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martedì, Settembre 30, 2025
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Cristalli come sceglierli

Cristalli come sceglierli
Cristalli come sceglierli

La scelta dei cristalli va effettuata in relazione alle necessità contingenti. Quando acquistiamo un abito di un certo colore, dei gioielli o le tende del salotto siamo certi di aver operato una scelta spontanea ma talvolta invece sono gli oggetti a scegliere noi. Succede molto spesso di fare degli acquisti che ci soddisfino di più quando ci troviamo in una giornata positiva “buona”. Anche le pietre ed i cristalli subiscono la stessa influenza e spesso, più che sceglierli noi, sono loro a sceglierci: ma quanto è vera questa affermazione? Cristalli o pietre come sceglierli o farci scegliere!

Come scegliere i cristalli

Quando siamo in una “buona giornata” significa che siamo predisposti ad entrare in sintonia con cose e persone. Siamo aperti verso il mondo e lo accettiamo con il sorriso, perché siamo di buon umore e questo permette al nostro corpo di emanare vibrazioni ed energie che entrano in sintonia con il mondo circostante. Avvicinarsi al mondo dei cristalli significa divenire consapevoli di questo interscambio.

Scegliere i cristalli

Vi troverete a passeggiare e magari a vedere in un negozio un cristallo che vi piace e vi attrae, invece di pensare al luogo in cui posizionarlo in casa o magari a come indossarlo, ciò in relazione al tipo di pietra, alle dimensioni e alla montatura (qualora presente), provate a chiedervi: “perché ne sono attratto?”. Noi emaniamo energia, i cristalli, allo stesso modo, hanno una loro energia dovuta alle particelle che li compongono. Quando entriamo in sintonia con questa energia siamo portati a volere quella pietra e a provare attrazione per essa: ci piace!

Perché scegliamo quel cristallo?

Quando scegliamo un cristallo le nostre energie e quelle della pietra stanno interagendo e probabilmente, nel momento che ci accorgiamo di esserne attratti è perché abbiamo bisogno proprio di quel cristallo e della sua energia. Personalmente sono attratta spesso dall’ametista ma anche dal quarzo citrino e dal quarzo rosa, tutte pietre per cui ho un’attrazione particolare. Il quarzo rosa ad esempio viene scelto da chi ha bisogno di dare e ricevere amore, ma ogni cristallo ha le sue peculiarità. Le pietre e cristalli rossi invece, come il diaspro, la corniola o il rubino, servono per riequilibrare il 1° chakra e modificare stati di cattiva salute sia fisica che psichica.

I cristalli sono dei centri di energia che scegliamo e ci scelgono in relazione alle necessità contingenti, al momento ma anche anche in virtù del nostro carattere, dei nostri pregi e delle nostre vulnerabilità. Una pietra non deve essere preziosa (necessariamente), quanto utile per il nostro benessere.

Per beneficiare delle proprietà di un cristallo è importante attuarne la pulizia (con sale grosso e poi con lavaggio) e la ricarica attraverso il i raggi del sole, procedimenti di cui parleremo in un altro articolo.

Pizza in casa forno pizza Spice caliente

Pizza in casa forno pizza Spice caliente
Pizza in casa forno pizza Spice caliente

Oggi come oggi, l’autonomia in casa ha assunto un ruolo molto importante. Tra le cose che piace fare in casa, troviamo la pizza di cui noi italiani siamo davvero ghiotti. Ma come fare una ottima pizza nella propria cucina? Ci sono soluzioni economiche che permettono di cucinare la pizza in casa in 5 minuti come il forno pizza Spice Caliente. Gli impasti possono essere realizzati in vario modo con lievito di birra, lievito madre o pasta madre, od altro, ma poi quello che fa la differenza, oltre l’impasto e la lievitazione è sicuramente la cottura della pizza.

Pizza in casa forno pizza Spice caliente in 5 minuti

Secondo studi recenti 1 italiano su 2 consuma pizza almeno una volta la settimana. La pizza viene ordinata nei ristoranti, consumata nelle pizzeria a taglio, ordinata a domicilio con asporto o cucinata in casa. I metodi di cottura delle piazza sono di vario tipo, questi i principali:

  • Forno a legna
  • Forno a incasso elettrico
  • Forno a incasso a gas
  • Fornetto per pizza

Sicuramente tra i tanti i forni a legna sono quelli in grado di garantire un’ottima cottura ed un sapore unico. Ma in casa sono pochi coloro che possono permettersi un forno a legna. Dunque, per cucinare la pizza in casa si utilizza, molto spesso, il forno di casa che può essere elettrico o a gas. I cibi cotti con il forno a gas, generalmente hanno un sapore più intenso e verace. Anche tra i forni domestici a incasso vi sono alcuni modelli più o meno idonei alla cottura della pizza piuttosto che di dolci o altro.

Pizze tonde con il forno forno pizza Spice caliente

La soluzione alternativa che consente di preparare pizze in 5minuti, gustose ben cotte e rotonde, come quelle della pizzeria, è il Forno pizza Spice caliente. Non un solo forno, ma ben 86 proposte diverse per poter scegliere tra i vari forni ed accessori, quello più adatto alla proprie esigenze culinarie in termini di pizze e rustici.

Forno pizza accessori

Oltre ai forni pizza, nel sito sono presenti vari accessori per preparare la pizza come pale, pietra refrattaria per il fornetto pizza Caliente, un tipo di materiale che consente di ottenere una cottura ottimale delle pizze. Nel sito si trovano anche dei libri, fantastici ricettari che svelano tutti i trucchi per realizzare pizze, calzoni, rustici, pani e ottime e golose focacce farcite, ma non solo pizza e cibi salati ma anche ottimi dolci. Potrete preparare voli l’impasto o cuocere una pizza congelata in soli 3 minuti.

Prezzi forno pizza

I prezzi dei forni pizza elettrici partono da 89 euro. Non si tratta dunque di elettrodomestici dal costo elevato, ma anzi, di prodotti economici che però in cucina, ci consentono di realizzare pizze fatte in casa ottime, con cottura veloce di soli 5 minuti. Nel prezzo e nel set, sono incluse palette in alluminio e ricettario.

FORNO PIZZA RUSTICI
FORNO PIZZA RUSTICI E ALTRI CIBI IN POCHI MINUTI

Caratteristiche fornetto per la pizza

I forni per la pizza sono studiati proprio per ottenere una cottura perfetta in poco tempo, questo grazie anche al piano di cottura in pura pietra refrattaria del diametro di 32 centimetri che si trova al l’interno del fornetto pizza. I forni per pizza sono dotati di termostato per la regolazione della temperatura. Si tratta di fornetti pizza con potenza di 1200 W. La calotta interna è in acciaio Inox e una spia luminosa avvisa del raggiungimento della temperatura.

Forno veloce: cuoce qualsiasi cibo

Il forno Pizza Caliente di Spice non nasce solo per la pizza, ma cuoce in modo veloce qualsiasi alimento, ossia rustici, ma anche toast, carne, castagne e moltissimi cibi che possono essere cucinati con l’aiuto del ricettario. Un forno per fare pizza veloce, compatto, multifunzione, dall’estetica accattivante in rosso, e dalle mille capacità ad un prezzo davvero contenuto.

Decluttering cosa e come buttare per una casa ordinata

Decluttering cosa e come buttare per una casa ordinata
Decluttering cosa e come buttare per una casa ordinata

In merito al decuttering sono stati scritti libri utilissimi, ma al di la dei libri, buttare il superfluo e quello che non si usa da un po’ è una pratica sana che aiuta a tenere la casa ordinata facilitandoci il lavoro di pulizie e riordino. Una casa non può contenere tutto ciò che nel corso degli anni si acquista o ci viene regalato. Ad un certo punto non basterebbe un castello per contenere tutto. Ecco che ci viene in aiuto il decluttering decidendo così cosa buttare e cosa no al fine di avere una casa ordinata e bene gestibile.

Cosa significa decluttering

Nell’affrontare questo argomento di riordino è bene sapere anche il significato della parola decluttering che letteralmente significa liberarsi degli oggetti vecchi o inutili od anche ” fare ordine“. In effetti liberarsi degli oggetti vecchi ed inutili è l’equivalente di riordinare una casa. A chi non piace una casa ordinata e funzionale? Bene scopriamo come fare ordine senza troppi drammi riducendo lo stress.

Come avere casa ordinata? Fallo con il Decluttering

Alcune persone riescono abilmente a gettare il superfluo che, via via, si accumula in ogni angolo della casa: cassetti, armadi, librerie e cantine etc., altre persone, invece, si riempiono di oggetti di ogni tipo finché ad un certo punto ci si rende conto che indispensabile iniziare a compiere una cernita e tenere ciò che è realmente utile, insieme a qualcosa che ha anche un valore affettivo o artistico.

In miliardi di guide e libri troverete elenchi di cose da buttare e modi per farlo, ma la realtà è che ciò che può essere utile per una persona non lo è per un’altra. Quindi, a mio avviso, non vi sono guide e libri che tengano. Sostanzialmente ispirandovi a due semplici regole potrete avere la casa ordinata e compiere le giuste operazioni di decluttering.

casa disordinata
Decluttering cosa e come buttare per una casa ordinata senza caos

Cosa buttare: le due regole vincenti

Come accennato le regole di base da seguire per il decluttering sono due, e sono vincenti per chiunque voglia avere una casa in ordine sia che si tratti di un piccolo appartamento che di una grande casa: vediamole nel dettaglio.

  • Regola 1 gettate ciò che non usate da almeno 2 anni. A questa regola si possono applicare anche tempi diversi, c’è chi può considerare 1 solo anno e chi invece allungare i tempi di tolleranza prima di gettare le cose o regalarle, magari a 3 o 4 anni. L’importante è non andare oltre. Generalmente, se un oggetto o un capo di abbigliamento non viene utilizzato per due anni o più, significa che non vi serve e potrete regalarlo o gettarlo. Avere una casa pulita e funzionale ed un guardaroba ordinato e pulito è o non è il sogno di tutti? Penso proprio di si allora per agevolare questa funzione è bene conoscere anche la seconda regola per un decluttering funzionale no stress.
  • Regola 2 per ogni cosa che entra in casa eliminatene un’altra. Questa regola può essere applicata ovunque: per il garage, la cantina, il guardaroba, la cucina e ogni mobile presente. Se per ogni oggetto che acquistate (o vi viene regalato) ne eliminate uno vecchio, rovinato o inutilizzato, riuscirete abilmente a mantenere in ordine ogni ambiente senza troppo stress.

Un ambiente alla volta

Il riordino può avvenire per gradi: non occorre impegnarsi su tutta la casa, ma è sufficiente iniziare con una stanza alla volta e un mobile specifico, per poi passare ad un altro, e un altro ancora, fino ad arrivare a riordinare per gradi tutta la stanza.

Solo quando avrete finito vi conviene orientarvi verso un altro ambiente da riordinare, seguendo sempre la regole descritto sopra: per ogni oggetto che entra uno esce, e se non usate più una cosa da un paio di anni gettatela o regalatela. Man mano che farete spazio nella stanza e ordine vi sentirete meglio e “liberarti” da tutti quegli oggetti inutili.

decluttering funzionale no stress
Decluttering funzionale no stress

Riordino domestico, funzionalità e accumulo compulsivo

Come visto il riordino domestico e la funzionalità degli ambienti si possono ottenere facilmente. Ma per alcune persone il “gettar via” è davvero difficile. Specie con l’avanzare dell’età, ma anche il soggetti che soffrono di accumulo compulsivo, sembra che ogni oggetto o abito, sia necessario, indispensabile, e che nulla sia da buttare. In queste persone è presente un attaccamento morboso agli oggetti, anche quando sono inutili o inutilizzabili.

Chi vive in questo modo finisce per avere i propri spazi vitali pieni di cose inutili. Se è vero che alcuni oggetti possono avere un valore affettivo, è altresì vero che la maggior parte delle cose possono essere gettate o regalate a chi, magari, può farne buon uso. Una casa ordinata è più semplice da gestire, riordinare e pulire, gli oggetti utili, quelli che utilizziamo davvero sono facilmente reperibili e la funzionalità regna negli ambienti domestici rendendo la vita più facile e serena.

Semina: come seminare e raccolta dei semi

Semina: come seminare e raccolta dei semi
Semina: come seminare e raccolta dei semi

La semina è un processo importante per la riproduzione delle piante. La maggior parte delle specie da fiore e frutto si riproducono per semina o per talea. Le tecniche di semina sono fondamentali per un buon risultato dei raccolti e delle fioriture. Oltre a come seminare è necessario scegliere bene i semi e saperli raccogliere e conservare in maniera adeguata. La semina è una tecnica antica, ma le piante ottenute non sono sempre uguali tra di loro, anche per questo, è opportuno seminare solo semi di piante che rispondono bene alle condizioni climatiche del momento.

Semina: come seminare

La semina avviene in terra o in semenzaio, un contenitore riempito di terriccio in cui seminare. La forma dei semenzai e la grandezza non riveste molta importanza mentre ha un grande valore la scelta del substrato su cui seminare. In genere, nei semenzai si utilizza un terriccio composto dal 70 % di terriccio universale e dal 30 % di sabbia di fiume con aggiunta di perlite.

In ogni foro praticato nel terriccio, si depone un seme pressando leggermente la terra facendola aderire. Si ricopre il contenitore con vermiculite o perlite per garantire il mantenimento della giusta umidità. Le innaffiature avvengono preferibilmente con vaporizzazione d’acqua onde evitare di spostare i semi o con la tecnica di inaffiamento per risalita versando l’acqua nei sottovasi sotto semenzai. I semenzai richiedono buona luminosità ma non sole diretto, e temperature superiori ai 10 gradi centigradi.

Semina diretta in giardino

Nei mesi primaverili si può seminare direttamente in giardino o in vaso senza ricorrere ai semenzai. Le temperature devono superare i 12 – 14 gradi. L’aiuola va lavorata sminuzzando bene le zolle di terreno, zappettando ed eliminando le erbe infestanti. Dopo aver rastrellato, si semina a spaglio ricoprendo i semi con terriccio e vermiculite.

Il terreno va innaffiato vaporizzando acqua e mantenendo umido. Dopo la germinazione dei semi è importante continuare ad innaffiare con continuità le piccole piantine diradandole, ed eliminando quelle che stentano a crescere.

LEGGI ANCHE: SEMINA E DIRADAMENTO DELLE PIANTE: COME QUANDO E PERCHE’

semi germinazione
Consigli per facilitare la germinazione

Consigli per facilitare la germinazione

I semi che presentano un tegumento particolarmente coriaceo andranno trattati precedentemente per favorirne la germinazione. I trattamenti per elezione favorenti la germinazione dei semi sono:

  • Freddo
  • Ammollo
  • Scarificazione
  1. Freddo è utile per favorire la germinazione. E’ opportuno conservare i semi in frigorifero per alcuni mesi. Il freddo inibisce gli effetti negativi del fenomeno della dormienza.
  2. L’ ammollo dei semi invece, ammorbidisce il tegumento favorendone la germinazione. Per praticarlo è necessario porre il seme in acqua fredda o tiepida per almeno 15 ore.
  3. Scarificazione da attuare quando i semi risultano molto coriacei e quindi vanno scalfiti con un coltello o una limetta, prima di essere messi in ammollo.
raccolta dei semi
Raccolta dei semi

Raccolta dei semi e conservazione

E’ divertente e dilettevole la pratica di auto prodursi i semi di anno in anno. I semi si raccolgono quando la pianta che li ha prodotti ha terminato il suo ciclo vitale che corrisponde per le annuali ad ogni anno e per le biennali ogni due anni.

I fiori sfioriscono sulla pianta e le foglie ingialliscono mentre lo sviluppo vegetativo è terminato: questo è il momento di raccogliere i semi prodotti dalle varie specie (tranne alcune da orto di cui è necessario raccogliere il frutto come i pomodori le zucchine e i peperoni per esempio). I semi si conservano bene per circa due anni, dopo di che molte specie perdono la capacità germinativa.

Dopo la raccolta da effettuare in giornate non umide, i semi si ripuliscono degli involucri vegetativi. I semi andranno lasciti seccare all’ombra e in luogo ventilato per poi conservarli in luogo fresco (come il frigorifero). Molte specie per germinare necessitano di trascorrere un periodo detto di vernalizzazione da attuare a basse temperature.

Scelta del substrato

La scelta del terriccio, come visto, assume una notevole importanza. Si possono acquistare nei vivai o nei supermercati ma al momento dell’acquisto è necessario controllare l’etichetta e verificare il tipo di trattamento termico che hanno subito e la composizione del substrato nonché il pH. I vegetali crescono bene anche su substrati neutri con pH = 7. Ma al momento dell’acquisto è bene saper coniugare il tipo di substrato con le esigenze delle piante da seminare.

Ad esempio, le piante acidofile come Ortensie, Azalee, Rododendri, Camelie, Magnolie etc. prediligono substrati acidi con pH < 7 altre piante basofile prediligono substrati basici con pH >7. Insomma per la riuscita di una buona semina in giardino, nei vasi o nell’orto è bene tenere conto di pochi fattori che però risultano davvero molto importanti per la buon riuscita della semina della germinazione e della crescita di sane e robuste piante. Per alcune specie botaniche, la riproduzione per seme risulta difficoltosa, in tal caso è meglio procedere nel periodo delle potature alla riproduzione mediante talea.

LEGGI ANCHE: COME SCEGLIERE IL TERRICCIO GIUSTO PER FIORI, PIANTE E ARBUSTI

Roma nel 1850 metropoli paesana preindustriale

piazza venezia 1850 roma antica
Roma nel 1850 metropoli paesana preindustriale

Storicamente la Roma dell’Ottocento mantenne un aspetto campagnolo che si andò via via sviluppando negli anni del piano regolatore 1883. Roma nel 1850 metropoli paesana che si reggeva sull’agricoltura, la produzione di vino e la pastorizia, attività che si svolgevano all’interno delle mura cittadine e contribuirono al benessere romano, insieme al modo gli affitti e al turismo. Quasi tutto il ceto borghese esercitava il mestiere di affittacamere.

Roma nel 1850 metropoli paesana: turismo e affittacamere

Nel 1850 Roma era ben lontana dall’industrializzazione, sebbene la Chiesa volesse far apparire il contrario, elencando come produzioni industriali produzioni prettamente locali e artigianali. Gli affittacamere erano una gran fonte di reddito, basti pensare che nel 1851 la città contava 180 mila abitanti e che nel periodo della settimana santa si recarono a Roma 25 mila stranieri. Stessa cosa accadde durante il carnevale e nelle festività Natalizie.

Il turismo resse l’economia della Roma ottocentesca

Roma attraeva, esattamente come fa anche ora, orde di turisti. Era proprio il turismo a reggere l’economia della città grazie al patrimonio immobiliare ecclesiastico e quello dei principi; inoltre le attività locali e le tenute agricole fornivano anch’esse una buona rendita. Per questo motivo non si investiva nell’industria e Roma rimase, per lungo tempo, una metropoli paesana preindustriale.

Roma antica
Roma antica

Roma nel 1850 gli edifici e la prima ferrovia Roma – Frascati

Dentro la città infatti, non si vedevano costruzioni riconducibili ad una produzione industriale, ma solo granai, fienili, campi e panni stesi: ma lo sviluppo era alle porte. Uno dei pochi segni di modernità che la città romana vantava era la ferrovia.

La prima linea ferroviaria con tratta Roma – Frascati fu inaugurata nel luglio del 1856. Non fu un grande investimento per la società costruttrice. La stazione di Roma fu collocata fuori Porta Maggiore e veniva affiancata da un omnibus che partiva da Piazza Montecitorio. Mentre, quella di Frascati era collocata a 3 chilometri dalla cittadina, immersa tra le vigne ed i canneti.

Proprio per questa dislocazione poco comoda le merci continuarono ad essere trasportate con le diligenze. Per questo il ristorante ed il piccolo teatro costruiti dalla società ferroviaria all’ingresso di Frascati, non riscossero molto successo. Ma nonostante gli errori commessi, il futuro ferroviario di Roma era stato avviato.

Roma e l’illuminazione a gas dell’800

Altro barlume di modernità proveniva dalle illuminazioni a gas. Su pressione delle forze armate occupanti francesi, e per motivi di sicurezza si procedette all’installazione di illuminazioni a gas nel 1849 – 1853 che sostituì quella meno efficiente ad olio.

Il giornale di Roma presento così l’evento: “Alcune delle principali via di Roma, ieri sera, alle 7 (19:00) cominciarono ad essere illuminate a gas. E la luce che usciva dal becco di ogni lampione era si vivida e chiara, che interamente eclissava quella che mandavano i lampioni ad olio adoperati finora. Una grande moltitudine di persone si è intrattenuta fino a tarda ora onde godere di sì bello spettacolo”.

Prime vie romane illuminate con lampioni a gas

I primi luoghi ad essere illuminati furono: piazza del Popolo e via del Corso, piazza del Gesù, piazza Venezia, e ovviamente la strada detta Papale che andava dal Vaticano a Castel Sant’ Angelo, e che da qui attraversando il ponte giungeva a Sant’Andrea della Valle, costeggiava il Campidoglio, giungeva al Colosseo e passando accanto alla Chiesa di San Clemente (oggi via San Giovanni), giungeva fino al Laterano.

Roma antica Colosseo
Roma antica Colosseo

Roma violenta 247 omicidi in 2 anni 1850 – 1852

Nonostante l’illuminazione, nei giorni feriali dopo le 21 le strade erano deserte, ciò favoriva incontri segreti, amori ed omicidi che all’epoca a Roma si verificavano in gran numero. Dopo la caduta della Repubblica Romana il popolo romano era noto per la litigiosità.

Esempio di ciò lo sono i numeri: nel periodo che va dal 1850 al 1852, in soli due anni nella città romana si verificarono ben 247 omicidi tutti avvenuti con arma da taglio, il coltello.

Vendette contro le milizie francesi

A ciò si aggiunsero le numerose vendette perpetrate verso gli invasori, ovvero, i soldati francesi, di cui diversi cadaveri vennero rinvenuti nelle acque del Tevere e spesso, gli omicidi rimanevano impuniti, in quanto molto raramente si trovava il colpevole che finiva, di conseguenza, nell’allora carcere del Muro Torto.

Considerazioni

Una Roma bellicosa, quella di metà ottocento, in cui artigianato e modernità cominciano a camminare, almeno progettualmente, su binari paralleli. Ma ancora ci vorrà del tempo affinché la città si svilupperà dal punto di vista industriale. Intanto a Roma, come in altre città italiane ed europee si andava sviluppando nell’aristocrazia, la moda e la nuova sartoria dell’ 800 e del 900.

Come annaffiare le piante in vaso

Come annaffiare le piante in vaso
Come annaffiare le piante in vaso

Sebbene annaffiare le piante in vaso possa sembrare una pratica facile in realtà vi sono diversi dispositivi e varie tecniche utili ad apportare il giusto quantitativo d’acqua alle varie specie botaniche senza eccedere ne deficere: vediamo quali sono!

Come annaffiare le piante 7 metodi

Le tecniche di annaffiatura dei vasi tendono, tutte, ad evitare gli sprechi. Sebbene un quantitativo di acqua insufficiente può far soffrire la pianta, anche gli eccessi si rivelano dannosi specie per le piante grasse o semi grasse. Vediamo come evitare lo spreco e rispondere adeguatamente alle necessità idriche della pianta con vari metodi per annaffiare le piante in vaso che analizzeremo uno per volta:

  • Annaffiatura diretta
  • Materiale imbibente
  • Vasi con gelatina
  • Vasi con riserva d’acqua
  • Vaschette d’acqua pensili
  • Impianti d’irrigazione per vasi
  • Idrocultura

Annaffiatura diretta

Come annaffiare le piante in vaso? Uno dei metodi più noti è quello dell’annaffiatura diretta, ma non per questo il più corretto. Quando si annaffia non è necessario bagnare tutta la pianta ma è sufficiente praticare una invasatura vicino al colletto della pianta e attraverso questa far scendere lentamente l’acqua fino ad imbibirne il pane di terra.

In alternativa, si può riempire il sottovaso di acqua ed attendere una decina di minuti che la pianta l’assorba per poi togliere quella in eccesso. In questo modo si evita di inzuppare il colletto delle piante processo che può risultare dannoso specie per alcune tipologie botaniche.

Materiale imbibente

Nel sottovaso andrà collocato del materiale imbibente come feltro, o argilla; quest’ultimo una volta satura di acqua versata, la cederà lentamente al substrato risalendo per capillarità e mantenendo umido il terriccio per circa 5 o 6 giorni (in relazione anche alla stagione e alle temperature). Un metodo indiretto per annaffiare le piante, pratico e funzionale.

Vasi con gelatina

Quella dell’annaffiare i vasi con gelatina è una tecnica relativamente recente, che viene adottata per imbibire il pane di terra attraverso della gelatina stesa direttamente sul vaso o sulla fioriera. Quest’ultima essendo imbibente, cederà al substrato l’umidità di cui ha necessità.

Vasi con riserva d’acqua

Non sono adatti a tutte le tipologie botaniche ma perfetti per alcune piante. Si tratta di vasi contenitori e fioriere dotati di un contenitore d’acqua. Alcuni, ben fatti, sono forniti di utile indicatore di livello d’acqua, e possiedono una capacità tale da poter superare periodi medi di non innaffiature. Utili, ad esempio, quando si ha poco tempo o quando si deve partire. Attraverso un piccolo accorgimento he consiste nel porre i vasi in ombra e in ambiente ben areato l’acqua di riserva durerà più giorni.

Vaschette d’acqua pensili

Si tratta di piccoli manufatti che vanno appesi su appositi sostegni o anche direttamente ai tutori delle piante. Dalla vaschetta parte un tubicino munito alla base di un gocciolatoio il quale servirà alla pianta l’acqua necessaria. Attraverso le vaschette pensili si possono realizzare dei veri e propri impianti di irrigazione. Qualora si abbiano poche piante si può anche ricorrere al metodo delle bottiglie con tappo dotate di acqua e un piccolo foro sul tappo nel quale verrà inserito uno stoppino in grado di cedere al terreno la giusta umidità.

Impianto di irrigazione per vasi

In commercio, ormai da diversi anni, sono presenti dei kit di irrigazione sia per le piante sul balcone che per quelle in giardino. Si tratta di impianti di irrigazione dotati di temporizzatore e programmatore in grado di fornire un irrigazione automatica in maniera costante dosando, volendo, il giusto quantitativo per pianta in base alle regolazioni dei singoli gocciolatoi.

Idrocoltura

Idrocoltura

Infine, vi ricordo che oltre ai metodi per innaffiare, anche il tipo di coltivazione può fare la differenza: esiste un metodo di coltivazione, chiamato idrocoltura che consente di allevare le piante direttamente in acqua, l’idrocoltura è adatta per le bulbose ma anche per altre specie botaniche.

Abbiamo visto Come annaffiare le piante in vaso prendendo in esame 6 metodi diversi, tutti efficaci e facili da implementare e gestire per poter curare ed irrigare il verde di casa e giardino. E’ importante avere un balcone ed un giardino ordinato, ma tenere in buona salute le piante ed il verde, lo è ancora di più.

Forma fisica perfetta 5 consigli utili

Perfetta forma fisica
Perfetta forma fisica

La forma fisica perfetta è auspicata da uomini e donne

Sebbene non sia così fondamentale a livello estetico mantenersi in forma, lo è sicuramente di più a livello fisico e di benessere. La salute ed il peso forma sono due cose correlate.

Sfatiamo il mito di “magra è bello“: molte persone, sia uomini che donne, in base alla propria costituzione e ossatura, possono star meglio anche con qualche chilo di più, rispetto alle tabelle peso classiche. Ma la forma fisica giusta serve anche per sentirsi bene con se stessi, in forma, ed atletici. Se anche tu pensi di avere qualche chilo di troppo, leggi questa guida sulla forma fisica perfetta 5 consigli utili per ritornare in forma.

Come raggiungere il peso forma – consiglio #1

Il consiglio numero 1 è sempre la stesso: cercare di non ingrassare. Se vi accorgete che state mettendo su chili, correte subito ai ripari incrementando l’attività fisica. Se è vero che palestre e centri sportivi sono chiusi per via del COVID, è atresì vero che attività sportive semplici, come ginnastica in casa, o semplicemente camminare a passo medio o veloce, sono attività che ogni persona può svolgere, serve solo una cosa: VOLONTA’.

Non lasciatevi andare alle tentazioni e se lo fate rimediate subito – consiglio #2

Consiglio 2 – La perfetta forma fisica richiede un minimo di attenzione e sacrificio, se vi lasciate andare alle tentazioni, e fate “strappi alla regola” troppo spesso, aumentando l’introduzione di grassi e calorie, è bene che rimediate subito: il giorno seguente, cercate di fare più attività fisica e limitate l’introduzione eccesiva di calorie, prediligendo proteine e vegetali rispetto ai carboidrati.

Cibi brucia grassi ed integratori: quali sono – consiglio #3

Consiglio 3 – Vi chiedete come essere magre? Come ritrovare la forma fisica persa? La risposta è a portata di mano: con un minimo di impegno! Se non siete disposte ad impegnarvi, a fare qualche sacrificio in termini di “palato”, e a muovervi di più scegliendo di intraprendere un’attività sportiva che vi piace, è inutile che siate giunte su questo articolo: sappiate che dipende da voi!

A venirvi in aiuto, oltre a cibi come il tè verde che contrasta la cellulite, troviamo anche cereali, cetrioli, asparagi, broccoli, alghe, e persino caffè e cioccolato fondente che, contenendo catechine, antiossidanti, e caffeina aiutano a dimagrire. Inoltre, prezioso lo zenzero che unito alla cannella costituisce un valido alleato per farci assorbire meno zuccheri, mentre i frutti di bosco, le mele e l’uva sembra regolino il livello di insulina; lo sapevate? Un vero toccasana è il limone che si rivela ottimo per stimolare il metabolismo e, infine, vi sono anche gli integratori alimentari da scegliere con attenzione e cognizione di causa.

Forma fisica perfetta
Forma fisica perfetta 5 consigli utili

Essere in forma bevendo molto – consiglio #4

Consiglio 4 – Bere molto aiuta ad idratare la pelle ma anche l’organismo: bere molto serve ad espellere lo tossine, e a favorire l’eliminazione dei grassi e delle scorie in circolo, specie se ci si dedica ad una buona attività fisica e si utilizzano dei cibi brucia grassi naturali.

Prediligere proteine e carboidrati – consiglio  #5

Consiglio 5Proteine e carboidrati vanno sempre bilanciati. La dieta più giusta è quella che introduce quantità medie di ogni alimento (carboidrati, proteine e fibre), senza eccedere in nulla.  Mangiare solo carboidrati crea squilibrio e fa ingrassare. Mangiare troppe proteine, affatica il fegato e può far alzare i livelli di colesterolo e trigliceridi.

Una scarso quantitativo di frutta e verdura comporta mancanza di vitamine e carenza di acido folico e vitamina B12 entrambi importantissime per molte funzioni organiche e neurologiche. Ecco che, una dieta equilibrata di tipo mediterraneo e una buona attività fisica sono, alla fine, tutto ciò di cui si ha bisogno per mantenersi e rimanere in forma e ritrovare una silhouette che ci piace.

Abbiamo visto come mantenersi in forma rispettando 5 regole e consigli utili e basilari ma, non crucciatevi: la maggior parte delle persone sta bene anche con qualche chilo in più, basta che siano pochi chili rispetto alla tabella del peso, l’importante è non eccedere, dormire le giuste ore per notte e mantenersi agili e piacersi, andando oltre gli stereotipi che l’alta moda ci propina.

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Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione

Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione
Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione

Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione un gigante a tre teste

Miti greci e leggende: tra le fatiche di Ercole o Eracle si colloca la decima che doveva anche essere l’ultima, ma alla quale ne seguirono altre 2. Gerione possedeva la mandria di buoi e giumente rosse ed Eracle dovette escogitare un modo per rubarle e portarle con se.

Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione

Chi era Gerione? Sicuramente un personaggio che si colloca al centro della “decima fatica Eracle”: Gerione, figlio di Medusa era un gigante spaventoso nell’aspetto e non solo per le sue dimensioni. Il corpo di Gerione si ramificava in tre parti dividendosi in 3 tronchi con sei braccia e tre teste. Gerione viveva nell’isola di Eritrea e possedeva oltre alla mandria di buoi rossi, anche diverse ricchezze. A custodia dei buoi si trovava un altro gigante: Euritione, che insieme ad Ortos, un cane a due teste, erano a guardia della mandria di Gerione.
Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione
Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione

Euristeo e il viaggio di Ercole

Euristeo incaricò Ercole di portargli la mandria di buoi del gigante Gerione. Eracle partì per la sua decima fatica e il primo ostacolo che dovette affrontare fu il gigante Anteo, dalla statura prorompente come la sua crudeltà. Anteo costringeva chiunque transitasse per le sue terre alla lotta e, dopo aver vinto sui suoi avversari, li uccideva in modo spietato. Ma Ercole era a conoscenza del suo punto debole: sollevandolo da terra, il gigante senza toccare il suolo con i piedi, perdeva tutta la sua forza. Così l’eroe greco lo affrontò e, dopo averlo sollevato, lo strangolò uccidendolo. Ercole riprese il suo viaggio ed affrontò le acque che attualmente prendono il nome dello stretto di Gibilterra grazie alla navicella d’oro che ebbe in prestito dal Dio Helios che usava per trasportare il sole. Giunse così sull’isola di Eritrea.

Ercole ed i buoi di Gerione la decima fatica

Giunto sull’isola, Ercole affrontò il cane Ortos che mise in allarme il suo padrone, abbaiando. Ercole lo uccise con due colpi di clava e, con il suo arco munito di frecce avvelenate, uccise il guardiano dei buoi Euritione ed il gigante Gerione. Eracle si incamminò per il viaggio di ritorno portando con se la mandria che Euristeo gli aveva ordinato di portargli. Caricò i buoi di Gerione sul carro di Helios, attraversò la Spagna e la Francia, e si diresse verso l’Italia attraversando la catena montuosa delle Alpi. Giunse in Liguria dove dovette combattere con le popolazioni barbare che cercarono di derubarlo della mandria.

I Giganti Caco e Alcioneo e la fuga dei buoi

Giunse nelle attuali terre del Lazio sulle attuali sponde del Tevere “Albula”, dove trovò ad accoglierlo il re Evandro. L’eroe decise di fermarsi una notte per recuperare le forze e riposarsi. Ma mentre Ercole dormiva profondamente, il gigante Caco che viveva terrorizzando la gente del luogo compiendo furti e rapine e rapendo fanciulle, gli rubò la mandria e, per non farsi trovare, fece camminare i buoi a ritroso confondendo le tracce delle orme. Eracle, compreso l’inganno, raggiunse il gigante Coco e lo uccise. Scese vero Reggio Calabria imbarcandosi per l’antica Grecia. Ma Era fece impazzire la mandria di buoi che scappò raggiungendo la Tracia. Ercole dovette recuperarla e, con essa, attraversò lo stretto di Corinto dove si trovò ad affrontare un altro gigante: Alcioneo. Ercole fatiche: si conclude così la decima fatica di Ercole che con la mandria di buoi di Gerione, raggiunse l’Argolide e Micene, dove era ad attenderlo re Euristeo a cui donò i buoi.