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lunedì, Settembre 29, 2025
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Montblanc Legend: un profumo aromatico per uomini sicuri di sé

Montblanc Legend: un profumo aromatico per uomini sicuri di sé
Montblanc Legend: un profumo aromatico per uomini sicuri di sé

Profumo da uomo, qualcosa che faccia emergere la personalità questo è Montblanc Legend. Una fragranza unica, originale, che sappia dare un messaggio ben chiaro di sé e della propria personalità. Ecco cosa cerca l’uomo da un profumo, un qualcosa di davvero unico e particolare da mettere in tutte le occasioni, sia in quelle più importanti, così come in quelle ufficiose, dagli incontri particolari alle varie giornate di lavoro.

Tanti sono gli articoli di cosmetica rivolti al pubblico maschile che possono soddisfare le esigenze di chi li acquista, nei negozi fisici (restrizioni Covid a parte) così come in quelli virtuali, acquistando cioè il profumo in rete su gli e-commerce online, direttamente e comodamente seduti sul divano di casa. Prodotti che incontrano il consenso degli uomini di ogni età.

Montblanc Legend, la fragranza per chi è sicuro di sé

Tra i tanti ecco Montblanc Legend, l’eau de toilette per un uomo del tutto sicuro di sé, la scelta giusta per chi è non troppo loquace e anche un po’ riservato. Questo profumo regala autenticità, facendo emanare, da chi lo sceglie, coraggio, amore per la passione e per tutti i piaceri della vita. In moltissimi conoscono e scelgono quotidianamente Montblanc Legend proprio per la qualità del prodotto, una garanzia assoluta  firmata da una griffe da sempre leader a livello internazionale e non solo per questi prodotti di cosmetica.


Caratteristiche uniche ed inconfondibili uniscono lo stile alla forza e alla delicatezza


Ma cos’ ha di così straordinario il Legend? Innanzitutto il design del profumo che lo contraddistingue: colpisce e non poco, il tappo del flacone che si ispira alla famosa penna stilografica Montblanc, in più si tratta di un profumo fougère discreto, che esprime forza ma allo stesso tempo anche delicatezza, spontaneità e mistero. La sua composizione è allo stesso tempo semplice ma relativamente marcata ma non appariscente. E’ proprio questo mix di fattori e profumi a renderlo adatto ad un vasto pubblico maschile, alla ricerca le caratteristiche tipiche di questa essenza. Lo stile moda uomo è determinato anche dalla scelta di profumi e essenze.

Essa infatti è aromatica, con toni di lavanda, che non possono senza dubbio sfuggire, arricchiti con fresco bergamotto insieme ad altri agrumi, con il cuore di questa fragranza che possiede vibrazioni forti ed intense dell’evernyl, una molecola che ricorda il muschio di quercia e sprigiona le sue note calde, sensuali e profonde, fondendosi con la rosa, il gelsomino o il cedro bianco.

In fondo, alla fine dell’essenza, ecco apparire la cumarina che sono tipici del fougére che il Legend acquisisce dalle fave di tonka. Insomma, l’esperienza olfattiva sarà, senza dubbio, riconoscibilissima ed unica, grazie anche alla combinazione con il legno di sandalo. Vincente Montblanc legend così lo definiscono le recensioni.

Montblanc Legend confezioni e prezzi
Montblanc Legend confezioni e prezzi

Diverse confezioni e prezzi, stessa unica grande qualità


Si potrà acquisire il profumo Montblanc in diverse confezioni: questo proprio per assecondare gli interessi e le esigenze di diversi tipi di uomini e di varie esigenze specifiche che si vengono a creare a casa, piuttosto che al lavoro o in viaggio.

Profumo Montblanc legend uomo prezzo

Diverse le confezioni e variabili i prezzi: quella da 200ml sarà vostra ad un prezzo di 47€; mentre quella da 100ml potrà essere acquistata a 31€. Il prezzo invece per la confezione da 50ml è di 24€, ed infine, quella da 30ml sarà vostra a 14,40€. Ma della stessa linea e fragranza maschile, esistono oltre profumo legend di montblanc, anche altri prodotti.

Abbiamo in precedenza fatto cenno al design di questo profumo straordinario: esso colpisce per l’essenza della virilità, con una forma massiccia, leggermente curva ed al tatto è sensualmente liscio, riportando all’immagine della leggendaria macchina da scrivere Meisterstück. Ed il tappo di metallo, elegantissimo, con tre anelli e il motivo intrecciato rimanda alla storica penna stilografica Montblanc Meisterstück 149.

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Paesaggio di lago significato tipologia di tutti i laghi italiani

Lago di Bracciano
Lago di Bracciano origine vulcanica

L’Italia è una penisola ricca di laghi e di paesaggi di lago. Quando si parla di paesaggio, si intendono 3 tipologie di paesaggi: paesaggi naturali, paesaggi costruiti (come autostrade, ponti etc.) e paesaggi umani, ossia naturali ma con intervento umano. Il paesaggio di lago è un paesaggio naturale che prevede però, diverse tipologia di lago, alcune naturali, altre umane.

Nel caso dei laghi, il paesaggio umano è, ad esempio, un lago naturale nel quale sono state edificate dighe, o deviazioni. Le bellezze naturali che circondano i laghi vengono determinate, non solo dallo specchio d’acqua di per se, ma anche dalla flora e dalla fauna locale. Interessante scoprire il paesaggio di lago, significato del termine, ed i più noti laghi italiani con le loro origini.

Paesaggio di lago significato

Il lago rientra nelle categoria degli elementi geografici presenti sul territorio. Sappiamo bene che la superficie terrestre è in prevalenza ricoperta e costituita da acqua. Queste zone d’acqua, a loro volta, si dividono in mari, laghi e fiumi. Per lago si intende uno specchio d’acqua circondato dal terreno e che lo delimita. I laghi si trovano sia in pianura, che in collina e in montagna, la loro origine però può essere di diverso tipo, tra i più diffusi troviamo i laghi di origine glaciale e quelli di origine salmastra.

Paesaggio di lago significato e i laghi italiani
Paesaggio di lago significato e i laghi italiani – sognare lago

Tipi di laghi Italiani esistenti sul territorio

I laghi, in relazione alla loro origine, possono essere di diversa tipologia. Troviamo ben 9 tipologie di laghi e relative sottocategorie: i laghi vulcanici che si originano dal cratere spento di un vulcano, tra essi, ricordiamo ad esempio, il grande lago di Bracciano dove sorge l’omonimo castello Odescalchi. Oltre ai laghi vulcanici troviamo i laghi alluvionali che si creano in aree in cui una conca con sbarramenti sui lati si riempie di acqua dando vita ad un lago.

I laghi di origine umana sono laghi naturali modificati ad opera dell’uomo per scopi di utilità; i laghi di origine glaciale che si trovano ad alta quota, sono il risultato dello scioglimento in tempi antichi di alcuni ghiacciai, tra essi, i noti laghi del nord d’Italia come il lago Maggiore ed il Lago di Garda.

Troviamo poi, i laghi tettonici ed i laghi carsici, entrambi dovuti a modificazioni della crosta terrestre, spostamenti delle placche tettoniche, ed eventi sismici di una certa entità (es. terremoti).

Troviamo anche i laghi costieri che, grazie ai depositi di sabbia si formano in prossimità del mare; sono laghi salmastri composti da acqua marina. Nel Lazio troviamo il lago di Paola o di Sabaudia, in Puglia il lago di Lesina. Troviamo infine, i laghi dovuti a frane alcuni di origine lavica, altre di origine morenica.

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Laghi d’ Italia e le 9 tipologie di lago

  1. Lago vulcanico: numerosi e presenti sulla penisola in varie aree geografiche specie nell’Italia centrale. Tra essi ricordiamo il lago di Bracciano, quello di Nepi, Albano, Bolsena il più grande lago vulcanico d’Europa, ed il piccolo lago di Vico. Sono laghi che presentano grandi profondità, talvolta inesplorabili.
  2. Lago alluvionale: di piccole e grandi dimensione, in Italia se ne trovano diversi, e tra essi: il Lago di Levico e il Lago di Caldonazzo.
  3. Lago glaciale: è tipico delle aree del settentrione dove si trovano catene montuose di altezza importante. La maggior parte dei laghi si è formata in questo modo. Esistono due tipologie di laghi glaciali: i laghi di circo di forma circolare posti tra i 2000 e i 2600 metri, e i laghi vallivi prealpini posti più a valle e, generalmente, di dimensioni più estese. I laghi glaciali sono laghi che occupano la cavità che si è prodotta grazie all’erosione da parte di un ghiacciaio. Si dividono in laghi proglaciali e laghi subglaciali a seconda se la loro formazione sia dovuta al totale scioglimento del ghiacciaio, (proglaciali) formatisi grazio allo sbarramento di una morena o diga glaciale. Il secondo tipo, invece, formatisi prima che il ghiacciaio scomparisse definitivamente (subglaciali). Esempi di lago subglaciale sono il lago Canavese ed il lago di Sirio. Nell’area prealpina i laghi occupano i solchi derivanti da antiche valli scavate dai ghiacciai, la loro forma è tipica, sono allungati stretti e hanno grandi profondità. Altri laghi di origine glaciale sono il lago di Garda, il lago Maggiore, il lago d’Iseo (profondo 251 metri), ed il lago di Como (410 metri di profondità), tutti nell’Italia settentrionale. Si tratta anche dei laghi più profondi della penisola italiana.
  4. Lago costiero: di natura salata i laghi costieri sono i più diffusi dopo quelli glaciali. Le uniche regioni dove non si trovano sono l’Umbria e le Marche, insieme ad Abruzzo e Campania. Si originano dai mari; tra essi ricordiamo il lago di Sabaudia o di Paola nel Lazio, il lago di Lesina in Puglia ed il lago di Varano sempre in Puglia, ed il lago di Corbara.
  5. Lago di origine umana: sono laghi che devono la loro nascita alla natura e sono stati modificati dalla mano dell’uomo, ve ne sono di grandi e di piccole dimensioni, ma sicuramente, i più importanti laghi di origine umana in Italia sono il lago Maggiore ed il lago di Garda, laghi entrambi di origine glaciale modificati successivamente dall’uomo.
  6. Lago artificiale: sono laghi che nascono per lo più per deviare corsi d’acqua o per originare centrali idroelettriche. Noto è il lago Omodeo in Sardegna uno dei più grandi laghi artificiali italiano. Troviamo in Abruzzo il lago di Campotosto, e in Trentino Alto Adige i laghi di Santa Giustina e il lago di Vergano.
  7. Lago tettonico: sono laghi di origine geografica / tellurica, dovuti allo spostamento delle placche tettoniche che generano spesso terremoti. Per via dello spostamento della massa terrestre, si formano spaccature e depressioni della crosta. Un lago tettonico noto è il lago Trasimeno in Umbria, con i suoi magnifici borghi, che si formò grazie alla formazione della catena montuosa degli Appennini.
  8. Lago carsico: è una formazione lacustre dovuta allo slittamento della crosta terrestre, ma a differenza deli laghi tettonici, i laghi carsici si sono formati grazie all’azione corrosiva sulla crosta terrestre delle soluzioni saline e alle cavità prodotte dallo scioglimento delle rocce calcaree. Tra i laghi carsici ricordiamo in Campania, il lago di Matese.
  9. Laghi di frana: si originano da frane naturali. Per lo più si tratta di frane di origine vulcanica, come lo sbarramento lavico o la sbarramento morenico, quest’ultimo causato da detriti. Tra essi ricordiamo i laghi da sbarramento lavico: lago di Scanno in Abruzzo, lago di Alleghe in Veneto, lago di Serra presente in Sicilia. Tra i laghi da sbarramento morenico ricordiamo il lago di Viverone in Piemonte.

I laghi alpini e prealpini glaciali

I laghi glaciali sono i più diffusi. Oltre a quelli descritti, troviamo i seguenti laghi originatisi dallo scioglimento dei ghiacciai.

  1. Laghi Alpini: lago Verde sul Monte Rosa, lago di Misurina sulle Dolomiti e lago Azzurro sulle Alpi Tesine.
  2. Laghi prealpini: Lago di Como, lago di Garda, lago di Iseo, lago di Lugano, lago Maggiore, lago di Orta. Alcuni sono di origine sia fluviale che glaciale.

Utilità dei laghi nella storia dell’uomo e l’eco sistema

I laghi, siano essi laghi di acqua dolce o laghi di acqua salmastra sono stati, nel corso della storia e sono tutt’ora, un punto di riferimento di grande utilità per il genere umano. Molti gli insediamenti di varie epoche che trovavano nella zona del lago un terreno ottimo per la vita dell’uomo. Il loro eco-sistema chiuso e i pochi sbocchi nelle acque correnti rappresentano aree geografiche dal terreno fertile che nella storia, hanno consentito lo sviluppo delle comunità.

Oltre a costituire un valido supporto per la vita degli uomini, i laghi (vedi foto), e le aree circostanti rappresentano degli eco-sistemi validi per lo sviluppo di fauna e flora locale. La loro capacità di regolazione e di autodepurazione è però limitata, ed eventi comuni, come le imbarcazioni che lo navigano, l’afflusso di turisti, e gli scarichi industriali ed urbani, possono compromettere seriamente la salute del lago e del suo ecosistema.

L’equilibrio ambientale danneggiato ed alterato può causare moria di pesci e la formazione di alghe in elevata quantità (eutrofia); è una testimonianza di tale evenienza l’inquinamento da alghe e la moria di pesci del lago Trasimeno.

Quali sono i 5 laghi più grandi d’Italia?

Indipendentemente dalla loro natura vulcanica, glaciale, salmastra o di altro tipo ecco quali sono i 5 laghi più grandi d’Italia:

  1. Lago di Garda
  2. Lago Maggiore
  3. Lago di Como
  4. Lago Trasimeno
  5. Lago di Bolsena.

Curiosità sui laghi più grandi d’Italia

  • Lago vulcanico più grande d’Europa e d’Italia: è il lago di Bolsena o Volsinio si trova nell’alto Lazio nell’alta Tuscia viterbese, in provincia di Viterbo. All’interno si trovano due isole: l’isola Bisentina e l’isola Martana la più piccola delle due isole.
  • Lago glaciale più grande d’Italia: è il lago di Garda, con estensione di 370 chilometri quadrati, profondo 346 metri. Il lago di Garda bagna tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Segue il lago Maggiore a forma di Y la cui natura è in parte glaciale e in parte fluviale è profondo 372 metri. Anche il lago di Como ha origini fluvioglaciali naturali e prealpine.
  • Lago tettonico più grande d’Italia il lago Trasimeno in Umbria in provincia di Perugia. Ospita l’isola Minore, l’isola Polvese la più estesa delle 3 isole con ben 70 km id macchia mediterranea, e infine, l’isola Maggiore (raggiungibili in traghetto e visitabili).
  • Lago costiero più grande d’Italia: di Varano grande 60 chilometri quadrati è il più grande lago costiero d’Italia, si trova in Puglia, separato dal Mar Adriatico da una striscia di terra, si trova sulla costa nord del Gargano.
  • Lago alluvionale / artificiale più grande d’Italia: è il lago di Occhito un bel bacino alluvionale profondo 60 metri con un bacino di 12,5 chilometri in cui confluiscono le acque del fiume Fortore. Si trova in Puglia.
  • Lago più profondo d’Italia: è il lago di Como detto anche Lario, di origini fluvioglaciali, situato a 50 chilometri da Milano, le sue sponde si trovano a Como e Lecco; è il terzo lago italiano per estensione e superficie ma è il lago italiano più profondo che raggiunge i 410 metri di profondità. Ha forma a Y ed è posto a 197,39 metri di altitudine. Ospita la piccola isola di Comacina.

Nel mondo due laghi particolari: lago di Vostok e lago di Toba

Infine, Lago subglaciale più grande: uno dei laghi più grandi subglaciali è il lago di Vostok, lungo 250 km e largo 40 50 km, si trova sotto alla calotta Antartica ed è il più grande dei 70 laghi antartici subglaciali. Nel 2012 un gruppo di scienziati russi ha raggiunto la profondità di 3768 metri usando un robot. Anche se non si trova in Italia, mi sembra utile parlarne, data la sua particolarità.

Lago vulcanico più grande del mondo: è il lago di Toba situato sull’isola di Sumatra in Indonesia, lungo 30 km con superfice di oltre 100 km, profondo 450 metri.

Conclusioni

Le descrizioni e le “fotografie lago” (quasi tutti sono scatti della redazione) con diverso paesaggio lacustre, ci danno un’idea della grande differenza geografica e geologica dei vari tipi di laghi e dei paesaggi relativi: paesaggi di montagna con lago, paesaggio di lago vulcanio, paesaggio di lago glaciale e paesaggi di lago salino (Sabaudia/Paola) e così via.

Tutti i paesaggi di lago si rivelano molto belli e suggestivi sia nelle ore notturne che diurne, e si compongono di una cornice ambientale botanica e faunistica, ampiamente caratterizzante. Ne sono testimonianza numerose fotografie, disegni lacustri, inclusi i dipinti di laghi e panorami mozzafiato reperibili online e nei musei, in quanto l’Italia è molto ricca di tale bellezza naturale che è il lago.

Come scoprire i migliori negozi di fotografia

Come scoprire i migliori negozi di fotografia
Come scoprire i migliori negozi di fotografia

Quando si parla di fotografia, non si può esulare dal parlare di shop online e web technology. La fotografia è, forse, uno degli strumenti che si è adeguata alla web society meglio di chiunque altro. Perché? Basti pensare a uno dei primi siti sviluppato negli anni 2000, Flickr. Attivo tutt’ora, fu uno dei prime siti online dove condividere fotografie da tutto il mondo.

Migliori negozi di fotografia

Naturalmente, il primo passo per foto belle è sicuramente avere una buona macchina fotografica e relativi obiettivi fotografici. In commercio ce ne sono tantissime, ognuna con la propria particolarità, le migliori per primi piani, quelle ottime per shooting e così via.

Accanto alle fotografie, stanno prendendo sempre più piede anche i video. Semplicissimo al giorno d’oggi fare un video qualsiasi di qualche manciata di secondi e finire online nel mondo. Ma come orientarsi in questo fantastico mondo da inesperti?

Un’ottima soluzione sarebbe, anzitutto, quella di evitare grosse catene commerciali e direzionarsi dal rivenditore specializzato, ottimo per consigliare e sicuramente con una conoscenza del prodotto dalla A alla Z. Certo, in questi tempi di lockdown a giorni alterni la questione diventa un attimino più complicata.

Non rimane, dunque, che affidarsi ai migliori negozi di fotografia presenti online ed anche qui il problema si pone: quale scegliere?

Shop online: come scegliere

La regola rimane la stessa: andare sempre e solo su web page specializzate. Ma come scegliere il giusto shop per noi? Andare alla cieca online può dare ottimi frutti, o combinare irrimediabili disastri. Digitando negozi di fotografia su Google, per esempio, compaiono diversi siti che offrono un bel ventaglio di scelte. Cosa possiamo noi guardare affinché il nostro occhio cada sul giusto sito?

Tecnica scam

Tra le varie operazioni da intraprendere, una delle migliori è utilizzare la tecnica scam, cioè aprirli tutti e dare un’occhiata veloce ad ognuno di loro, controllando:

  • grafica;

Il sito deve essere accattivante, avere una grafica semplice, ma allo stesso tempo interessante. Vale sempre la buona regola poco ma buono. Una home di facile accessibilità coi concetti chiave in mostra rende la navigazione piacevole.

• scelta delle immagini di copertina (home);

Soprattutto quando parliamo di siti di fotografia, l’immagine deve farla da padrone, quindi un menù a scorrimento di tutti i prodotti rende al cliente il gioco facile.

• reperibilità dei prodotti;

è basilare conoscere l’effettiva disponibilità dei prodotti, il numero di pezzi se si tratta di accessori, le tempistiche per il refill di quelli mancanti, le scorte in magazzino. Questo aiuta il cliente a capire il margine di prodotti che può mettere nel carrello, ma al tempo stesso riesce a far capire che il negozio online non è nuovo al mercato, ma trasmette professionalità e competitività.

• reperibilità della scheda prodotto di ogni oggetto in vendita;

Ovvio e scontato, la scheda prodotto è un must. Particolareggiata in tutti i punti focali, ancora meglio se seguita dalle recensioni di precedenti persone che hanno fatto lo stesso acquisto.

 form online;

Chiedere è sempre lecito! Il form online può aiutare il cliente a fare domande e risolvere qualche dubbio. Allo stesso tempo, mette sulla giusta carreggiata il venditore che, attraverso le domande ,si fa specchio dell’offerta.

Una buona idea è la live chat, con un operatore che risponde immediatamente ad ogni richiesta. Mettere a disposizione del cliente, o possibile tale, un esperto online pronto a rispondere a qualsiasi nostro punto interrogativo è il modo più veloce di soddisfazione clientelare.

• varietà di prodotti;

Avere un’ampia scelta è sinonimo di diversificazione, accontenta tutti e si spazia tra più caratteristiche.

 Rendere chiaro il metodo di pagamento;

Poche righe ma essenziali, per mandare la finalità della visita online in porto. Menzionare sempre le spese di spedizione e la possibilità di finanziamento. Quando almeno 3 delle caratteristiche citate sopra sono presenti, possiamo dire di essere su un buon sito. Adesso non ti resta altro che andare alla ricerca e valutare. Buona navigazione!

Storia della fotografia: nascita ed evoluzione

Frutta marcia fa male: ecco come usarla

frutta
Frutta marcia fa male: ecco come usarla

La frutta marcia contiene batteri e muffe di fermentazione e decomposizione e quindi fa male ed è nociva per la salute. Ciò non toglie che possa essere utilizzata in maniera intelligente sia in casa che in giardino e, dato che mangiare frutta marcia fa male: vediamo come utilizzarla.

Frutta marcia fa male?

Muffe e tossine possono essere presenti nella frutta marcia e il nostro organismo non è in grado di far fronte a questi prodotti derivanti dal marciume della frutta. Se si vuole fare economia domestica si può tagliare accuratamente la parte marcia della frutta asportando tutta la parte guasta della frutta, tenendosi ben larghi con il taglio, ed utilizzare solo la parte buona per preparare marmellate o macedonie di frutta o succhi.

Cosa contiene la frutta marcia

Ma ci sono altri usi che si possono fare con la frutta marcia, utilizzandola in giardino. La Patulina è una sostanza tossica contenuta nella frutta marcia, un tempo utilizzata dall’industria farmaceutica come antibiotico, ma successivamente ritirata dal mercato per gli effetti collaterali ai danni dei reni, del fegato e della mucosa intestinale.

La Patulina sostanza tossica contenuta nella frutta marcia

Se l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di mangiare circa 5 porzioni di frutta al giorno, così come almeno due di verdura cruda e cotta, in quanto frutta e verdura fanno bene alla slaute, allo stesso tempo, mette in guardia sul consumo di frutta andata a male, marcia o semi marcia.

Mele e pere, ma anche altri frutti, se marciti producono la Patulina, un antibiotico naturale che se prodotto ed ingerito ad alte dosi può risultare danno per i reni, le mucose che rivestono la vescica, gli occhi, inoltre deprime il sistema immunitario e danneggia la flora batterica intestinale. Infine, la Patulina favorisce la formazione di radicali liberi, cosa che invece, frutta e verdura di qualità e fresche, inibiscono egregiamente.

Quale frutta a rischio

Quindi la frutta marcia fa male e non va consumata. Quando la concentrazione di Patulina nei succhi di frutta è alta, significa che sono stati ottenuti utilizzando frutta scadente, anche se l’alta temperatura annienta i suoi effetti nocivi. La Patulina può formarsi su molti tipi di frutta ma in particolar modo su Kiwi, mele e pere.

Non è contenuta invece negli agrumi in quanto la presenza di acido citrico ne impedisce la formazione. In genere i frutti dolci sono quelli maggiormente soggetti al problema “Patulina”, ma anche un arancia muffita fa male: è ovvio!.

Cosa fare con la frutta andata a male? Usi e riciclo

La frutta andata a male può essere utilizzata sia in cucina, cotta e bollita dopo essere stata selezionata a dovere, o per preparare utili concimi naturali per le piante ed il giardino.

Cucinare la frutta

Se la frutta è appena intaccata, si possono preparare delle marmellate, ma considerate che se proprio marcita neanche la temperatura di 80 gradi uccide la Patulina, quindi occorrerà selezionarla e farla bollire a lungo per eliminare tossine e batteri.

Compostaggio

La frutta e la verdura marce possono essere utilizzate per fare il compost da giardino. I compost è un concime ottenuto in maniera naturale attraverso il riutilizzo degli scarti organici della cucina mescolati a piccole quantità di terriccio poste a strati. Esistono dei contenitori di piccole, medie e grandi dimensioni che possono essere utilizzati per riciclare gli scarti della cucina e produrre un compost nutriente per fiori e piante in vaso o per l’orto ed il giardino.

Allo stesso modo, potrete frullare la frutta, diluirla con acqua ed innaffiare le piante concimandole. Questi ed altri scarti alimentari potranno essere utilizzati in casa e in giardino come concime.

Piante allucinogene spontanee italiane 5 erbe delirògene psicoattive

Piante allucinogene spontanee italiane 5 erbe delirògene psicoattive
Piante allucinogene spontanee italiane 5 erbe delirògene psicoattive

Sono piante comuni che crescono spontaneamente in Italia, sia nei boschi che nelle pianure. Considerate fitoterapiche, ed usate in erboristeria e farmacologia, possono essere reperite nei prati o nei boschi e raccolte per usarle. Alcune di loro hanno poter allucinogeno, e se non correttamente usate, possono provocare avvelenamento e morte. Scopriamo insieme quali sono le piante allucinogene spontanee italiane 5 erbe delirògene psicoattive.

Piante allucinogene spontanee italiane: quali sono?

Nel medioevo l’uso delle piante e dell’erboristeria medievale era specialità dei monaci dei conventi, e di donne che tramandavano di madre in figlia, le proprietà delle piante e le conoscenze erboristiche, spesso etichettate come delle streghe. Tra le piante in uso, vi erano anche mandragola, belladonna, datura stramonium.

Alcune specie botaniche allucinogene o meglio delirògene, appartengono anche alla famiglia delle solanacee, di cui fanno parte anche pomodori, patate e melanzane. La caratteristica fondamentale di queste, ed altre piante fitoterapiche allucinogene e non, che vedremo, è che sono potenti allucinogeni, mentre altre potenti delirògeni.

Elenco piante allucinogene spontanee note

  1. Mandragola o Mandracora
  2. Belladonna o Datura stramonium nota come Erba del diavolo
  3. Ginestra
  4. Aconito o Napello
  5. Giasquiano

La datura viene chiamata anche Erba del diavolo. Il nome dell’atropa belladonna, (o devil’s cherries in inglese), è composta da due parti “atropos”, derivante dalla mitologia greca (tre Parche che taglia il filo della vita);  mentre “bella donna”, derivante dall’ abitudine delle donne che nel rinascimento avevano per costume, l’uso di utilizzare alcune gocce di bella donna facendo dilatare le pupille e rendendo gli occhi più belli e languidi.

La mandragora (o mandragola), da sempre considerata una pianta magica.  Ben nota presso i popoli germanici come Alraun, il cui nome  significa “mistero”. Una fitoterapica con proprietà psicoattive.

Ginestra: Anche alcune belle piante da fiore come la ginestra nascondono segreti fitoterapici e allucinogeni: vediamo nel dettaglio queste piante allucinogene spontanee italiane erbe delirògene psicoattive fitoterapiche dai “poteri magici”.

Datura o stramonio o erba del diavolo

datura giardino
Il giardino e la piante si risvegliano: cosa fare

Lo Stramonio comune (Datura stramonium L.) è una pianta da fiore che vive in Italia, specie naturalizzata in tutte le regioni, dalle pianure alle zone sub-montane. Si tratta di una pianta dai fiori molto belli, il cui uso può essere pericoloso in quanto la dose attiva di allucinogeni è molto vicina alla dose tossica sopportata.

Datura stramonium e alcuni effetti comuni: allucinazioni, elaborate interazioni con le allucinazioni, delirio, perdita della cognizione del tempo, amnesia, la durata degli effetti . psicotropici va da una giornata fin anche a 2 3 giorni. La pianta delle streghe, così definita, è un potente allucinogeno che “fa sballare”. Lo stramonio è considerato anche un lenitivo per l’asma.

La mandragora o mandragola

Mandragora foglie e fiori
Mandragora foglie e fiori

Come detto si tratta di una pianta solanacea. Comprende diverse specie di cui due, crescono nel territorio italiano: la Mandragora officinarum e la Mandragora autumnalis. Sono piante erbacee perenni, prive di gambo, con foglie disposte a rosetta. La droga che si trae dalla pianta si trova nell’erba fresca, nella radice e nelle parti ipogee essiccate.

I fiori sono di forma stellata a campanula le bacche rotonde, di 2 – 4 centimetri prima verdi, poi gialle. Gli alcaloidi tropanici contenuti nella Mandragora sono i responsabili della sua azione e della tossicità: L-iosciamina, atropina e L-ioscina o scopolamina sostanza che si ritrovano anche nella Belladonna.

  • Mandragora officinarum cresce in primavera nei boschi di latifoglie.
  • Mandragora autumnalis, invece, fiorisce in autunno e cresce nei campi e nelle pianure incolte.

Contenenti diversi alcaloidi tra cui la mandragorina con proprietà afrodisiache citate anche dal Machiavelli nella sua “La mandragola”(1518) [non è cosa più certa ad ingravidare una donna che dargli bere una pozione fatta di mandragola (a. II, sc. 6a).], fa parte dei miti e delle leggende legate alle piante usate anticamente per combattere la sterilità.

La mandragora ha noti effetti allucinogeni, ma è anche tossica e velenosa e può essere confusa con altre piante commestibili come la borragine o gli spinaci. Data la sua tossicità l’impiego in erboristeria o medicina non è permesso ma se ne trova in alcune preparazioni farmaceutiche.

Ginestra

ginestra
Ginestra Spartium junceum piante da giardino

La ginestra quando fiorisce, si copre di fiori gialli splendidi e profumatissimi che riempiono i rami colmandoli di bellezza. La ginestra viene menzionata in alcune letture  “Flora Psicoattiva Italiana” di Gianluca Toro per le sue proprietà allucinogene.

Una pianta dalle spiccate proprietà antinfiammatorie, di  gran lunga superiori a quella di molte piante impiegate maggiormente in erboristeria. Contiene sparteina ad azione cardiotonica e regolatrice del ritmo. Sembra che sia in grado di ridurre l’influenza dell’innervazione esterna, e di conseguenza, stabilizzare i segnali provenienti dalla parte interna.

Il lavoro del cuore viene diminuito, ma l’efficienza risulta aumentata. Possiede anche azione ipotensiva. Alcuni ricercatori hanno identificato due saponine steroidali (ruscogenina, neoruscogenina) con spiccata attività antitumorale e antileucemica.

Belladonna Mandragora così come altre piante della stessa famiglia tra cui il  Giusquiamo hanno effetti simili, ma differenti l’una dall’altra. Un’altra pianta comunemente usata era l’Aconito erba velenosa. Non  può non destare interesse il fatto che queste erbe, se giustamente mescolate tra loro si comportano in maniera sinergica.

Gisquiamo

Gisquiamo
Gisquiamo

Anche il Gisquiamo è considerato come la pianta delle streghe. Usato sin da epoche antiche, il Gisquiamo è una pianta tossica amica dell’uomo. Anticamente usata per alleviare il mal di denti e per indurre alla profezia in stato di trance, sia dai Sumeri che dai Vichinghi e alla corte die Re di ogni nazione.

Nella prima metà del XX secolo, ed anche prima, lo si usava miscelato con belladonna e Xanthoxylum per combattere la dipendenza da alcool.

Aconito o Napello

aconito
Aconito o Napello

Una graziosa ranuncolacea che regala fioriture viola blu posti su una spiga terminale decorativa. Alta circa un metro è una pianta allucinogena velenosa a permanente. Nasce spontanea in Italia, nella zona delle Alpi. Si tratta di una specie fitoterapica tossica, che costituisce un ottimo farmaco e medicamento. Nel medioevo l’Aconito lo si usava anche in pratiche magiche che coinvolgevano il tempo utili per richiamare le piogge. Nel mondo Arabo viene attualmente utilizzato per i suoi poteri afrodisiaci.

Usi antichi dell’Aconito

In tempi antichi l’Aconito o Napello, venne chiamata da Plinio il Vecchio “l’arsenico naturale” mentre nel medioevo del tardo 500, venne usata per combattere il veleno inoculato dalla puntura degli scorpioni. Vengono usati in prevalenza i fiori: contiene Aconitina, mesaconitina, ipaconitina, neopellina, idaconitina. Mentre gli acidi contenuti sono: malico, aconito e acetico.

Proprietà Aconito o Napello

Tra le proprietà terapeutiche dell’Aconito vi sono quelle analgesiche e sedative, antireumatiche, antinevralgiche. Possiede spiccata capacità antidiarroica, usata per le proprietà bechiche in omeopatia. Attenzione: come molte fitoterapiche è necessario saperla dosare per evitare avvelenamento. 

Considerazioni

Alcune di queste erbe allucinogene anticamente erano usati in sinergia tra di loro, e a seconda della proporzione tra le varie erbe, l’intensità dell’effetto cambiano. La vera abilità delle donne del medioevo (streghe) e dei monaci, consisteva nel sapere mescolare e dosare nel modo giusto, ottenendo l’unguento efficace, ma un errore poteva rivelarsi fatale.

Ovviamente, visitando la nostra sezione piante officinali o fitoterapiche, ci si rende conto di quante siano le piante con effetti psicotropici ed allucinogeni o delirògeni, ma abbiamo voluto citarvi quelle più note usate sin dai tempi antichi.

Attenzione: molte di queste piante possono indurre avvelenamento e talvolta risultare letali.

Denny Rose tutti i colori moda primavera estate

Denny Rose tutti i colori moda primavera estate
Denny Rose tutti i colori moda primavera estate

Denny Rose, un brand giovanile fortemente rappresentato da canoni estetici curati che mixano tendenze casual e tendenze più glam. Il risultato? Una moda giovane disinvolta ma con classe! Ma quali sono i colori moda che Denny Rose ha scelto per la sua linea moda primavera estate?

Denny Rose tutti i colori e gli stili di moda primavera estate

In termini di stile di moda, lo abbiamo già visto, il brand sceglie una linea che mixa vari stili e, ciò che ne esce fuori, in ogni collezione di stagione, è uno stile morbido, mai aggressivo, ne troppo casual. Lo street style insomma, non appartiene al brand che, stagione dopo stagione, mantiene alcuni canoni di stile eleganti e mai troppo street.

Tra le linee dei capi Denny Rose spiccano abiti e gonne sia mini che medie, come lunghezza. Gonne a balze si contrappongono a tubini tre quarti. Pantaloni a sigaretta e short vestono con disinvoltura, mentre rouches armoniose e maniche a sbuffo, adornano top e camicette. Il Denim è presente in maniera assidua, mentre i tessili si animano di fantasie pois e animalier, ma anche di stelle sbarazzine e romantici fiori. Qualche capo adotta le righe, ma i veri protagonisti della primavera estate Denny Rose sono i colori: scopriamoli insieme!

Denny Rose tutti i colori moda primavera estate
Denny Rose tutti i colori moda primavera estate

Colori moda estate Denny Rose

Per gli appassionati del Denim, ritornano jeans a sigaretta, short, gonne e jumpsuit arricchite da dettagli che le rendono raffinate e femminili, come ad esempio le rouches che impreziosiscono maniche corte e il punto vita ben segnato.

Tra i colori spiccano il black and white in gonne e t-shirt arricchite da pois in contrapposizione o da stelle. Le stampe animalier vengono interpretate nei colori moda, mentre le tinte pastello sono le vere protagoniste di questa primavera estate: verde tenue, rosa, salmone, e soprattutto lilla e violetto, sono i colori Denny Rose primavera estate che animano i capi della collezione.

Un posto al sole meritano anche altre tinte e fantasie, tra esse i tessuti floreali e il color rosso che torna prepotente, ad animare i vestiti donna eleganti e casual, anche se in una nuance sopita. Rievocate linee stilistiche booh chic romantiche e piacevoli, nei colori pastello e in abiti comodi e lunghi.

Colori moda estate Denny Rose e abiti
Colori moda estate Denny Rose e abiti

Trovare il proprio stile moda Denny Rose

In termini di colori, linee e tessuti, Denny Rose offre una vasto ventaglio di proposte che si adeguano e adattano ad ogni esigenza, sia per chi cerca uno stile più giovanile fresco e disinvolto, che per chi invece, ama vestire in maniera decisamente più classica. Nella scelta dello stile moda da adottare, gioca un ruolo importante non tanto l’età, quanto la propria fisicità.

Come trovare il proprio stile moda

Considerazioni

Una moda giovane, quella di Denny Rose, che lascia spazio a varie interpretazioni di stile e gusto, e si lascia indossare piacevolmente anche da coloro che, non più giovanissime, amano vestire in maniera curata ma disinvolta: perché questa è la vera caratteristica di questo marchio.

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Progettazione di carta intestata aziendale: gli errori più comuni

Progettazione di carta intestata aziendale
Progettazione di carta intestata aziendale

La carta intestata è molto utile per la tua azienda perché ti permette di comunicare in modo efficace le informazioni relative alla tua attività e ai servizi da te offerti. È molto importante progettare una carta intestata aziendale che sia efficace dal punto di vista visivo e priva di errori macroscopici. L’assoluta precisione richiesta è giustificata dal fatto che la carta intestata che presenti al tuo cliente è il riflesso diretto della tua organizzazione aziendale.

Come evitare, allora, di cadere in macroscopici errori durante la fase di progettazione della carta aziendale? In questo articolo, ti spieghiamo quali sono quelli più comuni e come evitare di commetterli.

Usare carta e stampa di scarsa qualità

Molti imprenditori si concentrano soltanto sul risparmio sui costi. Ecco perché usano carta di bassa qualità per progettare la carta intestata. Non commettere questo errore: una carta di scarsissima qualità creerà una cattiva impressione nella parte ricevente. Una carta intestata di qualità economica apparirà di cattivo gusto e ne potrebbe risultare rovinata l’immagine complessiva della tua azienda. Per lo stesso motivo, anche la stampa della carta intestata – offerta per esempio da BitPrint, uno dei leader del settore – deve essere effettuata a regola d’arte, utilizzando un servizio professionale e serio.

Usare colori eccessivi

La creatività è una buona cosa, ma usare troppi colori per realizzare la carta intestata della tua azienda, può farla sembrare davvero poco professionale. Non c’è nulla di male nel provare ad usare diversi colori ma il layout generale non dovrebbe apparire eccessivamente pacchiano. Ecco perché dovresti optare per una combinazione discreta di colori nella fase di progettazione della carta intestata.

Scegliere un carattere poco leggibile

Non scegliere un tipo di carattere difficile da leggere e, quindi, da comprendere. Puoi anche provare ad usare diversi stili di carattere nella progettazione della carta intestata della tua azienda ma il risultato finale dovrà essere sempre chiaro e di facile lettura. Puoi farti un’idea della tipologia di font utilizzabili sul sito defount.com.it..

Omettere le informazioni importanti

La carta intestata della tua azienda dovrebbe riportare i dettagli e le informazioni che rimandano direttamente alla tua impresa. Non possono ovviamente mancare il nome dell’azienda, il numero di registrazione, l’indirizzo, l’e-mail, il numero di telefono ed il numero di fax.

Usare troppe immagini

È sempre una buona idea utilizzare il logo aziendale sulla carta intestata, ma usare troppe immagini può essere davvero controproducente. Il layout non dovrebbe apparire confuso e fuori contesto. Ecco perché – se desideri utilizzare determinate immagini – dovrai assicurarti che esse si fondano alla perfezione con lo sfondo generale della carta intestata.

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Quali sono i diversi cicli del sonno?

Quali sono i diversi cicli del sonno?
Quali sono i diversi cicli del sonno?

Spesso l’argomento sonno può dar luogo ad una serie di domande, ad esempio, ci si chiede quali sono i diversi cicli di sonno e quale sia la fase di sonno in cui ci si riposa. Spesso, la curiosità ci spinge a chiederci anche in quale fase di sonno si sogna e perché talvolta ricordiamo i nostri sogni, e altre volte questo non accade. E’ bene sapere che le ore che si trascorrono a dormire sono diverse tra loro e, appunto, sono divise in fasi o cicli.

Diversi cicli del sonno

Le fasi di sonno profondo sono chiamate sonno non-REM si alternano alle fasi sonno REM per tutta la notte. Vediamo di comprendere le fasi che prendono il nome di cicli di sonno e la differenza tra sonno e fasi REM e non REM.

Fasi di ciclo sonno REM e non REM: differenze!

Normalmente si dorme dalle 7 alle 10 ore per notte. Quindi: quanto dura ll ciclo del sonno? In media dura 8 ore di sonno nel quale si compiono da 4 a 6 cicli di sonno. La prima fase è la non REM: si tratta del momento in cui ci si addormenta la fase transizionale che conduce dalla veglia al sonno. Soffrire di insonnia non consente di recuperare, al meglio, le energie necessarie.

Come calcolare i cicli del sonno? Le varie fasi!

  1. Fase non REM
  2. Rallentamento del battito cardiaco e rilassamento della muscolatura. Questa fase rientra nel 45 % di sonno totale
  3. Il corpo entra nella fase di sonno profondo che copre il 25 % del sonno totale. Pulsazioni cardiache e pressione scendono notevolmente. In genere segue la fase REM.
  4. Dopo essersi addormentati, (dopo 1 ora 1 ora e mezza) si entra nella fase REM che dura circa quindici minuti. Può capitare di svegliarsi tra una fase REM e l’altra ma di riaddormentarsi subito.
Come calcolare i cicli del sonno?
Come calcolare i cicli del sonno?

Sogni: sognare e fase REM

Nella fase REM si compiono i sogni, frutto delle attività svolte durante il giorno o sviluppatisi dal nostro inconscio e sub-inconscio. Questa fase di sonno dura 15 minuti circa, e si ripete più volte nell’arco del ciclo sonno: la muscolatura è rilassata, e le funzioni vitali sono tutte in diminuzione.

Alterazione del sonno e insonnia

L’insonnia può colpire le persone di qualsiasi età. Un’ alterazione del ciclo sonno veglia può stressare l’organismo e non favorire la giusta quantità di riposo notturno. I giovani tendono ad andare a dormire molto tardi e a svegliarsi tardi (sindrome del sonno ritardato). Gli anziani invece, fanno l’esatto contrario: vanno a dormire molto presto per poi svegliarsi prima dell’alba (sindrome fase sonno avanzata). Infine, i non vedenti possono soffrire della sindrome di sonno circadiano, con cicli sonno veglia anche regolari, ma con fasi che durano più di 24 ore.

Altri disturbi compatibili con l’insonnia sono: incapacità ad addormentarsi; risveglio anticipato al mattino presto; risvegli multipli durante la notte. Tutte situazioni ed alterazioni del sonno o disturbi del sonno spesso sono riconducibili allo stile di vita, allo stress e all’alimentazione e, talvolta, anche all’ambiente circostante: camera da letto, luce, materasso o letto.

Come dormire bene e combattere l’insonnia

Abbiamo visto come l’equilibrio sonno veglia sia molto importante per recuperare energie e come le fasi di sonno in cui ci si riposa sono quelle che seguono la fase REM ossia la fase di sonno profondo che copre il 25 % dei cicli di sonno. Ora, per dormire bene e combattere l’insonnia è molto importante avere alcuni accorgimenti di base. Vediamo quali sono!

  1. Andare a dormire sempre alla stessa ora.
  2. Cenare in modo adeguato, non pesante e almeno tre ore prima di andare a dormire. Evitare di abusare di grassi, evitare tè e caffè nelle tarde ore pomeridiane e serali e l’eccesso di questi cibi. Evitare il consumo serale di cioccolato.
  3. Svolgere attività fisica, due tre ore a settimana ma evitare attività fisica la sera tardi.
  4. Creare un’ambiente confortevole della zona notte.
  5. Allestire letto e materasso comodi, ed appropriati alle proprie esigenze. A tal proposito, è bene ricordare che soffrire di dolori articolari, mal di schiena, o anche l’avere posture errate mentre si dorme, può alterare le fasi del ciclo di sonno e indurre insonnia. A tal proposito per comprendere meglio quale sia il tipo di materasso e letto che ci necessitano si può consultare un sito di vendita materassi come MiglioriMaterassi.it che spiega i vari tipi di materasso presenti in commercio e come sceglierli in base alle proprie esigenze.

Ti potrebbe interessare leggere questo articolo: Sonno alcuni consigli per facilitare il riposo notturno. Anche se talvolta può venire in aiuto l’integrazione di sostanze particolari come la melatonina o l’uso serale di tisane rilassanti a base di camomilla, biancospino, passiflora e simili.