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lunedì, Luglio 28, 2025
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Commercio elettronico e nuove professionalità: le figure più richieste nel 2022

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Commercio elettronico e nuove professionalità: le figure più richieste nel 2022

Il mercato del lavoro sta cambiando ed evolvendosi molto velocemente. La digitalizzazione e lo sviluppo del web hanno favorito la nascita di nuove professioni inseribili in svariati ambiti lavorativi.

Molte di queste attività lavorative vengono svolte con regolare busta paga, per altre invece, come lavoro autonomo che richiede l’apertura di una partita IVA, con tutte le incombenze in ambito fiscale ad essa connesse.

Commercio elettronico e nuove professioni viaggiano si binari spesso paralleli; ma vediamo quali sono le nuove figure lavorative richieste per il 2022!

Commercio elettronico e nuovi lavori: quali i più richiesti?

Il commercio elettronico ha dato vita ad un intera filiera produttiva in grado di abbracciare tantissimi ambiti professionali. Per questo motivo le richieste di lavoro inerenti a tali settori sono variegate. Dagli sviluppatori back-end ai digital Marketer e ai copywriter moltissime professioni possono considerarsi nate negli ultimi decenni ed alcune sono tipiche proprio di questi anni.

Quali sono le 10 figure più richieste nel 2022?

Alcune professioni richiedono un percorso di studi complesso e articolato, altre invece, sono raggiungibili attraverso corsi di specializzazione o esperienza sul campo come ad esempio quella di copywriter. Ma vediamo in elenco le 10 professioni più richieste di questi ultimi anni e nello specifico del 2022:

  1. Esperto di cyber sicurezza
  2. Sviluppatori back-end
  3. Esperto in Machine Learning
  4. Ingegnere robotico
  5. Data Scientist
  6. Digital Marketer
  7. Social media manager
  8. Copywriter
  9. SEO
  10. Analista delle risorse umane

Lavoro autonomo e partite IVA

Va specificato, però che vi sono molte altre professioni ricercate, ma non si tratta di lavoro o impiego inerente il settore del commercio elettronico. Molte delle professioni citate o che vanno per la maggiore, hanno necessità di rivolgersi a figure professionali in grado di curare il lato fiscale del lavoro svolto.

Il lavoro autonomo è sempre più ambito, sono molte infatti le società o i piccoli privati che decidono di aprire un negozio online, un e-commerce per la vendita di beni o servizi: per approfondire i presupposti burocratici e fiscali del commercio elettronico, vi suggeriamo di leggere questa guida.

Alcuni di questi lavori sono autonomi, o si avvalgono di collaborazioni sporadiche. Spesso è richiesta l’apertura di una partita IVA come nel caso delle figure professionali di Copywriter, così come per i Social Media Manager ed i Consulenti di Marketing che lavorano in proprio e con diversi clienti.

Inoltre, quando si decide di lavorare in proprio si deve essere in grado di promuovere la propria attività e questo richiede una spiccata capacità di interazione e competenze in merito.

Lavorare da freelance nel 2022: implicazioni fiscali

Lavorare da freelance garantisce un certo grado di autonomia, ma al tempo stesso, accresce le responsabilità e gli impegni derivanti inclusi quelli che riguardano l’ambito organizzativo e fiscale della propria situazione lavorativa.

Aprire una partita IVA e farsi seguire nel percorso connesso alla fatturazione e dichiarazione dei redditi diventa di fondamentale importanza.

Fiscozen, ad esempio, offre dei servizi di diverso livello e prezzo, mettendo a disposizione un servizio mirato per chi decide, di avviare un nuovo business online (di varia tipologia) o semplicemente decide di voler lavorare come freelance per uno dei diversi settori tra quelli citati.

Si parte da sevizi basici per un Regime Forfettario o dei Minimi (299 euro + IVA annui), fino a servizi più complessi per attività di livello superiore garantendo sempre un esperto del settore, gestione della partita IVA e denuncia dei redditi.

In ogni ambito l’impegno associato alla professionalità sono in grado di dirigere verso la strada del successo sia dal punto di vista retributivo che professionale.

Cos’è il massaggio sportivo a cosa serve

Cos'è il massaggio sportivo a cosa serve
Cos'è il massaggio sportivo a cosa serve

Il massaggio sportivo si discosta da quello estetico per la sua azione mirata a migliorare le performance dell’atleta su cui viene eseguito.

Ma in realtà, le finalità del massaggio sportivo sono molteplici e articolate, basate su presupposti scientifici, e messe in atto anche in relazione alle esigenze dell’atleta.

Ma vediamo nel dettaglio cos’è il massaggio sportivo, a cosa serve, e quali tecniche vengono messe in campo nel caso di lesioni e traumi, come ad esempio i bendaggi ed il taping.

Cos’è il massaggio sportivo quali sono le figure professionali: massaggiatore e tecnico sportivo

I percorsi di formazione che si attuano per poter praticare il massaggio sportivo mirano alla formazione di una figura professionale chiamata Massaggiatore e Tecnico Sportivo.

Spesso, alla base di queste figure professionali esiste anche una laurea in scienze motorie che conferisce conoscenza e professionalità anche per quanto riguarda l’attività sportiva in senso stretto.

Il massaggiatore sportivo è una vera e propria figura professionale che viene certificata attraverso dei corsi riconosciuti dal Coni (ente sportivo) e dal Csen.

Come si fa il massaggio sportivo?

Il massaggio sportivo consiste in una serie di movimenti di impastamento e sfioramento rapido che servono a riscaldare la muscolatura ed i distretti ad essa connessi. Operazioni utili per consentire ai muscoli di muoversi in maniera fluida, senza subire danni.

Il massaggio è di per se una forma di manipolazione che tende a rilassare, in alcuni casi a drenare. Ma se fatto in maniera energica, tende a stimolare la muscolatura e ne attiva le funzionalità.

Bendaggio e Taping cosa sono?

Il bendaggio si attua per contenere nella loro zona naturale la porzione di muscolo (o altro) in distretti dolenti traumatizzati. Il taping altro non è che l’applicazione di cerotti medicati con funzioni curative che servono a trattare gli infortuni muscolari, tendinee e articolari di lieve entità. Utilizzato anche come stabilizzante e decompressivo, il bendaggio allevia il dolore e favorisce il recupero sportivo.

Quando fare un massaggio sportivo?

Generalmente la funzione del massaggio sportivo e molteplice: PRE-GARA e POST-GARA e di MANTENIMENTO. Tre funzioni con azione diversa, tutte molto utili per uno sportivo e la sua preparazione atletica.

Sport e massaggio sportivo
Sport e massaggio sportivo

Massaggio sportivo pre-gara

Utile per riscaldare la muscolatura e prepararla alla gara, viene attuato come massaggio pre-gara per aumentare la performance atletica ed evitare l’insorgenza di contratture, stiramenti e traumi.

Massaggio sportivo post-gara

Il massaggio sportivo è utile anche come massaggio post – gara per “decontratturare” o quando si ha la necessità di voler raggiungere un maggior benessere grazie al rilassamento muscolare, inoltre, previene l’insorgenza di crampi, riduce i dolori che si verificano nei due giorni successivi, aiuta a mantenere la flessibilità e riduce il gonfiore aiutando ad accelerare il recupero dell’atleta.

Il massaggio decontratturante è ottimo per trattare contratture e rigidità, trigger point e tensioni muscolari. Il trattamento post gara oltre ad agevolare il recupero favorisce il rilassamento.

Massaggio sportivo di mantenimento

Il massaggio sportivo di mantenimento andrebbe eseguito almeno una volta alla settimana. Rientra infatti, nella attività inserite nel programma di allenamento sportivo in quanto aumenta il flusso sanguigno ed i nutrienti che arrivano alla muscolatura, rende i tessuti più elastici, flessibili e liberi, e diminuisce la formazione di tessuto cicatriziale post trauma.

Quanto costa un massaggiatore sportivo?

In genere il costo di un massaggiatore dipende dal suo livello di qualifica. Un massaggiatore sportivo di calcio in serie A o B guadagna molto bene, ma un comune massaggiatore sportivo, in genere guadagna dai 30 ai 70 euro ora / seduta. Il costo può variare anche in relazione alla durata del massaggio sportivo, o al numero di sedute fissate con il terapeuta.

Se a stipendio, il massaggiatore sportivo ha una busta paga netta che si aggira intorno ai 1500 euro mese. Una professione che negli ultimi decenni, grazie allo sviluppo capillare delle attività sportive sul territorio, è sicuramente più richiesta rispetto a 30 anni fa. Per diventare massaggiatore sportivo occorre seguire dei corsi specifici per massaggio sportivo come quelli praticati nella scuola Shiatsu ISI.

A chi serve un massaggiatore sportivo

E’ buona pratica avvalersi della figura professionale del massaggiatore sportivo quando si fa attività sportiva, specie se a livello agonistico o professionale. Un buon riscaldamento pre-gara e attività di stretching praticate sia pre-gara che post-gara, possono ridurre gli incidenti e l’intervento del massaggiatore sportivo ma non sostituirlo.

Calciomercato, la Roma punta Dybala: Mourinho ha trovato il suo top player

Calciomercato, la Roma punta Dybala: Mourinho ha trovato il suo top player
Calciomercato, la Roma punta Dybala: Mourinho ha trovato il suo top player

Sette stagioni passate in bianconero, 115 le reti segnate e 291 le partite giocate. Queste sono le statistiche di Paulo Dybala in maglia bianconera. Il forte attaccante argentino, dopo un forte tira e molla con la società bianconera, ha deciso di lasciare Torino per provare nuove destinazioni.

La Joya è alla ricerca di un club che lo faccia sentire importante e che lo consideri veramente un top player, cosa che nelle ultime due stagioni alla Juventus non è accaduto. La società ha fatto le sue valutazioni e, come affermato da Nedved di recente, le richieste erano troppo alte, non mettendo in discussione, c’è da dire, le doti tecniche dell’argentino.

Calciomercato e il toto squadra

Ora si apre il toto squadra, e con esso le previsioni. Moltissimi i siti di scommesse, molto ricercati online insieme a tutti i bonus casino (come in questo sito), che provano a prevedere quale sarà la prossima destinazione. Fino a questo momento sembrava forte l’interessamento dell’Inter, con Marotta che stravede per il giocatore.

Fu proprio lui a portarlo a Torino nell’estate del 2015, per una cifra di 40 milioni (32 parte fissa più 8 di bonus). Nelle ultime ore, però, si è fatto forte l’interessamento della Roma di Mourinho per il giocatore, con quest’ultimo che gradirebbe la destinazione.

Roma, colpo Dybala?

Sono tanti i club interessati a Dybala: si passa dall’Arsenal allo United, passando per il Barcellona (splendida città da visitare) e Siviglia. Insomma il giocatore ha mercato ed è libero di scegliere dove accasarsi. Da tenere sott’occhio la situazione Inter, sempre convinta di volere il giocatore, mentre pian piano entra anche la Roma.

A riferire dell’interesse della squadra giallorossa ci ha pensato il Corriere dello Sport. Mourinho, a termine di Roma-Juve giocatosi all’Olimpico, ha avvicinato l’argentino riempendolo di compimenti. Parole che hanno lusingato Dybala e che denotano la voglia del tecnico portoghese di allenare un giocatore del suo talento.

Ecco quindi che in questi giorni era in programma un incontro tra l’agente Antun, insieme alla famiglia di Dybala, e Tiago Pinto: tutto è saltato a causa della sconfitta contro la Fiorentina che ha mandato su tutte le furie Friedkin. Se ne riparlerà dopo che la Roma sarà riuscita ad approdare alle coppe europee o dopo aver vinto la Conference League.

La società giallorossa proverà a capitalizzare al massimo dalle uscite, in primis quella di Zaniolo. Non bisogna indugiare, anzi, vanno anticipate le mosse per strappare l’ormai ex 10 bianconero alla concorrenza. Paulo ha voglia di sentirsi al centro del progetto, per questo il progetto della squadra capitolina può essere di suo gradimento.

Da considerare il discorso Mondiale, visto che ha voglia di giocare il prossimo e quello 2026. Per farlo, però, ha bisogno di trovare un club che lo riporti in alto e che lo faccia giocare, mostrando quel talento perduto che ha fatto sognare milioni di tifosi.

Scaloni lo prende in considerazione, ma deve dimostrare di essere tornato Dybala. Ultimo dettaglio il contratto: l’argentino vuole cifra da giocatore importante, chissà che la Roma non riesca ad accontentarlo, portando alla famosa fumata bianca.

Intanto Dybala commosso da l’addio ai suoi tifosi su uno dei social più noti Instagram, infatti, l’attaccante argentino ha pubblicato un lungo post in cui svela le sue profonde emozioni riguardo alla sua ultima partita in maglia bianco nera che lo troverà a sfidare la Lazio. Il suo contratto con la Juventus, infatti scadrà il 30 Giugno e, non è stato rinnovato.

Le possibilità dunque che la Roma si aggiudichi il fuoriclasse argentino sono sempre più forti: attendiamo i prossimi risvolti che daranno certezze maggiori in merito.

La comunicazione nasce dall’ascolto e dall’empatia: come comunicare?

La comunicazione nasce dall'ascolto e dall'empatia: come comunicare?
La comunicazione nasce dall'ascolto e dall'empatia: come comunicare?

Si parla molto di comunicazione e di empatia, un binomio che aiuta molto nelle relazione private e sociali. Alla base della comunicazione però ci è un parametro davvero molto importante, ossia l’ascolto.

Senza ascolto e percezione dell’altro difficilmente vi è comprensione. La comprensione è dunque data da un insieme di fattori che molto spesso non risultano per nulla scontati. Vediamo come fare in modo che il nostro livello di comunicazione si accresca.

Empatia e ipersensibilità nelle relazioni

La percezione dell’altro può venire in grande aiuto quando si è dotati di spiccata empatia. Molte persone hanno un livello di empatia medio, una piccola percentuale di loro, non sono affatto empatiche e, una piccolissima percentuale invece, sono spiccatamente empatiche tanto da trarre da questa ipersensibilità non poche problematiche.

Ve ne abbiamo parlato in questo articolo ” La sensibilità è un dono: come gestire l’ ipersensibilità attraverso un libro“. Se l’ipersensibilità può fornire una marcia in più nella comprensione dell’altro, la scarsa sensibilità diviene uno strumento che limita moltissimo questo processo, ma l’ascolto invece, può rivelarsi utilissimo per ogni soggetto, qualunque sia il suo livello di empatia.

Comunicazione e ascolto

Anche chi ha una sensibilità limitata e un livello empatico ridotto, può riuscire ad attuare su se stesso un ottimo lavoro a livello di comunicazione attraverso la consapevolezza dei propri limiti e un ascolto attento e meditato.

L’ascolto, che può sembrare scontato ma in realtà non lo è affatto, è lo strumento principale che può favorire una buona comunicazione con qualsiasi persona.

L’ascolto attento può influenzare la percezione dell’altro, indurci a comprendere, a calarci nei panni dell’altro, nelle sue idee e nelle sue motivazioni razionali o istintive, anche quando appunto il livello “empatico è ridotto”.

Perché l’ascolto funzioni devono coesistere un insieme di fattori predisponenti:

  1. Mancanza di pregiudizi e preconcetti
  2. Ascolto spontaneo
  3. Assenza di voglia di prevalere
  4. Spirito di rivalsa assente
  5. Sapersi mettere in discussione

In altre parole l’ascolto deve essere genuino, e non essere condizionato dalla presenza di mentalità ricca di pregiudizi, o offuscata dal desiderio di rivalsa, vincita, prevaricazione. Se si è in uno stato mentale neutro, sereno e realmente disposto all’ascolto, anche coloro che non hanno sviluppato, per varie cause, un senso empatico ed una sensibilità di alto livello, riescono a percepire lo status mentis dell’altro, le sue emozioni e motivazioni, e quindi favoriscono il fluire naturale e spontaneo di una sana comunicazione che è alla base dei rapporti privati e sociali nonché di quelli lavorativi. Ma non basta l’empatia!

I preconcetti nella comunicazione

Spesso nel rapporto genitore/figlio o nel rapporto marito/moglie, fratelli etc. entrano in gioco variabili legate al vissuto e alla posizione gerarchica che ogni individuo ha all’interno del suo nucleo familiare o nel suo rapporto a due (es. moglie e marito; fidanzato / fidanzata), ( figlio/genitore), o nella posizione gerarchica percepita anche se non effettivamente presente.

In alcuni casi i figli possono sentirsi prevaricati dal rapporto genitoriale, e per questo non sono sempre in grado di favorire una comunicazione neutra con i genitori, in quanto sono cresciuti in uno stato gerarchico che “obbliga all’ubbidienza e all’ascolto”, anche quando questo, in realtà, non è stato presente come strumento coercitivo ma come strumento meramente educativo e indispensabile.

Il bambino cresce, diventa adolescente ed adulto attraverso i SI ed i NO del proprio genitore, strumenti educativi indispensabili. Il fratello maggiore si impone su quello minore, o semplicemente lo consiglia; il marito proveniente da retaggi sociali che lo pongono come “capo famiglia” potrebbe non essere in grado di assumere una posizione di neutrale comunicazione con la propria moglie e compagna.

Comunicare ascoltando: le esperienze pregresse

Ecco perché la comunicazione non è affatto semplice, in quanto per poter comunicare ci si deve spogliare, empatia a parte, da tutta una serie di condizionamenti e retaggi culturali, sociali, familiari e di vissuto che, in maniera indiretta, potrebbero limitare la reale capacità di ascolto strumento indispensabile per una buona e sana comunicazione.

Sostanzialmente, tacere ed aprire le orecchie, non basta, è necessario riuscire a porsi all’altro liberi da ogni possibile vincolo che possa influenzare la nostra capacità di comprensione.

Se l’empatia può aiutare, è bene sapere che serve davvero a poco quando i canali di comunicazioni sono condizionati da esperienze pregresse negative vissute realmente o semplicemente avvertite come tali. L’amigdala condizionata dagli eventi intercorsi nella vita, entra in gioco e offusca, in alcuni casi, la capacità reale di comunicare ascoltando.

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Prato “verde” : tutte le operazioni utili dalla A alla Z

prato
Prato "verde" : tutte le operazioni utili dalla A alla Z

Il prato di un giardino o di una villetta è il biglietto da visita principale del verde esterno

Il prato può essere tranquillamente definito come un ecosistema vivente con una sua propria evoluzione, il quale può svilupparsi in una dimensione spontanea o in una dimensione guidata dalla mano dell’uomo.

Ma il prato per essere lo specchio del giardino necessità di manutenzione sia in estate che in inverno. In questa guida vedremo quali sono le operazioni utili dalla A alla Z per avere un prato bello e in perfetta salute.

Manutenzione prato

Il prato necessita di cure e manutenzione, quest’ultima prevede una serie di operazioni mirate ad avere una superficie erbosa robusta, rigogliosa sana e di bell’aspetto estetico.

Progettazione del prato

Per l’ottenimento di un prato con le caratteristiche appena citate, è fondamentale una buona progettazione di base, e l’applicazione di tutte le tecniche  inerenti, nonché la conoscenza dei fattori ambientali che potrebbero intervenire e modificarne la struttura.

Esposizione e terriccio

L’esposizione e la tipologia di terriccio nonché la preparazione del suolo, drenaggio incluso, influenzeranno notevolmente la crescita e lo sviluppo del prato.

Un prato che troviamo già installato necessiterà magari di ulteriori miglioramenti  o modifiche del terreno se è stato realizzato senza tener conto dei principi di base che regolano la crescita di un bel prato.

Prato "verde" : tutte le operazioni utili dalla A alla Z
Prato “verde” : tutte le operazioni utili dalla A alla Z

Prato “verde” : tutte le operazioni utili dalla A alla Z

Oltre ad un accurato studio del terreno, e alla scelta dei semi più idonei ad esso, tenendo conto del tipo di terreno ma anche dell’esposizione più o meno intensa ai raggi del sole o se coltivato in ombra, considereremo anche con attenzione l’uso a cui va destinato, la quantità di presumibile calpestio, il clima della zona in cui verrà allestito il vostro prato.

Manutenzione e taglio del prato

Invece, per quanto riguarda i principali lavori di manutenzione e cura del tappeto “erboso ornamentale e sportivo dovremo accuratamente rispettare le regole che determinano le operazioni di “taglio”.

Il taglio del prato, spesso sottovalutato, ha un ruolo molto importante. Andrà effettuato regolarmente ad un’altezza giusta utilizzando dei rasa erba con buone lame che possano effettuare il taglio ideale, ed il più giusto.

Sia l’altezza del taglio che la tipologia di taglio ottenuta da lame più o meno efficaci e prestanti possono influenzare moltissimo la corretta crescita del prato.

Areazione, irrigazione e concimazione prato

“la concimazione”,“l’aerazione”, “la sabbiatura”, la risemina, “l’irrigazione”e le operazioni (quando necessarie), di “diserbo”.

Il diserbo su prati già esistenti può essere ottenuto periodicamente con azione manuale rimuovendo le piantine infestanti che man mano nascono. Un prato ben curato e fitto darà meno spazio alla crescita delle erbe infestanti.

In primavera ed estate è necessario concimare il prato, e nel periodo precedente (inizio primavera) preparare il terreno con eventuali integrazioni a base di sabbia e terriccio, areazione della superficie. Nei punti dove il prato si è diradato sarà necessario comprenderne la causa e procedere a trattamento opportuno e risemina.

Prato informale e prato facile

Se si possiedono grandi superfici verdi, si può optare per un” prato informale” il quale richiede minor manutenzione, ma è idoneo solo a particolari spazi ed esigenze. Bello, rustico dall’aspetto naturale il prato informale contenente anche fioriture come ad esempio le margherite, incontra sempre un buon successo.

Per chi ha poco tempo da dedicare al prato è consigliabile optare per la scelta di semi che generano prato nano, ossia con basse necessità di taglio o per prati facili come quelli a base di dicondra repens, un prato con foglioline cuoriformi, bello, verde e resistente.

Considerazioni

Come accennato il taglio del prato e non solo irrigazioni e concimazioni possono essere determinanti per la sua salute ed il suo aspetto per cui vi consiglio di leggere la guida sottostante dove viene spiegato nel dettaglio come deve avvenire un corretto tagli del prato. Rimane la regola che per avere un prato perfetto, vedere rigoglioso ed in salute, l’impianto e la semina è molto importante ma con essi anche le operazioni dalla A alla Z che vanno seguite durante l’anno per la sua corretta manutenzione.

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Come abbinare borse e vestiti: colori a contrasto o ton sur ton?

Come abbinare borse e vestiti: colori a contrasto o ton sur ton?
Come abbinare borse e vestiti: colori a contrasto o ton sur ton?

Spesso ci si chiede come abbinare borse e vestiti, così come le scarpe con gli abiti o con la borsa. Le soluzioni sono molteplici e dipendono molto dallo stile che si adotta nel proprio abbigliamento. Outfit classico o outfit sportivo?

Sicuramente lo stile influenzerà moltissimo il tipo di borsa da abbinare ai vestiti e di certo più si è eleganti e maggiore e la cura da attuare nella scelta di borse e scarpe da abbinare. Ma vediamo alcuni esempi.

mini bag
Mini bag i colori moda per le borse primavera estate

Come abbinare borse e vestiti

Come accennato, se si adotta un outfit sportivo invernale o estivo la scelta e l’abbinamento della borsa e delle scarpe è abbastanza libera, si possono adottare colori in tinta a contrasto, zainetti, fantasie e quel che più vi va.

Al contrario, se l’outfit indossato è composto da vestiti eleganti, o classici, la scelta della borsa deve essere attuata con più attenzione. In autunno – inverno i colori più adottati sono il nero, il beige, il marrone, ma anche il rosso. Queste tinte non sono sufficienti per abbinare vestiti e borse o borse e scarpe. In realtà anche il modello è molto importante.

Non indosseremo mai una grande borsa ad un matrimonio, ne una bella borsa in paglia, prettamente estiva; così come non ci muniremo di un elegante minio maxi bag per andare a correre al parco ma opteremo per un marsupio o uno zainetto.

Mini bag colorate
Mini bag colorate

In estate invece, i colori che si hanno a disposizione per le borse sono vivaci e brillanti: a partire dal classico bianco fino ai colori top di questo 2022 che vedono nei colori accesi e nelle scelte in bicromia il top per le borsette da abbinare a vestiti.

Qualche consiglio utile circa i colori di tendenza delle mini bag e gli abbinamenti con abiti li trovate anche in questo precedente articolo:

Mini bag: i colori moda per le borse primavera estate

Abbinamento di borse e vestiti: colori a contrasto o ton sur ton?

Sicuramente abbiamo dedicato un ampio articolo all’abbinamento degli accessori dei vestiti ma comunque sia, vogliamo tornare ad approfondire nel dettaglio l’abbinamento vestiti e borse in quanto spesso ci vengono poste domande in merito. La borsa rossa ad esempio, colore che si abbina tranquillamente con molti outfit crea spesso dubbi.

Come regola, nell’abbinare borsa e vestiti vige quella del colore a contrasto ad esempio bianco con nero, rosso con bianco, grigio con rosa, giallo con verde o quello del ton sur ton, ossia adottare per la borsa lo stesso colore dell’outfit ma di un tono più chiaro o più scuro.

Vediamo alcuni esempi di abbinamento vestiti e borsa:

Siete vestite di rosa? Perfetta la borsa fucsia, così come bianca. Siete vestite di nero? Specie se una stagione di mezzo è perfetta la borsa bianca, così come grigia o nera in inverno.

Siete vestite in marrone? Abbinatevi una bella borsa beige, ma anche a contrasto una mini bag gialla sarà perfetta. Un abbigliamento con vestiti in beige si abbina bene con una borsa marrone e le scarpe in tinta o ton sur ton. L’abito è corallo? Abbinatevi una borsa bianca.

Avete dei dubbi circa la borsa da abbinare al vostro outfit?

Abbinare borsa e vestiti come fare? Un trucco facile facile

Se avete dei dubbi e non siete sicure di che colore e modello abbinare al vostro outfit, scegliete una borsa ton sur ton e di sicuro non vi sbaglierete. Quanto alla scarpe, per decenni è stata opinione comune che le scarpe dovevano essere in abbinamento alla borsa, (cosa che condivido pienamente).

Ma negli ultimi anni la moda ha stravolto anche “questa certezza” e, sempre più spesso, si vedono scegliere dagli stilisti scarpe in tinta con l’outfit e magari borse a contrasto. Personalmente riamiamo della vecchia scuola e, specie nelle occasioni che richiedono un dress code impegnativo, è meglio essere classici ed optare per borsa e scarpe dello stesso colore, o in sintonia come la scelta adottata dai reali nella foto sotto: scarpe nere, borsa bianca e nera per un dress code casual smart.

Il consiglio è di scegliere preferibilmente dai colori neutri come bianco, nero, marrone, blu, verde scuro. Un modo semplice per non sbagliare mai. Se siete giovanissime potete osare un po’ di più anche quando il dress code è impegnativo, ancora di più se il dress code e casual smart o sportivo.

dress code casual Harry e meghan
Dress code casual smart significato e cosa indossare

Se, nonostante i nostri consigli avete ancora dei dubbi in merito a come abbinare abito e borsa, scriveteci o adottate i colori passepartout che vanno sempre bene, che sono nero o marrone per l’inverno, e bianco o beige per l’estate.

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L’angolo ufficio uno spazio da creare in casa

L'angolo ufficio uno spazio da creare in casa
L'angolo ufficio uno spazio da creare in casa

Non tutti hanno la possibilità di avere una stanza da adibire ad ufficio in casa. Eppure con lo smart working l’esigenza dell’ufficio in casa è diventata comune a molti.

Non che in precedenza, prima della pandemia, non vi fossero lavori svolti da casa, ma diciamo pure che con i vari lockdown, ci si è resi conto di come alle volte lavorare da casa sia produttivo e comodo, sia per le aziende, che per alcuni lavoratori.

Creare l’angolo ufficio in casa diviene per molti, una vera e propria esigenza: vediamo come fare!

Come creare l’angolo ufficio in casa

Le idee per creare un ufficio in casa sono molte, e se nel web vi accingete a fare una semplice ricerca per immagine ne trovate tante, alcune creative, altre meno.

Diciamo però che il problema non è quello di dover considerare la scrivania più giusta per poter svolgere il proprio lavoro da casa, ma piuttosto quella di riuscire a ritagliarsi uno spazio funzionale da adibire ad ufficio.

7 consigli e possibili soluzioni per creare un ufficio in casa

  1. Una stanza per noi
  2. Destinare a nuovo utilizzo lo stanzino
  3. Rinunciare ad un bagno in più (se ne avete 3)
  4. Il sottoscala
  5. Un corridoio o un ingresso ampio
  6. Dividere la cucina e creare un anglo cottura in soggiorno
  7. L’ufficio soppalcato

Una stanza per noi: ufficio top

La soluzione a cui tutti ambiremo è sicuramente quella di avere una stanza in più, da poter adibire ad ufficio: situazione quasi mai possibile che ci costringe ad optare per le altre idee per l’ufficio.

Destinare a nuovo utilizzo lo stanzino

Avete due stanzini in casa? O magari un solo stanzino che utilizzate poco ed è pieno di cianfrusaglie? Bene, è arrivato il momento di svuotarlo e utilizzarlo per creare un piccolo nuovo ufficio.

Se vi serve spazio per alcuni oggetti che vi erano riposti create un palchettone in corridoio o in ingresso o realizzate un armadio a muro in qualche area della casa.

Rinunciare ad un bagno in più

In una famiglia due bagni sono ormai indispensabili, ma possiamo tranquillamente rinunciare al bagno di servizio, ossia il terzo bagno di cui molte case e i villini a schiera sono spesso dotati.

Al posto del bagno troverà collocazione un piccolo ufficio da destinare al vostro lavoro da casa.

Il sottoscala si trasforma in ufficio

Molte case a più piani possiedono dei sottoscala che, talvolta rimangono inutilizzati. Un sottoscala alto può tranquillamente trasformarsi in un angolo ufficio funzionale e riservato.

Vi ricordo che tavoli consolle e sedie pieghevoli possono rivelarsi molto utili per guadagnare spazio in casa e creare angoli da sfruttare all’occorrenza.

Corridoio o ingresso uno spazio da sfruttare per lavorare

Ovviamente, non tutti i corridoio o gli ingressi possono assolvere questa funzione ma, in alcune case si hanno dei corridoi ampi e lunghi o degli ingressi molto comodi che possono tranquillamente accogliere una scrivania per dar vita ad un angolo ufficio, separato magari da pareti in materiale plastico traforato, o da un semplice separè che rinnova casa, e le conferisce un aspetto curato e diverso.

Dividere la cucina e creare l’ufficio

Qualora si possieda una cucina grande si potrà sacrificarne una parte, o magari dividerla in due. In alternativa, è possibile spostare la cucina in soggiorno realizzando un bell’angolo cottura e destinare la piccola vecchia cucina ad uno studio per poter lavorare da casa. La soluzione andrà valutata da caso a caso in relazione all’ambiente e alle necessità familiari di chi vi abita.

L’ufficio soppalcato

Questa soluzione soppalcata dell’ufficio è realizzabile in case che possiedano soffitti alti, come sono alcune vecchie case di un tempo.

La zona soppalcata potrà essere creata in ingresso, in una camera od anche nel soggiorno rispettando semplicemente lo stile d’arredo sottostante. Tra tutte le soluzioni per creare l’angolo ufficio in casa questa è quella che piace di più, anche se non attuabile in ogni luogo.

7 idee per creare un angolo ufficio in casa
7 idee per creare un angolo ufficio in casa

Realizzare l’ufficio in casa: si può!

Le 7 idee per creare un angolo ufficio in casa, o un vero e proprio spazio lavoro, possono anche adattarsi ad ambienti piccoli e medio piccoli, semplicemente destinando a studio o officio un angolino del soggiorno o di una camera ad accogliere una scrivania di dimensioni contenute da accogliere, ad esempio, in un angolo, in un vano muro, od anche in un armadio a muro, o semplicemente incassandola in una libreria esistente o da progettare.

Con quali piante rampicanti rivestire un muro

ficus rampicante repens o pumila
Con quali piante rampicanti rivestire un muro

Terrazzi, balconi e giardini con la primavera tornano a fiorire e a rivestire di verde e colori ogni angolo ben strutturato del giardino e degli spazi verdi domestici.

Capita di volere rivestire un muro di verde per abbellirlo e caratterizzarlo, specie qualora si tratti di mura di cinta o di spinta particolarmente alti e incombenti.

A tal proposito per rivestire un muro vi sono piante rampicanti più o meno adatte, alcune sempreverdi altre invece a foglia caduca: scopriamo quali sono!

Con quali piante rampicanti rivestire un muro: pianta sempreverde o pianta a foglie caduche?

Se si ha un muro incombente o semplicemente si decide di rendere verde la parete di un balcone o terrazzo le soluzioni da prendere in considerazione sono di due tipi: pianta sempreverde o pianta a foglie caduche?

La seconda cosa da considerare è se si desidera una pianta rampicante con ricca fioritura o al contrario, una pianta rampicante per muro con scarsa fioritura, insignificante fioritura, o priva di quest’ultima.

Vi sono infatti situazioni in cui un rampicante con fioritura abbondante potrebbe costituire un valore aggiunto, ma in altre situazioni, un muro ricoperto di fiori potrebbe creare problemi attirando api, vespe e calabroni.

Piante rampicanti per rivestire muri e grigliati

La zona climatica e l’esposizione al sole intenso della pianta, o scarso, è uno degli elementi da prendere in considerazione quando si sceglie qualsiasi pianta. Allo stesso modo, decidere per una decidua che perde foglie significa avere in inverno foglie da raccogliere ed un muro “nudo”.

Al contrario però, un rampicante sempreverde andrà potato di frequente a seconda della specie, e adornerà il muro con fioriture più o meno vistose che, in alcuni casi potranno essere piacevoli in altro recare disturbo.

Pianta rampicante decidua: la vita americana

Tra le piante rampicanti decidue che sono in grado di ricoprire abbondantemente muri anche estesi si colloca la vite americana, una specie botanica che in autunno, prima di far cadere le foglie, li tinge di un suggestivo rosso.

Specie rustica molto resistente con scarse esigenze colturali.

Rampicante sia deciduo che persistente: la Bugavillea

La Buganvillea è insieme alle Clematidi, alla Passiflora e al Glicine tra le piante rampicanti con fioriture molto belle. Mentre le Clematidi e la Passiflora sono rampicanti abbastanza delicate che perdono le foglie in inverno, incluso il Glicine, la Bugavillea non perde le foglie.

La Buganvillea se viene collocata in buona esposizione e in zone climatiche miti come le zone costiere, nell’Italia centro meridionale cresce bene, fiorisce e non spoglia. La Buganvillea è una delle specie botaniche più note per la bellezza della fioritura.

Falso gelsomino o trachelospermum

Per rivestire grigliati e muri, ma in questo caso va sostenuto e guidato, il gelsomino, falso gelsomino, ma anche il vero gelsomino sono due piante rampicanti dalle fioriture piccole e profumate.

Il gelsomino perde le foglie mentre il Trachelospermum o falso gelsomino è un sempreverde che richiede due o tre potature dalla primavera all’autunno e regala un fogliame verde lucido e fiori bianchi profumatissimi.

trachelospermum Jasminoides
trachelospermum Jasminoides

Edera Elix rampicante sempreverde

Una pianta sempreverde che può ricoprire velocemente grigliati e muri, non perde le foglie ed è economica e resistente. Sul mercato se ne trovano diverse tipologie.

La sua crescita è rapida e richiede molte potature per questo è consigliabile adottarne una specie a foglie piccole e crescita meno rapida. Da sconsigliare l’Edera su recinzioni in fero od altro perché i suoi tronchi crescendo possono danneggiare le strutture.

Edera
Edera

Il Ficus Repens o ficus Pumila

Le specie botaniche rampicanti adatte per rivestire un muro sono moltissime e a tal proposito vi consiglio di andare a scandagliare con attenzione la guida in verde dove ne troverete elencate e descritte moltissime.

Quali rampicanti scegliere per giardino e terrazzo

Tra le specie rampicanti tappezzanti resistenti adatte a rivestire i muri merita un posto in primo piano il Ficus Pumila o Ficus repens.

Il Ficus Repens o ficus Pumila
Il Ficus Repens o ficus Pumila

Tappezzante, sempreverde a crescita rapida ma, al tempo stesso, contenuta rispetto all’edera, non richiede potature se non quelle di contenimento in termini di espansione verticale e orizzontale ma non di superficie, come si può vedere dalle foto rimane radente al muro o quasi, crescendo in altezza e larghezza.