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giovedì, Luglio 31, 2025
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Serra bioclimatica cos’è?

Serra bioclimatica bianca
Serra bioclimatica bianca

Una serra bioclimatica è una struttura estetica e funzionale progettata per coltivare piante in condizioni controllate, tenendo conto delle esigenze climatiche della zona in cui è situata. Questo tipo di serra è progettato per ottimizzare l’uso delle risorse naturali, come la luce solare e il calore, al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale. In questi ultimi anni le serre bioclimatiche sono diventate un ambiente estetico abitabile per arredare anche giardini e terrazzi inserendovi piante di diverso tipo e arredi confortevoli. Ecco alcune informazioni relative alle serre bioclimatiche.

Serra bioclimatica cos’è?

Le serre bioclimatiche sono esteticamente molto belle e al tempo stesso anche funzionali. Vi sono vari tipi e modelli di serre bioclimatiche utilizzate per l’agricoltura o per motivi estetici e arredativi o per porre al riparo i bonsai. I tipi di serre bioclimatiche usate in special modo per l’agricoltura sono sostanzialmente di 4 tipi:

  1. Serra solare passiva: questo tipo sfrutta la luce solare e la termoregolazione naturale per coltivare le piante senza utilizzare energia aggiuntiva.
  2. Serra geodetica: questo modello di serra possiede una struttura a forma di geode che massimizza la luce solare.
  3. Serra ad alta efficienza energetica: si tratta di un tipo di serra bioclimatica che utilizza tecnologie avanzate per regolare la temperatura, il livello di umidità e la luce.
  4. Serra a pannelli fotovoltaici integrati: quest’ultima tipologia di serra bioclimatica invece, integra pannelli solari fotovoltaici nella struttura per produrre energia elettrica pulita.
  5. Infine le serre bioclimatiche d’arredamento sono strutture eleganti con pannelli di chiusura e tetto apribile realizzare in vari materiali.
Serra-bioclimatica
Serra-bioclimatica

Prezzi serre bioclimatiche

I prezzi delle serre bioclimatiche possono variare notevolmente in base alle dimensioni, ai materiali utilizzati e alla tecnologia integrata. Le serre più semplici possono costare qualche centinaio di euro, mentre le serre bioclimatiche più grandi e tecnologicamente avanzate possono arrivare a costare decine di migliaia di euro.

Le serre bioclimatiche d’arredamento partono da circa 1500 – 2000 euro di prezzo che va aumentando in relazione al tipo di serra bioclimatica, alla qualità dei materiali e ovviamente, in base alle dimensioni. È importante valutare attentamente le tue esigenze e il tuo budget prima di acquistare una serra bioclimatica.

Cosa occorre per istallare una serra bioclimatiche

L’installazione di una serra bioclimatica su una terrazza richiede attenzione ai dettagli. Alcuni dei requisiti e delle considerazioni comuni includono carico sopportato dal terrazzo e permessi sia condominiali che comunali. Ma in alcuni casi se l’esposizione solare è ottimale è più facile poterle installare. Comunque sia considerare le seguenti opzioni:

  • Verificare con il tuo comune se ci sono regolamenti specifici relativi all’installazione di serre su terrazze.
  • Assicurarsi che la struttura sia progettata per sopportare il peso della serra, delle piante, del terreno e di eventuali attrezzature.
  • Pianificare l’accesso e la ventilazione adeguati per rendere funzionale la serra bioclimatica.
  • Valutare come gestire il drenaggio dell’acqua piovana.

Permessi per installazione

Alcune serre bioclimatiche richiedono le autorizzazioni locali, ma molto dipende dal tipo di serra e dalla localizzazione della stessa. I requisiti esatti possono variare a seconda della tua zona e delle normative locali.

Solitamente è necessario presentare una richiesta al comune o all’ente preposto, che valuterà il progetto in base a diversi fattori come le dimensioni della serra, la sua posizione e il suo impatto sull’ambiente circostante.

Sicuramente le serre bioclimatiche costituiscono una bellissima soluzione per arredare gli spazi esterni e al tempo stesso offrono riparo alle piante permettendo di dar vita a degli splendidi giardini d’inverno.

Sognare di vincere o di essere premiati, significato, simboli e numeri

Sognare di vincere o di essere premiati, significato, simboli e numeri
Sognare di vincere o di essere premiati, significato, simboli e numeri

Un sogno positivo quello in cui si sogna di vincere, sia che si tratti di una gara che di un premio, la vincita indica una gratificazione, un progresso, un successo ed un premio meritato. Come sempre i sogni hanno però varie interpretazioni in base ai simboli presenti, agli eventi contingenti, e al tipo di emozione che si avverte nel sogno. Vediamo cosa significa sognare di vincere o una vincita, e quali sono i numeri legati a questo tipo di sogno.

Sognare di vincere o di essere premiati significato

Una vincita al gioco? Una vincita ad una gara sportiva o magari un premio vinto alla lotteria? Sono molti gli eventi in cui si può uscirne vincitori. Il sogno ci svelerà a quelle di queste eventualità stiamo partecipando e il relativo significato.

Sognare di vincere una gara

Quando è in ballo una competizione tra noi ed altre persone e dunque una gara, il sogno ci indica il nostro impegno profuso in alcune attività. Si tratta di un sogno gratificante quello del “vincere una gara”. Esso ci indica che il successo è alla nostra portata: se siamo determinati possiamo raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo.

Sognare di vincere un premio

La vincita di un premio materiale nei sogni, sia esso un trofeo o dei soldi magari vinti alla lotteria rivelano sempre una vittoria e questa dunque da vita ad una forte gratificazione. La differenza però è che in questo sogno “premio fisico” si tratta piuttosto della nostra buona sorte, un sogno legato alla fortuna più che all’impegno profuso.

Sognare di vincere o di essere premiati simboli e vita emotiva del sognatore

Un premio nei sogni è un esperienza onirica, che come visto, può essere interpretata in vari modi a seconda del contesto personale e dei vari simboli ed elementi presenti nel sogno.

Questo tipo di sogno, infatti, può riflettere tutta una serie di emozioni ed aspetti legati al sognatore e alla sua vita personale. Vediamone alcuni.

Riconoscimento e gratificazione

Sognare di vincere una gara ed essere premiati, quindi di ricevere un premio, ad esempio, può esprimere il desiderio di essere riconosciuti per il nostro valore e gratificati per gli sforzi che compiamo nella vita di tutti i giorni, sia essa lavorativa, affettiva od i altro tipo. Al tempo stesso questo sogno potrebbe anche esprimere la ricerca di approvazione da parte degli altri.

Ambizioni e obiettivi

In questo secondo caso se il sogno si concentra sulla vittoria potrebbe assumere un significato diverso. Infatti il sogno di vincere potrebbe riflettere delle aspirazioni personali e di desideri di raggiungere determinati obiettivi significativi. La vittoria nel sogno potrebbe anche rappresentare un input di incoraggiamento nel perseguire i propri obiettivi e a lavorare duramente e costantemente per raggiungerli.

Autostima e fiducia

Sognare di vincere un premio potrebbe anche indicare un aumento della fiducia in se stessi e di autostima. Può indicare che il sognatore si sente più sicuro di se, dei traguardi raggiunti e dei propri meriti.

Riconoscimento interiore

Al di la del riconoscimento esterno che può pervenire, il sognatore potrebbe avere la necessità di sentire egli stesso la valorizzazione delle proprie capacità e qualità. Potrebbe trattarsi di una celebrazione delle proprie conquiste a livello personale.

Fortuna e successo

In ultimo, sognare di vincere, qualunque sia la vincita, indica sicuramente fortuna e successo, obiettivi realizzati. Potrebbe infatti trattarsi di una proiezione di un desiderio del sognatore rivolta verso fortuna e successo nella vita reale. Magri il sognatore si augura che le cose vadano nel migliore dei modi verso un epilogo fortunato.

Sognare di vincere o di essere premiati, numeri

Come sempre ad ogni sogno corrispondono dei numeri da giocare al gioco dell’otto ma anche numeri che interpretano letteralmente la parola “vincita” “vincere”.

Secondo la Smorfia i numeri da giocare sono: Vincere 5; Vincita 38.

Pitagora numeri lettere

Secondo Pitagora invece l’interpretazione delle parole ” vincita e vincere” in maniera numerica è la seguente:

V-I-N-C-I-T-A = 22-9 -5-3-9-2-1 = 6

V-I-N-C-E-R-E = 22-9 -5-3-5-9-5 = 13

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👉 Significato dei numeri da 1 a 10 vi consiglio questa lettura.

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Se vi interessa conoscere il significato di altri sogni cercateli nell’elenco sottostante in continuo aggiornamento: 👉  I sogni elenco per titolo (solo da PC).

Aglaonema pianta che vive bene con poca luce dalle foglie molto belle

Aglanoema
Aglanoema

Aglaonema è una pianta che vive bene con poca luce ed è bella. Alle volte ci impazziamo nella ricerca di una pianta che vive bene anche con scarsa illuminazione, senza sapere che alcune bellissime specie botaniche dalle foglie stupende, vegetano bene anche negli angoli più bui di case. Se poi la luce non c’è proprio, possiamo sempre puntare verso l’installazione di lampade che facilitino la sintesi clorofilliana anche quando il sole e la luce non ci sono: Aspidistra e Aglaonema sono due e piante dalle foglie grandi e belle da collocare negli angoli bui. Scopriamo di più su quest’ultima pianta variegata: l’ Aglaonema dai numerosi colori.

Aglaonema pianta che vive bene con poca luce

Abbiamo già parlato di questa pianta l’Aglaonema citandola in una guida dedicata: Come scegliere le piante per soggiorni poco luminosi 5 varietà comuni. Tra le 5 piante citate troviamo anche questa specie molto bella e spesso sottovalutata perché ritenuta delicata, mentre è in realtà resistente anche alle malattie.

In realtà la Aglaonema è una pianta ben nota per la sua resistenza a vegetare anche in ambienti scarsamente illuminati in quanto tollera bene la bassa illuminazione, non ama il sole diretto. Ma vediamo le caratteristiche di base di questa pianta e le norme di coltivazione.

Tolleranza alla scarsa illuminazione

L’Aglaonema è una pianta di origine asiatica che vive in natura nei sottoboschi, ed è per questo in grado di sopravvivere e prosperare in condizioni di luce indiretta o scarsa, il che la rende ideale per uffici con luci fluorescenti o camere con finestre poco illuminate.

Adattabilità

Si tratta di una specie botanica che si adatta bene alle varie condizioni ambientali, compresa la scarsa luminosità. Tuttavia, prospererà meglio in condizioni di luce media.

Varietà di colore e fogliame

Oltre alla specie in foto copertina, l’Aglaonema è disponibile in varie tipologie con fogliame e colore diversi. In questo modo possiamo arredare con le piante ponendo diversi esemplari di vario tipo. Una scelta decorativa per gli interni, semplice e piacevole.

Troviamo la varietà screziata di bianco, come quella in foto, la Silver, o la Pink variegata di rosso rosato, o di giallo. La troviamo con foglie larghe e con foglie allungate e più sottili che non lignificano e quindi tendono, crescendo a piegare le foglie.

Il colore dei fiori è bianco.

Le temperature minime tollerate sono intorno ai 10 – 15 gradi. In inverno va tenuta in casa specie le varietà a foglia rossa. Non è Pet friendly.

I prezzi partono da circa 15 – 30 euro per esemplari medi (30 40 cm) e salgono a 50 – 70 euro per esemplari più grandi di circa 70 80 cm.

Aglaonema varietà e colori
Aglaonema varietà e colori

Purifica l’aria

Abbiamo parlato in diverse guide di alcune della piante che depurano l’aria e gli ambienti rendendoli maggiormente salutari e salubri. (10 piante anti inquinamento), oltre a quelle già citate è bene sapere che anche L’Aglaonema rientra tra queste specie botaniche: l’Aglaonema infatti è anche conosciuta per la sua capacità di purificare l’aria, contribuendo a rimuovere alcuni inquinanti comuni presenti negli ambienti interni.

Manutenzione facile

L’Aglaonema è facile da coltivare e manutenere. Infatti, richiede cure relativamente semplici. Ha bisogno di essere innaffiata moderatamente, ma può sopportare brevi periodi di siccità senza grandi danni.

Inoltre, non è particolarmente suscettibile a malattie o parassiti, il che la rende resistente e di facile coltivazione. Teme gli attacchi da ragnetto rosso in ambienti con aria troppo secca.

Va concimata dalla primavera a fine estate circa ogni 15 giorni. Andranno eliminate le foglie più esterne e riprodurla tramite talea.

Considerazioni sull’Aglaonema

Abbiamo scoperto tutto su Aglaonema pianta che vive bene con poca luce. Una pianta dal bel fogliame che offre varie tipologie di forme e colori. Per garantirle una vita lunga e farla prosperare al meglio è importante posizionarla in un luogo con scasa luce, mai diretta, ed evitare esposizioni al sole.

Assicurarsi di innaffiarla moderatamente l’Aglaonema in quanto teme la troppa acqua ed i ristagni idrici che potrebbero danneggiarne le radici. In generale si tratta dunque di una pianta robusta adatta ad ambienti scarsamente illuminati ed anche a chi non ha il pollice verde ed è alla ricerca di piante d’appartamento facili da coltivare e a bassa manutenzione.

10 auto 7 posti quali sono le meno costose nuove e usate

10 auto 7 posti quali sono le meno costose nuove e usate
10 auto 7 posti quali sono le meno costose nuove e usate
Le famiglie numerose in Italia sono in numero limitato malgrado ciò molti necessitano di auto capienti in grado di essere o trasformarsi all’occorrenza in una 7 posti comoda e funzionale. Le sette posti possiedono la prerogativa di avere oltre ai due posti in più anche un ampio bagagliaio la loro versatilità consente di adattarle ad ogni situazione contingente e di risparmiare sul carburante evitando di prendere due vetture qualora i passeggeri siano più di 5. Molte di queste auto però non possiedono prezzi abbordabili e sono le meno costose, ed è proprio per questo che siamo andati alla ricerca dei modelli in circolazione che mantengono dei prezzi medio bassi sia per quel che concerne le auto nuove che quelle usate. Scopriamo 10 auto 7 posti da considerare tra nuovo ed usato, alcune sono ormai fuori produzione, altre sono uscite nuove versioni con restyling innovativi.

Auto 7 posti quali sono le meno costose

Alcune di queste auto 7 posti dopo appena 2 o 3 anni dall’acquisto si svalutano molto in virtù della scarsa richiesta che vi è sul mercato quindi per chi non avesse una gran liquidità ecco che alcune 7 posti con pochi anni di vita diventano un vero affare da cogliere al volo, spesso garantite 1 anno od anche più permettono di comprare l’auto in sicurezza. Ma quali sono le monovolume od i SUV 7 posti nuovi ed usati meno costose?Eccole qui! Vi proponiamo le 10 auto 7 posti con un prezzo abbordabile.

Le 10 vetture scelte 7 posti in ordine di prezzo per poi entrare nel dettaglio ed elencarne caratteristiche, pregi e difetti.

  • Dacia Lodgy 1.6 7 posti ambiance – prezzo usato da meno di 10 mila a 15.550 euro ed oltre; 23 mila nuova 
  • Mahindra XUV500 2.2 FWD W6 – prezzo a partire da 20 mila euro
  • Ford C MAX 7 1.0 Ecoboost 100 CV – prezzo 23.000 euro
  • Chevrolet Orlando 1.8 LT – prezzo 20.300/ 20.000 euro usato prezzo inferiore
  • Renault Scenic 1.6 Limited – prezzo 22.600 euro
  • Toyota Verso 1.6 Active – prezzo 28.000 euro
  • Volkswagen Touran 1.2 TSI – prezzo 28.000 – 30 mila
  • Citroen C4 Grand Picasso 1.6 VTI – prezzo 25.500 euro versione diesel (2023)
  • Opel Zafira 1.7 CDTI 110 CV – prezzo 26.500 euro
  • Ssangyong Rexton W 2.0 XDI – prezzo 57.000 euro.

Le dieci auto 7 posti sono alcune a benzina alcune turbo diesel, si tratta di monovolume e di SUV come ad esempio la Mahindra: vediamole nel dettaglio queste sette posti. Considerando che di alcune ad oggi 2023, esistono nuove versioni, mentre altre sono uscite di produzione e quindi reperibili solo in versione usato ad un prezzo inferiore.

Dacia Lodgy 1.6 7 posti ambiance- laureate – prestige- benzina e GPL

1) Dacia Lodgy 1.6 7 posti Ambiance

La prima della serie la Dacia Lodgy 1.6 7 posti ambiance esiste sia in versione benzina che GPL. E’ 1.6 di cilindrata 85 CV, dotata di 5 porte possiede la seconda fila di sedili un po’ ristretta come spazio dai sedili anteriori, ma è assai spaziosa e dotata del 6 e 7 sedile ripiegabile. La vettura ha un costo contenuto rispetto alla monovolume di questa tipologia lunga 450 cm alta 168 cm, larga 175 cm.

Ha un consumo ridotto che varia dai 5,7 litri per 100 km fino a 8,7 litri per 100 km. Velocità massima 160 KM orari ed accelerazione da 0 a 100 km in 14, 6 secondi. Omologata Euro 5. Può essere guidata anche dai neo patentati l’unica ad avere questa peculiarità delle 10 vetture sette posti proposte in questa sede.

Il prezzo di listino:  si trovano modelli in concessionaria al 2023 ad un prezzo intorno ai 22 – 23 mila euro, ma inferiore a partire dai 9 – 10 mila  euro fino ai 18 mila euro per un modello dal 2018 al 2021. L’usato di queste vetture è reperibile per auto di vari anni a prezzi differenti.

Mahindra XUV500 2.2 FWD W6 – prezzo a partire  Da 4.900,00 € a 19.900,00  usato attuale

2) Mahindra XUV 5002.2TD

In questo caso stiamo parlando di un SUV molto capiente dal costo contenuto, la Mahindra XUV500 W8, cilindra 2.2. L’auto gode di una garanzia molto lunga di 5 anni o in alternativa, di copertura fino a 100.000 km. Il motore elastico e molto potente ma la cilindrata un po’ elevata penalizza il veicolo.

Possiede 7 posti su tre file, lunga 4,58 cm, larga 1,89 cm, ed alta 1,78 cm. Il Turbodiesel indiano a sei marce, è stato sviluppato in Austria.

Prezzi: le versioni del SUV sono 4 a partire da 19,976 euro fino a 24.990 quando il SUV è uscito, per la 2.2 TD E5 W8 FWD. In questo caso, l’usato consente di risparmiare: Da 4.900,00 € a 19.900,00 € massimo per i modelli più nuovi.

Ford C MAX 7 1.0 Ecoboost 100 CV – prezzo 23.000 euro

3) Ford C Max 7 posti Ecoboost plus

La Ford C max 7 posti è una monovolume lunga 452 cm, larga 183 cm, alta 169 cm con un bagagliaio capiente da 475 fino a 1742 litri. La versione ecoboost 100 CV ha un prezzo di 21.550 euro. Dotata di motore a benzina 999 CC si tratta di un euro 5. Trazione anteriore serbatoio da 60 litri può erogare una potenza dai 74 ai 100 CV. Bella nella linea dal costo medio basso. Accessoriata da 5 porte, dotata di 5 marce.

Attualmente (2023) un buon usato si trova intorno ai 10 mila 17 mila euro. Un usato diesel del 2019 in buone condizioni anche a 15 mila euro (circa 80 – 100 mila km).

Chevrolet Orlando 2.0  – prezzo da 20.000 euro

4) Chevrolet Orlando 1.8 GPL LT

La Chevrolet Orlando 2.0  possiede circa 1200 chilometri di autonomia a serbatoio pieno. Troviamo due motorizzazioni, quella GPL e quella a benzina.

Si tratta di un crossover a 5 porte, la casa la da per 7,7 fino a 9,2 litri ogni 100 km consumo generico su strada. Bagagliaio posteriore da 101 litri fino a 1594 dotata di trazione anteriore è in classe euro 5, con cambio a 5 marce. Il prezzo di listino va da 20,000 euro fino a 23.500 euro, mentre  il vecchio usato 7 posti 1.8 GL si trova a patire da circa 10 mila euro (2015).

Renault Scenic 1.6 Limited da 30.700 euro

5) Renault Scenic 1.6 Limited

Una vettura familiare comoda, spaziosa e maneggevole. I due posti posteriori sono composti da due sedili chiudibili che consentono di trasformarla velocemente, da 5 posti a 7 posti. L’auto è lunga 456 cm, larga 185 cm ed alta 165, con un bagagliaio da 208 a 2063. Si tratta di una monovolume a gasolio della Renault, in commercio da diversi anni.

Troviamo oltre alla versione diesel anche quella a benzina, 1.6 110 CV Limited da 22.600 euro dotata di motore con potenza massima 81KV/110CV, con trazione anteriore serbatoio da 60 litri ed accelerazione da 0 a 100 in 12, 6 secondi

Toyota Verso 1.6 Active 

6) Toyota Verso 1.6 Active 7 posti

Eccola qui la 7 posti di casa Toyota, una vettura di tutto rispetto che come al solito ha un design dal fascino caratteristico delle auto Toyota. Una monovolume multi-spazio aerodinamica, dotata di 5 porte con capienza del bagagliaio 484 fino a 1689 dm3, lunga 446 cm, larga 179 cm ed alta 278 cm. Una vettura dotata di 4 cilindri in linea con cilindrata 1598 è omologata euro 5.

Raggiunge i 185 km orari ed ha un accelerazione da o a 100 di 11,7 secondi. La casa Toyota la da per un consumo minimo di 5,6 litri per 100 km fino a 8,9 litri. Alimentata a benzina.

La versione Diesel (1.6 D-4D 7 posti) ha un prezzo superiore di 24.800 euro, inoltre sono presenti motorizzazioni da 1.6 a 2.2 sia a benzina che diesel, variano i prezzi in relazione agli allestimenti fino a raggiungere i 28.450 euro nella versione 2.2- Cat 150 CV aut. Active 7 posti.

Volkswagen Touran 1.2 TSI – prezzo da 28.400 a 30.000

7) Volkswagen Touran 1.2 TSI

Anche in questo caso si tratta di una monovolume spaziosa commercializzata in vari allestimenti dotazioni e prezzi. La Turan ha una piccola cilindrata 1.2, alimentata a benzina e dotata di 6 marce. Le dimensioni sono: larghezza 179 cm, lunghezza 439 e altezza 167, mentre il bagagliaio è da 121 fino a 1913 dm3.

La vettura raggiunge i 187 chilometri orari una buona potenza le consente di avere un accelerazione di 11,7 da 0 a 100 m malgrado la sua piccola cilindrata, grazie al turbo. I consumi, secondo i dati tecnici della casa sono da un minimo di 5 l a 8 l per 100 km.

Economica dal costo accessibile e dai bassi consumi nonostante la piccola cilindrata non presenta particolari problemi tranne uno: Un difetto alla valvola Wastegate della turbina risolvibile con l’istallazione di una piastrina distanziale da effettuare presso le officine della casa produttrice.

Citroen C4 Grand Picasso 1.6 VTI prezzo 25.500 euro versione diesel

8) Citroen C4 Grand Picasso 1.6 VTI

Non poteva mancare una 7 posti monovolume 5 porte di casa Citroen, ampia comoda, maneggevole, una vettura molto soddisfacente sia nell’estetica che nelle caratteristiche di base del motore; lunga 460 cm, larga 183 ed alta 164 cm.

La vettura monta un 120CV, raggiunge i 187 km/h ed ha un’accelerazione da o a 100 di 12,6 km secondo. Questa versione è dotata di motore a benzina ma esiste anche in versione diesel.

Trazione anteriore, capienza serbatoio di 57 litri. Il bagagliaio è da 645 fino a 704 litri, meno capiente rispetto alle vetture viste in precedenza. In commercio ha un prezzo di 25.500 euro nella versione diesel.

Opel Zafira 1.7 CDTI 110 CV – Ssangyong Rexton W 2.0 XDI

Opel Zafira 1.7 CDTI 110 CV

Monovolume 5 porte 7 posti della Opel lunga 447 cm, larga 180 cm, alta 164 cm con un bagagliaio da 140 a 1820. Velocità 179Km/ h accelerazione 13,4 secondi da 0 a 100, dotata di 6 marce.

Si tratta di un turbo diesel veloce e abbastanza scattante, non agile come le due precedenti vetture descritte ma molto prestante, il suo propulsore è in grado di offrire consumi contenuti di km 16,4 al litro urbani. Questa vettura prodotta molti anni fa consente di trovare delle ottime offerte per l’usato in relazione all’anno di produzione. Prezzi a partire da 26.500 euro.

Ssangyong Rexton W 2.0 XDI

Un’auto imponente con ben 4,46 cm di lunghezza, non risulta una vettura dotata di grande agilità e la frizione è leggermente pesante ma allo stesso tempo, è molto spaziosa e comoda.

Dotata di trazione posteriore la Ssangyong Rexton è una sud coreana W 2.0 Diesel, un SUV molto potente con al suo attivo 155 CV con coppia 360 Nm.

Un buon comfort di bordo ed un addolcimento delle linee effettuato con il restyling avvenuto tre anni fa lo rendono un SUV 7 posti allettante. Prezzi a partire da 57.300 le ultime versioni 2022 – 2023.

9 e 10) Opel Zafira 1.7 CDTI 110 CV – Ssangyong Rexton W 2.0 XDI

Vendita mobili per ufficio: informazioni

Vendita mobili per ufficio
Vendita mobili per ufficio

I mobili per ufficio arredano gli ambienti di lavoro: linee essenziali, modulari, con piani di varie dimensioni, cassettiere, poltroncine, porta computer e armadietti possono arredare il nostro ufficio con mobili economici o di design. Scegliendo tra le proposte offerte dal mercato, possiamo optare per il fai da te, mobili in kit, uffici pre-allestiti, oppure avvalerci di architetti offerti da esperti del settore. Ma la scelta dei mobili per ufficio non è sempre così semplice e scontata, come per ogni ambiente da arredare si deve aver alcuni accorgimenti che riguardano sia lo stile d’arredamento che riguarda i mobili che le loro dimensioni. Vediamo come scegliere dei mobili per ufficio funzionali ed estetici al tempo stesso.

Vendita mobili per ufficio
Vendita mobili per ufficio

Mobili per ufficio

Nella scelta dei mobili per ufficio e il tipo di arredamento da adottare, bisogna tener conto della disponibilità economica e della funzione che assolve il nostro ufficio. Gli edifici, gli ambienti e gli arredamenti interni contribuiscono a creare l’immagine di una azienda, e per ovvie ragioni il mercato offre proposte di tutti i tipi atte a soddisfare qualsiasi esigenza.

  • Mobili per ufficio, economici già montati o in kit sono reperibili on-line in molti siti, così come mobili per ufficio eleganti e di elevata qualità: vediamo dove trovarli!
  • Da Ikea troviamo una vasta gamma di mobili per la casa e l’ufficio: scrivanie, armadietti, poltrone, lampade scaffali e molto altro.
  • “Euroffice” si occupa prettamente di arredamenti per ufficio, troviamo in vendita uffici completi, oppure mobili da ufficio da scegliere separatamente come armadi, scrivanie, cassettiere, complementi d’arredo, poltrone, lampade, tappeti. Proposto in offerta il Kit “Wot Start up” comprensivo di una simpatica scrivania a due posti, una cassettiera e due mobili di altezza diversa a due ante, al prezzo di 607 euro. Le sedie per ufficio sono di vari modelli, con ruote e senza ruote con prezzi variabili.
  • Per arredare un ufficio con linee calde e un po’ retrò, la “Maisons du monde” propone scrivanie in tek e bambù molto eleganti, mobili rivestiti in pelle sintetica, e una numerosa quantità di sedie, poltrone ,e poltroncine dal design molto gradevole, qualche volta bizzarro, adatte a gran parte degli uffici.
  • Per arredare il proprio ufficio in maniera professionale con mobili di qualità “Vismarredo” propone nel suo mobilificio una linea “Visma ufficio”, che si occupa unicamente di mobili di buon livello per uffici di classe. Visma, supporta il cliente con una progettazione personalizzata per il proprio ufficio, provvede alla consegna e montaggio dei mobili, tutti rigorosamente certificati ISO. Le sedie e i tavoli sono realizzati in design ergonomico, le linee sono semplici e ben studiate, l’uso dei colori piacevolissimo privilegiati i toni chiari, faggio, bianco, arricchiti dal colore delle poltroncine in rosso e in blu.
  • “Officeprogram”, offre una vasta gamma di arredi per ufficio per ogni livello, arredi operativi, dirigenziali, presidenziali, arredi per conferenze, mettendo a disposizione degli architetti per soddisfare le esigenze di progettazione.

Considerazioni sulla scelta dei mobili per ufficio

Gli ambienti lavorativi che necessitano di un ufficio sono molteplici, in base alle esigenze aziendali e soggettive verrà scelto lo stile e il tipo di mobili, da adottare nell’ ufficio da arredare. Abbiamo citato alcuni brand autorevoli che, in tal senso ,possono aiutare nella scelta dei mobili per ufficio più adatti alla situazione.

Alcuni uffici richiedono grande formalità, altri invece hanno bisogno solo di funzionalità, ed altri ancora di ottimizzare gli spazi, specie se si tratta di uffici condivisi da più persone.

Il piccolo ufficio da arredare non avrà difficoltà nel ricevere qualche mobile ed una bella scrivania, diversamente invece i multi ufficio e gli uffici di rappresentanza che dovranno rispondere a vari requisiti tra quelli che vi abbiamo menzionato.

Regole per arredare un ufficio

La regola numero uno per arredare gli ambienti è sempre quella di prendere bene le misure , considerare le luci naturali e quelle artificiali, gli spazi a disposizione, il budget e ovviamente anche il proprio gusto. Concetti scontati che però troppo spesso si perdono per strada nel momento dell’acquisto in cui ci si lascia magari influenzare solo dall’estetica o dal prezzo allettante.

Pe questo motivo ci consigliamo di approfondire l’argomento leggendo la guida sull’arredo ufficio che segue, in cui troverete validi consigli su come arredare un ufficio prendendo in esame varie opzioni possibili.

Un ufficio deve fornire accoglienza, comodità ma anche funzionalità, 3 pilastri che non vanno mai sottovalutati a vantaggio di alti concetti d’arredo.

Un ufficio è un luogo in cui si trascorrono molte ore della propria giornata e dunque è importante considerare molti fattori prima di procedere alle scelte poche si riveleranno le più giuste se operate con ponderazione.

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Il mondo del calcio sempre più hi-tech

Il mondo del calcio sempre più hi-tech sala VAR
Il mondo del calcio sempre più hi-tech

E’ sempre più massiccia la presenza della tecnologia in questo momento storico e non poteva certo sottrarsi al progresso il mondo del calcio, in particolare quello professionistico e di alto livello. Più specificatamente la serie A dove dispositivi wearable, sensori portatili, app e tool vengono utilizzati in continuità per studiare, monitorare e esaminare il comportamento nonché lo stato di salute degli atleti. Innegabilmente, negli ultimi anni il mondo del calcio è sempre più hi- tech dominato dalla tecnologia così come accade per altri sport.

Il mondo del calcio e la tecnologia

Il calcio e la tecnologia coinvolgono anche i giocatori sottoposti anche alla tecnologia GPS, che regala statistiche una volta impensabili come può essere il conoscere quale posizione di campo ha occupato e in che percentuale.

Indica anche la distanza percorsa e il tempo trascorso negli spostamenti, tutte informazioni utili allo staff tecnico per dosarne magari l’impiego, ma anche per formarne lo storico e definirne al meglio le caratteristiche.

Non solo, questo ovviamente perché l’introduzione di metodi hi-tech è sempre più utilizzata anche per dirimere scottanti questioni di campo: “gol non gol”, fuorigioco, azioni fallose in campo e tanto altro ancora.

La prima di queste tecnologie ad essere stata introdotta nel mondo dello sport più seguito al mondo, è stata la goal-line technology, istituita ufficialmente nel 2012.

Lo scopo è quello di verificare la validità di un gol, se la palla ha varcato o meno la fatidica linea di porta, grazie all’utilizzo di sette telecamere per ognuna delle due porte e collegate ad un software che comunica direttamente con il direttore di gara.

Oggi dunque, persino chi è interessato alle quote scommesse sul calcio, può tirare un sospiro di sollievo: questa innovazione importante, limita proprio le controversie ed i casi di “goal non goal” che sfociavano inevitabilmente in clamorose polemiche e conseguenze ingiuste relativamente ad un gol concesso o non concesso irregolarmente.

Il calcio e la goal-line technology

La svolta vera e propria però del calcio e la tecnologia ad esso affiancata, ma anche di altri sport, è stata determinata dalla goal-line technology, è rappresentata dall’introduzione del VAR.

Si tratta di una vera e propria moviola in campo, utilizzabile nell’immediatezza, in corso d’opera, al fine di determinare situazioni dubbie, come ad esempio l’assegnazione di un calcio di rigore o la validazione di una rete. Utile anche per scorgere eventuali scorrettezze, soprattutto quelle meritevoli di una sanzione pesante come il cartellino rosso.

L’introduzione del VAR infatti, ha sicuramente rivoluzionato il modo di vivere la partita di calcio. Nel dettaglio significa «arbitro di video assistenza» e va considerato come un vero e proprio giudice di gara, tanto che la “squadra” è composta da due arbitri: VAR e AVAR.

  • VAR (ovvero l’arbitro designato a tale ruolo per quella specifica gara)
  • l’AVAR (l’assistente di fatto, che spesso e volentieri è proprio un giudice di linea).

E’ questa coppia di direttori di gara che esamina, al di fuori del campo di gioco, le eventuali situazioni dubbie della partita appoggiandosi ai filmati e avvalendosi dei replay e della tecnologia per tracciare linee digitali sul campo di gioco.

Come avviene la comunicazione tra i giudici con VAR – AVAR

Ma come avviene la comunicazione tra i vari giudici in caso di un caso da visionare più attentamente tra linee, palloni da calcio, fuorigioco e falli?

In primis la coppia VAR-AVAR informa l’arbitro che forse c’è una situazione da rivedere, poi loro stessi approfondiscono il fatto con le immagini video e, nel giro di qualche decina di secondi, spiegano al direttore di gara principale cosa è successo.

Quest’ultimo, avute le necessarie informazioni, può ritenere valida questa interpretazione oppure andare a rivedere direttamente il video nelle varie angolazioni disponibili sul monitor posto a bordo campo. E’ proprio all’arbitro cui spetta poi la decisione finale.

A differenza di quanto avviene in altri sport, come ad esempio il volley, le due squadre che si confrontano sul rettangolo di gioco, non hanno facoltà di chiedere l’intervento del VAR. Questa situazione è oggetto di profonda discussione e anche qualche inevitabile polemica da parte dei club e in particolare degli allenatori.

Infatti, è successo varie volte che si verifichino delle situazioni non propriamente chiare. Ciò nonostante il gioco prosegue senza che si utilizzi la tecnologia per dirimere quello che poteva essere un episodio da valutare con più attenzione e con strumenti più efficaci dell’occhio umano.

Le prime introduzioni dei VAR

L’introduzione di questa nuova tecnologia è stata autorizzata dall’International Football Association Board il 6 marzo 2016 ed è stato utilizzata la prima volta nell’agosto dello stesso anno, durante la partita di USL Championship che vedeva protagoniste York Red Bulls e Orlando City. Nella circostanza il direttore di gara la utilizzò addirittura in due distinti episodi, prima per estrarre un cartellino rosso e poi per comminare un’ammonizione.

In tornei più importanti e di caratura mondiale invece l’«esordio» è avvenuto in occasione della Coppa del mondo per club 2016.

Nella nostra serie A il VAR è entrato in vigore nella stagione 2017-18 ed il suo primo utilizzo è stato in occasione della gara Juventus-Cagliari (prima giornata) per assegnare un calcio di rigore alla formazione sarda. A partire dal campionato 2021-2022 è utilizzato per l’intera serie B che nelle stagioni precedenti invece riceveva queste ‘attenzioni’ solo per le gare di fine stagione, relativamente a play off e play out.

Considerazioni

Da allora ovviamente, di acqua ne è passata sotto i ponti, gli stessi direttori di gara si sono preparati al meglio per sfruttare nel migliore dei modi questi autorevoli supporti da parte della tecnologia, anche se resta qualche “punto morto” che non manca di scatenare polemiche.

Quest’ultime però, di sicuro sono nettamente inferiori, almeno numericamente, rispetto al passato, quando tutto era governato dall’occhio umano che doveva captare le immagini e decidere in una frazione di secondo.

Del resto, soprattutto parlando di “moviola in campo”, era auspicata da tempo e da più parti. Alcuni giornalisti di spessore hanno battagliato da tempo sull’esigenza di dare maggiore regolarità ed evitare controversie.

Va detto che tanti addetti ai lavori la invocavano e il suo arrivo ha avuto sicuramente un impatto importante positivo, pur essendo tutti ben consci, gli arbitri in primis, che si può ulteriormente migliorare.

MaisonFire calore e design con i biocamini e le stufe

MaisonFire stufe: calore ed eleganza

Arriva il freddo e con esso la necessità di provvedere edifici ed abitazioni, di adeguati impianti di riscaldamento. Le bollette del gas, nel periodo invernale, arrivano alle stelle e per questo si è sempre in cerca di nuove soluzioni che possano arredare la casa, renderla calda e confortevole e magari, risparmiare anche sul combustibile, trovando un anello di congiunzione che unisca più elementi insieme: design, risparmio e calore. Scopriamo di più su questa l’azienda MaisonFire che produce camini, caminetti, stufe ed altri sistemi di riscaldamento dal design innovativo ed elegante.

MaisonFire stufe: calore ed eleganza
MaisonFire stufe: calore ed eleganza

Chi e MiasonFire: l’azienda

MaisonFire è un’azienda leader nel settore nata nel 1962, è riuscita a creare dei prodotti innovativi in grado di offrire al pubblico queste componenti unite insieme e sapientemente combinate, dando vita a dei biocamini, belli ed innovativi: calore e design caratterizzano tutti i prodotti del brand che propone sul mercato una grande varietà di offerte diversificare per scaldare la casa con eleganza. Ma vediamo quali sono le migliori stufe e caminetti MaisonFire.

Biocamini ad acqua cosa sono?

Oltre al risparmio economico la MaisonFire punta a valorizzare apparecchi che consentono di rispettare l’ambiente non inquinando, si tratta di prodotti al top del brand, come ad esempio i biocamini ad acqua.

Si tratta di prodotti elettrici a bassissimo consumo di corrente, che sono stati sviluppati utilizzando una sofisticata tecnologia “Optimyst”. Attraverso questo processo si da vita ad immagini tridimensionali che avvalendosi di nebulizzazione d’acqua rendono il tutto realistico ed evocativo.

Utilizzando un telecomando si comanda l’accensione lo spegnimento, l’attivazione dell’effetto fumo, del fuoco e così via, una suggestiva riproduzione di un vero camino (caminetto fai da te) ma senza i problemi derivanti dall’approvvigionamento della legna ai fumi di scarico.

Un biocamino ad acqua dunque elettrico è esteticamente gradevole ed inseribile in qualsiasi ambiente con un impatto visivo senza eguali.

I prodotti per riscaldare MaisonFire: bioetanolo, pellet, legna

Ma MaisonFire sceglie di produrre vari articoli per andare incontro alle esigenze dei clienti e per questo propone biocamini che utilizzano anche altro combustibile, come quelli al bioetanolo, quelli elettrici ad acqua, di cui abbiamo appena parlato, ma anche prodotti a pellet e a legna, una vasta gamma di articoli che potranno accontentare anche i più esigenti.

Lo stile ed il design di MaisonFire si è affermato in tutta Europa, ed il marchio è diventando un leader del settore. Per chi volesse approfondire l’argomento e visionare i nuovi prodotti, potrà farlo recandosi nel sito del brand o nella pagina facebook in continuo “caldo” aggiornamento.

Quali stufe scegliere: biomassa, pellet o legna?

Personalmente, possiedo un bel vecchio e tradizionale camino a legna ed un impianto di termosifoni autonomo ma, avendo una casa a più piani sto seriamente considerando l’acquisto di una bella stufa a pellet o a biomassa, ognuna con le proprie caratteristiche sia estetiche che funzionali.

Sono tutte soluzioni per riscaldare la casa che si rivelano davvero molto utili specie in questo periodo in cui il gas e la corrente elettrica hanno raggiunto prezzi esorbitanti e speculativi per via delle guerra in Ucraina. Ottima soluzione infatti sono proprio le stufe a biomassa (e le caldaie a biomassa) e magari una termostufe.

Anche sul pellet si è speculato non poco, facendo lievitare i prezzi da 3, 50 euro al sacco fino ad oltre i 10 – 12 euro per il 2022 ma quest’anno sembra che i prezzi siano tonati a prezzi più ragionevoli intorno ai 6 / 7 euro a sacco. Per questo la Biomassa per le stufe rimane, al momento, la soluzione migliore dal punto di vista economico anche se la spesa iniziale per la stufa è sicuramente superiore rispetto alle stufe a legna o pellet. 

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Termostufe e caminetti

Le termostufe come i termocamini, sono prodotti in grado di essere collegati all’impianto idraulico e a quello dei termosifoni, scaldando la casa e producendo acqua calda, i consumi di queste stufe si aggirano su 1 sacchetto al giorno di pellet (15 chili), ed i costi del combustibile vengono enormemente abbattuti (5/6 euro al giorno ad oggi 2023), in rapporto alle dimensioni della casa e alla potenza della stufa.

  • Il consiglio: acquistate il pellet o la legna ad inizio primavera o meglio a fine inverno, ma anche la biomassa, perché la si trova ad un prezzo più contenuto e potrete risparmiare ulteriormente.

Come avere dei ricci formati: metodo Cowash per recuperare la forma dei riccioli

Come avere dei ricci formati: metodo cowash per recuperare la forma dei riccioli
Come avere dei ricci formati: metodo cowash per recuperare la forma dei riccioli

I capelli ricci spesso fanno disperare, sono belli il primo giorno, poi si increspano. Basta un po’ di umidità, una riordinata alla chioma o un lavaggio sbagliato, per perdere la definizione di un bel capello riccio e ritrovarsi con i capelli in disordine. Ma i capelli ricci, se ben idratati e curati, possono dare, a chi li possiede, un sacco di soddisfazione. Quindi, detto questo, vediamo come avere dei ricci formati: metodo cowash per recuperare la forma dei riccioli ed avere dei bei capelli.

Come avere dei ricci formati e in ordine? Metodo Cowash!

La prima cosa da fare per aver dei bei ricci è quello di imparare a scegliere i giusti prodotti di lavaggio. Uno shampoo aggressivo contenente pertrolati e parabeni, siliconi, solfati, paraffina ed alcool, nuoce alla salute e danneggia il capello, rendendolo crespo. Scegliere dunque prodotti naturali, e meglio ancora, procedere con il metodo cowash per recuperare la forma dei ricci.

Metodo Cowash per recuperare la forma dei riccioli

Impacchi con olii delicati, maschere effettuate con creme apposite, nutrienti e ristrutturanti, sono trattamenti per i capelli che possono aiutare a nutrirli e renderli più luminosi e meno crespi.

Una delle tecniche di base è quella di non utilizzare lo shampoo e lavare i capelli solo con il balsamo attuando il Cowash per i ricci. Vediamo come procedere con il metodo cowosh.

Capelli ricci metodo cowash
Capelli ricci metodo cowash

Come fare il Cowash?

E’ arrivato il momento di lavare i capelli, ma questa volta, per avere dei bei riccioli vi consiglio di mettere da parte lo shampoo e procurarvi un buon balsamo nutriente che non contenga i prodotti sopra citati (petrolati, silicati, parabeni etc).

Sia che abbiate dei capelli ricci con riccio morbido che un riccio molto chiuso, la tecnica del cowash aiuterà il ricciolo ad essere morbido e non crespo.

Il metodo cowash permette di avere dei ricci perfetti idratandoli al massimo. Infatti i capelli ricci tendono a diventare più aridi e secchi rispetto ai capelli lisci in quanto gli olii naturali prodotti dalla cute, ossia il naturale “sebo”, non riesce a scivolare lungo il capello e raggiungere ogni zona per via della loro forma a “ricciolo”.

Questa limitazione del sebo nel raggiungere il capello determina il tanto odiato “effetto crespo”. L’effetto crepo è temuto da tutte le persone ricce.

Alle volte i capelli sono stressati dall’uso di piastra e phon, altre volte dipende da un alimentazione errata per i capelli. A tal proposito leggi anche questa guida: alimentazione per rinforzare i capelli.

Seguite passo passo le indicazioni per fare un Cowash perfetto e ristrutturante.

  1. Applicare il balsamo sui capelli umidi ed effettuare un bel massaggio in modo da farlo penetrare a fondo fino al cuoio capelluto e su tutta la lunghezza dei capelli.
  2. Il balsamo andrà tenuto in posa per circa 10 minuti lasciando che rilasci i suoi principi idratanti penetrando nel capello.
  3. A questo punto con un pettine a setole larghe è importante districare gli eventuali nodi presenti.
  4. Ultimo passaggio del cowash consiste nel risciacquare con acqua fredda o appena tiepida i capelli, eliminando il balsamo. Sconsiglio l’uso di acqua calda perché tende a favorire l’effetto crespo “effetto frizz”.

A questo punto, dopo aver lavato i capelli con il balsamo e rimosso ogni traccia di quest’ultimo, lasciate asciugare la chioma ed i riccioli all’aria. In alternativa, potrete tranquillamente utilizzare un diffusore, mantenendo la temperatura del phon appena tiepida e non calda.

Considerazioni

Già dopo aver effettuato questa tecnica di lavaggio per i capelli ricci con il metodo cowash, vi accorgerete di un netto miglioramento della vostra chioma che tenderà ad avere ricci sempre più definiti e minor effetto crespo.

Abbiamo visto come fare per avere dei ricci formati e la tecnica del cowash per recuperare la forma dei riccioli, eliminare l’effetto crespo e tornare ad apprezzare i propri capelli ricci, ora tocca a voi dedicarvi alle cure dei vostri riccioli.

Buon lavoro!