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Sognare una collana significato, collana in regalo o collana che si rompe, simboli e numeri

Sognare una collana o un collier
Sognare una collana significato, collana in regalo o collana che si rompe, simboli e numeri

Sognare una collana ha significati diversi in base al tipo di collana. Nei sogni capita di sognare un po’ di tutto, tra gli oggetti di uso quasi comune, che compaiono nei sogni, troviamo anche le collane. Il Sognare una collana va analizzato in relazione al tipo di collana, se trovata o regalata, od anche in relazione allo stato della collana sognata: Sana? Rotta? In Oro prezioso o finta? E così via. Quindi scopriamo di più sulla collana nei sogni, il suo significato ed i numeri da giocare quando si verifica questo tipo di sogno.

Sognare una collana significato

Sognare una collana un collier o gioielli simili che si portano al collo, punto sensuale del corpo, ha una valenza quasi sempre positiva. La collana è un simbolo d’amore e rappresenta l’unione ed il legame. Per cui sognare una collana identifica il sognatore ad un gruppo di appartenenza che potrà essere familiare, sociale, religioso, sportivo e così via, persone che condividono con amore uno stesso ideale.

Simbolismo collana

Dai tempi dei tempi, indossare le collane ha rappresentato un modo per ornarsi e farsi belli, abbellire una parte del corpo importante, come il collo, al tempo stesso sensuale e in bella vista. Ma la collana non è solo un oggetto estetico, ma anche un amuleto. La croce di Gesù indossata, così come alcune pietre o simboli, rappresentano amuleti protettivi o portafortuna veri e propri.

Gli indiani indossano la pietra turchese, pietra che contiene tutti gli spirti animali e che protegge, simbolo di saggezza e fortuna. Altri esempi? Alle spose si regala l’acqua marina, pietra protettrice della famiglia, mentre il diamante unisce e rafforza un legame definitivamente.

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Collane o collier nei sogni tipologie e significato

Sono proprio le maglie della collana o le perle a costituire il simbolo di unione che rappresenta una collana nei sogni. Ma le varianti per la collana nei sogni possono essere diverse, sia per via del materiale di cui è fatta la collana che del suo stato, ossia sana o rotta, comprata o regalata, trovata, con ciondoli o senza etc; vediamone alcune!

Sognare una collana rotta significato

Se indossiamo nel sogna una collana che si rompe o siamo intenti ad aggiustare una collana rotta allora significa che le nostre certezze stanno venendo meno. L’appartenenza al gruppo o nucleo familiare vacilla se la collana è rotta, ma se stiamo cercando di ripararla, allora esprimiamo la volontà di voler salvare il salvabile e rimettere le cose a posto perché quel gruppo o quell’unione ci interessa.

STRAPPARSI UNA COLLANA DAL COLLO: indica la volontà di voler rompere un legame.

RUBARE UNA COLLANA: stiamo cercando un punto fermo nella nostra vita abbiamo necessità di conferme, di un legame stabile o semplicemente di una situazione di vita appagante che ci dia maggior sicurezza. Crediamo di non riuscire a realizzare tale necessità e dunque, rubiamo magari strappando, la collana a qualcun’ altro che riteniamo felice.

Sognare una collana in regalo

Se doniamo o riceviamo una collana in sogno, ciò indica che l’unione ed il senso di appartenenza sono presenti. Quando doniamo la collana, cerchiamo di coinvolgere la persona che la riceve nel nostro “circuito d’affetti”. Quando la riceviamo, invece, sentiamo che chi ci dona la collana desidera che facciamo parte della sua vita. Ricevere in regalo una collana nei sogni significa che ci sentiamo amati ed apprezzati.

Sognare di trovare una collana

Trovare una collana nei sogni può indicare la ricerca di stabilità, di affetti, o la necessità di appartenenza. Sia che si tratti di un rapporto di coppia che di un nucleo familiare o di altro tipo, “il trovare una collana” ci suggerisce che siamo approdati nel posto giusto, dove termina la nostra ricerca di appartenenza e amore. E’ dunque, un sogno positivo.

Sognare di infilare una collana

Infilare una collana nei sogni, perla dopo perla, può esprimere il tentativo di costruire con fatica, giorno dopo giorno un rapporto, sia esso familiare, di coppia o di appartenenza ad un gruppo, Saranno gli altri elementi presenti nel sogno, i simboli, le persone e lo stato d’animo a fare chiarezza in tal senso.

Se la collana da infilare è molto lunga, significa che il rapporto è forte ma che richiede molto impegno da parte nostra. La collana nei sogni simboleggia uno status, dei legami, o un gruppo di appartenenza.

Sognare collana in oro

Quando la collana che appare in sogno e in oro o in pietre preziose ciò avvalora ancora di più il concetto di “status sociale ” e dunque il tipo di legame che quella collana rappresenta. La collana in oro o comunque preziosa garantisce stabilità e legami duraturi.

Sognare una collana in argento

Dietro al sogno di collane in argento si individuano verità nascoste celate da intuizioni. Questo perché l’argento è un metallo che viene associato alla luna e all’intuito in generale. Il segnale che ci perviene dal mondo onirico è quello di ascoltarsi, e soprattutto ascoltare la propria voce interiore.

Sognare collana finta

Una collana finta nei sogni, semplice e di poco valore può indicare che il rapporto o il legame che sta a rappresentare non ha molto valore. Lo status sociale di questo legame è basso, o in alternativa il legame di questo rapporto è finto o superficiale. Talvolta in base al contesto sociale o al gruppo di appartenenza può anche andar bene.

Sognare collana di pietre o perle

Le pietre preziose che esistono in natura sono davvero molte, alcune preziose come diamanti, rubini, smeraldi, altre meno. Ad ogni pietra poi, viene attribuito un significato specifico e delle caratteristiche. Ad esempio, sognare una collana di perle indica il raggiungimento del massimo grado di illuminazione e perfezione, il benessere e la bellezza. Indica qualità positive del sognatore e delle persone che lo circondano. Rimane il fatto che, sognare una collana o un gioiello, come ad esempio un l’anello nei sogni riconducono a dei legami affettivi.

Collane colorate nei sogni

Se la collana che si sogna è composta da perline o pietre colorate o multi colore riflette gioia, allegria ma anche diversità. La vivacità dei colori si identifica nella vivacità della vita e nella gioia di vivere. Spesso il sogno è effettuato da persone con spiccata creatività, ma potrebbe anche significare la voglia di esprimere la propria identità e personalità in maniera libera.

Collane di fiori nei sogni significato

Avete sognato una collana composta da fiori? Le collane di fiori in genere appartengono a determinate culture e tradizioni. Come alle Hawaii la collana di fiori esprime amicizia, accoglienza ed ospitalità. Può anche riflettere un desiderio di appartenenza.

Abbiamo preso in esame il sognare una collana significato, collana in regalo o collana che si rompe e vari altri esempi di collane nei sogni ora passiamo alla numerologia che riguarda questo sogno.

Sognare una collana e numeri da giocare: Smorfia e Pitagora

Secondo la Smorfia i numeri da giocare quando ci capita di sognare una collana sono:

Sognare collana o catenina 87

Comprare una collana 70

Sognare una collana secondo Pitagora

Secondo Pitagora si prende in esame la parola e nello specifico le lettre che la compongono:

C-O-L-L-A-N-A = 3 -9 -3 -3 -1- 5 -1 = 7 numero positivo, per eccellenza che indica perfezione e felicità.

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Sono costosi i pezzi originali Renault?

Sono costosi i pezzi originali Renault?
Sono costosi i pezzi originali Renault?

Fra le più longeve case automobilistiche d’Europa c’è sicuramente la Renault. Fondata nel 1898 a Parigi da Louis Renault, questa azienda ha anche avuto un ruolo centrale durante la seconda guerra mondiale. Fu infatti costretta dall’esercito invasore a produrre veicoli bellici per la Germania nazista, periodo in cui il know-how della casa automobilistica crebbe a dismisura.

Successivamente passata sotto controllo statale fu denominata Régie nationale des usines Renault, e per oltre 50 anni restò un’impresa pubblica, producendo fra l’altro auto rimaste nella storia come la Renault 4 e la Dauphine, che insieme arrivarono a oltre 10 milioni di esemplari venduti.

In epoca moderna venne privatizzata nuovamente nel 1996, e riuscì anche ad acquisire marchi stranieri come la Dacia in Romania e poi a costituire uno dei gruppi automobilistici più grandi al mondo: Renault-Mitsubishi-Nissan.

Il marchio francese che porta con sé un po’ d’Italia. Infatti il presidente e amministratore delegato dell’azienda è Luca De Meo, che a partire dal luglio 2020 è stato designato per ricoprire questi ruoli. I pezzi originali di questa azienda sono particolarmente costosi, e l’opzione di comprare ricambi di seconda mano su Ovoko, potrebbe evitare in alcuni casi delle spese ingenti.

Ci sono ovviamente degli interventi che devono essere necessariamente effettuati dalla casa madre, ma è anche vero che ci sono parti che possono essere tranquillamente sostituite senza ricorrere all’originalità di Renault.

Appendiabiti per poggia testa della Captur

In un’auto possono servire decine di optional la cui esigenza viene a galla soltanto dopo l’acquisto. Ovviamente il prezzo di questi singoli accessori lievita quando non vengono inseriti nell’acquisto di base. Potrebbe ad esempio essere utile per lavoro avere un appendiabiti che si installa sul poggia testa. Quello adatto per la Renault Captur ha un costo di 89€ originale, mentre quello della Kangoo di 79€. Prezzi questi abbastanza alti per un oggetto non sempre fondamentale nella nostra auto.

Il kit fumatori della Renault

Certo è sempre meglio non fumare, ma se tutte le automobili dispongono di kit per fumatori, posacenere e accendini elettrici, significa che è un argomento che interessa anche le case automobilistiche. Un kit per fumatori di una Renault Megane può arrivare ad avere un costo di ben 49€. Questo kit comprende un accendisigari e un posacenere a forma di bicchiere, estraibile e lavabile.

Questo è il caso in cui un pezzo di ricambio non originale potrebbe farci evitare una spesa enorme. Per fornire un altro esempio, anche la Talisman dispone dell’opzione di un kit per fumatori originale Renault, e il suo costo è di 44,99€.

Renault Clio: barre per tetto, bracciolo e copertura protettiva

La Renault Clio è uno degli esemplari di categoria B prodotti da Renault che ha avuto il maggior successo, e non soltanto in Francia. Non è infatti per caso che questa automobile sia arrivata alla quinta generazione dal 1990, anno di lancio del primo modello di Clio. Le barre del tetto originali applicabili anche sul vetro della Renault Clio, costano 175,00€, e anche questo è un pezzo che può essere tranquillamente essere scelto di seconda mano, senza avere alcun problema.

In molti casi possediamo una casa con giardino, ma non disponiamo di un garage, ebbene è molto venduto per questo modello la copertura protettiva contro gli agenti atmosferici. Si tratta di un optional che deve necessariamente essere di buona qualità, deve insomma proteggere la vernice dai raggi UV, i vetri dall’umidità, e in generale tutto il veicolo dalle intemperie. Tutto vero, tranne il fatto che questa copertura debba essere originale.

Clio e Clio Van pezzi originali

In commercio è possibile trovare alternative valide e su misura, e non arrivare alla spesa di 179 euro della copertura Renault. Esistono tanti dettagli che fanno di un’automobile un grande alleato di viaggi, escursioni, esperienze e momenti felici. Il bagagliaio è assolutamente uno di questi, e quello della Clio può essere “migliorato” con l’acquisto di un contenitore che nel caso della Clio è compatibile anche con il modello Clio Van. In tal caso la spesa per uno di questi prodotti se acquistato di marca Renault può arrivare fino a 55 euro.

Sono questi soltanto alcuni esempi per poter analizzare il costo effettivo dei pezzi originali di questo marchio francese celebrato in tutto il mondo. Potremmo infine arrivare a dire che i pezzi originali della Renault non sono sicuramente i più costosi sul mercato delle automobili, visto che su altri marchi come Mercedes e Audi il prezzo per gli stessi elementi, può anche raddoppiare.

Resta però altresì vero, che sia per Renault che per altri tipi di veicoli, è possibile ed efficace ricorrere ad alternative valide come i pezzi di seconda mano, che siano stati ovviamente previamente verificati. Talvolta un minuto di ricerca su Internet può farci risparmiare una cifra considerevole, e non è una cosa mai banale.

5 motivi per cui affidarsi a una ditta di traslochi a Roma

Come fare un trasloco?
Come fare un trasloco?

A livello di viabilità, la capitale è una delle città più caotiche del Paese, e questo aspetto viene particolarmente a galla nel momento in cui si deve fare un trasloco. Il traffico frenetico, le vie strette nelle zone ZTL e la difficoltà di parcheggiare lungo le strade rendono i traslochi casa Roma ancora più stressanti di quello che già sono. L’importanza di affidarsi a una ditta specializzata permette di svolgere questo compito nel migliore dei modi: persone esperte del mestiere riusciranno più facilmente a districarsi nello sviluppo urbanistico della città, togliendo a chi si trasferisce una buona fetta di stress e pensieri che solo un trasloco in una città come Roma può comportare. Vediamo più nel dettaglio quali sono i buoni motivi per cui affidarsi a dei professionisti potrebbe essere la scelta più adatta alle proprie esigenze.

Conoscenza del percorso migliore

Uno sbaglio che non va fatto nella città di Roma è quello di affidarsi al navigatore per trasportare i propri averi dalla vecchia abitazione a quella nuova. Per prima cosa, il traffico della capitale è sempre molto vivace, soprattutto in determinati orari di punta o in zone centrali. I professionisti di una ditta di traslochi conosco la città a tal punto da riuscire a stimare l’orario di partenza più appropriato, avendo ben presenti eventuali strade secondarie e meno trafficate da dover percorrere in caso di ingorghi e lunghe file.

Dimestichezza con le strade

Affrontare un trasloco a Roma non significa solo riuscire a trovare le strade poco trafficate, ma anche saper gestire la guida di un veicolo delle dimensioni di un camion all’interno di vicoli e strade più ostiche. La struttura urbanistica della capitale comprende piccole vie o strettoie adiacenti anche alle strade più larghe. Affidarsi ad autisti professionisti che non si lasciano spaventare dalla guida di un camion in un centro storico o in vicoli scomodi vi permetterà di togliervi un grosso pensiero, sapendo di aver affidato i vostri averi a persone competenti, che sanno come muoversi anche su strade fatte da sanpietrini.

Disporre del veicolo idoneo e delle attrezzature necessarie

In base alla quantità di scatoloni e mobili che si dovranno portare nella nuova casa, sarà necessario spostarsi con un mezzo adeguato sia a contenere tutto il materiale sia a raggiungere la via dell’abitazione. Saranno necessari attrezzature specifiche come montacarichi o carrelli elevatori, che permettano di trasferire il materiale al piano della nuova casa, il tutto in sicurezza e in tempi ragionevoli. Per quanto una ditta di traslochi si occupi di richiedere il permesso per l’occupazione di suolo pubblico, il traffico di Roma è piuttosto frenetico e una ditta specializzata sa quanto tempo deve impiegare per svolgere un trasloco senza creare danni alla circolazione.

Scelta del giorno migliore

Non è sempre scontato capire se a Roma è più opportuno traslocare durante i giorni feriali o nel fine settimana. La scelta deve venire incontro sia alle esigenze lavorative della persona che alla disponibilità della ditta. Tuttavia, i traslocatori conoscono per professione la viabilità della capitale, perciò sapranno individuare il giorno e l’orario più opportuno per effettuare il trasloco in base alla zona di destinazione. Questo permetterà di agevolare lo spostamento, sia in fase di carico che di scarico del materiale.

Offerta di servizi completi

Affidarsi a una ditta di traslochi potrebbe significare risolvere diverse problematiche che si affrontano con il trasloco:

  • Smontaggio e rimontaggio dei mobili;
  • Deposito dei mobili nell’attesa di subentrare nella nuova casa;
  • Smaltimento vecchi mobili o elettrodomestici.

Questi sono alcuni esempi dei servizi che una ditta di traslochi a Roma può offrire, per garantirvi la migliore esperienza e il minore stress possibile in una città frenetica come la capitale.

Come fare un trasloco: dall’organizzazione alle fasi giorno dopo giorno

Come indicare nelle partecipazioni il dress code

Come indicare nelle partecipazioni il dress code
Come indicare nelle partecipazioni il dress code

Abbiamo parlato più volte di dress code e delle regole del galateo, del modo in cui è buona norma vestire in base al dress code che viene richiesto nella partecipazioni, alternando, di volta in volta e in base all’evento, tra dress code casual e dress code eleganti. Ma spesso si anno dei dubbi su come indicare il dress code nella partecipazioni. Quindi, scopriamo insieme di più sul dress code e, soprattutto, sul modo corretto di richiedere agli invitati, nel biglietto d’invito, l’abito formale o non, da indossare, incluso il colore.

Come indicare il dress code nelle partecipazioni

Le partecipazioni sono dei bigliettini d’invito graziosi, utilizzati per indicare agli invitati il giorno, l’orario, la location ed anche l’abbigliamento consigliato, ossia il “dress code richiesto“. A tal proposito, va detto che, alle volte, sorgono dei dubbi su come e dove indicare il dress code.

L’abito per lei e per lui dovrà, per educazione e stile, essere scelto in base a ciò che viene riportato sulle partecipazioni.

Dove va indicato sulla partecipazione il dress code da adottare?

In genere, questo dato informativo, viene scritto in basso a sinistra, ma in base alla stampa dl biglietto, lo si può mettere anche in basso a destra. I partecipanti alle nozze, se di nozze si tratta, per prima cosa riceveranno il vostro invito formale con la ricezione delle partecipazioni. Scrivere in modo implicito come vestirsi, aiuta anche gli invitati a sentirsi adeguati e sicuri del proprio outfit.

Perché il dress code è così importante?

Il dress code è niente altro che un codice di abbigliamento ben preciso che associa il tipo di abbigliamento ed i vestiti da indossare agli eventi formali e non.

La funzione del dress code è quella di aggregare le persone in base all’evento; evento che può essere un matrimonio, una cerimonia di altro genere, un compleanno, od anche un comune evento di lavoro, un’attività sportiva, un occasione comunque che riunisce più persone, e che le rende riconoscibili all’interno dell’evento stesso.

Come indicare nelle partecipazioni il modo di vestire?

Va detto che ogni evento, serale o diurno che sia, può essere lasciato libero, ispirandosi però a quelle che sono le regole e le tradizioni che prevedono, ad esempio, il frac, o lo smoking per al sera (permesso dalle 18:00 in poi) nato come abito da “fumo” e adottato sin dalla metà dell’ottocento, e l’abito lungo per lei per la sera, quello a tre quarti per il pomeriggio, ossia il tradizionale abito da coktail, etc.

Ma se viene richiesto il dress code in modo formale, citandolo nell’invito o nelle partecipazioni di nozze, è bene attenersi alle richieste dei festeggiati od organizzatori per non essere irrispettosi.

Cerimonie serali e dress code formale

In genere per i dress code formali è richiesto un dress code black tie serale, smoking per lui e abito lungo per lei colori scuri. Ma talvolta si può optare anche per il bianco o per il nero con dettagli bianchi, o di altro colore, come ad esempio il papillon “Dress code black tie creative“.

Cerimonie e dress code informale

Anche nelle cerimonie importanti si può richiedere un dress code informale, o non specificare alcun dress code. Il dress code informale indica un approccio più rilassato nei confronti degli abiti da indossare, lasciando agli invitati una scelta più libera, spesso connessa alla location scelta (esempio campagna o mare) e al tipo di addobbi e decorazioni adottate.

Ovviamente tra cerimonie formali ed informali ci sono anche tante vie di mezzo e a tal proposito vi consigliamo di leggere: Dress code cos’è e come e perché si usa, in questo modo avrete le idee più chiare su cosa indossare in base al dress code delle partecipazioni che riceverete.

E’ consigliabile attenersi alle richieste di chi vi invita al suo evento, questo, sia per non mancare di rispetto agli organizzatori e protagonisti dell’evento, ma anche per non rischiare di non sentirsi a proprio agio, come dei “pesci fuor d’acqua”. Il dress code, oltre che una regola da seguire per tradizione e formalità, è spesso, anche un valido aiuto per chi vi partecipa.

Calzini uomo come sceglierli ed indossarli per un dress code perfetto

Bonsai di Glicine coltivazione, esposizione, potatura, concimazione e riproduzione

Bonsai di glicine
Bonsai di Glicine coltivazione, esposizione, potatura, concimazione e riproduzione

Un bellissimo bonsai da fiore che vive bene all’aperto e che si lascia guidare nella sua formazione. Probabilmente in inverno non è molto interessante da vedere, i rami rimangono spogli, ma in primavera ed in estate diviene uno splendore. I fiori, molto profumati, appaiono sul bonsai di glicine prima delle foglie, riuniti in grappoli dai diversi colori in base alla varietà di glicine. Scopriamo di più sulla coltivazione del bonsai di glicine, come riprodurlo, rinvasarlo, concimarlo e mantenerlo in splendida forma pronti a goderci la sa bella fioritura.

Bonsai di Glicine caratteristiche e specie più usate

I fiori di glicine possono essere sia viola che bianchi, lavanda, rosa e rosa porpora. E’ una papilionacea ossia una leguminosa molto resistente e di poche pretese. Le specie più usate per i bonsai di glicine sono le varietà di glicine giapponese ossia Wisteria floribunda e Wisteria Sinensis; quest’ultimo è senza dubbio la specie più diffusa.

Fiorisce in aprile e qualche volta regala alcuni fiori anche in autunno. Per quanto riguarda invece il glicine giapponese esso fiorisce più tardi ma perde prima le foglie. Tuttavia è anche il più rustico come specie, ed ha maggiori varietà di colori. Come bonsai è adatto per le taglie medie e giganti.

Stili bonsai di glicine

Gli stili di bonsai più belli per il bonsai di glicine sono inclinati, a cascata prostrati o con radice su roccia. Tuttavia, la pianta può creare dei problemi perché anche in esemplari di dimensioni notevoli può accadere che non fiorisca più, o magari, fiorisce di nuovo solo dopo diversi anni.

Bonsai di Glicine coltivazione, esposizione, annaffiatura, concimazione

Una pianta resistente il glicine, che si presta a svariate tipologie di forme ma che se non ben coltivata può ritardare la fioritura di qualche anno o non fiorire. Per la fioritura riveste grande importanza anche il punto in cui si colloca il bonsai di glicine.

ESPOSIZIONE – Il bonsai di glicine ama il pieno sole e, in inverno, andrà protetto dal gelo specie nelle località che scendono sotto i 5 gradi.

ANNAFFIATURA – Le irrigazione nel periodo vegetativo dovranno essere giornaliere ma andranno ridotte sensibilmente in inverno durante il riposo vegetativo Consigliabile posizionare un vassoio sotto al vaso ed irrigare. L’acqua che riempie il contenitore ne aumenta l’umidità circostante. E’ una delle poche specie che sopporta bene questo trattamento.

CONCIMAZIONE – LA concimatura del bonsai di glicine va effettuata settimanalmente dopo la fioritura e fino a metà estate. In autunno si riprendono le concimazioni per 3 mesi.

Bonsai di glicine: Rinvaso, potatura e legatura, riproduzione

Il rinvaso del bonsai di glicine andrà effettuato dopo la fioritura, alternandolo ogni 3 anni. Usare un terriccio argilloso ben drenato e concimato, un tipo di terriccio adatto a tutte le piante da fiore. Talvolta il rinvaso può essere tentato anche in autunno, alcuni esemplari di glicine rispondono comunque bene.

POTATURA – Il glicine è una pianta con grande vigore vegetativo per cui richiede anche 4 potature l’anno: in primavera dopo che ha perso i fiori; all’inizio dell’estate; a metà estate, ed infine, in autunno. Per la potatura autunnale procedere riducendo a 2 o 3 coppie di gemme.

LEGATURA – La legatura del bonsai è da effettuarsi quando non vi sono gemme ne fiori, quindi durante il periodo di stasi vegetativa.

MOLTIPLICAZIONE – Il glicine può essere riprodotto per seme, ma per crescere ed essere coltivato a bonsai impiegherà molto tempo per cui si preferisce procedere con innesto in primavera, per margotta in estate o per talea sempre in estate.

Bonsai di glicine coltivazione, parassiti e malattie

Si tratta, come visto, di un arbusto vigoroso robusto e resistente alle malattie. I parassiti che possono attaccare il glicine sono afidi e cocciniglie che andranno rimossi manualmente e effettuati trattamenti naturali o chimici.

Bonsai di Glicine prezzi

I prezzi dei bonsai di glicine variano molto da pianta a pianta in base all’età, al tipo di vaso e allo stato di estetica e formazione. Non sono facili da trovare e talvolta un “pre-bonsai” può raggiungere i 200-300 euro di prezzo. Ma data la sua velocità di crescita, potrai anche acquistare dei semi e provare da sole a fare un bonsai fai da te di glicine.

Curiosità sul glicine

Il naturalista Collingwood fece, nel nel 1920 una scoperta sensazionale: scoprì in Cina, nelle vicinanze di Kasukabe un esemplare di glicine di Wistaria floribunda millenaria con un diametro del tronco di nove metri e circa 80.000 grappoli di fiori, un glicine unico da Guinness dei primati.

Come arredare la cameretta in modo funzionale in base all’età

Come arredare la cameretta in modo funzionale in base all'età
Come arredare la cameretta in modo funzionale in base all'età

La cameretta dei bambini è un ambiente che richiede nell’arredamento e nell’allestimento, un’attenzione particolare. Oltre al fattore estetico della stanza si deve tener conto anche della sicurezza degli ambienti. E’ importante sincerarsi di adottare materiali atossici sia nelle vernici murali che in quelle del mobilio, (colle incluse); evitare spigoli e mobili pericolosi dal punto di vista della sicurezza. Ante e cassetti dovranno avere dei fermi, le prese, dei copri presa, e così via. Oltre a ciò, la cameretta funzionale dovrà essere dotata di tutto ciò che necessita per le attività di riposo, gioco o studio. Vediamo come arredare la cameretta in modo funzionale tenendo conto di poche semplici regole.

Come arredare la cameretta dei bambini in modo funzionale

La cameretta dei bambini necessita di alcuni accorgimenti specifici come quelli rivolti alla sicurezza. Parametri questi, che non si dovranno considerare più di tanto per la camera dei ragazzi più grandi. I bambini piccoli necessitano di fasciatoi stabili, prese di sicurezza, antine e cassetti con blocco. Si dovranno evitare pavimenti scivolosi, spigoli ed angoli, scale e quant’altro.

I materiali per la cameretta dei piccoli

I mobili, se troppo leggeri, dovranno essere fissati alle pareti con degli stop che ne garantiscano il fissaggio. Le vernici usate per tinteggiare le pareti, la carta da parati e colle, i materiali utilizzati per i mobili, dovranno essere scelti con attenzione evitando materiali scadenti, inquinanti e spesso tossici. Le camerette di alcuni brand, come ad esempio quelle di Ikea, sono realizzate prestando un’attenzione particolare rivolta ai materiali utilizzati: Camerette Ikea catalogo 2022: idee salvaspazio e sostenibilità.

I mobili per bambini

Nella cameretta dei bambini piccoli è bene creare un angolo da dedicare al riposo insieme ad una parte della stanza adibita per il gioco. Un piccolo tavolo con sedie a misura di bambino potrà agevolare le operazioni di gioco, così come un bel tappeto posto sul pavimento. Da evitare i tappeti, e in special modo quelli con pelo lungo, nei bambini che soffrono di allergia alla polvere e agli acari. In questo caso è meglio optare per tappetti in cotone sotto ai quali verrà posta una guida antiscivolo. I tappetti andranno lavati di frequente.

Le prese di corrente e le luci in cameretta

Un accorgimento va posto in particolare a tutto ciò che è elettrico. Le prese di corrente devono avere le apposite protezioni o essere “anti dito”; ma anche i lumi ed eventuali apparecchi elettrici, dovranno avere fili nascosti e non raggiungibili. I bambini piccoli quando gattonano arrivano ovunque, e hanno il vizio di portare tutto alla bocca.

E’ sempre e comunque opportuno avere in casa un buon impianto elettrico e un salvavita pronto ad azionarsi in caso di problematiche di qualsiasi genere.

Come arredare la cameretta dei ragazzi in modo funzionale

La camera dei bambini più grandi e dei ragazzi dovrà andare incontro ad esigenze completamente diverse dalla cameretta dei bambini piccoli. La sicurezza a regime così ferrato non servirà. E’ comunque buona norma avere un impianto elettrico a norma, ed evitare fili elettrici e prolunghe nella stanza.

Anche in questo caso se ci fossero problemi di allergia, è bene ridurre al minimo tappeti, pupazzi e simili. Lavare spesso le tende, ed utilizzare materasso e cuscino anallergico.

Creare ambienti separati per le varie attività: studio e gioco

Nella cameretta dei ragazzi è importante dividere la zona relax dalla zona gioco e studio spesso rappresentata da una scrivania un computer e sopralzo libreria. I ragazzi infatti, tendono a giocare con i computer insieme ai propri coetanei ma, allo stesso tempo, potrebbero aver bisogno anche di svolgere attività ricreative di altro tipo. Queste divisioni diventano difficili se lo spazio è ridotto, eccovi dunque una guida con consigli utili: Come arredare una cameretta piccola: 5 camerette salvaspazio, pro e contro.

Cameretta Navy stile marinaro in marrone e ottone
Cameretta Navy stile marinaro in marrone e ottone

Estetica della cameretta

Se un bambino piccolo si accontenta anche di una cameretta minimale arricchita dai suoi giochi, un ragazzo più grande invece, tende a portare in casa amichetti e coetanei e dunque ci tiene affinché la sua camera si presenti in un certo modo. Anche l’estetica ha la sua importanza, ed i ragazzi di oggi, ne sono dei veri e propri cultori. Nelle camerette per ragazzi estetica, colore e funzionalità rappresentano un binomio importante.

La cameretta deve rispecchiare le esigenze del bambino, anno dopo anno, fino all’adolescenza; essere anche un luogo dove poter riposare, accogliere i coetanei, studiare, il tutto in piena sicurezza e nel migliore dei modi.

Alcune camerette si prestano a modifiche che permettono di adattarle alle varie fasce di età del bambino. Questi modelli trasformabili sono da consigliare solo per i primi anni di vita. Questo perché va considerato che i ragazzi più grandi, preferiscono scegliere la loro cameretta in base al loro gusto e alle loro esigenze. Una stanza che li rappresenti e che sia bella, sì, ma anche funzionale e che li rispecchi.

Cameretta per ragazzi: il consiglio

Quindi il consiglio è di scegliere sempre arredi e accessori, dai mobili, alle lampade, al letto, in grado di assicurare comfort, che siano salutari nei materiali, ma il tutto, senza esagerare con le spese, in quanto, negli anni a venire, i ragazzi crescendo avranno nuove esigenze e cominceranno a voler far valere i propri gusti.

Arredare una cameretta per bambini: alcuni consigli

Cosa è la moda? Significato di moda, definizione, origini e il primo stilista di moda

Cos'è la moda? Significato di moda, definizione, origini e il primo stilista di moda
Cos'è la moda? Significato di moda, definizione, origini e il primo stilista di moda

Cos’è la moda? Sicuramente oggi come oggi un colossale business che alimenta diverse filiere produttive, da quelle del settore tessile, a quella delle tinture, accessori come bottoni, lampo, spalline, e ovviamente abiti, scarpe, borse, il settore dei pellami e delle lane, e molto altro. Ma la moda oggi, esattamente come un tempo, esprime uno status sociale anche se, in realtà non vi sono attualmente regole in tal senso: tutti possono indossare tutto (o quasi) se hanno voglia e disponibilità. Curiosi di sapere cosa significa MODA? O di sapere qual è l’origine della definizione della parola moda, e soprattutto, chi ha inventato la moda, “il primo stilista” che la storia ci ha regalato.

Cos’è la moda?

Cos’è la moda? La moda può essere definita come un vero e proprio fenomeno sociale di appartenenza. Un tempo, infatti, era proprio in base al ceto di appartenenza che era permesso vestire in un certo modo, specie tra le classi nobili.

La moda nella storia: dal Re sole alle Leggi Suntuarie

Il Re a corte utilizzava abiti di livello, e con lui, anche chi aveva un alto rango. Tant’è che Re Luigi di Francia, detto Re Sole, lanciò molti dei dettami della moda di quel tempo. La storia della moda e i vari stili dal Medioevo ad oggi, testimoniano propri questo fenomeno sociale.

Confermano ciò anche le Leggi Suntuarie, apparse in epoca romana e successivamente riproposte dalla chiesa nel 200, sono leggi che imponevo l’uso di alcuni abiti e ne vietavano altri, ciò in nome del ceto sociale e di canoni legati alla decenza, riferita all’epoca.

La moda oggi

La moda per secoli è stata vincolata a canoni sociali e regole ben precise, per poi liberarsi lentamente da queste imposizioni, rimanendo però ancorata ad un concetto di base della moda: ossia quello di fenomeno sociale di appartenenza, essere e apparire.

La moda è dunque un fenomeno sociale, imposto o libero che sia, mira comunque all’affermazione personale in ogni periodo storico, e in relazione anche all’area geografica in cui si vive, condizionata dalla cultura locale che impone modelli comportamentali ed estetici di un certo tipo.

La moda condiziona l’abbigliamento dei singoli spingendoli ad assecondarla per sentirsi parte di un gruppo sociale o di una collettività.

Proprio per questo, la moda esiste nei vari stili di moda, molto diversi tra di loro, ed espressione, ognuno, di una tendenza culturale e sociale tipica di alcuni periodi storici. Basti pensare alla moda Hippie degli anni 60, o alle pin up degli anni50, allo stile Preppy degli anni 70, o ancora alla moda Dandy style o alle tendenze no Gender che, negli ultimi anni, si stanno affermando sempre di più.

Definizione di moda

La definizione di moda, concettualmente, altro non è che un evento storico legato al momento, all’interno di una cultura specifica presente in un area geografia che riconosce dei modelli comportamentali ed estetici legati all’abbigliamento che mirano a farci sentire parte di un gruppo o una collettività.

Termine moda origini e significato letterale

Per quanto riguarda il termine MODA, significato letterale della parola moda: essa si origina dal francese mode e dal latino modus e significa letteralmente “modo” “foggia”, indicando appunto il modo di proporsi agli altri relativo agli abiti.

Chi ha creato la moda?

Difficile a dirsi. Chi ha creato la moda? Ogni popolo, nelle epoche anche più remote, ha dato vita ad un suo “modo di vestire“. Si pensi anche agli aborigeni di alcune popolazione dell’Australia praticamente nudi, che vestono in modo molto diverso, da un popolo all’altro, anche in virtù del clima del luogo. Basti pensare agli eschimesi, ad esempio, vestiti di pellicce, o agli indiani d’America, che vestivano abiti completamente diversi.

Anche il Re Sole nel XIV secolo (1650 – 1700) lanciò la sua moda, ma se vogliamo riferirci ai tempi più recenti, la moda nasce quando nasce la nuova sartoria. Si passa così dai sarti di corte, che cucivano appunto solo per la Corte ed i Re, ai sarti “popolari” che cucivano anche per i nobili e successivamente anche per la borghesia.

Charles Frederick Worth il primo stilista di moda
Charles Frederick Worth il primo stilista di moda

Il primo stilista di moda

La moda come viene intesa oggi, nasce con la nuova sartoria dell’ 800 e del 900, anche grazie ad un sarto di origini inglesi, Charles Frederick Worth (1825- 1895) che a Parigi, capitale della moda insieme a Milano, introdusse i primi capi di Haute Couture.

Il sarto britannico, infatti, non lavorava su commissione, ma creava a proprio gusto gli abiti. Potremo dunque definirlo il primo stilista di moda della storia. Nel tempo poi, si sono affermati alcuni canoni estetici da sfoggiare in base alle occasioni definiti appunto dress code.

La moda oggi è un concentrato di creatività che talvolta rischia di sfociare nel ridicolo, ma è una moda che, al tempo stesso, crea nuove basi sociali di accettazione e di appartenenza. E’ il caso della moda No Gender che veste uomo e donna senza classificazione di genere, un concetto che da forza alla libertà individuale di essere ed apparire.

Per saperne di più sulla moda e la sua evoluzione dai primi del 900 ad oggi consulta le guide di moda:

Moda anni 20 stili e tendenze del dopoguerra
Moda anni 30 stili e tendenze donna e uomo

Moda anni 40 stile e icone
Moda e stili anni 50 e icone
Stile bon ton anni 50
Stile moda anni 60 e la rivoluzione della moda
Hippie style la moda anni 60
Icone di stile anni 60 – 70, 6 donne importanti

Moda stile anni 80, ragazze, donne e uomini abiti ed accessori

Poinsettia Day 12 Dicembre, Euphorbia Pulcherrima, leggende sulla più bella delle euforbie

Poinsettia Day 12 Dicembre, Euphorbia Pulcherrima, leggende sulla più bella delle euforbie
Poinsettia Day 12 Dicembre, Euphorbia Pulcherrima, leggende sulla più bella delle euforbie

La Stella di Natale cresceva nelle regioni montuose tropicali; le sue origini sono molto antiche, tant’è che si pensa che la sua bellezza sia stata notata già dagli aztechi che ci hanno lasciato in eredità alcune leggende! Non a caso, la Stella di Natale ha un significato molto importante: il nome botanico Euphorbia pulcherrima, vuol dire “la più bella delle euforbie”. Quanto a bellezza, è innegabile che lo sia molto, grazie alle sue grandi brattee rosse, talvolta dai colori vivacissimi, splendida anche nei colori chiari rosati e bianchi. Una vera regina del Natale, tant’è che il 12 Dicembre viene considerato il giorno della sua celebrazione il Poinesettia day.

Il Poinsettia Day 12 Dicembre la festa della Stella di Natale

La storia della festa delle Stelle di Natale o Poisettia day 12 dicembre, deve le sue origini a colui che la importò negli Stati Uniti. Joel Roberts Poinsett, un ambasciatore statunitense, dottore e cultore di botanica, nel 1828 recatosi in Messico, scoprì questa bella pianta e così, portò la Stella di Natale negli Stati Uniti. E’ proprio da allora che la Stella di Natale viene chiamata, in suo onore, Poinsettia. L’instaurarsi del Poinsettia Day è dovuto proprio al giorno della morte di Poinsett avvenuta appunto, il 12 dicembre. Il Poinsettia day è dunque una tradizione statunitense che negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Europa.

5 centrotavola fai da te da realizzare con i fiori di Natale

Euphorbia Pulcherrima, leggende sulla più bella delle euforbie e origini

La Stella di Natale cresceva anticamente nelle regioni tropicali. Narra un’antica leggenda Azteca che la nascita di questa bella pianta natalizia sia originata dal tragico epilogo di una storia d’amore, come accade spesso tra le leggende dei fiori, e come accade per l’Elleboro o rosa di Natale. Narra la leggenda che una bella Dea innamorata e infelice pianse lacrime di sangue dando la vita alla pianta caratterizzata da brattee rosse, appunto come il sangue.

Un’altra leggenda si deve al periodo di fioritura della pianta, chiamata dagli Aztechi, “Cuetlaxochitl selvatico“. La fioritura, appunto, avveniva, sin dai tempi antichi, nel mese di Dicembre. Così, ben presto, già nel XVI secolo venne associata con il periodo natalizio grazie ai missionari che diffusero la fede cattolica attraverso le comunità indigene del Messico.

I frati francescani che vivevano nella città messicana di Taxco la usavano, sin dai tempi antichi, per decorare i presepi.

La leggenda di Pepita

La leggenda locale messicana narra di una giovane ragazza, molto povera, di nome Pepita. La fanciulla si stava recando alla messa nel giorno della vigilia di Natale senza avere nessuna offerta con se. Pepita, raccolse lungo la strada, un semplice mazzo di erbe da portare come regalo per Gesù.

Quando Pepita depose il bouquet di erba ai piedi dell’altare, nacquero all’istante dei fiori colorati rossi fuoco. Successivamente, la pianta venne chiamata La flor de Noche buena (il fiore della notte buona) letteralmente “il fiore della vigilia di Natale” o semplicemente, divenuto ad oggi, il fiore di Natale. Per molti anni la pianta venne utilizzata a Natale solo come fiore reciso. E’ dagli anni 50 in poi che si iniziò la produzione come pianta in vaso da vendere a Natale.

Stella di natale varietà
Stella di natale varietà

Proprietà medicamentose della Stella di Natale

Anche gli antichi apprezzavano molto la bellezza della Stella di Natale, tanto da darle il nome di Cuetlaxochitl. Gli Aztechi non apprezzavano solo la bellezza della Poinsettia, ma anche le sue proprietà fitoterapiche e medicamentose, infatti, oltre ad avere una bellezza decorativa, la pianta natalizia era usata per produrre dalla sua linfa lattiginosa un preparato antipiretico utile per la febbre alta. Inoltre, tramite il suo colore e al pigmento da esso ricavato, gli antichi aztechi la utilizzavano per tingere i tessuti e vi preparavano ottimi cosmetici.

Oggi come oggi, la stella di Natale viene utilizzata per decorare le case e creare idee eco-friendly per natale suggestive ed originali.

Come scegliere la Stella di Natale: norme e cure