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martedì, Settembre 30, 2025
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L’undicesima fatica di Eracle: Ercole e le tre mele d’oro

L'undicesima fatica di Eracle: Ercole e le tre mele d'oro
L'undicesima fatica di Eracle: Ercole e le tre mele d'oro

Siamo giunti all’undicesima fatica di Eracle, quella che narra delle tre mele d’oro. Si tratta della penultima fatica di Eracle, in quanto le fatiche di Ercole, così chiamato nella mitologia romana, sono dodici in totale (dodekathlos in greco).

Si tratta di una serie di episodi della mitologia greca che narrano le gesta dell’eroe e che servirono per espiare la sua colpa più grande di Ercole, quella di essersi reso colpevole della morte della sua stessa famiglia, dovuto ad un attacco di ira generato da Era. Il motivo, fu la gelosia di Era nei confronti di suo marito Zeus perché Ercole era il figlio illegittimo.

L’undicesima fatica di Eracle: le tre mele d’oro

L‘undicesima fatica di Eracle consisteva nel riuscire a prendere le tre mele d’oro: Le mele d’oro si trovavano nel giardino delle Esperidi abitato dalle figlie della notte, quattro belle ninfe. La difficoltà per Eracle era quella di dovere, non solo prendere le mele, ma riuscire a sapere dove si trovasse questo giardino segreto.

In viaggio verso l’Africa

Dopo averlo cercato in diverse zone della terra greca, si diresse a chiedere informazioni a Prometeo che, riconoscente per essere stato liberato dalle catene che lo imprigionavano per essersi reso colpevole del furto del “fuoco divino”, gli diede le preziose informazioni. Grazie ad esse, si diresse verso l’Africa. Attraversò l’Egitto, successivamente l’Etiopia e poi giunse in Libia.

Atlante e le tre mele d’oro

Durante il viaggio per compiere l’undicesima fatica di Eracle, l’eroe incontrò varie difficoltà ma riuscì comunque ad andare avanti fino a trovare il titano che reggeva il cielo sulle sue spalle. Egli si chiamava Atlante, ed era prigioniero del suo compito.

Ercole si offrì di prendere il suo posto per un po’ in cambio Atlante avrebbe dovuto recarsi nel giardino delle ninfe e prendere i tre pomi d’oro. Atlante accettò e compì la sua missione senza grandi difficoltà.

Atlante tornò con le tre mele d’oro ma disse a Eracle che non voleva più sostenere il cielo, ma tornare libero. Ercole, con astuzia, gli disse che accettava, ma aveva bisogno di un favore: gli chiese di tenere solo per un secondo il peso del cielo, in modo che lui potesse costruirsi una stuoia che alleviasse i dolori del suo compito.

Ovviamente si trattò di uno stratagemma e, non appena Atlante riprese il cielo sulle sue spalle, Ercole fuggì con le tre mele d’oro compiendo l’undicesima fatica di Eracle.

Le dodici fatiche di Eracle origini

Grazie alla sua furbizia, intelligenza, e astuzia, si può dire che Eracle fu uno degli eroi della mitologia greca più apprezzato. I 12 racconti o fatiche di Eracle furono scritti separatamente e poi riuniti in un unico volume, chiamato Eracleia, scritto intorno al 600 a.C. dallo scrittore Pisandro originario di Rodi. Questo volume che riunisce le fatiche di Eracle è oggi, andato perduto.

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👉 Mito di Eracle

👉 1 fatica di Eracle il leone di Nemea

👉2 fatica di Eracle

👉3 fatica di Eracle

👉4 fatica di Eracle

👉5 fatica di Eracle

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👉7 fatica  di Eracle

👉 8 fatica di Eracle

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👉  9 fatica Eracle

👉 10 fatica di Eracle i buoi di Gerione

👉 11 fatica di Eracle e le tre mele d’oro

👉 12 fatica di Eracle Cerbero guardiano degli inferi il cane a 3

Primo giorno di lavoro per Elsa: l’inizio di una nuova avventura!

Primo giorno di lavoro per Elsa: l'inizio di una nuova avventura!
Primo giorno di lavoro per Elsa: l'inizio di una nuova avventura!

Avrebbe voluto tanto che l’inizio di questa nuova avventura, chiamata lavoro, tanto attesa e sperata, fosse condivisa con Marco in maniera diversa. Le cose non erano andate esattamente come si aspettava ma, pazienza.

Ora voleva solo godersi la sua conquista, il suo nuovo lavoro nella galleria d’arte che automaticamente, la metteva anche in una posizione di autonomia, uno status sociale che aveva tanto agognato.

Riassunto puntata precedente…[Improvvisamente si sentì triste! Il giorno seguente sarebbe stato davvero molto importante per lei, un giorno da ricordare: quello del suo primo vero lavoro, ed era lì, da sola a gioirne…gioirne? No, non stava gioendo, era triste, si sentiva non considerata, non supportata, non capita: sola!].

Il lavoro e l’organizzazione domestica di Elsa: conflitti

Primo giorno di lavoro per Elsa: l’inizio di una nuova avventura!

Quel giorno si alzò euforica e stanca al tempo stesso. Non aveva dormito molto, non era riuscita a riposare bene. Un po’ per via della discussione avuta con Marco la sera precedente, e un po’ per l’agitazione dovuta al suo primo vero giorno di lavoro.

Elsa si alzo presto, fece una bella doccia e mise un completo serio, ma non troppo. Un tailleur rosa chiaro che le stava d’incanto. L’abbigliamento in galleria andava curato, (così le aveva detto Stefano), e lei ci teneva a fare bella figura sin dal primo giorno di lavoro.

L’orologio del soggiorno suonò le 8:00 in punto. Era ora di svegliare Angelica per prepararla e portarla a scuola. Come primo giorno aveva pensato di iniziare con l’orario corto. L’accordo con Stefano era di rimanere in galleria anche di pomeriggio per 3 giorni alla settimana, mentre gli altri 3 giorni, invece, poteva tranquillamente staccare alle 13:00 e prendere lei stessa Angelica. In linea di massima l’accordo prevedeva l’orario lungo per i giorni pari, con eccezione del Sabato in cui si sarebbe alternata con Margherita.

Quel lunedì mattina le sembrava che il modo avesse luce e colori diversi. Angelica era più bella che mai e lei si sentiva stanca, ma felice.

La lasciò sulla porta dell’aula, stampandogli 4 baci sulle guance. Anche se sapeva che l’avrebbe ripresa lei stessa, all’ora di pranzo, quel suo ingresso nel mondo del lavoro le pareva allontanarla un po’ dalla bambina.

Angelica entrò in aula. Elsa rimase a fissarla ancora per un po’. Poi voltò le spalle alla porta e se ne andò. Avvertiva un leggero magone. Non le piaceva quella sensazione, ma comprese che si trattava di ansia ingiustificata.

Sospirò, avviandosi verso l’automobile che aveva parcheggiato sotto uno dei platani che troneggiava nella via vicino alla scuola.

Erano le 9:00; aveva ancora tempo. Doveva iniziare il lavoro alle 10:00 quindi pensò bene di avvantaggiarsi per la spesa di pranzo, recandosi al supermercato li vicino.

La telefonata

Mentre era in fila alla cassa per pagare la spesa, squillò il telefono. Era Marco.

Ciao come va?

Sono in fila alla cassa del supermercato. Rispose Elsa.

Ma non sei andata al lavoro?

Si Marco, devo andarci alle 10:00, prima ho portato Angelica a scuola, ora sono in fila per pagare la spesa e dopo, andrò in galleria.

Alcuni pensieri la assalirono.

Certo, che ne sapeva lui? Lui si era alzato come al solito alle 7,40 si era preparato, e alle 8:15 in punto regolare come un orologio, si era diretto al lavoro. Lo studio di Marco era raggiungibile a piedi. Si trovava ad un chilometro o poco più da casa e, quando il tempo era bello e lo consentiva, preferiva farsi una bella camminata fino all’ufficio.

Pensò che Marco fosse fortunato. Libero da incombenze domestiche, o di altro genere, dedito al suo lavoro e ai suoi impegni personali. La cosa non le piaceva, non le sembrava giusta.

Quando lei era piccola, era suo padre a portarla scuola tutte le mattine dopo che sua madre aveva assistito lei e suo fratello per la colazione e tutto il resto.

Lei invece, non aveva neanche iniziato a lavorare, che già doveva organizzarsi la vita in ogni dettaglio per poter riuscire, a pensare anche a casa, lavoro e figlia. Una figlia non sua, Angelica, ma pur sempre una bambina che amava molto, e della quale si sentiva come una madre.

La voce dall’altro capo del telefono riprese a parlare.

Marco: “Volevo farti gli auguri per il tuo primo giorno“… disse, con tono di voce “sorridente”

Grazie Marco, ora devo lasciarti che devo pagare. Ci sentiamo più tardi.

Attaccò il telefono, pagò la spesa, e uscì dal negozio camminando velocemente: non voleva fare tardi, non proprio il suo primo giorno di lavoro!

Arrivo in galleria

Arrivò in galleria alle 10:00 in punto. Pensò che la prossima volta, avrebbe perso meno tempo al supermercato e preso solo l’indispensabile approfittando della cassa rapida.

All’ingresso trovò Stefano e Margherita ad attenderla. Stefano aveva preparato dei bicchieri e una bottiglia di spumante, alcuni pasticcini e dei fiori. Margherita lo aveva aiutato nella preparazione. Era il loro modo di dare “benvenuto” ad Elsa e di augurarle una felice permanenza in galleria.

Non era più sola a gioire per la sua conquista lavorativa!

Elsa si sentì come una bambina viziata. Sorrise ai due che la fissavano. Era felice ma allo stesso tempo un po’ in imbarazzo: non se l’aspettava un’accoglienza così calorosa. Fissò lo striscione con su scritto “Benvenuta Elsa” e le scesero le lacrime.

Si, era proprio fortunata ad aver trovato quel lavoro!

Al prossimo episodio: La domanda di oggi è

Pensate mai che la vita di coppia non sia equilibrata e che il vostro lui vi privi di diritti e vi carichi di doveri?

Vi lascio gli altri episodi

  • ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA
  • ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA TROVA LAVORO
  • ELSA TORNA IN PROVINCIA LA VISITA A NINFA
  • ELSA TORNA A CASA UNA SETTIMANA DA ORGANIZZARE
  • ELSA VITA DI COPPIA E RESPONSABILITA’
  • PUNTI DI VISTA E RESPONSABILITA’: ELSA ALLA RICERCA DELLA SOLUZIONE
  • CHI FA DA SE FA PER TRE: ELSA VERSO L’INDIPENDENZA
  • Tag Google Analytics non funziona? Colpa di Analytics 4

    Tag Google Analytics non funziona? Colpa di Analytics 4
    Tag Google Analytics non funziona? Colpa di Analytics 4

    Da Ottobre 2020 è entrato in gioco un nuovo Google Analytics che si chiama Analytics 4 e ha creato un bel po’ di problemi ai meno esperti, complicando ciò che prima era facile: ottenere in pochi passaggi, il codice di tracciamento di un sito.

    Avete provato dal vostro account amministratore ad aggiungere una nuova proprietà, ossia un nuovo sito web, ma il codice Analytics che vi esce non ha UA ma solo dei numeri?

    Siete incappati nella nuova generazione di Analytics: in Analytics 4; e dovrete leggere più di una guida dettagliata prima di trovare quella giusta che metta in risalto il problema che, vi annuncio, è facilmente risolvibile: vediamo come ottenere in TAG ANALYTICS UNIVERSAL per il sito web.

    Tag Google analytics non funziona? Non esce il UA?

    Il Tag Google Analytics che svariate volte avete creato e incollato nei vostri siti vi sta dando problemi? Vi accorgete che a la sigla che esce da incollare nel sito non ha il UA? Significa che state creando un TAG con ANALYTICS 4 la nuova funzionalità che consente di monitorare siti, app e quant’altro, ma che a voi sta creando solo dei problemi.

    Bene; vediamo come fare per rimediare a questa incresciosa situazione che vi sta facendo perdere tempo. Sappiamo bene che in rete è pieno di tutorial dettagliati su Google Analytics ma in pochi hanno avuto la bella idea di segnalare la nuova funzione ed i possibili equivoci: si tratta dei tutorial vecchia maniera.

    Per quanto concerne le guide di Google non sempre sono molto chiare e talvolta, pur essendo chiare, è difficile “planarci” dentro. A questo punto vediamo come fare per rimediare a questa incresciosa situazione che vi sta facendo perdere tempo.

    Tag Google analytics non funziona? Non esce il UA?
    Tag Google analytics non funziona? Non esce il UA?

    Ottenere il tag Analytics per tracciare il sito in versione “Universal”

    Sì, l’errore è proprio questo, perché è solo la versione Universal di Analytics che realmente vi interessa per tracciare il sito e se avete creato invece quella di Analytics 4, sappiate che la maggior parte delle piattaforme non saranno in grado di utilizzare questo codice di monitoraggio.

    L’errore è concettuale, ossia, potete creare il vostro tag ma dovete fare attenzione quando vi si apre la seconda schermata a spuntare un semplice bottoncino blu che dice “monitoraggio Analytics Universal”. Per il resto la procedura è la medesima:

    • Entrate nell’account Analytics.
    • Andate in – AMMINISTRAZIONE -. (Rotellina in basso a sx)
    • Andate in – CREA PROPRIETA’ – ( e se volete creare un nuovo account prima andate in crea account) altrimenti nell’account che già avete Create semplicemente la nuova proprietà. – CREA PROPRIETA’
    • Inserite il nome proprietà e l’url del sito. – INSERIRE URL SITO
    • Selezionate il fuso orario.
    Spuntare e scegliere se creare un codice Analytics 4 o un Codice normale per il sito  "Universal "Analytic".
    Spuntare e scegliere se creare un codice Analytics 4 o un Codice normale per il sito “Universal “Analytic”.

    Attenzione: in basso a destra l’opzione nella schermata vi dirà di spuntare e scegliere se creare un codice Analytics 4 o un Codice normale per il sito “Universal “Analytics”.

    Ecco l’inghippo è tutto qui, facile da fare, una volta capito, ma per nulla facile capire che il proprio account non è più Analytics Universal, magari perché avete cambiato inavvertitamente voi le impostazioni, o perché è un account creato dopo Ottobre 2020, ed è quindi diventato un’altra cosa ossia Analytics 4, ed è per questo vi crea problemi nella creazione del codice di monitoraggio che vi occorre per il vostro sito web.

    Se non vi è chiara la mia guida provate con la guida Analytics di Google: buon lavoro!

    GDPR come rendere anonimi gli indirizzi IP su Analytics

    Settembre e Ottobre come curare il giardino ed il verde

    Settembre e Ottobre curare il giardino ed il verde
    Settembre e Ottobre curare il giardino ed il verde

    Siamo verso la fine di Agosto, molte piante sono ancora in pieno vigore vegetativo, ma inevitabilmente, a breve, si dovrà fare i conti con la fine dell’estate che, in alcune regioni è alle porte, mentre in altre, si protrarrà fino ad Ottobre inoltrato regalandoci ancora caldo e belle giornate.

    Il giardino e le piante da balcone e terrazzo però, avranno necessità di prepararsi al freddo che è in arrivo. Vediamo come comportarci ne mesi di Settembre e Ottobre per curare il giardino e il verde nel modo migliore, anche in relazione alle piante e fiori che abbiamo in giardino.

    Settembre e Ottobre come curare il giardino

    Ci sono ancora molte specie botaniche che nei mesi di Settembre e Ottobre sono in piena fioritura e necessitano, per un po’ di tempo ancora, di irrigazione abbondanti e concimazione. Ma ovviamente tutto questo è sempre legato alla zona climatica in cui ci si trova a vivere.

    Le specie in fiore andranno comunque concimate ogni 15 giorni, finché sono presenti le fioriture. Anche il prato ha necessità di avere a disposizioni i giusti nutrienti per mantenersi bello e verde, questo almeno fino ad Ottobre, periodo in cui si procederà alla risemina e al rinfoltimento del tappeto erboso.


    Il giardino ad Ottobre

    Se il mese di Settembre è ancora un mese abbastanza tranquillo per i giardini, ad Ottobre il freddo sta arrivando, e in alcune regioni è già arrivato. E’ dunque necessario, preparare gli spazi verdi all’arrivo del freddo: vediamo cosa fare!

    • PIANTE ANNUALILe piante annuali andranno seminate in cassette per poi venire messe a dimora a fine inverno.
    • PRATOIl prato andrà rinfoltito procedendo alla risemina autunnale.
    • PIANTE E FIORITrapianti e piantagioni vanno effettuati sia a dimora che all’aperto per molte piante biennali da fiore come il garofano a mazzetti, i non ti scordar di me, la malva, le primule e le campanule ma anche per la violaciocca e la viola del pensiero.
    • BULBI I bulbi di tulipano, giacinto, etc. andranno rimossi dal terreno, lasciati asciugare all’aria e successivamente, collocati a riposo in sacchetti di sabbia, in luogo fresco e buio.
    
Il giardino ad Ottobre

    Il giardino ad Ottobre

    Come scegliere il terriccio giusto per fiori e piante

    Alberi e arbusti in autunno

    • TRAPIANTI Alberi e alberelli da frutto andranno trapiantati in sede, a fine mese, e ricoperti con pacciamatura (corteccia, foglie, etc.), per proteggerne le radici dal freddo in arrivo.
    • ROSE: Anche le rose andranno messe a dimora, preparando il terreno, nel mese di ottobre procedendo ad eventuali talee da ramo per le nuove piantine. Ad ottobre alcune rose torneranno a fiorire.
    • TALEE – Sempre per talea si attua la propagazione delle piante nel mese di ottobre. Si riproducono in questo modo molto specie botaniche da fiore e piante sempreverdi da siepe come ad esempio: le Ortensie, la Forsizia, l’Aucuba Japonia, Camelia, e per le siepi, Evonimo, il Caprifoglio, Lauroceraso e Bosso ed altre specie simili sempre adatte per formare siepi e non.
    • POTATURE Alberi ed arbusti andranno potati quando avranno terminato il ciclo di fioritura, tra essi ricordiamo la lantana, la fucsia e l’ibisco, tanto per citarne alcuni. Nei mesi successivi, quando le piante saranno in risposo vegetativo si procederà alle drastiche potature degli alberi.
      PIANTE GRASSE – Per quanto concerne quelle in vaso porle in aree riparate, o portarle in casa. Proteggere le piante grasse dal freddo neve qualora rimangano all’esterno.

    Infine, nelle zone a clima più fresco è necessario cominciare a raccogliere le foglie ingiallite e procedere alla pacciamatura per proteggere le radici delle piante più sensibili al freddo.

    Piante rampicanti: quale scegliere per giardino e terrazzo

    Musica elettronica cos’è: come fare basi musicali

    Musica elettronica cos'è: basi musica
    Musica elettronica cos'è: basi musica

    La musica elettronica si sta diffondendo moltissimo in quest’ultimo ventennio. Il processo è dovuto, senza dubbio, al progresso della tecnologia che, facendo passi da gigante, ha portato alla realizzazione e produzione di apparati e strumentazione per la realizzazione di musica elettronica.

    I primi rudimenti di questo genere sono antecedenti (nel 1897 fu prodotto il primo organo “dinamofono” o telharmonium da Taddeus Cahill). Ma per arrivare alla musica elettronica odierna, si dovrà attendere gli anni 60. Scopriamo quando nasce la musica elettronica, e a chi rivolgersi per basi di musica elettronica o prodotti musicali di altro tipo.

    Musica elettronica cos’è

    La musica elettronica ha origine, solo per alcuni suoni e strumenti, già un secolo fa (vedi sopra). La si ritrova in apparati rudimentali che non ebbero grande successo. Ma i primi gruppi musicali ad utilizzare suoni elettronici e sintetizzatori come il Moog, furono band di successo dell’epoca come ad esempio i Genesis, o i Pink Floyd.

    Al giorno d’oggi, esistono moltissimi brani di musica tipicamente elettronica e brani musicali con contaminazione elettronica in cui l’intervento strumentale elettronico, se pur minimo, è presente. Proprio per questo motivo, si può tranquillamente affermare che, i brani con contaminazioni, ricoprono ormai quasi il 99 % dell’intera produzione musicale.

    Generi musicali e musica elettronica

    La musica elettronica è rappresentata sostanzialmente da suoni modificati o prodotti da strumentazione elettronica. Tra i generi musicali che fanno ampio uso di questi strumenti, anche nella voce, troviamo la Trap e la musica Rap con numerosi gruppi emergenti.

    La Trap piace molto ai giovani ed è relativamente recente in quanto nasce intorno agli anni 2000, a seguire questa tendenza musicale si collocano anche star internazionali come Beyoncé e Lady Gaga. Beyoncé, ad esempio, adottò questo genere musicale in alcuni brani o intermezzi mantenendo comunque le sonorità particolari e tipiche del suo stile che si collocano a metà tra l’elettronica, il rap e il dubstep.

    Basi musica elettronica

    Il successo della musica elettronica, ed anche della richiesta di basi di musica elettronica è dovuto, non solo alle sue sonorità, ma anche alle dinamiche di creazione che consentono di produrre basi di musica elettronica anche con una strumentazione limitata. I producer sono quelle figure che creano musica sia di ordine classico, che moderno, pop, elettronico ed altri generi.

    Il brano di musica elettronica si rifà, dunque, alle tendenze sonore e musicali dell’epoca attuale, ricco di sonorità create da apparecchi e strumenti elettronici ma anche da plugin, sintetizzatori e quant’altro.

    Non solo Trap e Rap si avvalgono di queste tecnologie e di “sonorità diverse”, ma anche generi come l’house, antecedente alla Trap, o la musica Techno, ambedue i generi tipici della discoteca, sfruttano la tecnologia ed il suono creato in studio.

    Come fare musica elettronica

    Fare musica in “casa” diviene, grazie a strumentazione basica, relativamente semplice. Alcuni siti e piattaforme vi consiglieranno corsi a pagamento per fare musica elettronica utilizzando il solo PC, ma in realtà occorre molto di più di un PC per produrre musica elettronica di qualità: servono competenze in ambito musicale, conoscenze e orecchio. Non è una cosa adatta a tutti, specie se si vuole raggiungere un certo livello.

    Pe fare musica elettronica di qualità non basta un solo PC, ma servono molte altre cose, dalle casse, a determinati plugin, alle competenze ed altro ancora. Per registrare, invece, serve una buona attrezzatura e dei microfoni di qualità.

    Insomma, se volete divertirvi in casa è un conto, ma se volete produrre brani musicali di qualità, e orientarvi verso questo direzione per hobby o per altri motivi, allora affidatevi ad un bravo producer e studiate.

    Giardino di casa quali piante e fiori avere e come prendersene cura

    Giardino di casa quali piante e fiori avere e come prendersene cura
    Giardino di casa quali piante e fiori avere e come prendersene cura

    Il giardino di casa, specie di questi tempi, è un’oasi felice, uno spazio esterno da vivere e di cui goderne gli odori e la vista. Ma per i neofiti, comprendere quali piante e fiori mettere in giardino può risultare una cosa non facile. Vediamo di fornire un’idea di come strutturare un giardino e di quali piante e fiori avere per prendersene cura nel modo più semplice possibile, ma soprattutto, adatto a noi.

    Giardino di casa quali piante e fiori avere

    Un bel giardino rappresenta il biglietto da visita della nostra casa. Per allestirlo è necessario affidarsi ad un vivaio di fiducia e apprendere i consigli per scegliere le piante ed i fiori da alcuni siti specifici di cui ci fidiamo, come ad esempio https://lafalda.it/.

    Il giardino di casa è uno spazio da vivere e osservare per goderne della bellezza delle fioriture e dei colori autunnali. Ma quali piante e fiori scegliere per il giardino? La scelta, specie se si è alle prime armi, è bene che ricada su piante e fiori dalle scarse esigenze.

    Nelle zone climatiche calde, e per chi ha poco tempo per curare un giardino, la soluzione può venirci dalla creazione di un tipico giardino mediterraneo con specie autoctone, e dal giardino roccioso.

    Il giardino roccioso

    Il giardino roccioso è tra le varie tipologie dei giardini di casa, quello che lascia largo spazio alla creatività in quanto, oltre ai giochi di colore che anche le piante grasse riescono a creare, soprattutto alcune specie a lunga fioritura come la Kalanchoe, e le solari ginestre, si possono allestire zone con lastroni, pietra, costruire camminamenti in ghiaia e ciottoli.

    Nel giardino si potranno alternare zone fiorite e piccoli esemplari a piante dalle dimensioni imponenti, insieme a specie resistenti e non grasse, come le bellissime cycas revoluta, piante che ricordano le palme ma che palme non sono, e che possono essere coltivate sia in terra che in vaso con ottimo risultato. Anche le piante tappezzanti sono perfette per questa tipologia di spazi verdi.

    Piante tappezzanti come sceglierle

    Il giardino mediterraneo

    Senza spingersi in esperimenti difficili, si può creare un bel giardino mediterraneo con specie nostrane resistenti come ad esempio gli oleandri dalle molteplici fioriture variopinte, perfetti anche i melograni, i ginepri, piccole siepi di rosmarino, piante rampicanti fiorifere e non, e così via.

    Tra le fioriture tra cui scegliere ne troviamo davvero molte, ma tra esse voglio ricordarvi i narcisi che fioriscono in inverno, le violette che a febbraio fanno capolino, e ancora, le margherite resistenti e molto belle, tante specie della varietà di crisantemi, per poi inoltrarci verso le piante fiorifere primaverili ed estive, delle quali troviamo un infinità di piante e arbusti da fiore.

    Tra esse, le rose sono indubbiamente le regine dei giardini. Per l’autunno e l’inverno il consiglio è di puntare su piante che producono fiori e bacche autunnali, alternate specie sempreverdi, in modo da avere sempre del colore da ammirare tra il verde. Mentre il giardino roccioso avrà necessità di poca acqua, quello mediterraneo, o di altra tipologia necessiterà di un buon sistema di irrigazione in grado di far fronte alle necessità idriche dello spazio verde di casa.

    Lavori di giardinaggio: come abbellire il giardino con i fiori e le piante
    Lavori di giardinaggio: come abbellire il giardino con i fiori e le piante

    Piante e fiori giardino come prendersene cura

    In relazione alle specie botaniche scelte e al tipo di giardino che abbiamo deciso di creare, avremo bisogno di una certa quantità di tempo per prendercene cura. E’ proprio la quantità di tempo che abbiamo a disposizione o che vogliamo investire nel curare il giardino, insieme alle condizioni climatiche dell’area geografica in cui ci troviamo, a dover influenzare la scelta di giardino da creare e delle piante e fiori da scegliere.

    Pianificare un giardino: 6 cose di cui tener conto

    Avere un giardino bello e ordinato è possibile? Certo che lo è! Così come è possibile dar vita ad un giardino che risponda pienamente alle nostre esigenze di tempo e alle nostre competenze, l’importante in questo tipo di cose, è la pianificazione che va fatta a tavolino considerando questi 6 elementi di base:

    • Zona climatica
    • Tipo di terreno
    • Struttura del terreno
    • Budget a disposizione
    • Tempo che si ha a disposizione
    • Gusto personale

    Un giardino pianificato a tavolino è sempre un giardino ben riuscito in cui nulla è lascito al caso ma tutto viene studiato nel dettaglio, incluso il prato, anche quando si tratta di giardini dall’apparenza spontanea o quasi.

    Come avere un giardino perfetto in 5 mosse

    Perché il mio cane abbaia troppo agli altri cani? Scopriamo i motivi

    Perché il mio cane abbaia troppo agli altri cani? Scopriamo i motivi
    Perché il mio cane abbaia troppo agli altri cani? Scopriamo i motivi

    Molti persone si lamentano del fatto che i loro cani, specie quelli di piccola taglia, abbaiano troppo agli altri cani o che, in generale, siano portati ad abbaiare molto e a tutto, anche rispetto ai rumori e alle persone. La domanda nasce spontanea e, con essa, il tentativo da parte del proprietario del cane di trovare una soluzione: perché il mio cane abbaia troppo agli altri cani? Scopriamone i motivi.

    Perché il cane abbaia troppo: imprinting

    Per gli animali e cani, così come per l’uomo, è molto importante l’imprinting, quel processo che consente di conoscere il mondo e permette di affrontarlo in maniera equilibrata. La legge impone che un cucciolo di cane non possa essere allontanato dalla mamma prima dei 60 giorni, i veterinari consigliano anche i 90 giorni. Per i gatti i mesi di attesa sono tre.

    Farlo socializzare

    L’imprinting continua anche dopo questi fatidici due o tre mesi. Un cucciolo va educato ed abituato a socializzare: deve uscire di casa spesso, fare percorsi olfattivi e vedere animali della sua specie (cani e gatti), relazionarsi con loro, ed imparare a instaurare rapporti con gli altri animali e con il mondo circostante in genere.

    Perché il mio cane abbaia agli altri cani?

    Non sempre se un cane abbaia ad un altro cane avrà con lui un comportamento aggressivo. Va sempre considerato l’atteggiamento, il movimento della coda, delle orecchie la sua postura ed anche lo sguardo.

    Spesso si tratta di un tentativo di approccio e di conoscenza. Se abbaia in modo pacato e guaisce sta comunicando con lui e vuole fare amicizia con il suo simile. Ben diverso è se il cane esprime visibile aggressività.

    Gli errori più comuni

    L’errore che fanno molti padroni di cani è quello di non portarlo fuori: magari perché si tratta di un cane di razza piccola adatta alla vita in casa, di un cane minuto come un chihuahua, un maltese o un barboncino toy, e allora si decide di fargli fare i bisogni in casa, sulla traversina. Ecco che il cucciolo viene portato fuori casa di raro, e non certo le 3 volte al giorno che sarebbe necessario.

    Altre volte i cani hanno un bel giardino e quindi si è portati a ritenere, erroneamente, che il nostro amico a quattro zampe non abbia necessità di uscire. Ecco che un bel giorno ci accorgiamo che sia il nostro piccolo cagnolino, che il nostro lupo di 50 chili, sono due “abbaioni” e ci chiediamo il perché di questo comportamento. La colpa è prevalentemente la nostra! Si tratta di cani stressati non abituati al mondo circostante ma solo al loro giardino e alle persone che vivono in casa.

    Cani di razza: quali scegliere

    Conoscere e annusare il mondo: un percorso naturale per il cane

    Abituare il cane sin da piccolo alla conoscenza del mondo, fargli fare quotidianamente i percorsi olfattivi che gli consentono di conoscere altri animali e di memorizzarne odori, età sesso, li portano ad inserirsi con più tranquillità nel mondo e ad essere più socievoli e meno disturbatori della quiete pubblica.

    La stessa cosa accade sia per i cani che per i gatti qualora si ricevono raramente le persone esterne al nucleo familiare. Noteremo una grande diffidenza e ansia nel gatto che tenderà ad allontanarsi e nascondersi, e la propensione del nostro cane ad abbaiare nonostante i nostri rimproveri.

    Cani: l’importanza del primo anno di vita

    Se i primi 60 – 90 giorni sono fondamentali per i nostri pelosetti, lo sono anche i mesi a seguire specie il primo semestre ed il primo anno. E’ ovvio che anche l’indole dell’animale e la razza, abbiano un ruolo ed un peso nel comportamento del cane.

    Vi sono razze canine rinomate come “abbaione” e razze più tranquille, cani giocherelloni e razze più adatte alla guardia, altre razze canine considerate più intelligenti, ma spesso, l’errore di base che si compie, è quello di non far fare al nostro cane il giusto percorso di crescita e proseguire, anche negli anni a venire, con comportamenti scorretti che ne compromettono l’equilibrio e la serenità, trasformandoli in cani paurosi e abbaioni, talvolta anche aggressivi.

    L’educatore cinofilo

    Se ci si accorge di aver sbagliato qualcosa con il proprio cane, o magari si è adottato un cane già adulto e con esso il suo carattere e le su problematiche, la soluzione a tutto ciò può essere quella di rivolgersi ad un educatore cinofilo in grado di aiutarci nel percorso di recupero caratteriale e comportamentale del nostro cane, insegnandoci cosa fare, come farlo e quando.

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    Il lavoro e l’organizzazione domestica di Elsa: conflitti

    Il lavoro e l'organizzazione domestica di Elsa: conflitti
    Il lavoro e l'organizzazione domestica di Elsa: conflitti

    I giorni erano trascorsi veloci ed il giorno dell’inizio del nuovo lavoro si stava avvicinando: l’indomani avrebbe cominciato questa nuova avventura nella galleria d’arte del suo amico Stefano, e ne era felice. Poteva esprimersi come sognava da tempo, essere indipendente e fare il lavoro per cui aveva studiato tanti anni.

    Riassunto…[Ripensava al giorno seguente: eh si, Aveva un bel sorriso Stefano, sapeva ascoltare le persone, dire la cosa giusta, al momento giusto. Elsa pensò che era molto fortunata ad avere un amico / datore di lavoro così, e aveva capito che nella vita “chi fa da se fa per tre”], ed aveva deciso di fare da sola.

    Dopo aver parlato con lui si sentiva più tranquilla. Elsa aveva trovato un accordo che le permetteva di avere un orario di lavoro elastico, alternandosi con l’altra ragazza della galleria che era decisamente più libera di lei.

    Il lavoro e l’organizzazione domestica di Elsa

    Margherita viveva in famiglia, non aveva figli, ne impegni legati ad una famiglia sua, e questo le permetteva tranquillamente di andarle incontro in base alle sue esigenze “anche momentanee”. Stefano le aveva parlato, chiamandola al telefono quel giorno del loro incontro al bar, è lei era stata gentile e si era resa disponibile subito.

    Certo, questa disponibilità le avrebbe permesso di guadagnare un po’ di più, rispetto a lei, ma tutto sommato le andava più che bene, l’orario in galleria non era pesante, la chiusura era alle 18:00, mentre l’apertura alle 10:00 e questo le consentiva di accompagnare la bimba a scuola per poi farla riprendere alla baby sitter a giorni alterni.

    Il primo giorno di lavoro in arrivo: conflitti

    Stefano conosceva Marco da anni, e non voleva certo che i due litigassero per non essere riusciti ad organizzarsi con la piccola Angelica. Marco si era dato alla fuga: comportamento davvero immaturo non in linea con un uomo della sua età.

    Ora, il primo giorno di lavoro era davvero arrivato: la mattina seguente avrebbe accompagnato Angelica a scuola per calarsi finalmente nel mondo magico della galleria d’arte. Aveva sognato questo momento per mesi, aveva affrontato decine di colloqui, subito umiliazioni, perso tempo inutilmente correndo da una parte dall’altra della città ma ora, finalmente, era arrivato il suo momento.

    Sorrise.

    Arrivò la sera, Marco, come sempre, tornò a casa con un po’ di ritardo rispetto al solito orario. Si sedettero a tavola per cenare. Era tardi, ed Angelica non poteva andare a dormire troppo tardi. Era piccola e la mattina seguente doveva alzarsi presto per andare a scuola.

    Elsa fisso a lungo Marco mentre mangiavano, aspettando una sua parola. Poi, rupe il silenzio e annunciò che l’indomani avrebbe iniziato il suo lavoro in galleria. Marco la guardo, abbozzò un sorriso e disse: “me ne ero quasi dimenticato“!.

    Tu te ne sarai pure dimenticato, ma Angelica? Hai pensato ad Angelica? Per me è una cosa importante questo lavoro.

    Angelica? Mah, non saprei… (rispose)

    Non ti preoccupare Marco, la porto a scuola prima di andare al lavoro, poi il pomeriggio la riprenderà Marta.

    Chi è questa Marta?

    Marco, tranquillo, è una brava ragazza, una compaesana, una ragazza di provincia come me, che ho assunto per badare ad Angelica quando non ci siamo... Quando non ci sono! aggiunse con decisione.

    Beh ma potevi almeno dirmelo! Bofonchiò con un tono tra l’incredulo e l’aggressivo.

    Elsa divenne rossa in volto e alzò un po’ la voce:

    Dirtelo? Ci ho provato in tutti i modi a farti capire che era necessario trovare una soluzione ma tu avevi sempre altro da fare…

    Marco sbuffò. Ripose il tovagliolo sul tavolo e aggiunse: “sono stanco vado a letto”

    Anche questa volta aveva aggirato il problema. La irritava questa sua incapacità di agire. Non le piacque ritrovarsi a pensare male di lui, perché lo amava, ma si rendeva conto sempre di più che non si era certo mostrato all’altezza della situazione.

    Angelica era prima di tutto sua figlia, e lui avrebbe dovuto occuparsene e trovare la soluzione più idonea senza spingerla, inevitabilmente, a fare di testa sua. Non si sentiva considerata. E questo non le piaceva affatto.

    Pensieri

    Chissà se tutti gli uomini sono così (pensò Elsa). Certo, non ricordava in suo padre, comportamenti così, da “struzzo”, con “la testa sotto la sabbia”. Come le disse, sorridendo, Stefano.

    Suo padre era stato sempre responsabile e propositivo. Aveva condiviso tutto con sua mamma, responsabilità e incombenze. Specie nelle decisioni importanti. Non l’aveva mai lasciata sola in questo modo, come Marco aveva fatto con lei, e con Angelica.

    Improvvisamente si sentì triste!

    Il giorno seguente sarebbe stato davvero molto importante per lei, un giorno da ricordare: quello del suo primo vero lavoro, ed era lì, da sola a gioirne…gioirne?

    No, non stava gioendo, era triste, si sentiva non considerata, non supportata, non capita: sola!

    Anche questo episodio si chiude con una domanda rivolta alle lettrici:

    Quante volte vi è capitato di sentirvi sole e incomprese in “una situazione che avrebbe dovuto essere supportata e gestita in due e magari, come in questo caso, anche festeggiata?”

    Episodi precedenti

    1. ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA
    2. ELSA LA RAGAZZA DI PROVINCIA TROVA LAVORO
    3. ELSA TORNA IN PROVINCIA LA VISITA A NINFA
    4. ELSA TORNA A CASA UNA SETTIMANA DA ORGANIZZARE
    5. ELSA VITA DI COPPIA E RESPONSABILITA’
    6. PUNTI DI VISTA E RESPONSABILITA’: ELSA ALLA RICERCA DELLA SOLUZIONE
    7. CHI FA DA SE FA PER TRE: ELSA VERSO L’INDIPENDENZA

    Il resto a domenica prossima: buona lettura!