tantissimi Reality super apprezzati alcuni poi sono diventati dei must e sono davvero molto seguiti. I 5 reality più popolari in assoluto li trovi in questo articolo: Reality show e talent: i 5 più polari in Italia.

Ovviamente di anno in anno, queste classifiche dei reality o dei talent più apprezzati si modificano leggermente e, alle volte, nascono anche nuovi show che vanno a minare la stabilità di programmi ormai consolidati.

Tra i reality consolidati e molto apprezzati dal pubblico vi è anche “L’isola dei famosi” con le sue partecipazioni annuali e i suoi incidenti di percorso, come quello che ha avuto Gilles Rocca che, a conclusione della sua partecipazione al reality, è tornato a casa in condizioni fisiche precarie con un peso forma di molto inferiore alla media.

Innegabilmente un posto sul podio spetta a molti Reality e talent di cucina in onda su Sky ma anche su Real time e TV. Forse perché la cucina è un tema molto seguito in Italia, anche in virtù della tradizione millenaria, in termini di cucina e buon gusto tipica di questo paese.

Non da meno però la moda italiana che ha da sempre, un grande successo nel mondo ed in Italia. Ecco perché un reality di moda riceve, dunque, un sacco di consensi.

Imparare a vestirsi, come partecipare a Ma Come Ti Vesti? E i risultati

Se non sapete come vestirvi in modo appropriato, o conoscete qualcuno che avrebbe bisogno di consigli per imparare a vestirsi, la soluzione è sapere come partecipare a Ma Come Ti Vesti? Provare ad iscrivere il vostro amico al Reality su Real Time sperando di riuscire a far operare un restyling completo, operato dai conduttori del programma Ma Come Ti Vesti, Enzo Miccio e Carla Gozzi.

Saranno infatti Enzo e Carla a guidare il concorrente per mano, dal taglio dei capelli ai colori da usare e ai capi del guardaroba da gettare nella spazzatura. Successivamente forniranno al concorrente un gruzzolo per poter operare gli acquisti e creare gli outfit del caso, consigliandolo e guidandolo nelle scelte, mettendo in risalto gli errori e chiarendo tutti i dubbi.

In genere, i partecipanti delle precedenti edizioni del reality, sono stati prevalentemente di sesso femminile con un’età compresa tra i 25 e i 55 anni, ma vi sono stati anche partecipanti uomini che hanno preso parte ad alcune puntate.

Il Reality Ma Come Ti Vesti ha rappresentato e rappresenta un modo simpatico per trovare il proprio stile di moda ed imparare a vestirsi bene e con gusto.

Guardare le vecchie puntate può risultare di grande utilità perché tra gli errori commessi dai concorrenti sicuramente ne troverete alcuni che vi appartengono. L’ultima stagione è andata in onda a Giugno 2021, e siamo in attea della prossima stagione 2022.

Mirto pianta dalle bacche nere coltivazione e utilizzo Myrtus Communis

Mirto pianta dalle bacche nere
Mirto pianta dalle bacche nere

Il mirto è una pianta dalle bacche nere utilizzate per la preparazione del famose mirto di Sardegna. Il mirto o Myrtus communis  è una pianta aromatica genere Myrtus appartenente alla famiglia Myrtaceae. Pianta tipica della macchia mediterranea, diffusa su tutte le coste tra Turchia, Spagna e in Italia.

Il mirto non è il mirtillo, le zone fitoclimatiche di appartenenza delle due specie sono diverse: il mirto cresce nei litorali battuti; il mirtillo cresce nelle zone montane. Vediamo le caratteristiche del Mirto, come coltivarlo, e cosa preparare con le sue bacche viola nere oltre al rinomato liquore di Mirto.

Mirto pianta dalle bacche nere

Il mirto è un arbusto sempreverde molto ramificato tipico, come visto, della macchia mediterranea. Alcune specie superano i 4 metri ma, se allevato in vaso, non supera il metro di altezza. Ci sono in natura vari tipi di mirto, infatti, ne esistono ben cento specie diverse, tra esse, le più note sono Myrtus Communis specie variegata, il Myrtus Bullata, ed infine, il Myrtus Luma.

Il Myrtus Communis variegata è quella con maggior sviluppo, e possiede un fusto che può raggiungere i quattro metri e mezzo di altezza.

Il mirto possiede piccole foglie di colore verde intenso con apice appuntito che se schiacciate emanano un odore caratteristico, I frutti sono le tipiche bacche di mirto, bacche commestibili come altre bacche note.

I fiori di mirto che successivamente danno vita ai frutti (e bacche nere appunto), sono precedute da una fioritura. I fiori sono piccoli, solitari e profumati formati da 5 petali e larghi circa 2 centimetri. La fioritura del mirto si verifica da Giugno ad Agosto.

Mirto pianta dalle bacche nere coltivazione e utilizzo Myrtus Communis: coltivazione

La coltivazione del mirto richiede molta luce. Il mirto necessita di luce diretta per diverse ore al giorno. Se tenuta in casa esporla ad una finestra a sud. Durante l’inverno, invece, preferisce un periodo di riposo a 8-10 gradi non ama ambienti con aria secca e calda. Se l’aria è troppo asciutta la pianta perderà le sue foglie.

Come e quando piantare il mirto in giardino?

Un buon momento per trapiantare il mirto è, come per molte specie botaniche,  la primavera. Si può procedere al suo impianto anche all’inizio dell’autunno, nei mesi di settembre ottobre. Meglio evitare i trapianti nei periodi troppo freddi o troppo caldi, in quanto il clima potrebbe mettere in difficoltà l’arbusto di mirto.

In che periodo si pota la pianta del mirto?

Il mirto va potato nel periodo primaverile o a fine inverno. Per ottenere una buona potatura, ci si regola in base alla zona climatica di appartenenza, in relazione alle gemme che iniziano a gonfiarsi. Poco prima che spuntino le foglie di mirto si dovrebbe procedere alla potatura e, per favorire la seconda fioritura, è consigliabile rimuovere eventuali fiori sfioriti di fine estate. Cimare la pianta favorendo un portamento a cespuglio.

Come innaffiare il mirto

E’ necessario irrigare il mirto in modo regolare dalla primavera fino a settembre. Tra un innaffiatura e l’altra attendere che il terriccio asciughi. Predilige acqua non calcarea. Concimare 1 volta al mese nel periodo che va dalla primavera fino a fine estate. In alcuni casi si può assistere a problematiche della pianta come foglie gialle o secche. La terra ottimale è una miscela al 50 % di terriccio organico e torba insieme a sabbia. Il rinvaso del mirto va effettuato in primavera.

Come riprodurre il mirto

Questa specie botanica può venire riprodotta per talea, procedendo come segue:

  1. Tagliare un ramo semi-maturo un po’ verde che sia senza fiori.
  2. Mettere il ramo di mirto per alcuni giorni in un contenitore pieno d’acqua attendendo lo spuntare delle prime radici.
  3. Trasferire la talea con le piccole radici in un substrato leggero composto dal 50% di terreno leggermente acido e sabbia e dal 50% di sabbia. Altre informazioni sulle tale le trovate in questo articolo: “Piante talee e propagazione“.
  4. Si possono ottenere talee di mirto anche piantando i rametti di mirto in una miscela di torba e sabbia e avvolgendo il vaso con un sacchetto di plastica. La radicazione avviene in circa 2 mesi.

Mirto seccume e malattie

Si tratta di una pianta tendenzialmente resistente ma soffre l’aria secca delle case e le irrigazioni eccessive. Non ama terreni calcarei in quanto è una pianta acidofila.

Il mirto si secca?

Questo fenomeno può accadere se la pianta è posta in ambienti dove l’aria è calda e secca. Il mirto ama l’aria fresca in quanto durante il periodo vegetativo tende a rinforzare lo sviluppo. Nel periodo estivo le piante di mirto devono essere collocate all’aperto in posizione soleggiata.

Mirto e foglie gialle?

In genere le foglie del mirto ingialliscono per eccesso di acqua o per carenza di ferro “clorosi ferrica”. Anche la carenza d’acqua se accompagnata da seccume delle foglie potrebbe far pensare ad una  carenza di concime, specie se l’ingiallimento lascia le nervature delle foglie di color verde.

Quanto costa una pianta di mirto?

Il prezzo di una pianta di mirto è variabile: la si reperisce introno ai 10 – 15 euro (30centimetri circa vedi foto in alto) o più, in base alle dimensioni della pianta. Si trovano anche bonsai di mirto ben strutturate ad un costo che parte dai 50 – 60 euro.

Mirto pianta dalle bacche nere coltivazione e utilizzo: liquore di mirto ricetta

Le bacche di mirto sono ottime per preparare il noto liquore, ma al tempo stesso si possono utilizzare anche in cucina per preparare risotti e arrosti. Sempre con le bacche di mirto si preparano ottime confetture e spuntini da mangiare, ad esempio, con lo yogurt.

Il mirto è il liquore tradizionale sardo. La sua preparazione è molto diffusa anche in virtù della diffusione sul territorio di piante di mirto e del grande quantitativo di bacche nere.

Ingredienti mirto

Bacche di mirto

La ricetta del mirto prevede l’utilizzo di:

  • 600 gr di bacche di mirto,
  • 600 grammi di zucchero
  • 1 litro di acqua
  • 1 litro di alcool puro a 90°

Preparazione mirto

In un contenitore mettete le bacche insieme all’alcool. Lasciate riposare in un luogo fresco e buio per circa 40 giorni. Durante questi 40 giorni il contenitore andrà agitato di tanto in tanto.

Filtrate il liquore eliminando le bacche di mirto ed i residui, e strizzate le bacche con un canovaccio (o simili). Preparate lo sciroppo facendo bollire lo zucchero disciolto in acqua portata a bollore, ottenendo lo sciroppo che farete raffreddare per poi miscelarlo col l’alcool al mirto.

Filtrate nuovamente tutto e versate nelle bottiglie il liquore che lascerete riposare alcuni giorni. Il liquore al mirto è pronto per essere gustato. Ottimo come digestivo.

Ingombro letto e armadio cosa considerare in camera e cameretta

Ingombro letto e armadio cosa considerare in camera e cameretta
Ingombro letto e armadio cosa considerare in camera e cameretta

Alle volte allestire una camera da letto o una cameretta può creare dubbi e generare errori. L’ingombro del letto e dell’armadio vanno considerati sempre prima di procedere a qualsiasi acquisto, questo per evitare errori di valutazione e trovarci con l’armadio che non si apre, o il letto troppo attaccato alle pareti, alle finestre, o all’armadio stesso.

Per questo motivo, l’ingombro letto e armadio sono i primi due fattori da considerare nell’allestimento della camera da letto, ma anche di una cameretta. Ma quali sono le misure del letto e quali quelle degli armadi? Vediamolo insieme

Ingombro letto e armadio: le misure

Partiamo dal presupposto che ci sono letti fuori misura e letti piccoli per i bambini che possono essere modificati ed allungati nel tempo, ma noi, in questa guida, considereremo delle misure standard sia per il letto matrimoniale che quello singolo della cameretta. Poi, se decidete di acquistare un letto fuori misura o un lettino più piccolo rispetto a quelli dalle misure standard, allora dovrete rivedere misure e spazi.

Misure letto matrimoniale standard

Le misure dei letti variano anche da paese a paese, infatti in Francia, come in altre paesi esteri, i letti matrimoniali sono più grandi. Esistono anche i letti matrimoniali ridotti i così detti a una piazza e mezza, ma generalmente si usano nelle camerette o nei divano letto. Un letto matrimoniale standard misura 160X 190.

Le aziende produttrici, sia di reti e materassi che di letti, propongono anche misure diverse leggermente superiori di 160×200. Per cui, in fase di acquisto, ricordatevi di accertarvi quali siano le misure effettive considerando anche la testiera e la pediera del letto che, in alcuni casi possono aumentare l’ingombro anche di molti centimetri.

Anche i letti contenitori (che in genere hanno una base intorno morbida ed imbottita o di legno) possono misurare qualche centimetro in più che dovrete considerare. Anche se, generalmente, si rientra nei 2 metri di lunghezza e nei 160 – 165 – 170 centimetri di larghezza. Operate la scelta d’acquisto letto, in relazione allo spazio disponibile nella vostra camera da letto.

Misure letto singolo e una piazza e mezza

I letti singoli, come i matrimoniali, possono avere delle misure che variano in relazione alla scelta del modello. Letti singoli standard misura 80×190, ma possiamo trovare anche letti da 195 fino a due metri di lunghezza. I letti singoli large, invece hanno misure superiori di 90×190, 195 o 200 cm.

Quindi le misure del letto di una cameretta possono variare, anche in questo caso, in relazione al modello che si sceglie di acquistare. Considerate, anche in questo caso, eventuali modelli di testiera e pediera ed il loro relativo ingombro che va oltre la misura della rete.

Per quanto riguarda i letti ad una piazza e mezza, quest’ultimi hanno una lunghezza media che equivale ai letti singoli e matrimoniali ossia di 190 centimetri fino ai due metri. Per quanto riguarda le misure in larghezza dei letti a una piazza e mezza lo standard è di 120 cm, ma si possono trovare anche letti leggermente più larghi o più stretti.

In alternativa al letto ad una piazza e mezza per camere da letto piccole, è consigliabile optare per letti a ribalta e a scomparsa che offrono una superficie più comoda per dormire.

Misure letto singolo
Misure letto singolo

Ingombro armadio

Gli armadi presenti in commercio sono forniti in tutte le misure sia in termini di altezza che di larghezza. Troviamo armadi a due ante, 3 ante, quattro fino a 6 ante ed oltre. Di seguito trovate un articolo sugli armadi: armadi: tipologie e dimensioni in commercio, molto dettagliato.

La larghezza standard di un normale armadio da camera da letto, sia esso ad ante a battente o scorrevoli è di circa 60 cm, armadi meno profondi, li troviamo nelle camerette dei bambini. Nella scelta dell’armadio andrà considerato lo spazio necessario per aprire un anta che è di 45 centimetri più o meno 30 cm per il passaggio.

La soluzione ideale è quella che vede almeno 50 – 60 centimetri per il passaggio ad anta aperta. Nel caso di una camera da letto molto piccola da arredare, in cui il passaggio ad anta aperta sia difficoltoso, è consigliabile optare per un armadio ad ante scorrevoli che permette di risparmiare spazio.

Nelle camere e camerette davvero piccole, la soluzione può venire dalla scelta di un armadio a ponte che consente di inserire il letto sotto alle mezze ante alte dell’armadio (o viceversa nel caso di una cameretta con letto a soppalco e armadio o scrivania sottostante). L’ingombro in lunghezza di una letto con armadio a ponte è di circa 2,50, 2,60 metri il che lascia uno spazio di passaggio di 50 centimetri, ad esempio, in una camera o cameretta lunga 3 metri.

Camera da letto a ponte
Camera da letto a ponte

Abbiamo visto come si può valutare l’ingombro letto e armadio e cosa considerare in camera e cameretta per una soluzione d’arredo ottimale.

Come insonorizzare una parete con il sughero: scelte ecosostenibili e design d’arredo

Come insonorizzare una parete con il sughero
Come insonorizzare una parete con il sughero

Insonorizzare una parete domestica interna può rendersi necessario per molteplici fattori. Oltre ai materiali classici che garantiscono isolamento termoacustico come lana di roccia e lana di vetro, ci sono materiali ecosostenibili come il sughero in grado di coniugare funzionalità ed estetica per un design d’arredo vincente.

Il sughero è un materiale fonoassorbente che si utilizza per molteplici scopi: vediamo come insonorizzare una parete con il sughero e l’elevato risultato estetico che si riesce a realizzare.

Come insonorizzare una parete con il sughero

I materiali fonoassorbenti e fonoisolanti presenti sul mercato e creati per avere diverse tipologie di isolamento acustico sono davvero moltissimi. Alcuni hanno la peculiarità di essere anche estetici.

Tra i materiali estetici fonoassorbenti ed isolanti per eccellenza, troviamo i pannelli accappiati, ossia pannelli fonoassorbenti rivestiti da tessuto, e i pannelli in sughero. Realizzare un’intera parete in sughero, come si vede dalla foto, può dare un effetto estetico davvero molto elevato.

Differenze tra fonoassorbenti e fonoisolanti

I classici pannelli per isolare dal suono, ma anche dal caldo e dal freddo, sono quelli in lana di vetro e lana di roccia. Alcuni di questi accoppiati con gesso e cartongesso.

Ma se parliamo di soluzioni estetiche le migliori sono quelle ottenute con i pannelli in gomme poliuretaniche e se vogliamo puntare anche ad una soluzione ecosostenibile ed ecologica, il sughero è il materiale per eccellenza.

  • Fonoassorbente è quel materiale che ha la capacità di assorbire il suono. Perfetto per isolare dai suoni altrui, ma anche dal proprio rumore generato.
  • Fonoisolanti sono quei materiali citati prima, come lana di vetro e roccia, ma anche il piombo qualora si parli di isolamento da attuare nelle pavimentazioni degli edifici. Questi creano una barriera al suono efficace.

Insonorizzare una stanza significato

Insonorizzare è un processo atto ad abbattere i suoni ed i rumori che vengono prodotti in un edificio o che entrano in un edificio dall’esterno o da pareti confinati. Sostanzialmente significa “fermare il suono“.

Le opere da attuare per ridurre il passaggio del suono sono di vario tipo e sfruttano materiali diversi, per tipologia, caratteristiche, spessore ed estetica, in base al problema da risolvere.

Se però si ha una semplice parete interna di casa che si desidera isolare dal suono in maniera facile, basterà munirsi di pannelli di sughero.

In commercio ve ne sono di varia tipologia e possono essere applicati anche con il fai da te utilizzano colle specifiche fornite in bombolette spray.

Quando il problema del rumore di disturbo è serio

Il suono ed i rumori di disturbo possono essere di varia entità e tipologia: traffico, voci, musica, negozi sottostanti come bar e ristoranti, condizionatori e pompe di calore, compressori, o provenire anche da altre fonti. Non sempre la soluzione è facile per chi non ha esperienza nel settore.

Oltre ad esserci riveditori che si occupano esclusivamente di materiali fono assorbenti o fono isolanti vi sono anche esperti del settore in grado di misurare la fonte di rumore” e consigliare al cliente quali sono le misure necessarie da mettere in atto per riuscire ad isolare una parete, i soffitti i pavimenti di casa, od altro.

Rivestimenti in sughero tipologie e formati

I rivestimenti in sughero sono realizzati sotto forma di “mattonelle” di varie dimensioni e tipologie. Le troviamo sia lisce che irregolari, tagliate per simulare una parete a mattoncini in pietra (come in foto), tagliate in forma quadrata, rettangolare ed esagonale.

Formati, dimensioni e tipologia dei rivestimenti in sughero sono molteplici, tali da rendersi adatte a lavori di isolamento acustico (e termico) ma anche capaci di valorizzare un’intera parete arredandola con la loro bellezza.

Qualunque sia la scelta estetica, il sughero è bello ed ecologico, crea un buon isolamento acustico in quanto fonoassorbente e riesce a ridurre in modo significativo la trasmissione del rumore sia per via strutturale che aerea. Una soluzione ottimale che sposa l’edilizia sostenibile ed ecologica.

I pannelli in sughero vengono trattati per renderli non attaccabili dal fuoco e in più riescono anche a dare un buon isolamento termico: il sughero isola dal suono, ma anche dal caldo e dal freddo, è un materiale traspirante ed è sostenibile. Può essere utilizzato per pareti, pavimenti e cappotto termico.

Prezzi dei rivestimenti in sughero

I prezzi del sughero per l’edilizia, materiale fonoassorbente estetico, variano anche in virtù della tipologia di lavorazione e dello spessore dei pannelli o delle mattonelle. Più il materiale è di elevata qualità sia estetica che funzionale maggiore sarà il suo prezzo al metro.

Un pavimento in sughero ha un prezzo che va dai 15 ai 35 euro a metro quadro, mentre le mattonelle per le pareti in sughero si va dai 6- 7 euro al metro quadrato fino ai 25 – 30 euro al metro quadrato.

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Tailleur tendenze primavera 2022, la moda accorcia il tailleur

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La moda accorcia il tailleur tendenze primavera 2022

L’intramontabile capo super utilizzato per eventi e lavoro: il tailleur, cambia faccia e si tinge, almeno per ora, di una nuova modernità. Un classico della moda, mai abbandonato nel tempo, ma spesso rivisitato e modificato nei suoi dettagli più classici.

Un modo questo, da parte degli stilisti, di proporre al pubblico il tailleur sotto altre spoglie. Ma vediamo come la moda accorcia il tailleur e quali sono le nuove tendenze 2022 per il tailleur primavera estate, un questo capo intramontabile e versatile.

Il tailleur primavera estate 2022 cambia faccia: la moda lo accorcia

La poliedricità di questo capo è innegabile. Il tailleur può essere indossato con la gonna, in maniera femminile, o con i pantaloni in modo più androgino e sicuramente molto comodo.

In ambo i casi, si guadagna da sempre, il podio come capo moda femminile super versatile, elegante al punto giusto, da poter essere indossato in eventi e cerimonie, ma indiscutibilmente pratico quanto basta, per poter essere sfoggiato al lavoro con eleganza.

Gli stilisti lo sanno bene e lo hanno reso per questa primavera un capo irrinunciabile. Lo propone Dior nel suo verde bottiglia, ma anche Ferretti, Armani, Guess e molti altri. Un ritorno della mini tipica della moda stile anni 60? Un tono nostalgico che da vita alla tendenza vintage per questa stagione primaverile.

Tailleur per sposarsi? Certo che si!

Tailleur da sposa
Tailleur da sposa – https://www.lightinthebox.com/

Ma c’è un’altra faccia della medaglia che caratterizza il tailleur primaverile ed è quella del romanticismo. Romantico nel modo giusto specie in alcune declinazioni di linee e colori per poter essere adottato anche nei matrimoni e per il proprio matrimonio civile. Non è raro infatti vedere spose in tailleur in municipio. Il colore scelto è quasi sempre bianco ed è preferibilmente scelta la gonna con giacca.

Quanto alla lunghezza della gonna le variabili sono infinite si passa da gonne classiche sotto al ginocchio, a lunghezze che si accorciano al di sopra del ginocchio fino a gonne lunghe fino alla caviglia (abiti da sposa).

Perfetti anche i pantaloni quando la giacca si trasforma in strascico (e non solo). Tante declinazione del tailleur e modi di indossarlo nella storia della moda, in quanto si tratta senza ombra di dubbio, di una soluzione che si rivela sempre vincente.

La moda accorcia il tailleur: la gonna è mini e la giacca è alla vita

Ed eccola qui, la vera innovazione del tailleur primavera estate 2022: la gonna si fa sempre più corta, tanto da diventare anche mini, mentre la giacca si accorcia e segna il punto vita.

Una soluzione che da al tailleur, un’impronta decisamente meno classica e più giovanile, rendendo questo capo adatto anche alle ragazze, perfetto da indossare anche con le scarpe basse.

La mini, infatti allunga e slancia le gambe e non sarà più necessario calzare tacchi 12 per avere una silhouette slanciata. Ma, come è giusto che sia, la moda lascia ampio spazio alle scelte personali.

Ampia scelta per quanto riguarda le scarpe, la moda offre modelli di tailleur in mille sfaccettature diverse, e soluzioni adatte a tutte, anche i colori moda che si preannunciano per i tailleur, sono accattivanti e vivaci.

Il tailleur colori primavera estate

Per questa primavera estate 2022 il tailleur si veste di colori. Le tinte proposte spaziano dall’azzurro, al celeste chiaro, decantato il rosa ed il fucsia, virano verso il lilla.

Ampia personalità con il tailleur in verde chiaro e colori che abbracciano nuance solari come l’arancione e il giallo. Una vera rivoluzione di stile e di colori per il tailleur che le donne di ogni età apprezzeranno sicuramente.

La moda per il tailleur donna primavera 2022, ci regala questa bella innovazione, un ritorno al passato che offre un ventaglio ancora più vasto per i suoi molteplici utilizzi.

Un capo di classe che veste con eleganza, ma che a seconda del colore e delle declinazioni rispetto al modello può essere indossato abilmente da donne di ogni età, bambine incluse.

Una scelta vincente che non può mancare nel guardaroba femminile. Il tailleur donna primavera 2022, dunque offre ampi spunti e molteplici opportunità specie se abbinato sapientemente con gli accessori moda giusti.

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 Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini

Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini
Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini

La guerra è paura, morte e distruzione, violenza, vite umane stroncate, ma anche un patrimonio artistico devastato che viene messo in pericolo dai bombardamenti e dalle azioni di guerra criminose.

L’Italia, come l’Ucraina, è ricca di edifici storici di grande interesse mondiale. I musei raccolgono secoli di arte proveniente da molte parti del mondo e, nei musei ucraini, molte opere sono italiane.

Bologna si associa al grido d’allarme ucraino e in segno di solidarietà con i musei ucraini lancia un’iniziativa simbolica.

Bologna Musei esprime solidarietà verso i musei ucraini con un’iniziativa simbolica

L’iniziativa simbolica Bologna Musei rivolta all’Ucraina, nasce dall’appello che lo storico d’arte e art advisor Marco Riccòmini ha lanciato al mondo dell’arte, dopo essere rientrato in Italia e aver abbandonato Kiev dove si trovava all’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia.

L’iniziativa solidale è rivolta verso i colleghi che in un periodo di guerra cruenta e difficile, stanno cercando, in tutti i modi, di salvaguardare il patrimonio artistico messo in pericolo dalla guerra.

Bologna Musei e la stanza delle opere da salvare

Ripercorrendo con il pensiero lo stato d’animo di chi vive la guerra, e di coloro che tentano di proteggere un patrimonio artistico storico, Bologna Musei con collaborazione con il sindaco Matteo Lepore e la delegata alla Cultura Elena Di Gioia esprimono il loro appoggio solidale con un’iniziativa semplice, ma efficace.

I musei e le gallerie d’arte sono molteplici sia in Italia che nel mondo e, le guerre tutte, espongono questo patrimonio dell’umanità alla distruzione e alla devastazione gratuita.

Statua frammentaria di Nerone
Provenienza: Teatro romano di via de Carbonesi
Metà I sec. d.C.
Marmo, probabilmente greco pentelico, altezza cm 117
Bologna, Museo Civico Medievale
Statua frammentaria di Nerone- Provenienza: Teatro romano di via de Carbonesi- Metà I sec. d.C. – Marmo, probabilmente greco pentelico, altezza cm 117 – Bologna, Museo Civico Medievale

Priorità di evacuazione beni e opere d’arte

L’Istituzione Bologna Musei, a partire da domani 9 Aprile, esporrà nei suoi musei delle nuove didascalie per segnalare al pubblico quali sono i beni da salvaguardare ed evacuare con estrema priorità in caso di allarme.

Le segnaletiche saranno caratterizzate da una cornice rossa e dalla scritta ” Priorità di evacuazione in caso di allarme“.

Un piccolo segnale molto importante. Ovviamente, si tratta di un gesto puramente simbolico ma fortemente evocativo che accomuna, anche se solo in piccola parte, i musei Ucraini ed i Musei Italiani.

I beni artistici e culturali classificati come prioritari verranno evacuati in caso di eventi calamitosi che potranno essere di varia entità e genere.

Jean de Boulogne detto Giambologna
Modello per la statua del Nettuno
Bronzo, sec. XVI (1563 - 1564)
cm. 78,4 (base cm. 4,5 x 30)
Bologna, Museo Civico Medievale
Jean de Boulogne detto Giambologna Modello per la statua del Nettuno – Bronzo, sec. XVI (1563 – 1564) cm. 78,4 (base cm. 4,5 x 30)
Bologna, Museo Civico Medievale

I Musei Ucraini e la guerra: solidarietà da Bologna

Un’iniziativa semplice, ma la tempo stesso decisa, che rappresenta un modo per essere vicini alle istituzioni Museali Ucraine che in questo momento si trovano impegnate a mettere in sicurezza, e quindi salvaguardare, il patrimonio culturale e artistico storico del paese che si trova in balia dell’invasione Russa.

Bologna con le sue bellezze da visitare, vuole esprimere solidarietà all’Ucraina e lo fa in questo modo che, se pur simbolico, lanciando un segnale ben preciso e determinato: un NO pieno alla guerra e alla distruzione che essa comporta.

Il nostro passato, l’arte, gli edifici antichi delle città, raccontano la storia di ogni paese e di ogni popolo, rappresentano le radici culturali di un paese, la ricchezza vera dell’umanità. La loro distruzione non ha giustificazioni.

La guerra è, e rimane una barbarie, un evento che porta solo morte e distruzione e che popoli intelligenti dovrebbero bandire dall’intero pianeta volgendo uno sguardo più attento verso un passato di morte e devastazione neanche troppo lontano per quanto concerne l’arco temporale ma molto lontano dalle menti del 2022.