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giovedì, Ottobre 16, 2025
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Montacarichi per disabili: funzionamento, caratteristiche e vantaggi

Montacarichi per disabili: funzionamento, caratteristiche e vantaggi
Montacarichi per disabili: funzionamento, caratteristiche e vantaggi

Nell’ambito dell’architettura moderna il tema dell’inclusione è sempre più sentito, e i montacarichi per disabili svolgono un ruolo cruciale nel rendere gli spazi accessibili a tutti. Questi dispositivi sono infatti progettati per superare le barriere architettoniche che limitano la mobilità di persone con disabilità motorie o di anziani. Il loro funzionamento, le normative che ne regolano l’utilizzo, e le caratteristiche di base, offrono alcuni vantaggi che andremo ad esaminare in questo articolo.

Cosa sono e come funzionano i montacarichi per disabili?

I montacarichi per disabili rappresentano una risposta efficace per eliminare le barriere architettoniche e facilitare la mobilità verticale. Questi dispositivi sono progettati per aiutare le persone con disabilità a muoversi tra ii diversi livelli di un edificio, sia che si tratti di spostarsi tra piani distinti, o superare piccoli dislivelli. Tecnicamente sono composti da piattaforme mobili, supportate da un dispositivo meccanico e alimentate elettricamente rendendoli strumenti versatili sia per le distanze lunghe che per percorsi brevi.

Soluzione ideale senza permessi

Dal punto di vista funzionale i montacarichi sono sicuramente la soluzione ideale in quei contesti in cui non è possibile installare un ascensore. Perfetti anche quando si ha la necessità di installare una soluzione meno ingombrante, più economica e maggiormente flessibile.

Uno dei vantaggi più significativi di questi dispositivi è che per la loro installazione, non necessitano di permessi, semplificando così il processo di adeguamento degli spazi abitativi o lavorativi.

Oltre agli aspetti pratici e funzionali, è importante considerare anche gli incentivi economici associati all’installazione di montacarichi per disabili. In molti casi, infatti, sono previste detrazioni fiscali che possono alleviare il costo iniziale di acquisto e installazione, rendendo queste soluzioni ancora più accessibili per chi ne ha bisogno.

Montacarichi per disabili: le caratteristiche secondo le normative

I montacarichi per disabili rappresentano una soluzione essenziale per eliminare le barriere architettoniche che limitano l’accesso a determinati spazi per le persone in carrozzina. Questi dispositivi sono regolati da normative specifiche che ne dettano le caratteristiche tecniche e di sicurezza, permettendo così un utilizzo sicuro e adeguato alle esigenze degli utenti.

Secondo la normativa corrente, è possibile installare un montacarichi per disabili in sostituzione di un ascensore tradizionale, specialmente in contesti dove il dislivello da superare non eccede i quattro metri. Al di là di questa misura, l’installazione di un montacarichi per disabili è generalmente vietata dalla legge a causa delle limitazioni strutturali e di sicurezza che questo comporterebbe.

Le specifiche normative coprono diversi aspetti del montacarichi, tra cui le dimensioni, la portata massima, la sicurezza, la velocità di movimento, e i sistemi di comando e ancoraggio. Questi dispositivi devono essere progettati in modo che i comandi siano facilmente accessibili da un utente in sedia a rotelle, con pulsanti installati ad un’altezza compresa tra 70 cm e 110 cm da terra. Inoltre, è fondamentale che i comandi siano protetti contro l’attivazione accidentale e dotati di un interruttore a chiave per un arresto immediato in caso di emergenza.

Per quanto riguarda la sicurezza, il montacarichi deve essere equipaggiato con parapetti o braccioli robusti per prevenire il rischio di cadute durante l’uso: questi elementi non devono mancare per garantire che l’uso del montacarichi per disabili sia non solo pratico ma anche estremamente sicuro per tutti gli utenti.

I vantaggi dei montacarichi per i disabili

Sul mercato sono disponibili diversi tipi di montacarichi per disabili per interno e per esterno (ne trovate alcuni tipi e consigli nel link descrittivo) ma ve ne sono diversi tipi in commercio. Sicuramente rappresentano una soluzione ottimale per edifici residenziali multi-livello, come piccole palazzine o case unifamiliari ma anche per edifici pubblici. Questi dispositivi sono progettati per offrire un trasporto sicuro e confortevole, risultando particolarmente vantaggiosi per individui con limitazioni motorie o per anziani che trovano difficoltà nell’affrontare scale ripide.

Uno dei principali benefici dei montacarichi per disabili è la combinazione di efficienza e semplicità operativa, tipica delle piattaforme di sollevamento per merci, adattata per il trasporto sicuro delle persone. Questi sistemi sono dotati di tutte le misure di sicurezza necessarie per assicurare movimenti fluidi e protetti, eliminando il rischio di incidenti durante l’uso.

L’installazione di un montacarichi in un edificio, non solo migliora significativamente la qualità della vita degli occupanti, facilitando i loro spostamenti quotidiani tra i vari piani, ma contribuisce anche ad aumentare il valore dell’immobile. Aggiungere un montacarichi è quindi un investimento che valorizza la struttura, elimina le barriere architettoniche rendendola più accessibile e desiderabile sul mercato immobiliare.

Gambero nei sogni cosa significa sognare ceste di gamberi? Numeri

Gambero nei sogni cosa significa sognare ceste di gamberi? Numeri
Gambero nei sogni cosa significa sognare ceste di gamberi? Numeri

I gamberi nei sogni sono simbolo di ricchezza, indicano eventi positivi, tenacia, ma anche crescita e fortuna ma a seconda del simbolismo che compare nel sogno, il senso ed il significato del vostro racconto onirico si modifica sensibilmente. Quindi se siete qui per scoprire cosa significa sognare ceste di gamberi, seguitemi passo, passo, e vedremo come interpretare il sogno in relazione agli eventi e ai simboli. In seguito, vedremo quali numeri giocare quando si sognano i gamberi.

Cosa significa sognare ceste di gamberi? Significato

Avete sognato delle cassette colme di gamberi? Il significato di questo sogno è generalmente positivo e si collega ad un buon auspicio: indica prosperità e abbondanza. (I gamberi sono cibo, e sono tanti).

Sognare ceste di gamberi potrebbe indicare un periodo fortunato dal punto di vista finanziario semplicemente indicare un periodo positivo e ricco in tutti i sensi, affettivi ed economici. Tentare la fortuna giocando il numeri è consigliato anche se nei sogni potrebbe semplicemente indicare un aumento di stipendio, un’eredità, o prosperità legata alla nascita di nuovi figli.

I gamberi non sono dei pesci (sognare dei pesci) ma delle creature marine ma anche di lago o fiume, definite crostacei.

Sognare dei crostacei indica genericamente di dover fare più attenzione agli aspetti meno razionali di se stessi, come l’intuizione, ad esempio.

Gambero nei sogni: fortuna e intuizione

In senso alato i gamberi nei sogni sono associati anche ad un buon istinto ed intuito che andrebbe seguito in quanto il periodo è positivo e fortunato. Le intuizioni positive potrebbero riguardare sia la vita lavorativa che quella familiare o sociale. Ma la tempo stesso potresti sognare dei gamberi in ceste stracolme perché ti trovi in un periodo in cui sei pieno di energie e sei propositivo o sono in arrivo successi finanziari.

Sognare gamberi vivi in acqua pulita

I gamberi vivi nell’acqua pulita indicano fiducia e sicurezza che riguardano sia la vita professionale che quella sentimentale.

Gamberi in acqua sporca o melmosa nei sogni?

Se nel sogno i gamberi sono in cattiva salute ed immersi in acqua sporca significa che ci si sente in ansia: si è preoccupati per il proprio futuro e in special modo c’è una situazione contingente che crea problemi.

Sognare dei Gamberi: creatività e fertilità

Anche in questo caso il sogno è positivo ed il significato onirico è legato allo spirto creativo capace di dar vita ad opportunità in ogni ambito specie se i gamberi sono vivi, e magari in acqua di mare calma. In altri casi invece, come accennato sognare ceste di gamberi è di buon auspicio per chi vuole avere dei figli.

Sognare gamberi rossi

Il rosso nei sogni è un colore legato all’amore e alla passione quindi se i gamberi sognati sono rossi invece che arancioni il sogno si riferisce alla sfera sentimentale. In alcuni casi se i gamberi rossi sono non vitali o andati a male, potrebbe indicare la difficoltà a raggiungere un obiettivo in campo sentimentale o sessuale.

Sognare Gamberi andati a male: in negativo

L’unica interpretazione negativa che si può dare al sognare ceste di gamberi è quella che nasce dal fatto che i gamberi non sono freschi e belli ma andati a male, marci. Il senso onirico in questo caso è quello di una persona che nella sua vita sta facendo delle scelte sbagliate che lo stanno danneggiando.

Gamberi cucinati nei sogni? Oltre a trattarsi magari di una semplice “voglia” i gamberi cucinati nei sogni indicano che si ha necessità di rallentare un po’ la propria vita in quanto si stanno tenendo dei ritmi troppo sostenuti che mettono a rischio la salute fisica e menatale. Può indicare anche disillusione.

Quindi, a parte queste due ultime interpretazioni il significato di questo sogno è generalmente positivo. La simbologia ha un ruolo moto importante nei sogni così come lo stato d’animo ed i colori presenti, un bravo terapista potrà dare risposte più esaurienti prendendo in esame ogni dettaglio, circa questo ed altri sogni.

Sognare di pescare gamberi? si può fare affidamento sui propri amici che si riveleranno di grande aiuto in questo periodo della vostra vita.

Potrebbe esserti utile leggere la guida sul sognare acqua, mare, fiume, lago, pioggia.

Sognare ceste di gamberi e numeri da giocare

Spesso si ama sapere quali sono i numeri connessi ai sogni che si fanno. Nel caso delle cassette piene di gamberi freschi i numeri da giocare sono i seguenti:

  1. Sognare gamberi 41
  2. Sognare gamberi cotti 48
  3. Sognare gamberi rossi 39
  4. Mangiare gamberi 38
  5. Pescare gamberi 38

Secondo Pitagora: G-A-M-B-E-R-I = 7-1-4-2-5-9-9 = 10

Per sapere il significato dei numeri guarda queste due guide sui numeri

👉 Numeri da 1 al 10 

👉 Numeri da 11 al 22 

Borse iconiche 5 modelli

Borse iconiche 5 modelli
Borse iconiche 5 modelli

Le borse iconiche che hanno fatto la storia, sono tutt’ora dei must have intramontabili, e purtroppo, anche costosi, Le bag sull’olimpo della moda sono parecchie, ma alcune hanno lasciato davvero il segno nel tempo. Abbiamo parlato delle borse iconiche le bag dal 1930 ad oggi, in un altro articolo. Ora, vogliamo vedere quali sono i 5 modelli più rappresentativi di borse che sono attualmente sul mercato, sebbene nate molti anni fa. Tra esse non può mancare la Hermés Kelly nata nel 1935 e la Chanel 2.55 della stilista Coco Chanel.

Borse iconiche 5 modelli insostituibili

Ci sono quei capi moda, quelle borse ed accessori, che hanno segnato un epoca e sono diventate iconiche, insostituibili, inimitabili. Tra le bag storiche ce ne sono 5 che vogliamo mettere in risalto per estetica, longevità, ma anche prezzo: eccole qui di seguito le 5 borse iconiche più amate:

  • Hermés Kelly
  • Luis Vuitton Speedy
  • Chanel 2.55
  • Gucci Jackie
  • Dior Lady Dior bag

Molte di queste borse iconiche sono ispirate a personaggi pubblici famosi come nel caso della Lady Dior ispirata a Lady Diana O la Kelly ispirata Grace Kelly.

Hermés Kelly – 1935 la bag iconica

La bag Kelly sicuramente è un vero simbolo in termini di borse eleganti. Dal costo significativo, che si aggira a circa 11 mila euro in negozio e molto di più per quelle online d’epoca. La Kelly bag di Hermés nata nel 1935 simbolo di lusso ed leganza.

Presenta un design raffinato ed una fattura impeccabile dalle line squadrate. La sua fama ha raggiunto l’apice negli anni ’50 quando Grace Kelly, allora principessa di Monaco, la indossò per nascondere elegantemente e la pancia dovuta alla sua gravidanza (foto sopra).

Louis Vuitton Speedy – 1930

E’ lei una delle borse più amata dalle donne di tutto il mondo, la Speedy di Louis Vuitton nata negli anni ’30. La sua forma a bauletto la rende molto particolare e abbastanza capiente nella versione media.

Infatti di questa borsa ne esistono diverse versioni sia per grandezza, che materiali. Dimensioni dalla piccola Speedy 20 alla Speedy 45. Probabilmente tra le 5 borse iconiche citate è quella dal prezzo più abbordabile intorno ai 1500 – 2000 euro.

Chanel 2.55 – 1955

Nel dopoguerra a febbraio 1955 nascerà una di quelle borse piccole destinata a diventare un vero must have di amore colore e bellezza: la classica “Chanellina”. Piccola, ma tanto raffinata, la Chanell 2.55 è apprezzata da tutte le amanti delle piccole borse con discrete possibilità economiche.

Deve il suo nome a Coco Chanel una creatrice di moda senza tempo. La Chanel 2.55 deve il suo numero 2.55 del suo nome alla data di produzione del 2 Febbraio del ’55. Ha una forma rettangolare con chiusura a doppia CC sovrapposta che la caratterizza, design trapuntato elementi distintivi del marchio Chanel.

Dal suo lancio, la borsa ha subito varie modifiche stilistiche, tra esse, la produzione con pelle e tessuto, il cambio della serratura e altro. Nel febbraio del 2005 Chanel ha rilasciato le copie esatte per commemorare i 50 anni della borsa. I prezzi nell’ultimo decennio sono raddoppiati.

Gucci Jackie anni ’60

Creta qualche anno dopo la borsa Chanel, La Jackie di Gucci, nasce negli anni sessanta. Il suo nome è ispirato a Jacqueline Kennedy Onassis che la indossò in diverse occasioni.

Anche in questo caso abbiamo un design elegante e sobrio ed una chiusura particolare, a morsetto. Questa borsa rappresenta, tra le borse iconiche, un classico di un eleganza raffinata ed intramontabile. Una borsa capiente reperibile in beige, nero, verde acceso, beige ed altri colori, venduta intorno ai 3mila euro.

Dior Lady Dior bag 1995

Una delle più recenti nata nel 1995 Lady Dior, fu creta da Dior in omaggio a Lady Diana principessa di Galles, tragicamente scomparsa in seguito ad un incidente d’auto.

Lady Diana rese famosa l’iconica borsa, indossandola svariate volte. La sua forma è senza dubbio elegante e raffinata in ogni dettaglio. E’ diventata una borsa amata dalle donne che prediligono (e possono permettersi) il lusso: un vero must have.

Prodotta in vari colori dal rosa pastello, al classico nero, la graziosissima bag è attualmente reperibile sul mercato a circa 5mila euro.

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Fast Fashion e Slow Fashion significato, differenze e similitudini

Fast Fashion e Slow Fashion significato, differenze e similitudini
Fast Fashion e Slow Fashion significato, differenze e similitudini

Fast Fashion e Slow Fashion: cosa significano? Le parole della moda sono davvero molte e alcune provengono dalla lingua inglese. Altre dal francese ma per lo più l’inglese domina il vocabolario della terminologia della moda. Il mondo del fashion style include tanti termini e tra questi Fast fashion e Slow Fashion. Fast vuol dire veloce, slow lento questi due termini uniti alla parola fashion hanno un significato ben preciso che determina proprio un vero e proprio genere di moda ed abiti più o meno sostenibili. Vediamo il significato le differenze e le similitudine tra queste due parole modaiole.

Fast Fashion e Slow Fashion significato

Per esaminare i due termini “fast fashion e slow fashion” dobbiamo prima prendere in considerazione cosa significa fashion. Abbiamo già parlato di questa parola specifica “fashion” Essere fashion o fashionista indica il modo fedele di seguire scrupolosamente la moda ma nella declinazione di fast e slow invece, si indicano due modi diversi di essere fashion e seguire la moda: vediamoli nel dettaglio entrambi.

Fast Fashion significato

Nella terminologia della moda fast fashion indica una moda fatta di corsa o “fatta al volo” quindi si tratta di capi prodotti in grande numero. Il tutto si traduce in ampio consumo e successivo smaltimento di oggetti di moda, abiti ed accessori, di basso valore commerciale prodotti a basso costo. Fast significa veloce.

Ne viene con se che, il fast fashion, è legato al consumismo più spicciolo, ed è responsabile di circa il 10% delle emissioni serra sulla Terra. Inoltre questi tipi di produzioni sono connesse anche all’inquinamento delle acque. Quali sono i brand considerati fast fashion? Ve ne sono molti, specie tra le grandi catene, ma tra essi ne ricordiamo alcuni come: Mango, Benetton, Shein, Temu, H&M, Primark, molte delle produzioni made in Cina, Zara, Stradivarius, Oysho, Bershka, etc.

Slow Fashion significato

E’ l’esatto contrario del fast fashion. La moda Slow fashion incoraggia la produzione ed il consumo in modo graduale, producendo dei prodotti sostenibili di qualità, puntando sulla qualità del prodotto ed il suo possibile riciclo nel tempo, e non sulla quantità. Slow significa lento.

Includendo il riciclo comprende anche i negozi del settore moda “usato” sia fisici che online come le app di Vinted e Depop. Lo slow Fashion prende spunto dallo slow food. L’ideatrice di questa nuova tendenza nata nel 2007 è Kate Fletcher. Tra i brand che sostengono lo slow fashion ne ricordiamo alcuni: Stella McCartney, Veja, Pact, Patagonia, Reformation ed altri.

I prodotti moda slow fashion devono essere di qualità, durare nel tempo anche a livello estetico, in modo da poter essere riciclati o rivenduti senza problemi. La loro produzione deve avvenire localmente per scoraggiare lo sfruttamento.

Quali sono le differenze tra Fast Fashion e Slow Fashion?

Sostanzialmente, le differenze sono legate al discorso produttivo. Nel primo si punta a maggior profitto a discapito di ambiente e qualità; nel secondo, lo Slow fashion si produce abbigliamento in maniera sostenibile e riciclabile con minor impatto ambientale.

I capi Fast fashion costano poco e sono prodotti senza attenzione per l’ambiente e le persone. Le produzioni slow invece sono innovative e salvaguardano ambiente e persone, ma hanno un costo di produzione più alto.

Fast Fashion e Slow Fashion similitudini: sono entrambe nate per piacere: la prima, fast fashion segue la moda ed è economica, apprezzata dalla fashion Victmin.

La seconda tendenza, quella slow fashion, è apprezzata in quanto sostenibile e, in tal senso di tendenza, in linea con le nuove esigenze del Pianeta e della popolazione più attenta.

Abbiamo visto nelle parole della moda il significato e le differenze tra Fast Fashion e Slow Fashion, ora la scelta di cosa acquistare e cosa sostenere a vantaggio o svantaggio dell’ambiente è soggettiva, anche se fortemente influenzata dal proprio budget e non solo dalle idee.

Viaggio nel cuore dell’Abruzzo: i 7 borghi da non perdere

Viaggio nel cuore dell'Abruzzo: i 7 borghi da non perdere
Viaggio nel cuore dell'Abruzzo: i 7 borghi da non perdere

L’Abruzzo, una terra di paesaggi da cartolina intrisi di storia, offre un viaggio indimenticabile attraverso alcuni dei borghi più belli e significativi d’Italia. Nel cuore di questa regione, dove le montagne incontrano il mare e la natura si fonde con una cultura rimasta a lungo immutata, si nascondono gemme di rara bellezza, testimoni di un passato glorioso e custodi di tradizioni secolari. Preparati a scoprire i tesori nascosti dell’Abruzzo, dove ogni angolo riserva una sorpresa, ogni vista incanta lo sguardo, e ogni piatto delizia il palato.

Abruzzo tra storia e tradizione i borghi da non perdere

I borghi più belli dell’Abruzzo rappresentano una sintesi perfetta di storia, tradizioni e paesaggi mozzafiato, elementi che li rendono mete imperdibili per chi cerca un’autentica immersione nella cultura italiana. Abbiamo selezionato quelli da non perdere per vivere l’anima più autentica dell’Abruzzo:

Scanno

Scanno è famoso non solo per il suo caratteristico lago, ma anche per le sue stradine strette e tortuose che si snodano tra antiche case in pietra. Il borgo è celebre per le sue tradizioni orafe e per il costume tradizionale delle donne di Scanno, (foto sotto) spesso immortalate nelle foto d’epoca. Durante le festività, il borgo rivive antiche tradizioni, tra cui la suggestiva processione del Venerdì Santo.

Pescocostanzo

Pescocostanzo si distingue per la sua architettura rinascimentale e barocca, con splendide chiese come la Basilica di Santa Maria del Colle. Il borgo è anche un centro rinomato per l’arte dell’intarsio e la lavorazione del ferro. Durante l’inverno, Pescocostanzo diventa un apprezzato centro per gli sport invernali, mantenendo vive le sue tradizioni anche attraverso la celebrazione di antiche festività.

Rocca Calascio

Rocca Calascio, famoso per l’imponente castello medievale che si erge a dominare l’altopiano circostante, offre una delle viste più spettacolari dell’Abruzzo. Il castello, uno dei più alti d’Italia, è stato teatro di numerosi film, tra cui “Il nome della rosa” con Sean Connery e “Ladyhawke” con una giovanissima Michelle Pfeiffer.

Pacentro

Pacentro con le sue case torri medievali ben conservate, è un altro esempio di conservazione storica. Il borgo celebra la sua storia anche attraverso eventi come la Corsa degli Zingari, che le è valsa la candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco.

Civitella del Tronto

Civitella del Tronto impressiona con la sua fortezza, la più grande d’Italia, testimone di numerosi assedi e battaglie nel corso dei secoli. Il borgo conserva un’atmosfera di altri tempi, con le sue strade lastricate che offrono panorami mozzafiato sul territorio circostante.

Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio, un esempio eccellente di restauro conservativo, è rinomato per la sua architettura medievale e per gli intrattenimenti volti a preservare l’autenticità del borgo. La Sagra delle Lenticchie, che si tiene ogni anno, è un’occasione per celebrare i prodotti locali e le tradizioni culinarie.

Tagliacozzo

Tagliacozzo, noto per la sua magnifica piazza e il centro storico medievale, è teatro di numerosi eventi culturali, inclusi festival di musica classica e teatro. La festa di San Donato, il patrono della città, è un momento di grande festa popolare, con processioni e festeggiamenti che animano il borgo.

Visitare questi borghi non significa solo scoprire monumenti e paesaggi, ma immergersi in un tessuto culturale ricco di tradizioni che si rinnovano nel tempo, mantenendo viva l’essenza dell’Abruzzo.

Sapori D’Abruzzo: un viaggio gastronomico tra i piatti tipici

La scoperta dell’Abruzzo non può dirsi completa senza un’avventura culinaria che esplori il meglio delle sue tradizioni gastronomiche. Con una tavola che riflette la diversità e la ricchezza del territorio, dall’Adriatico ai monti dell’Appennino, l’Abruzzo offre un incredibile assortimento di sapori che narrano storie di antiche tradizioni agricole e pastorali.

Gli arrosticini sono un simbolo emblematico della cucina abruzzese, ormai apprezzati in tutta Italia soprattutto come street food. Questo piatto ha origini pastorali: nasce dalla necessità di utilizzare le parti meno pregiate della carne ovina, tagliate a cubetti e arrostite su carboni ardenti.  La pecora è anche la protagonista di un altro classico della gastronomia locale, la pecora alla callara. Un tempo, questa pietanza veniva lentamente cotta in un grande paiolo appeso alla catena del camino, arricchita di spezie e condimenti che ne esaltavano il sapore.

Il fuoco è l’elemento da cui prendono vita anche altri piatti tipici come focacce, zuppe arricchite con le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio o i ceci di Navelli, il caciocavallo alla brace e le pizzelle, dolci cialde cotte su una piastra speciale incisa con motivi a quadretti o rombi.

Anche se un viaggio in Abruzzo offre un’esperienza autentica e irripetibile, fortunatamente è possibile assaporare le delizie di questa ricca regione senza intraprendere un viaggio. Su numerosi siti web (come nel caso di abruzzoarrostici.it) è possibile acquistare prodotti tipici abruzzesi online e riceverli direttamente a casa.

Dall’aromatico olio d’oliva ai formaggi affumicati, dai tradizionali arrosticini alle saporite lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, è tutto a portata di click. Così, anche restando a casa, si può viaggiare con il palato attraverso i sapori unici dell’Abruzzo, scoprendo e apprezzando le tradizioni culinarie di una regione che ha tanto da offrire. 

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Arrosto in salsa di verdure

Arrosto in salsa di verdure
Arrosto in salsa di verdure
L’arrosto è uno di quei secondi, utili e versatili, si può consumare sia caldo che freddo, ed essere cucinato in mille modi diversi, con salse e salsette che lo rendono più appetibile. La regola numero uno per ottenere un buon arrosto è quella di scegliere con cura il pezzo di carne. Non è necessario acquistare della vitella ma un buon manzo, quindi imparate a scegliere la carne, che sia ben compatta e colorita, sugosa e preferibilmente acquistate dei pezzi medi, ne troppo piccoli ne troppo grandi, anche a costo di cucinare due arrosti al posto di uno solo.

 Arrosto in salsa di verdure ricetta

Acquistate un pezzo di manzo, prediligendo della polpa di dimensioni medie, se ci occorrerà una quantità maggiore, meglio optare per due pezzi di manzo cucinando due arrosti. I pezzi  di carne di medie dimensioni tendono ad insaporirsi di più ed avere una cottura più uniforme.

Arrosto in salsa di verdure: ingredienti

  • Polpa di manzo o bovino adulto scelta
  • 1/2 bicchiere di vino bianco

verdure:

  • sedano due gambi
  • 1 carota
  • uno spicchio (1/4) di cipolla bianca
  • un mazzetto di prezzemolo
  • due rametti di rosmarino
  • 1 dado vegetale
  • olio
  • sale e pepe

Guida nel dettaglio per la preparazione

  1. Mettere la polpa di carne in una padella dai bordi alti salare uniformemente  l’arrosto strofinando il sale su tutta la superficie e rosolare a fuoco medio.
  2. Una volta rosolata la carne, aggiungere il vino bianco girate la carne facendola bagnare bene e lasciar evaporare il vino. Aggiungere dell’acqua fino a copertura, dell’arrosto, aggiungere tutte le verdure tagliate, l’olio d’oliva (2 cucchiai o poco più), il dado vegetale, sale e pepe: Lasciate cuocere circa un ora girando di tanto in tanto l’arrosto.
  3. Lasciate raffreddare. Nel frattempo frullate tutte le verdure di cottura e ricavatene una salsetta.
  4. Servire l’arrosto sia freddo che caldo, tagliato in fettine sottili, guarnendolo con la salsa di verdure.

Procedimento

Per prima cosa mettete a rosolare il vostro arrosto dopo aver strofinato su tutta la superficie un po’ di sale da cucina, se preferite potrete utilizzare anche sale aromatizzato. Giratelo da tutti i lati ed ottenete una rosolatura omogenea. A questo punto spruzzate con del vino bianco e lasciate evaporare.

Aggiungete qualche cucchiaio d’olio d’oliva e tutte le verdure tagliate a pezzetti, lasciare dorare  1 minuto, ed aggiungere acqua fino a coprire almeno per metà l’arrosto. Aggiungete un dado vegetale, del rosmarino, qualche pizzico di pepe, coprite con un coperchio e lasciate cuocere per circa 20 minuti, dopo di che girate l’arrosto nell’altro verso e continuatene la cottura per altri 20/30 minuti.

Lasciate raffreddare l’arrosto, prendete le verdure cotte insieme ad un po’ di acqua di cottura e frullatele per bene. tagliate l’arrosto delicatamente in fettine sottili, guarnite con la salsetta e servite in tavola sia freddo che caldo, secondo il vostro gusto personale e la stagione.

Accompagnate l’arrosto di carne con verdure sia cotte che crude o con patate al forno, in alternativa lesse. Perfetto con antipasti di montagna e primi piatti tradizionali.

Buon appetito.

Che scarpe mettere con una minigonna?

Che scarpe mettere con una minigonna?
Che scarpe mettere con una minigonna?

Le gonne sono un passepartout per il caldo estivo. Questa estate abbiamo visto che i modelli corti sono di tendenza. Oltre ad abbinare le gonne con t-shirt, camicette, top e capispalla dando vita ad un look casual o elegante, si dovranno adottare delle scarpe che siano in linea con lo stile della minigonna e con l’occasione. Scarpe comode, o scarpe eleganti con tacco? Vediamo che scarpe mettere con una minigonna, quali sono le più indicate, e quali adottare in base all’occasione e alla situazione.

Che scarpe mettere con una minigonna?

La prima domanda da farvi è: cosa devo indossare e dove devo andare? Detto questo la scelta delle scarpe per la minigonna diventa estremamente più semplice: tacchi o scarpe comode? Sostanzialmente il genere di calzatura è da considerare in base a vari fattori.

Che scarpe devo mettere con una minigonna?

Se siete invitate ad un evento importante e indossate una gonna corta con un tailleur, allora la risposta è semplice: dei tacchi, siano essi delle décolletè eleganti o stivali, sempre di tacchi stiamo parlando. Ma anche le ballerine classiche possono esservi abbinate con eleganza.

Se invece l’evento è informale e siete vestite per tutti giorni con top e gonnellina o t-shirt e gonna mini, praticamente con un dress code smart, o casual, allora potrete decidere se indossare delle scarpe da tennis, dei sandali od anche degli stivaletti o stivali estivi o invernali, in relazione alla stagione.

Quali scarpe mettere con gonne midi?

Cosa mettere sotto ad una gonna corta? Le scarpe che si abbinano per stile e colore al modello di gonna midi che avete scelto. Ma per essere più precisi vi suggeriamo di prendere spunto dalle foto di gonne corte e scarpe indossate.

Le gonne corte possono essere indossate in tanti modi in base all’età e alla situazione lavorative, di svago o di evento. E’ in base allo stile moda e all’occasione che vanno scelte le scarpe così come l’abbinamento di magliette, capispalla ed accessori.

Le scarpe giuste per la minigonna quali sono?

Non esistono le scarpe giuste per la minigonna ma le scarpe adatte all’occasione, allo stile e alle esigenze soggettive: Detto questo con una minigonna potrò indossare delle scarpe da tennis in tela, dei sandali aperti, o scarpe chiuse con tacco, stivali di vario genere, sia estivi che invernali, ma anche infradito, zoccoli, o scarpe di tela con zeppa.

Modelli scarpe e gonne corte
Modelli scarpe e gonne corte

Le esigenze soggettive e lo stile

Ovviamente, anche le esigenze soggettive sono importanti: se dovete andare ad un evento, o al mare, non indosserete le stesse scarpe.

Avete necessità di sembrare più alte? Opterete per i tacchi!

Se invece siete già alte di vostro e puntate alla comodità, andranno bene anche dei sandali bassi o delle ballerine.

Le scarpe da mettere con la minigonna non sono un fatto a se stante, ma risentono di un’insieme di fattori che vi abbiamo citato nell’articolo: evento, altezza, stile, occasione, necessità soggettive.

Scegliete piuttosto le mini in relazione al vostro gusto e alle esigenze che vi si presentano sia nella vita i tutti i giorni che in quelle poche occasioni formali, e puntate ad abbinarvi le scarpe che vi fanno sentire meglio avendo a disposizione sia modelli eleganti che casual e informali.

Considerate anche che i modelli di gonne corte di tendenza per questa estate, sono davvero molti, ed avete ampia libertà e varietà di scelta.

Gonne estate 2024: Stili, modelli e colori per look da Trendsetter
Gonne estate 2024: Stili, modelli e colori per look da Trendsetter

Le scarpe da indossare con le gonne, siano esse longuette, corte, medie etc. dipendono principalmente dallo stile che si intende avere: sportivo, casual, elegante, classico e così via. In base allo stile di moda e all’occasione potrete abbinarvi le vostre scarpe senza problemi.

Come omologare un’auto da Tuning

Omologare un’auto da tuning come si fa? Quanti sono gli appassionati di automobili e motori? moltissimi! un po’ meno coloro che amano modificare le proprie vetture con parti speciali o creare auto tuning e modelli unici e particolari. delle vere e proprie auto tuning Si prestano a ciò tutte le automobili sia di piccola che grande cilindrata incluse le auto fuoristrada. Ma una volta modificata la propria auto o creata ex novo, dovremmo provvedere alla sua omologazione: vediamo come omologare un auto da tuning.

 Omologare un’auto da Tuning e Tipologie di omologazione

Montando sulla propria vettura un qualsiasi pezzo o parte di ricambio si rischia di vedere rifiutata l’omologazione, mentre adottando delle parti già certificate e dotate di omologazione acquistabili nei negozi, non correremo rischi inutili.

Le tipologie di omologazione per auto e componenti tuning sono 4:

  1. La prima è la così detta omologazione speciale di componenti da tuning normalmente prodotti in serie e venduti nei negozi di autoricambi.
  2. La certificazione che prevede e attesta l’omologazione delle parti vendute (pedaliere, spoiler, pomelli etc) va tenuta nel cruscotto della vostra vettura e mostrata in caso di controlli si tratta della ” omologazione e certificazione di prodotti realizzati in serie. Generalmente riguardano la carrozzeria o parti di esse ed andranno verificati e . approvati attraverso revisione presso la Motorizzazione.

3 “Certificazione di componenti o di parti degli stessi omologati in Europa”, anche in questa situazione specifica si dovrà procedere a revisione presso la Motorizzazione.

In taluni casi le certificazioni possono momentaneamente essere rilasciate da officine autorizzate ma la messa su strada in totale regolarità dovrà poi essere supportata da idoneità conseguita presso le motorizzazioni. Stesso discorso per chi produce auto e parti di esse in totale autonomia avvalendosi di capacità e abilità nella creazione di auto da tuning.

Auto da tuning
Auto da tuning

Significato auto tuning

Come compreso il tuning auto comprende una serie di modifiche che vengono apportate ad un veicolo in questo caso un’automobile per migliorarne  e personalizzarne l’estetica, ma anche le prestazioni. Spesso si interviene su entrambe, estetica e prestazioni. Queste modifiche possono essere di varia tipologia  e riguardare il motore, la carrozzeria, ma anche gli interni e l’assetto.

Miglioramento prestazioni auto

Nelle auto da tuning le modifiche da apportare per migliorare e modificare le prestazioni sono molteplici, tra esse: modifiche al motore che possono riguardare la cilindrata, lo scarico sportivo o la sovralimentazione. Si migliora l’impianto frenante e le sospensioni diventano di tipo sportivo. Spesso si installa un intercooler e si procede volendo alla rimappatura delle centralina.

Auto da tuning estetica

Le variazioni a livello estetico per quanto riguarda il tuning sono davvero molte e piuttosto personali. Tra esse l’installazione di kit aerodinamici come paraurti e spoiler. La sostituzione dei cerchi delle ruote con modelli dal design aggressivo o semplicemente più grandi. Una verniciatura personalizzata per modificare l’estetica è spesso adottata su queste auto. Infine luci, led o neo e sostituzione delle finiture interne come foderine, pannelli delle porte, volante etc.

Nelle auto da tuning in Italia alcune modifiche possono essere apportate senza problemi, altre, invece andranno fatte annotare sul libretto di circolazione. Tra esse ricordiamo la sostituzione della marmitta con un modello sportivo, un kit che ne abbassi l’assetto o magari l’aumento della potenza del motore così come le modifiche ai pneumatici con forme altri non originali diversi per forma e dimensione.

Auto destinate alle sole competizioni potranno anche non avere omologazione ma non possono essere utilizzate su strada ma solo nei circuiti di gara.

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