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lunedì, Settembre 29, 2025
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I disturbi della minzione e l’incontinenza urinaria

I disturbi della minzione e l’incontinenza urinaria
I disturbi della minzione e l’incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria non dovrebbe essere considerata una malattia, quanto piuttosto il sintomo di un problema che interessa il tratto urinario. Si parla di incontinenza quando un soggetto non è in grado di controllare l’urina e di trattenerla: ciò avviene nel momento in cui la vescica diventa più debole, così che l’urina si perda in maniera incontrollata.

La vescica è un sacco muscolare che si trova nel bacino; si tratta di un organo cavo che agisce alla stregua di un serbatoio. Lo sfintere urinario interno gestisce la fuoriuscita di urina: non appena il cervello trasmette lo stimolo alla minzione, si verifica una contrazione delle pareti della vescica; di conseguenza, si rilassa lo sfintere e ciò favorisce l’eliminazione dell’urina.

Il funzionamento della vescica

Sono i reni a produrre l’urina, la quale viene indirizzata alla vescica tramite gli ureteri, che sono dei condotti. Una volta che la vescica è piena, il cervello riceve dai recettori nervosi situati nella parete vescicale i segnali che devono indurre la minzione. Quando questa si verifica, l’urina passa nell’uretra, che è il tratto conclusivo dell’apparato urogenitale.

La quantità di urina che il corpo produce cambia in funzione di una serie di fattori, come per esempio il tipo di regime alimentare che si segue, il sesso, l’età e fattori esterni, come per esempio l’assunzione di medicinali e la quantità di liquidi che vengono espulsi con il sudore e con la respirazione.

I disturbi della minzione

Ci sono diversi tipi di disturbi della minzione, i quali in molti casi sono trascurati: il che è un errore, dal momento che essi costituiscono in molti casi un sintomo iniziale di incontinenza urinaria. Pertanto, nel caso in cui si soffra di questi problemi è sempre necessario parlarne con il proprio medico di base.

Alcuni disturbi della minzione vengono definiti irritativi: è il caso, per esempio, della stranguria, che consiste in una minzione dolorosa, ma anche della pollachiuria, che rappresenta il bisogno di urinare spesso nel corso della giornata. Si parla di nicturia, invece, per indicare un frequente stimolo a urinare di notte.

I prodotti assorbenti

Quando si soffre di incontinenza urinaria, uno dei metodi più efficaci per contrastare l’imbarazzo e il disagio che possono scaturire da questo problema consiste nel ricorrere a dei prodotti assorbenti. Possono essere acquistati in farmacia, oppure risparmiando sul web sui molteplici shop online che mettono a disposizione dei clienti una vasta scelta di soluzioni che coniugano sicurezza e performance eccellenti.

L’incontinenza

Ci sono varie cause alla base dell’incontinenza: per esempio un aumento delle dimensioni della prostata, che può favorire una notevole ostruzione. Succede, infatti, che quando la prostata si espande l’uretra viene compromessa; ciò impedisce il passaggio di urina.

Pertanto, le pareti della vescica risultano irritate. L’incontinenza dopo un intervento alla prostata è un altro caso frequente. Va detto, comunque, che non sempre i problemi alla prostata sono fonte di incontinenza, ma quando ciò succede è probabile che la minzione diventi più frequente o addirittura dolorosa.

Quando compare l’incontinenza urinaria

A volte a innescare l’incontinenza è una contrazione della vescica troppo veloce o comunque improvvisa: si parla in questo caso di vescica iperattiva o OAB, acronimo che sta per Over Active Bladder. In altre circostanze, può succedere che la vescica non si svuoti del tutto, o ancora che l’uretra sia ostruita al punto che l’urina dopo essersi accumulata fuoriesca goccia dopo goccia.

I disturbi ostruttivi della minzione

Oltre ai disturbi irritativi della minzione vale la pena di conoscere anche quelli ostruttivi. Il mitto intermittente, per esempio, si caratterizza per un flusso urinario esitante e non regolare, dato che la vescica non può essere svuotata in un tempo unico.

L’anuria, invece, consiste nella completa assenza di minzione nel corso delle 24 ore, mentre il tenesmo vescicale corrisponde a uno stimolo urgente a urinare dopo il quale, però, si avverte un dolore localizzato e si ha la sensazione che lo svuotamento non sia avvenuto in modo completo.

La diminuzione della forza del getto urinario prende il nome di mitto ipovalido; non va dimenticato, infine, lo sforzo minzionale, che presuppone il bisogno di sforzare i muscoli della vescica per portare a termine la secrezione di urina o anche solo per cominciarla.

Le tipologie di incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria viene distinta dalla medicina in varie tipologie: c’è, per esempio, quella funzionale, che è provocata da fattori esterni e fa sì che il soggetto non sia in grado di arrivare in bagno per un disagio mentale o per una disabilità motoria. 

L’incontinenza da pressione o da stress, invece, è una disfunzione urinaria che si palesa dopo che è stato compiuto un movimento fisico per effetto del quale viene amplificata la pressione addominale interna: possono bastare un movimento un po’ brusco o uno sforzo, ma anche un semplice colpo di tosse o uno starnuto.

Elsa la ragazza di provincia

Elsa la ragazza di provincia
Elsa la ragazza di provincia

Era una mattina di fine Maggio, Elsa dormiva in giardino sdraiata sulla sua coccolante amaca. Erano da poco passate le 17:00, il sole era tiepido e l’aria profumava di gelsomino in fiore.
Elsa aveva sempre avuto un debole per tutto ciò che era bello: la natura con i suoi fiori, le farfalle, gli insetti, i colori del cielo; persino il suono e il fragore dei temporali le piaceva.

Il suo animo sensibile le faceva apprezzare le bellezze della vita, il mondo, tutto. Adorava gli animali e si commuoveva di fronte alla spontaneità di ogni cucciolo, inclusi quelli d’uomo. La sua natura era pacifica e mai e poi mai, avrebbe fatto male ad una sola mosca. Elsa era così, semplicemente Elsa, con un cuore grande e tanti sogni nel cassetto. Desiderava, come molte ragazze della sua età, farsi una bella famiglia con tanti marmocchi scorrazzanti e realizzarsi nel suo lavoro.

Vita di città

Lei, ragazza di provincia, aveva da poco conosciuto Marco, un ragazzo di città. lei, che nella sua vita aveva solo frequentato luoghi familiari, amicizie d’infanzia, parenti, sagre di paese e pochi locali di provincia, si sentì catapultata in un mondo che sapeva non appartenergli. Era andata in città poche volte insieme a Marco, ma come tutte le ragazze di provincia, era rimasta affascinata dai negozi, le vetrine colorate, i pub, i cinema, le numerose discoteche e sale da ballo: una città grande e storica come Roma, sembrava offrire davvero molto ad una ragazza di provincia.

Il ragazzo di Elsa

Marco era un ragazzo per bene, con un matrimonio fallito alle spalle, ed una figlia piccola che teneva con se nei fine settimana, ed ogni volta che gli era possibile. L’ex moglie non era una madre possessiva, faceva la modella ed amava svagarsi, viaggiare e divertirsi ed era ben felice di lasciare a Marco la piccola.

Marco aveva un lavoro artistico che gli piaceva molto. Era uno scenografo, e curava con passione e professionalità le scenografie di spettacoli teatrali ma anche di set cinematografici. Nel suo ambiente era molto apprezzato, ed il suo lavoro gli piaceva moltissimo.

Elsa, invece, aveva da poco terminato gli studi di storia dell’arte, e sognava di trovare un lavoro che la facesse sentire realizzata e libera. In città, forse, avrebbe avuto la sua occasione. La provincia, in tal senso, offriva davvero poco, ma una città come Roma, ricca di musei, storia, ed arte, avrebbe potuto spalancargli le porte del mondo del lavoro.

Almeno così le diceva Marco.

Fu così che, dopo alcuni mesi di frequentazione, quel pomeriggio di Maggio decise che doveva tentare. Lasciò la sua casa paterna, salutò gli amici d’infanzia, abbracciò sua madre sull’uscio di casa, trattenendo le lacrime a stento, e si diresse alla scoperta del mondo cittadino e della sua nuova vita da convivente.

Per i primi tempi avrebbe vissuto con Marco occupandosi della casa e cercando con calma il suo lavoro.

Una ragazza in città

Le prime settimane le servirono per ambientarsi un po’, comprendere dove si trovavano i negozi per gli acquisti quotidiani, come muoversi con i mezzi pubblici, fare amicizia e conoscere gli amici più intimi di Marco.

Conobbe anche Angelica, la figlia di Marco, una bambina di appena 5 anni. Aveva due grandi trecce castane che le scendevano sul dorso, due occhi grandi verdi e una faccina furba e sveglia. Tutto sembrava andare per il meglio. Dopo circa un mese dal suo arrivo, riuscì a fissare i primi colloqui di lavoro. Purtroppo non andarono come sperava.

In attesa di altro, si dedicava alle faccende domestiche e cercava nuove opportunità. Alle volte portava al parco giochi e a scuola la figlia di Marco, Angelica, che, da quando lei si era spostata in città, era sempre più spesso a casa con loro.

Ogni tanto si fermava a riflettere e ripensava ai pomeriggi trascorsi nella sua casa paterna, le ore a fissare un albero dondolare al vento, incantata ad ascoltare il canto degli uccelli o a fissare il volo di una farfalla. La città le stava un po’ stretta, lo sapeva bene, lo avvertiva in tutto il suo essere, ma amava Marco, e sperava di poter realizzare il suo sogno di trovare un lavoro e costruire con lui una famiglia.

Un po’ di solitudine

Talvolta quella casa gli sembrava davvero vuota, specie quando Marco era al lavoro. Aveva conosciuto davvero poche persone con cui trascorrere del tempo. Quando Angelica era con lei, le giornate trascorrevano più veloci, ma quando era sola, una volta svolte le faccende e le commissioni domestiche, occupava del tempo nella ricerca del lavoro e faceva alcuni colloqui. Le giornate trascorrevano lentamente.

Le sembrava di vivere come sospesa in una bolla di sapone pronta a rompersi da un momento all’altro. Sospesa tra amore e realizzazione, desideri e sogni

Continua

Elsa la ragazza di provincia trova lavoro

Elsa torna in provincia la visita a Ninfa

Continua Domenica prossima intanto vi lascio alcune domande…

  1. Secondo voi vale la pena trapiantarsi in un altra città per il vostro lui o la vostra lei?
  2. Chi deve seguire chi? Lei il suo compagno o lui la sua donna? Avete esperienze in merito?
  3. A ben 25 anni si può essere ancora delle spensierate sognatrici? E a 40?

“La ragione può avvertirci di quel che conviene evitare; solo il cuore ci dice quel che dobbiamo fare”

Joseph Joubert, filosofo

Ci vediamo Domenica prossima con il seguito del racconto.

Seguono gli altri episodi

  1. ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA
  2. ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA TROVA LAVORO
  3. ELSA TORNA IN PROVINCIA LA VISITA A NINFA
  4. ELSA TORNA A CASA UNA SETTIMANA DA ORGANIZZARE
  5. ELSA VITA DI COPPIA E RESPONSABILITA’
  6. PUNTI DI VISTA E RESPONSABILITA’: ELSA ALLA RICERCA DELLA SOLUZIONE
  7. CHI FA DA SE FA PER TRE: ELSA VERSO L’INDIPENDENZA

Gatti paurosi: ansia e paura nel gatto cosa fare

Gatti paurosi: ansia e paura nel gatto cosa fare
Gatti paurosi: ansia e paura nel gatto cosa fare

Gli episodi che si verificano nei primi mesi di vita di un gatto ma anche la sua gestione a livello familiare, possono influenzare l’indole del micio e provocare ansia e paura nel gatto. Non tutto è perduto! Ci sono regole di rieducazione che possono influenzare l’indole di un gatto pauroso e renderlo più sicuro e meno timoroso rispetto al mondo, agli umani, ed ai suoi simili, e decaloghi da seguire che possono ridurgli lo stress.

Gatti paurosi: cosa fare

La regola numero uno per i cuccioli, siano essi cani o gatti, è la socializzazione. Imparare sin da piccoli a stare con persone ed animali li aiuta a comprendere il mondo, e ad essere più sicuri di loro. L’indole ha un suo ruolo ma spesso le paure eccessive di un micio sono dovute a traumi pregressi o ad una vita in casa con poche persone e scarsa socializzazione. Se non ricevete mai nessuno in casa non potrete che ritrovarvi un gattino che quando arriva un estraneo si va a nascondere.

Ansia e paura nel gatto

Ansia e paura del gatto non sono esattamente la stessa cosa. Paura e ansia nei felini possono essere però collegati e possono causare disturbi comportamentali nel gatto. Molti gatti quando combattono con l’ansia ed hanno paura, tendono a nascondersi, e talvolta, proprio per questo motivo, non ci si rende conto da subito del problema.

  • Paura: La paura nel gatto è una risposta emozionale negativa causata da qualcosa, o qualcuno, che il gatto considera minaccioso, In realtà può avere poco a che fare con fattori esterni e dipendere anche dal carattere del micio, soprattutto dalle sue scarse esperienze di socializzazione, od anche da spiacevoli incidenti che ha vissuto.
  • Ansia: Si tratta di uno sgradevole stato emotivo del gatto che viene evocato da segnali di qualcosa di spaventoso che sta per accadere: Il classico esempio è il rumore del trasportino che viene usato ogni volta che si porta il gatto dal veterinario.
  • Fobie: A volte i gatti trovano certe situazioni e alcuni stimoli spaventosi, tanto da sviluppare vere e proprie fobie che suscitano, a loro volta, una grande paura che impedisce loro una vita normale.

Gatto e agenti ansiogeni

Le condizioni che possono causare ansia nel gatto possono variare da caso a caso, ma sono davvero molti gli elementi che possono stressare un gatto, animale che in natura è molto abitudinario. Alcuni gatti diventano agorafobici ed hanno paura degli spazi all’aperto specie se sono vissuti sempre in casa o in una stanza.

Talvolta, evitano le stanze che gli ricordano eventi spiacevoli, come il suono della sirena anticendio scattato (tempi prima) che li ha spaventati a morte. I gatti più anziani sono più timorosi e sensibili e spesso hanno paure che si sono radicate nel tempo. Un micio molto sensibile può scappare anche quando sente il suono di un campanello, questo se in passato un visitatore troppo invadente ha insistito per fagli le coccole.

Regole per gatti paurosi

  • La prima regola è quella di non far crescere il vostro gatto come un recluso ed abituarlo ad oggetti, persone, animali.
  • Fate in modo che da adulto, se pauroso, non debba affrontare le cose che lo spaventano.
  • Non lo coccolate e rassicurate ma mettetegli a disposizione dei “supporti rifugio” in cui possa nascondersi quando ha paura, per poi cercare di tranquillizzarlo.
  • Attenzione ai cambiamenti e alle modifiche in casa se con voi avete gatti paurosi che hanno subito dei traumi, o magari anziani.
  • Proteggetelo da situazioni a rischio crisi ansia: come i fuochi pirotecnici di capodanno, i temporali invernali, il suono di trapani e rumori forti. Chiudetelo al sicuro in casa nell’ ambiente dove possa sentirsi protetto.

Nei casi estremi, per la vostra tranquillità e per il benessere del gatto, se la paura blocca la sua vita rivolgetevi ad un comportamentista felino chiedendo aiuto al vostro veterinario.

Come curare un gatto ferito da altri gatti

Wellness in Alto Adige: perché scegliere una vacanza a tema benessere

Wellness in Alto Adige: perché scegliere una vacanza a tema benessere
Wellness in Alto Adige: perché scegliere una vacanza a tema benessere

L’anno di pandemia ha fortemente colpito molti settori e tra questi c’è chiaramente il turismo; la voglia di viaggiare però non è mancata e anzi, forse è addirittura cresciuta. Il risvolto è che sicuramente è cambiato il modo di fare vacanza: gli italiani stanno cercando sempre più di fare vacanze all’insegna del relax. Tra le tendenze sempre più in crescita c’è la vacanza a tema benessere e tra le zone più apprezzate ci sono quelle in mezzo alla natura, per questo motivo il Wellness in Alto Adige è senza dubbio un trend.

Dove prenotare una vacanza Wellness in Alto Adige

Se stai cercando dove rivolgerti per trovare una sistemazione per le tue vacanze dai un’occhiata al portale Wellness in Alto Adige dove vengono elencati e selezionati i migliori hotel a tema con strutture specializzate per offrire una vacanza a tutto relax, in cui il benessere viene messo al primo posto. Spa, piscine private, viste incantevoli ma anche un ristorante interno con cucina curata: questi sono solo alcuni degli elementi che tiene in considerazione il portale di Wellness Hotel in Alto Adige per poter suggerire strutture assolutamente garantite.

5 motivi per scegliere una vacanza wellness

  1. Fa dimagrire – lo so, siamo contro tendenza, la gente normalmente vuole dimagrire prima delle ferie e invece qui dimagrirete durante. In vacanza si cammina di più ma i centri wellness presentano menù gustosi ma light e bilanciati. Inoltre i numerosi trattamenti sono spesso studiati per drenare e snellire.
  2. Fa ritrovare l’equilibrio – mai come in questo anno ne abbiamo bisogno. Riuscire a riequilibrare momenti di confusione, stress emotivo o fisico è fondamentale. La vacanza in un centro wellness vi rimette a nuovo sia dal punto di vista fisico che emotivo.
  3. C’è la SPA – nelle strutture con SPA poter restare anche a lungo spaziando tra trattamenti, lettini in cui stendersi e leggere o nuotare in piscina vi aiuterà a ritrovare le energie per ripartire dopo le ferie.
  4. Si possono provare nuovi trattamenti – i centri wellness sono all’avanguardia e danno modo di provare anche nuovi trattamenti che probabilmente ritroverete in autunno in città ma saprete già quale scegliere per i vostri trattamenti futuri!
  5. Vacanze offline – non è facile per questa generazione ma nei centri wellness si riesce a staccare la spina facendo una vera e propria digital-detox. Questo significa che è più semplice riuscire a stare senza guardare frequentemente il cellulare e i social, attenzione…non stiamo dicendo che non li guarderete per tutta la vacanza ma che sicuramente riuscirete a gestirli meglio!

Perché una vacanza in Alto Adige

Secondo alcune indagini pubblicate anche da Repubblica, l’estate 2021 sarà tutta italiana: gli italiani scelgono di restare nel Belpaese che ha tantissimo da offrire sia dal punto di vista del turismo enogastronomico che naturalistico. Una meta di grande fascino l’Alto Adige in cui è possibile spaziare tra paesaggi incantevoli, alcuni dei quali Patrimoni Unesco, alle incredibili città d’arte senza dimenticare ovviamente il mix culturale dato dalla posizione di confine.

In Trentino Alto Adige è la natura a dominare lo sguardo ma qui si possono trovare non solo incantevoli strutture in cui soggiornare, soprattutto se non si è abili camminatori, ma ci si può gustare anche sentieri fattibili anche per principianti e poi soffermarsi a scoprire i piatti della tradizione tra cui gli imperdibili canederli, i krapfen e i tiroler grostl, oltre all’immancabile strudel di mele. Il Trentino Alto Adige non è solo piste da sci: ecco cosa fare in Alto Adige durante l’estate, quando non si può sciare.

Un weekend in hotel wellness per ritrovare energia

A molti può sembrare una banalità ma, oltre alle vacanze zaino in spalla o al mare, si può spaziare tra altre tipologie di prenotazioni optando ad esempio per un breve periodo a tutto relax. Se avete scelto una vacanza tra le montagne per scoprire sentieri, laghi e meraviglie naturali non è detto dobbiate escludere il relax.

Il Trentino Alto Adige offre numerose soluzioni da questo punto di vista e proprio il portale wellness Alto Adige ci ha dimostrato come sia possibile trovare strutture di design a prezzi interessanti in cui rilassarsi. Rilassarvi in hotel vi rimette a nuovo, vi dà modo di accedere ad una serie di servizi che in un appartamento o in un residence non avreste.

Cosa vedere e cosa fare a Trento

La caduta dei capelli tra i giovani può causare stress psicologico e disturbi mentali

Caduta capelli giovani
Caduta capelli giovani

Il Dott. Emrah Cinik, chirurgo estetico di Istanbul, ci parla di un fenomeno molto spesso sottovalutato ma che può avere conseguenze importanti sulla salute dei ragazzi. Quando si parla di caduta dei capelli, molto spesso si pensa a uomini di età adulta. Pochi sanno però che il fenomeno può colpire anche i ragazzi, a partire dall’adolescenza.

Caduta dei capelli tra i giovani: cause

Secondo una stima recente su un campione di oltre 10mila ragazzi compresi tra 12 e 20 anni, il 18% soffre di calvizie giovanile. Ci sono diverse motivazioni che possono causare questo tipo di problematica. La più frequente riguarda una patologia nota come alopecia androgenetica.

Questa è la forma più frequente di calvizie ed è causata dalla predisposizione genetica dei follicoli piliferi di atrofizzarsi gradualmente quando entrano a contatto con un ormone prodotto a partire dal testosterone.

Oltre all’alopecia androgenetica, anche la presenza di malattie autoimmuni come l’alopeciaareata può comportare la repentina perdita di capelli.

Altre cause di cause di calvizie giovanile sono invece da attribuire a problemi ormonali, come per esempio alla tiroide, a delle abitudini alimentari scorrette, come diete eccessivamente radicali, ma anche all’abuso di alcool o tabacco, dipendenze comuni nella società moderna.

La caduta dei capelli tra i giovani può causare stress psicologico e disturbi mentali
La caduta dei capelli tra i giovani può causare stress psicologico e disturbi mentali

Conseguenze caduta dei capelli tra i giovani

Abbiamo visto che le cause che possono indurre la caduta dei capelli tra i più giovani sono molteplici: ma quali sono le conseguenze?

“Le conseguenze di una perdita di capelli in un ragazzo possono essere drammatiche”, afferma il Dott. Emrah Cinik, responsabile della clinica Hair Hospital di Istanbul.

Infatti, un ragazzo che si trova in questa condizione può subire stress psicologico, perdere sicurezza in sé stesso e avere meno autostima. Oltre a questo, l’assenza di capelli in un giovane può portarlo ad isolarsi e a sentirsi fuori luogo in ogni situazione sociale, con evidenti conseguenze nel modo di relazionarsi con gli altri, nella vita privata e negli studi.

Come ci si comporta se mio figlio soffre di alopecia giovanile?

Se ci si accorge che il proprio figlio in età adolescenziale soffre di caduta di capelli, è necessario approfondire la questione con un professionista del settore. In modo particolare è consigliato rivolgersi ad un dermatologo, o un tricologo, per analizzare nel dettaglio il paziente e individuare la causa scatenante.

Per ottenere questi risultati il medico valuterà la situazione completa del paziente, dalle abitudini alimentari a quelle quotidiane, servendosi eventualmente di esami del sangue o anche esami specialistici come il tricogramma o il pull-test. In questi casi è molto importante agire per tempo poiché altrimenti la situazione potrebbe aggravarsi e ancora più capelli potrebbero cadere definitivamente.

Quali sono le soluzioni disponibili per la calvizie giovanile?

In base alla situazione individuale di ogni giovane paziente, viene consigliata un trattamento mirato. Una possibile terapia potrebbe riguardare in primo luogo la correzione dell’alimentazione e l’integrazione di alcuni nutrienti fondamentali per la chioma, come le proteine, lo zinco e il rame.

Un’altra soluzione potrebbe anche essere l’utilizzo di lozioni o creme anti-caduta, in base alle valutazioni congiunte tra medico e paziente. Alternativamente, un trattamento non invasivo ma esteticamente rilevante è la tricopigmentazione, che riguarda la disposizione di pigmenti anche temporanei sul cuoio capelluto per ricreare l’effetto densità dato dai capelli.

Come estrema ratio c’è sempre la possibilità di effettuare un trapianto di capelli, ma questo tipo di trattamento non è particolarmente indicato durante la fase di sviluppo di un adolescente.

Non la solita pasta al tonno: 4 varianti facili e gustose

Non la solita pasta al tonno: 4 varianti facili e gustose
Non la solita pasta al tonno: 4 varianti facili e gustose

Qual è il primo piatto a cui pensate quando avete poco tempo o voglia per cucinare ma volete lo stesso qualcosa di buono ed appagante? Esatto, è la ricetta della pasta al tonno, il piatto “salvavita”, un classico della cucina semplice, senza dubbio uno dei primi piatti che si imparano a cucinare o uno di quelli che anche i meno virtuosi della cucina riescono a fare.

È vero, con la pasta al tonno è difficile sbagliare, ma si rischia anche di diventare ripetitivi e di non rendere giustizia a questo prodotto buono, sano e nutriente. Per sfruttare al meglio le potenzialità e la versatilità di questo ingrediente economico, ma pur sempre nobile, ecco 4 ricette originali e sfiziose, alternative alla classica pasta al pomodoro e tonno, per gustarlo al meglio!

Pasta tonno e carciofi

La coppia tonno e carciofi sappiamo già essere vincente, il tramezzino farcito di tonno, maionese e carciofini è un classico intramontabile degli aperitivi e antipasti degli italiani ma questa unione vi farà fare un figurone con gli ospiti se la proporrete come primo piatto gustoso. La pasta tonno e carciofi è facile da preparare ma d’effetto, bastano pochi ingredienti purché di qualità; ovviamente il tonno e i cuori di carciofo freschi, uniti al profumo della scorza di limone biologico appena grattugiata.

Ingredienti e preparazione pasta tonno e carciofi


Per realizzare questo piatto non serve altro che pulire i cuori di carciofi e tagliarli in spicchi sottili o in 4 parti per poi farli saltare in padella con olio, aglio e peperoncino per qualche minuto. Nel frattempo, si porterà ad ebollizione l’acqua per poi tuffare la pasta.

Una volta pronti i carciofi, sarà sufficiente aggiungere il tonno ben sgocciolato e sfilacciato, scolare la pasta al dente, farla saltare con il condimento appena preparato e infine dare un tocco in più con la scorza del limone grattugiata poco prima di servire il
piatto.

Il formato di pasta ideale per questa ricetta è senza dubbio la tagliatella all’uovo, la cui ruvidezza fa sì che il condimento si raccolga bene. In alternativa si possono usare anche le linguine, le più usate per i primi piatti di pesce. Il risultato è un primo piatto estivo profumato, semplice ed elegante da servire.

Pasta tonno e asparagi


L’accoppiata mari e “monti” che non ti aspetti! La pasta tonno e asparagi è un piatto “primaverile” dal sapore delicato e gustoso. Anche questo si prepara con pochi ingredienti, il tonno sott’olio, la cipolla o scalogno, del peperoncino fresco o secco per
dare un po’ di grinta e, ovviamente, gli asparagi. Per chi ne ha la possibilità, consigliamo decisamente di utilizzare gli asparagi selvatici piuttosto che quelli coltivati; hanno un sapore decisamente più intenso e interessante che si sposa bene con il sapore del tonno.

Preparazione pasta tonno e asparagi

Preparare gli asparagi è molto semplice, basta eliminare il gambo, tutta la parte dura e tagliare a pezzetti la restante parte morbida, inclusa la punta, (la più importante!) che va leggermente lessata in acqua salata prima di farla rosolare insieme alla cipolla e al peperoncino. Una volta pronti gli asparagi, non resta che aggiungere il tonno sgocciolato, scolare la pasta leggermente al dente e versarla nel condimento. Per questo piatto potete usare fusilli, farfalle ma anche pasta lunga come spaghetti o linguine.

Pasta tonno e arancia


Insolita e freschissima, la pasta con tonno e arancia è anche molto facile da preparare. Proprio perché semplicissimo e con pochi ingredienti, la differenza la fa la qualità delle materie che utilizziamo, scegliamo arance biologiche e non trattate, saranno sicuramente più profumate!


Ingredienti e preparazione pasta tonno e arancia


Per realizzare questo piatto servono sia la buccia che la polpa dell’arancia. Iniziate proprio dal frutto, grattugiate la buccia e tenetela da parte poi spremete l’arancia per ricavarne il succo. La preparazione è praticamente già alla metà, non dovrete far altro che far rosolare della cipolla o dello scalogno con un po’ di olio e farvi soffriggere per qualche minuto il tonno. Quando è ben dorato, aggiungete il succo di arancia, poi la scorza e, se li gradite, anche un po’ di capperi, per dare un sapore più acidulo. Per quanto riguarda la pasta, per questa ricetta meglio optare per formati di pasta corti. Si tratta di una variante della più comune pasta al limone, questa versione però è più piacevole, sfiziosa e colorata!


Pasta corta con tonno e avocado

La pasta tonno e avocado è un primo piatto perfetto per chi ha davvero poco tempo, come chi si porta il pranzo in ufficio, perché il condimento non richiede cottura e perché si può mangiare anche fredda, come insalata di pasta. È anche freschissima per cui può essere il pranzo ideale da portare in spiaggia!

Ingredienti e preparazione pasta corta tonno e avocado


Preparare il condimento per questa pasta è un gioco da ragazzi, basta aprire un avocado maturo, estrarne la polpa e schiacciarla con una forchetta in modo da renderla una purea cremosa e irrorare con del succo di limone oppure di lime per un tocco esotico che darà freschezza, oltre a non far scurire l’avocado. Infine si aggiunge il tonno, si mescola con l’aggiunta di un goccio d’olio et voilà, il gioco è fatto!

Hai trovato la ricetta che fa per te? Consulta anche le ricette che trovi qui sotto sono con il tonno ricette estive fresche e gustose o classici primi piatti caldi!

  1. Pasta fredda colorata e leggera: 4 ingredienti
  2. Pasta fredda con tonno pomodori e olive piccanti.
  3. Pasta fredda con tonno e mozzarella.
  4. Pasta veloce e gustosa con tonno pomodorini, olive ed alici.

Bonsai di Faggio e bonsai di Ficus e Ginseng coltivazione ed esigenze

Bonsai di Faggio e bonsai di Ficus e Ginseng coltivazione ed esigenze
Bonsai di Faggio e bonsai di Ficus e Ginseng coltivazione ed esigenze

La nostra rubrica di bonsai prende in esame tutte le specie di bonsai da interno e da esterno, analizzandone le esigenze di coltivazione in relazione alla specie. Una guida utile a chi vuole intraprendere la coltivazione dei bonsai o per chi ha acquistato un bonsai ed ha poca esperienza in merito. Non è necessario essere degli esperti per allevare questi piccoli alberi in miniatura, ma è indispensabile seguire le giuste norme di coltivazione per essi. Vediamo di quali cure necessitano i bonsai di Faggio, Ficus e Ginseng.

Bonsai di Faggio e bonsai di Ficus e Ginseng coltivazione ed esigenze

Si tratta di tipologie di bonsai che trovano collocazione sia all’esterno nella bella stagione che all’interno nei periodi freddi. Il bonsai di Faggio è un bonsai da esterno, mentre il Ficus e il Ginseng sono versatile in tal senso. Il Ficus, poi, è una pianta ben nota per la bellezza del fogliame e per l’utilizzo negli appartamenti per via della sua buona resistenza. Non sopporta il gelo e quindi in inverno va spostata all’interno.

Bonsai al chiuso e bonsai all’aperto quali sono le differenze

Bonsai di Faggio coltivazione

Il Faggio è un albero dalle dimensioni imponenti che raggiunge anche i 50 metri di altezza in natura, con grandi foglie caduche che cadono in autunno fino alla primavera (alberi giovani), corteccia grigio scura, fiori in amenti giallastri, il frutto (nucula) è di color rossastro circondato da un involucro composto da 4 valve. Il nome scientifico è Fagus silvatica.

Coltivazione Faggio bonsai

Terriccio: richiede un terriccio del quarto o del quinto tipo, ed ama i terreni poveri di torba che siano ovviamente, ben drenati. Il rinvasi si attuano ogni due anni negli esemplari giovani, mentre ogni cinque anni negli esemplari di bonsai adulti di Frassino.

  • Habitat: questo bonsai ama esposizioni al sole o parzialmente in ombra. Necessita di tanta acqua.
  • Parassiti: soffre gli attacchi delle cocciniglie.
  • Malattie: Principalmente sono il fungo rosso, seccume e cancro.

Potatura bonsai di Faggio

I rami del bonsai di Faggio vanno potati in autunno o prima della stagione di crescita. Le radici del Faggio, invece, vanno potate ogni anno almeno per i primi 5 anni di vita, poi, successivamente si potranno prolungare le potature dell’apparato radicale anche ogni 2 anni.

  • Legature: Le legature e la guida dei rami del Faggio si effettuano da Giugno a Luglio.
  • Propagazione: La propagazione del Faggio può avvenire in due modi: per seme o per innesto.

Bonsai di Ficus e Ginseng coltivazione

Un altro bellissimo esemplare di bonsai è quello di Ficus. La specie conta varie tipologie di di Ficus: Ficus Deltoidea (piccolo albero sempreverde), Ficus diversifolia (albero originario della Malesia e India dove raggiunge massimo 2,5 metri) e Ficus Benjamina. Ma le specie di Ficus presenti in natura sono tra le 800 e le 2000.

Tra esse rientra anche il Bonsai di Ginseng. Il genere Ficus rientra nella famiglia delle Moraceae (Gelso). La maggior parte dei ficus in natura produce radici aeree che possono consentire nei bonsai di ottenere lo stile bonsai su roccia.

I ficus bonsai di cui parleremo sono tutti piccoli alberi sempreverdi originari dell’India che presentano fogliame medio grande lucido e sono adatti alla realizzazione di bonsai in ogni stile.

Coltivazione Ficus

Il bonsai di Ficus necessita di composto del quarto tipo, ama esposizioni in piena luce, sole nelle ore meno calde evitare ma non sole diretto nelle ore in cui i raggi sono troppo caldi. Necessita di buona ventilazione. Le concimazioni vanno effettuate ogni 2 settimane in estate e ogni 4 settimane in inverno.

  • Potatura radici: ogni due anni nel periodo del rinvaso.
  • Potatura della chioma: dopo che sono cresciute su i rami dalle 6 alle 8 foglie potare indietro di due foglie per mantenere la forma della chioma.
  • Parassiti: soffre gli attacchi delle cocciniglie, acari e brattee.
  • Malattie: marciume radicale. Evitare i ristagni d’acqua. Ma nebulizzare frequentemente in estate, in quanto ama l’umidità dell’aria, necessaria per produrre radici aeree.
  • Propagazione: si propaga sia per talea di ramo che per Margotta aerea da Aprile a Maggio. La tecnica della talea e margotta per riprodurre i bonsai consente di ottenere esemplari con le stesse caratteristiche della pianta madre, cosa che la riproduzione da seme non è in grado di garantire.

Bonsai Faggio e Ficus ginseng prezzi

I bonsai di Ficus Ginseng sono molto comuni si trovano in vendita a prezzi anche economici nei Brico, nei supermercati etc. non servono negozi specializzati, ma spesso però la loro forma e le legature potrebbero non essere eccellenti. Si trovano esemplari giovani anche a meno di 25 euro.

Anche il bonsai di Faggio è molto comune e si trovano piccoli alberelli a prezzi economici a partire da 50 – 60 euro in su.

Come aprire un negozio online e vendere i prodotti senza magazzino

Come aprire un negozio online e vendere i prodotti senza magazzino
Come aprire un negozio online e vendere i prodotti senza magazzino

L’e-commerce è un’attività in grande espansione. Sempre più persone aprono un negozio online, o pensano di farlo, ma non tutti hanno esperienza e budget elevato. Come aprire un negozio online e vendere i prodotti senza magazzino?

Operazione diventata attualmente facile da fare, questo grazie a siti specifici e piattaforme online che si incaricano di gestire il lato burocratico e lo stoccaggio delle merci. La vendita online è ora più facile da realizzare e alla portata di tutti: ma vediamo come aprire il proprio store in maniera semplificata.

Come aprire un negozio online senza magazzino?

Un negozio virtuale è un vero business in questo periodo di pandemia, consente di creare il proprio store grazie a fornitori affidabili, permettendo la vendita di prodotti d’abbigliamento, o di altro genere, ricavando ottimi profitti, il tutto con spese contenute in termini di gestione, in quanto, non si ha il negozio fisico ne il magazzino.

Creazione negozio online

La creazione di un negozio online richiede comunque una pianificazione che dovrà curarsi del profilo fiscale avvalendosi di un buon commercialista ed altri elementi di base, come ad esempio: partita IVA e fattura elettronica, un buon numero di fornitori affidabili, creare il proprio target commerciale e comprendere a quale pubblico indirizzarlo.

Molte di queste attività possono essere ulteriormente semplificate qualora ci si avvalga di piattaforme che consentano di aprire il proprio negozio online senza magazzino.

La vendita online

La vendita online ha subito una forte espansione in quest’ultimo decennio, ed ha abbracciato moltissimi settori, da quello automobilistico, a quello alimentare, beni e generi di consumo, elettronica e elettrodomestici, abbigliamento, accessori per la casa, mobili giocattoli e persino piante. Un mercato dunque in grandissima espansione che viene incontro alle esigenze dell’acquirente, ma anche al periodo storico che stiamo vivendo.

Printful soluzione e-commerce facile

Quindi, se vuoi vendere, e hai deciso di aprire un e-commerce online, uno store ben fornito che identifichi il tuo brand, puoi iniziare con una soluzione meno impegnativa e facilmente fruibile grazie a portali come PRINTFUL. Lo shop online consentirà di gestire gli acquisti in maniera semplificata. Questo portale consente di realizzare vendite occupandosi loro stessi della stampa, degli imballaggi degli ordini e anche delle spedizioni: non male no?

Cosa vendere nel tuo store

Nel proprio store online si possono vendere prodotti di ogni tipo, ma in questa piattaforma di cui stiamo parlando, si vendono principalmente prodotti personalizzati, siano essi capi di abbigliamento, piccoli presenti, accessori per la casa, la cucina, la scuola o l’ufficio. Potrai allestire il tuo store in pochi minuti ed iniziare a guadagnare da subito.

Potrai fornire agli utenti i prodotti che ritieni più gradevoli, scegliere quelli commercializzare: scegli tu cosa vendere e cosa no e, come fornitore, basati anche su quello che gli acquirenti amano di più ed acquistano con maggior facilità.

I negozi online al giorno d’oggi, sono un’attrattiva molto forte per chi acquista, in quanto consentono di compiere i propri acquisti comodamente seduti sul divano di casa, offrono ampie garanzie e permettono un confronto diretto dei prodotti sui vari negozi online che vendono articoli di quel genere.

Considerazioni

Non tutti possono aprire un negozio fisico, perché per farlo, serve un budget di partenza e di gestione piuttosto elevato; ma praticamente tutti possono provare ad aprire uno store online e sperimentare, senza troppo impegno, questo tipo di attività lavorativa commerciale.

Ciò è possibile grazie a queste piattaforme che curano nel dettaglio le fasi più delicate dall’acquisto all’imballaggio fino alla spedizione ,nonché allo stoccaggio merci, senza che tu debba penare a fare magazzino, cosa quest’ultima, che come ben si sa, non è esente da costi fiscali. Non vi resta che trovare il vostro slogan efficace per il vostro brand e iniziare la vostra attività di commercio online.

Quali sono le migliori strategie per avere successo con l’e-commerce: 8 consigli utili