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Cane Maltese per famiglie e bambini: tipologie razza, pelo, prezzo

Cane Maltese
Cane Maltese

Cane Maltese temperamento, alimentazione, prezzo dei cuccioli di questa razza aristocratica socievole ubbidiente.

Bello, allegro, giocherellone e simpatico il cane Maltese toy o normale è, al momento, una delle razze più popolari e ricercate in Italia al pari di altri piccoli cani come il carlino o il chihuahua. Si tratta di un cane aristocratico e leggiadro, simpatico e giocherellone, ubbidiente e socievole.

 Le domande che spesso chi deve acquistare un cane di questa razza si pone sono: quanto costa un cucciolo di maltese? Il maltese tot è sicuramente il più costoso ma, quanti tipi di cane maltese ci sono? Quanto pesa un cucciolo di maltese? Come sono i cani maltesi? Perdono il pelo? Quali le malattie, la longevità etc. Vediamo di rispondere in modo esaustivo alle domande più comuni su questa razza canina.

Cane Maltese caratteristiche: Origine razza e nome

Il maltese, classificato come cane da compagnia, è una razza canina molto antica. Le origini sono probabilmente europee, risalenti ad oltre 2000 anni fa e da ricercarsi nel bacino del mar mediterraneo epoca Antica Roma. Uno storico greco, subito d.C. testimoniava di cani di piccola taglia, con pelo lungo e bianco, molto ricercati dai nobili.

Per quanto concerne il nome “Maltese” deriva da “Melitensis” usato già da Aristotele, che con molta probabilità si riferiva alla cittàsiciliana di Melita. Per quanto concerne invece la radice comune di nomi come Malta, Meleda Melita,  etc. si tratta dell’adattamento greco del termine “Malàt” che significa  appunto “rifugio o porto“.

Cane Maltese per famiglie e bambini: tipologie razza, pelo, prezzo

Cane Maltese come è: classificazione e struttura fisica

L’altezza al garrese dei Maltesi va dai 20 ai 23 cm per le femmine, mentre per il maschio adulto è leggermente più grande e può arrivare fino ai 21 – 25 cm. Ha un portamento nobile e fiero, decisamente elegante. Il pelo è lungo, liscio e di colore bianco, gli occhi scuri, il tronco allungato, mentre il corpo ha un ossatura forte.

Presenta un torace ampio e ben sviluppato con gambe corte e coda spessa alla radice e più fine all’apice della punta. Presenta un tartufo voluminoso con narici aperte e occhi grandi e scuri. Infine, ha orecchie triangolari e lunghe. Il peso medio di questa razza, sia maschio che femmina, è di 3 o 4 chili al massimo.

Il Maltese è una razza che appartiene al Gruppo FCI 9 “ossia, cani da compagnia e toy” esattamente come il Chihuahua, il Bouledogue francese, il Pechinese, lo Shih Tzu ed il Carlino, altre razze canine di piccole dimensioni.

Cane Maltese: salute, malattie e cure

Il cane maltese e la salute dono argomenti di interesse, ma nonostante la piccola mole si tratta di cani dalla salute robusta. Il pelo va lasciato crescere per spuntare le punte ed è necessario spazzolarlo ogni giorno. Indicata la pulizia degli occhi per eliminare macchie di lacrimazione e secrezioni. Allo stesso modo necessita di pulizia ordinaria delle orecchie. A seguire, trovi dei consigli su come pulire occhi ed orecchie del cane.

Come i Barboncini il Maltese è una razza che non perde il pelo, non ha sottopelo e non fa muta. Una dei punti deboli di questa razza sole le zampe, ed in particolare le articolazioni, in quanto può andare incontro alla lussazione della rotula e conseguentemente, zoppia.

Com’è il cane Maltese conoscerne il carattere

Il Maltese carattere: razza docile, allegra, molto affettuosa ed intelligente. Adatta a vivere con i bambini , grazie al carattere molto accomodante ma allo stesso tempo vivace, infatti questa razza ama il gioco. Perfetto come cane da compagnia sia per gli anziani che per le famiglie. Vigile e attento ai comandi del padrone è, nonostante le piccole dimensioni, un buon cane da guardia o meglio un ottimo “allertatore”.

Data la sua vivacità ha bisogno di socializzare con altri cani. Potrebbe avere una discreta inclinazione all’ abbaiare, ne più ne meno di molte altre razze piccole, ma molto dipende anche dall’educazione che riceverà.

Qual’è vita media di un cane Maltese

Cane maltese vita media: sono cani longevi, un po’ meno dei barboncini e di altri cani di tagli piccola, ma comunque con una durata di vita media che va dai 12 ai 15 anni ma, in alcuni casi possono raggiungere anche età superiori fino ai 17 – 20 anni.

Quante razze di Maltese ci sono?

Esiste una sola razza Maltese che è con pelo liscio, bianco e lungo, alcuni cercano maltese a pelo corto, ma non è precisa come indicazione. Il cane razza maltese è uno e le dimensioni sono stata citate nei paragrafi precedenti. Non esistono varianti di colore ne di tipologia di pelo, dunque in fase di acquisto fate attenzione a non farvi raggirare. I cuccioli hanno pelo più corto rispetto al cane adulto. Il pelo cresce e con la crescita, andrà spuntato.

Cane maltese prezzo

Dopo esservi documentati sul carattere maltese, la salute e le cure di questa simpatica razza, vi starete chiedendo quanto costa acquistare un Maltese. Il “Maltese Toy prezzo” non si discosta di molto da quello di altre specie simili di cani di piccola taglia. Il prezzo medio maltese è di 1000 euro, ma è variabile e può andare dai 600 euro fino ai 1500 euro ed oltre per cani con pedigree di alta genealogia.

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Shabby in giardino e in casa

Garden shabby chic
Garden shabby chic

L’idea di arredare seguendo le tendenze dettate dallo stile shabby chic è sempre più in voga. Si realizzano arredamenti d’interni in tale stile e si allestiscono giardini, terrazzi e location per eventi e matrimoni, evocando lo stile romantico che piace molto alle donne, ma che viene apprezzato anche dagli uomini. Perché e come arredare Shabby giardino e casa? Il perché è semplice, piace molto! Come fare, invece, lo vedremo nei paragrafi successivi.

Shabby in giardino e in casa: ogni stanza ha il suo fulcro

Lo stile che si respira negli ambienti shabby è molto evocativo, riconduce ad un passato rurale, suggerisce antichi usi e ritmi cadenzati; evoca relax e calma, sia nelle linee che nei colori chiari e le tinte pastello. Mobili ed accessori, caratterizzano ogni ambiente ma, in ogni stanza, è bene scegliere ed adottare un elemento più importante che nel contesto rappresenti il fulcro. Si può riciclare, cercare di acquistare mobili shabby chic a poco prezzo, recuperare i mobili della nonna o della zia in cantina o in vecchie case, o anche acquistare mobili nuovi in perfetto stile shabby ma, ovviamente, non originali.

Fulcro e ambienti

  • In una camera da letto questo ruolo può essere svolto egregiamente dal letto o magari anche da un armadio molto importante. Allo stesso modo un mobile da toilette scelto con gusto e una bella poltroncina coordinata possono attirare l’attenzione della nostra vista ancor di più di un letto o di un imponete armadio. Lo stesso discorso riguarda la cameretta shabby dei ragazzi.
  • Nel soggiorno e nella sala da pranzo spesso il ruolo di fulcro viene affidato al tavolo, ma nulla vieta di creare un angolo in evidenza caratterizzato da una seduta e un tavolino posti in un angolo specifico. Ma il soggiorno, che generalmente è l’ambiente più grande della casa, si presta ad infinite soluzioni caratterizzanti.
  • In cucina, invece, il fulcro potrebbe essere rappresentato da una credenza, o magari da una bella piattaia. Un arredamento omogeneo in cui un elemento assuma un ruolo in primo piano caratterizzandolo e questa funzione, in cucine grandi può assolverla anche la cappa. Una regola semplice, ma importante, che si adotta non solo nello shabby, ma anche in altri stili.

Il giardino shabby chic

Per quanto concerne il giardino ed il terrazzo shabby la scelta dei mobili, degli accessori e di eventuali pianta risulta abbastanza semplice. Il riciclo, in questo ambiente è quasi d’obbligo. Una vecchia porta in legno può diventare un tavolo da pranzo per il giardino. Dei pallet possono, con le dovute lavorazioni e con la verniciatura decapé, diventare magnifiche fioriere shabby, o magari, anche dei bei contenitori per le erbe aromatiche e fragoline di stagione. Nel contesto shabby di un giardino, il tavolo dovrebbe esser rigorosamente vecchio, realizzato magari in legno recuperato o in ferro, le soluzioni moderne in resina e legno non vi trovano la giusta collocazione ed è meglio evitarle.

Arredamento da esterni e stile

Non è necessariamente indispensabile adottare il medesimo stile, sia dentro che fuori casa, ma ovviamente, scelte simili si fondono con maggior armonia. Qualora non voleste adottare il medesimo stile provate però a considerare linee e colori in sintonia tra loro. Alcune fotografie di giardini e terrazzi shabby chic potrebbero fornirvi spunti e idee.

Ad esempio, perfetto un tavolo bianco in resina, in ferro battuto, o legno abbinati a sedie e complementi e accessoriati di elementi caratterizzanti in stile shabby come fioriere, porta vasi appesi al soffitto, porta candele e lanterne. In questo modo pur adottando mobili da esterno moderni si armonizza il contesto interno e quello esterno della casa. Se vi mancano le idee ecco come prendere spunto per arredare la casa: Shabby chic 15 idee da copiare.

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Storia e nascita di Venezia città lagunare del V secolo d. C.

Venezia antica
Venezia antica

Venezia, ha una storia antica, oltre ad essere unica nel suo genere, una delle città più belle del mondo, è anche una delle poche grandi città italiane che non può vantare la presenza di resti dell’epoca romana. Venezia nasce infatti nella metà del V secolo d. C. Si presume che nella laguna vi fossero insediamenti umani sin dall’epoca preistorica.

Storia e nascita di Venezia: la struttura artificiale

Nel V secolo d- C. alcune popolazioni per sottrarsi con molta probabilità alle invasioni barbariche, cercarono rifugio nelle isole della laguna veneta. Secondo Tito Livio, Antenone insieme ad altri fuggiaschi provenieneti dalla guerra d Troia, trovarono rifugio nella laguna; ed Enea fondò Venezia nel 1107 a: C. Le prima costruzioni vennero realizzate sulle isole che si erano formate, per la maggior parte, grazie ai detriti portati dai fiumi e che per questo motivo presentano un terreno cedevole. Il terreno venne consolidato con assi e pietre, tecnica che servì anche per ampliare l’insediamento.

I bassi fondali della laguna veneta furono riempiti e rafforzati con pietrame, laterizi e blocchi squadrati sovrapposti ad una fitta schiera di travi di legno che venivano conficcati nel terreno melmoso. Attraverso queste operazioni di ingegneria, nacquero le isole artificiali e, su di esse, si cominciò ad edificare con le tecniche tradizionali di costruzione.

Edificazione via dei martiri

Le popolazioni di Venezia

I primi abitanti di Venezia non possono essere considerati fuggiaschi come i loro antenati lagunari. Essi avevano sviluppato varie attività in mare tra esse la pesca prima, ed il commercio poi. Commerciavano sale, molti erano carpentieri, calafatari ossia costruivano ed impermeabilizzavano gli scafi delle imbarcazioni. I più facoltosi si spinsero il commercio esterno alla laguna arrivando a toccare porti importanti anche esteri. Venezia rivaleggiò per lungo tempo con Genova contendendosi il predominio sul mare Adriatico. Infine, Venezia divenne un porto importante anche per la partenza delle navi destinate alle crociate di cui la prima fu nel 1095 – 1099. Il plebiscito del 21 e 22 Ottobre del 1866 declamò l’annessione della repubblica di Venezia all’Italia.

La struttura delle case di Venezia

Il tipo di terreno su cui sorsero le case non permise, per ovvie ragioni, la creazione di strutture interrate o semi interrate, per cui nessuna casa a Venezia è dotata di cantine sotterranee. Quanto alla solidità delle strutture essa nel tempo va incontro a scarsa stabilità dovuta a fondamenta poco solide. Con il passare dei secoli Venezia divenne una città artificialmente costruita sull’acqua in cui i canali divennero vie acquatiche che si snodavano tra le case. I rii, calle o rughe furono in parte riempiti di terra. Alla fine di questi si aprirono piccole piazze. I cittadini si spostavano anche su marciapiedi che se grandi di dimensioni, presero il nome di fondamenta o rive. Allo stesso modo rimasero molti canali navigabili che vennero attraversati da ponti. Una struttura costruita nel tempo quella dell’intera città di Venezia offre, ad oggi, molti itinerari romantici.

Fondazioni di edifici a Venezia

L’interno delle case veneziane

Le case veneziane sono in genere costituite da un piano terra e due piani sovrastanti, il sottotetto è sempre presente. Le scale che collegano i vari piani vennero realizzate in pietra, mentre si utilizzò il legno per i palchetti dei pavimenti e nelle decorazioni dei soffitti arricchite sempre da stucchi. Gli edifici sono spesso dotati di ampie finestre vetrate che li rendono luminosi.

L’acqua del canale entra nell’androne delle case per consentire alle gondole di raggiungere la porta d’ingresso delle case rimanendo pur sempre al riparo. Tornando al tetto, i comignoli presentano forma caratteristica a sbocchi inclinati e talvolta orientabili in modo da mantenere efficienza anche con le variazioni del vento.

Interno casa veneziana di lusso

Le antiche dimore veneziane presentavano ampi spazi alle pareti che venivano solitamente decorati con affreschi o con dipinti ad olio su tela. Dai soffitti pendevano fastosi lampadari fabbricati nelle vetrerie di Murano, un’isola della laguna nota per le sue creazioni artistiche in vetro di Murano.

Bonsai di cipresso stile e coltivazione

Bonsai di cipresso a cascata
Bonsai di cipresso a cascata

I bonsai per alcune persone diventano una vera passione un hobby rilassante da praticare in casa. Tra le varie tipologie di bonsai troviamo quello di cipresso che può essere coltivato in diversi stili e soprattutto, come esemplare unico con forme diverse inclusa quella suggestiva a cascata, ma anche per formare piccoli boschi con gruppi di cipressi bonsai nani. Una specie versatile, da esterno, non delicata.

Bonsai di cipresso stile e coltivazione

Per ottenere un bonsai di cipresso si potranno usare giovani esemplari in vaso. I bonsai si riproducono per talea, per seme o per rimozione dal terreno di esemplari cresciuti in natura in situazione angusta che li ha resi mini alberi. Nel capo del cipresso si hanno, con facilità, esemplari nuovi anche per seme. Le talee, consentono, come negli esemplari adulti, di ottenere una pianta con le stesse caratteristiche della pianta madre, cosa che non si ottiene con la nascita per seme. Tra le tipologie di cipresso di cui parleremo ne prenderemo in esame due:

  • Cipresso comune o Cupressum sempervirens
  • Cipresso falso o Chamaecyparis
Bonsai di Cipresso a boschetto

Bonsai di cipresso comune

Si tratta di un albero sempreverde a crescita rapida con fogliame di color verde scuro e portamento verticale.

  • POTATURA: Prima della ripresa primaverile si operano le potature del cipresso bonsai. Gli stili con cui formare il bonsai sono molteplici. Si può optare per legature, od anche per allevamento simile alla struttura in natura realizzando boschetti molto suggestivi.
  • RINVASO: il rinvaso va effettuato ogni due anni prima della ripresa vegetativa fine inverno inizio primavera.
  • ESIGENZE: Questo tipo di pianta “cipresso” ama le esposizioni in pieno sole ma, allo stesso tempo, richiede annaffiatura molto abbondanti. Sopporta bene il freddo ma non temperature troppo rigide.
  • LEGATURA: Le legature di formazione possono essere effettuate in qualsiasi periodo dell’anno ma on vanno mantenute mai per più di tre mesi.
  • PROPAGAZIONE: la propagazione del bonsai di cipresso va effettuata per seme in primavera o in altro periodo ma in serra.

Falso Cipresso

Il Chamaecyparis o falso cipresso è una conifera sempreverde che presenta foglie a squama di pesce ed è di colore verde chiaro, quindi diversa dal comune cipresso.

  • POTATURA: per questa specie botanica le potature vanno effettuate preferibilmente in primavera o in autunno quando la pianta si avvia al riposo vegetativo.
  • RINVASO: ogni due anni nei mesi che vanno da marzo a maggio.
  • HABITAT: a differenza del cipresso, il falso cipresso ama posizioni a mezzo sole o mezz’ ombra, resiste molto bene al freddo e necessita di molta acqua.
  • LEGATURA: le legature andrebbero preferibilmente effettuate a fine inverno o in autunno.
  • PROPAGAZIONE: si ottengono nuove piantine per seme.

Il cipresso è un bonsai da esterno di facile coltivazione che da risultati estetici molto gradevoli, specie se coltivato in gruppo o a cascata.

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Cosa vedere a Cremona città medievale capitale del violino

Cosa vedere a Cremona città medievale capitale del violino
Cosa vedere a Cremona città medievale capitale del violino

Cremona, piccola città lombarda, ha alle spalle una storia ricca di tradizioni tra le quali spiccano quella del torrone e del volino di cui Stradivari fu uno dei nomi più rappresentativi. A appena 1 ora di distanza da Milano, Cremona è facilmente raggiungibile in treno, automobile e bus. La stazione si trova a soli dieci minuti di strada a piedi dal centro storico di Cremona, cuore pulsante della cittadina. L’arte e gli edifici risentono delle influenze romaniche e medievali, nonché, successivamente, di quelle rinascimentali.

Duomo di Cremona

Viaggio a Cremona cosa vedere nella città nota per il violino: il Torrazzo

Oltre alle architetture storico artistiche della città, tra le quali spiccano il Duomo, simbolo del cristianesimo della città, Il Palazzo Comunale, il Muso Civico di Cremona e la Cattedrale con il Torrazzo, una torre medievale alta oltre 112 metri, la più alta esistente in territorio Italiano ed ospitante al suo esterno uno spettacolare orologio astronomico; Cremona è nota anche per la sua tradizione dolciaria rappresentata da Sperlari con la sua sede storica e dal dolce tipico natalizio: il torrone, inventato, a quanto pare, per un matrimonio di casa Sforza. Per visitare la città il consiglio è quello di rivolgersi alla Proloco o consultarne il sito in grado di offrire spunti ed idee interessanti tra essi la welcome card che consente di visitare la maggior parte delle attrazioni locali, risparmiando.

Cosa vedere a Cremona città medievale capitale del violino
Cosa vedere a Cremona città medievale capitale del violino – Piazza del Comune – Battistero

Torrazzo simbolo di Cremona

Posto al lato della Cattedrale, il Torrazzo rappresenta il simbolo della cittadina lombarda. Alto 112, 54 metri, è costituito da doppia canna, ossia due torri edificate una dentro l’altra. Di epoca medievale contiene al suo interno oltre 502 gradini e varie salette in cui vi si trova, dal 2018, il Museo Verticale, dedicato agli orologi e agli strumenti per la misurazione del tempo. Sembra che la sua edificazione venne fatta risalire al 754. Il Torrazzo sorge su un’ area al di sotto della quali si trovano i resti di un antico cimitero e strutture romaniche. La Cattedrale è visitabile in modo gratuito mentre il Battistero ed il Torrazzo hanno, volendo, anche un biglietto cumulativo economico.

Al quarto piano si trova incastonato nella struttura uno degli orologi astronomici più grandi al mondo. Costruito nel 1583 – 1588 dai due Francesco e Giovan Battista Divizioli, l’orologio necessita di essere caricato ogni giorno in quanto ha un funzionamento meccanico. Il quadrante rappresenta la volta del cielo con i segni zodiacali. Ha cinque lancette che possono rappresentare ed indicare diversi fenomeni astrologici, tra essi, le fasi lunari, gli equinozi ed i solstizi, ma anche le eclissi, l’ingresso delle costellazioni e del sole. Inoltre ospita 8 campane 7 in la bemolle ed 1 il re bemolle tutte in bronzo

Visitando il Torrazzo è raggiungendo la cima della torre campanaria, nelle giornate limpide quello che si presenta allo sguardo è un panorama fantastico visibile fino anche a 100 chilometri di distanza.

Torrazzo simbolo di Cremona

Piazza del Comune di Cremona

Rappresenta, di sicuro, il cuore pulsante di Cremona ed è proprio in questa piazza dove si trovano numerosi edifici storici, palazzi d’epoca e le strutture appena citate della Cattedrale, del Battistero e del Torrazzo. Si tratta del punto più alto della città ed è contornata dagli edifici più belli ed importanti della cittadina lombarda. Una zona in cui si sviluppa anche parte della movida cremonense.

Il violino ed i liutai di Cremona

Il vero protagonista della città, tra arte e prelibatezze dolciarie, rimane indiscutibilmente il violino e la tradizione liutaia che regna nella cittadina e che si respira nelle strade. Oltre alle statue in bronzo raffiguranti Stradivari ed i violini, a Cremona vi sono molte botteghe di liutai che tengono alta la tradizioni centenaria del violino. A tal proposito se si è in visita a Cremona, non si può esimersi dal visitare, in Piazza Guglielmo Marconi, il noto Museo del violino dove sono custoditi violini antichi e violini Stradivari. Una meta adatta anche a soddisfare la curiosità dei più giovani.

Il violino ed i liutai di Cremona – Storia del violino Stradivari

Il Castello o Rocca di Soncino

Per chi giunge in auto da Milano, lungo la strada è possibile visitare numerose strutture storiche medievali, castelli ben conservati come quella del Castello Sforzesco di Soncino, “Rocca di Soncino” posta in posizione strategica. Una rocca edificata nel 1473 – 1475, caratterizzato da mura, torri smerlate ed un torrione circolare. All’interno molte sale riportano affreschi di noti pittori ed una cappella. Dopo essere passato a vari proprietari, nel 1876 l’ultimo Marchese di Soncino, Massimiliano Stampa, lo ha ceduto con testamento al Comune, il quale, con l’ausilio di Luca Belltrami iniziò i lavori di restauro ultimati nel 1895.

Castello Sforzesco di Soncino . Rocca di Soncino

Nel centro storico di Cremona si snodano palazzi antichi, strade in cui si respira l’aria di un tempo lontano che riecheggia tra le strutture ben conservate. Acquistare casa a Cremona, in questa cornice ricca di suggestivo fascino, vuol dire aggiudicarsi un piccolo spazio in un angolo di paradiso storico e culturale. Una cittadina ricca di eventi musicali, un punto di incontro, specializzazione e formazione in ambito musicale, ma anche di semplice ascolto per gli appassionati delle note e della musica in genere.

Desigual estate 2020 collezione Miranda: Eva sensuale veste i tessuti

Desigual estate 2020 collezione Miranda
Desigual estate 2020 collezione Miranda

Torniamo alle origini, alla nascita del mondo e della specie umana, grazie ad Adamo ed Eva. La collezione Desigual estate 2020 crea una linea che inneggia alla vita e, attraverso la nudità espressa in disegni colorati che rivisitano il corpo femminile in varie pose plastiche, danno vita ad Eva by Miranda. Una collezione Desigual estiva che ci piace molto per l’estro, la vivacità dei colori, e le line retrò databili agli anni 70, periodo in cui giubbotti dalla vita corta, camice dai colletti ampi, si contrappongono a pantaloni a zampa di elefante, ed occhiali vintage grandi ed espressivi. Una collezione sostenibile sena pregiudizi originale come altre collezioni Desigual.

Desigual estate 2020 collezione Miranda: Eva sensuale veste i tessuti

Eva si spoglia e colora la collezione moda Desigual estate 2020

Sicuramente un vero inno alla vita questa collezione moda Desigual 2020 in cui il vero protagonista indiscusso, diviene il tessuto: stampe espressive ed evocative che inneggiano alle origini e alla libertà. Una collezione che nasce in contrapposizione con il periodo nero, cupo e limitativo del COVID e che vuol essere espressione di rinascita, libertà, positivismo. Il tutto però, senza essere irresponsabili. I capi si arricchiscono di accessori anti covid: visiere eleganti, occhiali da sole colorati e guanti protettivi si fondono agli outfit diventano elementi caratterizzanti piacevoli.

Desigual collezione Eva by Miranda

Eva, nuova collezione sostenibile Desigual by Mianda Makaroff

Una collezione sostenibile quella Desigual di Miranda Makaroff, disegnata in modo sapiente, dando spazio ad una sorta di rinascita che si evince nei colori e nei tessuti rappresentativi ed evocativi. Piccoli corpi nudi multicolori inneggiano alla libertà, armonie di forme e colori si snodano su tessuti leggeri prendendo vita ad ogni soffio di vento. Eva si spoglia di tutto, liberandosi da paure, conflitti, restrizioni. Eva inneggia all’allegria attraverso spunti bicromatici e giochi di forme. Una donna che indossa capi retrò, si protegge, ostenta allegria e positività senza pari. Giubbotti dalla vita corta, si alternano ad abiti femminili, jumpsuit suggestive e pantaloni a zampa di elefante, sfilano in allegra armonia, il tutto arricchito da accessori borse, scarpe e oggetti personalizzanti protettivi.

Altrettanto allegra e colorata, ma con un concetto completamente diverso, nasce la collezione Desigual designed by Mr. Christian Lacroix, anch’essa tutta da scoprire. Un’estate, quella Desigual, che offre moltissimo in termini di capi, linee e colori. Molto femminile anche la collezione Lacroix in cui i tessuti si coprono di fiori e si contrappongono ai corpi nudi della collezione Eva by Miranda da scoprire QUI.

Collezione Desigual designed by Mr. Christian Lacroix

Le collezioni Desigual: un inno al colore e alla vita

Se in genere il brand Desigual è conosciuto per la sua passione in termini di linee diseguali e colori vivaci, la collezione 2020 per l’estate si distingue per la sua energia: un inno alla vita che tenta di sfatare, e contrapporsi con forza, all’attuale momento storico, difficile per il mondo intero. E lo fa con estro, originalità, gioco di linee e colori, ma soprattutto, con stampe e disegni che ci piacciono molto. Femminilità, allegria e prudenza, dettata da accessori protettivi costituiscono il connubio vincente della nuova collezione Desigual per l’estate.

Come dormire bene per svegliarsi riposati

Come dormire bene
Come dormire bene

Il sonno non serve solo per recuperare preziose energie, riposare la mente, e darci la giusta carica per affrontare il giorno seguente. La funzione del sonno è molto più complessa tant’è che non si può vivere senza dormire, e non dormire per lunghi periodi porta alla malattia e talvolta alla morte. L’insonnia rappresenta un male comune di cui soffrono molte persone e, purtroppo, contribuisce a determinare una qualità di vita non ottimale.

L’importanza di un buon sonno ristoratore è enunciata in molti trattati scientifici e medici: non dormire, o dormire poco ed in orari non consoni, penalizza le facoltà cognitive, tende a causare un aumento di peso e contribuisce all’insorgenza di squilibri ormonali. Vediamo come dormire bene per svegliarsi riposati e perché un buon sonno ristoratore giova alla nostra salute fisica e mentale.

Come dormire bene per svegliarsi riposati

Come dormire bene: 3 elementi fondamentali per un buon sonno

Per dormire bene occorrono 3 elementi fondamentali:

  1. Materasso
  2. Ambiente
  3. Digestione

MATERASSO – Per dormire bene occorre un buon letto e un ottimo materasso. Ottimi store online come MiaSuite offrono una vasta scelta di materassi atti a soddisfare le varie esigenze e conciliare il sonno, favorendo un riposo a regola d’arte. Tra i materassi in commercio troviamo i Waterfoam, i materassi Memoryfoam, quelli a molle, ed infine i multistrato. Anche le reti sono offerte in diversa tipologia, più o meno rigide o elastiche, ortopediche e non. Ogni persona per dormire al meglio, deve individuare il materasso e la rete più giusta alle proprie esigenze fisiche. Lo stesso discorso vale per il cuscino.

AMBIENTETemperatura, luce, grado umidità e silenzio: l’ambiente in cui si dorme deve rispettare alcuni requisiti, tra essi, è importante che la stanza da letto sia ben ventilata e a giusta temperatura. Troppo caldo o freddo non aiutano a strutturare un sonno ristoratore, ne a prendere sonno. Tanto meno le fonti di rumore che, specie per alcune persone, possono costituire una grande fonte di disturbo. L’aria deve avere la giusta umidificazione mentre la luce è da preferire soffusa, o meglio ancora, spenta. Tutto questo contribuisce a creare un giusto equilibrio e a dar vita ad un ambiente rilassante e confortevole. E’ importante evitare di stare al PC o allo smartphone prima di andare a dormire.

DIGESTIONE – Una cena troppo abbondante o dei cibi poco digeribili sono dei nemici per il sonno, in quanto possono rallentare notevolmente la digestione. Una cattiva digestione può compromettere la qualità del sonno e causare la tanto temuta insonnia. Allo stesso modo, è buona norma evitare l’assunzione di cibi eccitanti nella seconda parte della giornata o nelle ore serali. Tra questi cibi ricordiamo in particolar modo il cioccolato ed il caffè ma anche la teina contenuti nel tè ha effetto eccitante ed i carboidrati in genere.

Insonnia e disturbi del sonno

L’insonnia colpisce molte persone di qualsiasi fascia di età e sesso. Ma questo disturbo ha un picco che coinvolge le persone delle terza età. Cambiamenti ormonali dovuti alla menopausa nelle donne, e all’andropausa negli uomini, sembrano interferire sui ritmi sonno – veglia. Ciò non toglie che il sonno può essere compromesso da abitudini sbagliate e che i disturbi del sonno vanno combattuti identificandone le cause. Stress, ansia, depressione, malattie possono concorrere all’insorgenza dell’insonnia. Oltre ad evitare comportamenti scorretti, per favorire un buon sonno esistono anche rimedi naturali, valide tisane a base di camomilla, biancospino, passiflora se assunte prima di andare a dormire favoriscono il riposo notturno.

Lo sport e l’insonnia

Lo sport è un vero toccasana per molte patologie. Aiuta a combattere lo stress, migliora l’umore combattendo la depressione, mantiene elastici muscoli e tendini, irrobustisce ossa e articolazioni, ma può risultare danno per il riposo notturno se praticato la sera. Questo perché durante l’attività sportiva, vengono prodotte le endorfine, un gruppo di sostanze chimiche rilasciate dal cervello che hanno proprietà analgesiche e fisiologiche molto simili a quelle procurate da morfina ed oppio, ma che allo stesso tempo, ci rendono vigili e non aiutano a conciliare il sonno.

Le endorfine possono essere rilasciate, non solo durante le attività sportive, ma anche quando si mangiano alcuni cibi, (dolci, cioccolata etc) o si provocano forti emozioni. Lo sport praticato nelle ore diurne favorisce un sonno ristoratore ed un buon riposo, specie se vengono messe in atto le 3 regole per dormire bene, ossia quella dell’uso di un buon materasso, un’ambiente confortevole sotto tutti i punti di vista ed un’alimentazione appropriata, sia nelle quantità che nel contenuto. L’osservanza di poche semplici regole insieme alla scelta del materasso migliore per le esigenze soggettive aiuteranno a conquistare il meritato riposo notturno.

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Usura delle gomme auto: i consigli per evitarla

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Il concetto di sicurezza in strada è un mix di fattori, riguardanti sia il comfort che le performance di guida dell’auto e la scelta degli pneumatici. Essendo questi la sola linea di contatto con l’asfalto, rappresentano anche il primo presidio di sicurezza: devono sempre essere in condizioni ottimali e occorre sottoporli a check ricorrenti nel corso del tempo. Il monitoraggio è essenziale, soprattutto dopo che l’automobile sia stata utilizzata per spostamenti impegnativi come per esempio un viaggio.

Pressione e deformazione: le cose da sapere

Sia le gomme auto estive che quelle invernali sono progettate per assicurare, di base, un certo chilometraggio e una certa durata. Alcune però possono subire una precoce usura, per ragioni diverse che adesso esamineremo. Conoscerle sarà molto utile per assicurare un ciclo di vita più lungo agli pneumatici. Innanzitutto bisogna controllare la pressione di gonfiaggio delle gomme: un tema che, peraltro, è sempre più oggetto di specifiche campagne di sensibilizzazione vista l’importanza che riveste per una guida confortevole e sicura.

La vettura, con tutto il suo peso, poggia ed è supportata proprio dalle gomme. Se queste dovessero risultare particolarmente sgonfie, l’auto, innovativa, sportiva o tradizionale che sia, non verrebbe sorretta nel modo giusto aprendo la strada alla deformazione e a problematiche di usura anomala. Anche una gomma solo leggermente sgonfia può innescare la deformazione, ecco perché il consiglio è verificare periodicamente e con scadenze fisse la pressione (almeno una volta al mese). Il valore deve corrispondere a quello che è specificato nel libretto di circolazione in dotazione al veicolo.

Gomme sgonfie saranno la causa di maggiori sollecitazioni sul fianco, mentre un gonfiaggio eccessivo porterà a un consumo superiore del battistrada. Il controllo dello stato degli pneumatici serve a stabilire anche la necessità di un’eventuale sostituzione: per portare a termine questa operazione presto e bene – anche in fatto di montaggio – sempre più spesso gli automobilisti scelgono portali digitali come Gomme Planet.

Stile di guida, percorsi di routine ed equilibratura

Abbiamo parlato della pressione di gonfiaggio, ma anche lo stile di guida personale può causare una precoce usura delle gomme. L’approccio sportivo e più aggressivo, per esempio, andrà maggiormente a incidere sul consumo e sulla durata del battistrada (meglio evitare accelerazioni improvvise e frenate o movimenti troppo bruschi). Una guida gentile consentirà invece di risparmiare la gomma.

Altro elemento che si lega a un più rapido consumo dello pneumatico è poi l’equilibratura. Nel caso di un urto al marciapiede, una scorretta equilibratura potrà portare a pericolose vibrazioni anomale. Se, dopo accurato controllo, la pressione dovesse risultare corretta ma si notasse un’innaturale usura della gomma, sarà utile ricorrere a un professionista per la verifica e il ripristino dell’equilibratura.

Un controllo a questo parametro via via nel corso del tempo è comunque sempre consigliato. Oltre al tipo di guida bisogna valutare anche i percorsi che si compiono maggiormente nella propria routine quotidiana. Le tratte di città, caratterizzate da continue frenate e ripartenze, così come i manti stradali sconnessi e i tombini rialzati possono influire negativamente sul ciclo di vita degli pneumatici. Chi si muove in situazioni cittadine dovrebbe insomma prestare più che un occhio di riguardo alla manutenzione.

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