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Stufe a legna design e calore: modelli a basso consumo

stufa a legna SINTRA ECO
Stufe a legna design e calore: modelli a basso consumo

Perché scegliere una stufa a legna? Intanto perché i costi dell’energia elettrica e del gas sono in netto aumento, e le bollette incidono sul bilancio familiare sempre di più, e poi, perché una stufa a legna, oltre a garantire calore domestico arreda con eleganza grazie ai molteplici design che il mercato attuale mette a disposizione del cliente. Vediamo come scegliere una stufa a legna, i modelli ed i prezzi.

Stufe a legna design calore e risparmio energetico

L’estetica delle nuove stufe a legna è innegabile: esistono modelli di ogni tipologia, grandezza e prezzo, questo permette di inserirla praticamente in ogni contesto. Se vi chiedete infatti dove inserire la stufa a legna, sappiate che ogni soggiorno, cucina, tinello o ingresso può accoglierne un modello. Tantissimi i modelli di stufe a legna classiche, moderne o a inserto che si trovano nel sito Panadero.

Ci si può orientare verso la tradizione e la classicità e scegliere di adottare una stufa a legna dal design classico, o magari, in linea con l’arredo di casa, optare per una stufa dal design moderno dalla forma circolare, ovale o squadrata, in alternativa, se l’eleganza è una caratteristica delle vostra casa scegliete una stufa a legna elegante.

Cosa si intende per stufe a legna a basso consumo?

Le stufe a legna a basso consumo sono da preferire rispetto ai modelli classici di un tempo. Quelle a basso consumo, infatti, tendono ad avere un ottimo rapporto tra prestazioni, resa e consumi, rispettando l’ambiente. I nuovi modelli di stufe sono spesso a basso consumo, ma per essere certi di fare l’acquisto giusto, è bene leggerne le caratteristiche tecniche.

Le stufe sono accompagnate da certificato di idoneità il quale cita i relativi consumi e la potenza sprigionata, esattamente come avviene per gli elettrodomestici che si usano in casa.

Design stufa a legna e caratteristiche

Il design e le dimensioni consentono di inserire la stufa ad angolo o a parete: le stufe ad angolo costituiscono una valida soluzione per sfruttare un angolo della stanza, mentre quelle a parete offrono una gamma di modelli più ampia.

Ma la scelta tra stufa a legna angolare o stufa a parete è soggettiva e vincolata dall’ambiente in cui la si va ad inserire e dalle pareti che si hanno a disposizione, tenendo anche conto dell’installazione e del posizionamento del tubo di scarico.

Tra le caratteristiche di base si collocano, oltre alle dimensioni ed il design, anche le funzionalità: troviamo stufe con porta legna sottostante, modelli con piedini o con basamento, con vano per riscaldare, piano per cucinare o con forno. Infine, si trovano le stufe a legna a inserto, ossia modelli che come un camino si inseriscono nel muro a parete, riscaldando l’ambiente e caratterizzandolo moltissimo.

 stufe a legna a inserto FIREPLACE
Stufe a legna a inserto modello FIREPLACE

Resa e caratteristiche

Altre caratteristiche da prendere in esame, quando si acquista una piccola stufa a legna o un modello grande, oltre alla resa ed ai consumi, sono quelle che riguardano i materiali con cui viene realizzata e i vani aggiuntivi: vernici anti-caloriche resistenti alle alte temperature, la quantità di emissione di CO2, la potenza nominale che andrebbe sempre scelta in base ai metri cubi da riscaldare, infine, la resistenza del vetro in vetroceramica e di tutti i materiali che la compongono.

Importanti anche le certificazioni allegate alla stufa a legna e la fascia di consumo relativa; meglio scegliere i modelli in fascia A, A+ A++ questo per poter contare su modelli di stufe a legna a basso consumo.

Prezzi delle stufe a legna

Le stufe a legna classiche di piccole dimensioni partano da un prezzo di 400 – 500 euro, ma se vogliamo delle stufe ecocompatibili a basso consumo allora dobbiamo orientarci verso modelli più costosi. Il prezzo parte dai 750 euro in su, e varia in relazione alla grandezza della stufa, al modello e alle caratteristiche. Un alternativa valida alla stufa a legna è la stufa a pellet, per comodità di trasporto del combustibile e per la possibilità di poter installare stufe di grandi dimensioni canalizzabili. Ma è innegabile che la stufa alimentata a legna mantiene inalterata la sua forte capacità di creare l’atmosfera giusta, quella che solo il legno che arde riesce a dare.

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Quando scegliere un abito lungo: galateo e non

Quando scegliere un abito lungo: galateo e non
Quando scegliere un abito lungo: galateo e non

Secondo il galateo e le sue regole, l’abito lungo e la sua relativa fantasia, vanno di pari passo con l’evento: giorno, sera, cerimonia formale o informale. Ma anche per tutti i giorni si può optare per un abito lungo informale magari dai toni romantici e allegri.

Secondo il dress code e le regole d’abbigliamento del galateo, di mattina si preferisce l’abito al ginocchio, o magari un bel tailleur formale, mentre per la sera l’abito lungo è sempre richiesto, salvo un dress code dichiarato di altro tipo presente nell’invito.

Ma in alcune occasioni, e solo per determinati tipi di abiti lunghi, vedremo che sia in estate che in inverno si possono indossare vestiti lunghi casual ed informali. Le regole del galateo e dell’eleganza esistono ancora, ma le tendenze moda invece dicono anche altro: vediamo cosa ci offre la moda oggi!

Quando scegliere un abito lungo e quando il tailleur o altri capi

Pantaloni gonne, capi e abiti di tendenza, si possono adottare in ogni giorno della settimana sia di mattina che di sera. Ma quando si richiede la formalità magari nei posti di lavoro, trova la sua giusta collocazione il tailleur e i suoi molteplici modi di indossarlo. Il tailleur tanto amato, lanciato da Coco Chanel, che al femminile può venire rappresentato sia da gonna di varie lunghezze e giacca, che da pantalone e giacca decisamente una versione comoda ma anche più androgina.

Ovviamente, non andremo in ufficio con un abito lungo in velluto nero, che invece risulta perfetto per le cerimonie importanti e formali o per una prima a teatro, ma potremo indossare abiti lunghi estivi ed invernali dai toni sobri, come quelli in foto che trovate sul sito shopcpzy.com, perfetti per una cena tra amici o anche per sentirci carine in una domenica invernale.

Indossare quello che ci sta bene e ci fa sentire bene

Ogni giorno, apriamo il nostro armadio e scegliamo nel guardaroba cosa indossare: capi informali nei colori moda, in tinte accese o fantasie estrose come il cappotto in giallo o i pantaloni in multicolore della foto o in classico back and white, sempre di grande tendenza, possiamo indossare pantaloni, giacche, gonne, ma anche comode tute e indumenti decisamente casual che potranno adattarsi ad ogni situazione, esattamente come alcune tipologie di abiti lunghi.

Scegliere un abito lungo, un maxy dress un tailleur o altri capi d’abbigliamento più o meno formali e più o meno eleganti non è solo una necessità legata all’evento e al rispetto del giusto dress code ma anche questione di gusti e di fisicità. Righe, pois, fantasie e modelli, sono elementi che compongono gli outfit e che in base alle nostre scelte determinano uno stile di moda e un gusto specifico.

L’abito lungo perfetto per chi è alta

Se l’abito corto mette in evidenza magari un bel paio di gambe, l’abito lungo tende a conferire romanticismo ed eleganza ad una donna. Se siete alte, sicuramente l’abito lungo è per voi, un capo da indossare in mille occasioni: comodo d’estate, specie se leggero e sbracciato, bello d’inverno per occasioni formali e non, a seconda del suo taglio, del tessuto adottato, e ovviamente della fantasia scelta.

Il vestito lungo quindi, non è solo sinonimo di evento e serate di gala, ma lo si può indossare anche in mille altre occasioni quotidiane, sempre che sia appropriato alla situazione contingente.

Se vi piacciono i capi nelle foto i long dresses ed i vari outfit li trovate sul sito shopcozy.com e con questo codice sconto KL_Lli potrete usufruire di uno sconto del 20 %.

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Alessia Manni

Valeria Gennaro

App e case intelligenti cosa sapere

App e case intelligenti cosa sapere
App e case intelligenti cosa sapere

Il mondo digitale è stato scosso da una grandissima innovazione, anni fa: quella delle applicazioni. Ormai tutti sappiamo cosa sono: dei software, dei pacchetti di dati, installati sul nostro computer o sul nostro smartophone, in grado di permetterci di compiere una determinata azione. La prima casa produttrice a immettere sul mercato queste piccole meraviglie tecnologiche, lo sappiamo, è stata Apple, e da allora sempre più queste applicazioni sono entrate a far parte delle nostre vite. 

Ce ne sono di tutti i tipi e, quando crediamo di averle viste tutte, ci rendiamo conto che c’è sempre un’idea che ci è sfuggita, un nuovo utilizzo da sperimentare, una nuova applicazione geniale in grado di migliorarci la vita. App e case intelligenti vediamo cosa sapere per capire a pieno il funzionamento della smart home e delle relative app.

Smart home: significato

Ora, per quanto concerne la casa, abbiamo sentito sempre più spesso la parola “smart home“. Di cosa si tratta? Quando una casa diventa “intelligente”? La nostra è stupida? Fermi tutti: una casa risponde a dei requisiti che la definiscono “smart”. Ad esempio, il controllo dell’illuminazione, del riscaldamento, monitoraggio e gestione dei consumi idrici, questo e tanto altro, anche da fuori casa.

Cosa sapere 

Immaginate di tornare a casa, assieme alla vostra famiglia, da una vacanza sugli sci: non avete lasciato il riscaldamento a manetta per tutto il tempo che siete stati fuori casa, sarebbe stato un consumo inutile. Quindi tornate in una casa decisamente fredda, e, tremando un po’, fate in modo di sistemare i bagagli aspettando che si riscaldi.

Ora, immaginate di vivere in una smart home: mentre siete a metà del viaggio di ritorno, ancora in auto, vi basterà schiacciare qualche tasto sul vostro smartphone utilizzando app specifiche per riattivare il riscaldamento e trovare così la casa calda una volta rientrati. Certo, sono le piccole comodità che ci migliorano la vita, giusto? E queste sono comodità indiscutibili.

Le app incontrano la casa smart

Ovviamente, questi due mondi non potevano che collidere: ogni programma che veda al suo interno la finalità di rendere la nostra casa intelligente, si muove entro il concetto di “applicazione”: il mercato delle applicazioni era, com’è chiaro, quello più adatto per contenere questa nuova idea di casa.

Certo, la comodità sarebbe avere una sola applicazione dalla quale poter gestire ogni aspetto di questa intelligenza: consumi idrici, riscaldamento, illuminazione, elettrodomestici e via discorrendo, tutto in una sola applicazione. Invece, al momento, ogni casa produttrice ha la sua app, che dobbiamo scaricare una volta acquistato il prodotto: rischiamo, senza dubbio, di avere il cellulare pieno di applicazioni che non abbiamo mai usato, dimenticate dopo una settimana, perché magari non aver sotto occhio queste possibilità non ce le mette pienamente a disposizione.

Vi sono marchi però che hanno molto differenziato la loro offerta nel campo delle case smart, che ci forniscono una sola applicazione per controllare varie funzionalità di casa: pensiamo a Philips, ad esempio, ma anche alla più accessibile Ikea dove acquistare mobili ed accessori. 

App case intelligenti e Alexa

Insomma, si prospetta, per noi (ovviamente, qualora ci interessasse), un futuro sempre più connesso con la nostra casa, come se potessimo dialogare con lei sia al suo interno (grazie a sistemi interattivi come Alexa, ad esempio, ai quali semplicemente rivolgere delle domande o fare delle richieste -“Alexa, per piacere, imposta le luci calde!”-), oppure dall’esterno, dal supermercato dietro casa o dal luogo in cui stiamo trascorrendo le nostre meritate vacanze.

Insomma, applicazioni per dimagrire, per allenarsi, per recensire, per guadagnare, per giocare in borsa, per salvarsi delle fotografie e chi più ne ha più ne metta: presto avremo anche un’applicazione che ci permetterà di gestire ogni parte della nostra casa a distanza, come dicevamo poco più su, con un semplice click sul cellulare.

Vedere chi ha appena suonato al nostro citofono anche stando alle Maldive, per esempio, potrebbe essere già nelle nostre possibilità: certo, bisogna capire perché alle Maldive dovrebbe interessarci qualcosa, dato che (probabilmente) siamo sull’atollo proprio per non sentire il nostro citofono suonare.

Ma non solo il citofono sarà controllabile dalla spiaggia: come detto, casa nostra sarà via via sempre più connessa con noi e con la nostra famiglia, così da non doverci più preoccupare troppo della sicurezza tra le nostra mura domestiche.

Domotica e telecamere di sorveglianza

Immaginate infatti la comodità di avere delle telecamere di sorveglianza che, una volta che l’allarme di casa ci avviserà di essere attivo, possano essere consultate da noi praticamente da ovunque (o quantomeno, da ovunque si abbia a disposizione una connessione stabile, ovviamente, ma va da sé): immaginate la tranquillità, il senso di serenità e di pace che ne potrebbe derivare?

Niente più ansia di aprire la porta di casa dopo un medio o lungo periodo di assenza e trovarla svaligiata, grazie al fatto che noi, già da prima, abbiamo consultato le telecamere di sorveglianza, interne ed esterne, e abbiamo potuto sincerarci che tutto in casa fosse esattamente dove lo abbiamo lasciato! Alla fine di queste righe, non ci resta che augurarvi il migliore dei futuri possibili, tecnologico quanto vi va: a ognuno la sua app e casa intelligente, intelligente quanto la vuole e…se la vuole!

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Cartotecnica: cos’è e in quale settore si utilizza

Cartotecnica: cos'è e in quale settore si utilizza
Cartotecnica: cos'è e in quale settore si utilizza

Se pensi a materiali come carta e cartone qual è il primo oggetto che ti viene in mente? È facile
immaginare il tipico ‘foglio di carta’, e per estensione tutto ciò sul quale è possibile scriverci
qualcosa, come le pagine di un quaderno o di un libro. Il cartone, invece… beh il cartone sa
tantissimo di “scatoloni”, oggi montagne di imballaggi piene di tesori, domani spessissimi fogli con
cui ricoprire il pavimento mentre si ristruttura casa o si vernicia.

Cartotecnica: Non solo fogli di carta

Prova invece a pensare alla carta come materia prima per la realizzazione di altri oggetti di uso
quotidiano: ti accorgerai che una moltitudine di oggetti che passano quotidianamente davanti ai
tuoi occhi
sono realizzati con questo materiale. L’insieme delle lavorazioni che servono a
trasformare la materia prima “carta” in questi oggetti è chiamata “cartotecnica”.

La cartotecnica cos’è come si sviluppa

La cartotecnica, ossia tecnica della carta, nacque in piena età industriale in concomitanza dello
sviluppo dell’industria cartaria, dato che maggiori erano le quantità di carta prodotte, maggiori le
applicazioni e gli utilizzi.

Attenzione però a non confondere l’industria cartaria con la cartotecnica: la prima si limita alla
produzione della carta partendo da materie prime quali acqua e cellulosa; l’industria cartotecnica
si serve unicamente del prodotto della cartaria come semilavorato per la realizzazione di altri
oggetti.

L’industria cartotecnica ha sempre avuto un ruolo importante nelle nostre vite dato che ha portato nelle nostre case tutti quei piccoli oggetti che usiamo in maniera disinteressata, quasi senza accorgerci che siano fatti di carta; solo in tempi recenti le crescenti esigenze di eco-sostenibilità e le sempre più eccentriche campagne di marketing a livello locale e non, stanno portando alla ribalta quella che forse è stata un’industria poco conosciuta dai non addetti ai lavori. Vediamo quindi come un semplice “foglio di carta” si trasforma in un oggetto finito.

Le fasi dell’industria cartotecnica

La lavorazione dei fogli di carta e cartone, che da ora definiremo in maniera tecnica con supporti, consta di diverse fasi. Un’impresa può realizzare una o più di queste fasi, cosicché il processo di lavorazione dei supporti può coinvolgere l’intervento di più aziende.

  1. Il punto di partenza è la progettazione. Prima ancora di cominciare a lavorare la materia prima è necessario idealizzare, individuare nella forma, nelle dimensioni e nelle caratteristiche (tenuto conto ovviamente dell’uso al quale sarà destinato) il prodotto che si intende realizzare.
  2. Si procede quindi con la stampa, che è il primo processo di lavorazione dei supporti, un processo la cui importanza è spesso troppo sottovalutata. Pensa alle conseguenze di un prodotto condizionato da un difetto di stampa: la compromessa estetica dell’oggetto lo può rendere di scarso valore, è pertanto importante che le operazioni di stampa vengano realizzate in maniera attenta e precisa. L’operazione di stampa può essere eseguita all’interno dell’azienda oppure presso imprese terze di grafica.
  3. La successiva fase di lavorazione è l’accoppiatura, il primo processo di natura strettamente industriale, eseguito mediante appositi macchinari chiamati accoppiatrici. Come suggerisce il nome stesso, l’accoppiatura consiste nell’unione di più supporti, stampati e non, con lo scopo di crearne uno di diverse dimensioni e/o di diversa resistenza, tutto in base alle esigenze formalizzate in fase progettazione.
  4. Il semilavorato così ottenuto viene poi sottoposto ad una serie di operazioni generalmente chiamate ‘allestimento’ consistenti in separazione e sfogliatura per essere preparato alla fase più importante: la fustellatura.
  5. La fustellatura consiste nel taglio e nella sagomatura dei supporti secondo il modello desiderato, operazione eseguita tramite attrezzature industriali ad alta precisione che utilizzano le fustelle: utensili d’acciaio a profilo tagliente. Le fustelle vengono fornite da produttori specializzati, chi opera nel settore della cartotecnica molto spesso si rivolge ad aziende come Rotalaser, che progettano e producono fustelle in grado di velocizzare i processi produttivi.
  6. Una volta che il supporto è stato sagomato seguono le fasi di assemblaggio: composizione ed unione delle parti tramite incastro o incollatura. Vengono realizzate tramite una macchina chiamata piega-incolla. Il supporto di cartone a questo punto ha quasi assunto la forma dell’oggetto finale.
  7. La successiva fase è la cordonatura: un’operazione tecnica che consiste nell’ammorbidire alcune parti per consentirne la piegatura finale, realizzata con macchine cordonatrici. L’operazione potrebbe essere più familiare di quanto si pensi: in commercio esistono macchine cordonatrici anche di piccole dimensioni per il trattamento di semplici fogli di carta, non è raro trovarle negli uffici.
  8. Se necessario il prodotto finito può ancora essere sottoposto a finestratura, cioè alla realizzazione di finestre, aperture e fessure strategiche. Quindi può seguire una seconda operazione di stampa mediante termo-pressione per l’impressione di caratteri grafici.

Applicazioni della cartotecnica

Qual è il risultato dell’industria cartotecnica?

La principale applicazione è il packaging: il confezionamento di un prodotto realizzata con finalità di marketing. Pensa agli astucci in cartone con i quali vengono serviti panini e fritti quando vai ad un fast-food; oppure pensa alla scatola-bauletto fornita di manici con la quale viene recapitato il cibo a domicilio. Il packaging comprende inoltre tutta la categoria degli shopper, contenitori per il trasporto degli acquisti o per la presentazione più elegante di un prodotto (ad esempio quelli che contengono una bottiglia di vino).

L’industria cartotecnica al giorno d’oggi è al servizio dell’home-design. Il cartone riciclato è un materiale che strizza l’occhio al tema della eco-sostenibilità, pertanto viene utilizzato per la realizzazione di arredi e complementi di arredo.

Un esempio sono gli scaffali e gli armadietti realizzati con pannelli zboard dal design elegante per il soggiorno di casa e l’ufficio. E non è raro imbattersi in applicazioni più creative. Vengono realizzate in cartone lampade, mobili, biciclette, automobili, addirittura interi ambienti come la chiesa Takatori i cui elementi strutturali sono realizzati in tubi di cartone o il Carton Restaurant di Taiwan dove ogni cosa, anche banconi, sedie e tavoli, è di cartone.

Regali di Natale: nel 2021 spopolano quelli solidali

Regali di Natale: nel 2021 spopolano quelli solidali
Regali di Natale: nel 2021 spopolano quelli solidali

Il Natale è sempre più vicino e c’è già chi pensa, giustamente, ai regali da mettere sotto l’albero. Dopo lo scorso anno, che purtroppo non ci ha consentito di festeggiare appieno questo periodo così speciale per via della pandemia e delle restrizioni, abbiamo tutti voglia di ritrovarci e di condividere dei momenti pieni di affetto e di calore, così come facevamo un tempo.

Senza regali però che Natale sarebbe? Un dono sotto l’albero va sempre messo e sembra proprio che quest’anno la tendenza sarà all’insegna della solidarietà. Sempre più persone scelgono di acquistare un dono dal valore profondo, che permetta di fare anche del bene ed è per questo che i regali solidali andranno per la maggiore.

Di cosa stiamo parlando però? Cosa sono i regali solidali e dove si possono acquistare? Scopriamolo insieme in questo articolo dedicato ai regali di questo genere e tipologia.

Regali solidali: cosa sono e come funzionano

I regali solidali e le bomboniere, non sono doni normali, perché celano un significato ben più profondo del classico oggetto che si acquista in un qualsiasi negozio. Sono infatti proposti dalle organizzazioni non governative, che utilizzano il ricavato della loro vendita per finanziare progetti umanitari o per fornire direttamente un aiuto concreto alle persone che ne hanno maggiormente bisogno.

Acquistando un regalo solidale dunque, non ci si limita semplicemente a donare un oggetto alle persone care, ma si fa beneficenza contribuendo a sostenere dei progetti importanti. Le organizzazioni che oggi offrono questo tipo di doni e regali sono diverse e ce ne sono anche di famose: si può dunque sposare la loro causa, scegliendo un dono dal valore davvero profondo. In questo modo si ottengono due risultati, uno personale e uno socialmente utile.

Regali solidali: cosa sono e come funzionano
Regali solidali: cosa sono e come funzionano

Regali solidali per Natale: il catalogo di Save the Children

Tra le organizzazioni non governative più famose per quanto riguarda i regali solidali troviamo Save the Children che, anche quest’anno, ha aggiornato il proprio catalogo includendo dei doni appositamente pensati per festeggiare questa ricorrenza tanto attesa.

I regali solidali di Natale di Save the Children sono moltissimi: dall’agenda giornaliera a forma di taccuino al set composto da tazza e tisane; dalla borsa in cotone riciclato alla borraccia in acciaio o alla pallina ecologica che contiene all’interno semi di girasole da poter piantare, ce ne sono per tutti i gusti e si possono ordinare direttamente online, sul sito ufficiale.

Scegliendo uno di questi doni, si compie un gesto dall’enorme valore perché non ci si limita a far trovare un regalo sotto all’albero alle persone care. Si contribuisce anche a finanziare i progetti di grande utilità dell’organizzazione, aiutando nel concreto i bambini meno fortunati in Italia e nel mondo.

regali solidali di Save the Children
Alcuni regali solidali di Save the Children

Gli altri regali solidali di Save the Children

Oltre ai regali di Natale, sul sito di Save the Children è possibile trovare anche i classici doni solidali sotto forma di cartolina, cartacea o digitale, nonché le bomboniere solidali per tante tipologie di eventi. Dal cibo terapeutico al kit salvavita, dalla spesa alimentare al vaccino, è possibile contribuire e sostenere l’organizzazione in moltissimi modi.

In questo caso, non si acquista un oggetto concreto, ma si ottiene una cartolina da consegnare al destinatario per dimostrare l’enorme valore del proprio gesto.

Anche questa è una bellissima idea regalo natalizia per fare la differenza nel giorno del Natale, perché ormai molti di noi hanno tutto, per questo, quindi, fare beneficenza con dei regali di questo tipo può rivelarsi un gesto utile e molto bello: un regalo decisamente più importante.

Come fare l’albero di Natale nel modo migliore

Fabrizio Fabrizia Fabrice: significato, onomastico e numerologia del nome

Fabrizio fabrizia significato onomastico origine nome
Fabrizio Fabrizia significato onomastico origine nome
Il nome Fabrizio si è diffuso in Italia specie al nord e al centro a partire dall’ultimo periodo del Medioevo. Come molti nomi la sua radice proviene dal latino Fabricius, Fabricianus al femminile Fabricia. La più antica etimologia del nome sembra farlo risalire alla parola “fabbro” o faber. Probabilmente il nome potrebbe anche essere di origine etrusche. Un nome molto usato al maschile, meno usato nella versione femminile di Fabrizia. Andiamo a  scoprire il significato, il giorno dell’onomastico, il numero fortunato del nome e la pietra.

Fabrizio Fabrizia Fabrice: significato, onomastico e numerologia del nome

La chiesa ricorda San Fabrizio Martire ed anche Fabriziano. Il nome “Fabrizio” indica una persona con grande personalità, forse anche troppa, tanto che convivere con lui può risultare difficile. Fabrizio è un nome che rifiuta l’obbedienza e di sottostare alle regole, seducente, spiritoso e allegro, ha sempre la battuta pronta ma rifiuta totalmente gli ordini gerarchici.

Metallo, pietra numero, colore e segno zodiacale del nome Fabrizio

Il metallo corrispondente è il liquido mercurio, mentre la pietra che appartiene a Fabrizio è il rubino, il colore il rosso, corrisponde al segno zodiacale dell’acquario e secondo la numerologia il suo numero fortunato è il 2 (la dualità).

Un nome comune molto in uso Fabrizio fu reso illustre dal Console di Roma Gaio Fabricius Luscino (III sec a. C.).

Varianti del nome Fabrizio, in altra lingua: Fabrice, Fabricio, Fabriciano 

Onomastico Fabrizio

L’onomastico di San Fabrizio Martire a Toledo (insieme a San Filiberto) si festeggia il 22 di Agosto.

Numerologia del nome

F-A-B-R-I-Z-I-O= 6-1-2-9-9-8-9-6= 50 = 5 vedi…>

F-A-B-R-I-Z-I-A= 6-1-2-9-9-8-9-1= 45= 9 vedi..>

  • Significato: disobbediente senza regole
  • Onomastico: 22 Agosto
  • Colore: rosso
  • Pietra: rubino
  • Metallo: Mercurio
  • Segno zodiacale corrispondente: Acquario
  • Numero fortunato: 2 (colore corrispondente rosso, angolo L, nota musicale del 2 “re”, parola corrispondente al numero due “musica”, simbolo “Gesù”.

Vedi il significato del numero due

Nomi Noti che portano il nome di Fabrizio

Curiosità del nome Fabrizio legato alle arti.

Fabrizio è un personaggio noto del romanzo poi divenuto film (1972), il padrino diretto da Coppola.

Fabrizio Corbera è il protagonista del noto romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”, infine, un altro protagonista di un noto romanzo porta il nome di Fabrizio, si tratta di Fabrizio del Dongo presente nel romanzo “La Certosa di Parma” di Stendhal.

Se vuoi scoprire il significato di altri nomi consulta il link sottostante:

Vedi altri nomi…>>

Cascate del Verde Oasi Naturale a Borrello, Abruzzo

Cascate del Verde Oasi Naturale a Borrello, Abruzzo
Cascate del Verde Oasi Naturale a Borrello, Abruzzo

In Abruzzo, in provincia di Chieti, precisamente a Borrello, si trova l’oasi naturale delle Cascate del Verde. L’oasi delle cascate del Verde è nota per le belle cascate naturali che sono le più alte dell’Appennino.

Si tratta di cascate perenni che nel periodo estivo però tendono a “sgonfiarsi” di molto lasciando vedere un rivolo d’acqua poco corposo, ma pur sempre suggestivo per l’altezza da dove sgorga e cade.

Cascate del Verde Oasi Naturale a Borrello, Abruzzo - Ottobre 2021
Cascate del Verde Oasi Naturale a Borrello, Abruzzo – Ottobre 2021

Altezza cascate del Verde

I punti di osservazione delle cascate sono più di uno, e consentono di osservarle dalle varie altezze la caduta. Compiono ben 3 salti considerevoli da 30, 40 e 90 metri, precipitando per oltre 200 metri fino nella valle del Sangro.

L’ingresso al sentiero che conduce all’oasi naturale si trova presso un piazzalo servito da parcheggio, bar, servizi igienici, tavoli per picnic e botteghino per pagamento dei biglietti di ingresso. Presso la struttura vi è anche una piccola area attrezzata per i camper.

Tutta l’area è ben organizzata, il percorso curato a dovere, provvisto di segnaletica e aree picnic anche in altre aree interne all’Oasi.

Oasi Cascate del Verde e vegetazione

L’area dell’Oasi delle cascate di Borrello si estende per 287 ettari. Le cascate prendono il loro nome dall’omonimo torrente che scorre sospeso a 300 metri, solcando rocce calcaree e marne.

Il torrente Verde, in virtù della qualità delle sue acque, presenta elementi faunistici interessanti come il granchio e il gambero di fiume, per il quale è stato allestito a valle un incubatoio, e la trota.

La vegetazione e fitta e varia numerosi i nuclei di abete bianco che convive con lecci, castagni selvatici, acero opalo, ginepri e elementi tipici della macchia mediterranea e diversi licheni.

Lungo il fiume, si trovano i suggestivi salici piangenti, mentre le radure sono ricoperte da ginestre, rosa canina, prugnoli e anche diverse specie di orchidee selvatiche e ciclamini.

L’area della riserva intorno alle cascate rappresenta uno scrigno assai prezioso di biodiversità, in quanto vi si trovano rappresentate tutte le variazioni floristiche dell’intera fascia appenninica. Inoltre, sebbene l’intero territorio di riserva testimoni la presenza antica dell’uomo agricolo, nelle incisioni vallive e nei siti più acclivi, la presenza umana appare sporadica, così come la manipolazione ambientale, si scorgono infatti, lembi di foresta con una composizione botanica intatta e di grande valore.

Fauna dell’Oasi: gatto selvatico e falco pellegrino

Oltre ad una ricca vegetazione locale, anche la fauna è ben sviluppata. Nell’ambiente acquatico si colloca l’habitat ideale del merlo acquaiolo ed anche della ballerina gialla. Nelle aree della riserva, in relazione alle diverse tipologie di vegetazione nidificano uccelli come lo sparviere e la poiana. Vi si trova anche il gufo comune ed il falco pellegrino, nonché il nibbio reale. Tra i boschi è facile scorgere il gatto selvatico e animali come la puzzola.

Nell’oasi vi sono sentieri, aree di osservazione panoramiche, ed aree adibite al ristoro e alla sosta. Nel periodo estivo la riserva ha tutti i servizi attivi mentre nei periodi di scarso afflusso rimane aperto il bar nella piazzale principale, il parcheggio e l’area camper ed i servizi igienici.

Cosa fare?

Noi siamo arrivati in tarda mattinata. La giornata non era fantastica, ma non pioveva. Era Ottobre. Abbiamo fatto una bellissima passeggiata immersi nella natura e osservato le cascate dai 3 punti diversi percorrendo i 214 gradini che portano ai 3 punti di osservazione.

La percorrenza è di media difficoltà, non adatta a disabili ed anziani. Passeggiare tra la natura, scendere verso il fiume dove si trovano i resti di un vecchio mulino antico, osservare la vegetazione è stato molto piacevole.

Vi è un altro sentiero che permette di raggiungere con 1 ora di cammino, o anche meno, una meravigliosa terrazza panoramica con vista mozzafiato su un canyon strepitoso. Al ritorno ci siamo fermati in un area picnic per pranzare.

Orari di apertura e biglietti Oasi e Cascate del Verde

L’Oasi della Valle del Verde è aperta in ogni periodo dell’anno. La chiusura è al tramonto.

  • L’ingresso è gratuito per i soci del WWF e per i bambini fino a 10 anni. Sopra i dieci anni il biglietto d’ingresso costa 2 euro, mentre per gli adulti il costo è di 3 euro.
  • Strada provinciale Borrello-Rosello a 1 km dopo Borrello, provincia di Chieti
  • Tel Info-point 389/6840840
  • Per info visite di gruppo, guide, visita del borgo – 0872/945022 (tutti i giorni 9:00/12:00 – 15:00/18:00)

Considerazioni personali

Leggendo le recensioni su Tripadvisor trovo pareri contrastanti circa l’esperienza. Ci tengo a precisare che la difficoltà dei percorsi è davvero soggettiva. Noi non siamo giovanissimi ma non abbiamo trovato i percorsi complicati o faticosi, ma senza dubbio, non sono adatti a tutti.

Perfetti per ragazzi, bambini, persone non pigre, e possibilità di fermarsi anche al primo punto di osservazione, o procedere oltre verso il secondo e terzo punto. Basta fare poche tappe per risalire i gradini senza troppa fatica.

Inoltre, il flusso dell’acqua delle cascate è mutevole: in relazione alle piogge e alla stagione potrete trovare molta acqua, o poca come l’abbiamo trovata noi ad inizio ottobre dopo mesi di siccità. Il bosco è comunque bello la vista ed i panorami fantastici e la passeggiata molto piacevole.

Roccascalegna e il Castello Medievale
Roccascalegna e il Castello Medievale

Direzione Roccascalegna: il castello

Da li ci siamo diretti a visitare Roccascalegna ed il castello medioevale, ben conservato e davvero fantastico. Al suo interno si trova allestita la mostra permanente d’arte di Pietro De Laurentis.

Sempre all’interno è possibile vedere antichi strumenti di tortura, armature e armi come la macchina del fuoco che fu usata a Costantinopoli. Da li ci siamo diretti al lago di Bomba dal colore verde cristallino, suggestivo e incantevole.

Lago di Bomba
Lago di Bomba

Al tramonto siamo tornati verso casa. Alloggiavamo in una bella location nei boschi: il Rifugio del Cinghiale posto a 1000 metri di altezza. Nel video sottostante potrete vedere sia le cascate Verdi che gli altri luoghi visitati, nonché il Rifugio Del Cinghiale di cui vi parleremo in un altro articolo.

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Polenta fritta a cubetti la ricetta veloce

Polenta fritta a cubetti la ricetta veloce
Polenta fritta a cubetti la ricetta veloce

Fare la polenta non è più difficoltoso come un tempo. Esistono farine precotte che cuociono in una decina di minuti e sono semplici da preparare. Se la polenta classica è buonissima, la polenta fritta a cubetti è una ricetta veloce che vi farà leccare i baffi anche in virtù del fatto che la si potrà accompagnare a carni stufate, cinghiale e selvaggina o contorni di verdure sfiziose. Vediamo la ricetta veloce che illustra come fare la polenta fritta a cubetti o mattonelle.

Polenta fritta a cubetti la ricetta veloce: ingredienti

La polenta classica può essere preparata in dieci minuti semplicemente portando ad ebollizione l’acqua in cui avremo aggiunto del sale a piacere e qualche noce di margarina o olio. Poi avremo disciolto mescolando e lasciando cuocere la farina per la polenta. Se volete usare il metodo tradizionale e la farina non cotta, vi ci vorrà un po’ di fatica in più, sia per cuocerla, che per mescolarla. La preparazione in questo caso è più lunga.

Ingredienti per 5 persone per la polenta classica

Vediamo quali sono gli ingredienti di base per questa ricetta veloce per preparare la polenta.

  • 375 gr di polenta (Valsugana 1 scatola)
  • 1 litro e mezzo di acqua
  • sale
  • olio o margarina
  • sugo di carne
  • salsicce e puntatura

Il quantitativo di carne è soggettivo, ma in genere 1 o 2 salsicce a testa, e qualche pezzo di carne, sono sufficienti per ogni commensale. Se vi piace, potete spolverare il tutto con del parmigiano.

La polenta fritta che ho preparato a cubetti, riservandone 3 pezzi a persona, era la parte di polenta che mi era avanzata il giorno prima dal pranzo, e che avevo messo da parte proprio per questa ricetta; (eravamo in 3 in genere siamo in 5).

Preparazione polenta e polenta fritta

Personalmente, anche se il dosaggio prevede 1 litro e mezzo di acqua per 375 gr di polenta Valsugana, ho visto che si ricava una porzione abbondante adatta a 5 persone, in genere nella fase finale di cottura aggiungo qualche altro goccio di acqua, ma solo se vedo che la polenta diventa troppo densa e difficile da mescolare.

Se necessario poi, lascio cuocere qualche secondo in più. Ottenuta la polenta potrete condirla con ragù di carne macinata e salsicce (come ho fatto io), e destinare in quantitativo che vi rimane per preparare la polenta fritta a cubetti.

La polenta che mi è avanzata è stata stesa in una vaschetta rettangolare di plastica abbastanza ampia ottenendo un rettangolo alto circa 2 cm che ho posto in frigorifero a solidificare bene.
l giorno successivo ho tagliato a quadrati e poi a rettangoli la polenta ottenendo dei pezzi corposi ma non troppo grandi.

Cottura polenta fritta

Ho scaldato l’olio ed ho posto i cubetti di polenta a friggere girandoli su più lati in modo da far si che si dorassero bene su ogni lato.

A fine doratura li ho posti su carta assorbente da cucina per far in modo che l’olio si assorbisse. La polenta a cubetti fritti o mattonella è molto buono e la si può accompagnare con diversi tipi di contorni, arrosti di carne e verdure di ogni genere.

Personalmente l’ho affiancata ad un contorno di piselli e carotine e pollo, ma è facile affiancarla a piatti di qualsiasi tipo. Il bello di questa ricetta è che il gusto della polenta è accompagnato da una doratura croccante in cui spicca il sapore tipico della polenta fritta. Se volete una ricetta golosa accompagnate la polenta con delle fette di caciocavallo affumicato scottato in padella.

Polenta al forno

Per chi avesse problemi a consumare il cibo fritto, può tranquillamente optare per una versione diversa della polenta. Sempre tagliandola a mattonelle potrete infornarla a 150 gradi per alcuni minuti ed ottenere una polenta gustosa non fritta.