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lunedì, Settembre 29, 2025
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Certificato di prevenzione incendi in condominio

Certificato di prevenzione incendi in condominio
Certificato di prevenzione incendi in condominio

Il tema del certificato di prevenzione incendi in condominio è spesso al centro di accese riunioni. Sono infatti molti i condomini che rientrano nella normativa verticale antincendio e che quindi sono chiamati ad attuare quanto previsto. Approfondiamo il discorso legato appunto sl certificato di prevenzione incendi in condominio prendendo spunto da un articolo presente sul sito sicurya.net e facendo due chiacchiere con i loro tecnici.

Le nuove regole per il certificato di prevenzione incendi nei condomini

Il “vecchio” riferimento normativo. Cioè la norma che fissava le regole di sicurezza antincendio da seguire per gli edifici di civile abitazione risale ormai al 1987. Si applicava agli edifici di altezza antincendio superiore a 12 metri.

Chiaramente poi, col passar del tempo, essendosi evoluta la tecnologia sotto tutti i punti di vista si è reso necessario un adeguamento. Infatti, nel 2019, ha visto la luce la nuova normativa antincendio.

Una prima grande novità è data dal fatto che la norma fa riferimento agli edifici destinati prevalentemente a civile abitazione. Dunque amplia la destinazione d’uso adeguandosi così alle esigenze attuali del mercato edilizio.

Le regole per i condomini di nuova costruzione

La nuova regola tecnica entrata in vigore a partire dal 6 maggio 2019 prevede che siano applicati i relativo indirizzi agli edifici di nuova costruzione. Mentre, invece, per gli edifici esistenti è previsto un periodo transitorio con scadenze a livelli. Nello specifico, l’ultima delle scadenze era prevista per lo scorso 6 maggio 2021.

Questa riguardava il rispetto delle disposizioni relative alla installazione. Ove prevista. Degli impianti di segnalazione manuale di allarme incendio nonché dei sistemi di allarme vocali per scopi di emergenza.

Le novità introdotte prevedono inoltre che per gli edifici già esistenti e soggetti agli obblighi di prevenzione incendi bisogna inviare al competente Comando VV.F. l’avvenuta esecuzione degli adeguamenti indicati. Questo all’atto della presentazione dell’Attestazione del Rinnovo Periodico della Conformità Antincendio.

Qual è il campo di applicazione della normativa?

La norma si applica agli edifici con altezza superiore ai 24 metri. Se poi in questi risultano presenti altre attività di cui allegato I al DPR 151/2011. Laddove queste siano comunicanti con l’edificio stesso, ma non siano pertinenti e funzionali con lo stesso.

Pensiamo ad esempio alle autorimesse o alle centrali termiche. Nonché ad impianti produzione calore o gruppi elettrogeni. Sarà necessario assumere un livello di prestazione superiore. Ciò indipendentemente dal tipo di comunicazione.

Ricordiamo che un tempo, nei casi previsti, vi era l’obbligo per le attività soggette al controllo dei vigili del fuoco di richiedere il rilascio del certificato di prevenzione incendi per il condominio. Oggi invece, nella grande maggioranza dei casi il tutto è stato sostituito dalla segnalazione certificata di inizio attività. La cosiddetta scia antincendio da presentare al comando provinciale dei vigili del fuoco.

L’altra situazione che prevede l’applicazione della norma è nel caso in cui si hanno edifici esistenti. Ma questi ultimo sono oggetto di interventi che comportano la realizzazione o il rifacimento delle facciate per una superficie superiore al 50% di quella complessiva delle facciate stesse.

La normativa antincendio per le autorimesse condominiali

Certamente è opportuno fare un riferimento alle autorimesse dato che spesso sono presenti in queste attività.

Nel caso delle autorimesse di superficie inferiore ai 300 mq è necessario applicare le indicazioni riportate nella Circolare della DCPST n. 17496 del 18 dicembre 2020. Queste infatti, dal momento che sono sotto soglia, non vedono l’applicazione della regola tecnica verticale. Al tempo stesso però, questo non vuol dire che non vi siano indicazioni e regole da seguire!

La circolare in questione è una utile guida tecnica di riferimento ai fini della sicurezza antincendio per questo tipo di autorimesse. Se invece l’autorimessa supera i 300 mq è necessario applicare la regola tecnica verticale ad integrazione della RTO. Si applicherà dunque il DM 15 maggio 2020.

Quali responsabilità ha l’ amministratore di condominio?

L’amministratore è responsabile della sorveglianza. Nonché della manutenzione e del controllo periodico delle attrezzature e degli impianti di protezione. La manutenzione deve essere eseguita da personale competente e qualificato. Dunque, se in caso di incendio i presidi antincendio dovessero non funzionare questo sicuramente potrebbe essere un problema per quest’ultimo.

Che altri requisiti vi sono?

Il decreto contiene varie indicazioni. Tra queste una parte importante è quella relativa alle facciate. Risulta infatti molto importane impedire o quantomeno ridurre il più possibile la propagazione di un eventuale incendio attraverso queste. Dal momento che queste sono certamente degli elementi sensibili dal punto di vista della sicurezza incendio.

Da parte dei vigili del fuoco vi sono varie circolari e linee guida a riguardo. Ad ogni modo i requisiti di sicurezza delle facciate sono valutati avendo come diversi obiettivi. Tra questi quello di limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio. Questo a causa di fiamme o fumi caldi che fuoriescono da vani.

Ancora, limitare la probabilità di un incendio di una facciata con la successiva propagazione dello stesso a causa di un fuoco avente origine esterna. Ad esempio un incendio in edificio adiacente oppure un incendio a livello stradale o alla base dell’edificio.

Non dimentichiamo a riguardo infatti quanti gravi incidenti si sono verificati in giro per il mondo a causa di una errata progettazione delle facciate dal punto di vista antincendio.

Non per ultimo inoltre l’obiettivo è quello di evitare o limitare la caduta di parti di facciata. Ad esempio frammenti di vetri o di altre parti incendiate. Queste infatti potrebbero compromettere l’evacuazione degli occupanti. Non solo, al tempo stesso, potrebbero rallentare l’intervento delle squadre di soccorso.

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Blocco degli sfratti provvedimenti e rinegoziazioni dei canoni

Blocco degli sfratti provvedimenti e rinegoziazioni dei canoni
Blocco degli sfratti provvedimenti e rinegoziazioni dei canoni

Il blocco degli sfratti è dato il via a diverse dispute. Ma dal 1 di Luglio riprenderanno i provvedimenti esecutivi di sfratto che a causa della pandemia erano stati sospesi. Il blocco degli sfratti ha coinvolto sia i morosi che hanno risentito della pandemia sia coloro che non pagavano l’affitto in data precedente alla pandemia. Dal 30 Giugno quindi scadrà la proroga per gli inquilini di case e negozi che erano in ritardo con il canone d’affitto già precedentemente al periodo pandemia. Come deciso dal Decreto Sostegni approvato il 4 Maggio del 2021.

Blocco degli sfratti

I sindacati lanciano l’allarme per la concomitanza dello sblocco dei licenziamenti con il provvedimento che sblocca anche gli sfratti per morosità. In aumento in tutte le regione d’Italia gli inquilini che non pagano l’affitto della loro abitazione o della loro attività commerciale. Se da un lato si è voluto tutelare le fasce in difficoltà: affittuari senza reddito o con reddito sospeso o ridotto dall’altro non si è venuti incontro ai proprietari.

Sblocco degli sfratti: le tre fasce di avvio procedimenti

In altri paesi, come la Spagna, il blocco degli affitti è stato supportato da reali sostegni sia alle famiglie affittuarie che ai locatori, cosa che in Italia non è avvenuta. A Roma ad esempi l’unica agevolazione che i proprietari si sono visti concedere è di 250 euro annui. Nel decreto si parla di sblocco degli affitti per 3 fasce.

  1. La prima fascia coinvolge le morosità che sono insorte nel periodo precedente alla pandemia e gli sfratti per questi inquilini riprenderanno dal 1 di Luglio 2021.
  2. La seconda fascia riguarda le morosità che sono insorte tra il 28 febbraio 2020 e il 30 settembre dello stesso anno.
  3. Infine, la terza fascia di sfratti riguarda gli inquilini morosi per il periodo intercorso tra il 1° ottobre 2020 ed il 30 di giugno 2021, per quest’ultimi i procedimenti esecutivi di sfratto saranno ripresi a partire da 1° gennaio 2022.

Il diritto dei proprietari

Il provvedimento è atto a ripristinare la tutela del diritto di esercizio dei proprietari in quanto la pandemia ha messo in ginocchio anche loro che si sono visti privare di una fonte di reddito che in alcuni casi risulta fondamentale se non primaria e a cui a tutela non è stato fatto molto.

Le domande di accesso ai fondi straordinari richiesti per avere supporto in termini di affittuari sono alle stelle, solo a Roma in 3 settimane sono state 49.000. I proprietari, per contro sono mesi che non possono contare sull’entrata degli affitti ma continuano a sostenere gli oneri degli immobili posseduti inclusa la tassa IMU e le bollette delle utenze nonché le rate condominiali. Il blocco degli sfratti si rivela, secondo gli articoli della costituzione “incostituzionale”.

Rinegoziazione degli affitti

Se da un lato i diritti dei proprietari sono inalienabili, dall’altro esiste la necessità di adeguarsi al periodo difficile che ha coinvolto il paese. L’emergenza esiste, ed è innegabile, ma se da un lato vi sono i furbetti, ossia coloro che erano già morosi in precedenza agli eventi citati, ossia alla pandemia (3%), dall’altro, i sindacati sono consapevoli che la maggioro parte delle persone che non riescono attualmente a pagare l’affitto sono coloro che conseguentemente alla pandemia hanno subito un aggravamento delle condizioni economiche.

La strada per andare incontro a questa situazione critica che ha coinvolto proprietari e affittuari si deve basare su agevolazioni fiscali, e rinegoziazioni degli affitti con riduzione del canone mensile, quest’ultimi specie per quanto riguarda le locazioni degli esercizi commerciali, molto dei quali hanno subito blocchi di esercizio parziali o totali ed hanno visto i fatturati scendere sensibilmente o ridursi completamente.

Riduzione del canone e bonus statale 50 %

A tal proposto i proprietari che decideranno di ridurre il canone ai propri inquilini, in un emendamento presente nell’ultimo decreto Ristori, avranno diritto alla restituzione del 50 % dello sconto applicato sull’affitto per un massimo di 1200 euro annui. Per fare un esempio coloro che sconteranno 2400 euro annui, ossia 200 euro mese, ai propri inquilini riceveranno un bonus dallo stato di 1200 euro.

Rinegoziazione del canone e moduli

Gli accordi di rinegoziazione degli affitti modificheranno il canone ma non la scadenza, ed andranno registrati presso l’ufficio Dell’Agenzia delle Entrate: cosa serve?

  1. Scrittura privata tra locatore e affittuario da depositare entro 30 giorni dalla redazione e firma delle parti.
  2. Modello 69. (Lo trovi scaricabile sotto).
  3. Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Il tutto da depositare all’Agenzia delle Entrate anche telematicamente. Si può contattare l’Agenzia al numero verde 800.90.96.96 o chiamare il numero fisso: 06/96.66.89.07 anche dal proprio cellulare.

Scarica il modulo per la rinegoziazione degli affitti

Il modello 69 per la rinegoziazione dell’affitto va compilato interamente esclusa la parte inziale a cui provvederà l’ufficio competente.

Cambiare il proprio futuro con i migliori corsi online

corsi online
Cambiare il proprio futuro con i migliori corsi online

Sono ormai diversi anni che si sente parlare incessantemente di crisi, di un mondo del lavoro che non riesce a risollevarsi, della fatica che fanno le nuove generazioni per entrare nel mondo del lavoro in un modo che possa risultare dignitoso, e delle estreme difficoltà che trovano le persone, anche più adulte, nel cercare di cambiare lavoro, o di inserirsi in nuovi settori.

Migliori corsi online

Oltre a questa, che è ormai una realtà consolidata, nell’ultimo anno si è aggiunta una situazione unica (e speriamo irripetibile) che ha coinvolto l’intero globo: da quella che alcuni avevano definito come poco più di una normale influenza, ci siamo ritrovati nel giro di pochi mesi nel bel mezzo di una pandemia, con un’emergenza sanitaria che è tuttora in corso e che ha stravolto le vite di tutti e assestato un duro colpo al mondo del lavoro, con intere aziende completamente chiuse per lungo tempo, altre che hanno visto ridurre sensibilmente la propria produzione e quindi il proprio fatturato, senza contare il mondo delle partite IVA che, non avendo contratti stabili di collaborazione, sono costrette ancora più che in passato a navigare a vista.

Reinventarsi con i corsi online

Sono tantissime le persone alla ricerca di nuove prospettive in ambito lavorativo: ci sono i neodiplomati o i neolaureati che provano ad inserirsi per la prima volta nel mondo del lavoro, c’è chi ha perso la propria occupazione ed è alla ricerca di una nuova opportunità, o chi, a causa delle difficoltà che il proprio settore sta affrontando, è intenzionato a cambiare il proprio ambito lavorativo per ampliare le proprie prospettive. Se da un lato sappiamo quanto tutto questo sia complesso, aggiungiamo che il mondo del web offre oggi una notevole serie di opportunità in qualsiasi settore, con corsi di specializzazione e di professionalizzazione, come ad esempio quelli di Feltrinelli Education, nati per iniziativa della celebre casa editrice italiana.

Quali corsi scegliere

Sono tantissimi i corsi, i laboratori e i webinar che possiamo trovare online e che ci permettono di incrementare le nostre skill in diversi settori: si va dall’economia e dal marketing ai corsi di scrittura creativa, dai corsi di fotografia a quelli per la gestione dei big data. Si dice che dietro ogni crisi si nasconda un’opportunità: ed è probabilmente proprio questo il periodo più adatto per aumentare il proprio livello di professionalizzazione, dando una sferzata decisiva alla propria vecchia carriera o scegliendo una svolta improvvisa per iniziarne una nuova.

Nuove opportunità

La pandemia ha cambiato i nostri stili di vita, messo in difficoltà diversi settori lavorativi, in special modo quello della ristorazione e quello del turismo, insieme a quello sportivo, ma allo stesso tempo, ha innegabilmente creato nuove opportunità di crescita e lavoro, specie per quello che riguarda il mondo del web ed il lavoro da remoto, e in questo ambito, i corsi di formazione trovano un’ottima collocazione. Si può decidere di approfondire un settore in cui si è più o meni ferrati, specializzandosi, ma anche reinventarsi ex novo approdando in ambiti meno conosciuti ma richiesti.

Fiori di mare e piante grasse Carpobrotus Edulis viola e giallo

Carpobrotus edulis gialla
Carpobrotus edulis gialla

I fiori del Carpobrotus Edulis colpiscono per la loro grandezza e per la bellezza oltre che per i colori decisi che virano dal giallo chiaro al viola acceso ma delicato. Sono delle belle piante grasse della famiglia delle Aizoaceae che crescono con facilità al mare e per questo sono noti anche come la dama delle dune ed anche altri nomi evocativi che vedremo.

I colori vivaci dei fiori rendono perfette queste piante grasse ad ornare giardini aiuole, dune di sabbia e luoghi in cui il sole, la salsedine e l’aria sono normalmente ostili ad altre piante. Sono piante grasse di mare che ben si adattano a vivere in luoghi con situazioni climatiche difficili e aride.

Fiori di mare e piante grasse Carpobrotus Edulis viola e giallo
Fiori di mare e piante grasse Carpobrotus Edulis viola e giallo

La dama delle dune fiori di mare e piante grasse

Vi è capitato di vedere spuntare tra la sabbia delle piante grasse con foglie tubolari, appuntite, belle cicciotte, e fiori sorprendenti, e vi siete chiesti: ma che piante grasse sono? Si tratta del Carpobrotus Edulis o del C. Acinaciformis piante tipiche della flora mediterranea delle nostre coste ormai da diversi secoli. Sono piante grasse striscianti perfette per aiuole e giardini, tappezzanti, facili da riprodurre e in grado di ricoprire vaste porzioni di terreno. Le specie sono principalmente due la Carpobrotus edulis e la Carpobrotus acinaciformis.

Note anche come fico degli Ottentotti grazie al frutto commestibile che producono. La differenza tra le due specie si evidenzia dalla sezione delle foglie che la compongono e dal colore, appunto, degli stami dei fiori. I fiori che producono sono gialli, viola od anche bianchi. Conosciuto in Italia anche con il nome di Unghia della strega per via della forma allungata e appuntita delle foglie.

Carpobrotus edulis presenta fiori gialli
Carpobrotus edulis presenta fiori gialli

Coltivazione Carpobrotus edulis e Carpobrotus acinaciformis

La coltivazione del Carpobrotus si effettua in terra normale da giardino, mista anche a sabbia. Richiede, come molte piante grasse, solo innaffiature sporadiche, e terreno ben drenato. Mentre l’esposizione va bene anche pieno sole o mezz’ombra. Per la riproduzione si può operare per talea o separando una parte di pianta dalla pianta madre. Sono piante di facile coltivazione che si adattano anche a terreni aridi e che regalano, per contro, splendide fioriture. Le norme di coltivazione sono le medesime di tutte le specie presenti, così come i frutti eduli, ma il colore dei fiori cambia in relazione alla tipologia botanica.

  1. Carpobrotus edulis presenta fiori gialli
  2. Carpobrotus acinaciformis presenta fiori rosa violetto

Le specie Carpobrotus sono perfette per giardini rocciosi non richiedono per forza il pieno sole e amano terreni poco fertili e sabbiosi ma possono anche essere coltivate tranquillamente in vaso.

Carpobrotus acinaciformis
Carpobrotus acinaciformis

Sebbene siano piante grasse da fiore tipiche della zona mediterranea, la loro origine va collocata in paesi caldi come L’Africa del Sud, Sudamerica e Australia.

Le piante grasse, talvolta dalla forma quasi insignificante, spesso celano in se la bellezza dei fiori. Se amate le piante grasse e volete sapere quali specie crescono bene in casa potrebbe interessarvi la lettura della guida che segue.

15 piante grasse che vivono bene in casa

 

Nulla succede per caso di Robert H. Hopcke

Nulla succede per caso di Robert H. Hopcke
Nulla succede per caso di Robert H. Hopcke

L’autore di questo libro, edito dalla Mondadori, è lo psicoterapeuta e direttore del Center for Symbolic Studies Robert H. Hopcke in California, la sua scuola, è indirizzata alla formazione di psicoanalisti e psicoterapeuti di area Junghiana. Un libro molto interessante ed intramontabile adatto ad ogni periodo storico.

Nulla succede per caso di Robert H. Hopcke

In questo libro si parla in primo luogo delle coincidenze che avvengono nella vita degli individui, definite “eventi sincronistici”, in grado, talvolta di modificare totalmente, o in parte il corso dell’esistenza.

Il “puro caso” non è inteso come tale, secondo l’autore, le sue esperienze lavorative e la raccolta di numerosi racconti lo inducono a pensare che “nulla succede per caso”.

Le esperienze che accadono nella vita sia in positivo che in negativo, i sogni, gli aspetti della quotidianità la vita professionale ed affettiva, nulla sarebbe casuale, ma tutto riconducibili  e finalizzato  all’indirizzare l’individuo verso la giusta strada da percorrere, il tutto induce ad una crescita soggettiva.

Uno dei capitoli più interessanti è: “il mito del successo e dell’insuccesso: quando si chiude una porta si apre un portone”, un modo di dire molto comune, che rispecchia una forte tendenza al positivismo estremo, secondo il quale anche le esperienze più negativo inducono sempre una crescita ed un miglioramento inaspettato.

La visione fortemente positiva induce il lettore ad uno stato consolatorio non indifferente, le esperienze narrate dall’autore ci fanno propendere ad una reale visione ottimistica della vita, nonostante le sue innumerevoli complicazioni.

La stessa idea si evince nel paragrafo: “l’incontro con la persona sbagliata, lezioni sincronistiche  di amore”, ma questa volta anziché la sfera lavorativa vengono attribuiti fenomeni sincronistici alla sfera affettiva, anche in questo caso la positività è l’aspetto predominante.

Le coincidenze

Questo libro, molto semplice da leggere è un susseguirsi di racconti e storie, la visione globale che se ne trae è un forte ammonimento riguardante la vita degli individui ad accettare di buon grado ciò che gli accade, il tutto nella consapevolezza che qualunque esperienza, positiva o negativa, è in un modo o nell’altro, sempre ricca di risvolti positivi e si rivela necessaria per l’individuo, in quanto fortemente condizionante il futuro. Contribuisce a dare alla vita una maggiore pienezza.

Ci insegna anche che le coincidenze talvolta sono in grado di modificare e cambiare completamente la nostra vita e di dar luogo a nuovi percorsi e nuove aspettative. Non sempre ciò che sembra negativo si rivela come tale.

Considerazioni:

Se la vita non vi sorride, se state passando o avete vissuto di recente un esperienza molto negativa che vi ha fatto intristire, leggete questo libro, la sferzata di positivismo presente e le numerose testimonianze contenute al suo interno contribuiranno a farvi ritornare il sorriso. Nulla succede per caso!!!

Gilles Rocca dimagrito sull’isola dei famosi: pericolo salute per il reality?

Gilles Rocca dimagrito sull'isola dei famosi: pericolo salute per il reality?
Gilles Rocca dimagrito sull'isola dei famosi: pericolo salute per il reality?

La domanda nasce spontanea dopo l’ennesimo vip che torna a casa in pelle e ossa, dopo aver partecipato al reality show dell’Isola dei famosi. Gilles Rocca torna a casa con solo 59 chili a fronte di un altezza di oltre 1,80. Il fisico scolpito e muscoloso che lo contraddistingueva, si è assottigliato, lasciando a vista le ossa del torace. Se l’ex concorrente di Ballando con le Stelle ha perso tutti questi chili di peso in poco più di due mesi, per via di una dieta forzata, forse il reality viene meno ad una reale salvaguardia dei concorrenti. Gilles afferma:” ho perso tanto peso patendo la fame”!


Gilles Rocca dimagrito trona a casa pelle e ossa

L’Isola dei Famosi è un reality molto amato e seguito, ma non può che suscitare dissenso e polemiche dopo i risvolti che emergono, sia da questa, che dalle precedenti edizioni. E’ vero che i concorrenti possono ritirarsi ed è vero che accettano di loro spontanea volontà di partecipare al reality, ma è anche vero che “la visibilità” che la TV concede, ed il guadagno, possono costituire una sorta di plagio dal quale è difficile staccarsi.

Se ben vengano sottoposti a visita medica in caso di problematiche, è altresì vero che ridurre i concorrenti in uno stato pietoso non fa intuire un’attenzione vera ricolta al loro benessere psicofisico, ma solo la voglia di fare notizia e business.

Danni psicologici e fisici

Una volta in gioco i concorrenti hanno titubanza nell’abbandonare e vogliono continuare a “giocare”: ma di gioco si tratta? O piuttosto di spettacolo hai danni della salute fisica e spesso anche mentale dei concorrenti? Il reality ricorda un po’ l’arena dei leoni del Colosseo in cui, per fare spettacolo, i lottatori si uccidevano tra di loro e i leoni sbranavano gli uomini: il pubblico si divertiva ma non per questo lo show poteva considerarsi normale.

Anche se in modo diverso, il reality dell’Isola dei Famosi incarna, in questo secolo, una scena molto simile, e fa vibrare corde che ledono l’animo umano dal punto di vista psicologico e, come abbiamo visto nel caso di Gilles Rocca, e di concorrenti come Drusilla Gucci che pesava all’eliminazione solo 44 chili, mentre Awed aveva le ossa del bacino in vista, ledono anche il fisico.

Gilles Rocca magrissimo
Isola dei Famosi: uno show o una barbarie? – Gilles Rocca magrissimo

Isola dei Famosi: uno show o una barbarie?

Un reality articolato e selvaggio che ha visto i concorrenti molto provati dopo le settimane trascorse sulle spiagge deserte dell’Honduras, costretti a cibarsi solo con riso, pesce e cocco in quantità limitate, tant’è che un ragazzone come Gilles Rocca si ritrova a pesare 59 chili contro gli 80 precedenti; il concorrente, che fin dall’inizio si è distinto per prestanza e forza fisica, torna a casa irriconoscibile e molto provato.

I reality e gli effetti collaterali

Non è solo l’Isola dei famosi l’unico reality TV ad avere effetti collaterali sui partecipanti. Sono molti i reality Italiani che, nel tempo, hanno prodotto danni, questo perché, pur di fare spettacolo, si bada molto poco all’incolumità fisica e psichica dei concorrenti che vengono talvolta, messi alla berlina, umiliati, stressati e escono provati corpo e anima da quello che dovrebbe essere un programma televisivo di intrattenimento, ma che in realtà si trasforma in ben altra cosa al limite della legalità.

Se dietro alle dichiarazioni dei concorrenti, o ai colloqui in diretta, senza dubbio può esserci manipolazione ai fini televisivi e di audience, non possono mentire le immagini fotografiche e televisive che trasmettono corpi dimagriti, visi smunti e persone visibilmente non in salute. Questo dovrebbe fare audience … ed essere giudicato come spettacolo? Forse a livello televisivo i reality di questo tipo andrebbero rivisti e rivisitati.

Chi è Gilles Rocca?

Molti lo hanno conosciuto sul palco di Ballando con le Stelle, altri, lo hanno ammirato nella sua apparizione sul palco di Sanremo dove si rese visibile per pochi istanti, mentre lavorava come fonico, attirando l’attenzione del pubblico televisivo e dei social.

Gilles Rocca, è nato a Roma il 12 gennaio 1983 ed è un ragazzo di 180 di statura che ha coltivato per diverso tempo il sogno di diventare un calciatore, giocando nelle giovanili della Lazio e, nel 2000, con la rosa del Cervia. Dopo un infortunio ha dovuto abbandonare il sogno calcistico e, dopo l’evento Saneremo è approdato nel mondo dei reality sohw e ultimante anche del cinema e in TV infatti lo abbiamo visto in serie televisive come I Cesaroni, Don Matteo, Distretto di polizia, Le tre rose di Eva, Ris, e tante altre.

Dove adottare un gatto? L’Oasi felina Porta Portese visitata da V. Raggi

Dove adottare un gatto? L'oasi felina Porta Portese visitata anche da V. Raggi
Dove adottare un gatto? L'oasi felina Porta Portese visitata anche da V. Raggi

Voglia di cuccioli e di fare del bene? Voglia di adottare un gatto? L’Oasi felina di Porta Portese offre tanti bellissimi cuccioli e gatti adulti, che aspettano solo di essere adottati, in vista all’Oasi felina la Sindaca Virginia Raggi che ha definito la struttura un piccolo paradiso per gli animali. Un evento che si è svolto la domenica della festa della mamma, e che ha visto molti partecipanti illustri e comuni, associazioni animaliste e volontari. Molti i gatti in adozione e in pre-adozione per i quali sono state aperte le pratiche del caso.

Virginia Raggi all’Oasi felina

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha visitato l’Oasi Felina di Porta Portese, in occasione dell’evento “Amami come se fossi tuo” che si è celebrato nel giorno della festa della mamma nell’Oasi. Ad accompagnarla nella sua visita, la presidente dell’Asta Susanna Celsi. Lo spazio di Porta Portese da gennaio 2020 e gestito dall’Associazione per la Salute e Tutela degli Animali ASTA.

Roma Capitale è in prima linea per la difesa dei gatti e contro il randagismo e, per questo, la Sindaca ha esorato ed invitato la popolazione ad adottare qualunque gatto viva nell’Oasi, giovane, bello, simpatico o meno fortunato. La Raggi ha ringraziato l’Associazione ASTA che si prende cura di tutti questi gatti di ogni età.

L’associazione ASTA che dirige la struttura, ha dichiarato di volere, al più presto, aprire l’Oasi anche ad altre attività che coinvolgano, in campo sociale, gli anziani così come i giovani. Un progetto a cui si sta lavorando e che verrà sviluppato nei prossimi mesi. Un percorso di crescita che riguarda il territorio, gli animali e le persone, una splendida idea anche per una crescita personale e per lo sviluppo si di un sano spirito di condivisione.

Virginia Raggi all'Oasi felina
Virginia Raggi all’Oasi felina

Le novità dell’Oasi Felina di Porta Portese

Tante le novità messe in campo per i gatti, da sempre patrimonio prezioso della città di Roma. L’oasi felina, infatti, è stata riqualificata e rinnovata, tante le nuove stanze di accoglienza per i nuovi arrivi, che hanno necessità di ambientarsi in tranquillità, attenzione anche e per gli ospiti più anziani o con handicap, come i gatti ciechi che richiedono un ambiente tranquillo e accortezze particolari.

All’aperto sono visibili tante cucce moderne, percorsi attrezzati per i gatti, piante verdi e tanti fiori insieme a erbe aromatiche profumate che coronano la bellezza della struttura.

Oasi Felina di Porta Portese
Oasi Felina di Porta Portese

L’evento felino

All’evento hanno preso parte circa 200 persone: L’evento è stato celebrato nel rispetto delle norme anti COVID. Sono intervenute diverse associazioni animaliste e volontari del territorio. Tante le donazioni di sostentamento attraverso mari mezzi incluso donazione di cibo. Molte le adozioni che hanno preso il via all’evento e che proseguiranno nei giorni a seguire, un bel traguardo per le colonie feline e l’Oasi felina di Porta Portese.

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Come scegliere il trucco da sposa: make up perfetto per le nozze

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Per molte donne arriva il momento del fatidico sì, il giorno delle nozze tanto atteso. Scegliere l’abito ed il make up da sposa è un’impresa che assorbe molta dell’attenzione della futura sposa e talvolta si commettono errori. Come scegliere il trucco da sposa? Vediamo quali sono le regole di base per un make up perfetto per le nozze.

Trucco da sposa: errori e regole per un make up perfetto

Partiamo dagli errori di base che comunemente vengono commessi quando si sceglie un trucco da sposa. In genere si tende ad enfatizzare l’evento anche con il make up: cosa molto sbagliata. Il trucco per le nozze deve riproporre la bellezza naturale ed elegante della donna facendone risaltare i pregi, e nascondendo i difetti, ma il tutto senza stravolgerne i lineamenti e la fisionomia. Uno degli errori più grandi che si possa commettere è quello di trasformarla in un bizzarro “mascherone” in cui il make up di matrimonio, trasforma completamente la sposa scivolando talvolta anche in un make up volgare, o proponendo un’immagine che non rappresenta la persona per come realmente è. Il trucco, come i gioielli da sposa devono essere raffinati, mai eccessivi e volgari.

Perché si sbaglia?

In genere chi si occupa di matrimoni e di make up di nozze non commette questo errore, in quanto conosce bene le regole di base per un trucco da sposa elegante e mai eccessivo. Le truccatrici parrucchiere da cui ci si reca spesso per tagliare i capelli, invece, non sempre sono altamente specializzate in questo genere di make up e tendono a effettuare un “bel trucco” che spesso però, può risultare inappropriato per l’evento matrimonio. Il trucco per un evento mondano, un capodanno, una serata particolare, è una cosa, e il trucco per la sposa è un’altra, e vi chiariamo il perché di questa affermazione.

Come scegliere il trucco da sposa: migliori 5 regole

Come visto non basta realizzare un bel trucco, ma serve creare un trucco da sposa raffinato, in linea con il tipo di nozze, con la cerimonia, con l’abito e soprattutto, con la fisionomia ed i colori della sposa, senza dar luogo ad eccessi di sorta: vediamo come fare!

  1. La regola numero uno per un make up di nozze è quella di studiare il viso, i colori della sposa e prendere ispirazione da questi: se la sposa ha un incarnato bianco, non si dovrà applicare un fondotinta troppo scuro, ma rispettare il colore dell’incarnato e lavorare su questa base. Potranno essere corrette imperfezioni della pelle, ma sempre rispettandone la tonalità.
  2. Regola numero due per il trucco sposa: dare risalto agli occhi. Gli occhi sono il fulcro del make up insieme a sopracciglia e bocca, ma mentre per la bocca vedremo come operare, per gli occhi il consiglio è di usare tonalità come il marrone o il grigio/nero creando sfumature leggere che valorizzino lo sguardo. La matita andrà usata ma in maniera limitata, mentre il rimmel si può utilizzare così come leggere ciglia finte.
  3. La terza regola per il make up nuziale è quella che consiglia di curare le sopracciglia senza però marcarle in maniera eccessiva. Sebbene molte make up artist amino dar risalto alle sopracciglia, è bene considerare che talvolta, un arco sopraccigliare troppo marcato, irrigidisce e indurisce il volto e lo rende molto meno elegante.
  4. La quarta regola per truccare una sposa consiglia di non eccedere neanche nell’uso di terra, fard o similari. Gli zigomi potranno essere leggermente colorati rispettando sempre e fortemente l’incarnato della sposa.
  5. L’ultima regola per rendere bellissima una sposa con il trucco, riguarda la bocca. Le labbra andranno truccate in maniera quasi sempre leggera e naturale. Da evitare la matita che marca, in maniera esagerata il contorno, specie se con colori come il marrone scuro o il nero. Scegliere tonalità di rossetto tenui come il rosa il rosa perlato. Alcuni rossi chiari o scuri possono essere indicati solo ad alcuni volti e incarnati: quindi attenzione!

Regole e consigli di eleganza per un trucco da sposa

Alcune di voi, leggendo questa guida sul trucco sposa, potranno trovarsi non in accordo, ma pensate per un attimo quante spose vi è capitato di vedere che avevano un make up esagerato che gli stravolgeva il viso, e che per questo, non vi sono piaciute: sicuramente più di una. Ecco perché anche se farete la prova del trucco da sposa e la vostra truccatrice di nozze cercherà di convincervi ad adottare il make up che preferisce lei, ricordatevi che lo specchio è rivelatrice, e che l’immagine che deve riflettere è quella di un volto rilassato, naturale e raffinato, in linea con l’abito e con l’evento di cui sarete la protagonista. Il perfetto make up da sposa non stravolge viso e lineamenti, non ne cambia i colori, ma asseconda l’insieme del volto, valorizzandolo.

Trucco da giorno e trucco da sera sposa

Se il matrimonio è di sera si può eccedere un po’ di più con il make up, ed usare anche brillantini o simili ma senza mai esagerare. Anche se la sera ci concede un po’ di più, è sempre bene non dimenticarsi che l’eleganza della sposa è determinata dall’insieme: abito, trucco, gioielli e acconciatura “trucco e parrucco sposa” sono fondamentali, ma anche l’abito. Se scegliete un abito shabby chic per il matrimonio anche il make up dovrà rispettare questo stile ed essere leggero e un tantinello country (es acconciatura con nastri o fiorellini bianchi, coroncina, make up in marrone e bianco leggero. i colori del make up però sono anche influenzati dai colori dell’incarnato, e dei capelli, nonché degli occhi.

Abiti da sposa vintage shabby chic
Abiti da sposa vintage shabby chic

Make up sposa giovane

Per i colori valgono le regole di base che abbiamo enunciato in questo articolo, ma anche l’età ha la sua influenza sul make up. Se siete una sposa giovane, cercate di non caricare il vostro viso di make up, ma di adottare un trucco sposa più naturale possibile. La bellezza è data dalla vostra giovane età, e se volete proprio osare, fatelo con lo sguardo e l’abito. Perfette le acconciature con capelli sciolti e naturali.

Make up sposa giovane
Make up sposa giovane

Sposa bionda, castana chiara e sposa rossa: make up e i colori

Sposa bionda o castana chiara e rossa  il make up e i colori
Sposa bionda o castana chiara e rossa il make up e i colori

Per questa tipologia di sposa il consiglio è di adottare per l’ombretto tonalità calde come il marrone, il bronzo per la sera, e l’avorio e il marrone o il grigio chiaro per il giorno, che andranno sfumati molto e completata con l’ombretto bianco verso l’arco sopraccigliare. Per le sopracciglia rispettare il colore senza marcarle troppo.

Perfetto anche il grigio molto chiaro sfumato verso l’esterno dell’occhio e accompagnato da un leggero bianco perlato per realizzare un trucco delicato e giovanile.

Per le labbra sono consigliabili i toni rosati e aranciati o i gloss nude. Le rosse possono sfruttare l’ampia gamma di ombretti marroni, qualche punta di oro e utilizzare rossetti aranciati o tinte naturali.

Sposa mora o castana scura

Sposa mora o catana trucco? Per questa tipologia di sposa i colori più adatti sono tutti quelli della terra, ossia ogni tonalità di marrone, ampia scala di grigi e nero ma sempre da usare con parsimonia e sfumandoli moltissimo. In alcuni casi si potranno adottare anche colori come il violetto ed una leggera linea di eye-liner che ridisegni l’occhio nell’arcata superiore.

Disegnare le sopracciglia ma senza marcarle troppo per non appesantire il volto, e utilizzare un fard in linea con l’incarnato in maniera moderata.

Quanto al rossetto, sono consigliati i toni chiari e nude. Le castane dal colore brillante possono adottare anche un rossetto arancio o mattone chiaro. Le more in alcuni casi possono puntare anche sul violetto specie se hanno optato per questo colore anche per l’ombretto, ma è necessario un incarnato chiaro ed un viso regolare. Alcuni esempi fotografici nelle immagini sottostanti. Il “non eccedere” rende vincente il make up per ogni donna, buna o bionda che si sposa.

Come scegliere il trucco da sposa
Come scegliere il trucco da sposa in base al colore dei capelli e degli occhi

L’acconciatura da sposa

Anche l’acconciatura da sposa ha un ruolo molto importante e spesso, insieme a orecchini e gioielli, tende a coronare l’insieme del viso della sposa. Molto, nella scelta dell’acconciatura, dipenderà anche dal tipo di capelli che abbiamo, dalla loro condizione e stato di salute e dalla lunghezza. Le acconciature, sia con chioma libera che acconciata e legata, difficilmente si rivelano sbagliate anche se sceglierne un tipo idoneo all’abito e al proprio stile, non è sempre facile; per questo vi lasciamo un approfondimento sulle acconciature da sposa ricco di consigli utili.

Come scegliere l’acconciatura per sposa