Trucco naturale: come scegliere il make up migliore
Come truccarsi in modo naturale
Il make up può valorizzare un viso o appesantirlo. Un trucco naturale viso permette di mettere in risalto i lineamenti senza creare un effetto troppo incisivo che modifica i tratti somatici ed il viso.
Il make up effetto naturale è molto usato anche dagli stilisti (specie da alcuni). La prerogativa del make up naturale è quella di rendere il viso una bellezza primordiale, semplice, ed elegante.
Come fare un trucco naturale
Per truccarsi in modo naturale si potranno usare dei prodotti basici in numero ridotto. Meglio preferire un trucco base naturale con prodotti di qualità adatti al nostro incarnato e soprattutto alla tipologia di pelle: normale, grassa, mista o secca.
Il tipo di pelle influenza la scelta, in particolar modo, della base trucco, del fard e della cipria. Anche matita ed ombretto andranno scelti tenendo conto di questi fattori, in quanto, sulle pelli grasse è meglio usare prodotti in polvere, mentre sulle pelli secche, è preferibile un make up che utilizzi prodotti in crema, base idratante e trucchi di qualità, non troppo aggressivi, ma nutrienti. Rispettando il tipo di pelle, si evita di cadere in errori grossolani come la pelle lucida, o al contrario, una pelle secca che tira e mette in risalto le rughe d’espressione.
Come fare un make up naturale
Nel fare un make up naturale si useranno pochi prodotti e un quantitativo di trucchi limitato. Come truccarsi in modo naturale? Intanto, usando delle nuance che si avvicinano di molto al proprio incarnato, evitando i colori accesi e le tonalità troppo diverse dal colore di capelli ed occhi. Anche il colore della pelle va rispettato senza cercare di modificarlo più di tanto. Il segreto di un ottimo make up naturale è quello di rispettare linee e colori che ci appartengono, senza cercare di modificarli più di tanto.
Il make dovrebbe accompagnare i colori e le linee del volto, e non stravolgerle. Ho visto splendide spose dimostrare dieci anni di più “grazie” ad un make up troppo incisivo. Soprattutto se un viso non ha grandi difetti da correggere, è bene utilizzare make up semplici nel contenuto, e prodotti idonei.
Quali prodotti scegliere
Di marche trucchi e di cosmetici online ve ne sono davvero molti, per cui è facile scegliere quelli più idonei per noi. Leggere lNCI può aiutarci a capire se si tratta di prodotti di qualità o di make up biologici, formulati nel rispetto dell’ambiente e della natura, ed idonei alle pelli anche più sensibili.
Tra i marchi noti e non costosi ne ricordiamo alcuni:
trucchi essence, trucchi kiko, i prodotti kiko sono noti per qualità e costo contenuto, elf cosmetics Italia, che unisce il nome di un brand italiano alla qualità. Ma ve ne sono moltissimi di qualità anche meno noti di quelli citati.
Trucco naturale
Make up naturale
Trucco naturale: come scegliere il make up migliore
Come realizzare un make up naturale
Una volta individuato il brand, ed i prodotti più idonei per noi, è bene mantenere la pelle ben idratata, bevendo molto, limitando l’uso di alcolici e fumo, e usando creme per il viso ed una beauty routine adeguata. Una crema notte, una crema giorno e un prodotto per la pulizia del viso sono sufficienti a garantire una pelle in buona salute.
Viso
Per il make up consiglio l’uso di copri occhiaie e correttore piuttosto che un fondotinta. L’ideale è utilizzare una crema colorata leggera che renda l’incarnato uniforme. Correggere qualche imperfezione con un correttore (brufoli, occhiaie etc.) donare una o due toni in più di colore sugli zigomi e al lato del naso.
Occhi
Valorizzare gli occhi con del rimmel, un filo di matita e un ombretto leggerissimo della tonalità dei nostri occhi (marone, griglio, verde etc.). L’ombretto può anche non essere usato o passato in maniera quasi impercettibile.
Labbra
Quanto alle labbra potete decidere di valorizzarle con un lucido od usare un rossetto più naturale possibile che sia un rafforzativo del colore delle vostre labbra. Allo stesso modo però, va detto che alcuni visi stanno molto bene anche con un make up naturale caratterizzato però, da labbra bene in vista con rossetti dai colori brillanti ed accesi.
Consiglio di usare rossetti a lunga durata per non vanificare l’effetto. In questo modo ci si trova a metà tra il make up marcato che stravolge il viso, ed il make up naturale e semplice.
Vantaggi trucco naturale
Uno dei grossi vantaggi del make up naturale è che il trucco viene realizzato in 3 minuti ed utilizza un numero limitato di prodotti e trucchi facendovi risparmiare tempo, soldi e non stravolgendo la vostra fisionomia.
L’ imprinting si verifica prima della nascita, nei primi momenti di vita, nei successivi giorni o mesi, in relazione alla specie animale o umana. Si tratta di un processo d’apprendimento fondamentale per la vita delle creature terrestri.
Il termine imprinting sta ad indicare un processo di apprendimento legato sia alle informazioni geneticamente trasmesse che a quelle che il neonato riceve dall’ambiente esterno e dagli esemplari adulti che si prendono cura di lui. Gli animali, ad esempio, hanno a livello del sistema nervoso rappresentativo, la capacità di riconoscere gli individui della propria specie, ma per completare il percorso rappresentativo, necessitano di un processo di “imprinted” che si svolge su di essi.
Cosa significa imprinting e come si verifica questo processo
Si tratta di un processo complesso che avviene, sia per eredità genetica, che per conoscenze ed apprendimento. Spesso tutto ciò si verifica con esseri della stessa specie (fatte alcune eccezioni come il cuculo, che viene allevato da altri uccelli), e si attua in maniera naturale tra madre e figlio, o tra padre e figlio, ed ha un effetto importante sul comportamento in età adulta. Proprio in relazione a questo tipo di apprendimento si basano i rapporti tra genitori e figli, una normale vita sessuale e sociale, nonché il riconoscimento del partner della propria specie e dei membri che compongono la propria specie.
Nel 1883 D. A Spalding studiò tale fenomeno successivamente approfondito da K. Lorenz. Quest’ultimo osservò che alcuni uccelli, come tacchini ed oche, tendevano a seguire e riconoscere come “genitore” il primo essere o oggetto che gli si presentava alla loro nascita. Prerogativa, questa, che appartiene anche ad alcuni mammiferi, come ad esempio le pecore e le caprette. In base alla specie animale gli stimoli di apprendimento variano: sbattimento ali e becco negli uccelli, contatto fisico tra i primati e, come nell’uomo, il sorriso, gesti e comportamenti.
Stimoli che determinano l’imprinting
Gli stimoli che determinano questo importante fenomeno di crescita e sviluppo comportamentale, variano da specie a specie, e possono essere di tipo visivo, rappresentanti da soggetti della stessa razza e specie, od anche, da oggetti inanimati, di tipo olfattivo, (specie nei mammiferi), ed infine anche uditivi e tattili. Spesso però, gli elementi di imprinting sono combinati tra di loro.
Interessante scoprire che, in alcune specie, l’imprinting avviene anche in fase prenatale come ad esempio nell’anatra Aix. Di recente alcuni studi hanno dimostrato che anche negli uomini questa fase prenatale si verifica e, tra gli elementi incidenti, vi sono lo stato d’animo della mamma, e i suoni esterni; mamme stressate in gravidanza spesso partoriscono figli inclini, da adulti, alla depressione. Per questo motivo, far ascoltare la musica e le ninna nanna ai piccoli quando si è in gravidanza, si rivela molto utile nel postnatale.
Imprinting mamma e figlio
Nella specie umana l’imprinting mamma e figlio assume un ruolo molto importante ed è legato al periodo che va dalla nascita ai primi 3 mesi definito “periodo sensibile” o “periodo sensitivo“, momento in cui, gli stimoli olfattivi, tattili, visivi assumono un ruolo importantissimo nello sviluppo psicologico e comportamentale del bambino.
Imprinting psicologia dello sviluppo
Le amorevoli cure che la mamma ed il papà rivolgono verso i loro figli sin da piccoli, assumono un ruolo importantissimo per quella che sarà la vita affettiva e relazionale del nascituro. L’imprinting ha dunque un ruolo molto importante per la psicologia e la psichiatria e rientra in quella che viene definita “teoria dello sviluppo“. In genere in ogni teoria dello sviluppo è necessario rispondere ai quesiti di:
Quantità o qualità
Fattori genetici e / o ambientali (o entrambi)
Cambiamento improvviso graduale o discontinuo
Concetti che sono origine di discussioni e pareri contrari, ma se si studia il mondo animale, molti dubbi in merito vengono spazzati via con un colpo di spugna.
Imprinting tra animali
Per quanto riguarda il mondo animale va detto che uccelli e mammiferi possono e DEVONO essere accuditi da entrambi i genitori, o almeno da uno di essi. Tra i due, spesso chi si occupa dei cuccioli è la madre. Da qui si evince che la figura materna ha un ruolo importante e fondamentale nello sviluppo della prole. Nutriti, difesi, accuditi, i piccoli impareranno ad esercitare il loro ruolo biologico ed ecologico ossia quello che la loro specie svolge nell’ambiente.
Vivendo accanto alla madre un’oca selvatica imparerà a riconoscere le erbe commestibili da quelle velenose e, allo stesso tempo, impererà il ruolo di madre che un domani, da adulta, svolgerà anch’essa. Un piccolo leone imparerà ad avvertire i pericoli, a capire quali predatori sfuggire e come procurarsi il cibo. Gli uccelli invece, impareranno il canto e a seguire la giusta direzione, anche se, in questo caso, sembra entri in gioco anche una valenza legata al magnetismo terrestre che gli uccelli riescono a percepire per orientarsi nelle rotte di volo e migrazione.
Imprinting cos’è e cosa significa per l’uomo e gli animali
Imprinting inappropriato e conseguenze
Qualora l’imprinting non avvenga in modo giusto, si verificano delle defaiance sia a livello animale che umano. Gli studi hanno rilevato che alcuni animali, deprivati della mamma, non sanno procurarsi il cibo, od accoppiarsi. Mamme scimpanzé cresciute senza mamma e in isolamento, si sono rivelate non in grado di allevare i propri cuccioli e, soggetti separati dalla madre alla nascita, presentano forti alterazioni comportamentali, come stati ansiosi, depressione e, talvolta, anche isolamento ed autismo.
Anche nel genere umano una scorretta evoluzione del periodo sensitivo può determinare un imprinting alterato e / o mancante, e successivamente, condurre in età adulta a problemi comportamentali, ansia, depressione, incapacità nell’affrontare situazioni di vario genere, carenza di adeguati rapporti sociali, problematiche sessuali, relazionali, ed empatiche.
I bambini subiscono un imprinting automatico, anche se, sembra che alcuni studi dimostrino che a livello genetico, si ereditino anche emozioni e traumi. Il rapporto lega fortemente il neonato ed il bambino alla persona che si prende cura di lui, e alla quale, conseguentemente, si attacca moltissimo sia emotivamente che a livello comportamentale.
Le necessità dei bambini
Il bambino cerca la vicinanza di coloro che si prendono cura di lui (madre, padre, nonni) persone che gli trasmetteranno sicurezze ed amore. In questo modo, anche quando saranno distanti dal “fulcro vitale” che li accudisce, si riveleranno sicuri e autonomi, anche nella vita da adulti, questo nel rispetto, sempre e comunque, del tempo di crescita personale.
Per rafforzare le sicurezze è importante rispondere ai bisogni del bambino, al suo pianto, alla fame, e a tutte quelle esigenze che un neonato ed un bimbo piccolo può avere e manifestare sotto forma di pianto, capricci, disagi. Non essere propensi all’ascolto e al soddisfacimento delle esigenze di un neonato fisiche ed emozionali, potrà creare, in età adulta, fratture e problematiche nel rapporto genitore / figlio.
Guida stili moda 2021: come capire il proprio stile
Stili di moda guida completa
Imparare come trovare il proprio stile d’abbigliamento, quello più adatto a noi tra i 10 stili moda selezionati: Classico tradizionale, Sofisticato classico, no Gender (Dandy style e Tomboy), Gamine, Bohémien o boho chic, Sexy fatale, Fashion victim, Sporty glam style, Casual.
Gli stili moda sono moltissimi, ma negli ultimi anni alcuni si sono andati affermando rispetto ad altri. Come capire il proprio stile? Leggendo questa guida completa sugli stili di moda vi spiegherò quali sono i capi da adottare in modo da identificare ciò che è più idoneo per noi, ricordando che, alle volte, è difficile trovare una propria identità stilistica se ci si discosta dalla propria fisicità. Vediamo gli stili di moda principali degli ultimi anni e del 2021.
Guida stili moda 2021 come trovare il proprio stile: 10 proposte
Trovare il proprio stile nel vestire non è affatto semplice; si deve avere una percezione corretta di noi stessi e della nostra silhouette, saperne evidenziare i difetti e le potenzialità, e poi coniugare il tutto con lo stile di vita che si svolge e le attività ad esso connesse, sia diurne che serali. In questa guida abbiamo selezionato una decina di stili di moda 2021:
Classico tradizionale
Sofisticato classico bon ton
Gamine
Bohémien Boho chic
No gender: Dandi e Tomboy
Stile sexy e fatale
Fashion Addicted – fashion victim
Sporty glam style
Casual
Classico tradizionale
Lo stile classico tradizionale è elegante, conservativo e sobrio.Adottato spesso dalle manager e dalle donne in politica in virtù delle linee classiche e pulite. I capi che lo contraddistinguono sono: la giacca dal taglio classico, pantaloni classici con pance e senza con gamba a sigaretta, camicia in tinta unita bianca o azzurra, in alternativa, rosa pallido o verde pastello, gonna e abito dalle linee classiche modello a tubino.
Quanto ai colori, meglio puntare su tinte neutre ed evitare i colori accesi anche se di tendenza. Questo stile, dall’immagine bon ton femminile e seria, è pratico, trasmette semplicità e rigore al tempo stesso. Importante, è scegliere capi realizzati in tessuti di qualità. Adottato, anche se con sfumature diverse, da molte icone di stile degli anni 50 – 60.
Sofisticato clasico bon ton
Più ricercato del precedente e sicuramente molto femminile, lo stile classico sofisticato più fashion e giovanile sicuramente molto più ricercato in termini di taglio dei capi, ed accessori, fortemente influenzato dalla moda e dalle sue tendenze. Tra le icone di stile ricordiamo in tal senso Audrey Hepburn.
I capi che vengono adottati per outfit classici e sofisticati sono principalmente i pantaloni a palazzo, la giacca morbida taglio blazer e lo scialle. Perfetti anche i cappelli a falda larga e non.
Da scegliere le camicette in tessuto leggero come la seta o lo chiffon, le gonne midi e quelle a campana, i tessuti plissè e i dettagli curati sia negli accessori che nelle rifiniture, come polsini, bottoni etc. Uno stile moda cool,molto amato ed apprezzato frutto di un made in Italy con anima sartoriale. Se ti riconosci in questo stile hai un animo romantico, raffinato, e tanto buon gusto.
Cappello – Audrey Hepburn
Gamine
Anche in questo caso si tratta di uno stile moda elegante e sofisticato con un’anima molto giovanile. Il termine Gamine significa infatti “ragazzina”. Uno stile che incarna la donna dallo sguardo sbarazzino e fresco come alcune icone di moda sul genere di Audrey Hepburn. Uno stile vintage risalente agli anni 50 che ama mescolare capi femminili e maschili, capi comodi morbidi e allo stesso tempo raffinati. Uno stile dal sapore no gender che per alcuni versi si accosta molto allo stile parigino, minimale e femminile e rientra, come altri che vedremo di seguito, nello stile moda 2021 in uso.
Tra i capi più rappresentativi, pantaloni slim alla caviglia, trench, giacca e ballerine e scarpe dal taglio maschile, basco, tipicamente francese, gonne a campana tessuti a righe, t-shirt semplici in tinta unita abiti con vita segnata di media lunghezza femminili e giovanili. Uno stile moda casual chic facile da interpretare, comodo e molto versatile. Se ti piace e ti ci riconosci leggi anche questo articolo: 10 capi che non possono mancare nello stile parigino perfetto.
stile-parigino
Bohémien Boho chic
Uno degli stili moda più femminili e romantici in assoluto lo stile bohémien o boho chic deriva da correnti artistiche e letterari dell’ 800, attualmente evoluto e modificato, si discosta da uno stile moda tradizionale.
Tra i colori e i tessili ricordiamo le stampe floreali e vintage i colori pastello, alcuni riferimenti country come le frange che adornano capi, ed accessori, gonne lunghe, tuniche, corpetti in pizzo o all’uncinetto, maniche larghe, jumpsuit floreali, eco-pelliccia e un sapore leggermente trasgressivo che ci riconduce vagamente allo stile hippie.
Stivali in camoscio, pantaloni a palazzo completano gli outfit dal sapore anni 60 – 70, periodo in cui trasgressione e libertà erano prerogativa delle giovani generazioni dall’animo ribelle.
Abito Bohémien lungo azzurro
No gender: Dandi e Tomboy
Avete un’anima minimale ma raffinata? Tra gli stili della moda androgini od anche no gender si collocano lo stile dandy e lo stile Tomboy, quest’ultimo molto amato da Marlene Dietrich. Due stili moda eleganti con forte connotazione maschile che attualmente si stanno affermando nel mondo della moda sempre più e sono ampiamente apprezzati da molti stilisti che li propongono sulle passerelle in vari colori e tessuti.
Cosa indossare per questi stili no gender? Sicuramente pantaloni a sigaretta o a palazzo e blazer dal taglio classico, camicette bianche e nere ma anche il color campagne può andare, scarpe comode come mocassini e francesine, cappelli dal taglio classico e maschile, tessuti a righe, giacche e trench ampi associati magari a bretelle e orologio importante.
Per ammorbidire un po’ lo stile no gender (androgino per lei), è sufficiente indossare calzature più femminili come décolleté alte ed accessori ricercati dal taglio femminile: bracciali, anelli borsa. Uno stile perfetto per le donne in carriera che amano eleganza e comodità.
vestire dandy style
Stile sexy e fatale
Sinonimo di femminilità lo stile sexy da donna fatale è uno stile moda attuale molto amato dagli uomini ma non dona a tutte le donne perché per indossarlo con successo è importante avere la giusta fisicità. Perfetti i top scollati le gonne e gli abiti aderenti, gli spacchi lo scollo a V profondo le gonne a vita alta con cintura ed i golfini morbidi e sensuali stretti in vita e scollati.
Perfetti sia gli abiti a campana che i vestiti aderenti stile tubino. Non si escludono i pantaloni purché fascianti e a vita alta. Lo stile fatale è caratterizzato da make up curati smalto dai colori accessi, rossetti rossi e brillanti. Tra le icone e star della moda che hanno indossato i panni della femme fatale ricordiamo Marilyn Monroe, Eva Mendes, ed anche Scarlett Johansson.
Stile sexy e fatale – Marilyn Monroe
Fashion Addicted
Sicuramente lo stile fashion victim è uno stile moda che richiede cura del dettaglio scelta giusta dei capi, budget alto in grado di soddisfare l’esigenza di uno stile che necessita di capi che seguono le tendenze moda dell’ultimo momento degli stilisti. Non è facile comporre un guardaroba da fashionista in quanto non ci sono stereotipi ne nulla di basico o banale, si tratta di guardaroba animati da capi originali e ricercati.
Ostentazione, esagerazione e creatività compongono il giusto insieme per dar vita ad outfit di tendenza da perfetta fashionista in cui i capi vengono mixati con grande esperienza e stile. Meglio però non esagerare e orientarsi in outfit che mescolano con sapienza pezzi semplici insieme a capi estrosi.
Chiara Ferragni
Le fashion blogger: Chiara Ferragni una professione una tendenza
Fashion Week Milano
Fashion Addicted
Sporty glam style
Sicuramente di nuova tendenza, deriva dallo stile glam rock delle star degli anni 70 – 80, ma si afferma in tempi più attuali in quanto fonde in se note di stile e ricercatezza ma anche comodità. Sportivo sì, ma sempre con quel tocco d’ eleganza e ricercatezza che non lo rendono mai banale o sciatto.
Affermatosi nel 2016, lo sporty glam è apprezzato da donne di ogni fasci di età e trae ispirazioni profonde dallo street style e del grunge style. Abiti lunghi, pantaloni slim o larghi, scarpe rigorosamente comodo tra esse le sneakers si affermano come accessorio preponderante e comodo. Sebbene sportivo e comodo lo stile sporty glam style non disdegna capi ed accessori griffati.
glam style
Black and white glam style
Casual tradizionale e casual chic
Non amate gli stereotipi e vi piace vestire comode? Lo stile casual tradizionale è quello che fa per voi. Caratterizzato da un utilizzo scarso di stampe e print, da linee morbide e adattabili al corpo utilizza maglia e molto denim. Molto versatile ed adattabile può divenire personalissimo ed unico. Un modo di vestire che enfatizza il comfort e la comodità.
La moda delle T-shirt: il grande ritorno dei loghi
Vesti Fendi e sfili al Top con Stileo
t-shirt
Se amate un pizzico di personalizzazione e femminilità elegante in più, puntate su look casual chic. Cose lo stile casual chic? Uno stile comodo, confortevole e morbido, ma con un tocco raffinato e sofisticato in più, che lo rende appunto “chic”. Indicato sia per il giorno che per la sera il casual chic utilizza tessuto denim e jeans, ma solo in tinte scure.
Il dettaglio chic può essere rappresentato da un filo di perle, orecchini a cammeo, una borsa griffata elegante, un bell’orologio etc. Insomma mixare capi casual con dettagli di raffinatezza renderà il vostro outfit idoneo proprio per ogni occasione.
E allora: qual è lo stile moda più adatto per voi?
Assistenza e riparazione caldaie Roma: tipologie caldaia
Assistenza caldaie Roma: consigli
L’inverno porta gelo e neve, la caldaia assume un’importanza fondamentale all’interno degli ambienti. Per questo, oltre che per motivi di sicurezzaè importante che sia mantenuta in buona salute: ogni città ha aziende di riparazione, ed anche la capitale gode di professionisti per assistenza e riparazione caldaie Roma e provincia.
Spesso le caldaie, oltre a fornire la funzione di riscaldamento ambientale, vengono utilizzate anche per generare acqua calda. E, per questo motivo il loro uso domestico assume un ruolo di primo piano. La manutenzione ordinaria e straordinaria delle caldaie va affidata a dei professionisti in grado di accertarne la sicurezza e di tarare gli apparecchi in modo da avere una buona resa e una funzionalità ottimale, riducendo i consumi.
Assistenza caldaie Roma e riparazione a chi rivolgersi
Nei piccoli centri e nelle grandi città, vi sono molti professionisti che si occupano della riparazione e assistenza delle caldaie. La cosa importante è assicurarsi che anche il modello di caldaia che abbiamo, sia tra quelli a cui la ditta di pronto intervento o assistenza ordinaria si dedica. Alcuni fornitori di servizi sono centri autorizzati solo di alcuni marchi e potrebbero avere difficoltà nel reperire le parti di ricambio per altri prodotti che esulano da questi marchi.
Chi vive nella bella capitale oltre ad avere l’imbarazzo della scelta tra negozi, locali, e centri commerciali, nonché musei ed attività ludiche potrà scegliere con facilità la struttura di riparazione caldaie Roma e assistenza che preferisce, magari quella più vicina alla propria abitazione.
Sicuramente, in una città così grande l’assistenza caldaia Roma non desta preoccupazioni ed è facile da reperire, purché si scelga professionisti qualificati.
Tra i marchi più noti di caldaie ricordiamo:
Vaillant
Beretta
Immergas
Baxi
Riello
Viessmann
Edilkamin
Jumìnker
Ma ve ne sono anche altri meno noti di buona qualità. Assicuratevi dunque, che il centro assistenza operi anche sul marchio della vostra caldaia, e che i tecnici caldaie Roma o di altre città, siano in grado di ripararle e accedere alle parti di ricambio.
Tipologie di caldaia in commercio
Oltre ai marchi diversi le caldaie si differenziano anche per tipologia. Vi sono almeno una decina di caldaie diverse tra loro per funzionamento e combustibile: Vediamo quali sono!
Caldaie a pompa di calore. Tra i tanti modelli, sono le più utilizzate. Sono sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda sanitaria.
Caldaie integrate. Si tratta di modelli con integrazione di pannelli solari termici che permettono di risparmiare molto sui consumi ma necessitano di interventi di riparazione manutenzione attuato da personale specializzato in tali modelli. Generalmente ci si rivolge alle ditte che hanno installato il prodotto.
Caldaie a camera aperta. Generalmente montate all’esterno delle abitazioni prodotte da numerosi brand. Va collegata ad una canna fumaria ed ah un tiraggio naturale. Sono caldaie Murali.
Caldaie a camera stagna. Sicure, utilizzate anche all’interno delle abitazioni, sono modelli altamente tecnologici e costosi con un tiraggio forzato. Anche in questo caso si tratta spesso di caldaie murali talvolta a basamento.
Caldaie a condensazione. Godono degli incentivi di legge in quanto sono in grado di garantire un alto rendimento termico utilizzando i fumi di combustione che nelle normali caldaie vengono convogliati all’esterno. Oltre ad avere un alto rendimento riducono sensibilmente le emissioni.
Tipologie di combustibile caldaie
Abbiamo visto le varie tipologie di caldaie. Oltre a questa divisione, si deve anche considerare un’ulteriore suddivisione dei modelli delle caldaie in base al combustibile utilizzato. Queste numerose differenziazioni rendono più chiaro il motivo per cui il centro di assistenza caldaie Roma, provincia o altre città deve essere qualificato e scelto con attenzione. I combustibili principali che si dividono ulteriormente le caldaie sono:
Caldaie a legna. Sfruttano la combustione del legno per essere alimentate. Usate spesso nei paesi e nei piccoli centri urbani in cui la produzione di legna è alta ed il prezzo a buon mercato. L’alternativa a questo prodotto è costituita dalle stufe a legna o pellet e dai termo camini.
Caldaie a pellet. Di nuova generazione, vengono alimentate da pellet, possono essere programmate, e la fornitura di pellet è sicuramente più agevole rispetto alla legna.
Caldaie a Biomassa. Sono le caldaie di ultima generazione che sfruttano la biomassa. Per biomassa si intendono tutti i tipi di residui che provengono dall’agricoltura, dalle attività industriali e dalle deforestazioni. Vi si può ardere la legna, i rifiuti di tipo urbano, residui di origine biologica e prodotti biodegradabili. Tutte sostanze di origine vegetali e animali secondo le direttive dell’Unione Europea.
Stufe, termocamini, biocamini comfort e benessere
Riparazioni caldaie Roma e provincia
Quel che è certo, aldilà dei numerosi marchi e delle tipologie di caldaie è che l’assistenza caldaie a Roma e la riparazione caldaie a Roma è, in virtù dell’offerta in termini di servizi, abbastanza semplice da ottenere.
Consigli assistenza caldaie
Il consiglio è sempre quello di individuare uno dei migliori centri di assistenza romani, possibilmente non troppo distanti da casa propria, e di affidarsi a loro per manutenzione ordinaria e straordinaria, guasti e controlli di ogni genere e tipologia nei modi e nei tempi dovuti. Con i nuovi incentivi previsti poi, è anche il caso di farsi consigliare per l‘installazione di nuovi prodotti all’avanguardia che rispettino l’ambiente e abbiano allo stesso tempo, una resa ottimale.
Molte specie animali sono soggette a spostamenti da un territorio all’altro in vari periodi dell’anno. Questi spostamenti chiamati migrazioni interessano moltissime specie terrestri, acquatiche e i volatili.
Che gli uccelli per sfuggire al freddo invernale migrino verso paesi a clima temperato è noto, un po’ meno noto che anche altri animali si spostano per deporre le uova, o sfuggire alla morsa del freddo. Tartarughe, pesci ed anche alcuni mammiferi percorrono centinai di migliaia di chilometri per trovare un luogo idoneo alla vita e alla procreazione.
Migrazioni degli animali come e perché avvengono
Gli animali devono pensare alla loro sopravvivenza e lo fanno, appunto, spostandosi da un luogo all’altro del pianeta in cerca di zone in cui la procreazione sia più facile da attuare o semplicemente si dirigono verso aree calde in cui svernare.
Cosa sono le migrazioni?
Le migrazioni sono degli spostamenti periodici che gli animali compiono per trovarsi in ogni momento dell’anno nel luogo in cui la stagione è più favorevole.
La migrazione degli uccelli
Molti uccelli compiono migrazioni stagionali che consistono nello spostarsi dalle zone di nidificazione a quelle di alimentazione. La maggior parte delle anatre e delle oche, ad esempio, nidifica in primavera-estate in ambienti freddi e paludosi dell’estremo nord, ma poi trascorre l’inverno nei paesi del Mediterraneo.
Allo stesso modo però, vi sono uccelli che nidificano proprio nei paesi del Mediterraneo ma che trascorrono l’inverno in Africa, nelle savane e nelle foreste tropicali. Fra questi uccelli ricordiamo ad esempio, l’upupa, l’usignolo, le rondini ed i rondoni, il gruccione. Si tratta di uccelli insettivori che necessitano di un clima caldo ma che, allo stesso tempo, evitano la siccità dei tropici e dunque, in estate si spostano in Europa.
Alcuni uccelli marini, come la berta codacorta e la sterna artica seguono alcune rotte migratorie davvero molto particolari che attraversano tutto il pianeta. La berta codacorta si si sposta lungo l’equatore, viaggia attraverso gli oceani seguendo le rotte dei piccoli pesci migratori, di cui si nutre; mentre la sterna artica, viaggia dal polo nord al polo sud. Tra gli uccelli migratori è la più incredibile in quanto, ogni anno, percorre 36.000 chilometri per migrare.
Le rondini, migrando, si spostano ogni anno fra l’Europa luogo in cui si riproduce, e l’Africa Meridionale, il tutto percorrendo 12.000 chilometri. Ma le migrazioni non riguardano solo gli uccelli.
Migrazioni degli animali
Migrazione dei mammiferi e dei pesci
Fra i mammiferi migrano, ad esempio, le renne ed i caribù che si spostano a seconda della stagione, dalla tundra artica alla taiga, evitando con cura il freddo eccessivo che le porrebbe in difficoltà rispetto alla ricerca del cibo. I caribù si nutrono d’estate nella tundra canadese per poi andare a svernare nelle foreste di conifere che si trovano più a sud.
La migrazione dei pesci avviene per lo stesso motivo, ricerca di cibo e procreazione.
Le balene, migrano dai mari freddi in cui trovano cibo in abbondanza, ai mari caldi per partorire o loro piccoli.
I tonni si spostano attraverso i mari temperati e caldi inseguendo i banchi di pesci di cui si nutrono.
I salmoni risalgono la corrente per andare a deporre le uova nelle acque dei fiumi risalendo alle foci delle quali riconoscono attraverso l’olfatto. La migrazione dei salmoni comporta una grande fatica per i pesci e per questo, le loro mascelle si deformano e sui fianchi compare una colorazione rosa.
La permanenza dai salmoni giovani nelle acque fredde e ossigenate dei fiumi varia da 1 a 5 anni, quando raggiungono dai 10 a ai 20 cm migrano verso il mare.
Le tartarughe marine invece sono abitudinarie e dunque tornano a deporre le uova dei loro piccoli sulle spiagge in cui anch’esse sono nate. La migrazione delle tartarughe è un fenomeno che si ripete ogni anno.
Celi, mari e continenti, sono interessati da numerosi movimenti migratori di animali in tutti i mesi dell’anno. Persino alcuni insetti possono migrare, come ad esempio, la farfalla monarca che si sposta dal Canada al Messico in relazione alla fioritura delle piante da fiore di cui si nutre. Percorre anche 3000 chilometri alla velocità di circa 50 km al giorno.
Migrazione mammiferi – Gnù
Migrazione tartarughe – Deposizione uova
Migrazioni degli animali come e perché avvengono
Migrazione degli animali: come trovano l’orientamento?
La migrazione dei popoli avviene e avveniva nella storia attraverso l’uso di carte geografiche. Gli spostamenti erano dovuti , come negli animali, per la ricerca di cibo, zone fertili, acqua, clima migliore. Attualmente le persone “emigrano” alla ricerca di lavoro ed opportunità di vita migliori. Ma come fanno gli animali ad orientarsi?
Per rispondere a questa domanda, si deve diversificare gli animali che migrano in due categorie migratorie:
Animali che migrano di giorno: Le specie che viaggiano di giorno trovano l’orientamento attraverso il sole la sua posizione e gli elementi del paesaggio terrestre come fiumi, laghi e montagne.
Animali che migrano di notte: Gli animali che migrano di notte, invece si orientano in base alla posizione delle stelle e talvolta, della luna.
In entrami i casi è molto importante l’esperienza acquisita dagli esemplari più anziani, ed è per questo motivo che la maggior parte delle specie si sposta e migra in gruppo. Ma il successo della migrazione degli uccelli sembra essere dovuta anche alla capacità di sfruttare, in modo innato, la percezione del campo magnetico terrestre.
Capacità istintive e apprendimento
Molte specie animali, integrano capacità istintive ed esperienze per orientarsi, un comportamento comune dei vertebrati superiori.
L’orientamento, però, non è utile solo per la migrazione, ma riguarda anche la scelta della direzione da prendere che si pone, ad esempio, per alcuni organismi viventi che vivono in zone soggette a maree. Le pulci di mare (genere Talitrus) vivono nella battigia e per scegliere la loro direzione di fuga si orientano di giorno con il sole e di notte con la luna.
Le api invece, sono in grado di vedere la luce polarizzata e quindi, anche con una piccola parte di cielo visibile tra le nuvole, sono in grado di capire la posizione del sole e di orientarsi a dovere.
Piccoli prodigi della natura che ogni specie animale migratoria sa mettere in atto in forma istintiva e attreverso l’apprendimento.
Crescita personale, archetipi, inconscio: le carte proiettive
Astrid Morgan è l’autrice delle 56 carte proiettive utili per una crescita personale attraverso la scoperta dell’inconscio e degli archetipi, un percorso iniziatico interiore che porterà alla consapevolezza e alla trasformazione di se stessi.
EvolutionCards è composto da 56 carte dette proiettive che, utilizzando simboli e colori, ti permetteranno di riconnetterti al mondo dell’inconscio e degli archetipi.
Crescita personale, archetipi, inconscio e le 56 carte proiettive
Sono 56 carte proiettive epigrafe con disegni astratti e simboli che permettono di scoprire la propria interiorità, divenire consapevoli e trasformare se stessi attraverso un processo evolutivo. Ogni carta ha un significato specifico, un contenuto archetipico legato al simbolo.
Attraverso i simboli è possibile lavorare su vari livelli personali: quello intellettivo insieme a quello spirituale ma anche quello psicologico ed emotivo come fa la psicanalisi nei sogni. Per questo, le EvolutionCard sono utili sia per uso personale che per uso professionale, adatte a terapeuti e psicologi per approfondire e risolvere problematiche e tenere sessioni di gruppo o individuali.
Simboli archetipi e crescita personale
L’EvolutionCard sono fornite in un pratico cofanetto contente le 56 carte ed un libricino istruttivo. Un Kit completo che coniuga in se saggezza antica e la potenza proiettiva dei simboli che sono in grado di comunicare, scoprire, portare alla luce problematiche, aspettative, blocchi.
Crescita personale cos’è se non la possibilità e la capacità di migliorarsi attraverso uno studio ed un esame attento di ciascuno di noi attraverso strumenti, consapevolezza e lavoro personale? L’evoluzione è quel percorso che conduce a questo cambiamento positivo e allo sviluppo personale.
Come usarle
Le carte sono un potentissimo strumento per la crescita personale ed il miglioramento personale, ma non solo, Esse infatti, possiedono vari livelli di lettura che possono essere utilizzate in diversi modi a seconda delle necessità sia per uso personale che in ambito professionale.
L’utilizzo è vario ed applicabile sia in campo esoterico che olistico ma anche per analisi clinica e business. Come usarle? In vario modo: dal porre un semplice quesito esistenziale per riceverne risposta, fare chiarezza in una situazione, od anche per sviluppare progetti ed idee, stimolare la creatività.
Utili anche per realizzare un viaggio meditativo interiori o dedicare a se stessi un momento di raccoglimento. La crescita personale avviene anche utilizzando le carte come strumento di comunicazione e relazione nel Team di lavoro, in gruppo.
Le carte sono utili per lavorare su se stessi intraprendendo un’evoluzione personale, creare associazioni di idee e proiezioni psichiche, ma anche per rallentare un poco i propri ritmi e dedicarsi un po’ a se stessi, all’ accrescimento personale, e al proprio benessere interiore.
Astrid Morgan chi è cosa fa
Da anni si dedica all’arteterapia ed è insegnante qualificata di 3 scuole. Creatrice della Metodologia in Arteterapia dell’ Art Collage, e delle 56 EvolutionCard, insegnate di Louise Hay, Astrid Morganne si dedica a corsi e conferenze inoltre è attiva per training di gruppo dedicati in particolar modo alle aziende e per le consulenze private.
Collabora con le aziende in corsi di formazione professionale proiettati vero la crescita personale. Relatore al TedxBologna sulle mappe mentali e l’apprendimento. Autore di diversi articoli in merito proprio a questi due ambiti: formazione professionale e crescita personale. Se siete interessati le trovate nel sito gruppo Macro.com o in Amazon al link sottostante
Se le piante da orto e le piante d’appartamento soffrono il freddo, le piante grasse che contengono molta acqua al loro interno, rischiano di morire con il freddo e la neve. Alcuni accorgimenti consentiranno di mantenerle in buona salute.
Le piante grasse sono belle e, nella stagione estiva, richiedono meno cure rispetto alle altre piante, questo perché amano il sole e vivono bene anche ad alte temperature senza rischiare di seccare. Ma il freddo, insieme a neve e ghiaccio, possono danneggiarle irrimediabilmente. Vediamo cosa fare e come proteggere le piante succulente in inverno in modo da mantenerne inalterata la bellezza, pronte ad esplodere con ulteriore crescita e fioritura in primavera.
Piante grasse e succulente come proteggerle dal freddo
La pianta grassa è caratterizzata da tessuto spugnoso ricco di liquido interno. Questo liquido, che altro non è che linfa composta in prevalenza da acqua può, alle basse temperature, può gelare, facendo morire la pianta. Se le piante sono in giardino o balcone, andrebbero ritirate all’interno delle abitazioni, in locali che non scendano sotto i 5 gradi centigradi.
Ma se si possiedono molti esemplari, e si ha difficoltà nello spostarli, magari anche per le dimensioni di piante grasse succulente, talvolta importanti, allora si deve agire in altro modo, utilizzando pacciamatura sul terreno, proteggendo i vasi con sacchi di iuta, rialzandoli dal terreno con dei mattoncini (specie se si trovano in giardino) e coprire le chiome o il fusto con teli e cappucci in plastica o TNT ossia teli in tessuto non tessuto.
Le protezioni: Serre, tunnel, incannucciate, teli
Il clima è vario nella nostra penisola italiana. Le zone costiere e quelle dal centro fino al sud, hanno temperature e clima mite e quindi è raro che l’inverno porti gelate tali da danneggiare le piante. Ma è bene sapere che basta anche una sola notte troppo fredda per creare danni irreparabili alle piante o di causarne anche la morte.
Le piante grasse d’inverno risentono ancora di più delle temperature basse, del gelo, della neve e persino della brina mattutina che ghiaccia su di loro. Per questo motivo è bene mettere in campo delle protezioni che andranno scelte in relazione allo spazio e al budget, sempre considerando che qualora si tratti di esemplari molto grandi andranno protetti in loco con teli, pacciamatura alla base, coperture in teli pvc.
Le piante grasse che sono contornate da ciottoli posti in aiuole decorative risultano un poco protetti ma per aumentarne la protezione è bene pacciamare il terreno, sospendere le irrigazioni avendo l’accortezza di umidificare 1 volta o 2 al mese, e a temperature molto basse coprire il tutto con teli trasparenti rialzati da stecche di legno.
Terrazzo e balcone attrezzati per l’inverno
Pochi esemplari possono essere collocati in casa, per le scale interne, su di un pianerottolo o magari su un davanzale. Ma qualora le piante da proteggere dal freddo siano molte, la scelta migliore è quella di organizzare una piccola serra addossata sul proprio terrazzo o sul balcone. Vi ricordo che vi sono piante grasse decorative che vivono bene in casa e che arredano con eleganza senza problemi, esattamente come le normali piante d’appartamento.
Piante grasse e gelate non saranno un problema se si procede per tempo entro il mese di Novembre/Dicembre. Le gelate arrivano in Italia del nord già da Novembre, mentre, per il centro Italia ed il sud, si manifestano temperature rigide generalmente tra Gennaio e Febbraio.
L’inverno ed il letargo delle piante grasse
Nel periodo invernale si assiste alla sospensione vegetativa o al rallentamento di quest’ultima, ossia al letargo di queste ed altre specie vegetali. Le cactacee si riposano, e le radici non crescono ma vanno diradandosi. Le non cactacee, ossia le crassulacee, invece, sono più resistenti, la crescita è rallentata di molto, e si assiste a qualche timida fioritura di alcune specie come ad esempio la kalanchoe blossfeldiana, o la Zygocactus Truncatus conosciuta con il nome di cactus di Natale.
Kalanchoe Blossfeldiana
ZygocactusTruncatus
Piante grasse e neve, e piante grasse e freddo non sono un problema se si interviene per tempo adottando le giuste misure di protezione diminuendo o sospendendo le irrigazioni per preservarne le radici che potrebbero gelare.
Riparare le piante dal gelo e dalla neve: consigli pratici
Le piante da giardino e balcone affrontano l’inverno in giardino e sul balcone ma nei mesi più freddi possono essere soggette a rischi di gelate e neve. Come proteggere le piante dal gelo? Scopriamolo insieme!
Quando le temperature scendono sotto ai 5 gradi tutte le piante del mondo vegetale, rallentano la loro crescita. Molte soffrono le basse temperature, specie quelle provenienti dai paesi a clima tropicale, e le piante grasse, rischiano di morire. Per questo riparare le piante dal gelo e dalla neve è molto importante.
Riparare le piante dal gelo e dalla neve
Per questo è importante creare per le piante, dei ripari adeguati, costruiti con materiali idonei in grado di rispettare la fisiologia della pianta e, al contempo, utili nella creazione di microclimi con caratteristiche di umidità, temperatura, areazione e luce idonee, senza però favorire lo sviluppo di funghi e muffe dannosi per le piante. Diversi i materiali e le strutture da utilizzare per riparare le piante dal gelo e dalla neve in maniera efficace.
Materiali
Tra i materiali e le strutture da usare, ne troviamo diversi e, ad oggi, si ricorre al tessuto non tessuto, ai cassoni e alle piccole e grandi serre. Le grandi serre sono destinate all’agricoltura e ai vivai, mentre le piccole serre sono utili per riparare piante da fiore, piante verdi in balcone o in giardino.
Tessuto non tessuto
Uno dei materiali più utilizzati, ed anche il più idoneo per creare riparo alle piante dal gelo, è il tessuto non tessuto. Il freddo per le piante può essere fatale, allo stesso modo, piante e ghiaccio non sono compatibili e dunque si deve ricorrere ai ripari prima che le gelate facciano danni irreparabili al mondo vegetale.
Il tessuto non tessuto (TNT) è realizzato in fibra sintetica (comune polipropilene), materiale atossico e leggero poco costoso che viene venduto in teli rettangolari o in rotoli. Il TNT in rotoli può essere steso sulle piantine e tende a sollevarsi da solo in maniera naturale con la crescita delle stesse. Viene utilizzato per le coltivazioni ma può essere adottato anche nei piccoli orti urbani, per neve e piante o per le gelate, e può essere utilizzato in unico strato o a doppio strato a seconda dello stadio di sviluppo delle piante o dei vegetali.
Vantaggio dei teli TNT
I teli TNT proteggono le piantedal freddo in quanto il vantaggio consiste nel fatto che la temperatura sotto il telo, ed esattamente quella che si registra tra il tessuto ed il suolo è sempre maggiore dii 2 o 3 gradi centigradi rispetto a quella esterna. Il TNT si utilizza per anticipare semine e trapianti specie nelle zone a clima freddo e per evitare danni dovuti alle gelate tardive o alle brinate che si verificano di frequente in molte regione dell’Italia.
Piccole serre
Per le piante e il gelo la soluzione migliore per case, giardini e balconi, sono le piccole serre. Le serre sono utili per proteggere le piante di ogni genere, incluse quelle da orto. Va detto che gli accessori e la personalizzazione delle serre, piccole o grandi che siano vanno adottati anche in base al tipo di piante e vasi da inserirvi. Proteggere le piante dal freddo nella stagione invernale consente di mantenerle in vita, coltivare, seminare e continuare a far vegetare diversi esemplari.
Serre a casetta e a tunnel
Per giardino e terrazzo si trovano serre a casetta pratiche e decorative di varie dimensioni, mentre per l’orto vengono utilizzate le serre a tunnel. Rispetto al TNT le serre sono in grado di offrire alle piante maggior protezione e di anticipare e prolungare ulteriormente il periodo di raccolta di molti ortaggi quali: cavoli, cicorie, bietole a coste, rapanelli, radicchio, rucola, spinaci e valeriana (ad esempio).
Piante da orto e neve
Queste serre sono reperibili in commercio già predisposte e facili da assemblare. Ma volendo realizzare le protezioni dal freddo per le piante con il fai da te occorre costruire adeguati sostegni in metallo o legno. In genere si usano quelli a forma d’arco che andranno ricoperti con fogli di plastica trasparente.
Avvertenze per le serre
Le piccole serre così costruite o realizzate andranno frequentemente arieggiate, specie nelle ore più calde della giornata, sollevandone un lato, o aprendo la porta, (qualora presente). Questa metodica serve a prevenire la formazione di marciumi e malattie fungine. Se possibile, tunnel e serre andrebbero orientati verso sud in un area ben soleggiata del giardino o del terrazzo.
Proteggere le piante dal freddo con i cassoni
Le piante da orto (ma anche di altro genere) possono essere ricoverate in cassoni collocati direttamente sul terreno orientati verso sud permette di coltivare ortaggi nei periodi freddi dell’anno. All’interno del cassone la temperatura è superiore di circa 6 – 8 gradi rispetto a quella esterna, questo perché all’interno del cassone si crea un effetto serra, mentre il vetro lascia passare i raggi del sole che riscaldano efficacemente il substrato.
Dato che le onde lunghe non riescono a passare oltre il vetro di copertura, buona parte del calore generato rimane all’interno del cassone stesso. Per questo motivo per aumentare ulteriormente l’effetto serra si utilizzano talvolta, due strati di vetro distanziati i pochi centimetri tra di loro.
Proteggere le piante dal freddo in terrazza o in balcone
Le piante da appartamento, ma anche alcune da fiore come i geraninella stagione invernale andrebbero riparate dal freddo, portate in casa o poste in piccole serre da giardino a temperature che non devono essere inferiori ai 4 o 5 °C.
l’apparato radicale delle piante, anche in pieno inverno, non entra in risposo a differenza dei fusti e delle foglie. Se le piante non si possono spostare le si può coprire con fogli di plastica trasparente posti su sostegni.
Quando si procede alla copertura di una singola pianta (es. gli agrumi in vaso o in terra) con una campana di plastica, è necessario scoprirle per qualche ore ogni 2 o 3 giorni sempre per evitare la formazioni di funghi e muffe. Infine, per proteggere l’apparto radicale delle piante in vaso o in terra si tende uno strato di pacciamatura alla base.
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