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venerdì, Ottobre 3, 2025
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Chiodi di garofano o Eugenia caryophyllata fitoterapica e spezia

Chiodi di garofano
Chiodi di garofano

I chiodi di garofano sono conosciuti in quanto spesso utilizzati in cucina ma in realtà hanno anche spiccate proprietà fitoterapiche. Si tratta di un sempreverde della famiglia delle Myrtaceae: vediamo le caratteristiche e gli utilizzi dei chiodi di garofano e della pianta che li produce.

Chiodi di garofano o Eugenia caryophyllata fitoterapica e spezia

Si tratta di un albero sempreverde che non perde le foglie, alto anche una decina di metri, ma può raggiungere anche i 15 metri. Presenta un tronco con corteccia dal colore giallo bluastro. La pianta può vivere anche oltre i 60 anni di età.

E’ presente in zone dal clima mite del medio ed estremo oriente europeo, e asiatico e in Brasile. Si coltiva con facilità anche in Italia, in quanto è sì un esotica, ma anche una parente stretta delle bacche di Mirto sardo, appartenenti entrambe alla medesima famiglia delle Myrtaceae (o mirtacee).

Chiodi di garofano o Eugenia caryophyllata fitoterapica e spezia

Coltivazione

Cresce bene nelle zone più calde del sud, mentre al nord, richiede coltivazione in vaso per essere protetta al chiuso in inverno. Ama substrati acidi ed annaffiature regolari. Si concima in primavera e, per assistere alla fioritura si deve attendere che l’esemplare abbia superato i 5 anni di età.

Descrizione

Le foglie sono ovali ed appuntite e presentano un picciolo lungo. La pagina fogliare è liscia e verde con nervatura centrale accentuata. Le foglie sono cosparse di ghiandoline trasparenti ricche di olio essenziale.

Le infiorescenze si presentano sui rami terminali come un’ ombrella di corimbi riuniti in una ventina, o poco più, di fiori con 4 sepali. Il frutto della pianta dei chiodi di garofano è costituito da una bacca di forma ellittica con due piccole logge opposte tra loro contenenti numerosi semi. Questi frutti sono comunemente denominati “chiodi di garofano”.

Composti chimici e parti utilizzate

Si raccoglie prima della fioritura. Le parti utilizzate sono i noti chiodi di garofano. Contengono eugenolo utilizzato anche in campo odontoiatrico, cariofillene, tannino, resina, mucillagine, ed infine gomma. Utilizzati anche nella preparazione di tisane per la tosse, catarro e raffreddore.

Raccolta e conservazione

I boccioli rosati dei fiori si raccolgono prima che si schiudano, la raccolta va effettuata a metà estate, in tarda estate, e a metà autunno. Vengono raccolti i boccioli e fatti bollire immergendoli in acqua bollente per pochi minuti. Successivamente vengono fatti asciugare e conservati in barattoli di vetro scuri e / o al buio.

Proprietà e modalità d’uso

Tra le proprietà dei chiodi di garofano e delle sostanze estratte ricordiamo quelle carminative, antifermentative, eupeptiche, analgesiche ed antisettiche. Viene utilizzato sotto forma di essenza ma anche di infuso. L’olio essenziale è facilmente reperibile in erboristeria in piccole boccettine di vetro scuro con contagocce.

Chiodi di garofano essiccati

Curiosità ed utilizzi dei chiodi di garofano

  • L’essenza di chiodi di garofano viene estratta con una percentuale media del 18% di eugenolo. L’essenza di eugenolo, come anticipato, entra a far parte di molti preparati odontalgici per via dell’alto potere antisettico.
  • Viene usata anche in liquoreria ed in profumeria come anche nella fabbricazione degli inchiostri.
  • Attualmente si preparano degli anestetici a base di estratti di chiodi di garofano.
  • Originaria delle Molucche nell’Oceano Indiano, giunse in Europa tra il IV ed il V secolo successivamente si diffuse in Olanda e Portogallo, per poi giungere in Francia e da li, poi in tutta l’Europa. I chiodi di garofano non hanno nulla a che vedere con i “garofani” ma derivano dai fiori in bocciolo poi essiccati di questa pianta.
  • Usati sia in cucina per preparare ricette dolci e salate, conosciuti in odontoiatria, i chiodi di garofano trovano ampio utilizzo anche in altri ambiti. Ad esempio, inseriti in un limone tengono lontane le mosche per due e più giorni. Bruciati nel camino eliminano i cattivi odori, sono degli ottimi antitarme naturali. Con l’essenza si possono profumare gli ambienti attraverso umidificatori e vaschette dei caloriferi.

Semina e diradamento delle piante come quando e perché: regole di base

semina e trapianto
semina e trapianto

La semina è una operazione fondamentale che deve essere eseguita con estrema attenzione per non vanificarne il ruolo. La semina si effettua generalmente ad inizio primavera, e per alcune specie a fine estate.

Quando seminare? Il periodo migliore nelle zone a clima temperato è quello del mese di marzo aprile, mentre nelle zone a clima rigido meglio aspettare maggio per evitare improvvise gelate e sbalzi di temperatura.

A secondo della stagione si semina prodotti e piante diverse. Ad esempio scoprite cosa si semina a Luglio nel giardino nell’orto e nel campo.

Le terrina da semina

Contenitori e qualità dei semi hanno un ruolo fondamentale nella riuscita di una semina con buona percentuale di germinazione. Altro fattore da non trascurare è l’esposizione del piccolo orto, del giardino o del terrazzo su cui le piantine vanno collocate.

Il consiglio è di porre le terrine da semina a ridosso delle pareti dei terrazzi o in angoli protetti del giardino lontano da correnti d’aria in posizione soleggiata.

La serra quale scegliere e funzione

Nel caso si possieda un piccola serra la germinazione dei semi avverrà con maggior facilità garantita dalla protezione della struttura. In serre e cassoni si sfruttano i benefici dei raggi solari e la temperatura calda anche se si dovrà avere l’accortezza di mantenere il terriccio torboso umido.

Lo stesso effetto “serra” lo si può ottenere ponendo una lastra di vetro sopra i recipienti, o in alternativa, un foglio di plastica trasparente.

Le serre disponibili sul mercato sono di vari tipi: molto grandi per uso professionali, medie per giardini ed orti, e piccole, con struttura semplice autoportante o addossate. Per una serra da casa è meglio optare per modelli che abbiano dei piani interni dove poter riporre vasi e terrine. Per l’orto e le piante sono perfette serre a tunnel o a casetta.

La scelta dei semi

Possiamo adottare tutte le misure descritte ma, se il seme piantato non è di qualità e ben selezionato, avremo comunque un risultato scadente e scarsa germinazione. I semi dovranno essere scelti con cura.

Vanno bene quelli auto-prodotti o regalati da amici e parenti purché, di varietà e provenienza certa, e soprattutto freschi d’annata. Questo perché alcuni semi, come ad esempio quelli di cipolla, dopo 2 anni perdono completamente la capacità germinativa.

Semina: come preparare le terrine e vasetti per la semina

Le terrine ed i vasetti per la semina si preparano distribuendo sul fondo uno strato di ghiaia o argilla espansa e carbone vegetale sminuzzato, sostanze in grado di favorire il drenaggio e mantenere fresca la struttura. Poi, si riempiono fino a pochi centimetri dall’orlo con terriccio molto sabbioso e umido.

Sulla superficie si tracciano con una matita o un legnetto dei solchi i quali, previa annaffiatura, andranno a ricevere i semi. Successivamente, si ricoprono con uno strato di terriccio leggero, il cui spessore dovrà essere paria circa il doppio del diametro del seme.

Si comprime il tutto con una tavoletta o con il palmo della mano e si procederà, nei giorni successivi, a mantenere umido il terreno. Per riconoscere le terrine tra di loro, ed il contenuto, si applicherà un bastoncino con un cartellino di semina o con la bustina relativa che conteneva il seme.

Scelta e diradamento

Scelta e diradamento

Alcuni semi sono talmente piccoli che per la semina vengono mescolati alla sabbia e poi distribuiti sul terreno. Quando la germinazione è molto fruttuosa, si procede al diradamento graduale delle piantine, ma solo dopo che abbiano prodotto almeno 2 o 3 foglie, e ad una successiva scelta e diradamento, dopo circa 10 giorni. Segue poi il trapianto.

Ti servono semi e bulbi?

Sei e bulbi

Oltre alla semina le piante possono essere riprodotte per divisione dei cespi o per talea, ottima soluzione per riprodurre una pianta con caratteristiche identiche alla pianta madre.

Come scegliere un gatto di razza: gatti 15 razze a confronto e prezzi

gatti razze feline
gatti razze feline

I gatti di razza sono sicuramente moltissimi e alcune razze feline sono più note di altre, ma anche i comuni gatti di strada senza pedigree sono bellissimi, l’unica cosa è che ci si deve assicurare del fatto che non siano affetti da HIV e leucemia felina, od altre patologie tipiche dei randagi spesso trasmesse da mamma gatta. Se state pensando di prendere un gatto, vi potrebbero essere utili anche alcuni consigli per come fare ambientare un gatto.

Ad ogni modo, vediamo come scegliere un gatto comune o di razza che sia e quali sono le 15 razze feline più diffuse tra cui scegliere. Le razze feline presenti in natura sono circa 50.

Come scegliere un gatto comune o di razza?

In base al tipo di alloggio che avete, spazio, dimensioni, stanze in più balcone o giardino, è consigliabile orientarsi per razze diverse. Alcune sono decisamente più tranquille e si allevano benissimo in appartamento, mentre i gatti che sono nati in strada, amano gli spazi all’aperto e andrebbero allevati in case con giardino.

Tra le razze che prenderemo in esame alcune sono molto grandi altre meno: Abissino, Bengala, Birmano, British Shorthair, Gatto Burmese, Gatto delle foreste, Main Coon (grande), Ocicat, Persiano, Ragdoll, Devon Rex e Cornish Rex, Blu di Russia, Siamese, Turco Van. Vediamole nel dettaglio!

Come scegliere un gatto di razza: gatti 15 razze a confronto e prezzi

Gatti 15 razze a confronto

Tra le razze feline che prenderemo in esame alcune sono molto grandi altre meno: Abissino, Bengala, Birmano, British Shorthair, Gatto Burmese, Gatto delle foreste, Maine Coon (grande), Ocicat, Persiano, Ragdoll, Devon Rex e Cornish Rex, Blu di Russia, Siamese, Turco Van. Vediamole nel dettaglio!

Gatto Abissino

Si tratta di un felino dall’indole molto indipendente, allegro e vivace, furbo ed adorabile, ama imparare giochi nuovi. Decisamente molto curioso, ha un portamento molto elegante e non si adatta a vivere in case dove vi sono molti gatti. Il gatto Abissino è una razza di grande compagnia.

  • Il prezzo del gatto Abissino in allevamento è di circa 700 euro

Gatto Bengala

Un gatto dall’indole molto brillante, sicuro di se, il gatto Bengala tende ad annoiarsi e gli piace stare in compagnia. Non ama la solitudine quindi è sconsigliato a chi sta poco in casa. Ottima tolleranza rispetto anche agli estranei, inoltre adora i bambini.

  • Il prezzo del gatto del Bengala si aggira intorno ai 1600 euro si trovano esemplari anche intorno ai 1200 euro ed oltre i 2000 euro.

Birmano

Un gatto dall’indole socievole che ama stare in braccio. Il gatto Birmano è sicuramente un grande compagno di vita e di giochi per chi ha tempo da dedicargli è un gatto perfetto da questo punto di vista. Ha pelo lungo che richiede di essere spazzolato e pulito di frequente. Vive bene anche insieme ad altri gatti. Rientra nelle razze di gatti giganti.

  • Birmano prezzo: si trovano esemplari a partire da 800 euro fino a 1300 per figli di campioni.

British Shorthair

Un felino davvero placido, amante degli esseri umani. Straordinario come animale domestico necessita di attenzione per quanto riguarda l’alimentazione e va incoraggiato a fare movimento. Molto disciplinato, socievole con gli sconosciuti, ama la compagnia ed i bambini. Il British Shorthair ha una longevità che rientra nella media dai 12 ai 17 anni.

  • Il prezzo del British Shorthair va dai 350 ai 500 euro.

Gatto Burmese

Non è adatto alle persone troppo timide. Questa razza felina è molto curiosa ed intelligente ed ha una spiccata tendenza alla vocalizzazione. Chiederà più attenzione se non è stimolato od impegnato in attività con il suo padrone. Si lega moltissimo al proprietario e diviene un compagno di vita inseparabile.

  • Il Gatto Burmese ha un prezzo che va dai 1000 ai 1500 euro

Gatto delle foreste norvegese e siberiano

Sia il gatto delle foreste norvegese che siberiano amano stare all’aperto e necessitano di potersi muovere ed aver spazio per girovagare. Cambiano grandi quantità di pelo ogni anno. Il gatto delle foreste norvegese è considerato un felino socievole e tranquillo. Presenta manto di vari colori ad esempio grigio o rosso e variegato.

  • Il prezzo del gatto delle foreste si aggira sui 700 euro

Maine Coon

Altro gatto che presenta pelo lungo ma che risulta relativamente facile da curare. Ha struttura piuttosto massiccia ed è di natura intelligente ed avventurosa ciò gli consente di apprendere facilmente nuovi giochi ed attività. Quindi risulta un gatto di grande compagnia ma non è esattamente un gatto “da grembo”.

Molto vivace nell’indole, non è predisposto a vivere in ambienti troppo ristretti ed insieme ad altri gatti, o in zone con una popolazione felina numerosa. Il Maine Coon è un gatto speciale che può raggiungere grandi dimensioni e rientra dunque nelle razze di gatti giganti.

  • Il prezzo dei Maine Coon si aggira dagli 800 ai 1200 euro.

Ocicat

Molto bello, simile al gatto selvatico, questa razza americana ha indole vivace, ha riflessi pronti ed è facile che si annoi. Non ama stare solo e soffre per la lontananza del suo padrone. Ha una linea slanciata ed un bel manto maculato che lo fa somigliare a una piccola tigre. Il suo nome deriva dalla tigre selvatica Ocelot (leopardus trigrinus). Al contrario del suo aspetto, si tratta di una razza socievole.

  • Ocicat è un gatto ce ha un prezzo dagli 800 ai 1100 euro.

Gatto Persiano

si tratta di un micio dal carattere generalmente mite e giocoso. Non è adatto più di tanto a chi non ha il tempo necessario per mantenerlo e curarlo. Nella stessa cucciolata vi possono essere esemplari più o meno belli ciò ne determina il prezzo.

Si suddivide in tre gruppi: gatto persiano bicolore, con 2/3 di un colore ed il restante manto bianco, il persiano arlecchino in prevalenza bianco con variazioni minime di altro colore, ed il gatto persiano van con variazioni di colore sul capo.

  • Un persiano ha un prezzo di acquisto anche può variare notevolmente partendo dai 500 euro fino ad arrivare a 3000.

Ragdoll

Mite e tollerante, se ben inserito nel contesto tende ad essere un buon gatto che ama le coccole e si rivela di grande compagnia. E’ una specie felina molto portata per l’addestramento ma non ha necessità di attività fisica molto impegnativa. Ma vi sono eccezioni. Nelle razze a pelo lungo però, si deve sempre tener conto della necessità di doverne curare il pelo.

  • Il prezzo del Ragdoll va da 1000 ai 1200 euro.

Devon Rex e Cornish Rex

Sono due razze di gatti che hanno pelo lungo ed ondulato. Socializzano facilmente con l’uomo e a quanto pare sembra che amino la compagnia di altri gatti soprattutto quelli con cui sono notoriamente compatibili per indole. Adatto per famiglie con bambini, Curioso, ficca il naso ovunque.

  • Il prezzo di queste razza Devon Rex e Cornish Rex dipende sia dalla tinta del manto che dalla taglia. Generalmente però oscilla dai 400 agli 800 euro.

Blu di Russia

Un felino timido, desideroso di stabilità e di delicate attenzioni il blu di Russia è molto intelligente e ricambia la compagnia con affetto con colui con cui ha familiarità. Non è però il gatto ideale per chi ha famiglia con bambini, sebbene sia molto dolce con gli uomini ed anche con altri animali.

Una razza molto longeva; può vivere dai 15 ai 20 anni alcuni esemplari raggiungono i 25 anni. E’ un gato poco distruttivo, perfetto per vivere in casa.

  • Il prezzo di u gatto Blu di Russi asi aggira intorno ai 900 – 1000 euro.

Gatto Siamese

Si tratta di una razza con grande personalità che è orientata ad usare la voce per ottenere ciò che vuole. Adora la compagnia e reagisce male se viene lasciato da solo per lunghi periodi. Sempre in cerca di attenzioni, necessita di molti stimoli per non annoiarsi. Può sviluppare disturbi comportamentali e si annoia o è lascito troppo a se stesso.

  • Il prezzo si aggira sui 700 – 800 euro ma si trovano esemplari anche a meno.

Turco Van

Un gatto tendenzialmente intelligente con ottima propensione all’addestramento. Una volta inserito nel suo contesto si rivela una razza socievole. Denota una simpatia istintiva e confronti dell’acqua, tanto da meritarsi il nome di “gatto nuotatore.

Grandi di struttura e molto muscolosi, i Turco Van sono gatti che presentano pelo lungo ma senza sotto-pelo; amano mangiare bene e in abbondanza. Hanno una vita media che va dai 14 ai 19 anni.

  • Prezzo difficile da stimare non vi sono allevamenti specifici.

Sphynx o nudo

Conosciuto anche come Nudo lo Sphynx è un gatto senza pelo originatasi da una mutazione del gatto domestico. L varietà ed il colore della pelle sono di tre tipi più o meno scure o rosate: rubber (gomma) peach (pesca) ed infine Wax, ossia cera. Il loro aspetto si deve ad una mutazione genetica del gene recessivo hairless. I primi esemplari sono stati rinvenuti nel Nuovo Messico alla fine dell’800.

Caratterialmente si tratta di un gatto molto allegro ed intelligente si adatta a vivere con altri animali dei quali non diffida, contrariamente a come fanno altre razze feline. Qualsiasi compagnia per lui va bene in quanto odia la solitudine. Adatto a viver in casa, anche per la mancanza di manto vive bene alle stesse temperature dell’uomo e come tale va trattato sia in estate che in inverno (richiede caldo).

  • Il prezzo dei Sphynx o nudo supera di gran lunga i mille euro. Esemplari da riproduzione hanno un costo di oltre 2000 euro.

Quando si vuole adottare o acquistare un gatto è bene far caso alle caratteristiche e alle necessità delle varie razze feline.

Cipresso o Cupressus Sempervirens albero fitoterapico coltivazione

Cipresso o Cupressus Sempervirens albero fitoterapico coltivazione
Cipresso o Cupressus Sempervirens albero fitoterapico coltivazione

In molti luoghi e in molti giardini si trovano i cipressi, piante sempreverdi ad alto fusto dal portamento verticale, che ben si prestano ad adornare viali e a formare siepi, ma anche ad essere coltivati come esemplare unico, in coppia o per la coltivazione dei cipressi in bonsai. Esistono due varietà di cipresso: a rami espansi e a rami ravvicinati.

Cipresso o Cupressus Sempervirens albero fitoterapico coltivazione e descrizione

Come detto vi sono due varietà di cipresso che differiscono per il portamento dei rami aperti o chiusi. I ramoscelli portano foglie piccole decussate, squamiformi, che contengono delle ghiandole resinifere. I fiori sono raccolti in amenti maschili e femminili.

Il frutto del cipresso, chiamato galbulo, è una trasformazione legnosa dell’amento femminile che assume l’aspetto di una piccola pigna. A maturazione avvenuta le squame si aprono lasciando cadere i semi. Si tratta di alberi sempreverdi che non presentano grandi necessità e sono facili da coltivare. Per lo più si piantano in terra piena ma possono anche essere coltivati in vaso riducendone la crescita.

Cipresso rami foglie e galbulo (piccola pigna)

Origini e raccolta

Il cipresso è originario dell’Assia Minore ed è comune nel bacino mediterraneo. La raccolta avviene fa gennaio ad aprile. Le parti utilizzate del cipresso sono sia i rami giovani che i galbuli (frutti).

Composti chimici

Da questa pianta officinale si ricava principalmente olio essenziale con una resa che varia dallo 0,2 allo 0,6 %. L’olio contiene pinene, canfene, silvestrone e dunque conseguentemente tannino, e infine, sostanze pectiche.

Proprietà e modalità d’uso

Tra le proprietà riconosciute al cipresso ricordiamo quelle astringenti, antidiarroiche, antipiretiche, antisettiche, balsamiche, tossifughe, antiemorroidali, vasocostrittrici, ed infine anche antireumatiche.

I benefici di questa piante si hanno attraverso l’uso di decotti a base di cipresso, estratto fluido, estratto molle e acquoso, estratto secco, olio essenziale, tintura, acqua distillata ed infine, sciroppo.

Curiosità sul cipresso

Il legno di cipresso ha diverse proprietà che lo rendono un legno disdegnato dai tarli. Non essendo attaccato da questi fastidiosi animaletti, il legno di cipresso è molto ricercato per la realizzazione di oggetti artistici che sono, inoltre, inalterabili nel tempo e possiedono una profumazione propria, esattamente come il noto legno di sandalo.

La resina che si raccoglie praticando incisioni sul tronco o che fuoriesce in modo naturale ha un forte odore aromatico e favorisce la maturazione dei paterecci (tumefazioni e infiammazione da germi patogeni che colpisce le falangi delle dita), e inoltre è un ottimo vulnerario sulle ferite a lenta cicatrizzazione favorendone la guarigione.

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In vacanza si cerca di risparmiare tempo su quelle che sono le incombenze domestiche. Si preferisce stendere bene il bucato per non stirarlo, pulire la casa in modo essenziale e cucinare meno ed in modo veloce. L’ideale sarebbe quello di andare a mangiare sempre fuori casa, soluzione non sempre possibile sia per un fatto di comodità che di costi. La soluzione? Preparare ricette veloci e piatti unici: vediamo come fare!

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Sia alcuni primi piatti, che alcuni secondi piatti, si prestano a preparazioni veloci e, data la presenza sia di proteine che di carboidrati e vitamine, sono perfetti, dal punto di vista nutrizionale, come piatti unici. Talvolta, comunque, al posto della pasta è sufficiente consumare 1 o 2 fette di pane in più per avere un giusti apporto di carboidrati in grado di saziarci.

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Tra gli ingredienti di base da utilizzare si annoverano il riso, la pasta, il tonno, la carne in scatola, i surimi di pesce, le patate, i fagioli, i pomodori, i fagiolini, mozzarelle, uova, formaggi, ma anche frutta come il melone ed insalate miste. Ricordo, inoltre, che varie tipologie di pasta fredda e di insalata di riso possono tranquillamente essere preparate anche per due giorni.

  1. Insalata di riso primo piatto estivo. Perfetta in estate, in vacanza, in città o nella preparazione di bouffet. L’insalata di riso può godere di innumerevoli varianti per quanto riguarda gli ingredienti aggiunti per condirla. Elemento indispensabile: il riso!
  2. Pasta fredda colorata e leggera, una ricetta semplice, veloce e molto buona alla quale si potranno apportare delle semplici varianti in relazione al proprio gusto, e a ciò che si ha in casa.
  3. Patate fantasia con tonno e surimi. Una ricetta a base di surimi, ossia pesce, e patate lesse con aggiunta di olio, sale pepe, sedano e tonno: facile, veloce fresca e buona, tutto da mangiare rigorosamente freddo e quindi da poter preparare anche il giorno prima.
  4. Tonno e pomodoro, così come mozzarella e pomodoro (la nota Caprese), sono due piatti veloci da preparare, non richiedono cottura e si consumano freddi unitamente ad un paio di fette di pane, olio di oliva e basilico.
  5. Tonno e fagioli, perfetto in estate accompagnato da olio, sale e magari un po’ di cipolla cruda e un pizzico di pepe.
  6. Prosciutto e melone. Servito come antipasto è perfetto anche da servire come secondo o come piatto unico specie se accompagnato da pizza bianca grissini e fichi. In alternativa usate del pane.
  7. Salsicce e bruschette con pomodori, con riso integrale o semplice quello che chiamo: bruschette gustose: piatto barbecue per come si presenta, facile da preparare di cui trovate la ricetta cliccando link. Tra gli ingredienti salsicce, pomodori, pane e riso.
  8. Insalata estiva creativa e mista. L’insalata mista potrà essere a base di insalata a foglie o pomodori, cetrioli, finocchi, con aggiunta di mais, tonno, formaggi e uova sode. Le varianti sono molteplici e danno vita ad un piatto unico da servire con del pane. Un’alternativa può essere costituita da un piatto freddo a base di fagiolini, patate lesse e tonno serviti freddi.
  9. Pasta fredda con fagioli e sedano, una ricetta da gustare fredda, e alla quale si può eventualmente aggiungere del tonno per aumentare il livello proteico.
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La pasta fredda è, e rimane, uno dei primi piatti estivi che vanno per la maggiore e, per questo motivo, ho voluto raccogliere varie ricette dedicate alla pasta fredda che trovate nel link di seguito 5 primi di pasta fredda e che potranno rimanervi utili per spunti ed idee in cucina.

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Infine, tante ricette estive e veloci si possono realizzare semplicemente utilizzando foglie di insalata, uova e qualche oliva. Od anche uova, tonno, polpettine veloci con tonno, frittate ripiene e molto altro.

Buon appetito!

20 Piante aromatiche semina, coltivazione, raccolta, essiccazione

Piante aromatiche vaso
Piante aromatiche vaso

Le erbe aromatiche o medicinali sono piante erbacee coltivate soprattutto per essere impiegate in cucina per cucinare, o fare infusi e tisane o per uso fitoterapico. Possono però anche essere utilizzate come semplici piante ornamentali in quanto alcune di esse, come il rosmarino e la lavanda, ma anche il timo, la camomilla e così via sono belle anche da vedere.

Alcune sono stagionali, altri biennali ed altre piante perenni come, ad esempio, salvia e rosmarino. Potrebbe interessarvi questa lettura: le erbe aromatiche in casa e in giardino; e si perché la loro coltivazione può avvenire ovunque: in giardino, nell’orto, in un angolo del balcone o in casa, magari sul davanzale della finestra della vostra cucina.

20 piante aromatiche semina, coltivazione, raccolta, essiccazione: come fare

La prima cosa che è necessario tenere a mente è che se si coltivano le aromatiche per coglierne le foglie (basilico) si deve evitare di far crescere i fiori che andranno tolti appena si presentano sulla pianta. Diversamente invece se si coltivano le piante aromatiche per estetica.

Coltivazione aromatiche

In genere necessitano di sole e a tal proposito vengono poste in zone soleggiate dove la luce sia presente e con essa i raggi solari (almeno per alcune ore al giorno. Le esigenze poi sono variabili a seconda della specie botanica. In questo caso vi sarà utile leggere questa guida: come coltivare e riprodurre le aromatiche in questo modo potrete averne a disposizione sempre anche d’inverno.

Quanto alla raccolta sappiate che possono essere conservate e poi consumate fresche, essiccate e congelate. L’aroma migliore delle piante aromatiche è sicuramente quello che deriva dalle piante fresche, ma comunque, per praticità e per poterne usufruire tutto l’anno si usa essiccare sia le foglie che i fiori.

Certe specie, come l’aneto, il cerfoglio e l’erba cipollina non si prestano ad essere essiccate per cui si possono conservare solo mediante surgelazione. Piante come il basilico possono essere coltivate in inverno, in casa, senza problemi.

20 Piante aromatiche semina, coltivazione, raccolta, essiccazione

Piante aromatiche la raccolta e la semina

Il momento adatto per la raccolta è diverso in base alla specie, e nel caso in cui siano interessati sia le foglie che i fusti andrà effettuata quando la pianta è allo stato giovane e prima dell’inizio della fioritura. Per le piante invece in cui si utilizzano i fiori, come ad esempio lavanda e camomilla, si dovrà attendere la fioritura procedendo per la raccolta.

I semi, infine, vanno raccolti quando i frutti maturi virano di colore nel momento della maturazione massima diventando più scuri. Sia i fiori che i semi per essere perfettamente conservati devono essere essiccati. Vediamone alcune!

  • Aneto. Usato per le foglie fresche si semina a tra marzo e luglio. Diradare a 10 cm l’una dall’altra. Le foglie si raccolgono quando la pianta raggiunge in altezza di 20 cm. La pianta in fioritura raggiunge gli 80 cm. Le foglie raccolte possono essere surgelate o essiccate.
  • Anice. Si semina da marzo a maggio, le piantine andranno diradate a 30 40 cm. E’ una pianta annuale della quale si utilizzano i semi che andranno colti al mattino presto quando la pianta è ancora umida di rugiada. andranno raccolti prima della maturazione completa che avviene in estate da agosto in poi.
  • Basilico. Si semina da marzo a maggio la piantine andranno diradate a 20 cm- Annuale che raggiunge i 30 – 40 cm di altezza. SI utilizzano foglie fresche, essiccate e surgelate. La raccolta del basilico potrà avvenire appena si formano le prime foglie ricordando di asportare i fiori al momento che si formano.
  • Borragine. Si semina da marzo a maggio diradando le piantine a 30 cm. Specie annuale che raggiunge i 40 – 60 centimetri di altezza e produce bei fiori azzurri. Si utilizzano le giovani foglie sia fresche che secche ed i fiori. Ottima anche in cucina, ecco una ricetta: frittata di borragine.
  • Camomilla. Si semina da marzo a maggio diradando le piantine da 10 a 20 cm. Si tratta di una specie perenne della quale si utilizzano i fiori sia freschi che secchi conservandoli in sacchetti in ambiente asciutto.
  • Cerfoglio. Si semina da marzo ad agosto diradando successivamente le piantine da 15 a 30 cm di distanza. E’ una specie annuale alta circa 40 centimetri della quale si utilizzano le foglie sia fresche che essiccate.
  • Coriandolo comune. La semina va effettuata sia in primavera che in autunno e le piante andranno distanziate successivamente di 30 cm. Altezza della piante di circa 30 – 50 cm. I frutti essiccati ossia i semi sono la parte che si utilizza del coriandolo.
  • Cumino dei prati. Anche il cumino si semina in primavera da aprile a maggio distanziando le piantine di 30 cm. Pianta biennale della quale si utilizza quasi tutto: foglie, semi e radici.
  • Erba cipollina. Si semina da marzo a maggio diradare ad una distanza di 15 – 20 cm tra piante. Si tratta di una specie perenne alta circa 25 cm della quale si utilizzano le foglie fresche in cucina. il sapore è simile a quello della cipolla.
  • Issopo. La semina si effettua in primavera ed in autunno. Le piantine andranno poi diradate a 30 cm di distanza. Specie perenne eretta alta 40 – 50 cm di cui si utilizzano le foglie per uso culinario.
  • Lavanda. Si semina da marzo a maggio e si trapianta distanziando le piantine di 40 centimetri. Assume un aspetto cespuglioso e diviene alta dai 50 ai 70 centimetri per regalarci da luglio a settembre splendide fioriture blu – viola in spighe che si utilizzano essiccate per profumare la biancheria e gli ambienti. I fiori di lavanda vanno colti quando i fiori iniziano ad appassire.
  • Maggiorana. Si semina in primavera per poi diradare le piantine . E’ una specie perenne che teme il freddo, alta circa 20 – 40 centimetri con foglie e fiori profumati che andranno raccolti freschi d’estate, e poi essiccati. Utilizzati per cucinare aromatizzando arrosti e zuppe.
  • Melissa. Si semina da marzo a maggio per poi distanziare le pianti di 30 centimetri. La melissa è una specie perenne che raggiunge i 40 fino agli 80 centimetri di altezza. A partire da maggio si può cominciare a utilizzare le foglie fresche o essiccate che hanno un buon profumo di limone.
  • Menta. Si semina in primavera diradando e trapiantando le piantine in vasi singoli. Specie perenne che raggiunge i 60 – 70 centimetri e di cui si utilizzano le foglie sia secche che essiccate da raccogliere anche giornalmente.
  • Origano. Si semina in primavera e in autunno distanziando le piante di 30 centimetri. Specie perenne che raggiunge i 40 – 60 cm. Molto utilizzato i cucina si utilizzano le foglie ed i fiori che si raccolgono dall’estate fino a tardo autunno.
  • Rosmarino. Si semina da marzo a maggio per poi distanziare, trapiantando le piantine di circa 50 cm o in vaso singolo. Il rosmarino è una specie perenne cespugliosa abbastanza sensibile al freddo che può crescere fio a 2 metri di altezza, si utilizzano le foglie sia fresche che secche.
  • Ruta. Le piantine di ruta vanno diradate in autunno a distanza di 40 cm tra di loro. Specie perenne coltivabile anche in vaso della quale si utilizzano sia i rametti interi che le foglie da raccogliere prima della fioritura.
  • Salvia. La salvia è un aromatica dal profumo intenso che va seminata in primavera, specie che raggiunge i 30 – 60 centimetri di altezza ed anche di più a portamento cespuglioso. Si utilizzano le foglie sia fresche che essiccate da raccogliere prima della fioritura.
  • Sedano aromatico. Il sedano aromatico si pianta da aprile a marzo mentre il trapianto a giugno provvede al distanziamento di 30 – 40 cm tra le piantine. Si tratta di una pianta biennale di cui si utilizzano i picciuoli e le foglie.
  • Timo. Si semina da aprile a giugno per poi diradare di 20 – 30 centimetri le nuove piante. E’ una specie perenne alta circa 30 cm della quale si utilizzano le foglie sia fresche che essiccate o surgelate. La raccolta avviene dalla primavera ad inizio inverno. Il timo nella stagione fredda andrebbe protetto e riposto al chiuso. Per favorire la ripresa vegetativa va potato ad un’altezza di 5 centimetri.

Come combattere il caldo in casa: 8 consigli utili

Come combattere il caldo in casa: 8 consigli utili
Come combattere il caldo in casa: 8 consigli utili

La soluzione al caldo è e rimane l’aria condizionata, sicuramente il metodo più efficace in assoluto. Molti sono contrari all’uso di questi apparecchi ma, va detto, che se collocati nel punto giusto e se impostati con temperatura e deumidificazione a dovere, non danno problemi.

Comunque sia, di soluzioni per mantenere casa fresca e combattere il caldo ce ne sono anche altre: vediamole insieme!

Come combattere il caldo in casa: serrande, imposte e avvolgibili

Degli 8 consigli utili, il primo da mettere in atto per tenere casa fresca, è quella di tenere all’interno l’aria della notte ed impedire a quella del giorno, in particolare delle ore più calde che vanno dalle 11 alle 15 – 16, di entrare all’interno. In questi orari è buona norma tenere le finestre sfessurate ed abbassare gli avvolgibili.

Far circolare l’aria

Creare correnti d’aria da una stanza all’altra contribuisce a mantenere la temperatura all’interno della casa più bassa. Anche se nelle ore più calde gli avvolgibili vanno abbassati e le persiane accostate, si deve consentire un ricircolo d’aria e la creazione di correnti d’aria all’interno della casa. A tal proposito sono utili anche i ventilatori.

Ventilatori da soffitto o da terra?

Sia i ventilatori da soffitto che quelli da terra aiutano a smuovere l’aria mantenendo quella calda verso l’alto e lasciando scendere quella più fresca verso il basso ciò aiuta enormemente a creare un comfort maggiore in casa.

tende da sole
Tende da esterni trasparenti: verande-terrazzi-gazebo

Abiti leggeri e in fibra naturale

Oltre a questi accorgimenti va detto che indossare capi leggeri e solo fibre naturali come cotone, lino, seta e viscosa. Le fibre naturali lascino traspirare la pelle, evitano irritazione e mantengono più freschi.

Deumidificatori e scambiatori di calore

Per chi non ama i condizionatori, che ribadisco permettono di mantenere la casa fresca e confortevole in ogni ora della giornata, vi sono i deumidificatori consentono comunque di eliminare l’umidità in eccesso presente nell’aria e, dunque, di rendere l’ambiente più fresco e sano.

Lo scambiatore di calore, invece è più ecologico rispetto ad un condizionatore e consente di purificare e rinfrescare l’aria.

Le tende da sole

Semplice e molto efficace il metodo di mantenere casa più fresca attraverso dei supporti come ombrelloni, vele e tende da sole, oggetti che consentono di riparare le pareti e le finestre dai raggi solari. Le tende da sole di grandi dimensioni hanno un efficacia maggiore e riescono ad abbassare le temperature interne di molti gradi.

Scegliere le tende da sole più appropriate non è difficile ed i costi delle installazioni variano di molto in base alla tipologia, al modello, al tessuto e ai meccanismi di apertura e chiusura che possono essere sia manuali che elettrici.

Tende interne

tende

Le tende interne dovrebbero sempre essere di media pesantezza, in modo da permettere di schermare egregiamente i raggi del sole, impedendo che riscaldino gli ambienti che vanno a colpire ed illuminare.

Tenerle tirate nelle ore in cui il sole ha i sui raggi diretti verso l’interno, aiuta a mantenere la stanza più fresca. Una soluzione consiste anche nel montare le doppie tende, in questo modo si ha una schermatura leggere in inverno, ed una più pesante in estate, o in situazioni in cui sia richiesta maggiori privacy.

Casa con giardino

Nelle case con giardino può essere messa in atto la tecnica di ombreggiamento naturale mediante l’uso di alberi ad alto fusto che riescono ad ombreggiare pareti e finestre esposte ad est ed ovest, esposizioni queste, che risentono maggiormente dei raggi solari nelle ore calde della giornata. Attuando un buon ombreggiamento la casa si mantiene molto più fresca.

Considerazioni

Inoltre, provvedere all’isolamento termico della casa. Una buona coibentazione delle pareti, del tetto e delle finestre, attraverso l’uso di doppi vetri, aiuta a mantenere la casa più fresca in estate e più calda in inverno.

Seguendo questi 8 consigli utili ed adottando quelli più consoni alle proprie esigenze, e al proprio budget, si riuscirà a combattere il caldo in casa nel modo migliore.

Cannelloni alla sorrentina vegetariani, gustosi e vegan

cannelloni alla sorrentina
cannelloni alla sorrentina

Voler mangiare o dover mangiare in un certo modo non esclude il fatto di doversi privare di bontà e gusto. Alcune ricette completamente vegetariane, che non fanno uso di prodotti animali come la carne, sono comunque nutrienti e deliziose, spesso facili da preparare come questi cannelloni alla sorrentina vegetariani di cui andremo a proporvi la ricetta.

Se avete meno tempo a disposizione potrete optare per una lasagna alla sorrentina che verrà preparata in strati di pasta all’uovo, senza dover arrotolare i cannelloni uno ad uno. Un’ ottima variante da considerare è la ricetta dei cannelloni ricotta e spinaci.

Cenni storici sui cannelloni

I cannelloni sono, tutto sommato, una ricetta abbastanza giovane nel loro genere. La prima citazione storica riferita a questa tipologia di pasta al forno, è risalente al 1800, e riferita al territorio regionale della Toscana.

La nota pasta consisteva in una sfoglia di farina ed uovo farcita di carne e condita con del sugo; ricetta che corrisponde ai classici cannelloni attualmente in uso.

Ma per chi ha voglia di cambiare il suo menù, o desiderasse una ricetta vegetariana, è possibile variarne la farcitura ed il condimento in molti modi diversi, sia per quanto riguarda i cannelloni che la lasagna.

Cannelloni alla sorrentina vegetariani Ingredienti

Vi elencheremo gli ingredienti per la preparazione che si riferiscono a circa 4 persone. Per numero maggiore di commensali, o per appetito superiore, aumentare, in modo proporzionale, le dosi. La ricetta prevede l’uso della mozzarella; chi non volesse utilizzare questo prodotto può sostituirlo con del tofu o formaggio vegetale alla soia. Potrete utilizzare le sfoglie di lasagne sottili da porre direttamente in forno o quelle più spesse che andranno lessate in acqua bollente, e poi farcite.

  • 16 sfoglie di lasagne sottili o 12 più spesse ( 250 350 grammi circa)
  • 480 gr di mozzarella o formaggio di soia
  • 1 bottiglia di passata di pomodoro
  • mezza cipolla tritata
  • basilico in foglie tritato per sugo e per la rifinitura finale
  • 120 gr di parmigiano
  • olio di oliva
  • sale

Anche per quanto riguarda il parmigiano se si vuole fare una ricetta completamente vegan andrà eliminato e sostituito con formaggio di soia.

Preparazione cannelloni alla sorrentina

La prima cosa da preparare è il sugo, o salsa di pomodoro. Preparare una casseruola in cui verserete a filo dell’olio di oliva circa 4 cucchiai. Fate soffriggere l’olio ed incorporatevi la cipolla finemente tritata.

Lasciate dorare un poco la cipolla ed aggiungete la passata. Se la passate risultasse troppo densa, aggiungetevi qualche cucchiaio di acqua.

Salate a dovere, ed aggiungete 6 foglie di basilico finemente tritate. Preparatene anche delle altre che userete per guarnire i cannelloni alla fine della preparazione.

In un contenitore preparate la mozzarella che andrete a sminuzzare con una forchetta, o con un passa verdura. In una teglia da forno versate e spalmate qualche cucchiaio di passata di pomodoro, ed un filo di olio di oliva.

Su di un piano da lavoro, stendere una ad una le sfoglie. Versarvi dentro un poco di passata, 1 cucchiaio di mozzarella, del parmigiano reggiano, e poi arrotolate ogni cannellone su se stesso.

Porre tutti i cannelloni, così preparati, nella teglia. Otterrete dai 12 ai 16 cannelloni , ciò in base al quantitativo di sfoglia acquistata e preparata.

Ricoprite tutti i cannelloni con altra passata di pomodoro, del parmigiano e della mozzarella. Conservate un po’ di mozzarella da aggiungere ai cannelloni quasi a cottura ultimata.

Cannelloni alla sorrentina vegetariani, gustosi e vegan

Cottura dei cannelloni

Come in tutte (o quasi) le ricette, il forno andrà preriscaldato prima di procedere alla cottura. Preriscaldare il forno portandolo a 200 gradi centigradi. Cuocere per circa 20 – 25 minuti. A fine cottura aggiungete un’altra manciata di mozzarella ed attivate il grill per 5 minuti.

A fine cottura i cannelloni alla sorrentina andranno sfornati, lasciti raffreddare 10 minuti, cosparsi di basilico finemente tritato e serviti in tavola. Lasciandoli raffreddare un pochino sarà più semplice servirli in tavola.

Per secondo si abbinano bene sia verdure che carne e pesce. Perfette, ad esempio del pesce spada in trance alla griglia, ma per chi mangia vegan, consiglio un secondo di verdure grigliato accompagnato da del buon vino.

Buon appetito