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martedì, Luglio 29, 2025
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Orvieto città del gusto e dell’arte: chef stellati e ristoranti tipici

Orvieto gusto e arte
Orvieto gusto e arte

Un evento culinario a regola d’arte quello che si terrà ad Orvieto dal 27 Settembre al 3 di Ottobre 2021.Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte”, evento realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano, prevede cene tra ristoranti tipici locali e chef stellati, ma anche interessanti percorsi culturali, insieme a gustosi corsi di assaggio con prodotti e vini locali, ma non solo.

L’evento prevede anche incontri interessanti, passeggiate enogastronomiche, il tutto, immersi tra la natura umbra e le mura di Orvieto, perdendosi tra i borghi medioevali umbri e la loro indiscutibile bellezza.

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Orvieto città del gusto e dell’arte: un evento atteso

Tra pochi giorni ci sarà il via all’evento che investirà la cittadina umbra:  “Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte” che avrà luogo dal 27 Settembre al 3 Ottobre. Un vero e proprio omaggio al Rinascimento Umbro, in cui, l’arte antica e la storia, che si respira tra i vicoli, incontra l’enogastronomia.

Per il primo week end di ottobre, è prevista una passeggiata tra le vie medievali della città, gustando piatti tipici e vini del territorio umbro.

Obiettivo della manifestazione gastronomica umbra

La manifestazione nasce per valorizzare, raccontando, spaccati della città e le sue tante bellezze artistiche ed enogastronomiche, ma anche di contaminare la tradizione culinaria umbra con quella di chef stellati.

L’obiettivo della manifestazione, come narra il claim “Umbria lasciati sorprendere!” è volta alla valorizzazione delle piccole imprese locali e i prodotti del territorio ma, allo stesso tempo, mira anche al coinvolgimento di turisti e comuni.

Orvieto, regala un’esperienza tutta da vivere, tra profumi locali e uno spettacolare paesaggio umbro articolato negli ulivi secolari e i vigneti avvalorati dai segni tangibili di una civiltà antica.

Un evento che coniuga la natura e la bellezza paesaggistica e artistica atto alla riscoperta del piacere della convivialità fatta di sapori e odori, profumi e bellezze per poter godere della magia e dal fascino dell’Umbria.

L’Umbria è la terra di grandi artisti come Raffaello Sanzio, Bernardino Pinturicchio, Pietro Perugino e Luca Signorelli. Orvieto, vuole commemorarli tutti e festeggiare i 500 anni dalla loro morte con un evento che inizia il 27 Settembre e si protrarrà per i prossimi due anni.

Un modo anche per rivalutare il territorio e rilanciare l’economia locale post-Covid. I turisti potranno alloggiare nella cittadina o nelle location limitrofe dell’Umbria.

Orvieto città del gusto e dell'arte: chef stellati e ristoranti tipici - Duomo di Orvieto
Orvieto città del gusto e dell’arte: chef stellati e ristoranti tipici – Duomo di Orvieto

Il programma di “Orvieto città del gusto”

Gli chef stellati avranno il compito di affiancare ai vini locali il gusto e il sapore delle loro ricette creando menù speciali a DOC.

  • Il programma è articolato e vedrà ben 3 cene stellate nel mese di inizio evento ossia Settembre. Il 27 Settembre apriranno le porte gastronomiche gli chef Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina di “Enoteca Pinchiorri”,  (3 stelle Michelin – Firenze).
  • Il 28 Settembre seguiranno Anthony Genovese del Ristorante “Il Pagliaccio” (2 stelle Michelin – Roma).
  • Giovedì 30 Settembre sarà la volta di  Franco Pepe, con la sua pizzeria “Pepe in Grani”, uno dei migliori pizzaioli al mondo.
  • 2 e 3 Ottobre, avranno  come protagonista l’attesa passeggiata eno-gastronomica che servirà a dare notevole visibilità alle piccole imprese locali e ai prodotti del territorio, il tutto avrà come cornice le bellezze artistiche e paesaggistiche di Orvieto.

Un evento storico-artistico e gastronomico, quello di Orvieto, tutto da gustare. La formula dell’evento si base sul concetto del pranzo itinerante che attraversa e fa tappa in punti strategici come le vie principali.

Tra le tappe del percorso che incroceranno i 24 ristoranti di Orvieto, che allestiranno menù tipici abbinati ai vini locali, si incontreranno edifici storici come il Palazzo del Capitano del Popolo, il complesso del San Giovanni dove si trova l’enoteca; a seguire quello di S. Francesco e Santa Chiara. Si proseguirà per la chiesa di Sant’Andrea, fino ad arrivare al Duomo di Orvieto, simbolo indiscusso della cittadina umbra.

E considerando la vicinanza il consiglio è quello di fare una gita anche ad una delle unicità del patrimonio umbro: Civita di Bagnoregio, la città che muore con atmosfera surreale tra magia e sogni.

Per altre info vai sul sito dedicato https://orvietogustoearte.it/


Federe di seta, lenzuoli e accessori benefici per pelle e capelli

Federe di seta, lenzuoli e accessori benefici per pelle e capelli
Federe di seta, lenzuoli e accessori benefici per pelle e capelli

Cuscini, mascherine, lacci per i capelli e lenzuola. La seta, offre un’infinità di utilizzi: è bella e lucente come tessuto, morbida e benefica per la pelle. Le federe di seta per i cuscini del letto oltre ad arricchire di bellezza le nostre notti, apportano significativi effetti benefici per la pelle del viso: scopriamo insieme le virtù della seta nei suoi numerosi impieghi.

Federe di seta e accessori

Dormire bene, e dormire al meglio, sono prerogative che derivano dal letto, dal materasso e dai tessili che rivestono le superfici ed i cuscini. Tra i tipi di tessuti per abiti ed accessori troviamo le fibre naturali, tra esse la seta è la vera regina in termini di qualità ed eleganza dei manufatti che se ne ricavano.

La federa in seta, insieme alla mascherina per dormire e ai lacci per legare i capelli, racchiudono in se un sapere antico: quello dei prodotti ricavati grazie alla laboriosità del baco da seta e alle capacità umane di allevarli, nutrirli con le piante di gelso, e lavorarne i bozzoli.

Federe di Seta e lenzuoli benefici per la pelle

La seta veniva utilizzata per ricavarne fibre naturali per gli abiti e gli accessori, sin dai tempi antichi. Oltre alla bellezza del tessuto morbido e lucido si devono alla seta numerosi benefici per la pelle ed i capelli.

Oltre al lato spiccatamente luxury della seta, tanto amato dai VIP, vi è poi una componente naturale che fa delle federe in seta, dei lacci per i capelli, o della mascherina da notte, dei veri e propri trattamenti di bellezza naturali. Le peculiarità attribuite alla seta sono molteplici in quanto questo tessuto naturale è un vero toccasana dalle mille virtù:

  • La seta è un tessuto anallergico.
  • La pelle a contatto con la seta mantiene il giusto grado di idratazione.
  • La seta è un tessuto fresco e morbido in grado di far respirare la pelle.
  • I prodotti per la skincare notturna non vengono assorbiti dalla federa di seta per cui agiscono profondante senza impedimenti.
  • La seta è un tessuto morbido, non crea abrasioni ne irritazioni.
  • La seta è un tessuto antibatterico.
  • Attenua le piccole rughe grazie alla sua morbidezza.
Federe di seta, lenzuoli e accessori benefici per pelle e capelli
Federe di seta, lenzuoli e accessori benefici per pelle e capelli

Benefici della seta per i capelli

Sappiamo bene che esistono prodotti cosmetici che contengono proteine della seta: ma ci siamo mai chieste il perché?

La seta, grazie alla sua superficie liscia, non strappa i capelli, non li rende crespi e non li elettrizza. I capelli non si aggrovigliano e non si annodano ma tendono a rimanere morbidi, lucenti, con minor numero di doppie punte in quanto tendono a spezzarsi davvero molto poco se dormiamo su delle federe in seta e usiamo lacci per capelli in seta.

Benefici federe in seta e accessori

Abbiamo visto che i benefici delle federe in seta sono molteplici, sia per la bellezza della pelle, sia per preservare luminosità ed integrità dei capelli. Un tempo prerogativa solo delle persone benestanti, oggi le federe in seta si possono acquistare negli store online come Offtopic leader della produzione di tessili in seta ed accessori in seta.

Tra i prodotti in seta reperibili sul sito del brand troviamo: lacci in seta per i capelli piccoli o grandi, federe per cuscini in diverse tinte e tonalità, accessori in seta per la messa in piega, mascherina in seta per il riposo notturno, foulard in seta, e molti altri articoli ricavati con tessuto di seta.

Le federe del brand Offtopic sono certificate Oeko-tex, non sono trattate con sostanze tossiche o nocive per l’uomo e l’ambiente, e sono 100% seta pura. Possono essere lavate in lavatrice, anche se per la seta, un lavaggio a mano in acqua tiepida è indicato per preservarne la bellezza più a lungo.

Benefici della seta

I benefici della seta, oggi tornata alla ribalta tra i VIP, e sempre più richiesta sul mercato, rappresentano un bene per il corpo che già gli antichi conoscevano migliaia di anni fa. Gli effetti benefici della seta su corpo e capelli si possono valutare sin da subito.

Perché acquistare prodotti in seta? 4 buoni motivi per farlo!

  1. Perché la seta idrata e leviga la pelle? Perché questa fibra naturale contiene sericina una sostanza che ha il potere di ridurre la disidratazione della pelle. Il pH della seta è identico a quello della nostra pelle ed inoltre, la superficie liscia senza pieghe massaggia in maniera naturale la pelle. Per questo dormire su una federa in seta aiuta a mantenere la pelle più giovane e liscia.
  2. Perché la seta contrasta le rughe? Perché idrata la pelle, non fa grinze e pieghe come il cotone e attua una sorta di massaggio grazie alla morbidezza della sua superficie.
  3. Perché la seta è idonea all’uso in ogni stagione? Perché è un ottimo termoregolatore che si adatta alle situazioni climatiche e alla temperatura del corpo: d’estate tiene freschi e d’inverno protegge dal freddo.
  4. Che significa che la seta è ipoallergenica? Significa che in modo naturale, la seta respinge gli allergeni come acari della polvere, muffe e microbi.

Prezzi federe e lenzuola in seta

Spero di essere stata esaustiva sul perché federe in seta, mascherina, lacci per capelli ed altro, aiutino a mantenere pelle e capelli in perfetta forma. L’unico accorgimento quando si acquistano prodotti in seta è quello di verificarne la qualità, ossia che si tratti di seta pura  100% naturale e della migliore qualità come i prodotti a 22 momme di grado 6A.

In commercio si trovano prodotti dai 19 fino a 25 Momme. Un set di bellezza da notte in seta con federa e mascherina è possibile reperirlo intorno ai 50 – 70 euro in su. Per le lenzuola in seta i prezzi partono dai 170 euro in su.

 

Quali lampadine scegliere: 10 cose da sapere: lampadine fluorescenti

Quali lampadine scegliere? Una domanda che ci si pone spesso in relazione agli ambienti e agli apparati di supporto, ci sono 10 cose da sapere per scegliere le lampadine fluorescenti senza commettere errori ed utilizzare al meglio questa fonte di luce che è attualmente una delle più adottate. Per fare la scelta giusta in termini di illuminazione e lampadine, occorre sapere quali sono i modelli e che tipo di luce fanno nonché i consumi relativi.

Abbiamo visto i 6 tipi di luce generati dalle lampadine e come sceglierli, ora vedremo che le lampadine da scegliere sono tendenzialmente di 3 tipologie diverse:

  1. fluorescenti compatte
  2. lampadine alogene
  3. tubi al neon

Ognuna delle tre possiede delle peculiarità differenti. In seguito esamineremo le 10 cose da sapere sulle lampadine fluorescenti, in modo da saperle scegliere e smaltire, quali accorgimenti prendere se si rompono e che tipo di accensione possiedono.

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Quali lampadine scegliere: 10 cose da sapere: lampadine fluorescenti

  • Le lampadine fluorescenti compatte consumano l’80% in meno rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza e possiedono una durata nettamente superiore fino a 10/15 volte di più. Contenendo mercurio necessitano di uno smaltimento apposito.
  • Le lampadine alogene hanno la capacità di emettere una gran quantità di luce consumano dal 30 al 50 % in meno rispetto alle vecchie lampadine e durano circa dalle due all 5 volte di più rispetto a quest’ultime. utilizzano innesti a vite o di altro genere.
  • I tubi al neon sono prodotti in forme lineari o circolari e contengono un gas fluorescente, notevolmente migliorate nel tempo le loro prestazioni trovano ampia applicazione in campo domestico specie quelli in versione colorata.

Ovviamente è necessario sapere insieme all’elettricista quali sono i punti di “attrazione” da generare nelle stanze di casa, quali quelli di lavoro e quali le zone relax, in questo modo si potrà valorizzare ogni angolo con la giusta luce dedicata e quella ambientale.

La luce dedicata serve a mettere in risalto mentre la luce ambientale serve a rendere gli ambienti vivibili in maniera ottimale, ambedue devono essere controllabili in maniera separata ed indipendente e preferibilmente dotate di regolatore di intensità luminosa “dimmer“.

Inoltre, andrà considerato che le superfici riflettenti e le tonalità chiare adottate nell’arredamento tendono ad amplificare la luminosità, mentre quelle scura la riducono proporzionalmente. E’ molto importante scegliere la giusta illuminazione per ogni ambiente evitando anche gli sprechi superflui.

Etichetta energetica luci e lampadine

L’etichetta energetica presente sulle lampadine e sulle luci è suddivisa in 7 fasce da A a G disposte in ordine alfabetico, esse indicano A minor consumo, G maggior consumo. In proporzione le lampadine in fascia A costano di più di quelle in fascia B o C o D etc. quelle meno costose sono quelle in fascia F e G, il loro consumo energetico è superiore anche se il costo iniziale è ridotto rispetto a quelle in fasci energetica ottimale (A e B) Ogni etichetta riporta oltre ai consumi anche i dati che indicano la potenza.

10 cose da sapere sulle lampadine fluorescenti

Quando si opta per l’adozione delle lampadine fluorescenti è bene sapere alcune caratteristiche di base e le regole per il corretto utilizzo e smaltimento delle stesse. Vediamo insieme le 10 cose da sapere sulle lampadine fluorescenti.

  1. Le lampadine fluorescenti hanno un costo nettamente superiore rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza, durano molto di più ed hanno un consumo ridotto a parità di luce prodotta.
  2. Le lampadine fluorescenti possiedono diverse tonalità di luce tra cui poter scegliere: calda, fredda o diurna.
  3. L’accensione di queste lampadine viene erroneamente ritenuta lenta non è sempre così oggi la velocità di accensione è nettamente migliorate e le lampadine riescono a raggiungere il 100 % di efficienza dopo pochi secondi rimanendo però più lente rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza.
  4. Un tempo dotate di attacchi particolari, oggi sono provviste di ogni genere di attacco da quelli a vite di ogni misura a quelli a baionetta con incastri differenziati.
  5. Si tratta di un genere di lampadina inquinante in quanto contiene al suo interno sostanze come il mercurio per questo non devono gettarsi nel comune secchio della spazzatura.
  6. Le lampadine fluorescenti vanno smaltite gettandole nei contenitori ecologici presenti in determinate aree presenti su territorio. E’ buona norma racchiuderle in un apposito secchio per pi smaltirle quando si è raggiunto un quantitativo sufficiente.
  7. Prima di rompersi del tutto la loro efficienza diminuisce, il decadimento infatti è lento e progressivo, quando la loro luce diventa insufficiente lo è anche dl punto di vista energetico e quindi è consigliabile sostituirle con lampadine nuove.
  8. La loro durata lampadine fluorescenti è proporzionale al numero di accensioni e alla durata attiva di accensione, è conveniente lasciarle accese piuttosto che accenderle e spegnerle in continuazione diminuendone la durata nel tempo.
  9. Le fluorescenti in genere non hanno il vantaggio di poter essere dotate di dimmer per regolarne l’intensità luminosa come accade nelle alogene, ma alcuni modelli contrassegnati con il simbolo regolazione da 0-100 sono dotati di tale peculiarità che le rende più versatili nell’utilizzo.
  10. Quando si rompe una lampadine fluorescente è bene areare il locale per via del contenuto di mercurio se pur minimo, in esse contenuto. raccogliere i frammenti con scopa e paletta evitando l’uso dell’aspirapolvere.

Dopo questa carrellata di informazioni siamo certi di aver contribuito a chiarirvi le idee su quali sono le lampadine e come scegliere la lampadina migliore per la vostra stanza, per ogni ambiente di lavoro e non, e per l’intera casa.

Tutto questo si rivela utile per gli occhi ma anche per il risparmio energetico da mettere in atto nell’ambiente domestico, anche in virtù dei continui rincari sulle bollette.

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Giardini viali e vialetti: 8 tipologie di materiali per camminamenti

Giardini viali e vialetti: 8 tipologie di materiali per camminamenti
Giardini viali e vialetti: 8 tipologie di materiali per camminamenti

Nei giardini spesso è necessario creare dei camminamenti che servono a preservare le scarpe e a rendere più agevoli gli spostamenti nel giardino specie nelle zone verdi a prato o terra. Vedremo 8 tipologie di camminamenti realizzati con 8 materiali diversi adatti a realizzare vialetti o stradine nei giardini, creando un effetto estetico molto gradevole e allo stesso tempo fornendo un servizio che ne agevoli la fruibilità e gli spostamenti all’interno dello stesso.

Giardini viali e vialetti: 8 tipologie di materiali per camminamenti da esaminare

Ogni tipologia di materiale richiede una preparazione diversa del sottofondo, i tipi di materiale che prenderemo in esame sono 8: ghiaia, beole, cubetti tipo sanpietrino, mattoni autobloccanti, traversine di binai o altro, ciottoli di cemento o naturali, cemento effetto legno, piastrelloni. Prezzi e tipo di installazione variano in base al materiale scelto.

Oltre a tener conto dell’aspetto estetico nella scelta del materiale da adottare, si dovrà volgere un’attenzione particolare alla funzionalità della struttura. Camminamenti in pietra o in legno, tra i quali far crescere dell’erba, costituiscono soluzioni estetiche e naturali, ma se il percorso del viale viene frequentato anche da veicoli, come moto ed automobili è meglio optare per vialetti a fondo compatto. E’ ovvio che  nella scelta dei materiali influisce anche il prezzo che può variare anche di molto tra una soluzione e l’altra.

Preparazione del terreno

Per chi ama le linee geometriche ben definite la scelta potrà ricadere sui mattoni autobloccanti o mattonelle da esterno. Qualunque sia la scelta operata per i vialetti e camminamenti del giardino la preparazione del terreno assume un ruolo di primo piano, il fondo su cui posare i materiali dovrà essere compatto e ben drenato in modo da evitare cedimenti e garantire stabilità del percorso.

La preparazione del terreno, a tal proposito varierà in base al tipo di pavimentazione che si sceglierà di installare. Alcuni accorgimenti possono impedire la crescita delle erbe infestanti, come nel caso dell’installazione del brecciolino con teli.

Materiali più usati per creare camminamenti e stradine nei giardini

  • GHIAIA: economica, facile da stendere.
  • BEOLE: molto estetiche e di varie dimensioni.
  • CUBETTI: creativi, permettono disegni e geometrie diverse.
  • AUTOBLOCCANTI: facili da installare anche con il fai da te
  • TRAVERSINE FERROVIARIE: originali, ma non facili da reperire.
  • CIOTTOLI: sia sciolti che cementati danno un bon effetto estetico.
  • CEMENTO EFFETTO LEGNO IN PIASTRELLE TONDE O A LISTONI: molto estetiche e funzionali
  • PIASTRELLONI IN CEMENTO: pesanti, resistenti offrono ampie superfici di appoggio.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei materiali per camminamenti da giardino e le tecniche di installazione, insieme agli accorgimenti da mettere in atto per un corretto posizionamento.

Viali, viottoli, stradine e sentieri in giardino
Viali, viottoli, stradine e sentieri in giardino e nel verde

Vialetti realizzati con diversi materiali: pregi e difetti

  1. La ghiaia è uno dei materiali più in uso per rivestire viali molto estesi e camminamenti in giardini di grandi dimensioni. Per far si che la ghiaia abbia un effetto duraturo si deve procedere specie in piccoli vialetti, allo scavo del terreno per circa 15/ 20 cm di profondità e versare all’interno dello scavo della sabbia dopo averlo delimitato lateralmente con dei cordoli in cemento, pietre od altro materiale. La sabbia dovrà essere compattata e bagnata e si consiglia l’utilizzo solo di quella fine. Una volta preparato il fondo si potrà procedere a rivestire il vialetto con ghiaia. Pr impedire la crescita dell’erba si potranno stendere sul terreno dei teli di plastica neri appositi, e poi successivamente disporvi la ghiaia. E’ un materiale economico e duraturo.
  2. Beole – Lo spessore delle beole è variabile può andare dai 20 mm ai 50 mm, anche l’ampiezza dei lastroni può essere diversa. A secondo del peso che le lastre in beola dovranno sostenere si sceglieranno delle strutture più o meno corpose sia in dimensioni che in spessore. La forma irregolare delle beole consente di posizionarle sul terreno lasciando delle fessure tra una e l’altra, negli interstizi si farà crescere dell’erba tradizionale, o della dicondra repens prato facile da curare. La preparazione del terreno prevede un buon livellamento e compattamento riempiendo gli interstizi con terreno da giardino di buona qualità nel quale si procederà alla semina del prato. Materiale di grande effetto estetico.
  3. Cubetti – Con i cubetti simili a sanpietrino si ottiene un effetto estetico ed elegante di un certo livello ma la sua collocazione, prevede il supporto di personale esperto o un fai da te ad opera di persone comunque predisposte alla realizzazione di questi lavori. Tali pavimentazioni si adottano nei giardini sia per viali che per vialetti ed i cubetti di materiale sono generalmente in porfido rosso o granito sia rosso che grigio. I cubetti vengono sapientemente posizionati ad arco, a ventaglio, o a cerchio, creando dei giochi geometrici gradevoli. Ovviamente occorrerà utilizzare una dima e partire da un angolo in modo da riuscire a creare suggestive geometrie e creare disegni.
  4. Autobloccanti – In genere si tratta di mattoncini di varie forme che vengono racchiusi tra cordoli e posati su una superficie livellata in sabbia fine. I colori e le varietà di mattoni sono molteplici ed il manto ottenuto si rivela stabile nel tempo, ed esteticamente molto gradevole. Un’ ottima soluzione fai da te.
  5. Traversine ferroviarie – Materiale di recupero, ideali per ottenere suggestivi camminamenti tra l’erba di un bel prato verde. Di fattezza rustica resistono molto bene alle intemperie e sono insensibili all’umidità, ciò consente di inserirle nel terreno senza ulteriori trattamenti. Non è facile reperirne.
  6. Ciottoli di cemento – Sono la soluzione ideale per creare un bel sentiero calpestabile posati su una superficie a base di sabba e ghiaia. I ciottoli in cemento possono essere sostituiti da pietre di montagna o ciottoli di fiume, molto estetici e resistenti. Tra gli interstizi andrà collocato del terriccio da giardino per poi seminare il prato. Belli, funzionali permettono la creazione di disegni.
  7. Cemento effetto legno – Si tratta di un tipo materiale molto gradevole, dal forte impatto estetico naturale, in quanto riproduce l’aspetto dei tronchi di legno tagliati in fette piane e ampie. Utile per creare camminamenti uniformi senza interferire con l’aspetto naturale dell’ambiente circostante. Sono reperibili in piastrelle molto grandi di varie dimensioni e forme, sia rotonde come i tronchi tagliati, che al listoni rettangolari che riproducono tavole di legno. Non necessitano di preparazione del fondo e possono essere posizionati sul tappeto erboso o sul terreno in maniera semplice e diretta. Molto resistenti agli agenti atmosferici hanno uno spessore di circa 40 mm. Molto estetico come materiale e naturale nell’aspetto.
  8. Piastrelloni in cemento – Sono di grandi dimensioni utilizzati per creare camminamenti carrabili e percorsi calpestabili ampi. Al loro interno inglobano della ghiaia di vario colore e dimensione. Anche quest’ultima soluzione per creare viali e vialetti può essere adagiata direttamente sull’erba come la precedente. Hanno un discreto peso rispetto alle precedenti ma sono più resistenti.

Qualunque sia la soluzione adottata in giardino per creare camminamenti e vialetti l’aspetto estetico sarà sempre molto gradevole se ben amalgamato con l’ambiente esterno circostante, ed oltre alla funzionalità si doterà il giardino di una nota di bellezza in più oltre che rendere lo spazio verde più fruibili.

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Giochi di colore, cromie e forme, stradine tortuose e sinuose o camminamenti lineari, Sentieri che ben si integrano come aspetto, nell’ambiente giardino, ed altri che sono di grande impatto estetico o molto funzionali. E’ ovvio che la scelta del camminamento del giardino, del vialetto o della pavimentazione vera e propria, dovrà tenere conto di vari aspetti incluso quello economico, ma soprattutto, di quello funzionale e della relativa contestualizzazione di questo elemento.

Credit foto piccolosilver.it designbuzz.it

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Elsa in gita all’antica Norba e la leggenda della gallina d’oro

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Aveva messo giù il telefono senza pensarci troppo. Non gli andava di discutere davanti a sua madre e, tantomeno, non voleva giustificarsi per cose di cui lei non aveva nessuna responsabilità. Marco doveva capire che il suo comportamento degli ultimi mesi non era stato corretto nei sui confronti, e nei confronti di Angelica.

Elsa aveva bisogno di “staccare la spina”. A cena con i suoi genitori, avevano chiacchierato del più e del meno. Aveva raccontato con entusiasmo del suo nuovo lavoro alla galleria d’arte. Su consiglio del padre, aveva programmato una gita per la mattina seguente: avrebbe potato Angelica a vedere l’antica Norba.

[Riassunto puntata precedente: Marco non c’è mamma, aveva del lavoro da sbrigare, io ed Angelica abbiamo pensato di svagarci un po’ e di venirvi a trovare.

Squillò il telefono: era Marco. Si mostro perplesso e seccato rispetto alla decisione di Elsa di andarsene per il weekend. Si lamentò del fatto che era dovuto andare a fare la spesa, senza preavviso.…etc].

Gli equilibri si si incrinano: Elsa ed il fantasma bambino del Castello di Sermoneta

Elsa in gita all’antica Norba

La mattina presto Elsa si alzò allegra e piena di energie, pronta a vivere una giornata all’aria aperta. Aveva pensato di portare Angelica a vedere le mura ciclopiche che caratterizzavano i resti dell’antica Norba. Per secoli gli uomini si erano domandati in che modo fosse stato possibile edificare delle mura con pietre così gigantesche, grandi tanto da lasciare senza fiato alla sola vista. Elsa si emozionava ogni volta che si recava in quel luogo.

Norba antica, aveva un suo fascino speciale, una città che si rivelò nel corso delle più importanti guerre combattute dai romani sul suolo italico, una vera e propria rocca inespugnabile, così come testimoniavano le sue mura a distanza di secoli.

Un centro di grande importanza, specie tra il I e il II secolo a. C. ma, tutto sommato, di breve vita. Ora ne rimanevano solo alcuni resti e le mura imponenti; pensò Elsa varcando la soglia della Porta Maggiore. Si fermò a far riposare Angelica perché la strada fin li era un po’ in salita e l’aria era calda. Mangiarono un frutto, e bevvero un po’ di acqua fresca contenuta nelle loro borracce.

Chissà cosa sarebbe stato di quella città se non fosse avvenuto lo scontro tra Mario e Sila a decretarne la fine per la relativa sconfitta di Mario con il quale i cittadini ebbero la “colpa” di schierarsi. Lo scontro si concluse con la conquista e la distruzione della cittadina da parte di Sila. La popolazione fu uccisa, costretta a fuggire e alcuni, pur di non cadere prigionieri, si suicidarono. Dei fuggiaschi si rifugiarono nell’attuale Norma, altri a Ninfa, luogo incantato dove Elsa aveva portato anche Marco a subire il fascino.

Nonostante i racconti tramandati nel tempo, non si sapeva bene se qualche abitante riuscì a ritornarvi successivamente. Ma, quel che è certo è che nel II secolo, la malaria rese Norba un paese fantasma: completamente abbandonato. Norba si estendeva per circa 40 ettari ma solo 2 di questi erano stati ripotati alla luce: un vero peccato, pensò. Forse prima o poi, qualcuno avrebbe investito in nuovi scavi.

Tra erba, arbusti, qualche albero, svettano le mura e le architetture dell’acropoli antica. Il vento che soffiava tra i rami e le pietre, sembrava raccontare una storia: aveva sempre la sensazione che li vi fossero tante anime, ed un strana energia.

Antica Norba

Elsa, che sapeva bene la storia dell’antica acropoli, la raccontò alla bambina con termini semplici.

Le grandi mura ciclopiche perimetrali sorgevano al di sopra di pareti rocciose a picco. Norba antica era caratterizzata da 4 porte principali strategiche che permettevano l’accesso alla città. I grandi blocchi monumentali che costituivano le mura sono tutt’oggi ben visibili, e comprendono la porta di accesso Maggiore, e la torre quadrata alta 15 metri.

L’interno della città presenta due acropoli, dette rispettivamente acropoli maggiore e acropoli minore, dove sono presenti i resti di due templi, uno dedicato alla Dea Diana e l’altro al Giunone Licina.

Vi sono altri due templi nell’acropoli minore, ma purtroppo, non si conosce a chi furono dedicati. Quanta vita era passata nei sette secoli in cui l’antica Norba conobbe splendore e declino? Tanta! Angelica l’ascoltava con attenzione arricciando naso e fronte quando il racconto si faceva più interessante.

Altre strutture architettoniche fondamentali dell’antica Norba sono il foro, il complesso termale e le strade principali della città, ancora ben conservate e lastricate. La vista, ed il panorama che si stagliano dall’alto dell’antica Norba, lasciano vedere Norma, piccolo paese in provincia di Latina, il promontorio del Circeo e la Pianura Pontina: uno splendido panorama mozzafiato che si estende da ogni lato con forme e colori diversi.

Norba e la leggenda della gallina d’oro

Elsa e Angelica passeggiarono nella campagna norbense osservando gli edifici e le strutture. Elsa, spiegò ad Angelica, che in tempi antichi, alcuni popoli avevano vissuto in quel luogo. Lì c’erano i resti dei luoghi che frequentavano, le loro case, le chiese, le terme dove le persone della città antica andavano a fare il bagno, ed i loro pensieri così come le loro energie.

Al di sotto dell’acropoli, nel sottosuolo, si dice che vi fosse una fitta rete di cunicoli e, una leggenda racconta che in uno di quei cunicoli vi fu anticamente seppellito un tesoro. Concluse Elsa accarezzando la bambina.

Un tesoro? esclamò la bimba spalancando gli occhi pieni di curiosità, “che tipo di tesoro?”.

Mentre un gruppo di turisti avanzava con una guida al seguito, Elsa e Angelica si fermarono ad ascoltare…

“Antichi racconti diventati leggenda narrano che, tra i tortuosi sotterranei dell’Antica Norba, si trovi nascosto un tesoro di grande valore, composto da una chioccia con alcuni pulcini d’oro di rara bellezza e alcune gemme preziose. Molte le leggende che narrano la presenza, in luoghi segreti, di chiocce e pulcini in oro. Questo, spigò la guida, perché gli animali rientravano tra i soggetti principali dell’oreficeria longobarda.

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Teodolinda regina dei Longobardi e d’Italia, nota anche con il nome dell Dama di Ferro

Quel che è certo è che Teodolinda, denominata anche la Dama di ferro, regina dei Longobardi e d’Italia (589 – 616), celava nella sua sepoltura un gruppo scultore in argento dorato e gemme di una chioccia con i suoi pulcini, simbolo di rinascita della vita e della prosecuzione della stessa. Per la chiesa invece, la chioccia rappresenta la madre protettrice, colei che si prende cura dei propri figli”.

Già proprio come lei, “una chioccia protettrice di una bimba”. Guardò Angelica e sospirò…

Una bimba che amava ogni giorno di più ma che non era neanche sua figlia. Sì! Si sentiva sempre più la madre di Angelica.

Cosa sarebbe accaduto se un giorno lei e Marco si fossero lasciati? Giuridicamente sapeva di non avere nessun diritto sulla bambina.

Angelica la distolse dai suoi cupi pensieri con una fragorosa risata. Un piccolo leprotto era uscito allo scoperto tra le rocce e Angelica rideva divertita guardandolo saltellare.

Com’era bella quando rideva! Quella bambina riusciva a metterla sempre di buon umore. Sorrise, e per un attimo senti la felicità invadergli l’animo: bastava poco!

“La felicità non esiste essa è composta da attimi fugaci”

E dopo la citazione, chiudiamo il racconto di oggi con una domanda davvero semplice:

Cosa vi rende felici in questo momento della vostra vita?

Altri episodi della storia di ELSA

Come risolvere le equazioni? Ci pensa Photomath!

Come risolvere le equazioni? ci pensa Photomath!
Come risolvere le equazioni? ci pensa Photomath!

Photomath calcoli matematici ed equazioni in modo facile

Gli esami di stato si avvicinano. Gli studenti si stanno preparando per affrontare le varie prove che verranno loro sottoposte. Tra le più difficili si annovera la seconda prova del liceo scientifico. I problemi matematici incluse le equazioni, sono la categoria statisticamente più odiata dai giovani diplomandi.
Se anche voi avete problemi con la matematica, arriva Photomath, un’app che è in grado di risolvere le equazioni tramite una semplice foto. Ecco quindi come risolvere le equazioni e altri calcoli matematici con questa app.Si tratta di una cosa semplice, se avete un dispositivo che supporta il sistema operativo di Android, e che ovviamente sia munito di una fotocamera: basta scaricarlo gratis dal Google Play Store.

Equazioni: Come funziona Photomath per Android

Photomath utilizza la tecnologia innovativa usata da Google per il suo progetto Word Lens. Tramite la fotocamera scansiona la vostra equazione, ed è in grado di dare istantaneamente la sua soluzione. La parte più interessante sta nel fatto che su richiesta Photomath vi illustrerà anche tutti i passaggi eseguiti per il raggiungimento di tale risultato. Il progetto è uscito da diversi anni ed è ormai ben collaudato ed efficace, utile per la fruizione di moltissime tipologie di calcolo. Eccovi alcune delle funzioni attualmente fruibili da app:

  1.  Operazioni aritmetiche;
  2.  Operazioni di conversione di frazionarie e decimali;
  3.  Calcolo di radici quadrate e cubiche;
  4.  Calcolo di equazioni lineari;
  5.  Calcolo di equazioni di secondo e terzo grado;
  6.  Calcolo di disequazioni;
  7.  Risoluzione di sistemi di equazioni;
  8.  Risoluzione di disequazioni con valore assoluto;
  9.  Risoluzione di equazioni con valore assoluto.
  10.  Calcolo ipotenusa

App per fare calcoli utile per studenti e lavoratori

Un app dunque che si rivela di grande utilità non solo per chi è studente ma anche in moltissimi ambiti lavorativi e non.  Microblink, il team di sviluppo, afferma che stanno lavorando per aggiungere anche altre tipologie di operazioni matematiche. La grafica e la velocità di fruizione rendono Photomath un’applicazione eccellente sotto moltissimi punti di vista, e che merita di essere assolutamente provata se la matematica è il vostro tallone di Achille.

Matematica facile con le app

Con questa app, infatti la matematica e i calcoli difficili diventano più facili anche per coloro che, di matematica, ci capiscono poco. Avere il risultato giusto dell’equazione, della frazione o della disequazione non è più così difficile grazie a quest’app dedicata alla matematica.

Dall’uscita dell’app risalente al 2015 ad oggi sono molte le funzioni che si sono andate via via aggiungendo rendendo l’app sia da smartphone che da PC sempre più precisa e ben fruibile, adatta a numerosi calcoli e disponibile anche delle versioni dedicate ad altri sistemi operativi ed altri dispositivi. L’app è in lingua inglese s disponibile sia sull’ App Store che in Google Play.

Un altra App molto utile che vogliamo segnalarvi è quella che permette di lasciare piccole guide e messaggi relativi ai luoghi visitati, si chiama Kites. Kites si rivela utile per coloro che viaggiano, quindi per i turisti di tutto il mondo.  Due app utili per lo studio e per il piacere o anche per la geografia e l’arte se vogliamo essere precisi.

Consigli utili per la matematica

Sebbene sia opportuno impegnarsi nello studio e sarebbe auspicabile riuscire a compiere calcoli difficili matematici da soli grazie alle proprie competenze. Allo stesso tempo, però, vi sono situazioni in cui non è indispensabile e saper svolgere da soli tali calcoli matematici e, grazie all’app in questione, possiamo eseguirli velocemente e in maniera semplice senza arrovellarci troppo la mente e senza perdere tempo. Utilità notevole per molti ambiti va riconosciuta all’app matematica Photomat, è innegabile.

Written by Mirco Angelosante  Mara Mencarelli

26 Usanze Medievali, vita comune, assurdità e stranezze del Medioevo

26 Usanze Medievali, vita comune, assurdità e stranezze del Medioevo
26 Usanze Medievali, vita comune, assurdità e stranezze del Medioevo

Usanze Medievali, vita comune del medioevo definito come periodo oscuro che vedrà la “luce” nel Rinascimento

Abbiamo più volte parlato di questo periodo storico che si divide in alto e basso medioevo, prendendo in esame il tipo di abbigliamento medievale, ma anche alcune attività tipiche dell’epoca a livello sia commerciale che lavorativo.

Da approfondire quella che fu la vita comune del Medioevo e alcune assurdità dell’epoca, come ad esempio quello della caccia alle streghe, credenze popolari di vario genere e cattive abitudini, tra le quali quella della scarsa igiene che regnava nell’epoca medioevale. Vediamo 26 usanze medievali strane, macabre e assurde.

L’arbitrarietà della chiesa nel Medioevo

Sicuramente nel periodo scuro del medioevo salta agli occhi quella che fu l’arbitrarietà della chiesa: crociate, caccia alle streghe, e provvedimenti puntivi di ogni genere, attuati nei confronti degli eretici e presunti tali, furono solo alcune delle barbarie che, in nome di Dio, la chiesa compì.

La strega di Todi Matteuccia è solo un triste esempio di quella che fu la caccia alle streghe che lasciò “sul campo” oltre 110.000 donne accusate di stregoneria e messe al rogo. Ma anche le carceri detengono un triste primato, nelle prigioni si praticano torture di ogni genere. Gli strumenti di tortura che la storia ci ha lascio in eredità, fanno rabbrividire.

La morte nel medioevo

Il progresso nel Medioevo: agricoltura, artigianato e mulini

Il medioevo fu anche un periodo di grande progresso, si svilupparono le nuove tecniche agricole a maggese e le curtis. Il miglioramento delle tecniche di coltivazione e la nascita dei mulini ad acqua e a vento, ma anche l’adozione di aratri in metallo, permise di ottimizzare le produzioni, combattere le carestie, migliorando la vita di tutti.

Non solo l’agricoltura ma anche la produzione di miele, spezie e salumi, contribuì allo sviluppo della società. Nel medioevo intorno al 1100 – 1200 nascono molte botteghe artigiane. Camminare per le strade del medioevo significava immergersi in attività commerciali che si svolgevano in strada su banchetti con la vendita di ogni prodotto e con lo svolgimento di tante attività artigianali.

Apicoltura, miele e zucchero, spezie e salumi nel Medioevo

L’abbigliamento e la scarsa igiene: escamotage per l’olezzo

Sebbene l’abbigliamento si andò via via modificando, nell’alto Medioevo europeo si delineò una connotazione stilistica diversa, che fu da stimolo per la moda romana ad utilizzare alcuni elementi stilistici ripresi da popoli come i barbari.

Ad esempio, gli abiti maschili tornarono ad accorciarsi divenendo più comodi. Successivamente, intorno all’anno mille, con l’avvento delle leggi suntuarie nella moda dell’epoca si andò delineando uno stile di moda nel medioevo che le popolazioni dell’epoca presero come riferimento, e che aveva come principale caratteristica l’utilizzo di abiti ed accessori diversi per ogni ceto sociale e sesso.

Perché nel medioevo le spose sposavano tutte a Giugno

Sebbene l’abbigliamento fosse sempre più curato, specie tra i nobili e le classi benestanti, l’igiene era scarsamente considerata tant’è che farsi un bagno era cosa rara, e le persone tendevano a non avere un buon odore.

I rimedi erano profumi, sventolamenti, fazzolettini profumati e per le spose, l’uso di bouquet di fiori profumati. I matrimoni medievali si svolgevano principalmente nel mese di Giugno in quanto a Maggio era previsto il primo bagno dell’anno. Inizio Giugno aveva un buon clima, ne troppo fresco ne troppo caldo. La tradizione del bouquet da sposa nasce proprio da questa usanza.

20 stranezze e curiosità del Medioevo

Nel Medioevo le edificazioni furono importanti e caratteristiche. Alcuni paesi della nostra penisola conservano ancora intatto il fascino delle edificazioni medioevali tra le quali rientrano imponenti castelli e fortezze, ama anche le classiche case torri medievali che ritroviamo in Italia e in Europa.

Ma vediamo alcune stranezze tipiche di questo periodo storico, incluse quelle già citate.

  1. Le streghe erano donne giustiziate e messe al rogo accusate di stregoneria. Spesso erano solo donne erboriste che si occupavano di guarire le persone, dato che la medicina non era molto sviluppata ne scientifica.
  2. I medici erano dei cialtroni. Spesso per curare delle malattie si usavano sanguisughe e salassi che indebolivano ancora di più il malato, causandone anche la morte. I bambini si riteneva non sentissero dolore e quindi venivano sottoposti ad interventi senza nessun tipo di anestesia o stordimento.
  3. Usanza macabra medievale era quella di far bere ai malati di epilessia il sangue dei gladiatori morti in campo. Si era convinti che bevendo il loro sangue il malato potesse guarire.
  4. La pelle bianca era sinonimo di bellezza. Le donne per apparire pallide, si proteggevano dal sole e si sottoponevano anche al salasso. Il salasso le rendeva pallide ma anche anemiche e vulnerabili.
  5. Nel Medioevo non esistevano i cognomi. Si indicavano le persone chiamandole per nome e aggiungendo una caratteristica che li distingueva per via del mestiere o del paese di provenienza. I “De Medici” probabilmente ebbero dei medici in famiglia; “Sarti” dei sarti i “Santi o Sanzio” dei santi e così via…
  6. Le donne ricche o povere non avevano diritti. Infatti, il sesso femminile era scarsamente considerato. Le donne dipendevano dal padre prima, e dal marito poi. Non potevano scegliersi il proprio compagno di vita, ed erano completamente assoggettate alla volontà maschile che le “tutelava”.
  7. Le donne che non avevano un marito ed erano nobili o di buona famiglia, spesso, ad una certa età, venivano rinchiuse in monastero o diventavano abili scultrici, pittrici e massaie.
  8. L’alimentazione del medioevo non era sana, specie tra le popolazioni povere scarseggiavano cibi proteici frutta e verdure. Il vino ed altre pietanza venivano serviti in stoviglie metalliche che a contatto dei liquidi e del cibo, facevano scaturire sostanze tossiche. Si bevevano anche fino a 4 litri di vino al giorno.
  9. Si pensava che le api fossero dei piccoli uccelli guerrieri produttrici di miele.
  10. Nel Medioevo si beveva molto vino e ci si ubriacava molto spesso: l’uso di vino era comune, così come di birra, sidro e altre bevande alcoliche. Si consumava poca acqua e circa 4 litri di vino al giorno. Il vino era somministrato anche ai bambini.
  11. Gli animali venivano processati come gli uomini: spesso questa sorte colpiva i gatti considerati animali del diavolo (specie i gatti neri).
  12. Errori e credenze comuni sugli animali: le convinzioni del medioevo in riferimento agli animali, erano spesso sbagliate: le api erano considerate uccelli, i castori dei pesci, i gatti dei demoni; si era convinti che animali come insetti, farfalle, ma anche topi nascessero dal nulla e provenissero direttamente dalla terra.
  13. Nelle cerimonie funebri di ricchi e nobili, in special modo, il cuore poteva venir sepolto separatamente dal corpo e in altro luogo.
  14. Nasce nel medioevo il palo da barbiere, una sorta di insegna medievale, come molte altre che nacquero in quei secoli, che indicava che in quella bottega si offrivano servizi non solo di taglio capelli e barba ma anche di dentistica e altro. Il rosso del palo indicava il sangue, le strisce bianche le bende.
  15. Le strade non erano asfaltate: sebbene nel medioevo si edificarono case torri, castelli e fortezze le strade erano di terra, alcune volte in ciottoli, non esisteva una vera e propria pavimentazione stradale, e quella che vi era, in pietre e o ciottoli, era riservata a poche strade principali.
  16. I matrimoni avvenivano a Giugno mese ideale vicino al bagno annuale, che si svolgeva a Maggio. Periodo ricco di fioriture e profumi in grado di coprire l’olezzo dei corpi sporchi.
  17. Tra le cose macabre del Medioevo vi era la non capacità di comprendere sempre se un uomo era morto o no. In Inghilterra andando a riaprire le bare dopo anni, ci si accorse dei graffi che la vittima aveva lasciato sulla bara. Si prese l’uso di fare nelle bare un foro, legarvi un laccetto rosso collegato al braccio del defunto. All’estremità del laccio si pose una campanella, in questo modo il custode del cimitero, o un uomo lasciato a guardia per alcuni giorni, avrebbe sentito il suo suono e avrebbe potuto riaprire la bara.
  18. Veglia funebre medievale. Per lo stesso motivo appena citato, spesso i defunti erano tenuti sul tavolo della cucina per diversi giorni nell’attesa di comprendere se fossero morti davvero o no. Da qui deriva l’usanza di vegliare i morti e l’origine della veglia funebre.
  19. I fiumi erano putridi in quanto vi si gettavano escrementi e carcasse di animali morti. Bevendo l’acqua dei fiumi, spesso si diffondevano malattie e pestilenze. L’acqua divenne nemica dell’uomo se ne beveva poca e ci si lavava poco, perché si riteneva che l’acqua aprisse i pori e che da quest’ultimi entrassero le malattie.
  20. I nobili facevano il bagno nell’urina altrui. Facevano raccogliere le urine e vi facevano il bagno convinti che ciò apportasse benessere. La cosa assurda di tutto ciò è che il medioevo venne dopo la cultura greca e romana, periodo in cui gli uomini tenevano molto all’igiene e alla bellezza del corpo. Ma di questo, ha una responsabilità anche la chiesa.
  21. I rifiuti corporali si gettavano fuori dalla finestra gridando “attenti sotto” per questo non era insolito vedere la gente girare con l’ombrello aperto. Le strade di conseguenza, erano sporche e si pulivano solo con le piogge.
  22. Si usavano i materassi di paglia o di foglie che si riempivano di sporco, germi, animali e avanzi di cibo. Solo i ricchi ei nobili avevano letti con le lenzuola.
  23. Le locande del Medioevo erano popolate da persone che potevano comportarsi come volevano, bere, togliersi le scarpe, vomitare, spogliarsi, o mettere i propri vestiti vicino al fuoco. Ognuno faceva ciò che desiderava, senza problemi.

#24) La giornata medievale iniziava con la preghiera

Tra gli usi e costumi del medioevo vi era la preghiera. L’uomo era vulnerabile nel Medioevo. Carestie, guerre e malattie erano nemici che si aggiravano per le strade. Per questo le giornate degli uomini medioevali avevano inizio con la preghiera. Il soprannaturale faceva parte della terra e della vita.

Dei e uomini, facevano dei patti silenziosi. Il mondo considerava pestilenze, carestie e incidenti come giustizia divina e punizione divina. I demoni aleggiavano nella pioggia, nel giaccio, nelle malattie come la pestilenza, il tifo ed il colera.

Per questo gli uomini si sentivano in dovere di raccomandarsi a Dio. Senza contare che, anche solo avventurarsi per le strade di notte, poteva significare subire gli assalti dei briganti.

La morte senza confessione si credeva conducesse dritti all’inferno. L’uomo, biveva dunque, in balia degli Dei.

# 25) Nel Medioevo le persone non si lavavano

Dalle terme ai bagni di greci e romani alla sporcizia del medioevo, come ci si arrivò? In effetti le popolazioni del primo medioevo ereditarono l’igiene e la cura del corpo tipici dell’epoca greca e romana. Ma, successivamente, responsabile anche la chiesa che proibì l’uso dei bagno pubblici comuni in cui regnava la promiscuità, le cose cambiarono, e molti bagni furono chiusi.

I bagni e l’acqua vennero visti come nemici dell’uomo e dell’anima. Il corpo era considerato impuro, lavarsi significava compiere atti impuri, così come toccare le zone intime per detergerle, e così via. Per cui la gente prese l’abitudine a non lavarsi.

Molti bagni privati, oltre a quelli pubblici, furono rimossi. Il bagno in casa si faceva davvero poco ed era sconsigliato nei mesi estivi perché l’acqua causando l’apertura dei pori, dai quali si temeva potessero entrare le malattie.

In famiglia si facevano dei bagni comuni in tinozze grandi. Il primo ad usufruire era il capofamiglia, gli ultimi, i bambini che se cadevano nell’acqua sporca rischiavano di annegare prima di essere trovati. Da questo deriva il detto “non gettare l’acqua sporca con il bambino”.

Nel Medioevo le persone non si lavavano
Nel Medioevo le persone non si lavavano – Bagni pubblici inizio Medioevo

# 26 ) Il medioevo aspettativa di vita e pandemie

In questo periodo storico del medioevo fatto di stranezze e contradizioni, oltre al fatto che le norme igieniche erano assenti e la medicina dell’epoca primitiva e con scarsi mezzi, la popolazione moriva giovane.

La mortalità infantile era molto alta anche tra i nobili, le donne spesso morivano di parto o rimanevano storpie e invalide per via di pratiche poco ortodosse che si applicavano in parti difficili che, attualmente, utilizzano il cesareo come soluzione.

La tossicità di alcuni usi culinari dovuti a stoviglie e cibi mal conservati, la mancanza di cibo e di una dieta bilanciata, rendeva le persone più inclini ad ammalarsi. Gli inverni erano freddi e non sempre le case erano salubri e calde, anzi!

Inoltre, le scarse norme igieniche praticate sia in casa che nella città, favorivano l’instaurarsi di epidemie e pandemie. Per questi, ed altri motivi, la vita media nel medioevo si attestava intorno ai 30 anni, poco meno per gli uomini, e poco più per le donne.

E’ curioso sapere che nonostante la classe maschile avesse più rilievo rispetto al mondo femminile vi furono comunque alcune donne divenute famose nel medioevo.

Altre usanze medievali, vita comune, assurdità e stranezze del medioevo le trovate nel video sottostante: buona visione!

Abbiamo visto usi e costumi del medioevo, alcuni bizzarri, altri meno. La storia del medioevo si estende per circa 1000 anni, con secoli bui specie all’inizio, fino alla riorganizzazione, che anticipa, per alcune versi, il Rinascimento.

Tecniche per creare gioielli e bijoux

Tecniche per creare gioielli e bijoux
Tecniche per creare gioielli e bijoux

Alcune tecniche per creare gioielli e bijoux le si apprendono sin da piccoli. Collane e bracciali fatti con la pasta o le perline di plastica colorate rientrano nel fai da te dei piccoli. Ma se da adulti si mantiene o si rinnova tale curiosità, possiamo anche spingerci oltre, ed imparare le tecniche per creare gioielli in argento, oro o altro metallo, o con perline pregiate, corda, fili, ed anche riciclando.

Come creare gioielli e bijoux le tecniche più comuni

Oro, argento e relative leghe ma anche altri metalli e leghe nobili a varia caratura, si lavorano grazie alla tecniche di fusione a cera persa. Si crea un manufatto in cera modellando e usando preformati e poi utilizzando appositi contenitori e materiali di riempimento si crea uno stampo.

Grazie allo stampo e, con la fusione a cera persa, il manufatto modellato in cera verrà sostituito da quello in metallo. Inutile dire che per realizzare questo tipo di lavori servono apparecchiature di un certo tipo e costo, come ad esempio, una fonditrice.

L’argento fonde intorno ai 900 gradi o poco più mentre l’oro oltre i 1000 gradi. Per le leghe sarà il tipo di metallo contenuto a determinare il punto di fusione. Per cui, per fondere il metallo occorrerà quanto meno un crogiolo in grafite, carbonio o argilla, ed un cannello a propano.

Vi sono alcuni metalli però, che fondendo a basse temperature, possono essere fusi anche in piccoli pentolini e versati negli stampi creati a DOC. Non essendoci la forza centrifuga della fonditrice si deve procedere a mano (con apposite fionde da far ruotare) ed anche questa, è una tecnica che richiede esperienza.

Ma vediamo le tecniche più note per ottenere gioielli e bijoux attraverso diverse lavorazioni:

  • Fusione
  • Preformati
  • Perle e perline
  • Corda e filo: uncinetto
  • Legno e semi
  • Riciclo bijoux plastica

Altri materiali inusuali per creare gioielli possono essere le piume, posate in argento vecchie e inutilizzate, legno da incidere e lavorare a traforo, bottoni, bulloni, dadi e similari etc. Per i piccoli rinnoviamo l’uso delle belle perline fatte in casa con la pasta cruda bruciata sul fornello tanto quanto basta a conferirgli il colore desiderato ambrato.

Preformati in filo e piattine

I gioielli si possono realizzare ache utilizzando dei preformati in fili e piattine o fascette che si possono lavorare grazie all’ausilio di pinze a becco. Le piattine possono essere battute ottenendo un bell’effetto martellato. Facendo un po’ di esercizio, si acquisisce esperienza e si possono creare gioielli e bijoux in ottone, rame, acciaio e argento.

Perle, corda, cuoio e stoffa

Per quanto concerne le perline ne esistono di dozzinali e di pregiate. Le perline in vetro di murano ad esempio, e le perline contenenti pigmenti preziosi, sono costose e permettono fidi creare dei gioielli molto piacevoli. Allo stesso modo perle di fiume, di mare, corallo, ambra e pietre dure in genere.

Cuoio e stoffa lasciano ampio spazio alla creatività, così come anche i gioielli creati con la tecnica del riciclo. Negli ultimi anni poi, corda, cordini e fili, hanno dato ampio spazio alla creazione di collane, bracciali e orecchini, tra essi molto piacevoli risultano quelli creati con la lavorazione ad uncinetto.

Borsa fai da te uncinetto

Gioielli e bijoux con riciclo

Nella creazione di monili le tecniche ed i materiali da poter usare sono davvero molti: dai semi, alle conchiglie, ai dischi ai tappi delle lattine, fino alla plastica di contenitori e bottiglie elementi che consentono la creazione di bijoux e gioielli grazie al riciclo di materiali di diverso tipo e colore.

Come visto, le tecniche per creare gioielli e bijoux sono moltissime, ne abbiamo citate alcune tanto per farvi avere un’idea di base. Se non avete mai creato nulla del genere vi conviene iniziare da lavorazioni semplici, per poi andare a sperimentare anche tecniche più complesse.

Sicuramente un opzione valida è quella di acquistare ciondoli, maglie e collanine, chiusure e ganci e compore da soli, attraverso l’ausilio di pinze, pinzette e forbici, dei bei gioielliz dando spazio alla propria creatività. Questa tecnica è applicabile sia ai preziosi che ai bijoux.